PROGETTO EDUCATIVO D ISTITUTO

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1 Scuola dell Infanzia San Carlo Borromeo Via L. Pierobon, Padova Tel Cell A.S. 2015/2016 PROGETTO EDUCATIVO D ISTITUTO Parrocchia S. Carlo Borromeo Via P.G. Guarneri, Padova Tel Fax

2 CAPITOLO PRIMO: PRESENTAZIONE DELLA SCUOLA DELL INFANZIA SAN CARLO BORROMEO 1. Quadro ispirativo e fondativo 2. Cenni storici 3. Definizione di Scuola dell Infanzia 4. Identità della Scuola dell Infanzia CAPITOLO SECONDO: IL CONTESTO SOCIO-CULTURALE 1. Il bacino d utenza 2. Il contesto territoriale 3. Il contesto relativo alla fanciullezza CAPITOLO TERZO: LA PEDAGOGIA DELLA SCUOLA DELL INFANZIA SAN CARLO BORROMEO 1. La pedagogia 2. Idea di scuola 3. Idea di famiglia 4. Idea di bambino 5. Ruolo dell insegnante CAPITOLO QUARTO: LA MISSIONE DELLA SCUOLA DELL INFANZIA 1. Mission della Scuola dell Infanzia 2. Principi guida della Mission

3 CAPITOLO PRIMO PRESENTAZIONE DELLA SCUOLA DELL INFANZIA SAN CARLO BORROMEO 1. QUADRO ISPIRATIVO E FONDATIVO La Scuola dell Infanzia San Carlo Borromeo, che da oltre 50 anni svolge attività educativa per bambini dai 3 ai 6 anni, si trova a Padova nel quartiere Arcella-San Carlo, una zona della città molto popolata che negli anni ha subito trasformazioni sia a livello architettonico ed urbanistico, sia a livello demografico, con un notevole aumento della popolazione non autoctona. Poche sono infatti le famiglie di origine e molte le nuove, dove spesso l ingresso nella nuova comunità è determinato con la frequenza dei figli alla scuola dell infanzia. La tipologia della nuova famiglia è caratterizzata da genitori che lavorano e dalla presenza di figure extrafamiliari. La Scuola dell Infanzia vuole pertanto favorire la collaborazione con le famiglie, affiancandole e progettando un percorso comune di crescita del bambino. 2. CENNI STORICI Nel 1940 dopo la costruzione della Chiesa San Carlo Borromeo voluta dal Parroco Don Egidio Bertollo iniziarono anche i lavori dell asilo parrocchiale interrotti a causa dei bombardamenti della guerra e ripresi al termine del conflitto. Nel 1944, terminato il piano terra ed una modesta abitazione per le suore, arrivarono le prime religiose Suore Salesie che ben presto furono chiamate dai superiori ad altri incarichi. Furono le suore Elisabettine a continuare il prezioso servizio che è proseguito fino all anno 2002 quando, nel mese di Settembre, arrivarono a San Carlo le Religiose del Sacro Cuore di Gesù nate in Francia nel periodo della Rivoluzione Francese. La fondatrice Maddalena Sofia Barat con altre religiose, il 21 Novembre del 1800 si consacrarono al cuore di Gesù e all educazione dei bambini e dei giovani. Nell educazione, particolarmente della donna, che è il cuore della famiglia, la fondatrice vedeva il mezzo principale per ricostruire una società sfasciata e disorientata. Così l anno successivo si aprì a Amies (Francia) la prima casa di educazione delle religiose del Sacro Cuore. Nel Settembre del 2011 le Suore del Sacro Cuore lasciano la scuola per altri incarichi. Il Comitato di Gestione ha incaricato quattro insegnanti laiche a continuare il cammino per l educazione dei bambini. La gestione della Scuola dell Infanzia di San Carlo, fu curata dal signor Lino Agnolin, che nel Giugno del 1978 provvide a darle una sede giuridica come Associazione Scuola Materna San

