ESSERE INFERMIERE IN PSICHIATRIA

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1 Collegio IPASVI della provincia di Pavia ESSERE INFERMIERE IN PSICHIATRIA L attività Fisico-Sportiva: uno strumento coerente per rinforzare l unità e l autonomia nella persona. Effetti di un lavoro di riabilitazione in psichiatria. L esperienza della Comunità Torchietto di Pavia:

2 SOMMARIO La Comunità Torchietto di Pavia ha avuto sin dal 1992 una particolare attenzione all attività motoria. Negli ultimi sette anni, dal 2003 ad oggi, l attività è progettata e condotta da una infermiera che ha maturato una lunga esperienza in campo sportivo e le competenze specifiche per realizzare una attività terapeutica e riabilitativa in ambito psichiatrico. L attività che ha visto la partecipazione integrata degli utenti delle strutture residenziali e semiresidenziali della Comunità Torchietto, è stata svolta inizialmente nella palestra della struttura sanitaria. Dal 2005 l attività è stata portata all esterno e svolta presso il Palazzetto dello Sport di Pavia, ottenuto in concessione gratuita dal Comune della città. Dal 2003 al 2010 è stato possibile sperimentare: la danzamovimentoterapia, la ginnastica dolce, la ginnastica a corpo libero, il pilates, un lavoro di stretching, giochi con la palla e giochi per sviluppare il movimento e l espressione corporea, un lavoro sulla respirazione. Molti sono stati i risultati positivi. L attività motoria ha favorito la crescita dei e nel gruppo, un gruppo che sceglie di partecipare a questo nuovo modo di stare insieme, un modo che ha sviluppato anche la conoscenza reciproca, l amicizia, l accettazione, la collaborazione oltre il progetto terapeutico. L attività motoria è uno dei percorsi più apprezzati dagli utenti della Comunità Torchietto più giovani e meno giovani ed è essenziale per armonizzare lo sviluppo biopsicosociale della persona e il movimento, è un mezzo e non un fine. I dati dell osservazione dell attività sia a livello individuale sia di gruppo, sono stati raccolti ogni anno attraverso strumenti cartacei creati ad hoc, elaborati, analizzati e rappresentati graficamente. SUMMARY The Community Torchietto of Pavia since 1992 has had a particular attention to motor activity. Over the past seven years, since 2003, the activity is designed and conducted by a nurse who has extensive experience in the field of sport and the skills to achieve a therapeutic and rehabilitative activities in the field of psychiatry. The activity that saw the participation of users of integrated residential and semi Community Torchietto, was initially held in the gymnasium of the hospital. Since 2005 the business was brought out and held at the Sports Palace of Pavia, a concession for free by the City Council. From 2003 to 2010 it was possible to experiment: the danzamovimentoterapia, the gymnastics, the free exercises, Pilates, a work of stretching, ball games and games to develop body movement and expression, work on breathing. There have been many positive results. Physical activity has encouraged the growth of and in the group, a group that chooses to participate in this new way of being together, so that has also developed a mutual understanding, friendship, acceptance, cooperation beyond the project therapy. Physical activity is one of the most popular paths that users of the Community Torchietto younger and older people and is essential to harmonize the development of the biopsychosocial and person movement, is a means and not an end. The observational data of both individual and group, were collected annually through ad hoc papers, processed, analyzed and graphed. 2

3 Presentazione La Comunità Torchietto a Pavia è organizzata all interno del Dipartimento di Salute Mentale (Azienda Ospedaliera Pavia) della Provincia di Pavia dal 1998, anno della definitiva chiusura dell ex Ospedale Psichiatrico di Voghera, con tre strutture cosiddette intermedie di cui, due di tipo residenziale (CRT (Centro Riabilitativo Terapeutico) sino al gennaio CRA (Centro Riabilitativo ad Alta Assistenza) sino al 28 Febbraio attualmente CRM (Centro Riabilitativo a Media Assistenza) e la (Comunità Protetta ad Alta Assistenza) CPA) ed una di tipo semiresidenziale, il Centro Diurno (CD). Nella Comunità si organizzano e si realizzano le diverse attività terapeutiche-riabilitative di gruppo con la partecipazione integrata degli utenti-ospiti delle tre strutture e la conduzione integrata anch essa degli operatori: infermieri, educatori e tecnici della riabilitazione psichiatrica. E sempre prevista la partecipazione di altre figure presenti nelle nostre strutture come supporto aggiuntivo e per motivi legati alla preparazione di lavori di tesi sul campo: sono i Medici Specializzandi in Psichiatria e gli studenti del corso di laurea in tecnica della riabilitazione psichiatrica dell Università degli Studi di Pavia. Il percorso riabilitativo parte dalla Comunità e arriva sul territorio per favorire i processi di socializzazione e l utilizzo di servizi, spazi ed attività esistenti nella comunità sociale. Uno spazio, il Torchietto, sulla soglia che sogna di essere in permanente dialettica con il fuori. L Attività Motoria nella Comunità Torchietto di Pavia: una pratica consolidata. Il Progetto L educazione motoria si inserisce nell ambito delle attività di riabilitazione e di socializzazione che si svolgono all interno della struttura psichiatrica denominata Comunità Torchietto in Pavia. Il lavoro clinico-assistenziale occupandosi della totalità dell essere non può esimersi dal prendere in considerazione la motricità, il movimento umano, la gestualità come modo di comu- 3

