D.ssa Alessandra Kustermann Direttore U.O.C. Pronto Soccorso Ostetrico-Ginecologico Responsabile Soccorso Violenza Sessuale e Domestica Fondazione

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1 IL MALTRATTAMENTO. SEGNALAZIONE E DENUNCIA D.ssa Alessandra Kustermann Direttore U.O.C. Pronto Soccorso Ostetrico-Ginecologico Responsabile Soccorso Violenza Sessuale e Domestica Fondazione IRCCS Ca Granda Ospedale Maggiore Policlinico

2 Renderò tanto il tuo dolore e tale il tuo travaglio; nello spasmo partorirai i figli e verso il tuo uomo ti spingerà il desiderio, ma lui ti dominerà (Genesi)

3 La conoscenza ha portato all affievolirsi di almeno una delle maledizioni, infatti l analgesia in travaglio di parto ha consentito alle donne di non partorire nel dolore, ma non è stata sufficiente a modificare una cultura diffusa che giustifica la dominanza di un genere sull altro.

4 Questa sudditanza si perpetua ancora oggi. In circa 50 paesi nel mondo la violenza sessuale da parte del marito non è perseguibile. Un diritto disuguale alla sessualità che, persino in Francia e in Italia, è rimasto tale fino alla metà degli anni 90, quando finalmente è stato affermato il principio che la violenza sessuale è un reato: chiunque ne sia l autore.

5 In alcuni paesi uccidere una donna per salvare l onore della famiglia o viene tollerato o comunque viene sanzionato con pene ben più lievi di un normale omicidio. D altra parte il cosiddetto delitto d onore è stato abrogato in Italia solo nel 1981: Chiunque cagiona la morte del coniuge, della figlia o della sorella, nell atto in cui ne scopre la illegittima relazione carnale e nello stato d ira determinato dall offesa all onor suo o della famiglia, è punito con la reclusione da 3 a 7 anni. Alla stessa pena soggiace chi, nelle dette circostanze, cagiona la morte della persona che sia in illegittima relazione carnale col coniuge, con la figlia o con la sorella (ex art. 587 Codice Penale).

6 Ma pur abrogato e mascherato dal termine più corretto politicamente di movente passionale il senso di possesso, di proprietà resta alla base di molti feminicidi. Nel 2005 in un discorso al Parlamento europeo, l allora Vicepresidente della Commissione Europea, Franco Frattini dichiarò che si valutano in almeno le donne che muoiono in Europa ogni anno a causa della violenza dei loro partner e tale cifra è da considerarsi sottovalutata. Ogni anno in Italia sono uccise tra 100 e 130 donne da partner o ex partner.

7 Dall analisi dei fascicoli giudiziari di 269 casi di omicidi nell ambito della coppia avvenuti in Italia tra il 2000 e il 2004, emerge che il movente principale è stato: nel 19,9% dei casi il rifiuto della fine della relazione, nel 13,9% l esasperazione dell autore, nel 10% una forma morbosa di gelosia, nel 8,8% una discussione di vario genere, nel 6,4% i problemi e le discussioni per questioni economiche, nel 4,8% una recriminazione per i comportamenti attuati dalla vittima, nel 4% il sospetto di tradimento, nel 2,8% un forte risentimento, ecc. Uomini che uccidono di Anna Costanza Baldry e Eugenio Ferraro (ed. CSE)

8 Di fatto in più della metà dei casi indagati la perdita del dominio sulla donna, il rifiuto di accettare la sua libertà e autodeterminazione è stato alla base del feminicidio. Ma l uomo che ha ucciso in più di un terzo dei casi si è a sua volta suicidato ( 21,9% omicidio/suicidio, 3,8% omicidio multiplo/suicidio, 0,4% duplice omicidio/suicidio) o ha tentato di suicidarsi senza riuscirci ( 9,1% omicidio/tentato suicidio, 3,8% omicidio multiplo/tentato suicidio). Uomini che uccidono di Anna Costanza Baldry e Eugenio Ferraro (ed. CSE)

9 In definitiva le pene comminate ai feminicidi, vanno dai 5 ai 15 anni e solo in poco meno del 20% dei casi superano i 20 anni. Anche dopo la morte a queste donne non è stato restituito un identico valore e le attenuanti sembra che abbiano prevalso sulle aggravanti. Uomini che uccidono di Anna Costanza Baldry e Eugenio Ferraro (ed. CSE)

10 Violenza e campagne di stampa La violenza contro le donne diventa allarme sociale in occasione di eventi eclatanti la violenza sessuale da parte di sconosciuti, soprattutto se extracomunitari singoli o in gruppo, la violenza domestica quando esita nella morte della vittima, la violenza contro i bambini nei casi di indagini su gruppi di pedofili o di infanticidio,