4 Carlo con suo regolare statuto. Dieci anni dopo, precisamente il 7 marzo del 1988, la direzione e la gestione della scuola vennero affidate ad un Comitato di Gestione formato dal Parroco protempore, dalla coordinatrice della scuola Materna e da alcuni laici. Successivamente, venne stipulata una convenzione con il comune di Padova per il contributo sulla base di bambini iscritti. Attualmente responsabile della Scuola è il Parroco che per la gestione si avvale della collaborazione di alcuni parrocchiani e della coordinatrice. 3. DEFINIZIONE DI SCUOLA DELL INFANZIA La Scuola dell Infanzia è un servizio educativo che accoglie bambini dai 3 ai 6 anni di età; è un luogo di apprendimento in cui, attraverso attività ludiche e didattiche, si promuove lo sviluppo armonico ed integrale del bambino nel rispetto delle sue capacità e dei suoi tempi di apprendimento. 4. IDENTITA DELLA SCUOLA DELL INFANZIA La Scuola dell Infanzia San Carlo Borromeo è una scuola paritaria, parrocchiale e di ispirazione cattolica. PARITARIA: secondo la normativa dettata dalla legge 10 marzo 2000 n. 62, sono definite "scuole paritarie" le istituzioni scolastiche non statali e degli enti locali che, a partire dalla scuola dell'infanzia, corrispondono agli ordinamenti generali dell'istruzione, sono coerenti con la domanda formativa della famiglia e sono caratterizzate da requisiti di qualità ed efficacia fissati dalla legge medesima. Nel sistema nazionale dell'istruzione, quindi, le istituzioni scolastiche sia statali che paritarie concorrono, nella loro specificità e autonomia, a realizzare l'offerta formativa sul territorio.. PARROCCHIALE: in quanto la scuola svolge una vera funzione di ponte tra scuola, famiglia, comunità parrocchiale, offrendo quel servizio educativo che da essa si attende la comunità cristiana che le ha volute e quindi chiamati alla corresponsabilità educativa. DI ISPIRAZIONE CATTOLICA: in quanto il nostro P.E.I. ed ogni attività educativa si ispirano ai valori cristiani del vangelo. "L'insegnamento della religione cattolica è un servizio educativo a favore delle nuove generazioni, volto a formare personalità giovanili ricche di interiorità, dotate di forza morale e aperte ai valori della giustizia e della pace, capaci di usare bene la propria libertà". (Giovanni Paolo II).

5 Il logo Il logo della Scuola dell Infanzia San Carlo Borromeo è rappresentativo dell amore del cuore di Gesù; un amore incondizionato, infinito, universale, che abbraccia il mondo intero ed ogni essere umano in quanto Persona, nella sua singolarità ed accoglie ogni diversità come occasione di arricchimento, scambio e crescita individuale e di gruppo. CAPITOLO SECONDO IL CONTESTO SOCIO CULTURALE 1. IL BACINO D UTENZA Il servizio è rivolto alle famiglie con minori dai 3 ai 6 anni residenti o lavoratori nei pressi del Comune di Padova in risposta ad un bisogno di accudimento, educazione e istruzione. 2. IL CONTESTO TERRITORIALE La Scuola dell Infanzia San Carlo Borromeo è inserita nel territorio della Circoscrizione o Quartiere n. 2 nord (sede in via Curzola, 15 SS. Trinità). Gli abitanti della Circoscrizione sono circa , in maggioranza donne (52,5%); circa il 10% ha meno di 14 anni, mentre quasi il 20% ha più di 65 anni: il quartiere sta rapidamente invecchiando. Le stesse proporzioni ( con una percentuale leggermente superiore di giovani) sono valide anche per gli abitanti del territorio della Parrocchia di San Carlo. I circa 8200 abitanti rappresentano in larga parte il cosiddetto ceto medio (impiegati pubblici e privati, insegnanti, appartenenti alle Forze Armate); largamente presenti sono i pensionati. La situazione economica riflette la composizione della popolazione, anche se sono in forte aumento le necessità legate, oltre l età, anche alle limitate disponibilità. Oltre alle scuole private di San Carlo, della SS. Trinità e dell Arcella, nel territorio sono presenti anche scuole pubbliche di diverso ordine e grado. 3. IL CONTESTO RELATIVO ALLA FANCIULEZZA Con la Convenzione dei Diritti del Bambino, approvata dall'onu nel 1989, si è finalmente sancita una nuova visione del fanciullo, come un soggetto attivo di diritto. Il bambino non è più l'infante (colui che non parla) da proteggere, ma una persona da promuovere nelle sue competenze. Si sancisce così, anche giuridicamente, quella reciprocità educativa che caratterizza tutto il lavoro pedagogico attuale. Il bambino diviene bambino competente, co-protagonista del

