Appunti del corso di Elettronica applicata e misure.

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Appunti del corso di Elettronica applicata e misure."

Transcript

1 Appunti del corso di Elettronica applicata e misure. Prefazione Prefazione degli studenti Questo documento vuole rappresentare un insieme di appunti di supporto del corso di Elettronica applicata e misure. Il seguente documento è un insieme di appunti del corso di Elettronica applicata e misure. Si vuol ricordare che tali appunti possono essere affetti da errori e imprecisioni e per questo motivo si richiede di comunicare ai sottoscritti, alle oncle.picsou@icloud.com e cristianocavo@icloud.com, con eventuali correzioni e/o suggerimenti nella stesura, indicando chiaramente il documento a cui si riferisce. In quanto si tratta di un documento di appunti di libera pubblicazione gli autori non si assumono alcuna responsabilità del contenuto. Il testo è stato redatto attraverso l applicativo Pages for Mac; alcuni grafici sono realizzati attraverso il software di calcolo numerico Grapher, alcuni sono stati disegnati a mano tramite il software di disegno a mano libera Penultimate altri ancora sono stati presi direttamente dalle slide disponibili sul portale; per la rappresentazione di alcuni circuiti è stato usato icircuit. Come usare gli appunti. Tali appunti sono stati concepiti in modo tale da essere utilizzati con il supporto delle slide del professore, infatti viene seguita la stessa suddivisione delle lezioni. Il titolo in rosso all inizio di ciascuna lezione rappresenta il titolo della lezione stessa, mentre i vari sottotitoli in rosso nel documento sono associati al numero della pagina della slide di riferimento. Gli appunti sono divisi in base a ciascuna lezione: Misure A. Parte I 1. Oscilloscopio digitale (scritti a mano) 2. Generalità misure (scritti a mano) 3. Stima Incertezze (scritti a mano) F. Parte II 1. Voltmetri digitali 2. Voltmetri AC I

2 Elettronica applicata B. GRUPPO B - Circuiti digitali (scritti a mano) 1. Richiami su circuiti logici (scritti a mano) 2. Parametri dinamici dei Flip Flop (scritti a mano) 3. Circuiti sequenziali (scritti a mano) 4. Logiche programmabili (scritti a mano) 5. Esercitazione 1 (scritti a mano) 6. Comparatori di soglia (scritti a mano) 7. Generatore onda quadra 8. Esercitazione 2 C. Bus e interconnessioni 1. Interconnessioni 2. Modelli a linea di trasmissione 3. Connessioni con linee 4. Cicli di trasferimento base 5. Protocolli di bus 6. Collegamenti seriali 7. Collegamenti seriali sincroni 8. Integrità di segnale D. Sistemi di acquisizione dati (mancante) 1. Integrità di segnale 2. Convertitori D/A 3. Conversione A/D 4. Convertitori pipeline e differenziali 5. Condizionamento del segnale 6. Filtri E. Alimentatori e regolatori 1. Circuiti di potenza 2. Sistemi di alimentazione 3. Regolatori a commutazione 4. Altri sistemi di alimentazione 5. Esercizi 5: regolatori lin e SW. Prefazione II

3 Gruppo lezioni C2 Modelli a linea di trasmissione 1. Introduzione In tale gruppo di lezioni: 1. Si vedrà cosa è e come usare il modello a linea di trasmissione. 2. Si studieranno la propagazione e le riflessioni dei segnali. 3. Si faranno osservazioni e valutazioni sui tempi di ritardo ttx e tk. 2. Modelli a linea Nel modello più generale, una linea di trasmissione può essere schematizzata come due conduttori paralleli che connettono un generatore e un carico. In tale corso il modello rappresenterà la connessione tra un driver e un receiver. Ciò che si vedrà in tale corso è: 1. Linee di trasmissione. 2. Propagazione di segnali digitali. 3. Il fenomeno della riflessione. 4. Le condizioni di pilotaggio. 5. I tempi di trasmissione ttx e tk. I riferimenti bibliografici sono: D. Del Corso: Interconnections for high-speed...: chap 1, 2 D. Del Corso: Elettronica per Telecomunicazioni: cap. 5.1 M. Zamboni: Elettronica dei sistemi di interconn., cap Sistema di interconnessione Osservando la seguente figura: Consideriamo il segnale che attraverso l interconnessione a partire dal punto B fino al punto C come un segnale analogico, cioè soggetto a rumori additivi, a ritardi variabili e via dicendo. Il segnale che è esterno alla sezione che va da A a B è considerato un segnale di variabili logiche, per cui si considereranno i ritardi e lo skew (variazioni di ritardo). Sebbene la linea di trasmissione sia un cilindro, nella figura c è un riquadro verde (il modello di interconnessione) e in tale riquadro dovremmo immaginare che ci sia una cella RC. 4. Richiami su parametri Il tempo di trasmissione viene indicato con ttx e indica il ritardo con cui viene rilevata la variazione di stato logico. Se si usa il modello a cella RC passa basso, allora il parametro ttx dipenderà da: 1 di 15

4 1. livelli iniziale e finale del driver (VH, VL) 2. soglia del ricevitore VT (compresa tra VIH e VIL) 3. resistenza di uscita del driver (Ro) 4. Capacità equivalente di ingresso del receiver (indicata con Ci) Il tempo di skew è indicato con tk, si ricordi che il tempo di skew non è un valore preciso, ma un intervallo di incertezza che è legato alle variazioni dei parametri che determinano ttx. 5. Modello RC dell interconnessione Si modernizzerà l interconnessione utilizzando il modello RC, cioè cella RC passa basso. Si useranno gli stessi modelli dei driver e del receiver con Ro, Ri e Ci. L interconnessione sarà modellizzata nel seguente modo: - la resistenza R della cella è indicato con RS - la capacità C della cella è indicata con CP. Rs è molto piccola insieme alla capacità. Nei circuiti stampati le piste sono molto piccole quindi per la formula lunghezza/area la resistenza aumenta al diminuire della area ed all'aumentare della lunghezza. Ecco perché la resistenza aumenta. Qui a sinistra in verde sono cerchiate le parte estromesse dal modello, tuttavia il segnale subisce la seguente trasformazione: Si osservi la forma delle onde, inizialmente è di tipo logico e poi diventa di tipo esponenziale. Il condensatore e la resistenza ci mostrano come tale sistema abbia dei limiti. Stavolta consideriamo il colore in blu: In questa figura, la parte di circuito in blu è quella che viene modellizzata, così come segue: L interconnessione avrà quindi un modello che descrive come condensatore la somma dei condensatori e come resistenza la somma delle resistenza e si ha lo stesso comportamento di una cella passa basso del primo ordine, cioè con una risposta di tipo esponenziale al gradino. 2 di 15