4 nicazione e modo di essere che sono i segni della socievolezza del soggetto e del suo adattamento al mondo in cui deve vivere. Nello specifico della sofferenza psichiatrica i fini dell educazione motoria non riguardano esclusivamente l aspetto del movimento e dell esercizio fisico ma spaziano oltre, assumendo connotati psico-affettivi, cognitivi, emotivi e sociali. Infatti, le persone con sofferenza psichiatrica presentano una alterazione del funzionamento sociale con difficoltà nel sostenere un ruolo. I sintomi positivi e cioè i deliri, le allucinazioni, i disturbi del pensiero caratteristici delle psicosi impediscono all individuo di esercitare abilità e attività limitando l adempimento di ruoli sociali e lavorativi. Altri sintomi, cosiddetti negativi e quindi ritiro sociale, apatia, mancanza di energia, trascuratezza, anedonia non rispondono ai farmaci come i sintomi positivi, comunque gli stessi farmaci non possono agire sulle abilità connesse al vivere e sulle abilità di coping se non indirettamente attraverso la riduzione o l eliminazione dei sintomi. Questi sono i sintomi con cui maggiormente ci si confronta. Molte dunque sono le condizioni che possono ridurre il movimento. Si vuole valutare con questa attività, se attraverso una strategia di intervento basata sull educazione fisico-motoria è possibile migliorare il disagio psichico e sociale, gli eventuali sintomi negativi e positivi, la performance individuale; ridurre gli effetti collaterali extrapiramidali dei farmaci antipsicotici che compromettono notevolmente le abilità motorie degli utenti (distonia acuta, ovvero contrazioni muscolari del dorso, del collo, del volto, della lingua, rigidità, tremori, bradicinesia, iporiflessia posturale, acatisia); fronteggiare la sedazione associata a sensazione di affaticamento. L educazione motoria afferisce alle aree fondamentali della personalità di un individuo: area corporea, area emotivo-affettiva, area intellettuale, area morale e sociale. L educazione motoria che basa il suo campo di indagine sul corpo, sul movimento e sulla comunicazione non verbale risulta un mezzo efficace per stabilire un rapporto. Questo aspetto relazionale riguarda diversi livelli: soggetto e attività, soggetto e gruppo, soggetto e operatori e soggetto con se stesso. L attività motoria rappresenta uno strumento essenziale per armonizzare lo sviluppo biopsico-sociale della persona e il movimento è un mezzo non un fine. OBIETTIVI - SVILUPPO DELLA PERSONA - SVILUPPO MENTALE - SVILUPPO ARTISTICO METODOLOGIA L incontro è strutturato in tre fasi: 1. FASE DI ACCOGLIMENTO: dedicata al saluto e alla relazione. 2. FASE CENTRALE DI ATTIVITA : in cui viene attuato il programma del giorno. 3. FASE FINALE: riguarda la verbalizzazione dei vissuti dell ospite nel corso dell incontro. Le tecniche e gli strumenti per svolgere l attività sono definiti in itinere. 4

5 MODALITA Il gruppo è aperto, gli utenti proposti all attività per gli anni sono stati gli ospiti delle tre strutture della comunità Torchietto; nel periodo Ottobre 2007 Giugno 2008 l attività è stata rivolta agli ospiti delle due strutture residenziali e il periodo Ottobre 2008 Giugno 2009 l attività è stata riservata agli ospiti della struttura CRA (Centro Residenziale al Alta Assistenza) che hanno aderito nel numero di 9 su 12 in totale; nell attività in corso periodo sono state reintegrate le strutture residenziali CPA (4 ospiti partecipanti) e CRM (8 ospiti partecipanti) del Torchietto. SEDI dell ATTIVITA sono state: SALONE DEL CENTRO DIURNO PALASPORT Via Treves Pavia PALESTRA Interna al Polo Torchietto. GIORNI e DURATA 4 INCONTRI MENSILI - DUE FASCE ORARIO: e La documentazione è composta da: SCHEDA DI RILEVAZIONE PRESENZA/ASSENZA SCHEDA INDIVIDUALE RELAZIONE TRIMESTRALE di osservazione del gruppo. RELAZIONE CONCLUSIVA con elaborazione e rappresentazione grafica dei dati raccolti. Al termine di ogni incontro è prevista la compilazione della SCHEDA di VALUTAZIONE/OS- SERVAZIONE INDIVIDUALE orientata a rilevare i livelli di autonomia negli ambiti seguenti: Orientamento Spazio/Temporale Abilità Cognitive (ATTENZIONE CONCENTRAZIONE MEMORIA OPERATIVA) Comunicazione Non Verbale (Postura Rilassata Mimica Distesa Orientata al Sorriso Gestualità Armonica Sguardo Sereno Distanza Intersoggettiva Adeguata) Comunicazione Verbale (Forma Adeguata, Contesto Appropriato, Contenuto e Ricchezza del Vocabolario) Ambito del Movimento (Muscoli del Corpo Rilassati e Distesi Respiro Calmo e Tranquillo Capacità di Rimanere Fermi anche a Lungo Movimenti Composti e Armonici Quantità di Attività Equilibrate Attività Motorie e Sportive Adeguate Capacità o Talento Particolare) Area del Comportamento (Adeguatezza, Disturbo, Aggressività, Clamorosità, Opposività, Reattività, Rifiuto Ostinato, Fuga Nelle aeree considerate la valutazione ha i seguenti livelli: AREA DEL COMPORTAMENTO AREA DELLA COMUNICAZIONE NON VERBALE 5 Mai 5 Totale Autonomia (acquisito) 4 Raramente 1 Assenza di Autonomia (non acquisita) 2 Spesso 3 Parziale Autonomia (emergente) 3 Talvolta 1 Sempre 5