6 suo sviluppo, della sua crescita e della sua educazione insieme all'adulto che a sua volta viene forgiato ed educato da questo rapporto. Da qui ancora, la visione di bambino che, grazie ad un rapporto con l'adulto fondato sull'ascolto, sul riconoscimento e sulla partecipazione, deve venire stimolato a più livelli al fine di consentirgli di sperimentare percorsi educativi che mirino a scoprire e riconoscere le proprie possibilità, a mettersi alla prova verso una progressiva autonomia che è alla base dell'empowerment che gli consentirà di gestire la sua vita al meglio che da adulto. CAPITOLO TERZO LA PEDAGOGIA DELLA SCUOLA DELL INFANZIA SAN CARLO BORROMEO 1. LA PEDAGOGIA Il progetto educativo della Scuola dell Infanzia San Carlo Borromeo si ispira innanzitutto all opera educativa delle religiose del Sacro Cuore di Gesù, la quale si fonda sulla volontà di vivere e testimoniare l amore del cuore di Gesù, distinguendosi per uno stile di vita semplice e gioioso, sostenendo chi è maggiormente nel bisogno e accompagnando ogni bambino nello sviluppo armonico e completo della propria persona. La pedagogia seguita è quella dell approccio di Reggio Emilia, nato a Reggio Emilia appunto nel secondo dopoguerra, ad opera di Loris Malaguzzi e dell intera comunità del luogo con lo spirito di rinascita e ricostruzione attraverso l istruzione e l educazione dei fanciulli. I principi su cui si basa l approccio sono: - i bambini sono considerati soggetti di diritti, portatori e creatori di conoscenza allo stesso tempo: è fondamentale, quindi, lasciarli liberi di interagire con l ambiente circostante, ascoltare i loro pensieri e riflessioni, coglierne il senso e stimolare l ulteriore approfondimento dei loro oggetti di interesse. È il bambino il protagonista e direttore del proprio percorso di apprendimento; - la conoscenza di sé e del mondo avviene e passa attraverso le relazioni con gli altri. L interazione sociale fra bambini è favorita dai percorsi di gruppo e dall incentivazione alla discussione sui problemi che essi incontrano nella vita quotidiana e che li chiamano a riflettere e a compiere scelte, non solo organizzative, ma che rientrano anche nel campo dell affettività;

