Spazio Aperto 2. Comune: Locate di Triulzi Superficie territoriale dello spazio aperto [m 2 ]: ,9908 Data rilievo: 1/07/2011

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1 Spazio Aperto 2 Comune: Locate di Triulzi Superficie territoriale dello spazio aperto [m 2 ]: ,9908 Data rilievo: 1/07/2011

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3 Roggia - 1 Roggia con discreta presenza di vegetazione acquatica e spondale erbacea: lenticchia d acqua comune (Lemna minor), carici (Carex sp.), erba sega comune (Lycopus europaeus), salcerella (Lythrum salicaria), persicaria (Polygonum sp.), veronica acquatica (Veronica anagallis-aquatica), forbicina comune (Bidens tripartita), scagliola palustre (Typhoides arundinacea). Foto 1 Roggia - 2 Piccola roggia che costeggia il filare di cipresso delle paludi (Taxodium distichum) senza rilevanti elementi igrofili. Le sue sponde sono dominate da fitti popolamenti di ortica (Urtica dioica) e sorgo selvatico (Sorghum halepense). Foto 2 Fiume - 3 Fiume Lambro; sulla sponda idrografica sinistra si ha vegetazione arborea rada dominata da robinia e con scarsi individui di pioppo nero e salice bianco. La compagine arbustiva, che ha copertura maggiore, è dominata da rovo, luppolo giapponese e pochi individui di sambuco e acero americano (Acer negundo). Foto 3

4 Roggia - 4 Canale d irrigazione con tracciato parallelo al Lambro; la vegetazione spondale ha in linea di massima le caratteristiche di quella descritta precedentemente, ma si segnala un abnorme presenza di luppolo giapponese (Humulus scandens),che a tratti raggiunge copertura totale. Foto 4 Roggia - 5 Canale d irrigazione con presenza su entrambe le sponde di cipresso delle paludi (Taxodium distichum) piantato a intervalli regolari. In fotografia si osservano gli pneumatofori, caratteristiche protuberanze radicali che emergono dall acqua e che servono a rifornire d aria le radici immerse nel suolo saturo d'acqua. Foto 5 Area umida - 6 Piccola zona umida in regresso, interessante, con diverse specie igrofile erbacee come la lisca mucronata e la lisca marittima (Schoenoplectus mucronatus e Bolboschoenus maritimus), la mestolaccia comune (Alisma plantago-aquatica), il giunco contratto (Juncus conglomeratus), la salcerella (Lythrum salicaria), la carice (Carex sp.), l erba sega comune (Lycopus europaeus), la persicaria (Polygonum sp.), lo zigolo giapponese (Cyperus microiria), la lisca maggiore (Typha latifolia) e il salice bianco (Salix alba). Foto 6

5 Area umida - 7 Area umida abbastanza estesa, senza caratteristiche floristiche rilevanti; si è osservata la presenza di aironi cenerini (Ardea cinerea) e gallinelle d acqua (Gallinula chloropus). Foto 7 Coltivo - 8 Coltivo a mais (Zea mays). Foto 8 Filare - 9 Filare molto ampio esclusivamente composto nello strato arboreo dalla robinia. Lo strato arbustivo annovera rovo, edera, sambuco, ligustro e nocciolo (Corylus avellana) sporadico. Foto 9

6 Arbusteto - 10 Area incolta e arbustata con copertura arbustiva più fitta nella zona orientale (verso la strada). Si rinvengono alberelli di robinia, pioppo bianco e canescente (Populus alba e P. canescens), acero americano (Acer negundo) e pioppo del Canada (Populus canadensis). Lo strato alto e basso arbustivo annovera le stesse specie con aggiunta di varie specie di salice (Salix spp.), rosa (Rosa sp.), occasionalmente olmo comune (Ulmus minor) e plantule di quercia rossa americana (Quercus rubra). Lo strato erbaceo comprende soprattutto scagliola palustre (Typhoides arundinacea), artemisia (Artemisia vulgaris), cinquefoglia comune (Potentilla reptans), garofanino d acqua (Epilobium hirsutum), carice contigua (Carex gr. contigua), capraggine (Galega officinalis), verga d oro gigante (Solidago gigantea), convolvolo (Convolvulus sepium) e vilucchione (Calystegia sepium). Foto 10a Foto 10b Incolto - 11 Incolto pingue con ricchi popolamenti di persicaria (Polygonum sp.), forbicina comune (Bidens tripartita), scagliola palustre (Typhoides arundinacea), garofanino d acqua (Epilobium hirsutum), piantaggine lanciuola e maggiore (Plantago lanceolata e P. major) con presenza di ambrosia (Ambrosia artemisiifolia), giavone comune (Echinochloa crus-galli) e cencio molle (Abutilon theophrasti). Foto 11 Filare - 12 Filare monospecifico a cipresso calvo (Taxodium distichum) con rari esemplari alto arbustivi di acero americano e sambuco. Foto 12