5 6. Modelli a parametri concentrati Inizialmente si studiavano le interconnessioni come fili ideali, in analisi DC i conduttori sono considerati equipotenziali: Studiando un caso meno ideale, si possono introdurre resistenze e conduttanze: Ci sono diversi modelli di non idealità: RC, RLC e GPRLC: La resistenza e il condensatore vanno verso massa (terzo sistema) e quindi hanno delle perdite e per questo devono essere modellizzati. I tre modelli mostrati qui sopra son in ordine crescente di complessità (e affinità reale). Nel terzo modello, RG è la resistenza che va verso massa. È una resistenza molto elevata, ma non è un circuito aperto e per cui va modellizzata. 7. Altri modelli a parametri concentrati Ci sono modelli a parametri concentrati ancora più fedeli alla situazione reale e ovviamente più complessi. 1. Celle RLC distribuite lungo tutto il conduttore: 2. Se RS e Gp sono nulle, allora la connessione è senza perdite: Aumentando il numero di celle si ottiene una linea di trasmissione (senza perdite). Nota: più celle RLC metto nel modello, più mi avvicino alla realtà (aumento di precisione) e viceversa; più le celle sono piccole e più le capacita sono piccole e anche le resistenze con le rispettive induttanze poiché le posso spalmare su più celle. Per semplicità di progettazione tuttavia si può utilizzare una unica cella RC o RLC. 8. Parametri di una linea di trasmissione I parametri di una linea di trasmissione sono quattro: 1. Z impedenza caratteristica (è un parametro che, avendo già visto prima, lo vedremo meglio dopo); 2. L lunghezza della linea; 3. U velocità di propagazione (60% 80% di c); 4. tp tempo di propagazione (di volo, ossia è il tempo impiegato dal segnale per partire da un punto A e raggiungere un punto B). A regime DC però è un collegamento diretto, considerato come un unico nodo. 3 di 15

6 La figura sopra, che ricorda un cavo coassiale, è il simbolo usato per far capire che si sta usano un modello a celle RLC per la linea di trasmissione. 9. Parametri di linee senza perdite Questo modello prevede l utilizzo di celle in cui non si hanno perdite, quindi i parametri sono tre: 1. Lu impedenza unitaria, misurata in H/m (Henry al metro) 2. Cu capacità unitaria, misurata in F/m (Farad al metro) 3. L lunghezza della linea (è in funzione di parametri fisici, come la Lu e la Cu e la L lunghezza della linea). Tali parametri tuttavia possono essere tradotti in manera elettrica secondo le seguenti formule: E quindi: - Z è l impedenza caratteristica (da 1 a 1000 Ohm) - U è la velocità di propagazione (da 60% a 80% della velocità della luce cioè circa 25 cm/ns) - tp = L / U è il tempo di propagazione impiegato dal segnale elettrico a spostarsi sul conduttore (non è altro che la relazione velocità = spazio / tempo). Nota: la velocità di propagazione non potrà mai essere più veloce della luce, è una velocità che più o meno rimane costante, come ordine di grandezza non cambia un granché. I circuiti moderni sutilizzano delle cadenze di clock molto elevate e quindi bisogna stare attenti che il segnale non sia ancora in viaggio mentre viene emesso un nuovo colpo di clock, poiché il clock può avvenire anche con ordine del pico secondo, mentre anche su una linea (anche molto breve) viaggia con un minimo di ritardo che è molto importante per il corretto funzionamento del sistema. 10. Modelli a linea di trasmissione Il modello a linea di trasmissione è più preciso dei modelli RLC, ma anche più complesso. Quando usare il modello a linea di trasmissione? Quando il conduttore non può essere considerato equipotenziale, ovvero quando: 1. i tempi di transizione ( tr / tf ) sono molto più piccoli del tempo di propagazione (a valori indicativi si ha per esempio da 25 a 5 cm/ns 2. i modelli a linea di trasmissione sono necessari per collegamenti lunghi e quando i segnali hanno transizioni molto veloci; attenzione: non si parla di alta frequenza, ma di fronti di commutazione molto ripidi. In tale corso si osserveranno solo modelli semplificati: linee senza perdite. Ovvero togliamo tutte le resistenze che troviamo nella linea di trasmissione e si lasciano solo i condensatori e le induttanze, sebbene le resistenze ci siano e si possano calcolare si tratta solo di una semplificazione. Nell ambito di questo corso, le resistenze che togliamo non sono importanti. Tanto quello che si vedrà è solo una piccola parte di un mondo molto più ampio. La linea di trasmissione deve avere sempre un riferimento; ad esempio, la massa non può portare il segnale se manca questo riferimento che mi da il zero relativo. 4 di 15

7 11. Esempio di linee di trasmissione Le linee di trasmissione, quindi, vengono considerate senza alcuna perdita, ovvero: - le resistenze in serie R sono nulle (condizione di buon conduttore) - le conduttanze in parallelo G sono nulle (condizione di buon isolante) Quali sono le componenti circuitali che possono essere considerate come linee senza perdite? Piste su circuiti stampati (PCB). Cavi (coassiali, piatti, doppini, ). Cavi che hanno impedenze Z reali da 20 fino a 1000 Ohm. Cavi in cui la velocità di propagazione U è compresa tra il 60% e l 80% della velocità della luce (ovvero tra i 18 e i 24 cm / ns). Nota: non si possono realizzare cavi con impedenza caratteristica superiore a 100 kilo Ohm è impossibile materialmente. Quando consideriamo le linee con perdite si hanno collegamenti entro i circuiti integrai e le Rs e le GP non sono più nulle, quindi si hanno perdite (argomento non incluso in questo gruppo di lezioni). 12. Cavi e linee di vario tipo I cavi coassiali hanno impedenza Z compresa tra i 47 e i 100 Ohm. Nota: per la TV si usano i cavi RG 59; per gli oscillografi il cavo RG 58. I cavi piatti hanno Z compresa tra i 100 e i 1000 Ohm. I cavi piatti sono fatti in modo tale che i cavetti di trasmissione e quelli di massa si alternano. I doppini hanno Z compresa tra i 100 e i 600 Ohm. In tutti questi tipi di cavetti la velocità di propagazione è compresa tra il 60% e l 80% della velocità della luce (18-24 cm / ns). Sono quelli che si trovano nelle linee telefoniche. 13. Piste/linee su circuito stampato Le piste su stampato, con piani di massa, hanno impedenza caratteristica Z che varia tra i 10 ai 300 Ohm a seconda dei modelli. La velocità di propagazione è come i cavetti ( U compresa tra 60% e 80% di c). Nelle piastre moderne ormai si possono trovare più strati di piste che si 5 di 15

