Speciale. Generazione Web. Lombardia. a cura di Alfonso Rubinacci. TuttoscuolA n. 533

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1 Lombardia a cura di Alfonso Rubinacci TuttoscuolA n

2 I dati e le informazioni del dossier generazione Web Lombardia e degli altri progetti (classi 2.0, Lim, etc.) che hanno riguardato la metà delle istituzioni scolastiche consentono di confrontarsi sul tema dell impatto della tecnologia sui processi di insegnamento/apprendimento. Tuttoscuola sta accompagnando lo sviluppo della tecnologia digitale, concentrando l attenzione su significativi progetti di alcune istituzioni scolastiche (Istituto Lussana di Bergamo, istituto Savoia Benincasa di Ancona, Istituto Volta di Perugia, Istituto parificato Leone XIII di Milano ). La particolarità del progetto generazione Web Lombardia consente di estendere l osservazione all intera regione Lombardia e di avere una conoscenza territorialmente più estesa oltre che dei protagonisti (dirigenti docenti, studenti e genitori), anche dei responsabili delle istituzioni politiche, amministrative e delle imprese (assessore regionale, direttore generale ufficio scolastico regionale, responsabile impresa). Le interviste raccontano in modo esteso le ispirazioni, gli obiettivi ed i risultati raggiunti. La delibera del 18 aprile 2012 della Giunta Regionale della Lombardia, pone le basi politiche dell Accordo negoziale tra Regione Lombardia e Miur per la diffusione nelle istituzioni scolastiche e formative di azioni di innovazione tecnologica nella didattica. L accordo spiega l assessore regionale Valentina Aprea rientra nelle iniziative di attuazione dell Agenda Digitale Lombarda 2012/2015 volta a promuovere, indirizzare e sostenere la crescita dell innovazione tecnologica nel territorio lombardo. L Accordo - continua l assessore Aprea- è ambizioso nei suoi obiettivi perché orienta l azione a superare la distanza esistente tra l attuale linguaggio didattico e quello della società digitale. e modifica gli ambienti di apprendimento. Il progetto, infatti, vuole contribuire a produrre un accelerazione sia nel coinvolgimento abbastanza esteso delle istituzioni scolastiche, sia nella diffusione di nuovi strumenti. Le informazioni fornite dai responsabili delle istituzioni coinvolte fanno emergere un dato di fondo: un elevato numero di candidature delle scuole al Lo sviluppo della tecnologia digitale La scuola 2.0 finanziamento. Con i fondi messi a disposizione, circa 12 milioni di euro, di cui circa 4,72 milioni di fonte Miur, risultano accolte 271 richieste, provenienti da 203 istituti scolastici statali, 77 scuole paritarie e 54 istituti di formazione. L innovazione tecnologica è al centro di un ampio dibattito al momento più orientato sul potenziale inserito nelle tecnologie digitali rispetto all effettivo uso che se ne fa all interno del sistema scuola. Per quanto le interpretazioni di questo fenomeno siano ancora aperte, su un punto tutti sembrano essere d accordo: le Information and Communication Technologies non possono essere considerate la soluzione a tutte le problematiche della scuola italiana. Le ICT devono essere concepite, progettate ed utilizzate come strumenti di supporto ai processi di apprendimento, richiedono una forte e costante formazione per la progettazione delle attività, supportate dalla tecnologia, che devono sviluppare competenze. Se si continua a svolgere solo lezioni frontali per trasmettere contenuti, poco valore si aggiunge nell avere a disposizione una LIM, un collegamento al web, una serie di prodotti multimediali. Tutto ciò pone al centro del processo d innovazione la formazione e la nuova professionalità del corpo docente, che deve rivedere completamente il proprio ruolo, la propria mission e le proprie competenze professionali. Con questa prospettiva, il direttore generale Francesco De Sanctis promuove percorsi di formazione per i docenti delle classi coinvolte nel progetto. I percorsi di formazione, messi a punto con la collaborazione dell Università Cattolica del Sacro Cuore e di Milano Bicocca, si pongono l obiettivo di fornire conoscenze e strumenti utili per una nuova didattica impostata con l utilizzo della tecnologia. In collaborazione con le stesse università ha anche definito il percorso Metodologia di gestione della classe digitale, riservato a docenti esperti che saranno chiamati a svolgere la funzione di tutor nelle edizioni dei corsi che dal prossimo settembre saranno realizzati su tutto il territorio della 38 TuttoscuolA n. 533

3 regione. Contemporaneamente i dirigenti scolastici parteciperanno al corso la gestione e l organizzazione della scuola digitale. Accanto ai percorsi di formazione di tutti gli ordini di scuola, il direttore De Sanctis ha previsto delle azioni di sostegno alla diffusione delle sperimentazioni per puntare ad una vera messa a regime complessiva della digitalizzazione in Lombardia. E vero che la Lombardia è già all avanguardia ris p e t t o a d altri territori, in quanto le scuole che si sono attrezzate con le tecnologie informatiche sono numerose, ma, il Direttore Generale De Sanctis rilancia: l obiettivo per il prossimo anno è quello di colmare l eventuale divario che potrebbe comportare tra scuole del primo e del secondo ciclo. Stiamo infatti raccogliendo tutte le esperienze realizzate, soprattutto negli istituti comprensivi, per supportare la diffusione delle tecnologie anche nelle scuole primarie e secondarie di I grado. Appare utile sottolineare l attivazione presso l Ufficio scolastico regionale di un tavolo di consultazione con i Dirigenti scolastici con l obiettivo sia di monitorare le varie fasi attuative per avere una conoscenza adeguata del processo, sulle dotazioni di dispositivi digitali, sui comportamenti, delle opinioni dei protagonisti di questa operazione, sia di diffondere l utilizzo delle tecnologie nelle scuole lombarde. Il contatto con le esperienze delle scuole ( Tosi di Busto, Pacioli di Crema, Fermi di Mantova) e con i dirigenti scolastici e i docenti fa emergere con forza che l introduzione delle ICT a scuola non è una questione di macchine o infrastrutture, che certamente devono essere esserci e essere adeguate, è principalmente una questione culturale che mette in gioco la professionalità e le competenze didattiche dei docenti. Dall analisi del livello attuativo, Generazione web appare come un azione di sistema con esiti di diffusione importanti in termini di numero di alunni raggiunti, di docenti coinvolti, di macchine e infrastrutture collocate, di modelli organizzativi di supporto all innovazione basata sulle tecnologie. Il Dossier evidenzia che nell utilizzo delle tecnologie entrano in gioco fattori di contesto legati alle metodologie didattiche e soprattutto agli insegnanti che le utilizzano. Ai programmi di diffusione andrebbero associate, dunque, attività di ricerca e sviluppo sui modelli d uso delle tecnologie, soprattutto su un piano didattico (tecnologie per apprendere) e azioni tese a valutare gli esiti delle tecnologie: quali dimensione dell apprendimento migliorano? Come cambia il rapporto con i contenuti da parte degli studenti e dei docenti? Con quali tempi, difficoltà e convinzioni i docenti integrano le tecnologie nella didattica? Come le tecnologie creano opportunità di collaborazione tra i docenti? Gli studenti apprendono di più e meglio se usano dispositivi digitali? In che misura l insegnamento della matematica fatto con un tablet si può ritenere più efficace di quello gesso e lavagna? La tecnologia cosa produce nella testa degli alunni? Come l introduzione di libri digitali e del materiale digitale auto-prodotto impatta sui costi scolastici delle famiglie? Domande a cui si può rispondere con un piano di monitoraggio e valutazione che raccolga ed elabori con sistematica pazienza informazioni su questi come su altri aspetti rilevanti e con la previsione nel piano nazionale di scuola digitale di progetti di ricerca sulle didattiche, sull apprendimento, sull organizzazione degli spazi, sui contenuti digitali. Aspetto quest ultimo, per esempio, tenuto presente nel progetto che coinvolge direttamente l HeadQuarter europeo e globale di Samsung, al quale partecipano diversi produttori, che ha come obiettivo anche lo studio dell impatto delle tecnologie 2.0 nel contesto didattico, ivi compreso il livello di apprendimento dei ragazzi. TuttoscuolA n