11 Le campagne di stampa allora svegliano le coscienze, aggiungendo sempre nuovi episodi, creando un clima fenomeno clima di straordinarietà rispetto al Dopo di che si assiste a un progressivo spegnersi dell attenzione e apparentemente ritorna la quiete, la rassicurante ignoranza La violenza, che tutti condannano come un crimine odioso, torna tendenzialmente invisibile, specie quella quotidiana che avviene nell ambito della sfera privata contro donne e minori

12 VIOLENZA CONTRO LE DONNE I numeri oscuri tra miti e stereotipi

13 Gli stereotipi sono diffusi anche tra le vittime, che si attribuiscono la responsabilità della violenza. La difficoltà di percepirsi come vittima, ancor prima del timore del giudizio degli altri, contribuisce al basso numero di querele per tali reati. Le poche donne che trovano il coraggio di denunciare devono sperare di essere credute e di essere protette dalle ritorsioni dei loro aggressori.

14 In Italia, come in molti altri paesi, per contrastare la violenza sono state organizzate campagne informative di prevenzione e di sensibilizzazione, tese a diffondere la consapevolezza che il maltrattamento intrafamiliare è un grave reato, che coinvolge non solo la donna che ne è vittima, ma anche i figli che assistono e apprendono un lessico familiare che confonde affetto con prevaricazione. E fondamentale attribuire in modo netto le responsabilità: gli aggressori sono i colpevoli e le donne che ne sono vittime devono poter contare su aiuti diffusi sul piano sociale, legale e psicologico.

15 Presupposti per favorire l emersione del numero oscuro La violenza sessuale e il maltrattamento domestico sono reati gravi. La diagnosi precoce è una priorità di salute pubblica. Sulla collettività ricadono i costi e le conseguenze della violenza. Sono fenomeni complessi che necessitano di interventi trasversali e multidisciplinari.

16 ISTAT 2006 Tra i fattori che determinano una maggiore predisposizione a divenire un partner violento appare maggiormente significativo avere avuto un padre che picchiava la propria madre o che è stato maltrattato dai genitori. Infatti, la quota di violenti con la propria partner è pari al 30% fra coloro che hanno assistito a violenze nella propria famiglia di origine, al 34,8% fra coloro che l hanno subita dal padre, al 42,4% tra chi l ha subita dalla madre, mentre è limitata al 6% tra coloro che non hanno subito o assistito a violenze nella famiglia di origine.

17 ISTAT milione 680 mila donne hanno assistito prima dei 16 anni a violenza domestica contro la madre, di queste il 58,5% subiscono da adulte violenza fisica o sessuale. Il 14,3% delle donne, che abbiano o abbiano avuto un rapporto di coppia, ha subìto almeno una violenza fisica o sessuale dal partner.

18 ISTAT 2006 Nella QUASI TOTALITA dei casi le VIOLENZE NON SONO DENUNCIATE DENUNCE circa il 7% se da partner e il 4% da un non partner per le violenze subite nel corso della vita CONSIDERANDO SOLO LE DONNE CHE HANNO SUBITO VIOLENZA NEGLI ULTIMI 12 MESI IL SOMMERSO AUMENTA: 96,3% da partner e 96,7% da non partner

19 MA *1 DONNA SU 3 NON PARLA CON NESSUNO DELLA VIOLENZA SUBITA SE L AUTORE E IL PARTNER O EX -PARTNER *1 SU 5 SE L HA SUBITA DA UN NON PARTNER

20 QUINDI IN ITALIA L IMPUNITA E PRATICAMENTE GARANTITA DAL SILENZIO DELLE VITTIME Anche nel resto del mondo le indagini sociologiche e le casistiche giudiziarie dimostrano che vengono denunciate solo tra il 10% e il 50% delle violenze

21 Il sommerso resterà sommerso? emergerà quando almeno i medici e gli operatori psico-sociali impareranno a cogliere le richieste d aiuto non esplicite

22 Il sistema sanitario E in posizione ottimale per identificare le donne che hanno subito violenze per indirizzarle verso altri servizi la maggioranza delle donne fa visita ad una struttura di assistenza sanitaria in un qualche momento della sua vita: durante una gravidanza, oppure per far curare se stesse o i figli. UNICEF. 2000

23 PERO l idea stereotipa di violenza, comune tra gli operatori socio-sanitari, è che sia un grave reato, ma relativamente raro. Senza conoscenza non c è diagnosi, terapia e prevenzione possibile per la violenza.