8 sovrappongono e si incastrano. Gli strati si alternano tra quelli che vanno a massa e quelli che vanno all alimentazione. Non è più come una volta in cui le piste erano solo in un solo piano. ùi collegamenti dentro piastre e tra piastre e tra antenne e tv hanno sempre gli stessi problemi. Possono cambiare alcuni valori, ma i problemi di fondo sono sempre gli stessi: ritardi, rumori, interferenze,. 14. Da cosa dipendono i parametri? Z e U dipendono dalla capacità C e dall induttanza LU, i quali a loro volta dipendono dalle caratteristiche fisiche del materiale (dimensione, qualità, ). Se in un circuito stampato si usano delle piste strette significa che LU aumenta e C diminuisce, ovvero: Z aumenta e diminuisce la velocità di propagazione U. Viceversa, se le piste sono più larghe, C aumenta e LU diminuisce, ovvero: Z diminuisce- Le piste più larghe formano un condensatore con un altra pista parallela o che si incrocia. È sufficiente verificare le piste siano delle armature del condensatore. Ora vista che abbiamo delle armature, quando queste sono vicine tra loro, le aree che si intersecano formano un condensatore. Viene da sé che più l area è grande più e grande la capacità e più sono forti gli effetti capacitivi. Si può vedere Z come una resistenza e quindi più la pista è larga, più la resistenza diminuisce per la formula S / L = R (R = resistenza; S = superficie; L = lunghezza). L impedenza infinita è una particolare impedenza, ma in verità la sua radice rimane, ovvero è la resistenza con la sua parte immaginaria che ci da delle informazioni in più per gli sfasamenti e concetti simili. L induttanza crea un campo magnetico derivato da variazioni molto forti (alta frequenza). Più la pista è stretta e più si ha un alto valore di Z. Si sa che nelle piastre strette la velocità di propagazione diminuisce e ciò è dovuto all'induttanza che si oppone per le leggi delle elettromagnetismo e poiché è l'unica cosa che si può opporre così forte. La si può vedere anche in questo modo piste piccole concentrano l'induttanza (che non è altro che un campo magnetico) in poco spazio mentre in piste grandi lo concentrano in tanto spazio. 15. Linee di trasmissione Si passa ora allo studio e osservazione di: fenomeno della riflessione condizioni di pilotaggio. Nota: per l esame è sufficiente sapere a grandi linee ciò che viene descritto qui. Per i veri progetti invece i concetti e gli argomenti sono molto più approfonditi. Nelle successive sezioni studieremo ciò che succede quando viene impressa una commutazione. Nel corso di campi elettromagnetici si faranno studi più approfonditi, non solo di ciò che succede a livello di gradino ma anche a regime sinusoidale. 6 di 15

9 16. Linea pilotata con gradino Il segnale digitale quando passa dalla tensione bassa a quella alta, lo si considera per convenzione che passa dallo stato basso a quello alto e quindi diciamo che da 0 passa a 1; in termini di tensioni si dice più correttamente che da quasi GND passa quasi a Val, oppure da 0V a Val. Studiamo il caso in cui il driver che pilota una linea di trasmissione commuti di stato da 0 a 1. Questo primo gradino si sposta lungo il conduttore senza subire distorsioni ed è per questo che vediamo in queste due figure una traslazione del gradino dovuto al ritardo di propagazione. Per il driver si considera un modello di tipo lineare e quindi senza perdite. Il gradino VB(0) impresso sulla linea è dato dalla partizione di Val su RO e Z : Questo primo gradino si sposta lungo il conduttore senza subire distorsioni (vedere figura sopra). 17. Onda incidente e onda riflessa Il gradino si propaga lungo la linea di trasmissione; dal generatore si sposta verso il carico. In base alla figura si può dire da sinistra verso destra: si parla di onda progressiva o onda incidente. In ciascun punto di tale linea si ha che: se Z è costante allora V e I non variano. Si deve considerare la discontinuità del conduttore e i carichi: - Se varia Z ( allora da Z 1 si arriva a Z 2 ) e V e I variano per mantenere la relazione vista prima (Z = V / I ). - Le variazioni generano un onda riflessiva (o regressiva), che si propaga da destra verso sinistra (quindi di verso opposto alla propagazione naturale. - L onda riflessiva ha un comportamento analogo a quello dell onda incidente e da qui derivano ulteriori riflessioni. Nota: la discontinuità del conduttore è dovuta al fatto che il filo non è precisamente uniforme e tra un tipo di filo e un altro dispositivo i carichi cambiano e quindi cambia anche Z. 18. Alla terminazione Fino a questo punto si è osservato il comportamento del segnale all uscita del driver, si osserva adesso cosa succede in prossimità del receiver. La linea di trasmissione termina in prossimità di RT (vedere figura): ai poli di RT vale la relazione ( RT = V / I ). Il gradino di commutazione, che si è originato dal driver, per raggiunge la terminazione della linea di trasmissione impiega del tempo. Questo lasso di tempo è indicato con tp ed è proprio il tempo di 7 di 15

10 propagazione (chiamato anche tempo di volo). Tale tempo di volo dipende da U e da L (si ricordi che U = velocità di propagazione e L = lunghezza della linea). Se RT = Z allora la relazione V / I non varia (e quindi non si ha alcun tipo di discontinuità): la terminazione assorbe tutta l energia dell onda progressiva (oppure egualmente onda incidente); in questa situazione non si considerano le onde riflessive. Tale tipologia si chiama adattativa, poiché si ha la stessa energia sia per Z sia per la resistenza RT. Se RT Z allora V / I deve per forza variare in modo da compensare la perdita. Infatti RT non riesce ad assorbire tutta l energia dell onda progressiva, quindi la parte di energia di tale onda originaria che non viene assorbita da RT viene riflessa e ritorna indietro, da destra verso sinistra, cioè ritorna al driver. Nella figura, il rosso sta con il rosso, il verde con il verde e il blu è in comune per entrambi. Quando un onda arriva alla fine di una linea, se l impedenza al far-end è usuale al near-end significa che si ha una tipologia di sistema adattativo e non si hanno onde riflesse.se RT e Z non sono uguali allora si avranno onde riflesse (positive o negative a seconda che una sia maggiore o minore dell altra). 19. Il coefficiente di riflessione Nella soluzione di tipo adattativo l onda riflessa muore sul colpo e non si propaga. Quindi, per definire questo fenomeno di riflessione è opportuno definire un parametro che lo descrive: si introduce il coefficiente di riflessione, indicato con Γt (si legge gamma di t). Tale Γt è definito nel seguente modo: Si noti che se RT = Z il numeratore diventa zero e quindi non si hanno onde riflesse (fattore di riflessione gamma nullo). Un onda incidente (cioè progressiva, (indicata con Vp) determina alla terminazione RT un onda riflessiva (indicata con Vr). L ampiezza di Vr è data da: In generale, l onda riflessa da una discontinuità, da Z a Z1 e ha un ampiezza Vr pari a: con: La tensione totale sulla linea è data dalla somma punto per punto di un onda incidente e onda riflessa. 8 di 15

