Risk Management Sanitario LO STATO DELL ARTE. AO Legnano - 14 aprile Dott. Lodovico Marazzi - Risk Manager
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1 Risk Management Sanitario LO STATO DELL ARTE AO Legnano - 14 aprile 2005
2 Introduzione: Willis Uno dei primi tre gruppi di Brokeraggio Assicurativo e Risk Management a livello mondiale. La migliore performance finanziaria nell ambito del brokeraggio assicurativo internazionale Nel 2003 ricavi per US$ 2,076 miliardi (con un incremento del 20% rispetto al 2002), premi intermediati nel 2002 per US$ 30 miliardi Presente in più di 100 paesi con sedi in 300 città professionisti Azionisti: mercato 87%, dipendenti 7%, KKR 6% In Italia: 7 sedi, 180 professionisti, 57 broker iscritti all Albo.
3 Introduzione: Willis e la Sanità Consulente del Ministero della Sanità della Gran Bretagna e amministratore del National Health Services Trusts Gestisce i rischi di più di 400 ospedali al mondo, tra cui due dei principali gruppi sanitari privati inglesi ed il principale gruppo sanitario privato italiano Un Team dedicato alla Medical Malpractice Insurance presso i nostri Uffici di Londra Una Divisione Specialistica dedicata agli Enti Ospedalieri ed alla Sanità presso i nostri Uffici di Milano Un Team di Risk Management Sanitario per la consulenza ai nostri Clienti
4 Introduzione: Willis e la Sanità Struttura di Willis Group per la Sanità Willis Global Markets Londra Medical Malpractice Team Londra Willis Italia Spa Divisione Enti Pubblici ed Ospedalieri Risk Management Enti Ospedalieri Gestione Tecnica Assicurativa Enti Ospedalieri Ufficio Sinistri Enti Ospedalieri
5 Definizioni: Risk Management Sanitario Nel suo funzionamento ogni azienda fronteggia continuamente la possibilità che eventi incerti producano effetti negativi in relazione al perseguimento delle proprie finalità. Questi eventi sono i rischi. Nella letteratura economica, il sistema di gestione dei rischi di un azienda è definito: risk management. In considerazione della particolare attività svolta nelle Aziende Sanitarie il sistema di gestione dei rischi deve essere affrontato da due visuali distinte benché fortemente integrate: il risk management aziendale il clinical risk management L insieme delle due attività è definibile: risk management sanitario
6 Definizioni: Risk Management Sanitario All interno del processo di risk management sanitario: Il risk management aziendale si occupa di tutto il processo di gestione dei rischi: pianificazione, identificazione e prevenzione rischi aree non sanitarie, finanziamento dei rischi, assicurazioni. Il clinical risk management si occupa esclusivamente della prevenzione e della protezione dei rischi delle aree e delle attività sanitarie: camere operatorie, laboratori, apparecchiature elettromedicali, etc. Il primo rischio di un azienda sanitaria è quello di gestire i due processi in maniera separata.
7 Definizioni: Risk Management Sanitario Evento Avverso Clinical Risk Management Risk Management Aziendale Formazione Aziendale Protocolli specifici Manuale Protocolli aziendali Cartella Clinica Monitoraggio Eventi significativi Registrazione anomalie / Non conformità Consenso Informato E.C.M. Danno al Patrimonio
8 Studi: Esperienze internazionali
9 Tribunale per i Diritti del Malato Nel 2000 il TDM si è fatto promotore della stesura della Carta della Sicurezza nell esercizio della pratica medica, con lo scopo di: favorire il passaggio da una visione individualistica ad una più generale, in grado d influire sulle cause degli errori; promozione di una politica che prepari i professionisti a gestire, controllare e ridurre i rischi d errore senza rinunciare all esercizio della pratica medica; imparare dall errore, ovvero la non colpevolizzazione di chi sbaglia, la collaborazione con i colleghi, il dialogo con il paziente, l impegno a garantire la qualità.
