Relazione Assemblea comunale 6 novembre 2015
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- Elisa Colucci
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1 Relazione Assemblea comunale 6 novembre 2015 Un Pd più forte al servizio della città. E questo il titolo che abbiamo scelto per la traccia di lavoro elaborata insieme alla segreteria nelle scorse settimane con l obiettivo di mettere l impegno del Pd di Perugia su un doppio binario di lavoro e di rilancio da qui ai prossimi mesi: uno che porta a una organizzazione interna sempre più efficiente ed efficace, uno che porta a un Pd cantiere di relazioni e di un nuovo civismo, da protagonista, con coerenza e solidità e senza subire. Ho parlato di traccia di lavoro perché abbiamo voluto dare a queste pagine un senso di apertura e di collaborazione: non è una ricetta definitiva, ma una proposta aperta a miglioramenti e contributi, con uno spirito di costruzione e grande condivisione, nel rispetto del pluralismo delle idee che fa del nostro partito un grande partito. Abbiamo la necessità di accelerare il passo e l urgenza di riattivare il Pd e con lui tutte le forze progressiste della città in una fase di coinvolgimento largo Ecco perché nei giorni scorsi abbiamo incontrato su questi temi i segretari di circolo e il gruppo consiliare, oltre agli eletti, a tutti i livelli, che fin qui si sono resi disponibili a condividere contenuti e metodi di un percorso di rilancio. Altre occasioni ci saranno nei prossimi giorni. Questo nella consapevolezza che va aperta una fase fatta di ascolto, coinvolgimento, riconoscimento delle diversità delle posizioni, con franchezza e trasparenza e senza divisioni. Perugia ha bisogno di una nuova identità. Ha bisogno di tornare a guardare al futuro avendo ben chiaro lo spazio del suo radicamento e di vivere di progetti che si costruiscano su una visione alta e larga, che vada oltre la gestione delle difficoltà del contingente. E il Pd di Perugia non può sentirsi marginale rispetto a questa appassionante responsabilità, che dobbiamo saper affrontare e rendere opportunità attraverso il rilancio di un progetto politico condiviso. Siamo a metà di un percorso progettuale nato con il Congresso del 2013 e orientato a fare del Pd di Perugia un riferimento sempre più certo, forte e credibile per la città e i cittadini; abbiamo affrontato appuntamenti elettorali impegnativi, che ci hanno segnato profondamente ed insegnato a non ripetere gli errori del passato nel complicato percorso di rilancio avviato. I buoni risultati perugini alle recenti elezioni
2 regionali, da molti non previsti, indicano che la strada intrapresa è quella giusta e che occorre moltiplicare gli sforzi per fare ancora di più e meglio. Abbiamo valorizzato l entusiasmo e la voglia di futuro di una classe dirigente nuova e che sta crescendo nelle sfide; ora ci aspettano due anni senza congressi né elezioni, uno spazio fertile per il confronto e la crescita, a patto che si assuma, tutti insieme, la responsabilità di superare contrapposizioni congressuali, tensioni elettorali, questioni strumentali che non fanno che offuscare la nostra credibilità e affievolire la nostra attrattività per chi intende il Pd come luogo in cui poter riversare impegno e contributi. Abbiamo bisogno, dunque, di arricchire un progetto per un Pd rinnovato, aperto, plurale, per un Pd cantiere delle idee e di un nuovo civismo, che apra le porte e si metta a disposizione della città e dei suoi cittadini. E che il cantiere sia un cantiere comune, che si muova in maniera organica e coerente e inseguendo obiettivi condivisi. Il Pd comunale lavorerà, su questo, gomito a gomito coi segretari dei circoli, per mettere insieme idee e sollecitazioni. Abbiamo bisogno di aggiornare i nostri strumenti, anche in relazione al nuovo ruolo che ci compete, che è quello di un partito di opposizione che vuole essere il motore di un alternativa concreta all attuale maggioranza. Abbiamo bisogno di mettere a punto la nostra organizzazione per fortificare il nostro radicamento e per riempire di contenuti all altezza della sfida la nostra attività. Abbiamo bisogno del contributo di tutti, della responsabilità e della generosità necessarie a far convergere anche piccole diversità verso un obiettivo comune. Parola d ordine è partecipazione. Lo spirito che ci muove è quello del confronto sulle idee, mai della contrapposizione fine a se stessa o peggio con fini strumentali. Con Perugia work in progress, la prima conferenza programmatica del Partito Democratico di Perugia, abbiamo rilanciato un metodo, quello della partecipazione sui temi, che riteniamo la base per un progetto politico forte e credibile. Abbiamo approfondito questo metodo con l elaborazione largamente condivisa del contributo programmatico del Pd cittadino per le Regionali e con la condivisione di scelte e strategie. Alcuni segnali, che consideriamo positivi e ovviamente da consolidare, ci incoraggiano a proseguire in questa direzione. Primo tra tutti il risultato alle urne in occasione delle scorse regionali. Ci siamo presentati agli elettori con una proposta (di contenuti e di persone) rinnovata e di grande apertura civica, e i numeri ci confortano rispetto alla bontà di quanto messo in campo.