6 ORIENTAMENTO SPAZIOTEMPORALE / ABILITA COGNITIVE / COMUNICAZIONE VERBALE / MOVIMENTO 5 Totale Autonomia (nessun aiuto) 4 Sufficiente Autonomia (aiuto verbale e/o gestuale) 3 Parziale Autonomia (modellamento e imitazione) 2 Minima Autonomia (aiuto fisico) 1 Assenza di Autonomia (totale sostituzione) E rilevata la Presenza/Assenza su apposita scheda. La documentazione prevede anche una relazione trimestrale sul gruppo e una relazione conclusiva. L Attività Motoria è aperta alla partecipazione degli studenti tirocinanti in Scienze Infermieristiche, in Tecnica della Riabilitazione Psichiatrica e ai Medici Specializzandi in Psichiatria. PROGRAMMA ATTIVITA svolto in tutto il periodo : obiettivi e feedback degli utenti. Stretching Si tratta di una pratica di esercizi che vanno intesi come una sorta di dialogo aperto tra l Io e la fisicità. Lo stretching rappresenta un importante mezzo di auto educazione corporea e mentale. Un messaggio che questa disciplina ci manda: divenire flessibili e disponibili nella mente e nel corpo. Durante lo stretching gli utenti sono riusciti a mantenere la concentrazione per tutto il tempo e ad esprimere le loro difficoltà chiedendo aiuto, col passare del tempo sono inoltre riusciti a migliorare la loro tolleranza al dolore derivante dall allungamento muscolare. Giochi con la palla e giochi per sviluppare il movimento e l espressione corporea La palla infatti, è un attrezzo che si presta ad una grande varietà di esercizi e di giochi. E un attrezzo che costituisce un centro di interesse e da una nota di giocosità all incontro. Affina la sensibilità neuromuscolare, migliora la prontezza di percezione, abitua al giusto impiego di energia, aumenta il dinamismo dell atto motorio, acuisce il senso dello spazio e contribuisce all educazione ritmica. L uso della palla inoltre, permette l acquisizione di nuovi schemi motori migliora la prontezza dei riflessi, la valutazione del tempo e dello spazio, le doti di destrezza ed abilità, la velocizzazione delle azioni motorie. Inoltre nell attrezzo si può trovare un valido aiuto contro le inibizioni e le insicurezze diventando anche, la base insostituibile del rapporto di collaborazione fra i vari componenti del gruppo, favorendo quindi la socialità. Sono state previste palle di diversa misura, colore e peso e in più palla psicomotoria e medica. Il programma complessivo comprende: PALLEGGI, ROTOLOMENTI, LANCI, OSCILLAZIONI e CIR- CONDUZIONI, GIOCHI di SQUADRA. I Giochi più in generale, hanno avuto lo scopo di far sperimentare ai partecipanti una particolare forma di apprendimento, facilitando l acquisizione di nuovi modi di pensare, sentire e relazionarsi, di stimolare sul piano emotivo, affettivo, cognitivo ed esperienzale ed infine, di offrire condizioni che favoriscono l attivazione di processi dinamici all interno del gruppo: Regole e Prescrizioni che orientano il comportamento Spazio Ludico in cui fare esperienze con altre persone Garanzie di Sicurezza perché i giochi proposti non presentano situazioni ansiogene. 6

7 Il programma ha previsto soltanto i giochi che, utilizzando tecniche psico-corporee, potevano favorire la percezione e la consapevolezza dell unità mente/corpo. GINNASTICA DOLCE La ginnastica dolce costituisce un multiforme approccio al movimento perchè si avvale del contributo di numerose discipline come lo yoga, il rilassamento, l espressione corporea. La ginnastica dolce, a differenza della ginnastica tradizionale, bandisce lo sforzo e lo spirito di competizione, sostituendoli con un lavoro fondato sulla sensazione e sulla distensione. Inoltre la ginnastica dolce, mira a costruire il rapporto tra uno spazio interno, o schema corporeo (definizione di Schilder: quadro mentale che ci facciamo del nostro corpo, vale a dire il modo in cui il corpo appare a noi stessi), ed uno spazio esterno, o spazio d azione, soprattutto attraverso un lavoro fondato sulla senso-percezione. La costruzione dello schema corporeo può allora avvalersi di elementi cinestesici, non solo visivi, ottenendo una migliore adeguazione tra il corpo vissuto ed il corpo rappresentato. Ginnastica e Cura del Corpo: CORPO LIBERO Questo programma comprende tutta la gamma degli esercizi elementari semplici e combinati su tutte le parti del corpo: capo, arti superiori ed inferiori, tronco, busto, bacino, mani e piedi, tipici dell educazione fisica di base. Tali esercizi (individuali, a coppie, in gruppo) sono stati eseguiti in stazione eretta, in decubito supino e prono, senza attrezzi e con attrezzi (palle, clavette, bastoni, nastri, cerchi, etc.), hanno riguardato la respirazione, l equilibrio, lo schema corporeo, la coordinazione senso-motoria e senso-percettiva, la strutturazione spazio-temporale, il movimento in generale (circuiti, percorsi, andature, salti, marce, esercizi di reazione), la coordinazione dinamica generale. Ginnastica e Cura del Corpo: METODO PILATES Pilates è un metodo di allenamento mente-corpo sviluppato da Joseph Pilates nei primi anni del XX Secolo. Si tratta di una pratica che si concentra sull armonia fra mente, corpo e spirito e trae origine dalle antiche culture orientali, dalle arti marziali e dalla cerimonia giapponese del tè. Il lavoro è stato svolto con le sequenze consigliate. Ciascun esercizio ripetuto dalle 3/5 alle 10 volte procedendo in modo graduale. Per l anno in corso sono stati perfezionati gli esercizi base. Step e Ginnastica Aerobica La ginnastica (aerobica) con lo step deve invece ritenersi estremamente allenante. Circuiti/Percorsi Ginnici L allenamento a circuito ( circuit training ) consente di migliorare contemporaneamente la forza, la potenza e la resistenza a livello muscolare, ma anche la funzionalità dell apparato cardio-respiratorio. Gli esercizi proposti sono stati facili da apprendere e semplici da eseguire. Gli obiettivi hanno considerato soprattutto l orientamento spazio/temporale, l attenzione e concentrazione, la memoria operativa. E stata stimolata anche la creatività dei partecipanti nella creazione di un percorso ginnico con e senza gli attrezzi. Rilassamento/Defaticamento/Raffreddamento Il programma ha utilizzato il rilassamento muscolare per favorire: la decontrazione da opporre alla fase attiva caratterizzata dalla contrazione muscolare la distensione generale la presa di coscienza di tutto il corpo il defaticamento mentale un piacevole stato generale di calma. Per ogni incontro è stato preparato un programma su cui saranno indicati: ambito, fasi, spiegazione degli esercizi per l esecuzione degli stessi, gli obiettivi. 7