11 20. I valori del coefficiente di riflessione Per conoscere i valori del coefficiente di riflessione bisogna prestare attenzione a tre diversi casi di linea di trasmissione: linea chiusa, linea aperta e linea in corto. Linea chiusa. (Γt = 0) Per questo caso non si ha nessuna discontinuità e quindi nessuna onda riflessa. Tutta l energia viene dissipata sulla resistenza. Per cui è Rt = Z e cioè: Γt = 0. Linea aperta. (Γt = 1) In tal caso la corrente totale è nulla, l onda riflessa ha Ir = - Ii. L onda di tensione riflessa ha ampiezza pari a quella incidente, per cui la tensione totale alla terminazione risulta raddoppiata. Si ha Rt che tende a infinito e cioè (Γt = 1). Cioè l onda torna tutta indietro, però si sovrappone alla coda, si pensi a Snake. Linea in corto. (Γt = -1) La tensione alla terminazione è nulla, l onda riflessa è tale per cui Vr = - Vi e quindi le due tensioni si compensano; quando si sovrappongono la tensione somma è pari a zero. Cioè Rt = 0 e quindi (Γt = -1). Quando si ha un coefficiente pari a 1 si ha che l'onda ritorna tutta indietro. Se io mando un gradino sulla mia linea ottengo che prima è pari a zero quindi non posso riflettere niente perché riflettere il niente è come rilanciare una pallina ma se la pallina non c'è, come faccio a rilanciare la pallina? Quando mando un gradino da 0 Volt a 10 Volt togliendo (per ora i condensatori e cose strane come le induttanze per semplificare per ora la vita tanto il discorso si può spostare tranquillamente anche mettendo condensatori ed induttanze), quindi mando un gradino da 0 a 10 volt da un punto A (il mandante) a B(il ricevitore che si trova alla fine della linea di trasmissione ). L'onda da 10Volt arriva a B (ora facciamo una foto). Vediamo che su tutto il cavo abbiamo la tensione di 10 Volt. Ora facciamo un'altra foto quando c'è stata la riflessione. Vediamo che sulla linea abbiamo una tensione pari a 10Volt (onda mandante da A a B che c'è ancora poiché il segnale è un gradino) più l'onda di 10 volt che è la riflessione totale della precedente. Nota: nella figura a mano è rappresentato ciò che accade quando londa riflessa è invertita, se invio uno essa mi ritorna come di 15

12 21. Circuito equivalente completo Il gradino VB(0) impresso sulla linea è dato dalla partizione di Val su RO e Z e costituisce l onda incidente, cioè V1. Alla terminazione (RT) si genera un onda riflessa (che è V2). Si ha: Nota: Val e RO sono interni al driver; RG rappresenta il modulo terminazione che piglia il segnale. Tutto quello che si è visto per le onde riflesse è laido sia per il lato near-end sia per il lato far-end. Quando si invia un segnale da A verso B, bisogna considerare il fattore di riflessione gamma come descritto prima. Sulla linea si ottiene un onda che può essere più o meno ampia rispetto al gradino, ciò è dovuto alla somma delle riflessioni. Se lungo la linea varia l impedenza Z si ottiene un bel paciugo ; in tal caso si dovrebbero considerare tante celle RLC o RC per ciascuna porzione di cavetto. 22. Primo gradino e prima riflessione In questa sezione osserveremo il comportamento del gradino nei primi istanti. Il gradino VB(0) si propaga lungo la linea, è l onda incidente v1. Dopo il tempo di propagazione tp tale onda giunge alla terminazione dove a questo punto si genera l onda riflessa, che è v2. L ampiezza di v2 dipende da Γt: Tale onda v2 si propaga muovendosi verso il driver. La tensione di terminazione VC è la somma di v1 + v2. Per t < tp allora la tensione VC è nulla (se t < tp allora VC = 0). Viceversa, per t > tp allora la tensione VC è data dalla somma definita prima (se t > tp allora VC = v1 + v2). 23. Come rappresentare V(x, t) sulla linea Distribuzione spaziale della V(x) per t = t0: il gradino di tensione si muove dal generatore verso la terminazione l eventuale onda riflessa si muove in senso opposto. Andamento temporale del segnale V(t) per x = x0: la tensione varia quando nel punto di osservazione transitano il gradino iniziale e le successive riflessioni; diagramma a traliccio; Distribuzione nel tempo della tensione lungo il conduttore diagrammi V(x,t), esempi da simulatore scaricabile dal sito. 10 di 15

13 24. Tensione sulla linea a diversi istanti temporali t 25. Diagramma a traliccio, tensione V(t) a diverse posizioni 26. Vista x/t del segnale su una linea V(t, x) su una linea di trasmissione pilotata da un gradino di tensione: ΓT > 0 ΓG < 0. Tutti i gradini (diretti e riflessi) hanno la stessa polarità. In ogni punto della linea è presente una gradinata monotona. 11 di 15

14 27. Il segnale agli estremi V(t) Il segnale si ottiene sommando via via i contributi di onda incidente e onda riflessa. Dipende dai punti di vista. Lato driver. Si hanno discontinuità a 0, 2tP, 4tP, ; Indica il modo cui si ripete il segnale riflesso Lato terminazione. Si hanno discontinuità a tp, 3tP, 5tP, ; Punto intermedio. SI ha un numero doppio di discontinuità, l onda incidente e quella riflessa transitano in tempi diversi. Dopo un tp vedrò un segnale. t=0 è l invio del segnale da parte del driver (si ha la commutazione). Quando il ricevitore vede il gradino allora t=1. Quando il driver rivede l onda riflessa ho t=2. Quando il ricevitore vede il riflesso del driver si ha t=3 e via discorrendo. A regime, ovvero in DC, si ha una linea di tipo equipotenziale (assimilabile ad un unico nodo) e senza perdite. 28. Tempo di trasmissione e skew Si osservano ora i tempi di trasmissione e lo skew. Si hanno gli stessi parametri ttx e tk del modello basato sulla cella passa basso RC. Il ritardo di attraversamento della soglia dipende da: 1. parametri di driver e receiver; 2. parametri dell interconnessione; 3. condizioni operative (riflessione); 4. posizione. Il tempo di trasmissione è rappresentato da ttx. Si osservi che le variazioni di ttx causano lo skew tk. 29. Andamento complessivo di VB e di VC Questa figura rappresenta un esempio dell andamento delle tensione sul lato driver e sul lato terminazione. Si ha un gamma positivo (ΓT > 0) da entrambi i lati e le onde riflesse hanno tutte lo stesso segno. Le gradinate sono monotone e interlacciate. Si noti come le tensioni a inizio e fine della linea siano differenti. A regime (DC) invece le tensioni sono uguali (t -> ). 12 di 15