7 Parco privato - 13 Giardino privato con diverse essenze ornamentali. Foto 13 Bosco - 14 Piccolo nucleo boscato con presenza di un grande individuo di farnia (Quercus robur), robinia, sambuco e olmo comune. Foto 14 Arbusteto - 15 Sponda coperta da fitti arbusti di rovo e luppolo giapponese, con sporadiche robinie e aceri americani. Foto 15 Motivo del censimento: area naturale strategica adiacente a studio di fattibilità - inclusa nella RER - uno dei primi corridoi ecologici ovest-est a sud di Milano. Valore ambientale e potenzialità Si tratta di un'area molto estesa e caratterizzata da comparti con diversi gradi di importanza conservazionistica. Le zone più interessanti sono sicuramente le aree umide e alcuni tratti delle

8 rogge: in questi ambienti sono state censite sia comunità che singole specie erbacee altrimenti rarefatte nel territorio. Nella roggia 1 è interessante la presenza di una comunità vegetale molto ricca, che comprende specie di per sè comuni, ma difficili da rinvenire in un unico contesto soprattutto a causa della frammentazione e della perdita degli habitat acquatici. La loro presenza potrebbe essere spiegata con l'esistenza di sponde naturaliformi, non cementate, che consentono. La zona umida 6, probabilmente spontanea e con presenza di acqua periodica, si trova all'interno di un incolto-arbusteto ed è caratterizzata, tra le altre specie, anche da due ciperacee: Schoenoplectus mucronatus e Bolboschoenus maritimus. Entrambe le specie risultano frequenti nelle risaie e nei luoghi umidi del Parco Agricolo Sud Milano, sebbene con popolamenti ridotti, tuttavia la seconda è considerata generalmente rara in Pianura Padana (Brusa e Rovelli, 2010). Anche in questo caso, inoltre, si tratta di vegetazioni ben strutturate in cui, accanto alle elofite (ossia piante radicate al fondo, con le porzioni basali sommerse per la maggior parte dell anno e con le parti superiori completamente emerse dall acqua) sopra citate, si annoverano Alisma plantagoaquatica, Juncus conglomeratus, Lythrum salicaria, Lycopus europaeus e Typha latifolia. In entrambe le aree censite si hanno vegetazioni piuttosto ben strutturate, sebbene poco estese. In assenza di disturbo antropico (taglio, prelievo di acqua) le zone umide dovrebbero essere formate da tipi di vegetazione diverse distribuite in modo concentrico intorno allo specchio d'acqua, per la cui descrizione si rimanda al capitolo 2 ("Alcune definizioni"). Sarebbe interessante monitorare l'andamento del livello idrico nel corso dell'anno e censire eventuali successioni vegetazionali a seconda della disponibilità idrica. Trattandosi di un corpo idrico di piccole dimensioni e verosimilmente effimero, le specie acquatiche possono subire brusche modificazioni nel numero degli esemplari a seconda della presenza o meno di acqua e ciò potrebbe essere problematico soprattutto per le specie che già hanno una distribuzione puntiforme nel territorio. Per questo sarebbe di grande importanza tutelare questi ambienti, favorendo il ristagno idrico della zona umida e garantendo così la sopravvivenza della comunità vegetale ed animale. L'arbusteto 10 è interessante perchè costituito da aree erbacee ed aree arbustivo-arboree: oltre che dalle tipiche specie di incolto (Artemisia vulgaris, Potentilla reptans, Galega officinalis), l'area aperta è caratterizzata anche da specie meso-igrofile sia nello strato erbaceo (Typhoides arundinacea, Epilobium hirsutum, Carex gr. contigua) che in quello arbustivo (Salix spp., Populus spp., Ulmus minor), il che, insieme alla presenza di piccole zone umide, indica un probabile ristagno d'acqua nel suolo, forse dovuto alla falda sub-affiorante. L'area ha una estensione e una struttura tali da favorire la presenza di animali adattati a vivere in spazi aperti, con radure in cui si alternano vegetazioni erbacee e vegetazioni arbustive. Ad esempio potrebbe essere un luogo adatto per l'averla piccola (Lanius collurio), un uccello che nidifica in arbusti dalla copertura fogliosa densa e che ha come habitat privilegiato aree aperte (prati o incolti) con presenza significativa di siepi. Al fine di favorire la presenza di avifauna tipica di ambienti aperti sarebbe opportuno mantenere una giusta proporzione tra superficie erbacea/arbustata (Casale e Brambilla, 2009) e incrementare la presenza di arbusti adatti ad un ambiente con suolo periodicamente intriso d'acqua e con frutti appetibili per gli uccelli (es. rosa canina, frangola, sambuco). Il problema di questo tipo di habitat non gestito è infatti la naturale successione vegetazionale che porta da una vegetazione erbacea ad una via via più arbustata, fino alla completa chiusura della radura stessa. Sarebbe quindi interessante mantenere lo stadio di radura, effettuando sfalci e decespugliamenti periodici che indeboliscano il rovo, lascino intatte le altre specie arbustive meno infestanti e mantengano la copertura erbacea nei punti dove questa è dominante.

9 L'eterogeneità dell'area rende il comparto molto interessante anche sotto l'aspetto paesaggistico: si alternano numerose zone d'acqua (fiume Lambro, rogge, zone umide), incolti, arbusteti, piccole macchie boscate e coltivi. Potrebbe quindi essere interessante incentivare le connessioni tra alcune di queste aree (con filari), dove ciò abbia un senso ecologico e laddove non sia troppo oneroso in termini economici e di tempo.

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