8 DOCUMENTAZIONE & VALUTAZIONE Attività Motoria Periodo Settembre Giugno 2007 La registrazione dell attività prevedeva nel primo quadriennio, la compilazione da parte degli operatori, di una scheda di osservazione e valutazione del lavoro svolto nella giornata e di un altro modulo per trascrivere il commento dell attività da parte degli ospiti partecipanti ed eventuali note degli operatori. La scheda formata da due parti, la prima parte contenente i dati generali, il programma svolto nella seduta e l osservazione sul gruppo di lavoro. Nella seconda parte è stata valutata la prestazione di ciascun ospite rispetto a tre parametri: comportamento, attenzione (concentrazione) e partecipazione. Per rendere maneggevole lo strumento proposto, le tabelle sotto riportate hanno permesso di descrivere in modo sintetico le diverse situazioni di comportamento, attenzione (concentrazione) e partecipazione; i numeri posti a fianco dei termini nelle tabelle sono stati riportati su una scheda individuale per permettere una rapida analisi, elaborazione e valutazione dei dati raccolti. I COMPORTAMENTO 0 attività impossibile 1 disturba molto 2 disturba poco 3 non disturba II ATTENZIONE (CONCENTRAZIONE) 0 non attento 1 per un po 2 per molto 3 per tutto il tempo III PARTECIPAZIONE 0 opposizione 1 con passività 2 con interesse 3 con impegno 4 collaborazione 5 iniziativa Al termine di ogni incontro è stata compilata una scheda (allegata qui di seguito) con le osservazioni sul sul lavoro individuale in termini di comportamento, attenzione e partecipazione (Punteggio CAP che è stato tradotto graficamente per una valutazione complessiva di questi parametri). A partire dal mese di Gennaio 2007, in vista della preparazione del saggio, è stata introdotta la valutazione di un altra funzione cognitiva: la memoria operativa in via sperimentale. Tutti gli esercizi facenti parte del programma di ginnastica dolce, sono stati trascritti con il linguaggio tecnico su fogli di diverso colore (ogni fase era contraddistinta da un colore). Complessivamente questo allenamento a memorizzare gli esercizi ha gradualmente aiutato gli utenti a comprendere un linguaggio specifico ed a posizionare e muovere il corpo conseguentemente, a interiorizzare meglio gli esercizi proposti e indirettamente ha dato vita ad una competizione leale. SCHEDA DI OSSERVAZIONE/VALUTAZIONE GIORNALIERA (ospiti partecipanti operatori programma strumenti usati) con le osservazioni sul gruppo SCHEDA INDIVIDUALE COGNOME/A o P * COMPORTAMENTO ATTENZIONE PARTECIPAZIONE

9 LEGENDA I COMPORTAMENTO II ATTENZIONE (CONCENTRAZIONE) III PARTECIPAZIONE 0 non attento 0 non attento 0 - opposizione 1 per un po 1 per un po 1 con passività 2 per molto 2 per molto 2 con interesse 3 per tutto il tempo 3 per tutto il tempo 3 con impegno 4 - collaborazione 5 iniziativa COMMENTO ATTIVITA da parte degli ospiti Il commento dell attività ad ogni incontro condotto dall operatore e orientato a rielaborare ed esprimere verbalmente l esperienza vissuta, ad esplicitare eventuali momenti di difficoltà o di soddisfazione o piacere. Periodo A partire dal mese di ottobre 2006, la documentazione per registrare l attività è stata modificata come segue: SCHEDA PRESENZA/ASSENZA Data COGNOME ASSENTE PRESENTE SCHEDA INDIVIDUALE Nome e Cognome Operatori A. TANZI L. ANGIONI M. D AMATO Data Orientamento Spazio/Temporale Abilità Cognitive ATTENZIONE CONCENTRAZIONE MEMORIA OPERATIVA Comunicazione Non Verbale Postura Rilassata/Gestualità Armonica Mimica Distesa Orientata al Sorriso Sguardo Sereno/Contatto Oculare Distanza Intersoggettiva Adeguata Comunicazione Verbale Forma Adeguata Contesto Appropriato Contenuto e Ricchezza del Vocabolario Ambito del Movimento Muscoli del Corpo Rilassati e Distesi

10 Respiro Calmo e Tranquillo Capacità di Rimanere In Attività Movimenti Composti e Armonici Attività Motorie e Sportive Adeguate Capacità o Talento Particolare Area del Comportamento Mai/ Raramente/ Talvolta/ Spesso/ Sempre Adeguatezza Comportamento Disturbante Rifiuto Ostinato Fuga AREA DEL COMPORTAMENTO AREA DELLA COMUNICAZIONE NON VERBALE 5 Mai 5 Totale Autonomia (acquisito) 4 Raramente 1 Assenza di Autonomia (non acquisita) 2 Spesso 3 Parziale Autonomia (emergente) 3 Talvolta 1 Sempre ORIENTAMENTO SPAZIOTEMPORALE / ABILITA COGNITIVE / COMUNICAZIONE VERBALE / MOVIMENTO 5 Totale Autonomia (nessun aiuto) 4 Sufficiente Autonomia (aiuto verbale e/o gestuale) 3 Parziale Autonomia (modellamento e imitazione) 2 Minima Autonomia (aiuto fisico) 1 Assenza di Autonomia (totale sostituzione) NOTE PUNTUALITA SI NO GRADIMENTO ATTIVITA : Molto Interessante Abbastanza Interessante Poco Interessante IMPEGNO: Molto Impegnativa Abbastanza Impegnativa Poco Impegnativa SODDISFAZIONE: Soddisfatto/a Abbastanza Soddisfatto/a Non Soddisfatto/a DIVERTIMENTO: Presente Abbastanza Presente Non Presente Come da progetto la documentazione ha compreso scheda/programma giornaliero, scheda trimestrale di osservazione gruppo e relazione conclusiva. L Esperienza L attività motoria nell intervento riabilitativo offre la possibilità di sperimentare il proprio corpo, di sentirlo e usarlo per entrare in relazione con se stessi e con gli altri, vuol dire anche veicolare esperienze relazionali socio-affettive e cognitive. Una ri-esplorazione del mondo per riappropriarsi di conoscenze e riprendere ad aver fiducia nelle proprie capacità. L Espressione Corporea nella Riabilitazione Psichiatrica Come premesso, l attività motoria nella Comunità Torchietto ha una lunga storia e in questa storia diversi operatori si sono alternati nella conduzione dell attività dal 1992 ad oggi. Dall anno 2003, ideatore e referente principale del progetto sono io, infermiera esperta nell ambito sportivo e psichiatrico, successivamente è stato costruito uno staff, con infermieri, tecnici della riabilitazione psichiatrica, educatori che si sono alternati nella co-conduzione e collaborazione per l attività motoria. 10