3 Un risultato del tutto inaspettato, a due mesi dalle elezioni su cui nessuno avrebbe scommesso, che va rivendicato con orgoglio anche per il ruolo che Perugia e il Partito di Perugia ha dato alla vittoria di Catiuscia Marini. Oggi dobbiamo ancor di più lavorare per allargare il campo della nostra iniziativa, continuando ad aprirci alla città, con la volontà di ristabilire una connessione, una nuova sintonia con i cittadini, rafforzando sempre più e meglio i nostri strumenti. A partire dagli organismi, che esprimono un nuovo gruppo dirigente pronto a impegnarsi testa nei temi e gambe tra la gente. A fianco della segreteria, dunque, che sarà arricchita da qui a qualche giorno, di nuove esperienze e competenze, dovranno lavorare in maniera capillare i segretari dei circoli e i nuovi forum, con il compito di presidiare i temi che interessano la città. Il metodo resta, appunto, quello del WORK IN PROGRESS che sta a significare la costruzione passo dopo passo, mattone su mattone, giorno per giorno, di una visione, di un progetto e di una idea nuova di città. Work in progress vuole rendere anche l idea di un cantiere, perché questo vogliamo per il Pd di Perugia, che sia sempre più cantiere di relazioni, a disposizione della mobilitazione civica e di un nuovo civismo impegnato per il futuro; cantiere di una nuova rete tra amministratori e cittadini per tradurre progetti in buone pratiche; cantiere di un nuovo modo di fare politica, che sia centrato sulla chiarezza delle parole, sul merito dei temi e che faccia dei nostri circoli sia luoghi ideali di costruzione di un pensiero, di un progetto, di idee di prospettiva, di risposte concrete ai bisogni delle persone, di una nuova classe dirigente a disposizione della comunità, sia luoghi fisici in cui le persone possano incontrarsi e confrontarsi, per portare avanti valori e progetti condivisi per la città. Luoghi dove le convenienze personali cedono il passo al progetto collettivo per Perugia. Questo perché il Pd deve essere utile non al Pd ma alle persone cui rivolge la sua azione. I nostri elettori non possono essere solo dispensatori di consenso, ma devono diventare permanenti e indispensabili protagonisti di un progetto comune. In consiglio comunale, presidio avanzato della nostra opposizione, dovremo sempre più impostare un lavoro di squadra, che oggi viene troppe volte sacrificato, e dimostrare la nostra visione alternativa che oggi fatichiamo a far emergere. Il gruppo che guida il Pd di Perugia nell amministrazione cittadina ha una responsabilità grande, difficile -perché forse per noi inedita- che richiede azioni e risposte all altezza, richiede unità e uno sforzo in più di quanto fatto finora. I nostri circoli hanno bisogno di essere rivitalizzati (anche affrontando le difficoltà organizzative e finanziarie che si manifestano attraverso nuovi strumenti e criteri) e
4 resi stimolanti anche dalla portata dei dibattiti che sapremo mettere in campo agganciando l agenda nazionale e l attualità (pensiamo all immigrazione, al lavoro, al futuro dell Europa) oltre che le tematiche locali, le problematiche di quartiere, in relazione alle quali il Pd deve tornare a essere riferimento per i cittadini. I nostri iscritti devono poter contare e la discussione di cui sono protagonisti deve finalmente essere traducibile e utile, influente e incisiva. Recentemente abbiamo introdotto la prassi di un incontro mensile tra Segreteria, Segretari dei Circoli e Gruppo consiliare, così da favorire il confronto, la circolazione delle idee e delle informazioni e la programmazione delle attività. Troppo spesso la politica non è percepita come principale sede di decisione. Abbiamo bisogno di investire nel partito come fucina autonoma di elaborazione, di sintesi di progetti, di idee. E, allora, necessario ristrutturare le fondamenta del Partito Democratico cittadino, qualificare e radicare la presenza sui territori, allacciando collaborazioni sempre più costruttive con le realtà associative presenti e diffuse nei quartieri e con le migliori energie della città per