4 Intervista a Francesco De Sanctis, direttore generale ufficio scolastico regionale della Lombardia Questa è la vera riforma La scuola 2.0 che coinvolge docenti e studenti, ma anche architetture, spazi, arredi, è la scuola del futuro, ma quanto è lontana dalla realtà? Cosa può attendersi la scuola della Lombardia per l immediato futuro? La vera riforma della scuola è costituita dall introduzione di un nuovo modello didattico e dal cambiamento degli ambienti di apprendimento, intesi prima di tutto come luoghi concettuali più che luoghi fisici. Le isolate esperienze del passato rappresentano oggi una realtà da sostenere e stimolare al fine di rendere le scuole stesse un vero laboratorio interattivo per la partecipazione alla società della comunicazione. La rivoluzione digitale nella scuola si può attuare solo se oltre a Internet e ai tablet, nelle classi, si attueranno da parte degli insegnanti metodologie didattiche nuove, abilitate dalle stesse tecnologie. Si tratta di mandare in soffitta la vecchia lezione frontale e di rendere attivi gli studenti perché possano costruire le loro conoscenze e competenze. Una didattica della scoperta e della ricerca che risulta molto più motivante di uno studio passivo dei libri, sia per gli studenti che per gli insegnanti. La transizione al digitale nel mondo della scuola è sempre più veloce. Come sostiene Paolo Ferri nel suo libro Nativi Digitali non sono le tecnologie in sé che cambiano i processi formativi, ma le pratiche concrete e il lavoro degli insegnanti e degli alunni che riscrivono spazi e modi delle strategie di apprendimento, dentro e fuori la scuola. In particolare, la generazione dei nativi digitali sta sviluppando una inedita relazione con gli strumenti tecnologici; e questa relazione investe tutti Francesco de Sanctis è dall ottobre del 2012 Direttore Generale dell Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia. Provveditore agli studi di Milano dal 1995 al 2001, ha poi diretto gli Uffici Scolastici Regionali per il Veneto, per il Lazio e per il Piemonte. Ha scritto vari saggi sulla scuola e numerosi articoli su riviste specializzate, in particolare sul tema dell Autonomia Scolastica, dell Orientamento e della Formazione dei Docenti. E stato docente a contratto presso la Facoltà di Psicologia dell Università La Sapienza di Roma nelle materie Teorie e tecniche dell apprendimento e laboratorio di orientamento, tutoring e strumenti per la formazione. Attualmente è docente a contratto presso la Facoltà di Economia dell Università degli Studi di Torino, nei corsi relativi al bilancio sociale e sistema regionale dell istruzione. Sperimentazione, innovazione ed ascolto, queste le linee guida che caratterizzano l azione di De Sanctis per conseguire l obiettivo di una scuola attrattiva, di un migliore sistema educativo nel quadro di un piano di interventi prioritari e coerenti con la strategia Europa gli ambiti della loro vita, dal gioco alle relazioni sociali, fino al modo in cui si rapportano ai saperi. Si delinea un nuovo scenario concettuale rispetto ai processi di apprendimento e di insegnamento. Le nuove tecnologie propongono per la prima volta a livello planetario di rompere gli schemi della scuola trasmissiva per lasciare il posto al fare e allo scoprire. Le tecnologie digitali, oggi, possono garantire l opportunità - se sostenute da adeguate politiche di welfare dell apprendimento - di estendere all intero sistema scolastico e formativo (dalla Scuola Primaria all Università) questo tipo di approccio. E evidente come le condizioni di possibilità per questa evoluzione non possano prescindere da rilevanti investimenti nelle infrastrutture digitali, cosa che ha avuto inizio prima con l esperienza delle classi 2.0, ora con e che è mia intenzione progressivamente allargare a tutto il mondo scolastico. Lo scenario che si prospetta, però, oltre alle infrastrutture, è quello di una radicale riorganizzazione dei metodi e delle pratiche didattiche abilitate dalle nuove 40 TuttoscuolA n. 533

5 tecnologie digitali: è necessario un processo di digitalizzazione dei libri di testo e di produzione di contenuti digitali per la didattica, cosa a cui il mondo dell editoria deve rispondere in tempi brevi. Per quanto riguarda gli ambienti di apprendimento intesi come strutture fisiche e arredi, il cambiamento delle metodologie nella didattica comporta ovviamente una riconfigurazione delle architetture interne, proponendo spazi modulari, ambienti plastici e flessibili, arredi che consentano di lavorare in piccoli gruppi, fare ricerca, trasformabili in base all uso e riposizionabili: tutti aspetti che le scuole considerano nella progettazione e mettono in atto ove possibile compatibilmente con le caratteristiche degli edifici scolastici, che spesso presentano vincoli strutturali e necessità di essere rinnovati per rispondere alle nuove esigenze. Un segnale forte in questa direzione è stato dato dalle recentissime Linee Guida per l edilizia scolastica (11/ 4/2013) varate in conferenza unificata, che prevedono nuovi parametri e criteri per la realizzazione e la ristrutturazione degli edifici scolastici in modo da renderli congruenti con l evoluzione tecnologico/didattica Ultimo elemento di attenzione, il più importante e delicato, è la formazione dei docenti. I dati Istat del 2012 confermano che in Italia, rispetto agli altri paesi sviluppati, l accesso di utenti con più di 45 anni raggiunge al massimo la percentuale del 51%; mentre negli USA questa percentuale è pari al 78%; il gap si amplia ancora di più nella fascia dai 55 ai 59 anni: il 42% di connessi in Italia. Dal momento che gli insegnanti italiani hanno una età media tra i 54 e 56 anni ci rendiamo conto che si rendono necessarie azioni di formazione forti e diffuse per colmare la scarsa alfabetizzazione tecnologica dei nostri insegnanti e superare così l evidente digital divide che ci separa dagli altri sistemi formativi dei paesi sviluppati. Il progetto Miur e Regione Lombardia di diffusione di classi digitali 2.0 a che punto è? Il finanziamento congiunto MIUR Regione Lombardia del Progetto ha riguardato circa 200 istituzioni scolastiche, ampliando in maniera considerevole la rete delle scuole che possono impiegare la tecnologia. Le scuole finanziate hanno proceduto, in tempi diversi, all acquisto delle attrezzature e al loro impiego. Questo anno scolastico è sicuramente servito alla maggior parte delle scuole per attrezzare gli ambienti di apprendimento e per cominciare a sperimentare le nuove modalità di impostazione della didattica con l utilizzo della tecnologia e dei libri elettronici. Fondi messi a disposizione: 1 Bando 4,5 milioni da parte di Regione Lombardia e circa 4,72 milioni da parte del MIUR 2 Bando 1,985 milioni Finanziamento aggiuntivo della regione Lombardia Per un totale di 12,7 milioni Liquidazione Fondi Le scuole e gli enti di formazione hanno ricevuto i fondi di loro spettanza con modalità diverse: - gli Enti e le scuole liquidate da Regione Lombardia hanno percepito le risorse finanziarie nei primi mesi dell anno scolastico - le scuole liquidate dal MIUR hanno percepito il 50% delle risorse finanziarie spettanti nel mese di marzo La direzione generale dell ufficio scolastico regionale della Lombardia, sin da luglio 2012, attraverso diversi incontri con docenti esperti della tematica, interlocutori esterni alla scuola e contatti con le istituzioni scolastiche per raccogliere i bisogni dei docenti, ha definito un percorso di formazione per cercare di fornire ai docenti delle classi interessate al finanziamento Generazione Web conoscenze e strumenti utili per predisporre una didattica impostata con l utilizzo della tecnologia. I corsi sono stati predisposti tenendo conto della tipologia di device acquistato dalle scuole: Net/ NoteBook, IPAD e Tablet Android e secondo la conoscenza della tematica auto dichiarata dai docenti. Nel percorso di formazione predisposto per il primo livello il focus è orientato sull utilizzo della tecnologia, nel secondo livello, invece, i docenti corsisti sono chiamati a predisporre delle unità didattiche o parti di esse con l utilizzo della tecnologia effettivamente utilizzata dalla classe. Tutti e due i percorsi nella prima giornata di incontro prevedono due relazioni introduttive rispettivamente sulla privacy e copyright e su alcuni concetti base sulle competenze. E stato previsto anche uno spazio sul sito dell USR Lombardia lombardia.gov.it/temi/formazione/ generazione-web-lombardia/, dove oltre al programma del corso, è possibile trovare le slide utilizzate nella formazione e informazioni sulle APP di tipo didattico utilizzabili in classe. Sin dai primi mesi di questo a.s. sono stati avviati i corsi a livello provinciale; si sono già conclusi a Como,Varese, Bergamo, Cremona e Mantova, sono tuttora in svolgimento nelle altre province. In questi giorni stiamo raccogliendo i dati definitivi ma, indicativamente, si può affermare che TuttoscuolA n