10 Tribunale per i Diritti del Malato Nel 2001 il TDM si è fatto promotore della stesura di una sperimentazione in 11 strutture sanitarie, prevedendo alcune fasi operative: 1) istituzione dell Unità di Risk Management 2) nomina del Risk Manager 3) collegamento delle Unità di Risk Management con altri segmenti del management che si occupano di sicurezza 4) adozione del sistema di rilevazione degli eventi sentinella 5) redazione della mappa dei rischi 6) redazione di un piano per la sicurezza 7) budget apposito 8) misure per una migliore identificazione dei pazienti 9) redazione di un rapporto annuale 10) migliorare la comunicazione tra gli operatori
11 Emilia Romagna - Agenzia Sanitaria Regionale Programma - GESTIONE DEL RISCHIO IN STRUTTURE SANITARIE: APPROCCIO INTEGRATO ALLA DEFINIZIONE, TRATTAMENTO ED UTILIZZO DELLE INFORMAZIONI (Finanziamento del Ministero della Salute, ) Nel 1999, si è costituito un gruppo di progetto regionale, costituito da professionisti di aziende sanitarie ospedaliere e territoriali ed appartenenti a differenti aree di competenza (clinica, legale, tecnica). Il gruppo ha predisposto un progetto per un approccio integrato alla gestione del rischio, che la Regione Emilia Romagna ha presentato nel 2001al Ministero della Salute. Il programma ministeriale biennale, ha avuto inizio nel febbraio 2002 e si è formalmente concluso nel febbraio I primi risultati di tale programma hanno permesso la validazione di metodi e strumenti per la gestione e riduzione dei rischi.
12 Emilia Romagna - Agenzia Sanitaria Regionale Programma - GESTIONE DEL RISCHIO IN STRUTTURE SANITARIE: APPROCCIO INTEGRATO ALLA DEFINIZIONE, TRATTAMENTO ED UTILIZZO DELLE INFORMAZIONI (Finanziamento del Ministero della Salute, ) Obiettivo La realizzazione di un sistema integrato per la gestione del rischio in strutture sanitarie, nei suoi aspetti di sicurezza clinica, ambientale, del lavoro. Metodologia 1 anno: a livello regionale preparazione/maturazione della visione comune, a livello di singole U.O. sperimentazione di strumenti specifici. 2 anno: la sperimentazione dei prodotti elaborati viene estesa all ambito regionale.
13 Emilia Romagna - Agenzia Sanitaria Regionale RISULTATI Glossario di riferimento (2001) Analisi cartelle cliniche Metodo di valutazione dei rischi: FMEA - FMECA (2002) Incident reporting: Scheda segnalazione spontanea di evento (2003) Formazione URP - sistema informativo e valutazione del reclamo (2000)
14 Emilia Romagna - Agenzia Sanitaria Regionale Incident reporting - Scheda segnalazione spontanea di evento (2003) L incident reporting è la modalità di raccolta delle segnalazioni in modo strutturato su eventi indesiderati. Esso fornisce una base di analisi per la predisposizione di strategie e azioni di miglioramento per prevenire il riaccadimento di tali episodi in futuro. Questo sistema, nato nel settore aeronautico per la segnalazione volontaria e confidenziale di eventi da parte di piloti e controllori di volo per migliorare la sicurezza aerea, è stato importato da alcuni anni dai sistemi sanitari anglosassoni (Australia, Gran Bretagna, Stati Uniti) adattandolo alle organizzazioni sanitarie, con l obiettivo di migliorare la sicurezza del paziente Nell ambito del programma Gestione del rischio nelle strutture sanitarie è stato predisposto un percorso sperimentale di incident reporting per la raccolta di segnalazioni, da parte degli operatori sanitari, di eventi e dei quasi-eventi (near miss). A questa sperimentazione hanno aderito preliminarmente alcune Unità operative di cinque Aziende sanitarie regionali e altre si sono aggiunte successivamente.
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20 Emilia Romagna - Agenzia Sanitaria Regionale FMEA (Failure Mode and Effect Analysis) La FMEA (Failure Mode and Effect Analysis) è un analisi di tipo qualitativo intesa a definire quello che potrebbe succedere (il modo di guasto/errore) se si verificasse un difetto, una omissione, un errore; la FMECA (Failure Mode and Critical Effect Analysis) aggiunge un percorso di tipo quantitativo orientato all assunzione di decisioni operative coerenti. Nell uso ormai quando si parla di FMEA si intende la FMECA. Nell ambito sanitario regionale dell Emilia-Romagna sono state fatte due esperienze: Divisione di ostetricia e il Consultorio di Carpi dell Azienda USL di Modena, Sezione di chemioterapia degli Istituti Ortopedici Rizzoli di Bologna.
