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1 Slide del corso di Controllo digitale Corso di Laurea in Ingegneria Informatica e dell Informazione Università di Siena, Dip. Ing. dell Informazione e Sc. Matematiche Parte II Sistemi lineari a tempo discreto Gianni Bianchini c Il presente documento è rilasciato nei termini di licenze Creative Commons come indicato su giannibi/teaching 1
2 REVISIONE TRASFORMATA ZETA Analogamente alla trasformata di Laplace per un segnale a tempo continuo f(t), si introduce la trasformata zeta di un segnale a tempo discreto (successione) {f k }. Tale concetto permette di risolvere equazioni alle differenze con metodi algebrici e di definire la funzione di trasferimento per sistemi LTITD. Definizione. Data una successione {f k } con f k = 0 k < 0, la trasformata zeta di {f k } è una funzione F(z) : C C definita da F(z) = Z[f k ] = f k z k = f 0 +f 1 z 1 +f 2 z k=0 N.B. La trasformata zeta, a rigore, è definita solo per gli z C dove la serie converge. Ciò non è essenziale per le applicazioni. Impulso discreto 1 se k = 0 δ k = 0 se k 0 Z[δ k ] = 1 Gradino unitario 1 se k 0 1 k = 0 se k < 0 Esponenziale λ k se k 0 f k = 0 se k < 0 Z[1 k ] = z z 1 Z[f k ] = z z λ 2
3 REVISIONE TRASFORMATA ZETA Proprietà della trasformata zeta Linearità Z[αf k +βg k ] = αf(z)+βg(z) Trasformata della successione anticipata di un passo g k = f k+1 1 k G(z) = z(f(z) f o ) Trasformata della successione ritardata di un passo g k = f k 1 G(z) = z 1 F(z) Moltiplicazione per k Teorema del valore finale. Se i limiti seguenti esistono, allora Teorema del valore iniziale Z[kf k ] = z d dz F(z) lim f k = lim(z 1)F(z) k z 1 f 0 = lim z F(z) Definizione. Convoluzione di due successioni {f k } e {g k } Teorema di convoluzione f k g k = k f k i g i i=0 Z[f k g k ] = F(z)G(z) 3
4 REVISIONE TRASFORMATA ZETA Definizione. Antitrasformata zeta di una funzione complessa F(z): è l operazione inversa della trasformata zeta F(z) = Z[f k ] f k = Z 1 [F(z)] = 1 2πj F(z)z k 1 dz L integrale è esteso ad una curva chiusa contenente tutte le singolarità di F(z). Questa caratterizzazione è riportata solo per completezza. N.B. Anche l antitrasformata zeta è un operazione lineare. Calcolo dell antitrasformata per F(z) razionali fratte con metodi pratici. Esempio: F(z) = z2 +2 z 2 +3z +2 Metodo I: effettuare la divisione lunga F(z) = 1 3z 1 +9z 2 21z f 0 = 1, f 1 = 3, f 2 = 9, f 3 = 21 Metodo II: calcolare lo sviluppo in fratti semplici ed antitrasformare le funzioni elementari ottenute (impulso, gradino, esponenziale) F(z) = 1 3 z z z z +2 f k = δ k [3( 1) k 3( 2) k ] 1 k 4
5 TRASFORMATA ZETA DI SEGNALI CAMPIONATI Dato un segnale continuo f(t), si vuole calcolare la trasformata zeta F(z) del suo campionamento con periodo T (i.e., di f k = f(kt)) a partire dalla trasformata di Laplace F(s) = L[f(t)], in formule: F(z) = Z[f k ] = Z[f(t) t=kt 1 k ] = Z [ L 1 [F(s)] ] t=kt 1 k Per brevità si definisce Z[F(s)] = Z [ L 1 [F(s)] ] t=kt 1 k Per linearità, si può eseguire lo sviluppo in fratti semplici di F(s), ottenere le funzioni elementari e calcolare la trasformata zeta del campionamento di ciascuna di esse. Caso di F(s) con tutti poli semplici F(s) = n i=1 r i s p i F(z) = n ( ) Z [r i e Tp i k ] = i=1 n i=1 r i z z e p it Caso di F(s) con poli multipli: si usa la proprietà di moltiplicazione per k. Esempio: trasformata zeta di una rampa campionata [ ] 1 Z = Z[kT] = T( z) d s 2 dz Z[1 k] = Tz d z dzz 1 = Tz (z 1) 2 Proprietà generale. Per ogni polo p i di F(s), la F(z) ha sempre un polo in z i = e p tt, ovvero i poli di F(s) si trasformano nei poli di F(z) secondo la relazione z = e st 5
6 TRASFORMATA ZETA DI SEGNALI CAMPIONATI Mappa della relazione z = e st nel piano complesso Proprietà La regione di stabilità asintotica a tempo continuo, il semipiano sinistro aperto in s, è mappata sull interno del cerchio unitario in z Rette verticali in s con Re[s] < 0 sono mappate in circonferenze interne al cerchio unitario in z Rette per l origine in s con Re[s] < 0 sono spirali logaritmiche interne al cerchio unitario in z Rette orizzontali in s sono rette radiali in z Il punto s = 0 è mappato sul punto z = 1 I punti s = ±jπ/t sono mappati su z = 1 6
7 TRASFORMATA ZETA DI SEGNALI CAMPIONATI Trasformazione dei luoghi a ω n e ζ costante dal piano s al piano z Andamento qualitativo dei segnali a tempo discreto in relazione alla posizione dei poli della loro trasformata zeta 7