6 sono stati avviati oltre 50 corsi sul territorio della Regione Lombardia di cui oltre la metà prevedono l utilizzo dei Tablet con S.O. Android, circa il 10% IPAD ed il resto utilizzano net/notebook; in media ogni corso prevede la presenza di circa 30 corsisti. I corsi appena descritti sono stati predisposti per rispondere alle richieste di diversi Dirigenti e docenti che temevano un impatto negativo a seguito dell immissione dell uso della tecnologia nella didattica o manifestavano problemi pratici per la messa in opera della nuova didattica; superato questo momento di emergenza si è potuto avviare un nuovo percorso messo a punto con la collaborazione dell Università Cattolica del Sacro Cuore e di Milano Bicocca. La progettazione ha portato a definire un percorso di alta formazione rivolto sia ai Docenti che ai Dirigenti Scolastici con momenti dedicati che tengono conto dei diversi ruoli ricoperti. Il corsopilota di Alta Formazione, denominato Metodologia di gestione della classe digitale, si avvierà entro la prima parte del mese di maggio 2013 e si pone l obiettivo di formare dei docenti esperti che possano ricoprire il ruolo di tutor nelle future edizioni dei corsi (da settembre 2013). Il corso, erogato in modalità blended, prevede 4 incontri; ai corsisti è richiesta la produzione di materiali; sono state previste delle riprese video degli interventi in presenza che poi saranno pubblicati e/o riutilizzati nei successi corsi. Da settembre 2013 quindi saranno realizzati su tutti i territori della Lombardia corsi specifici per docenti ( Metodologia di gestione della classe digitale ) e corsi per dirigenti ( La gestione e l organizzazione della scuola digitale ). L USR ha inoltre istituito un tavolo di lavoro con numerosi Dirigenti Scolastici delle diverse province della regione, che avrà il compito di seguire l evoluzione del progetto. Quali le principali caratteristiche? L Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia ha monitorato l evolversi della situazione per misurare l impatto di tale innovazione. Le scuole hanno manifestato la necessità di mettere a sistema il cambiamento didattico e organizzativo, puntando sulla formazione dei docenti, quali attori principali nella concreta gestione della classe digitale. L occasione è unica per realizzare una organizzazione aperta e flessibile e una trasformazione dei metodi. Sulla base delle indicazioni del Gruppo di lavoro nazionale, che ha giustamente collegato le tecnologie con la qualità dell istruzione, si tende a superare la divisione per ore, discipline, classi per giungere a una articolazione per temi, laboratori, moduli. Si realizza, così, una piccola grande rivoluzione, in quanto sono gli insegnanti che girano attorno alla postazione dell allievo e non gli allievi attorno alla cattedra. Viene poi particolarmente curata la comunicazione interna, al fine consentire la condivisione del lavoro e delle esperienze tra i docenti. Quanti docenti sono coinvolti, quante classi, e in quali discipline osserva l uso più frequente? L Ufficio Scolastico Regionale sta procedendo al monitoraggio delle azioni. Nelle diverse province della Lombardia sono stati attivati 60 percorsi di formazione con il coinvolgimento di circa 1800 docenti in rappresentanza di circa 600 classi. Oltre la metà dei partecipanti utilizza Tablet con S.O. Android, il 10% circa IPAD e i restanti net/ notebook. Ad oggi qual è la percentuale di copertura nello sviluppo digitale della scuola della Lombardia? In Lombardia, tenendo conto del progetto e degli altri progetti che nel corso degli anni si sono susseguiti (Classi 2.0, LIM, ecc.), si può stimare che la tecnologia digitale è impiegata in maniera significativa in almeno la metà delle scuole. Le scuole secondarie di secondo grado sono sicuramente più attrezzate rispetto agli istituti del primo ciclo, che, tuttavia, puntano ad un utilizzo più creativo delle nuove tecnologie. Il rapporto tra studenti e dispositivi digitali qual è al momento: 1:1, 2:1, ecc? L ultima rilevazione realizzata dal Miur, che risale all anno scorso, individua sei computer ogni100 ragazzi. Questa rilevazione, in Lombardia, non è più attuale dopo l avvio di generazione Web, che ha coinvolto circa 800 classi con la conseguente dotazione di più di unità tecnologiche, tra tablet e computer tradizionali. Il rapporto tra studenti e dispositivi digitali, in Lombardia, si può pertanto stimare in 1:10. Vanno però tenute presenti le forti differenze ancora esistenti tra territori, scuole e tipologia di istruzione. L impegno della Direzione generale della Lombardia si rivolgerà, nel prossimo futuro, soprattutto alle classi del primo ciclo e della scuola secondaria di primo grado. In quella direzione sarnno indirizzate gra parte delle risorse future. Il Lombardia il Tavolo sulle tecnologie appena citato, ha il compito di monitorare i dati e le esperienze più significative realizzate dalle scuole. 42 TuttoscuolA n. 533

7 Se dovesse fare un bilancio dove posizionerebbe la scuola lombarda? Orientata alla rete? Orientata alle applicazioni di carattere curricolare (software didattici)? Orientata allo sviluppo di materiale digitale auto-prodotto? La scuola lombarda è sicuramente orientata all innovazione, e, grazie al contesto sociale ed economico con il quale la scuola si confronta, la spinta al cambiamento è sicuramente rilevante. Per quanto riguarda le possibili opzioni, le scuole scelgono autonomamente e ci sono buone pratiche in tutte le adozioni. Su quali tecnologie, visto anche i rapidi avanzamenti, le istituzioni scolastiche hanno deciso di acquistare o punteranno da qui a breve? Dall analisi fatta sui corsisti del progetto, risulta che oltre la metà dei device acquistati sono Tablet con S.O. Android, il 10% circa IPAD ed i restanti utilizzano net/notebook. Vista l evoluzione della tecnologia e l aumento delle APP ad uso didattico disponibili sul mercato, si ipotizza che si andrà sempre di più verso l acquisto di Tablet. Come le aziende dovrebbero aiutare le scuole nello sviluppo degli ambienti di apprendimento? Quali secondo lei sono le priorità? Quali indicazioni sono state fornite all Associazione Temporanea d Impresa E-ducazione vincitrice della gara di fornitura delle tecnologie e dei servizi alle istituzioni scolastiche? Le aziende dovrebbero aprire un canale di consultazione periodica delle scuole, magari attraverso le loro Associazioni o le reti presenti sul territorio, per valutare i bisogni e le aspettative e migliorare il rapporto di reciprocità. A titolo di esempio si potrebbe pensare alla definizione, da parte delle aziende, di prodotti studiati e/o progettati tenendo conto delle necessità delle scuole. Un altro ambito di collaborazione potrebbe essere quello dell assistenza sui prodotti venduti o del supporto ai docenti responsabili delle dotazioni tecnologiche Riguardo all ambiente di apprendimento, per la didattica digitale è necessario un ambiente virtuale per l apprendimento (Learning Management Sistem/Virtual Learning Environment) che permetta di gestire i contenuti digitali e le attività didattiche che si svolgeranno on line. Anche per la gestione di questo aspetto è necessaria la collaborazione con le aziende in fase di implementazione e gestione. Questo sistema presuppone, inoltre, di avere un adeguata connettività da parte delle scuole ed eventualmente dei repository adeguati, per i quali potrebbe essere utile rapportarsi alle aziende che offrono questi servizi. Visto il settore in rapida evoluzione, non si può pensare che soluzioni utili oggi lo siano anche in futuro, perciò la collaborazione e le soluzioni individuate andranno ridiscusse e riviste periodicamente per ottimizzare i risultati e, in molti casi, anche impiegando meno risorse. Le risorse più importanti sono costituite, comunque, dai docenti più esperti, che con la loro passione e competenza possono rappresentare il vero salto di qualità E su di loro bisogna puntare. Introdurre le tecnologie nella scuola significa fare innovazione pedagogica? E sufficiente una formazione tecnologica degli insegnanti o serve altro? Come cambia il ruolo del docente in classe? La visione di educazione, apprendimento, sapere? L innovazione didattica richiede un profondo cambiamento del ruolo docente e una trasformazione radicale del rapporto tra insegnanti e studenti. Il focus si sposta, infatti, sul processo di apprendimento in cui l insegnante rappresenta l adulto esperto che guida il processo ed è capace di mobilitare le risorse degli studenti attraverso esperienze e attività significative. Il docente è dunque innanzi tutto il regista del processo in quanto crea occasioni di apprendimento. Egli è da un lato l esperto dell epistemologia della disciplina, dall altro deve conoscere e saper gestire gli strumenti e la metodologia più funzionale all apprendimento, assumendo il ruolo di guida e di accompagnatore. In questa prospettiva è dunque importante la formazione tecnologica, ma se questa non è accompagnata da una formazione sulla progettazione di una didattica laboratoriale, non si riesce a fare il salto necessario per un vero cambiamento. Il costruttivismo pedagogico è una prospettiva efficace per orientare e gestire il cambiamento nella didattica, poiché favorisce, come sottolineavo all inizio, il passaggio dalla lezione/ trasmissione frontale a situazioni di apprendimento significativo, in cui lo studente diventa soggetto attivo nella costruzione del sapere. Per colmare il gap tra i nuovi stili di apprendimento dei giovani e le strategie insegnamento, però, occorre anche una trasformazione radicale che implica la riprogettazione dell intero sistema scuola. L attenzione deve quindi essere rivolta anche alla formazione dei dirigenti scolastici perché sappiano ripensare complessivamente l organizzazione didattica, strutturale, logistica di tutte le scuole. TuttoscuolA n

8 Intervista a Valentina Aprea, assessore istruzione, ricerca, lavoro della Regione Lombardia La rivoluzione è all inizio La scuola in Lombardia è pronta ad una transizione graduale verso una didattica basata sulle tecnologie o si rendono necessari interventi per crearne i prerequisiti? Per esempio, le scuole possiedono le infrastrutture adeguate? E stata assicurato l accesso alla rete in tutte le scuole e per tutti? La rivoluzione digitale nella scuola è solo all inizio. A differenza di altri territori, in Lombardia il punto di attenzione non sono le infrastrutture di base: con l agenda digitale abbiamo portato la banda larga al 98,2% della popolazione. Ciò su cui dobbiamo lavorare sono i fronti più avanzati per facilitare il cambiamento degli ambienti di apprendimento: da un lato dobbiamo continuare con la forte penetrazione nelle scuole di hardware ad uso collettivo, come le LIM, e ad uso individuale, come i tablet e i notebook, anche con un integrazione di risorse pubbliche e private. Dall altro dobbiamo essere consapevoli che la strumentazione di per sé non cambia l approccio pedagogico e la pratica dei docenti. Abbiamo bisogno di sperimentare nuove pratiche pedagogiche e organizzative, con molta attenzione a ciò che funziona e a ciò che non funziona. Valentina Aprea, nata a Bari, si è laureata in Pedagogia con 110 e lode all Università di Bari ed è diventata dirigente pubblico nel settore dell Istruzione a 27 anni. Sposata con un figlio, risiede a Basiglio. Nel 1994 è stata eletta al Parlamento italiano dove è rimasta fino al febbraio 2012 quando ha assunto l incarico di assessore all Istruzione, Formazione e Cultura di Regione Lombardia. Dal 22 ottobre 2012 ha assunto ad interim anche le deleghe all Occupazione e politiche del lavoro. Diversi gli incarichi ricoperti nel corso dell esperienza parlamentare: nella XIV legislatura è stata Sottosegretario di Stato al ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca. Nella XV legislatura ha ricoperto l incarico di Segretario di Presidenza della Camera dei Deputati e membro della Commissione cultura. Nella XVI legislatura è stata presidente della Commissione Cultura della Camera. Se i comuni e le province non saranno protagonisti è difficile vedere come l operazione possa avere successo. Ha qualche asso nella manica? I comuni e le province non possono non essere protagonisti semplicemente perché la rivoluzione digitale nella scuola fa parte del più generale processo di egovernment e di cittadinanza digitale. 44 TuttoscuolA n. 533