7 - i bambini posseggono cento linguaggi, cento modi di pensare, esprimersi, capire e incontrarsi ed è compito della scuola in armoniosa collaborazione coi genitori valorizzare tutti questi linguaggi; - gli adulti sono aiutanti e guide nel processo di apprendimento; scrutano e ascoltano attentamente il bambino, dandogli fiducia e fornendogli gli strumenti ed il contesto adatto a stimolare l osservazione della realtà, a porsi domande, a trovare risposte e a realizzare progetti nati da idee ed interessi del bambino stesso. Gli educatori soggetti a continua formazione e auto-formazione collaborano coi bambini, i genitori e l intera comunità e documentano processi, progressi e risultati per condividerli e renderli patrimonio comune; - l azione educativa non segue programmi prefissati ma si fonda sulla progettazione incessante, costruita a partire dagli interessi, curiosità, peculiarità dei bambini: la scuola è pensata come un cantiere, un laboratorio permanente, in cui i processi di ricerca dei bambini e degli adulti si intrecciano ed evolvono quotidianamente. 2. IDEA DI SCUOLA DELL INFANZIA La Scuola dell'infanzia San Carlo Borromeo in quanto parte attiva e dialogante della vita religiosa e civile della comunità, è costantemente impegnata a proporre e a ricercare un solidale rapporto con il territorio, ad interagire e a collaborare. La Scuola dell'infanzia appartiene ad una città attraversata da forti cambiamenti che la proiettano sempre più in una dimensione multiculturale e internazionale, che richiede una elaborazione di pensiero e di azione capace di coniugare la dimensione locale con una prospettiva planetaria. L'educazione è un'opportunità di crescita e di emancipazione della persona e della collettività, è una risorsa per il sapere e per il convivere, è un terreno di incontro dove si pratica la libertà, la democrazia, la solidarietà e si promuove il valore della pace. All'interno della pluralità delle concezioni culturali, ideali, politiche e religiose, l'educazione vive di ascolto, dialogo e partecipazione; tesa al rispetto, alla valorizzazione delle diverse identità, competenze, conoscenze, di cui ogni singolo individuo è portatore. È diritto dei bambini e delle bambine che la scuola, le famiglie e la comunità insieme cerchino e si offrano come luoghi di dialogo, corresponsabilità ed elaborazione condivisa, che valorizzino le specifiche responsabilità educative di ciascuno. La partecipazione viene costruita e vissuta nell'incontro e nella relazione giorno dopo giorno attraverso un atteggiamento attivo di ascolto tra adulti, bambini e ambiente, che alimenta riflessione, accoglienza e apertura verso di sè e verso l'altro.

8 L'azione educativa prende forma attraverso la progettazione della didattica, degli ambienti, della formazione del personale. La progettazione è una strategia di pensiero e di azione che si fonda sui processi di osservazione e documentazione; accetta il dubbio, l'incertezza e l'errore e li trasforma in risorse e occasioni di crescita, modificandosi in relazione all'evolvere dei contesti. Gli spazi interni ed esterni della scuola sono pensati ed organizzati in forme interconnesse che favoriscono le interazioni, le autonomie, le esplorazioni, la curiosità e la comunicazione e si offrono come luoghi di convivenze e ricerche per i bambini e per gli adulti. L'ambiente interagisce, si modifica e prende forma in relazione ai progetti e alle esperienze di apprendimento dei bambini e degli adulti 3. IDEA DI FAMIGLIA Il bambino ha la radice e il principale riferimento nella sua famiglia. La Scuola dell'infanzia si pone quindi come primo aiuto sistematico alla responsabilità educativa della famiglia. Rappresenta per quasi tutti i bambini il primo luogo, diverso da casa, in cui vivere con altri coetanei e adulti per molte ore al giorno Per questo curiamo in modo particolare sia il momento del distacco per l'inserimento sia, nell'arco degli anni, il rapporto con la famiglia come fonte di identità e ricerca di un cammino adeguato ad ogni bambino. La scuola, in continuità con la famiglia, si offre all'apertura di nuove esperienze: le uscite didattiche, le gite scolastiche e le feste sono "momenti" di fondamentale importanza per la costruzione di un clima positivo, sereno e culturale del gruppo scuola e occasioni per i bambini di vedere collaborare insegnanti e famiglie insieme. I genitori, primi responsabili dell educazione dei figli, devono lavorare in stretto rapporto con la scuola dando la propria competenza specifica e rifiutando deleghe educative. Si configura così una corresponsabilità educativa tra scuola e famiglia che comporta per i genitori alcuni diritti e doveri riassumibili in: - conoscere e condividere: i principi educativi della scuola, il piano dell offerta formativa, i regolamenti (generale, pediatrico e ristorazione scolastica), la carta dei servizi; - partecipare e collaborare : realizzazione del progetto formativo (iniziative della scuola, attività ricreative, incontri formativi, incontri genitori-insegnanti, attività pedagogiche e religiose, elezioni dei rappresentanti, partecipazione comitati di gestione); - esprimere : pareri e proposte, entrare in dialogo con le insegnanti ( colloqui individuali, assemblee di classe e generali). La Scuola dell Infanzia è per le famiglie occasione di incontro con altri genitori, per costruire rapporti di fiducia e nuovi legami di comunità.