11 Dal 2003 ad oggi. Nel Settembre 2003 (Anno 2003/2004), utilizzando dapprima la piccola palestra della Comunità Torchietto a Pavia e successivamente per esigenze di uno spazio fisico più ampio il salone del Centro Diurno, ha avuto inizio l esperienza ed a tutt oggi è ormai consolidata. All interno del progetto di partenza, ci sono stati in questi anni cambiamenti organizzativi e di staff impiegato nella co-conduzione del gruppo; cambiamenti riguardanti l utenza che ha potuto usufruire di questa attività sebbene non significativi. Infatti, molte persone stanno completando un percorso psicomotorio di ben sei anni. Sono stati anche modificati di anno in anno i programmi rispetto alla maturità psicomotoria acquisita dal gruppo ed allo sviluppo del senso di responsabilità verso la propria salute fisica, psichica e sociale. Nel 2003, l attività è partita utilizzando lo spazio - palestra interno alla Comunità, strada facendo è diventata una opportunità riabilitativa e terapeutica per uscire fuori dalla struttura sanitaria, dallo spazio del quotidiano, per abitare con il proprio corpo luoghi nuovi (Palasport di Pavia). L educazione motoria, afferisce alle aree fondamentali della persona: area corporea, area affettiva-emotiva, area intellettuale, e area morale-sociale. L aspetto relazionale, riguarda diversi livelli, vede il: soggetto e attività, soggetto e gruppo, soggetto e se stesso, soggetto ed operatori. Portare fuori l attività ha degli obiettivi precisi: Integrare il sanitario con il sociale; Sviluppare l autonomia per il rispetto di sé e degli altri; Vivere nuovi spazi oltre la struttura sanitaria; Migliorare i rapporti in seno al gruppo degli utenti, condividendo luoghi e spazi comuni, rispettando regole di comportamento, orari e date. Il progetto riabilitativo non è stato strutturato sul comportamento patologico dell utente, ma sull individuo nella sua interezza, quindi il movimento come mezzo di educazione globale della personalità. Si è sempre cercato di valorizzare il potenziale di salute presente nel soggetto. All attività hanno partecipato inizialmente quindici utenti (diventati poi diciotto) eterogenei per sesso, età e diagnosi psicopatologica, che presentavano totalmente e/o in parte: difficoltà di relazione con l Altro dimensione spazio-temporale disturbata difficoltà a sentire l unità corporea e un accettazione vera e profonda del corpo difficoltà a scoprirsi e scoprire il proprio corpo in una dimensione diversa difficoltà a provare piacere e gioia del movimento difficoltà ad esprimersi con il corpo ed a comunicare attraverso il corpo difficoltà nelle funzioni cognitive: memoria, attenzione, concentrazione difficoltà nella coordinazione delle diverse parti del corpo difficoltà a controllare il movimento ed a dirigerlo sui contrari (dentro/fuori alto/basso e lateralità sinistra/destra). A tutto questo si possono aggiungere abulia, indifferenza, depressione, ansia, paura della prestazione, scarso controllo delle emozioni, spesso inadeguato grado di adattamento alla realtà e incapacità di sopportare frustrazioni. Il lavoro è stato sempre organizzato per fasi: Prima fase, dopo un momento di accoglienza e di saluti, si è cercato di stabilire un rap- 11

12 porto, un contatto attraverso il corpo, il movimento e la comunicazione non verbale con il riscaldamento (utilizzando la musica). Seconda fase, ha preso in considerazione il gioco soprattutto con l uso delle palle (di diverso diametro, colore, forma, consistenza e caratteristiche) e in alternativa esercizi per stimolare e sviluppare la percezione di sé e quindi, esercizi di ritmo, tempo, spazio ed equilibrio ed esercizi sulla lateralità e sui contrari; esercizi per il controllo e la distensione dell ipertono muscolare; esercizi sia individuali sia coppia per permettere il contatto con l intera superficie corporea e in seguito esercizi in gruppo che hanno consentito di accedere ad una maggiore intimità e identità gruppale con incremento del senso di appartenenza attraverso DANZA/MOVIMENTO GINNASTICA DOLCE ESERCIZI A CORPO LIBERO SU TUTTE LE PARTI DEL CORPO PILATES. Il GIOCO, anche quello a squadre, è stato una delle componenti per il riscaldamento e affiatamento iniziali. Il gioco a squadre reca in sé piacere e divertimento e arricchisce la relazione e l interazione tra i partecipanti. Si tratta di una attività che permette di mettersi in gioco su un piano di realtà per quello che si è in grado di fare al di là dei ruoli abituali. Poi il gioco ha delle regole, e attraverso il gioco si riesce a mantenere controllo e concentrazione. Terza fase, stretching preparatorio individuale e di gruppo. Ampio spazio ha avuto la respirazione, la conoscenza delle fasi di inspirazione ed espirazione e l attuazione di esercizi corretti a favorirle. Rispetto alla respirazione gli utenti sono stati aiutati a divenire consapevoli di questa funzione vitale per il controllo della stessa sulla sfera affettiva ed emotiva, per comprendere il ritmo e l ampiezza di respiro (questi ultimi cambiano ogni volta che ci troviamo, per esempio, ad essere dubbiosi, spaventati, eccitati) considerato che la respirazione, è l unica funzione corporea che ogni essere è in grado di modificare volontariamente. E stato comunque eseguito, grazie agli esercizi di padronanza del respiro a livello individuale, un esercizio di sintonia di ritmo respiratorio durante il lavoro di gruppo. Sono stati utilizzati strumenti quali: la musica, il ritmo, il suono, il gioco ed oggetti attivatori di azioni e movimento. Complessivamente è stata posta molta attenzione a creare un contesto emotivo piacevole e via via questo ha permesso l espressione delle emozioni, una gestualità sempre meno stereotipata, un controllo dell ansia derivante dal senso di contenimento nel gruppo oltre che dallo stare in uno spazio definito e chiuso, un discreto controllo dei movimenti nel tempo e nello spazio richiesto e infine, un atteggiamento di fiducia nei confronti degli operatori. Ogni seduta è stata completata da una fase di rilassamento/defaticamento muscolare e da una fase finale con la verbalizzazione dei vissuti dell utente nel corso dell incontro, attraverso il racconto delle proprie emozioni e sensazioni e delle proprie difficoltà e/o consapevolezza di aver acquisito nuove abilità motorie o di aver migliorato la propria performance. Nell arco di questi anni sono emersi cambiamenti sia a livello motorio sia a livello relazionale. Inizialmente, numerose sono state le difficoltà dei partecipanti per apprendere i nuovi schemi motori programmati, gradualmente le capacità motorie dei singoli sono migliorate e vi è stata una maggiore presa di coscienza dell appartenenza al gruppo. Nell esperienza pratica dell attività basata sulla GINNASTICA, sono stati tenuti presenti, alcuni principi base di questa, a sottolineare l indissolubile legame tra schema corporeo, vissuto corporeo motorio e vissuto psichico L iter di crescita a livello motorio ha avuto proprio come punto di partenza la presa di coscienza del proprio corpo per rendere il movimento una via 12