9 Le tecnologie dell informazione permettono un dialogo bidirezionale, interattivo e personalizzato con il singolo cittadino, creando per tutte le Pubbliche Amministrazioni le condizioni per un ulteriore rafforzamento della centralità delle relazioni. Regione Lombardia ha rafforzato la propria azione di Governance e di guida del network degli Enti sul territorio, promuovendo, con gli enti locali di una certa dimensione un iniziativa per la digitalizzazione dei processi e delle procedure e per il miglioramento dell accesso e della fruizione dei servizi pubblici, che vuole portare alla sottoscrizione di Accordi di Collaborazione Interistituzionale. Tale processo di innovazione coinvolge i diversi ambiti, dalla sanità alla rete dei trasporti, dalle reti energetiche intelligenti alla scuola digitale. Si pensi all edilizia scolastica: la scuola digitale cambia l idea delle architetture e degli arredi delle scuole che si trasformano in rapporto alle nuove esigenze della didattica. Ma nel contempo la scuola può risultare il nodo di una rete culturale e sociale che si estende a tutta la comunità nei diversi momenti della giornata per costituire il riferimento del territorio e del sistema sociale. Gli investimenti in edilizia scolastica devono collocarsi all interno di un piano di qualità ed efficienza che coinvolge l offerta formativa, i servizi di trasporto scolastico e di diritto allo studio, nel segno della cittadinanza digitale. Assessore Aprea, qual è il programma di lavoro per l attuazione dell Accordo negoziale tra Regione Lombardia e il Miur del 18 aprile 2012 per la diffusione nelle istituzioni scolastiche e formative di azioni di innovazione tecnologica nella didattica? L accordo è ambizioso nei suoi obiettivi perché orienta l azione a superare la distanza esistente tra l attuale linguaggio didattico e quello della società digitale, di cui i ragazzi sono protagonisti; a modificare gli ambienti di apprendimento, fino a fare dell innovazione della scuola un motore di sviluppo che consenta nuove relazioni con gli altri soggetti pubblici e privati presenti sul territorio. In questa prima fase abbiamo attivato, ma siamo consapevoli che questo è l inizio di un percorso condiviso con il Miur. Per ora stiamo procedendo con l emanazione dell avviso per la premialità da riconoscere a chi nel più breve tempo ha sviluppato maggiori buone pratiche. Abbiamo uno stanziamento di ulteriori 500mila euro da assegnare per investimenti alle istituzioni scolastiche e formative che abbiano realizzato una trasformazione dell ambiente di apprendimento, che abbiano innovato le modalità di accertamento delle competenze e degli apprendimenti, la gestione degli spazi e del tempo di insegnamento e apprendimento, i rapporti con le famiglie, giusto per fare un esempio. L ufficio scolastico regionale ha poi attivato una formazione specialistica dei docenti, che riteniamo molto importante. Quali attese sono riposte nel progetto generazione Web Lombardia? Quali i punti di forza? E stato garantito l accesso ai fondi stanziati anche alla scuola paritaria? C è qualcosa che la preoccupa? Il progetto Lombardia ha avuto il grande pregio di rivolgersi a tutte le scuole di secondo ciclo e anche ai centri di formazione professionale, in una logica di sistema educativo unitario. La grande risposta delle scuole è stata per me un enorme soddisfazione: 329 autonomie scolastiche beneficiarie, il 52% del totale delle scuole di secondo ciclo, classi e oltre 32 mila studenti coinvolti, per un totale di quasi 13 milioni di euro di contributo. Abbiamo finanziato 198 scuole statali, 77 scuole paritarie e 54 enti di formazione. Oggi assistiamo ad un cambiamento grande, perché in questa esperienza la tecnologia diventa lo strumento principale per la didattica. La preoccupazione che potrei avere è quella di mantenere la priorità educativa e formativa, ma ho fiducia che non corriamo il pericolo perché so che questa attenzione è prima che mia di tutti i docenti. Non è mai infatti la tecnologia a suggerire usi utili. E compito di educatori capaci e consapevoli stabilire quali tecnologie e quali usi possano essere funzionali agli obiettivi da perseguire. Lo sviluppo della didattica digitale è un fattore che potrebbe influenzare in modo significativo l ordinaria attività degli istituti scolastici. In che modo la Regione risponde a questo cambiamento e come partecipa alle iniziative in atto? Per il futuro vedo alcune linee di sviluppo necessarie sulle quali Regione Lombardia non potrà essere assente. In primo luogo promuovere la produzione di materiale didattico digitale e la messa in rete condivisa dei prodotti sviluppati, anche attraverso il supporto alla formazione dei docenti, in sinergia con l USR In secondo luogo sviluppare nuove pratiche organizzative per il TuttoscuolA n

10 migliore uso della tecnologia digitale. Infine, l attivazione, in accordo con USR, di un coordinamento di reti di scuole per promuovere la cooperazione su progetti di sviluppo e diffusione di buone pratiche. Innovazione, digitalizzazione, lavoro di squadra e unità d intenti tra istituzioni statali, regionali, locali e sistema educativo. Quali sono le prospettive di sviluppo? Quale proposta farebbe per generare nuove opportunità di formazione in servizio per dirigenti scolastici e docenti? Ritengo che il sistema educativo sia unitario e che, nel mantenimento delle diverse specificità, tutte le istituzioni scolastiche e formative di un territorio debbano collaborare, e questo avviene. Ciò di cui oggi i docenti hanno bisogno sono esperienze concrete di partica didattica digitale realizzata. Dobbiamo far circolare le esperienze positive, i progetti realizzati, i materiali prodotti. Abbiamo grandi esperienze in Lombardia, alcuni in Licei o Istituti Tecnici, altri in enti di formazione o istituti professionali. Dobbiamo dare valore alle esperienze. Per questo incoraggiamo le scuole a mettersi in rete. La formazione oggi ha bisogno di maggiore orizzontalità. La giunta Maroni è alle prime battute, come pensa di dare continuità alle esperienze più significative della sua pregressa esperienza di assessore? Quali gli obiettivi del nuovo impegno? Ha qualche sogno nel cassetto? Con la nuova Giunta del Presidente Maroni abbiamo la grande occasione di realizzare un Programma Regionale di Sviluppo (PRS) per l intera legislatura in contemporanea con lo sviluppo della prossima programmazione comunitaria FSE , che stiamo presidiando con forte attenzione. Vi posso dire che il PRS a cui stiamo lavorando ha una prospettiva di sviluppo importante della scuola digitale, in stretta sinergia con la prossima programmazione comunitaria. Il sogno che ho è quello di un innovazione che riesca a coinvolgere tecnologia, ricerca e pratica didattica, organizzazione del tempo e dello spazio dell apprendimento. Quali sono i consigli che ha dato o darebbe al Ministro dell istruzione? Siamo testimoni di un evoluzione dell apprendimento, che grazie alle tecnologie può avvenire ovunque ed in qualsiasi momento, può essere più personalizzato, organizzato in modo diverso anche superando l idea della classe, valutando in modo diverso. E un evoluzione che mette in gioco lo sviluppo della professionalità insegnante. Quello che chiedo al prossimo Ministro è che liberi le energie vive che sono presenti nella scuola perché possano sperimentare una nuova organizzazione conseguente alle innovazioni tecnologiche. Attiviamo sperimentazioni che generino riflessione: libertà di orari per docenti e studenti, valutazione continua online invece di prove centralizzate, personalizzazione dei curricola, docenti tutor. Anche quando parliamo di tecnologia non posso che tornare al valore dell autonomia scolastica e della sussidiarietà. Questo chiedo al prossimo Ministro: di guardare al modello lombardo di sussidiarietà e libertà, perché queste trasformazioni non si possono decretare, né imporre. Sono le realtà che vivono del territorio, nella società, le vere forze che agiscono per il cambiamento. Compito del Ministero e della Regione è sostenerle e valorizzarle, continuando ad avere fiducia nel desiderio di ognuno di noi rivolto al bene comune ed al bene dei nostri giovani. 46 TuttoscuolA n. 533