21 Emilia Romagna - Agenzia Sanitaria Regionale La FMEA è una tecnica di tipo previsionale nata dai procedimenti mentali normalmente adottati dai progettisti, ma può essere utilizzata anche a posteriori su un prodotto o un processo di lavoro per evidenziarne punti critici e classificarli per priorità. In estrema sintesi le fasi metodologiche della FMEA sono: identificazione dell oggetto di analisi (prodotto/servizio, processo, ovvero parti o componenti degli stessi); identificazione/descrizione delle attività a esso connesse; identificazione delle modalità di guasto/errore; analisi e determinazione dell indice di priorità del rischio; identificazione delle azioni (preventive/migliorative/correttive) e delle misure per i risultati attesi.
22 Toscana - Centro Sicurezza del Paziente Il Centro per la Gestione del Rischio Clinico è stato istituito a fine 2003 dalla regione Toscana con il compito di realizzare iniziative finalizzate a ridurre i rischi in ambito sanitario. Il Centro si propone d istituire: in ogni azienda una commissione per la sicurezza del paziente coordinata da un Clinical Risk Manager realizzare un sistema di segnalazione volontaria e revisione eventi avversi promuovere interventi su problemi specifici attivare campagne d informazione
23 Toscana - Centro Sicurezza del Paziente Il sistema GRC all interno delle strutture sanitarie prevede: identificazione dei rischi analisi e valutazione dei rischi adozione di misure di prevenzione adeguate a far fronte ai rischi rilevati L identificazione avviene attraverso la segnalazione volontaria da parte degli operatori sanitari degli eventi avversi. Gli eventi segnalati sono analizzati prevalentemente attraverso l audit clinico (ossia revisione tra pari). Al termine dell analisi è prevista la redazione di un alert report.
24 Ministero della Salute Commissione Tecnica sul Rischio Clinico (D.M. 5 marzo 2003) Rapporto Risk management in sanità. Il problema degli errori (marzo 2004) Dipartimento della Qualità
25 Ministero della Salute DEFINIZIONE Il Rischio Clinico è la probabilità che un paziente sia vittima di un evento avverso, cioè subisca un qualsiasi danno o disagio imputabile, anche se in modo involontario, alle cure mediche prestate durante il periodo di degenza, che causa un prolungamento del periodo di degenza, un peggioramento delle condizioni di salute o la morte (Kohn, 1999) SCOPO Il Risk Management in sanità rappresenta l insieme di varie azioni complesse messe in atto per migliorare la qualità delle prestazioni sanitarie e garantire la sicurezza del paziente, sicurezza basata sull apprendere dall errore. Il Risk Management deve interessare tutte le aree in cui l errore si può manifestare durante il processo clinico assistenziale del paziente
26 Ministero della Salute CONCLUSIONI 1) Dati epidemiologici: non ci sono dati a livello italiano e l estrapolazione su altre realtà nazionali sembra azzardato. 2) Classificazione degli errori: illustra le modalità presenti in letteratura 3) Metodi per l analisi dei rischi: illustra le modalità presenti in letteratura (a) Analisi reattiva: incident reporting, utilizzo dati aministrativi, Root causes analysis, indizi. B) Analisi proattiva, ovvero del processo: FMECA, Human HAZOP) 4) Modalità di gestione consigliate: Istituire l Unità di Gestione di Rischio (UGR) Individuare un modello organizzativo unico (linee guida) Favorire la segnalazione degli Eventi Sentinella (near misses)
27 Regione Lombardia Con Circolare n. 46/SAN del 27/12/2004 la Direzione Generale dell Assessorato Sanità della Regione Lombardia ha previsto l avvio in tutte le aziende di un progetto di risk management in merito al rischio sanitario. Tre OBIETTIVI: 1. Mappatura rischi RCT/O (entro 28/02/05 e 15/07/05) 2. Funzione di risk Management a) Coordinatore (entro 30/03/05) b) Comitato ristretto (entro 31/10/05) c) Progetto di risk Mangement (entro 30/06/05) 3. Migliorare il rapporto struttura/paziente
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