13 per ascoltare di più il corpo, conoscerlo meglio, allentando blocchi e tensioni per migliorare il contatto con la dimensione della fisicità. All interno di un periodo durato circa due anni, si è già potuto notare il buon livello di padronanza corporea raggiunto dagli utenti. In alcuni si sono osservati, una corretta esecuzione degli esercizi, un discreto livello di equilibrio e di coordinazione. In altri, questi elementi hanno raggiunto comunque una sufficienza nonostante alcuni impedimenti di natura fisica, l età non giovane e talora difficoltà nell apprendimento del gesto e della sua memorizzazione. E bene evidenziare che l attività non è mai stata impostata sulla necessità di insistere sulla esatta riproduzione del gesto in riferimento ad un modello (il conduttore), ma di lasciare spazio alla spontaneità, se pure veicolata verso l obiettivo che si è inteso proseguire nell incontro, controllando comunque la correttezza delle posture. E ancora più importante far risaltare che i gesti non sono quasi mai sembrati svuotati di senso soprattutto nel periodo avanzato e in prossimità del saggio, per questo si può affermare che la prestazione fisica corrispondeva ad un vissuto interiore del movimento, un movimento abitato dal di dentro e non riprodotto meccanicamente. Attraverso esercizi in coppia e in gruppo si è cercato di attuare un graduale avvicinamento reciproco, per sollecitare i partecipanti a riconoscere le diverse potenzialità fisiche di ciascuno, ottenendo così un reciproco adeguamento motorio. Sono stati introdotti anche esercizi di espressione corporea, utilizzando suoni (battiti di mani, vocalizzi, parole, tamburello) per portare l attenzione su modalità percettive diverse da quelle visive. Il lavoro gradualmente si è spostato sull allenare il senso dell udito e del tatto (contatto fisico), inteso come porsi all ascolto del proprio corpo e imparare a toccarlo e massaggiarlo, perché normalmente è stato notato che dei cinque sensi quello più usato è la vista che in un certo qual modo rende sicuri e protegge. Anche se il contatto corporeo è la forma più arcaica di comunicazione, e il tatto è il canale privilegiato per i bambini, la comunicazione dipende soprattutto dai canali visivi e verbali. La nostra esperienza degli altri è molto intellettualizzata. Nella vita, il contatto e la consapevolezza sensoriale degli altri, sono molto limitati: il contatto fisico è quasi esclusivamente sessuale o aggressivo. Il contatto corporeo veicola molte emozioni. Gli esercizi di adeguamento motorio reciproco portano non solo ad adattarsi ai ritmi ed ai movimenti dell Altro, ma anche a sentire il gruppo come unità, percependo meglio l identità di gruppo. Il movimento così diventa più complesso, in quanto è richiesta una maggiore coordinazione, e si svolge al contempo un dialogo motorio che permette di accrescere sia la consapevolezza di sé sia quella degli altri. Nella realtà operativa è stato rispettato il criterio della gradualità nel contatto con l altro, utilizzando ad esempio il passaggio, senza contatto diretto, di un oggetto (palloni di diverse misure, stoffe e nastri) o del gioco sino a stabilire un contatto diretto attraverso il tenersi per mano che è sempre stato ben accolto dal gruppo. Con i pazienti psichiatrici, l uso dell oggetto o del gioco molto strutturato sono percepiti in modo meno invasivo rispetto al contatto corporeo diretto o alla situazione libera: entrambi svolgono una funzione rassicurante. Con la pressione o l invasione si rischia il brusco rifiuto o un ripiegamento del soggetto su di sé. Il passaggio di un attrezzo tra i soggetti disposti in circolo favorisce inoltre, attraverso la continuità del movimento di ricevere e consegnare, la capacità di inserirsi in una azione collettiva. 13

14 Si avvia così un importante processo di comunicazione nel realizzare un gesto motorio necessario a ricevere l attrezzo da un vicino per passarlo a quello successivo. Esprimendo la propria corporeità con gli altri, l individuo fa del proprio corpo uno spazio sociale, luogo di incontro e di scambio. Il suono, come il grido, come il lancio degli oggetti, è, in primo luogo, prolungamento del gesto che l ha prodotto, prolungamento simbolico del corpo nello spazio Lapierre, B. Aucouturier L organizzazione di saggi a conclusione di un percorso annuale e prima della pausa estiva, ha evidenziato anche un attivazione sul piano cognitivo (memoria, attenzione, concentrazione, apprendimento), ha stimolato e sviluppato armoniosamente la sensibilità artistica approfondendo l espressione corporea in termini di tempo, spazio ed energia ed ha contribuito a tirar fuori la creatività e a rompere il silenzio o il rumore interno e a rompere il silenzio con l esterno con l Altro, con il mondo della vita, ad interrompere l abulia, la tristezza, la frammentazione, a calmare le tensioni e talora i bisogni di scoppio. Il lavoro finale ha stimolato e sviluppato armoniosamente la sensibilità artistica approfondendo l espressione corporea in termini di tempo, spazio ed energia ed ha contribuito a tirar fuori la creatività. Il saggio è un momento di grande emozione, il gruppo ha sempre offerto una prestazione di ottimo livello motorio se si considerano talora, limiti e difficoltà sui quali la riabilitazione non può incidere per poterli superare, soprattutto limiti e difficoltà sul piano fisico. Il saggio di fine anno (in giugno) è una esperienza che mira anche a far trascorrere una giornata diversa, in cui scendere in campo per misurarsi con se stessi e con le abilità acquisite, è una esperienza interessante e affascinante, è una opportunità di relazione e socialità per le persone portatori di un disagio psichiatrico e psicosociale, una relazione che privilegiata perché il movimento del CORPO, ne è stato il mediatore. Aspetti tecnici Il saggio è organizzato con le attività specifiche svolte in tutto l arco dell anno: FASE DI RISCALDAMENTO: corpo e musica con la realizzazione di una coreografia. FASE DELLA RESPIRAZIONE con l esecuzione di 10 esercizi in piedi. FASE CENTRALE: Sintesi dell attività ginnica svolta FASE CONCLUSIVA: esercizi di respirazione in posizione supina e commento finale. FASE DELLA PREMIAZIONE con attestato di partecipazione personalizzato e un dono. A completamento di tutto il lavoro svolto sono stati realizzati due DVD, un archivio fotografico, una documentazione contenente i dati raccolti in termini oggettivi ma anche in termini soggettivi con la narrazione dell esperienza (memoria storica). I Risultati Mens sana in corpore sano L attività motoria rappresenta dopo 7 anni, un lavoro clinico molto importante, che si occupa della totalità dell essere, e delle capacità di movimento come mezzo di comunicazione e d espressione della personalità. Il gruppo motorio della Comunità Torchietto, è un gruppo aperto per cui in itinere, in ogni pe- 14