24 British Crime Survey Analisi dei dati relativi al periodo : 50% di omicidi di donne perpetrati dal partner o da ex partner 35% avevano subito atti di violenza anche in passato (di cui 12% in gravidanza) 40% di donne poi uccise si erano rivolte ai servizi sanitari senza che fosse riconosciuta una situazione a rischio (Mirlees-Black 1999)

25 URBAN Italia Survey Index of the operators sensitivity towards the interpretation of violence: High 8.3%, Intermediate 36.6%, Low 47%, None 8.1% Most sensitive jobs: Teacher 31.6%, Psychologist 20.3%, Pediatrician 20%, Volunteer 15.8%, Gynaecologist 11.1% Most sensitive services: Social services 16.5%, Family consulting services 14.6%, SERT(drug addiction) 10.2%, Police station (police forces) 7.1%, Menthal Health Centres 5.8%, First Aid 1.3%

26 SVSeD SVS Soccorso Violenza Sessuale 15 Maggio 1996 SVD Soccorso Violenza Domestica 11 Dicembre 2007

27 Soccorso Violenza Sessuale - SVS NASCE IL 15/5/96 in collaborazione tra Clinica Mangiagalli - FONDAZIONE IRCCS CA GRANDA OSPEDALE MAGGIORE POLICLINICO di Milano Medicina Legale - Università di Milano ASL Milano Assessorato ai Servizi Sociali - Comune di Milano (dal 2007) FINALITÀ facilitare il percorso di uscita dal trauma della violenza sessuale

28 Soccorso Violenza Domestica SVD NASCE 11/12/07 in collaborazione tra SVSeD, Pronto Soccorso e Accettazione Ostetrico- Ginecologica e Pronto Soccorso Generale FONDAZIONE IRCCS CA GRANDA OSPEDALE MAGGIORE POLICLINICO di Milano Medicina Legale - Università di Milano Assessorato ai Servizi Sociali del Comune di Milano ASL Milano in rete con Caritas, Casa Delle Donne Maltrattate, Cerchi D Acqua, CEAS, Casa della Carità, Telefono Donna e SVS DonnAiutaDonna per la realizzazione del progetto Prevenire e contrastare la violenza e il maltrattamento

29 SVS e SVD sono servizi di emergenza collocati all interno di un ospedale. Garantiscono un intervento sanitario, medico-legale, psicologico e sociale.

30 ORGANIZZAZIONE SVS e SVD Orario di apertura 9 17 Presenti infermiera, assistenti sociali e psicologhe TEL: Contattabili telefonicamente per urgenze psicologa/assistente sociale Reperibilità H24 ginecologhe, medici legali e infermiere/ostetriche TEL:

31 L ACCOGLIENZA in SVSeD prevede: INTERVENTO SANITARIO TECNICO con TEMPI VARIABILI a seconda dello stato e delle necessità della vittima AIUTO PSICOLOGICO PROGETTO CON ASSISTENTI SOCIALI COLLOCAMENTO in comunità protette nei casi più gravi di violenza domestica CONSULENZA LEGALE e ASSISTENZA LEGALE per la violenza sessuale a spese dell associazione SVS-DonnAiutaDonna onlus con il contributo del Comune di Milano

32 IL PROTOCOLLO SVS PREVEDE: Compilazione della scheda anamnestica (descrizione succinta della violenza sessuale come raccontata dalla vittima) Descrizione dell esame obiettivo fisico e psichico Raccolta di documentazione fotografica Esecuzione di Prelievi per esami batteriologici, ematochimici, tossicologici, infettivologici e per la ricerca dello sperma ( in base alla descrizione degli eventi) I test tossicologici o la tipizzazione genica saranno effettuati eventualmente in un secondo tempo su richiesta della magistratura

33 La possibilità di dire no ad alcune o a tutte le procedure proposte consente alla donna di ripristinare limiti e confini che la violenza ha annullato. Non rientra nei compiti dei sanitari e delle psicologhe accertare la veridicità del racconto o l attendibilità della paziente.

34 Magistratura Penale e Civile Caritas Ambrosiana Ass. Casa delle Donne maltrattate Forze dell ordine Aziende Sanitarie Aziende Ospedaliere locali DONNA Ass. Telefono Donna Cooperativa Sociale Cerchi d Acqua Comune di Milano Ass. SVS Donna aiuta Donna SVS

35 SVS e SVD Soccorso Violenza Sessuale e Soccorso Violenza Domestica Clinica Mangiagalli via Della Commenda 12 SVS tel. 02/ SVD tel. 02/ ANNO Scheda clinica N Data ora di arrivo Ginecologa Medico Legale Altro specialista Infermiera/Ostetrica Assistente Sociale Psicologa Nome e Cognome Data e luogo di nascita Nazionalità Domicilio: Via n. Città Tel: altro Tel: Stato civile: nubile/celibe coniugata/o separata/o attualmente convivente libera/o di stato vedova/o in fase di separazione Inviato/a da: Nome e cognome Struttura: Qualifica: Tel Accompagnato/a da: Nome e cognome Tel. Rapporto con l interessato/a

36 SVSeD SVS SVD SVS SVD

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