11 Negli ultimi quattro anni l Istituto Fermi di Mantova, che registra la presenza di 150 docenti, 65 classi, frequentate da 1550 studenti, si è fortemente impegnato in un percorso di digitalizzazione di tutti i processi organizzativi e didattici. Per quanto attiene l organizzazione gli obiettivi posti alla base del processo di digitalizzazione sono stati la semplificazione dei processi e la trasparenza nei confronti dell utenza. Alla base di una nuova didattica vi è la visione di una presenza delle TIC pervasiva, cioè presente in tutti i locali della scuola, ed invisibile (Paolo Ferri). Le TIC devono essere presenti ma non devono essere il centro dell attenzione, devono costituire lo strumento per una nuova metodologia didattica ma non devono esserne il fine, devono facilitare i docenti e non essere per loro un problema. Queste le fasi, in ordine cronologico, che descrivono le iniziative realizzate: - estate 2008: cablaggio totale dell Istituto, - a.s : progetto Taglia_carta, il registro elettronico ed eliminazione di tutto il cartaceo nei processi organizzativi e di comunicazione, - estate 2009: prime 30 classi con le LIM autoprodotte, 2009: completata la comunicazione on-line scuola-famiglia, - a.s : inizia la digitalizzazione dei contenuti didattici, la Libreria digitale del Fermi, assegnato un PC ad ogni docente, - estate 2010: le rimanenti 30 classi vengono attrezzate con le LIM autoprodotte, viene potenziata la rete Wi-Fi, - a.s : tutti gli alunni (450) delle 15 classi prime vengono dotati di un Netbook e tutte le 58 classi dell istituto utilizzano la piattaforma Docebo per la costituzione di Parlano i dirigenti scolastici Le reti d Istituto ISTITUTO FERMI E GENERAZIONE WEB LOMBARDIA - La professoressa Cristina Bonaglia, dall anno scolastico 2007/2008 dirigente scolastica dell istituto Fermi di Mantova, parla con sicurezza delle significative esperienze maturate durante il percorso professionale scolastico. Particolarmente significative quelle finalizzate all attivazione di classi senza aula, all informatizzazione generale dell istituto, alla scuola digitale, al potenziamento dell insegnamento delle discipline tecnicoscientifiche. Autrice di numerose pubblicazioni, articoli, saggi, promotrice e coordinatrice di molte iniziative di formazione del personale dirigente e docente, sottolinea il cambiamento delle regole del fare scuola, i nuovi spazi e tempi della didattica, gli ambienti innovativi di apprendimento. classi virtuali, - a.s : verso il libro digitale. Per l Istituto Fermi i libri di testo assumono sempre più un formato blended cioè misto cartaceo e digitale. Il testo cartaceo si integra con contenuti digitali (libreria digitale), i learning object (della Repository), i PC e gli e-book. Quindi, conclude la dirigente scolastica Bonaglia servono strumenti sia per la costruzione Cristina Bonaglia di e-book che per la loro lettura in formato multimediale, sia ambienti di apprendimento tecnologicamente avanzati per l apprendimento attivo. Su questi 2 obiettivi è focalizzato presso il Fermi il finanziamento di Lombardia. Professoressa Bonaglia, come le aziende produttrici di hardware e software dovrebbero aiutare dirigenti e insegnanti nello sviluppo digitale delle scuole? Il rapporto aziende-scuole dovrebbe essere innanzitutto collaborativo, si deve andare avanti assieme! Le aziende possono realizzare nelle scuole la sperimentazione dell utilizzo dei loro prodotti (coi pro e i contro) e le scuole possono trovare nelle aziende supporto e consigli sugli sviluppi delle tecnologie, che sono sempre ad altissima velocità. Nella mia esperienza questo rapporto ha funzionato bene, l importante è che da entrambe le parti si sia sempre diretti e trasparenti. Quali secondo lei sono le priorità? Realizzare una rete d istituto in TuttoscuolA n

12 grado di sostenere tutti gli ingressi di alunni e docenti. Nella nostra scuola abbiamo anche 2000 accessi contemporanei. Non è facile trovare le soluzioni tecnologiche e gli accorgimenti che possano supportare questo. Come dovrebbero organizzare il rapporto con le scuole? Con consigli tecnici ai Dirigenti ma anche con la formazione dei docenti. Ad oggi qual è nel suo istituto la percentuale di copertura nello sviluppo digitale della scuola? Pressoché il 100% nei 2 aspetti: organizzazione-amministrazione e didattica. Quanti docenti si sono attivati, quante classi, e in quali discipline osserva l uso più frequente? Attivati tutti i docenti e tutte le classi. Le discipline più digitalizzate sono italiano, matematica, inglese e le discipline scientifico-tecniche. Il rapporto tra studenti e dispositivi digitali qual è al momento: 1:1, 2:1, ecc? 1:1 nelle prime, seconde e terze Su quali tecnologie, visto anche i rapidi avanzamenti, la sua scuola ha deciso di puntare? Ultimi ambienti di apprendimento realizzati: con videoproiettori Wi-Fi interattivi su lavagne bianche, Netbook e ipad per alunni e un mega touchscreen per il docente, tutti collegati in rete in modo che ogni utente possa interagire con tutti gli altri. Se dovesse fare un bilancio dove posizionerebbe la sua scuola? - Orientata alla rete Internet? - O r i e n t a t a a i s o f t w a r e didattici? - Orientata ai software per la redazione di materiali digitali? Nella terza opzione, anche se definirei l attuale focus, orientata alla creazione di ambienti tecnologici per l apprendimento attivo. Intervista a Giuseppe Strada, dirigente scolastico ITIS Pacioli di Crema Una scuola digitalizzata GIUSEPPE STRADA, nato a Crema il 7 ottobre 1947, laureato in Ingegneria Chimica presso il Politecnico di Milano (10 ottobre 1970), nominato nel ruolo di appartenenza dal 10/9/1982, è Dirigente Scolastico dell ITS Luca Pacioli di Crema dal Ha scritto vari saggi ed articoli sulla scuola. arriva all ITS Pacioli di Crema nell a.s. 2012/2013 come supporto/coronamento/rinforzo del Progetto 1X1 Un computer per ogni studente già al terzo anno di realizzazione nella scuola. Il Progetto 1X1 prevedeva, e prevede, che ciascuno studente sia dotato di computer portatile, sul quale erano, e sono, caricati i libri di testo di alcune discipline (es: Matematica, Geografia, Fisica, Chimica, Informatica, Disegno, Italiano), insieme ad alcune Unità di Apprendimento di altre (es: Storia, Italiano, Inglese, Scienze etc). Il costo dell acquisto del computer da parte delle famiglie (facilitato dal fatto che la nostra Cooperativa si è posta come interlocutore per una trattativa a titolo collettivo presso i fornitori, contrattando pure le condizioni per un eventuale acquisto rateale) veniva di fatto compensato dal risparmio sulla spesa per acquisto dei libri di testo. Ovviamente le premesse per la realizzazione del Progetto 1X1 erano: - una didattica condivisa che utilizzasse le nuove tecnologie e la rete Internet come sistematico arricchimento e sviluppo del modo di insegnare; - aule tecnologicamente attrezzate con computer, proiettore lavagna interattiva (possibilmente, ma non necessariamente, LIM) - copertura totale degli edifici scolastici e di tutte le aule con rete WiFi. Con GW si è potuto: - facilitare l accesso economico delle famiglie alle nuove tecnologie didattiche; - completare ed arricchire le dotazioni tecnologiche delle aule; - dare nuovo impulso alla ricerca didattica ed allo sviluppo di contenuti digitali da parte dei docenti; - avviare finalmente un confronto con le case editrici per la produzione e la sperimentazione di libri di testo digitali all altezza delle attese e delle potenzialità, iniziando un percorso di superamento delle attuali proposte di testi, generalmente non corrispondenti alle esigenze di una vera didattica digitale. 48 TuttoscuolA n. 533

13 Impatto positivo e stimolante, dunque, quello di G.W., anche a prescindere da alcune eccessive zeppe burocratiche e dal fatto che, a tutt oggi, il finanziamento non è stato ancora pienamente erogato. Un progetto, GW, che si spera non debba essere abbandonato nei prossimi anni, dopo aver suscitato tante speranze. Come le aziende produttrici di hardware e software dovrebbero aiutare dirigenti e insegnanti nello sviluppo digitale delle scuole? Quali secondo lei sono le priorità? Come dovrebbero organizzare il rapporto con le scuole? Non credo debba essere prodotto hardware scolastico. Le aziende dovrebbero invece aprire un canale privilegiato di acquisto (anche rateale) alle famiglie presentate dalle scuole (o alle scuole stesse), bypassando i costi di commercializzazione. Altro aspetto essenziale è quello della assistenza on site ed entro le 8/24 ore, per evitare che lo studente resti a lungo senza libri di testo. L abbattimento dei costi e la rapidità di intervento sono priorità da affrontare con un rapporto non mediato con le scuole o con loro reti. Altro aspetto essenziale e trascurato troppo spesso è quello dell accesso alla rete. Quando una scuola è completamente digitalizzata può determinarsi il fenomeno di un accesso contemporaneo alla rete di 1000/2000 computer (tanti quanti sono studenti+insegnanti+segret erie). Non c è rete HDSL che tenga. O ci si pone il problema della banda larga e della fibra ottica, facendo intervenire le varie Telecom di turno, oppure tutto lo sforzo delle scuole rischia di infrangersi contro l impossibilità di accesso. Ad oggi qual è nel suo istituto la percentuale di copertura nello sviluppo digitale della scuola? Il rapporto di copertura è questo: - tutti gli studenti di tutte le classi prime, seconde e terze (40 classi per circa 1000 studenti) attualmente sono dotati di computer personale portatile. Nell arco dei prossimi due anni scolastici, al completamento del Progetto 1X1, tutte le circa 70 classi e i circa 1600/1700 studenti saranno dotati di computer. Per ora gli studenti delle quarte e delle quinte lavorano ancora nei 12 laboratori informatici attivi; - tutte le aule sono dotate di computer, proiettore, lavagna, connessi a Internet; - tutti gli studenti e tutti gli insegnanti sono dotati di un account Google dato da nome.cognome@ pacioli.net all interno del dominio pacioli.net creato in collaborazione diretta con Google Italia; - i materiali didattici postati nella nuvola Pacioli al momento corrispondono ad un carico intorno ai 4 Terabyte, distribuiti in circa documenti e 400 minisiti. I nostri 2300 account di posta sono attualmente organizzati in circa 200 gruppi. Quanti docenti si sono attivati, quante classi, e in quali discipline osserva l uso più frequente? La risposta è implicita in quanto detto precedentemente: - tutti i docenti di tutte le discipline sono direttamente coinvolti nell utilizzo delle tecnologie e delle risorse della rete, come, in buona parte, nella produzione di contenuti didattici; - gli studenti delle prime seconde e terze sono obbligatoriamente coinvolti, per via del Progetto 1X1; - tutti gli studenti di tutte le classi,e tutti gli insegnanti, dotati di una loro personale casella di posta pacioli.net, utilizzano la nuvola Pacioli per comunicazioni, trasmissione di contenuti, compiti, verifiche, sviluppo programmi; - attraverso l uso del documento condiviso la comunità delle riunioni per materia sviluppa contenuti e scambia materiali; - i prodotti didattici sono accessibili e condivisi sulla nuvola Pacioli, trasformati in appositi siti liberamente scaricabili dagli appartenenti alla comunità Pacioli. Le discipline maggiormente coinvolte sono state, nella fase iniziale, principalmente quelle scientifiche, come portato del progetto Eppur si muove, nato a seguito della collaborazione ormai quinquennale con l MIT di Boston ed in continua evoluzione grazie anche alla prosecuzione ed allo sviluppo di questa come di altre collaborazioni, anche a livello universitario, in Italia e negli USA. Da tre anni a questa parte anche le discipline umanistiche e linguistiche, come pure quelle tecnologiche si sono fortemente sviluppate. Le discipline tecniche e tecnologiche, anzi, ormai hanno una copertura quasi totale in campo digitale. Il rapporto tra studenti e dispositivi digitali qual è al momento: 1:1, 2:1, ecc? E implicita nelle altre. TuttoscuolA n