consolidare e allargare la partecipazione oltre le maglie del partito strutturato. Allargare la partecipazione significa connotare sempre di più i circoli come luoghi di discussione, di aggregazione, spazi aperti e che siano attrattivi. Così da legare la pratica politica alla elaborazione e alla risoluzione dei problemi della nostra comunità, miglior antidoto per fermare la deriva verso comitati elettorali personalistici. C è, inoltre, bisogno di dare voce anche a una generazione nuova di studenti, precari, disoccupati, che devono sentirsi protagonisti per essere stimolati ad avvicinarsi. Punto focale di questa fase deve essere la tematicità dell aggregazione e della mobilitazione per favorire la partecipazione e rafforzare quindi l attività dei circoli territoriali, nella consapevolezza che rimane fondamentale mantenere un presidio costante e radicato nei quartieri. Da qui l impegno a rivedere la geografia di questo radicamento per venire incontro alle esigenze dei militanti e degli iscritti, per sollevare situazioni di difficoltà e valorizzare le buone pratiche e il lavoro di volontariato dei nostri Segretari. C è poi da sperimentare nuovi moduli partecipativi, passando anche per l organizzazione di forum, da rendere operativi entro la fine del mese, (almeno 15 che si occupino di cultura, scuola e università; sanità e welfare; Immigrazione; Europa; sport; infrastrutture; agricoltura, rifiuti e ambiente; giustizia, legalità e sicurezza; turismo; economia, lavoro e formazione; agenda digitale e p.a.) pure a livello locale, oltre che dei circoli d ambiente o tematici che siano in grado di approfondire i temi per la città e di coinvolgere esperienze e competenze importanti in un percorso di
5 condivisione ed elaborazione. Siamo già impegnati, proprio in queste settimane, per promuovere la costituzione dei circoli della sanità, dei diritti, dell università, abbiamo dato il nulla osta per la loro costituzione e siamo in attesa di una risposta dal livello provinciale, competente in materia. Per i forum e i circoli tematici un primo appuntamento di confronto e di condivisione del lavoro svolto potrà essere rappresentato da un appuntamento progettuale (chiamatelo conferenza o Leopolda, la sostanza non cambia anzi mi piacerebbe chiamarla con il nome di un luogo simbolo della nostra città) su temi centrali e prioritari per la città già nella prossima primavera. Per fare tutto questo non pensiamo a soluzioni estemporanee o raffazzonate, ma ad un impostazione basata sui dati e sulla scientificità del metodo: anche questo, per noi, significa Work in Progress. Perché non vogliamo un organizzazione fine a se stessa, ma luoghi ideali in grado di produrre elaborazione politica ed idee per la Città, con appuntamenti pubblici programmati - come la Leopolda o eventi sulla traccia del tour nei territori sul bilancio organizzato lo scorso anno che replicheremo, allo scopo di avviare una fase di ascolto e condivisione, da gennaio ogni venerdì, contando sulla presenza e la collaborazione del gruppo consiliare e degli eletti ai vari livelli istituzionali. Ho parlato di luoghi ideali non a caso. Si chiama Luoghi I deali il progetto elaborato da Fabrizio Barca per fare dei circoli una palestra, dove mettere insieme contributi e progetti e consolidare un radicamento fatto sui temi. E sarà proprio il gruppo costruito da Barca a mettere a punto un percorso nei prossimi mesi: la sua squadra affiancherà segreteria e segretari di circolo per rilanciare il Pd di Perugia, valorizzare i nostri punti di forza, elaborare spunti per un azione politica sempre più efficace. Non stiamo parlando di quanto fatto a Roma, evidentemente. Qui non ci sono circoli buoni o cattivi, ma c è l impegno di centinaia di militanti e dei segretari di Circolo a cui va dato il giusto riconoscimento. Voglio essere ancora più chiaro, lo stesso gruppo di Luoghi Ideali mi chiede di esserlo, a scanso di equivoci e per non lasciare spazio a fraintendimenti fastidiosi o peggio strumentali: non si tratta di dare voti o compilare pagelle per individuare dove tagliare o accorpare, anche perché sono fermamente convinto che non abbiamo niente da buttare ma tutto da aggiornare e valorizzare. E qualcosa di molto più articolato, che riguarda la nostra progettualità, la messa a sistema delle buone pratiche che troppo spesso sono lasciate alla buona volontà di qualcuno, l individuazione degli orizzonti - o meglio il loro allagamento - per la nostra iniziativa politica. Parlo, dunque, di progettualità da mettere a leva e di nuovi strumenti e nuove relazioni da praticare. Faccio qualche esempio: ad Avellino si è