8 TRASF. ZETA DI SEGNALI CAMPIONATI CON RITARDO Problema. Dato un segnale a tempo continuo f(t), nullo per t < 0, determinare la trasformata zeta del campionamento con passo T del segnale ritardato f τ (t) = f(t τ) F τ (z) = Z[f(t τ) t=kt ] Il ritardo si può scomporre in τ = mt +δ ; m 0 intero, 0 δ < T Per la proprietà del ritardo della trasformata zeta ogni ritardo di un periodo intero conta un fattore z 1 nella trasformata, per cui F τ (z) = z m Z[f(t δ) t=kt ] ; 0 δ < T f(t) f(t δ) t δ T 2T 3T F τ (z) = z m[ 0+f(T δ)z 1 +f(2t δ)z ] t = z m 1 f(kt +T δ)z k k=0 = z m 1 Z[f(kT +(T δ)) 1 k ] 8
9 MODELLI LINEARI A TEMPO DISCRETO INGRESSO USCITA u k, U(z) Sistema T.D. lineare stazionario y k, Y(z) Un sistema linare stazionario a tempo discreto è descritto da un equazione alle differenze in u k e y k y k+n +a n 1 y k+n a 0 y k = b m u k+m +b m 1 u k+m b 0 u k Funzione di trasferimento: relazione tra le trasformate zeta dell ingresso e dell uscita per condizioni iniziali nulle (risposta forzata) G(z) = Y(z) U(z) = b m z m +...b 1 z +b 0 z n +a n 1 z n 1...a 1 z +a 0 Fatto. La risposta forzata al segnale u k vale k y k = g k i u i = g k u k dove i=0 g k = Z 1 [G(z)] rappresenta la risposta del sistema all impulso unitario δ k Definizione. Il sistema è detto causale se l uscita del sistema ad ogni istante k non dipende dai valori dell ingresso ad istanti successivi a k Proprietà. Il grado del polinomio a numeratore della funzione di trasferimento di un sistema causale è minore o uguale del grado del polinomio a denominatore, i.e., n m. 9
10 STABILITÀ INGRESSO-USCITA DEI SISTEMI A TEMPO DISCRETO Modello ingresso-uscita. u k, U(z) G(z) y k, Y(z) Condizione di stabilità ILUL: tutti i poli della funzione di trasferimento hanno modulo strettamente minore di uno. 10
11 CRITERI DI STABILITÀ PER SISTEMI A TEMPO DISCRETO Analisi della stabilità a tempo discreto di un polinomio P n (z) = z n +a n 1 z n a 1 z +a 0 Criterio di Jury (equivalente del criterio di Routh nel caso a tempo discreto) Tabella di Jury b n 1 = 1 1 a n a 1 a 0 2 a 0 a a n b n 1 b n 2... b 1 b b 0 b 1... b n 2 b n a 0 a 0 1, b n 2 = 1 a 1 a 0 a n 1,... Criterio di Jury. Il polinomio P n (z) ha tutte radici con modulo strettamente minore di uno se e solo se i primi elementi delle righe di indice dispari della tabella sono tutti diversi da zero ed hanno segno positivo 11
12 RISPOSTA IN FREQUENZA Problema. Valutare quando possibile la risposta forzata di regime di un sistema LTITD ad una sinusoide di pulsazione ω campionata con periodo T u k = Asin(ωt) t=kt = Asin(ωTk) u k = Asin(ωTk) G(z) y f k Teorema (della risposta in frequenza). Dato un sistema ILUL stabile con f.d.t. G(z), la risposta forzata alla sinusoide campionata è data da y f k = yg k +y U k dove y G k (transitorio) tende a 0 per k e yu k (permanente) vale y U k = A G(e jωt ) sin[ωtk +argg(e jωt )] Prova. Isolare nella risposta il termine Y G (z) dipendente dai poli di G(z) (la cui antitrasformata è infinitesima) ed il termine dipendente dai poli di U(z) } y f k {G(z) = Azsin(ωT) Z 1 (z e jωt )(z e jωt = Z 1{ Y G (z) } + ) }{{} yk { G AG(e Z 1 jωt } )z 2j(z e jωt ) AG(e jωt )z 2j(z e jωt ) }{{} yk U La risposta in frequenza G(e jωt ) di un sistema a tempo discreto è una funzione periodica (in ω) di periodo ω s = 2π/T 12
13 SISTEMI A TEMPO DISCRETO IN RETROAZIONE Y o (z) + L(z) Y(z) Studio della stabilità del sistema ad anello chiuso: valgono gli analoghi dei criteri a tempo continuo Luogo delle radici (la regione di stabilità è il cerchio unitario) Criterio di Nyquist, dove il diagramma di Nyquist è dato dalla risposta in frequenza L(e jωt ) valutata sulla circonferenza unitaria (indentata) Esempio L(z) = K z 0.5 Luogo delle radici e diagramma di Nyquist (K = 1) Nyquist Diagram Imaginary Axis Punto critico Real Axis 13
14 STABILITA INTERNA DI SISTEMI DI CONTROLLO D p (z) R(z) + X 1 (z) C(z) U(z) X 2 (z) P(z) Y(z) V(z) H(z) X 3 (z) + + D h (z) Definizione. Il sistema di controllo è internamente stabile se la funzione di trasferimento tra qualunque segnale di ingresso e qualunque segnale di uscita presenti nell anello è ILUL stabile. Teorema. In analogia con il caso a tempo continuo, il sistema di controllo in retroazione è internamente stabile se e solo se: 1. la funzione di trasferimento 1+C(z)P(z)H(z) non ha zeri con modulo maggiore o uguale a uno e 2. non ci sono cancellazioni tra poli e zeri con modulo maggiore o uguale a uno nel prodotto C(z)P(z)H(z). 14
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