15 30. Segnali digitali e interconnessioni I simulatori interattivi SW sono disponibili sul sito web del Politecnico. A disposizione si ha: Applet LineaL (ad esecuzione diretta), si ha sia la vista V(x) e V(t) in un punto a scelta. Simulatore MATLAB (Simulink), si hanno viste della tensione su una linea V(x,t) e V(t) in varie condizioni di funzionamento. Numerosi altri simulatori sono reperibili in rete. Alcuni visualizzano gli effetti di propagazione e riflessioni. In alcuni è possibile delle prove combinando anche la soglia del ricevitore per determinare: ritardi nella trasmissione dell informazione digitale (ttx); indeterminazione del valore di ritardo (tk). 31. Esempio 1: V(t, x) per RT = Z (ΓT = 0) La tensione V(t,x) è su una linea pilotata con gradino di tensione. Le terminazioni sono adattate (nessuna riflessione, Γ=0). Il gradino di tensione si sposta dal driver verso la terminazione, dove viene interamente assorbito. 32. Esempio 2: V(t, x) per RT = Z (ΓT = 0) ΓT > 0 ΓG > 0 Tutti i gradini (diretti e riflessi) hanno la stessa polarità. In ogni punto della linea è presente una gradinata monotona. 33. Esempio 3: fronti lenti, RG < Z Fronti confrontabili con ttx: ΓG < 0 al driver. Il circuito è aperto alla terminazione (RT ->, ΓT = 1). Inversione di polarità con la riflessione sul driver. Oscillazioni (più pronunciate lato terminazione). 34, 35. Esercizio C2.1 (le riflessioni) Un segnale a gradino è applicato a una linea terminata su circuito aperto con: Driver: RO = 160 Ω ; alimentazione 5 V Linea: Z =80 Ω e tp =10ns Tracciare l andamento nel tempo dei segnali lato driver e lato terminazione. 13 di 15

16 Coefficienti di riflessione: Ampiezza primo gradino: Andamento temporale: In poche parole: si da la figura con la linea di trasmissione e il driver modellato come si deve e il ricevitore. Si fa il partitore di tensione per sapere l ampiezza dell onda e allo stesso modo con ciò che è stato visto prima e si procede. 36. Effetti della propagazione La variazione di tensione si propaga da un estremo all altro in un tempo tp (tempo di propagazione). Le variazioni di stato logico sono riconosciute quando viene attraversata la soglia VTH; questo può richiedere riflessioni multiple del segnale, e introduce un ritardo ttx (tempo di trasmissione) tra attivazione del segnale e la rilevazione della variazione al ricevitore. Questo ritardo ha una indeterminazione tk (skew), dovuta alla variazioni dei parametri elettrici e fisici. 37. Sommario dei parametri I ritardi TTX e TK dipendono dalle caratteristiche elettriche (driver, reiver) e fisiche (Linea). 14 di 15

17 38. Esercizio C2.2: propagazione e skew Al sistema dell esercizio C2.1 sono collegati, all uscita del driver e all estremo della linea, due ricevitori con: VIH =1V VIL =3V 39. verifica finale Valutare tempo di trasmissione TTX e skew TK. Definire il tempo di trasmissione e lo skew, e indicare da quali parametri dipendono. Per una interconnessione modellata come linea di trasmissione, quali sono le differenze tra tempo di propagazione (tp) e tempo di trasmissione (ttx)? (da saper fare bene, è importante) Determinare il valore del coefficiente di riflessione per terminazioni costituite da Circuito aperto Corto circuito Resistenze RT1 = Z /2, RT2 = 2 Z La tensione a riposo su una linea di trasmissione senza perdite dipende da Z? Come potremmo misurare l impedenza caratteristica Z di una linea di trasmissione? Il primo gradino impresso su una linea senza perdite chiusa su una resistenza RT dipende da RT? 15 di 15

Come visto precedentemente l equazione integro differenziale rappresentativa dell equilibrio elettrico di un circuito RLC è la seguente: 1 = (1)

Come visto precedentemente l equazione integro differenziale rappresentativa dell equilibrio elettrico di un circuito RLC è la seguente: 1 = (1) Transitori Analisi nel dominio del tempo Ricordiamo che si definisce transitorio il periodo di tempo che intercorre nel passaggio, di un sistema, da uno stato energetico ad un altro, non è comunque sempre

Dettagli

La propagazione delle onde luminose può essere studiata per mezzo delle equazioni di Maxwell. Tuttavia, nella maggior parte dei casi è possibile

La propagazione delle onde luminose può essere studiata per mezzo delle equazioni di Maxwell. Tuttavia, nella maggior parte dei casi è possibile Elementi di ottica L ottica si occupa dello studio dei percorsi dei raggi luminosi e dei fenomeni legati alla propagazione della luce in generale. Lo studio dell ottica nella fisica moderna si basa sul

Dettagli

LA CORRENTE ELETTRICA

LA CORRENTE ELETTRICA L CORRENTE ELETTRIC H P h Prima che si raggiunga l equilibrio c è un intervallo di tempo dove il livello del fluido non è uguale. Il verso del movimento del fluido va dal vaso a livello maggiore () verso

Dettagli

Famiglie logiche. Abbiamo visto come, diversi anni fa, venivano realizzate in concreto le funzioni

Famiglie logiche. Abbiamo visto come, diversi anni fa, venivano realizzate in concreto le funzioni Famiglie logiche I parametri delle famiglie logiche Livelli di tensione TTL Le correnti di source e di sink Velocità di una famiglia logica Vcc Il consumo Fan-in La densità di integrazione I parametri

Dettagli

Transitori del primo ordine

Transitori del primo ordine Università di Ferrara Corso di Elettrotecnica Transitori del primo ordine Si consideri il circuito in figura, composto da un generatore ideale di tensione, una resistenza ed una capacità. I tre bipoli

Dettagli

CONDUTTORI, CAPACITA' E DIELETTRICI

CONDUTTORI, CAPACITA' E DIELETTRICI CONDUTTORI, CAPACITA' E DIELETTRICI Capacità di un conduttore isolato Se trasferiamo una carica elettrica su di un conduttore isolato questa si distribuisce sulla superficie in modo che il conduttore sia

Dettagli

SENSORI E TRASDUTTORI

SENSORI E TRASDUTTORI SENSORI E TRASDUTTORI Il controllo di processo moderno utilizza tecnologie sempre più sofisticate, per minimizzare i costi e contenere le dimensioni dei dispositivi utilizzati. Qualsiasi controllo di processo

Dettagli

LEZIONE DI ELETTRONICA per la classe 5 TIM/TSE

LEZIONE DI ELETTRONICA per la classe 5 TIM/TSE LEZIONE DI ELETTRONICA per la classe 5 TIM/TSE MODULO : Analisi dei circuiti lineari in regime sinusoidale PREMESSA L analisi dei sistemi elettrici lineari, in regime sinusoidale, consente di determinare

Dettagli

Matematica generale CTF

Matematica generale CTF Successioni numeriche 19 agosto 2015 Definizione di successione Monotonìa e limitatezza Forme indeterminate Successioni infinitesime Comportamento asintotico Criterio del rapporto per le successioni Definizione

Dettagli

Basetta per misure su amplificatori

Basetta per misure su amplificatori Basetta per misure su amplificatori Per le misure viene utilizzata una basetta a circuito stampato premontata, che contiene due circuiti (amplificatore invertente e noninvertente). Una serie di interruttori

Dettagli

V= R*I. LEGGE DI OHM Dopo aver illustrato le principali grandezze elettriche è necessario analizzare i legami che vi sono tra di loro.