15 riodo di attività considerati, ci sono stati nuovi inserimenti anche per un tempo determinato (ne è seguita la dimissione dalle strutture). Questi cambiamenti hanno determinato un minimo di destabilizzazione che è rientrata velocemente per la forza stessa del gruppo. Gli ospiti nuovi si sono sempre ben inseriti ed integrati. RIFLESSIONE SUGLI AMBITI MOTORI PROPOSTI. Il GIOCO, è stato un momento molto gradito dagli ospiti, disciplinati ma anche desiderosi di vincere nei giochi di squadra o nelle prove individuali in circuito e a tempo. Questi aspetti sono stati osservati persino in quei soggetti lenti dal punto di vista motorio ma anche mentale. Il gioco ha risvegliato il senso della sfida e della competizione sebbene nel rispetto di un certo fair play. Ogni volta, il momento del gioco è stato determinante per far accettare il lavoro motorio successivo. La fase del gioco e dell uso del pallone è sicuramente una parte ludica irrinunciabile nella quale gli ospiti hanno anche sviluppato capacità di conduzione e creatività. E in questa fase che si raggiunge l obiettivo del divertimento e del piacere e, si consolida lo spirito di gruppo. La fase centrale dedicata alla ginnastica è stata spesso faticosa e richiesta con livelli di difficoltà crescenti. Tuttavia, gli ospiti sono diventati sempre più attenti e concentrati a tirar fuori il meglio di sé sul piano motorio. E stata osservata grande serietà nel portare a termine il compito. La fase del rilassamento/defaticamento sportivo è un momento di grande importanza, è un lavoro che piace a tutti ma il controllo del proprio movimento e del contesto ambientale ed umano intorno a sè, non hanno immediatamente consentito un pieno rilassamento a partire dalla chiusura degli occhi. Per alcuni ospiti, rilassamento e chiusura degli occhi appaiono normali e spontanei accompagnati da un senso di piacevolezza che è emerso dalle verbalizzazioni finali. Nella fase dedicata al commento finale, è stata osservata attivazione spontanea, corretta capacità di critica, autocritica e consapevolezza dei propri limiti corporei e motori ma anche delle proprie capacità di apprendimento motorio, attenzione, concentrazione e partecipazione. La chiusura dell incontro con il commento, è stata l occasione e la possibilità per gli utenti di rivivere in pochi minuti, le sensazioni, emozioni, la fatica e il piacere vissuti durante l attività ed anche l approdo ad una maggiore spontaneità e ricerca del confronto, della relazione con un gruppo. LA DIMENSIONE INDIVIDUALE La maggior parte delle persone partecipanti ha migliorato o reso possibile la propria coordinazione motoria, ha imparato ad avere confidenza con il ritmo, ad affrontare il problema del tempo ed a rispettare il tempo, ad usare tutto lo spazio fisico e mentale per armonizzare l incontro tra mondo interno e mondo esterno, a confrontarsi in modo costante e dinamico con le proprie capacità; a scoprire piacevolmente le proprie possibilità e a prendere coscienza dei propri limiti, a sentire l unità corporea, a recuperare la spontaneità e soprattutto a divertirsi e provare piacere, un piacere che riguarda anche l essere in un gruppo di persone per condividere emozioni e conoscersi. Si sono potuti osservare costanti miglioramenti soprattutto nella conoscenza e nel controllo del proprio corpo per porre attenzione e concentrarsi e sulle richieste motorie. Le risposte 15

16 motorie positive hanno riguardato l equilibrio, l attenzione sui contrari (dentro/fuori, alto/basso, avanti/indietro) e sulla lateralità (destra/sinistra). Complessivamente l attività non è stata molto disturbata, non sono mai mancati l interesse, l impegno ed il piacere di muoversi. Sul piano della collaborazione attiva e della iniziativa è sicuramente indispensabile un lavoro più lungo tuttavia, quando gli ospiti sono stati variamente chiamati a condurre certi esercizi, paure, incertezze e un senso di inadeguatezza hanno via via lasciato il posto alla spontaneità e capacità di iniziativa. La maggior parte degli ospiti ha sempre accettato il lavoro proposto ed ha mantenuto un considerevole impegno anche nel momento in cui il livello di difficoltà motorio è aumentato. Ogni partecipante ha gradualmente imparato a rilassarsi, a concentrarsi e riflettere sul proprio corpo. Le musiche utilizzate sono state accolte favorevolmente ed il trasporto emotivo evocato è stato evidenziato verbalmente. La respirazione (fase inspiratoria ed espiratoria) è completamente consapevolizzata, negli esercizi a corpo libero è utilizzata quasi automaticamente senza aver bisogno di una consegna in questa direzione. In questa esperienza sono emersi cambiamenti importanti (a livello motorio e relazionale), questo è stato anche il vissuto dei partecipanti che hanno alla fine di ogni incontro verbalizzato i loro miglioramenti, le emozioni, le difficoltà, esprimendo comunque la necessità di questo appuntamento perché la ginnastica fa bene alla salute in generale e generalmente intesa (e così percepita dagli ospiti) quale stato di benessere fisico, psichico e sociale. LA DIMENSIONE GRUPPALE L attività motoria ha favorito la crescita dei e nel gruppo, un gruppo che sceglie di partecipare a questo nuovo modo di stare insieme, un modo che ha sviluppato anche la conoscenza reciproca, l amicizia, l accettazione, la collaborazione oltre il progetto terapeutico. Si è creato un setting di gruppo in cui gli utenti e operatori hanno avuto la possibilità di sperimentare relazioni ed emozioni con una valenza terapeutica molto forte. Il senso di appartenenza al gruppo è stato un risultato concreto di un efficace lavoro riabilitativo. Il gruppo, presenta un ottimo livello di maturità psicomotoria nonostante l eterogeneità dei componenti in termini di età, sesso, condizioni fisiche e psichiche. Il gruppo ha interiorizzato l impegno e questo ha determinato la totale autonomia a presentarsi puntuali all attività. La partecipazione è stata elevata nel tempo di durata dell attività come emerge dalla rappresentazione grafica dei dati raccolti. Sul piano del comportamento si sottolineano disciplina e adeguatezza crescenti. Il gruppo ha dimostrato di saper accettare consigli sul piano motorio e la risposta ha configurato un maggior impegno a progredire. Il lavoro proposto ha ottenuto un indice di gradimento elevato. La palla ed il lavoro di lanci hanno mantenuto i maggiori consensi. Tuttavia, la GINNASTICA è stata accettata ed eseguita con molta serietà. In massima parte gli obiettivi del progetto riguardanti lo sviluppo della persona, lo sviluppo mentale, lo sviluppo creativo/artistico sono stati raggiunti. Questo risultato è stato avvertito dal gruppo e comunicato a livello verbale. Nel lavoro complessivo, ogni ospite frequentemente ha avuto la possibilità di sperimentare il ruolo di conduzione di un gioco o di improvvisare ritmi, esercizi, lanci con la palla. E un ruolo che è stato sempre accettato, la responsabilità è avvertita ma nessuno rinuncia e le proposte/improvvisazioni sono spesso bizzarre e creano divertimento. 16