14 Su quali tecnologie, visto anche i rapidi avanzamenti, la sua scuola ha deciso di puntare? In questa fase abbiamo puntato sui netbook e sui notebook, non considerando i tablet ancora in grado di rispondere alle esigenze di chi usa il computer come strumento principalmente di lavoro e non solo come strumento principalmente vocato alla lettura. Ovviamente l elevato costo dei tablet è stato un elemento di valutazione non secondario, visto che il nostro progetto si rivolge alla totalità degli studenti, di tutte le fasce sociali. Le attuali versioni più evolute del tablet, che consentono una maggiore operatività, insieme al graduale abbattimento dei costi, ci consentono, in questa fase, di prendere in considerazione l eventualità del tablet. A questo fine è stata estremamente utile e determinante la presenza presso il Pacioli, il 27 e 28 maggio, del prof. Peter Dourmashkin, forse il maggiore esperto di didattica delle discipline scientifiche e professore di Fisica presso l MIT di Boston, e della prof.ssa Serenella Sferza, responsabile dell MIT Italy Program, che ha presentato il nuovo progetto educazionale elaborato insieme a Harvard e Berkeley e nominato EDX per l educazione digitale. Intervista a Nadia Cattaneo, dirigente scolastica Itc Tosi di Busto Arsizio Questa sfida non va persa La prof.ssa Cattaneo Angela Nadia, dirigente scolastica del I.T.C. Cattaneo di Busto Arsizio, promotrice e coordinatrice di numerose iniziative di formazione del personale dirigente e docente, dimostra di possedere ottime capacità organizzative che in concorso con un innovativa concezione della istituzione scolastica, assicura un cambio di paradigma gestionale. Il realismo e la concretezza che derivano dalla conoscenza dei fenomeni con i quali interagisce, le consentono di mettere in campo nuove e più efficaci modalità di svolgimento del servizio scolastico. Se dovesse fare un bilancio dove posizionerebbe la sua scuola? Orientata alla rete Internet? Orientata ai software didattici? Orientata ai software per la redazione di materiali digitali? Decisamente orientata alla rete Internet ed all uso del Cloud. Freddi sui software didattici ed anche nei confronti di software specifici per la redazione di materiali didattici. La vera scommessa è quella di utilizzare i materiali ed i software di uso comune e generale, per consentire l accesso libero e generalizzato ed evitare la nascita di nicchie specialistiche e proprietarie. Come le aziende produttrici di hardware e software dovrebbero aiutare dirigenti e insegnanti nello sviluppo digitale delle scuole? Quali secondo lei sono le priorità? Come dovrebbero organizzare il rapporto con le scuole? Di fronte all evidente 50 TuttoscuolA n. 533

15 digitalizzazione della società, la scuola non può arroccarsi su posizioni conservative come spesso è successo. Vero è che funzione della scuola è quella di distinguere la fugacità della moda dalle innovazioni di sistema e di queste saper cogliere ciò che le permette di essere sia interprete delle esigenze educative e formative del contesto in cui opera sia di anticipare esigenze professionali che consentano agli studenti di affacciarsi al loro futuro con competenze e intelligenze capaci di leggere i segni provenienti dal momdo del lavoro, delle professioni e dalla società civile. E una sfida che sembra infrangersi nella lentezza atavica del sistema scolastico, ma che non può essere persa, soprattutto perchè ormai i sistemi di istruzione devono preparare per lavori che non sono stati ancora creati, per tecnologie che ancora non sono state inventate, per problemi che ancora non sappiamo che nasceranno. Fermo restando che le tecnologie per le scuole sono non un fine ma uno strumento per migliorare l apprendimento, la formazione e l organizzazione, il ruolo delle aziende produttrici può rivelarsi importante nel momento in cui le scuole sono chiamate a effettuare scelte di carattere strategico e importanti allocazioni finanziarie nel settore tecnologico. La qualità di una consulenza in fase di progettazione e di acquisto non deve però essere meramente di carattere tecnico informatico, bensì supportare gli orientamenti pedagogico didattici, che devono rimanere prerogativa della scuola e devono trovare nella tecnologia una spinta decisiva alla realizzazione degli obiettivi che l equipe educativa si prefigge. Essa sola infatti sa e può leggere i bisogni delle nuove generazioni in termini di apprendimento, in collaborazione con il territorio di riferimento ed essa sola può analogamente avere la consapevolezza dell impatto economico che tali scelte possono avere sia sull istituzione stessa che, Nadia Cattaneo e soprattutto, sulle famiglie. In questo senso risulta evidente che le aziende che investono in ricerca nel settore educational hanno spesso caratteristiche vincenti nell approntare soluzioni convergenti con gli interessi dell utenza scolastica. È importante che le aziende, pur comprendendo le logiche di mercato, si orientino a fornire una rosa di soluzioni che si diversificano a seconda dei contesti, che possono avere bisogni più orientati al settore della comunicazione e della rete, piuttosto che del software didattico. Un aspetto particolarmente importante è quello economico. Offrire alle scuole e ovviamente anche alle loro famiglie opportunità di acquisto diverse da quelle del mercato, potrà essere una scelta coraggiosa e a suo modo vincente anche dal punto di vista degli investimenti e della ricerca-sviluppo, perché le idee che verranno dagli operatori più accorti e aperti della scuola offriranno occasioni di sviluppo alle aziende che vorranno interagire. Ad oggi qual è nel suo istituto la percentuale di copertura nello sviluppo digitale della scuola? Il Tosi sin dagli anni novanta ha proceduto alla informatizzazione di tutti gli ambienti didattici, anche delle aule ordinarie. La laboratorialità, inoltre, è stata diffusa e portata all interno della didattica in primo luogo attraverso l adozione di laboratori mobili, ma anche e soprattutto attraverso la diffusione di modalità didattiche orientate all acquisizione di competenze, obiettivo cui la tecnologia offre strumenti assai validi. Anche la gestione amministrativa è da anni informatizzata. Nell anno scolastico la partecipazione deltosi al programma, lanciato dalla Regione Lombardia, ha innescato una significativa accellerazione, dotando dieci classi prime di mobile device e avviando una intensa formazione dei docenti all utilizzo didattico delle tecnologie per modificare l ambiente di apprendimento e favorire la diffusione di buone pratiche. Quanti docenti si sono attivati, quante classi, e in quali discipline osserva l uso più frequente? Tutte le 73 classi del Tosi hanno a disposizione opportunità di carattere informatico e in molte di esse si sta sistematicamente introducendo una digitalizzazione forte rispetto alle modalità quotidiane di lavoro. Oltre al computer in ogni classe, ormai una trentina sono dotate di LIM o di videoproiettori interattivi, che possono interagire proficuamente con i mobile device ove anch essi sono in dotazione agli studenti. Molti docenti,inoltre, utilizzano la piattaforma Moodle per integrare l insegnamento tradizionale con quello a distanza per attività di sostegno, per favorire approfondimenti o percorsi di personalizzazione sia con la propria classe reale sia creando classi virtuali. Si sta diffondendo anche tra i docenti dello stesso gruppo disciplinare e dei dipartimenti l apprezzamento delle opportunità del team working e, quindi, l utilizzo di strumenti di condivisione e di coproduzione dei materiali didattici offerti dalla nuvola. Credo che si tratti di un bel successo, se si TuttoscuolA n