V= R*I. LEGGE DI OHM Dopo aver illustrato le principali grandezze elettriche è necessario analizzare i legami che vi sono tra di loro. LEGGE DI OHM Dopo aver illustrato le principali grandezze elettriche è necessario analizzare i legami che vi sono tra di loro. PREMESSA: Anche intuitivamente dovrebbe a questo punto essere ormai chiaro

Dettagli

Complementi di Analisi per Informatica *** Capitolo 2. Numeri Complessi. e Circuiti Elettrici. a Corrente Alternata. Sergio Benenti 7 settembre 2013

Complementi di Analisi per Informatica *** Capitolo 2. Numeri Complessi. e Circuiti Elettrici. a Corrente Alternata. Sergio Benenti 7 settembre 2013 Complementi di Analisi per nformatica *** Capitolo 2 Numeri Complessi e Circuiti Elettrici a Corrente Alternata Sergio Benenti 7 settembre 2013? ndice 2 Circuiti elettrici a corrente alternata 1 21 Circuito

Dettagli

Circuiti amplificatori

Circuiti amplificatori Circuiti amplificatori G. Traversi Strumentazione e Misure Elettroniche Corso Integrato di Elettrotecnica e Strumentazione e Misure Elettroniche 1 Amplificatori 2 Amplificatori Se A V è negativo, l amplificatore

Dettagli

Page 1. ElapC2 29/10/ DDC 1 ELETTRONICA APPLICATA E MISURE. I conduttori formano anche induttanze

Page 1. ElapC2 29/10/ DDC 1 ELETTRONICA APPLICATA E MISURE. I conduttori formano anche induttanze Ingegneria dell Informazione Lezione C2: Linee di Trasmissione ELETTRONICA APPLICATA E MISURE Dante DEL CORSO AA 2012-13 C2 MODELLI A LINEA» Linee di trasmissione» Propagazione e riflessioni» Valutazione

Dettagli

Energia potenziale elettrica e potenziale. In queste pagine R indicherà una regione in cui è presente un campo elettrostatico.

Energia potenziale elettrica e potenziale. In queste pagine R indicherà una regione in cui è presente un campo elettrostatico. Energia potenziale elettrica e potenziale 0. Premessa In queste pagine R indicherà una regione in cui è presente un campo elettrostatico. 1. La forza elettrostatica è conservativa Una o più cariche ferme

Dettagli

APPUNTI DI ELETTROMAGNETISMO E RADIOTECNICA. Coordinatore del Progetto prof. Vito Potente Stesura a cura del docente ing.

APPUNTI DI ELETTROMAGNETISMO E RADIOTECNICA. Coordinatore del Progetto prof. Vito Potente Stesura a cura del docente ing. APPUNTI DI ELETTROMAGNETISMO E RADIOTECNICA Coordinatore del Progetto prof. Vito Potente Stesura a cura del docente ing. Marcello Surace 1 Si richiamano le definizioni delle leggi fondamentali, invitando

Dettagli

LA CORRENTE ELETTRICA CONTINUA

LA CORRENTE ELETTRICA CONTINUA LA CORRENTE ELETTRICA CONTINUA (Fenomeno, indipendente dal tempo, che si osserva nei corpi conduttori quando le cariche elettriche fluiscono in essi.) Un conduttore metallico è in equilibrio elettrostatico

Dettagli

GRANDEZZE ELETTRICHE E COMPONENTI

GRANDEZZE ELETTRICHE E COMPONENTI Capitolo3:Layout 1 17-10-2012 15:33 Pagina 73 CAPITOLO 3 GRANDEZZE ELETTRICHE E COMPONENTI OBIETTIVI Conoscere le grandezze fisiche necessarie alla trattazione dei circuiti elettrici Comprendere la necessità

Dettagli

Esercizi su. Funzioni

Esercizi su. Funzioni Esercizi su Funzioni ๒ Varie Tracce extra Sul sito del corso ๓ Esercizi funz_max.cc funz_fattoriale.cc ๔ Documentazione Il codice va documentato (commentato) Leggibilità Riduzione degli errori Manutenibilità

Dettagli

bipolari, quando essi, al variare del tempo, assumono valori sia positivi che negativi unipolari, quando essi non cambiano mai segno

bipolari, quando essi, al variare del tempo, assumono valori sia positivi che negativi unipolari, quando essi non cambiano mai segno Parametri dei segnali periodici I segnali, periodici e non periodici, si suddividono in: bipolari, quando essi, al variare del tempo, assumono valori sia positivi che negativi unipolari, quando essi non

Dettagli

1. Distribuzioni campionarie

1. Distribuzioni campionarie Università degli Studi di Basilicata Facoltà di Economia Corso di Laurea in Economia Aziendale - a.a. 2012/2013 lezioni di statistica del 3 e 6 giugno 2013 - di Massimo Cristallo - 1. Distribuzioni campionarie

Dettagli

GRANDEZZE ALTERNATE SINUSOIDALI

GRANDEZZE ALTERNATE SINUSOIDALI GRANDEZZE ALTERNATE SINUSOIDALI 1 Nel campo elettrotecnico-elettronico, per indicare una qualsiasi grandezza elettrica si usa molto spesso il termine di segnale. L insieme dei valori istantanei assunti

Dettagli

Tensioni variabili nel tempo e Oscilloscopio

Tensioni variabili nel tempo e Oscilloscopio ensioni variabili nel tempo e Oscilloscopio RIASSUNO: ensioni variabili e periodiche Ampiezza, valor medio, ed RMS Generatori di forme d onda ensioni sinusoidali Potenza : valore medio e valore efficace

Dettagli

Sensori a effetto Hall bipolari con ritenuta stabilizzati e non stabilizzati con circuito chopper

Sensori a effetto Hall bipolari con ritenuta stabilizzati e non stabilizzati con circuito chopper Sensori a effetto Hall bipolari con ritenuta stabilizzati e non stabilizzati con circuito chopper I risultati dei test mostrano che è possibile ottenere prestazioni significativamente maggiori impiegando