9 4. IDEA DI BAMBINO Il nostro progetto educativo riconosce il primato della persona umana nella sua totalità, per cui pone al centro dell educazione la persona del bambino considerato soggetto attivo della propria formazione: i bambini e le bambine sono attivi protagonisti dei processi di crescita. Sono dotati di straordinarie potenzialità di apprendimento e di cambiamento, di molteplici risorse affettive, relazionali, sensoriali e intellettive che si esplicitano in uno scambio incessante con il contesto culturale e sociale. Ogni bambino, individualmente e nella relazione con il gruppo, è portatore di una sensibilità ecologica verso gli altri e verso l ambiente ed è costruttore di esperienze a cui è capace di attribuire senso e significato. Il bambino possiede cento linguaggi, cento modi di pensare, di esprimersi, di capire, di incontrare l altro attraverso un pensiero che intreccia e non separa le dimensioni dell esperienza. I cento linguaggi sono metafora delle straordinarie potenzialità dei bambini, dei processi conoscitivi e creativi, delle molteplici forme con cui la vita si manifesta e la conoscenza si costruisce. E responsabilità della scuola dell infanzia valorizzare tutti i linguaggi verbali e non verbali, accreditando loro pari dignità. 5. RUOLO DELL INSEGNANTE L'attività dell'insegnante di scuola dell'infanzia è finalizzata all'educazione dei bambini e allo sviluppo della loro personalità, in un ottica di partenariato con le famiglie. Il ruolo dell'insegnante è particolarmente delicato, data la giovanissima età dei bambini cui si rivolge: la sua azione deve essere quindi improntata al rispetto dei bambini, dei loro bisogni, dei loro ritmi di sviluppo. L insegnante ha una funzione di regia e non di intervento diretto nel processo di crescita ed apprendimento; è colui che accompagna e sostiene questi processi attraverso la predisposizione della scena e dei contesti, la promozione della ricerca e sperimentazione personale, la sollecitazione al confronto, attivando dialoghi, conversazioni e discussioni costruttive. L insegnante deve essere un professionista dell istruzione e dell educazione che comporta: - adeguata conoscenza di contenuti e metodi di insegnamento; - apertura all innovazione e all aggiornamento; - capacità di lavorare collegialmente; - rispetto della personalità e della libertà del bambino; - sensibilità alle dinamiche socio-culturali nei confronti delle famiglie, rafforzando le relazioni della comunità e valorizzando la dimensione etica e religiosa della cultura.

10 L insegnante deve inoltre essere un educatore cristiano che valorizza una tradizione educativa e pedagogica che si identifica in una visione cristiana della persona, della vita, della realtà, dell educazione. Questi i punti di riferimento di un educatore cristiano: - una ferma speranza che la persona umana, qualsiasi sia la sua condizione, è sempre educabile; - una ferma speranza nella capacità umana di bene e la conseguente fiducia nelle effettive potenzialità dell'opera educativa; - il rafforzamento della natura comunitaria della scuola cattolica e delle relazioni che vi si instaurano; - la valorizzazione della dimensione etica e religiosa della cultura. CAPITOLO QUINTO LA MISSIONE DELLA SCUOLA DELL INFANZIA 1. MISSION DELLA SCUOLA DELL INFANZIA La Scuola dell Infanzia San Carlo Borromeo accoglie bambini dai 3 ai 6 anni divisi in 2 sezioni, da un minimo di 18 ad un massimo di 29 bambini (secondo normativa DPR 20/03/2009, n.81 e DM 24/07/1998, n.331). La Scuola dell Infanzia San Carlo Borromeo promuove valori universali, quali il rispetto per la vita, la pace, la giustizia, la solidarietà, la fratellanza, la mondialità e l amore reciproco. In tal modo i bambini saranno facilitati ad acquisire o perfezionare la capacità di dialogare, di perdonare e anche di saper leggere il positivo di sé, negli altri e nel mondo. Assicura la sua presenza nel territorio attraverso il dialogo, la collaborazione e l attività con le altre scuole e gli enti locali. Le nostre principali finalità sono: - assicurare a ciascuno l accoglienza calorosa e personalizzata; - creare un clima sereno; - favorire il percorso formativo di ogni bambino inteso come possibilità di esprimere le proprie potenzialità nei campi affettivo, relazionale ed intellettivo e di acquisire competenze; - favorire la consapevolezza della pari dignità sociale e dell eguaglianza di tutti i cittadini; - promuovere la cultura della legalità ed il rispetto delle regole, sia in relazione alle persone che alle cose;