17 Gli elementi che hanno sempre avuto un ruolo determinante sono stati: la continuità e l impegno, il progredire della motivazione e la volontà di apprendimento nell esecuzione degli esercizi anche quando il lavoro è diventato via via più impegnativo sia fisicamente sia mentalmente. Conclusioni Il gruppo favorisce il contatto di un ampia gamma di individualità, ognuna delle quali porta tutta se stessa e trova il suo posto diventando l incarnazione dell intero. L attività motoria è uno dei percorsi consolidati nella Comunità Torchietto ed è essenziale per armonizzare lo sviluppo biopsicosociale della persona e il movimento, è un mezzo e non un fine. Gli utenti nonostante l irreversibilità della condizione clinica, possiedono capacità motorie non totalmente compromesse per questo, si è giustamente pensato di poter lavorare sulla persona, sulla mente e sulle fantasie e attitudini artistiche, traendone dei vantaggi sulla visione in toto del corpo. L attività è puntualmente riconfermata ogni anno dall equipe curante e rinnovata la fiducia al referente principale del progetto. Avere davanti un fine è fondamentale per dare una ragione esterna al lavoro che si svolge per ricostruire l intero dai frammenti di pensieri, di movimenti, di parole che la malattia ha spezzato. La sostanza nervosa ha trovato, nell efficacia della propria attività muscolare, un criterio per distinguere un dentro e un fuori. S. Freud 17

18 PERIODO Ottobre 2003 Giugno 2007 RAPPRESENTAZIONE GRAFICA DEI DATI RACCOLTI 18

19 PERIODO Ottobre Giugno 2008 RAPPRESENTAZIONE GRAFICA DEI DATI RACCOLTI L indagine ha avuto come obiettivo iniziale la determinazione di un punteggio medio per utente in ogni ambito di osservazione e valutazione. Nello specifico, gli ambiti di osservazione e valutazione esaminati sono i seguenti: Orientamento spazio-temporale Abilità cognitive Comunicazione non verbale Comunicazione verbale Abito del movimento Ambito del movimento Area del comportamento Segue tabella rappresentativa del punteggio medio delle schede di valutazione individuali dei 12 utenti partecipanti, attribuito su scala da 1 a 5. Utenti Ambiti di osservazione e valutazione Orientamento Abilità Comunicazione Comunicazione Ambito del Area del comportamento spazio-temporale cognitive non verbale verbale movimento A.B. 3,08 2,91 2,43 2,45 3 SEMPRE ADEGUATO P.B. 4,61 4,46 4,46 3,92 4,15 SEMPRE ADEGUATO C.G. 3,84 3,68 3,15 2,5 3,39 SEMPRE ADEGUATO D.Q. 4,18 4,52 3,17 3,68 3,84 SEMPRE ADEGUATO A.P. 4,9 4,8 4,87 3,65 4,57 SEMPRE ADEGUATO E.R. 4,47 4,25 4,1 4,5 4,55 SEMPRE ADEGUATO N.C. 4,94 4,89 5 3,5 4,68 SEMPRE ADEGUATO L.G. 4,94 4,84 4,36 3,52 4,52 SEMPRE ADEGUATO G.L. 4,26 4,93 4,86 4,46 4,9 SEMPRE ADEGUATO V.B ,5 4,85 SEMPRE ADEGUATO A.C. 2,73 2,93 2,47 2,19 2,82 SPESSO ADEGUATO M.S ,4 1,7 1,6 RARAMENTE ADEGUATO Successivamente, al fine di ottenere i valori medi complessivi sul campione, è stata calcolata una media aritmetica sui punteggi medi individuali. Il grafico seguente riporta per ogni ambito di osservazione e valutazione il valore medio del campione: 19

20 Come si evince dal grafico, i valori medi del campione sono positivi e non inferiori a 3. Tale risultato conferma che, nel corso del TERZO PROGETTO DI ATTIVITA MOTORIA del POLO TORCHIETTO, il lavoro svolto dagli utenti è stato produttivo in quanto le difficoltà motorie e relazionali comunicative, dovute alla patologia psichiatrica, sono state consapevolmente superate o parzialmente modificate. L area del comportamento, che manca nel grafico precedente, è stata valutata tenendo conto di nove precisi parametri, osservati nei singoli incontri, e di seguito riportati: Adeguatezza Comportamento Disturbante Invadenza Aggressività Clamorosità Opposività Reattività Rifiuto Ostinato Fuga L analisi dei dati relativi all area del comportamento ha come oggetto il parametro dell adeguatezza. I dati raccolti sono sintetizzati nella seguente tabella: Area del comportamento Adeguatezza Utenti Mai 0 Raramente 1 Talvolta 0 Spesso 1 Sempre 10 Totale campione 12 20

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