6 elaborato un progetto di bonifica ambientale, a Cagliari si è puntato sulla rigenerazione urbana, a Parma e a Torino si è portato avanti un lavoro di mappatura della città per individuare, con il protagonismo dei circoli e il contributo di cittadini ed esperti, criticità e difficoltà per farne il punto di riflessione per progetti innovativi. Ecco, quello che vogliamo è servirci di un metodo, un metodo consolidato e, passatemi il termine, forte di una scientificità utile al nostro partito. Ci siamo dati tempo tre mesi: da metà novembre a febbraio. Lavoreranno con noi, oltre al team nazionale di Luoghi Ideali, studiosi e ricercatori ma a noi spetta il compito più difficile: mettere a disposizione di un percorso faticoso quanto entusiasmante il nostro patrimonio di militanza e le nostre conoscenze. Il tutto con una finalità: essere efficaci nell attività, incisivi nella presenza sul territorio e migliorare quello che c è da migliorare. Abbiamo lanciato infine un nuovo sito web. Ne abbiamo cambiato l architettura perché si trasformasse da vetrina a luogo di partecipazione e confronto. Non vogliamo limitarci a raccontare, ma vogliamo essere coprotagonisti, insieme alla città, di un lavoro di elaborazione, di una visione che abbia come orizzonte il futuro di Perugia, non solo la stanca gestione del contingente. E evidente che queste sfide le dovremo affrontare insieme. Da qui l impegno ad aggiornare il nostro progetto. Tutti insieme avremo il compito di dare gambe all idea di un Pd cantiere di un nuovo civismo con l obiettivo di allargare, contribuendo a disegnare la Perugia del futuro, iniziando sin da ora ad aiutare la ripresa economica, vera precondizione per migliorare la qualità della vita dei perugini. L auspicio è di mettere a valore l energia attivata in questi mesi attraverso tre patti: il primo con la Città complessivamente intesa, il secondo con i singoli territori, il terzo con il Partito nel suo insieme. Faremo tutto questo per rilanciare il Pd e la sua attività, per entrare a pieno titolo in una stagione nuova, che guardi all Umbria non come a una somma di campanili e sia in grado di rimettere al centro, con forza, il ruolo di Perugia capoluogo. Quello che vogliamo è una Perugia all altezza delle sfide della modernità, baricentro delle politiche per lo sviluppo dell Umbria; una Perugia oltre Perugia, smart, interconnessa, che guarda al futuro e abbia tutte le carte in regola per essere fulcro di un nuovo regionalismo, nel momento in cui si è aperta questa riflessione a livello nazionale. E allora, gettiamo il nostro sguardo oltre l orizzonte di Piazza della Repubblica. Perché se è vero che si affacciano timidi segnali di ripresa, è altrettanto vero che facciamo i
7 conti con difficoltà ancora pesanti. A Perugia pensiamo alla Perugina, dove è in corso una vertenza sui generis e decisamente complicata. Pensiamo poi alle decine di piccole e medie imprese del territorio che non arrivano alla ribalta della cronaca, ma che affrontano la contrazione delle produzioni e dell occupazione. Ecco perché è necessario saper attrarre risorse comunitarie mirate al sostegno delle imprese e delle produzioni più innovative per generare una filiera competitiva. Il risultato di questi anni di crisi è un impoverimento del tessuto sociale e produttivo vertiginoso. Pensiamo alla necessità di restituire all Università la centralità che merita nelle politiche pubbliche cittadine, al tema dell immigrazione che impone quelli dell accoglienza e dell