11 - educare al valore della diversità, all apertura verso culture diverse, alla solidarietà, al riconoscimento e al rispetto dei bisogni dei più deboli, con particolare attenzione ai bambini diversamente abili; - promuovere il sentimento religioso. Sarà nostro dovere fare in modo che i bambini: - ricevano adeguate cure nel rispetto della loro persona, - possano vivere attività ludiche, educative e formative, - siano stimolati in modo personale per uno sviluppo ottimale della loro identità. La nostra Scuola dell Infanzia si qualifica per: - la didattica formativa; - l attenzione ai bisogni e alla diversità; - l attenzione alla qualità del servizio erogato; - la presenza di personale educativo e ausiliario altamente qualificato; - il servizio di mensa interno. Ogni attività e proposta della Scuola dell Infanzia saranno monitorate attraverso questionari di qualità: - su come vengono percepite dalle famiglie; - su come vengono proposte dal personale; - su come vengono apprese e vissute dai bambini. 2. PRINCIPI GUIDA DELLA MISSION La Scuola dell Infanzia San Carlo Borromeo è una realizzazione della comunità cristiana e pertanto va riconosciuto e accettato il principio ispiratore e le conseguenti iniziative che la scuola potrà intraprendere. PRINCIPIO DI UGUAGLIANZA: tutti i bambini hanno diritto all istruzione, senza discriminazione alcuna; la diversità viene valorizzata in un ottica di educazione al pluralismo, alla tolleranza, all accettazione del diverso, alla solidarietà, alla mondialità e alla pace. Le attività proposte tengono conto delle diverse condizioni personali dei bambini, al fine di conseguire con tutti i risultati desiderati, realizzando una condizione di pari opportunità.

12 PRINCIPIO DI ACCOGLIENZA: la scuola garantisce l accoglienza dei bambini e dei genitori, promuovendo specifiche iniziative finalizzate sia all inserimento degli iscritti, sia all informazione ed al coinvolgimento dei genitori. PRINCIPIO DI TRASPARENZA E DI PARTECIPAZIONE: impegno a diffondere, in modo chiaro e accessibile a tutti, le informazioni riguardanti le modalità di accesso, i tempi e i criteri di erogazione del servizio e le modalità di fruizione. Viene garantita la partecipazione delle famiglie alla vita della scuola attraverso il dialogo, il confronto costruttivo e i sistemi di valutazione che rilevano annualmente il livello di soddisfazione dell utenza rispetto al servizio erogato. PRINCIPIO DI EFFICACIA E DI EFFICENZA: impegno a fornire un servizio la cui organizzazione renda possibile il raggiungimento degli obiettivi previsti e valorizzi al meglio tutte le risorse a disposizione. La realizzazione di quanto fissato dalla progettazione educativa e didattica sarà oggetto di una costante verifica interna (da parte del comitato di gestione), di cui è parte integrante la valutazione del servizio espresso dagli utenti (bambini e famiglie). Lo scopo è di tendere ad un costante miglioramento delle prestazioni offerte. LIBERTA DI INSEGNAMENTO ED AGGIORNAMENTO DEL PERSONALE: nel rispetto delle norme costituzionali e degli ordinamenti della scuola, agli insegnanti è garantita la libertà di insegnamento. L esercizio di tale libertà promuove, attraverso un confronto aperto di posizioni culturali, la piena formazione della personalità dei bambini. L insegnante, quale professionista dell educazione e della didattica, sceglie responsabilmente strategie, tempi, modi e strumenti per favorire l apprendimento in funzione dell unicità della classe e della molteplicità dei soggetti.

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