16 pensa alla tradizionale autoreferenzialità di molti docenti della scuola italiana. Il rapporto tra studenti e dispositivi digitali qual è al momento: 1:1, 2:1, ecc? La situazione è piuttosto differenziata. Se si comprendono tutte le opzioni presenti e i dispositivi attivi a scuola, verosimilmente la proporzione potrebbe essere di una media di 3:1. Inoltre, aderendo al progetto della Regione Lombardia, il Tosi ha dotato trecento studenti di dieci prime in tutto le prime sono quindici di ipad che contribuiscono in maniera significativa a modificare l ambiente di apprendimento. E evidente che le tecnologie non sono il fine, ma lo strumento moderno al servizio della didattica e della formazione permanente. Su quali tecnologie, visto anche i rapidi avanzamenti, la sua scuola ha deciso di puntare? Negli ultimi anni l attenzione del Tosi verso modalità didattiche sempre più aperte a una cultura del saper fare oltre che del sapere ha reso particolarmente interessante le soluzioni digitali mobili (tablet), soprattutto per la loro duttilità e la forte potenzialità interattiva, nonché l intuitività dei sistemi operativi. Di conseguenza investimenti rilevanti sono stati fatti e sono ancora previsti sul potenziamento della rete internet, soprattutto per quanto riguarda il sistema wi-fi. Se dovesse fare un bilancio dove posizionerebbe la sua scuola? Orientata alla rete Internet? Orientata ai software didattici? Orientata ai software per la redazione di materiali digitali? Il Tosi utilizza opportunamente tutte e tre le prospettive, ma particolarmente interessanti per il corpo docente sono apparsi l utilizzo e l elaborazione dei materiali reperibili su Internet che possono essere trasformati in oggetti didattici e in prodotti di apprendimento da parte degli allievi, nonché l autoproduzione di materiali digitali. A questo proposito vale la pena accennare all esperienza del progetto Bookinprogress, che ha ricevuto ulteriore impulso dal progetto Generazone Web. La presenza di tecnologie attive e interattive è destinata a operare un profondo cambiamento della funzione docente. Fin da questi primi passi della sperimentazione del progetto Generazione Web si va evidenziando - e può essere stimolato ulteriormente in fase di progettazione didattica - un profondo processo di cambiamento della funzione del docente, sempre più chiamato a essere guida e sostegno, regia attiva e presenza costante per lo studente, incoraggiando l evidenziazione positiva delle differenze personali, e attuando in ultima analisi procedure di coaching nell esercizio delle proprie funzioni. In quest ottica si è rivelata preziosa la partecipazione del Tosi, con un ruolo attivo e propositivo di primo piano, alla Rete Nazionale del Book in Progress, di cui il Tosi è cofondatore. Il progetto è teso alla autoproduzione di materiale didattico, sia in forma cartacea che in forma multimediale. I materiali sono costruiti dai docenti delle scuole della rete, per i loro studenti e non per un generico anonimo discente. Per ogni disciplina ci sono le conoscenze e le competenze di base, fondamentali per garantire l uguaglianza del diritto allo studio; l attività didattica originale del singolo docente per la sua classe arricchisce in progress il materiale con il contributo della sua ricerca, delle sue attività e di quelle dei suoi studenti, secondo il modello della didattica collaborativa, dell apprendimento permanente e della personalizzazione. In questi ultimi mesi, in concomitanza con il bando di, i docenti hanno curato il passaggio dei testi dalla forma cartacea a quella digitale.non si tratta di un mero processo di digitalizzazione, bensì di un vero e proprio ripensamento del concetto stesso di manuale scolastico, che si trasforma in uno strumento operativo di grande rilievo nelle mani di studenti e docenti. I libri si avvalgono di supporti audio, video, filmici, musicali, iconografici ad ampio spettro, che sono arricchiti anche dalla possibilità di sfruttare numerosi link esterni e che quindi fanno superare la logica limitata del libro e rendono possibile un continuo aggiornamento e una fruizione che si arricchisce in continuazione e in relazione alle caratteristiche e al percorso di ogni singola classe. Il formato utilizzato per la redazione dei testi è quello ibooks, che garantisce tutta una serie di funzionalità che mettono in contatto lo studente col proprio docente (possibilità di usare la funzione note e di condividerla con terzi) e con l esterno (ricerche di qualsiasi termine sul Web o su wiki). Tale impostazione costituisce senz altro uno sprone a una didattica innovativa, favorendo il cambiamento dell ambiente di apprendimento. In particolare sviluppa la consapevolezza che il sapere non può stare tutto in un libro e che i nuovi studenti e i nuovi docenti della società fondata sulla conoscenza saranno protagonisti in quanto lavoreranno sull accesso ai saperi piuttosto che sui contenuti di una disciplina e che questi saranno da gestire in relazione alle competenze da sviluppare e in sinergia con le diverse discipline del curriculum. Insomma in una realtà in rapido cambiamento i docenti e gli studenti del Tosi, secondo lo stile che li distingue da decenni, hanno colto la sfida di essere una scuola in progress, sempre in forte processo elaborativo, come dice Francesco Butturini, perché il suo servizio consisite non solo nel cogliere le esigenze della società del presente, ma anche nello sviluppare visioni aperte e audaci per progettare il futuro. 52 TuttoscuolA n. 533

17 Intervista a Ernesto D Alessandro, Technical Program Supervisor Product&Solutions Division, Samsung Electronics Italia Le aziende produttrici Come le aziende produttrici dovrebbero lavorare con le scuole? Come dovrebbero gestire il rapporto con le scuole? La scuola italiana sta sperimentando oggi, in maniera eterogenea ed a volte incontrollata, nuove metodologie di apprendimento, una nuova organizzazione didattica, l ingresso della tecnologia al servizio dell apprendimento anche all interno delle singole classi e non solo nei laboratori informatici, nuovi contenuti e metodi di formazione per i docenti. Le aziende produttrici dovrebbero stabilire rapporti solidi con la realtà scolastica, identificando gli obiettivi strategici del sistema scuola che diventino così traguardi condivisi per il personale dirigente e docente, gli studenti, i genitori, i soggetti istituzionali e il mondo dell impresa. Per rispondere a questa esigenza, Samsung si sta focalizzando nel portare i benefici della tecnologia nei principali settori socio-economici. Tra questi, la scuola rappresenta un ambito chiave per la crescita del Paese, poiché principale responsabile della formazione dei giovani. Con la soluzione Samsung School, si abilita il sistema scolastico ad educare e insegnare in un modo completamente innovativo. Un nuovo approccio, diverso rispetto a quello tradizionale tra insegnante e studente, che si contraddistingue per una maggiore interazione e collaborazione delle due parti. Samsung ha creato negli ultimi mesi una divisione altamente specializzata, dedicata all ambito Educational, per rispondere ai bisogni della scuola e quindi per individuare soluzioni dedicate. La stessa Samsung School, attraverso un progetto globale di sperimentazione che ha coinvolto anche diverse scuole di Paola Torre italiane, è stata ottimizzata e localizzata per integrarsi al meglio nelle nostre realtà scolastiche. Tra le diverse attività previste, la divisione Educational di Samsung Italia partecipa a tavoli di confronto con le Istituzioni locali e nazionali, organizza conferenze ed eventi dedicati all introduzione delle tecnologie nella scuola, raccoglie gli studi e le ricerche nazionali ed internazionali sulle esperienze didattiche e pedagogiche inerenti a questo cambiamento generazionale, sta avviando un piano di formazione per dirigenti e docenti. Ha avviato, inoltre, su tutto il territorio nazionale una rete di Partner specializzati e certificati, in grado di fornire una consulenza avanzata e completa alle scuole, soprattutto in questa prima fase di digitalizzazione. Cosa dovrebbero fare le aziende d informatica per essere considerate partner e non solo venditori? Ernesto D Alessandro, Technical Program Supervisor Product&Solutions Division, Samsung Electronics Italia In questa ottica di innovazione della scuola italiana, Samsung è impegnata attivamente attraverso una rete di partner selezionati per accompagnare e guidare le scuole interessate verso un cambiamento generazionale della didattica, non solo in termini di prodotto ma anche di soluzioni efficaci e moderne. I Partner certificati da Samsung non sono semplici rivenditori hardware o software, ma si configurano come veri e propri consulenti per le scuole: tra le loro competenze sono in grado di offrire sopralluoghi mirati, formazione dei docenti e di tutto il personale scolastico, assistenza e manutenzione, integrazione delle soluzioni Samsung con le infrastrutture e con i processi già esistenti. Quale politica dei prezzi può essere utile per incentivare nelle scuole e nelle famiglie l acquisto di tecnologia digitale? Come offrire il prodotto o la soluzione giusta ma anche conveniente? Samsung ha posto un attenzione particolare rispetto alla configurazione dei prodotti e delle soluzioni destinate alla scuola. Per ottimizzare le nostre soluzioni, abbiamo avviato nel corso degli ultimi mesi una serie di progetti di sperimentazione che incontrano le stesse finalità della Classe 2.0 o della Scuola 2.0, progetti che sono stati sviluppati in ambito internazionale e locale, e che rispondono da una parte alle richieste esigenti degli studenti e dall altra alle specificità dei docenti. Oggi Samsung è in grado da una parte di offrire consulenza avanzata a livello tecnologico alla scuola italiana, ma è anche in grado di offrire prodotti e soluzioni pensate, sviluppate e localizzate con un occhio di attenzione specifica al TuttoscuolA n