Dettagli

Teoria delle code. Sistemi stazionari: M/M/1 M/M/1/K M/M/S

Teoria delle code. Sistemi stazionari: M/M/1 M/M/1/K M/M/S Teoria delle code Sistemi stazionari: M/M/1 M/M/1/K M/M/S Fabio Giammarinaro 04/03/2008 Sommario INTRODUZIONE... 3 Formule generali di e... 3 Leggi di Little... 3 Cosa cerchiamo... 3 Legame tra N e le

Dettagli

Forze come grandezze vettoriali

Forze come grandezze vettoriali Forze come grandezze vettoriali L. Paolucci 23 novembre 2010 Sommario Esercizi e problemi risolti. Per la classe prima. Anno Scolastico 2010/11 Parte 1 / versione 2 Si ricordi che la risultante di due

Dettagli

Appunti sul galleggiamento

Appunti sul galleggiamento Appunti sul galleggiamento Prof.sa Enrica Giordano Corso di Didattica della fisica 1B a.a. 2006/7 Ad uso esclusivo degli studenti frequentanti, non diffondere senza l autorizzazione della professoressa

Dettagli

INTEGRATORE E DERIVATORE REALI

INTEGRATORE E DERIVATORE REALI INTEGRATORE E DERIVATORE REALI -Schemi elettrici: Integratore reale : C1 R2 vi (t) R1 vu (t) Derivatore reale : R2 vi (t) R1 C1 vu (t) Elenco componenti utilizzati : - 1 resistenza da 3,3kΩ - 1 resistenza

Dettagli

X = Z sinj Q = VI sinj

X = Z sinj Q = VI sinj bbiamo già parlato dei triangoli dell impedenza e delle potenze. Notiamo la similitudine dei due triangoli rettangoli. Perciò possiamo indifferentemente calcolare: (fattore di potenza) Il fattore di potenza

Dettagli

I sistemi di numerazione

I sistemi di numerazione I sistemi di numerazione 01-INFORMAZIONE E SUA RAPPRESENTAZIONE Sia dato un insieme finito di caratteri distinti, che chiameremo alfabeto. Utilizzando anche ripetutamente caratteri di un alfabeto, si possono

Dettagli

Forma d onda rettangolare non alternativa.

Forma d onda rettangolare non alternativa. Forma d onda rettangolare non alternativa. Lo studio della forma d onda rettangolare è utile, perché consente di conoscere il contenuto armonico di un segnale digitale. FIGURA 33 Forma d onda rettangolare.

Dettagli

Architettura hardware

Architettura hardware Architettura dell elaboratore Architettura hardware la parte che si può prendere a calci Sistema composto da un numero elevato di componenti, in cui ogni componente svolge una sua funzione elaborazione

Dettagli

Modelli a parametri concentrati e distribuiti

Modelli a parametri concentrati e distribuiti 5. Modelli a parametri concentrati e distribuiti 69 Modelli a parametri concentrati e distribuiti Costanti concentrate Le tensioni e le correnti sono solo funzioni del tempo: V(t) e I(t) Per l analisi

Dettagli

Collegamento a terra degli impianti elettrici

Collegamento a terra degli impianti elettrici Collegamento a terra degli impianti elettrici E noto che il passaggio di corrente nel corpo umano provoca dei danni che possono essere irreversibili se il contatto dura troppo a lungo. Studi medici approfonditi

Dettagli

Corso di Informatica Generale (C. L. Economia e Commercio) Ing. Valerio Lacagnina Rappresentazione in virgola mobile

Corso di Informatica Generale (C. L. Economia e Commercio) Ing. Valerio Lacagnina Rappresentazione in virgola mobile Problemi connessi all utilizzo di un numero di bit limitato Abbiamo visto quali sono i vantaggi dell utilizzo della rappresentazione in complemento alla base: corrispondenza biunivoca fra rappresentazione

Dettagli

Corso di Laurea in Scienze della Formazione Primaria Università di Genova MATEMATICA Il

Corso di Laurea in Scienze della Formazione Primaria Università di Genova MATEMATICA Il Lezione 5:10 Marzo 2003 SPAZIO E GEOMETRIA VERBALE (a cura di Elisabetta Contardo e Elisabetta Pronsati) Esercitazione su F5.1 P: sarebbe ottimale a livello di scuola dell obbligo, fornire dei concetti

Dettagli

I CIRCUITI ELETTRICI. Prima di tutto occorre mettersi d accordo anche sui nomi di alcune parti dei circuiti stessi.

I CIRCUITI ELETTRICI. Prima di tutto occorre mettersi d accordo anche sui nomi di alcune parti dei circuiti stessi. I CIRCUITI ELETTRICI Prima di tutto occorre mettersi d accordo anche sui nomi di alcune parti dei circuiti stessi. Definiamo ramo un tratto di circuito senza diramazioni (tratto evidenziato in rosso nella

Dettagli

LE SUCCESSIONI 1. COS E UNA SUCCESSIONE

LE SUCCESSIONI 1. COS E UNA SUCCESSIONE LE SUCCESSIONI 1. COS E UNA SUCCESSIONE La sequenza costituisce un esempio di SUCCESSIONE. Ecco un altro esempio di successione: Una successione è dunque una sequenza infinita di numeri reali (ma potrebbe

Dettagli

Termodinamica. Sistema termodinamico. Piano di Clapeyron. Sistema termodinamico. Esempio. Cosa è la termodinamica? TERMODINAMICA

Termodinamica. Sistema termodinamico. Piano di Clapeyron. Sistema termodinamico. Esempio. Cosa è la termodinamica? TERMODINAMICA Termodinamica TERMODINAMICA Cosa è la termodinamica? La termodinamica studia la conversione del calore in lavoro meccanico Prof Crosetto Silvio 2 Prof Crosetto Silvio Il motore dell automobile trasforma

Dettagli

Consumo di Potenza nell inverter CMOS. Courtesy of Massimo Barbaro

Consumo di Potenza nell inverter CMOS. Courtesy of Massimo Barbaro Consumo di Potenza nell inverter CMOS Potenza dissipata Le componenti del consumo di potenza sono 3: Potenza statica: è quella dissipata quando l inverter ha ingresso costante, in condizioni di stabilità

Dettagli

INTRODUZIONE I CICLI DI BORSA

INTRODUZIONE I CICLI DI BORSA www.previsioniborsa.net 1 lezione METODO CICLICO INTRODUZIONE Questo metodo e praticamente un riassunto in breve di anni di esperienza e di studi sull Analisi Tecnica di borsa con specializzazione in particolare

Dettagli

Campo elettrico per una carica puntiforme

Campo elettrico per una carica puntiforme Campo elettrico per una carica puntiforme 1 Linee di Campo elettrico A. Pastore Fisica con Elementi di Matematica (O-Z) 2 Esercizio Siano date tre cariche puntiformi positive uguali, fisse nei vertici

Dettagli

RISONANZA. Introduzione. Risonanza Serie.