integrazione culturale, ai bilanci degli enti locali sempre più alle strette, a un azione amministrativa sempre più calata sull ordinario e che procede a passo di gambero. Ulteriore fondamentale capitolo per la tenuta del tessuto sociale è quello del welfare, affrontato dall'attuale giunta di destra più come uno dei tanti capitoli di spesa che come elemento basilare di benessere e uguaglianza. Razionalizzare non vuol dire solo tagli (in particolare su sociale e cultura) ma soprattutto spendere meglio all insegna della qualità per una nuova organizzazione dei servizi più accessibile ai cittadini, guardando a una città aperta, multiculturale, che non lascia indietro nessuno. Vuol dire anche, per quanto di competenza, una politica fiscale da intendere come rilevante strumento di uguaglianza sociale. Insopportabile fare parti uguali tra disuguali. In questi giorni, infine, non possiamo non rimettere al centro il tema dei servizi. Penso ovviamente a Gesenu e al quadro complicato che ci restituisce la cronaca in queste ore. Ritengo utile, dunque, aprire a stretto giro, anche a livello cittadino, una riflessione seria e approfondita, che parta da alcuni punti fermi: la necessità che le istituzioni si mobilitino per garantire un servizio fondamentale e per accompagnare riforme rapide ed efficaci, su tutte l istituzione dell Auri; l opportunità di considerare, al netto delle valutazioni su scelte imprenditoriali azzardate, la centralità della riflessione sul ruolo dell azienda per Perugia e sul futuro dei lavoratori - oltre che oggi vi sono impiegati. La magistratura e la prefettura faranno il suo corso ma questo non può significare rischiare di depauperare una risorsa importante per la nostra città in termini di attività e di occupazione. Perugia ha bisogno di ritrovare organicità, attraverso un rapporto ricucito tra centro e periferia; per farlo è necessario sviluppare politiche regionali ma soprattutto comunali che tengano insieme politiche per il centro storico con le sue peculiarità (spazi, residenza, accesso, commercio, turismo, eventi) e politiche per le periferie con altre peculiarità (aggregazione, servizi, trasporti, spazi culturali) in una visione unitaria di
8 sviluppo per Perugia. Le 54 frazioni ed il vastissimo territorio comunale (settimo in Italia per estensione) non possono essere efficacemente amministrati esclusivamente da Palazzo dei Priori: occorre perciò ripensare su basi nuove il decentramento amministrativo e la partecipazione nei territori, con l obiettivo di servire al meglio la comunità perugina, ed il PD cittadino deve favorire soluzioni funzionali e non onerose. C è bisogno di investire sul suo patrimonio di cultura diffusa, sull associazionismo, senza disperdere il suo grandissimo patrimonio di partecipazione civica; ha bisogno di ritrovare spazi di aggregazione, attraverso progetti di riconversione edilizia; ha bisogno di rendere agibili le sue infrastrutture, di una mobilità sostenibile all altezza e di perfezionare le buone pratiche ambientali; ha bisogno di un nuovo protagonismo del mondo delle associazioni, dei rappresentanti dei lavoratori e delle categorie produttive, che siano stimolo per l azione amministrativa attraverso modalità innovative di confronto. Dobbiamo saper interpretare i segnali che ci arrivano dalla città e contrapporre a un governo di destra, tutto geometrie immobili senza prospettiva, tutto efficientismo senza efficacia e senza progetto, tutta Centro Storico senza periferie, una visione del futuro di Perugia. Di fronte a obiettivi così alti il Pd di Perugia è in campo. La nostra ambizione è sfatare il mito che la politica ed i Partiti siano inutili e pensino solo ai propri interessi, costruendo un Partito Democratico che si mette al servizio della Città e dei perugini perché ha a cuore i loro bisogni e il loro futuro. La sfida è alta e complessa, ma merita di essere affrontata e vissuta: per questo serve unità d intenti ed il contributo di tutti. Il Segretario - Francesco M. Giacopetti
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