18 mondo scuola. A livello Europeo è in corso un progetto di ricerca molto ambizioso, denominato EUN (European School Network) e curato dai Ministeri dell Educazione di diversi Paesi, che ha come obiettivo principale quello di studiare l impatto dei Tablet, delle eboard e delle soluzioni di interattività nel contesto didattico. In Italia sono stati avviati da qualche mese diversi progetti pilota di sperimentazione sulla Samsung School, innovativa soluzione che promuove un approccio alla didattica interattiva, collaborativa, volta ad uno sviluppo individuale e di gruppo per competenze piuttosto che alla classica lezione frontale. Dai primi feedback ricevuti dalle scuole che hanno avviato il progetto, l esperienza è stata molto positiva: si è assistito ad un incremento dell attenzione, della concentrazione e dell interesse da parte degli studenti, ad un miglioramento delle competenze acquisite dagli allievi in termini prima di tutto di collaborazione, creatività e di interazione, ad una migliore gestione delle attività operative all interno delle strutture scolastiche, nonché ad un maggiore adattamento rispetto alle specificità e alla caratteristiche psico-fisiche degli studenti. Per quanto riguarda gli aspetti commerciali, stiamo sviluppando formule di pagamento o contratto convenienti e tarate sulle necessità sia di un istituto scolastico che scelga di dotarsi di tecnologia, sia per le famiglie che verranno coinvolte in questa fase di digitalizzazione della didattica. Samsung è impegnata a pubblicare progressivamente attraverso i propri Partner certificati i propri cataloghi sul MePI, il Mercato elettronico della Pubblica Istruzione, l area del Mercato elettronico della Pubblica Amministrazione, che le scuole italiane possono utilizzare per acquistare on line beni e servizi destinati alla didattica ed alla gestione organizzativa della Scuola. Il MePI non è ancora attivo per le istituzioni scolastiche per effettuare le procedure di negoziazione mentre è accessibile alle imprese per abilitare le proprie soluzioni. Nell ambito del MePI Samsung presenta i beni e i servizi aggregati secondo logiche coerenti con la destinazione d uso scolastica, in linea con le finalità del Piano Nazionale Scuola Digitale (PNSD). Negli USA Google ha offerto a 1000 presidi il suo ultimo prodotto: GoogleGlass. Si assiste ad una radicale trasformazione non solo delle macchine, ma anche del loro impiego, diventate strumenti personali per un utilizzo sempre e ovunque: quali sono, dal vostro punto di vista, gli sviluppi che possono essere previsti nei prossimi anni e quali tecnologie saranno prodotte? Nel corso degli ultimi anni si è assistito non solo ad un aumento delle performance e delle caratteristiche hardware dei diversi dispositivi, ma anche ad un nuovo impiego delle tecnologie, che oggi permettono una fruizione di contenuti avanzati e di servizi in qualsiasi luogo e in qualsiasi momento. Smartphone, Tablet ed altri prodotti, grazie all ausilio di soluzioni dedicate e specifiche per l ambito privato e per quello aziendale, ci accompagnano durante l arco delle nostre giornate secondo la logica definita BYOD ( Bring Your Own Device ), diventando veri e propri strumenti personali. Nei prossimi mesi assisteremo da una parte alla creazione di un ecosistema di soluzioni e di servizi, dall altra ad un rafforzamento della convergenza digitale e dell integrazione tra prodotti anche di settore merceologico oggi differente, secondo le logiche definite dal paradigma dell Internet delle Cose. Sviluppi interessanti riguarderanno pertanto la comunicazione diretta tra le macchine, il che permetterà di semplificare sempre più i processi, anche in ambito Educational, ed in generale andrà a migliorare la nostra esperienza digitale in ogni aspetto della vita. Samsung School è una soluzione che è già in linea con queste evoluzioni, garantendo una piattaforma completamente integrata e dedicata a disposizione delle scuole. 54 TuttoscuolA n. 533

19 Intervista a Stefano Ghidini, Amministratore e Responsabile Divisione Education C2 group di Cremona Una grande possibilità per gli operatori Dottor Ghidini, cosa significa per le aziende produttrici ed i rivenditori il Progetto Generazione WEB Lombardia? Quali le principali sfide? Il progetto rappresenta una grande possibilità per tutti gli operatori; questa opportunità non deve però essere vista solo come possibilità di aumentare il proprio fatturato, ma come un impegno sociale che nel medio e lungo termine ripagherà degli sforzi grazie ad un ampiamento del mercato. La principale sfida rappresenta la possibilità di far crescere insieme l utilizzo in modo costruttivo degli strumenti informatici a servizio della didattica e non viceversa. A questo deve seguire la formazione di personale dedicato sia all interno delle imprese produttrici sia nel mondo dei rivenditori. Abbiamo imparato, collaborando con oltre 500 I.S. Italiani, che la scuola è da considerarsi utente e non comune cliente. Ogni scuola è una realtà con esigenze diverse ed è impossibile realizzare soluzioni standardizzate calate dall alto. E solo incentivando la nascita di reti di scuole e collaborando a stretto contatto con i dirigenti, i professori e gli Ata che è possibile meglio comprendere e gestire le esigenze specifiche della classe e/o scuola intera. L agenda digitale per la scuola può essere una questione che di Paola Torre impegna tutti? Sicuramente l Agenda Digitale Lombarda, oltre a quella italiana possono essere il traino fondamentale di questo processo. Ad esempio in Regione Lombardia abbiamo testato con successo l utilizzo della CRS/ CNS (Carta Regionale dei Servizi/Carta Nazionale Servizi) per l identificazione ed il controllo della navigazione dei minori all interno dell I.S., ottenendo il duplice vantaggio di utilizzare uno strumento già in possesso da parte di tutti i cittadini italiani, oltre a quello di far meglio conoscere le potenzialità nell utilizzo di strumenti già esistenti. La scuola può e deve essere vista parte integrante nella diffusione dell Agenda Digitale in Stefano Ghidini, Amministratore e Responsabile Divisione Education C2 group di Cremona quanto ha un forte contatto sia con le nuove generazioni sia con le famiglie ed è sicuramente anello di congiunzione per formare ed informare gli uni e gli altri sui benefici. Come le aziende produttrici di hardware e software dovrebbero aiutare dirigenti e docenti nello sviluppo digitale della scuola? In una sola parola: collaborando. Abbiamo riempito le scuole di molta tecnologia, commettendo l errore di pensare che avrebbe risolto da sola il problema. Il primo risparmio per le scuole è quello di ben definire i prodotti o soluzioni di loro interesse. Molto spesso abbiamo infatti notato che un errata analisi delle necessità ha comportato degli acquisti non corretti per le esigenze. Le apparecchiature compatibili con l utilizzo scolastico devono essere ben identificabili dal mercato e devono avere dei costi gestibili anche un domani, quando saranno le famiglie a dover sostenere l investimento. Molto spesso, infatti, le apparecchiature fornite hanno dei costi elevati, anche perché implementano delle funzioni puramente riservate al mondo consumer che non vengono utilizzate in ambiente scolastico. Dobbiamo tutti ricordarci che le apparecchiature devono essere utilizzate dagli studenti per almeno 3 anni e pertanto è necessario estendere le garanzie dei TuttoscuolA n

20 produttori per questo periodo, integrando possibilmente delle formule di assicurazione che copre i danni accidentali ed il furto. In molti casi la formula del noleggio ha risolto a pieno questa esigenza. Oggi siamo in grado di integrare le apparecchiature fornite con soluzioni specifiche di semplice utilizzo, che consentono, con costi realmente contenuti, di realizzare delle aule nelle quali la condivisione e la collaborazione sono facilmente gestibili. E fondamentale, una volta realizzate le reti di scuole che tutti gli operatori testino ed in seguito presentino tutte le soluzioni sia hardware che software che possono realmente aiutare la nuova didattica. I produttori ed i rivenditori qualificati, collaborando in un modo stretto, devono semplicemente cercare di farle conoscere e diffonderle grazie ad una serie di incontri gestiti a livello provinciale nei quali si realizzano delle soluzioni laboratoriali funzionali e complete per meglio far comprendere agli utenti i benefici. Solo in questo modo si potrà contare su una platea interessata. Ritiene che gli strumenti hardware e software digitali debbano essere non proprietari e aperti (open source) per poter godere di migliori prezzi di mercato e di una più larga compatibilità di soluzioni anche nel lungo periodo? Ho sempre apprezzato i software open source, ma la mia esperienza mi ha fatto comprendere che nella maggior parte dei casi rappresentano un ostacolo alla diffusione, in quanto spesso realizzati da professori troppo evoluti a livello informatico. Nella maggior parte dei casi, inoltre, si tratta di un falso risparmio in quanto necessita di molte ore di sviluppo e per la formazione e diffusione del suo utilizzo. Spieghi i vantaggi dei prodotti hardware e software proprietari? Il modo migliore per diffondere la conoscenza è usare strumenti familiari alla maggior parte dei destinatari dell innovazione. I professori non devono diventare degli esperti di tecnologia, devono semplicemente utilizzare questi strumenti come ausilio alla didattica al fine di renderla più fruibile per tutti. Il vantaggio principale di utilizzare software proprietari di larga diffusione è, inoltre, la possibilità di trovare facilmente sul territorio tecnici qualificati a basso costo in grado di aiutare gli I.S. 56 TuttoscuolA n. 533

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