RISONANZA. Introduzione. Risonanza Serie. RISONANZA Introduzione. Sia data una rete elettrica passiva, con elementi resistivi e reattivi, alimentata con un generatore di tensione sinusoidale a frequenza variabile. La tensione di alimentazione

Dettagli

Per studio di funzione intendiamo un insieme di procedure che hanno lo scopo di analizzare le proprietà di una funzione f ( x) R R

Per studio di funzione intendiamo un insieme di procedure che hanno lo scopo di analizzare le proprietà di una funzione f ( x) R R Studio di funzione Per studio di funzione intendiamo un insieme di procedure che hanno lo scopo di analizzare le proprietà di una funzione f ( x) R R : allo scopo di determinarne le caratteristiche principali.

Dettagli

Potenza elettrica nei circuiti in regime sinusoidale

Potenza elettrica nei circuiti in regime sinusoidale Per gli Istituti Tecnici Industriali e Professionali Potenza elettrica nei circuiti in regime sinusoidale A cura del Prof. Chirizzi Marco www.elettrone.altervista.org 2010/2011 POTENZA ELETTRICA NEI CIRCUITI

Dettagli

Elettronica Analogica. Luxx Luca Carabetta. Nello studio dell elettronica analogica ci serviamo di alcune grandezze:

Elettronica Analogica. Luxx Luca Carabetta. Nello studio dell elettronica analogica ci serviamo di alcune grandezze: Grandezze elettriche Serie e Parallelo Legge di Ohm, Principi di Kirchhoff Elettronica Analogica Luxx Luca Carabetta Premessa L elettronica Analogica, si appoggia su segnali che possono avere infiniti

Dettagli

CONVERTITORI DIGITALE/ANALOGICO (DAC)

CONVERTITORI DIGITALE/ANALOGICO (DAC) CONVERTITORI DIGITALE/ANALOGICO (DAC) Un convertitore digitale/analogico (DAC: digital to analog converter) è un circuito che fornisce in uscita una grandezza analogica proporzionale alla parola di n bit

Dettagli

~ Copyright Ripetizionando - All rights reserved ~ http://ripetizionando.wordpress.com STUDIO DI FUNZIONE

~ Copyright Ripetizionando - All rights reserved ~ http://ripetizionando.wordpress.com STUDIO DI FUNZIONE STUDIO DI FUNZIONE Passaggi fondamentali Per effettuare uno studio di funzione completo, che non lascia quindi margine a una quasi sicuramente errata inventiva, sono necessari i seguenti 7 passaggi: 1.

Dettagli

Probabilità condizionata: p(a/b) che avvenga A, una volta accaduto B. Evento prodotto: Evento in cui si verifica sia A che B ; p(a&b) = p(a) x p(b/a)

Probabilità condizionata: p(a/b) che avvenga A, una volta accaduto B. Evento prodotto: Evento in cui si verifica sia A che B ; p(a&b) = p(a) x p(b/a) Probabilità condizionata: p(a/b) che avvenga A, una volta accaduto B Eventi indipendenti: un evento non influenza l altro Eventi disgiunti: il verificarsi di un evento esclude l altro Evento prodotto:

Dettagli

La distribuzione Normale. La distribuzione Normale

La distribuzione Normale. La distribuzione Normale La Distribuzione Normale o Gaussiana è la distribuzione più importante ed utilizzata in tutta la statistica La curva delle frequenze della distribuzione Normale ha una forma caratteristica, simile ad una

Dettagli

SISTEMI DI NUMERAZIONE E CODICI

SISTEMI DI NUMERAZIONE E CODICI SISTEMI DI NUMERAZIONE E CODICI Il Sistema di Numerazione Decimale Il sistema decimale o sistema di numerazione a base dieci usa dieci cifre, dette cifre decimali, da O a 9. Il sistema decimale è un sistema

Dettagli

Corrente ele)rica. Cariche in movimento e legge di Ohm

Corrente ele)rica. Cariche in movimento e legge di Ohm Corrente ele)rica Cariche in movimento e legge di Ohm Corrente ele)rica Nei metalli si possono avere elettroni che si muovono anche velocemente fra un estremo e l altro del metallo, ma la risultante istante

Dettagli

APPUNTI DEL CORSO DI SISTEMI IMPIANTISTICI E SICUREZZA INTRODUZIONE AGLI IMPIANTI ELETTRICI: FONDAMENTI DI ELETTROTECNICA

APPUNTI DEL CORSO DI SISTEMI IMPIANTISTICI E SICUREZZA INTRODUZIONE AGLI IMPIANTI ELETTRICI: FONDAMENTI DI ELETTROTECNICA APPUNTI DEL CORSO DI SISTEMI IMPIANTISTICI E SICUREZZA INTRODUZIONE AGLI IMPIANTI ELETTRICI: FONDAMENTI DI ELETTROTECNICA Concetti e grandezze fondamentali CAMPO ELETTRICO: è un campo vettoriale di forze,

Dettagli

Visione d insieme DOMANDE E RISPOSTE SULL UNITÀ

Visione d insieme DOMANDE E RISPOSTE SULL UNITÀ Visione d insieme DOMANDE E RISPOSTE SULL UNITÀ Che cos è la corrente elettrica? Nei conduttori metallici la corrente è un flusso di elettroni. L intensità della corrente è il rapporto tra la quantità

Dettagli

Informatica per la comunicazione" - lezione 7 -

Informatica per la comunicazione - lezione 7 - Informatica per la comunicazione - lezione 7 - Campionamento La codifica dei suoni si basa sulla codifica delle onde che li producono, a sua volta basata su una procedura chiamata campionamento.! Il campionamento

Dettagli

4 3 4 = 4 x 10 2 + 3 x 10 1 + 4 x 10 0 aaa 10 2 10 1 10 0

4 3 4 = 4 x 10 2 + 3 x 10 1 + 4 x 10 0 aaa 10 2 10 1 10 0 Rappresentazione dei numeri I numeri che siamo abituati ad utilizzare sono espressi utilizzando il sistema di numerazione decimale, che si chiama così perché utilizza 0 cifre (0,,2,3,4,5,6,7,8,9). Si dice

Dettagli

I Filtri Crossover. Per poter pilotare in modo corretto gli altoparlanti presenti in una cassa acustica sono essenziali i filtri Crossover.

I Filtri Crossover. Per poter pilotare in modo corretto gli altoparlanti presenti in una cassa acustica sono essenziali i filtri Crossover. I Filtri Crossover Per poter pilotare in modo corretto gli altoparlanti presenti in una cassa acustica sono essenziali i filtri Crossover. Reperire in commercio filtri Crossover con determinate caratteristiche

Dettagli

MISURE SU CAVI COASSIALI

MISURE SU CAVI COASSIALI MISURE SU CAVI COASSIALI Carlo Vignali I4VIL 05 RIDUZIONE DEL VSWR Il valore del VSWR del carico viene osservato di valore ridotto quando è misurato all'ingresso di una linea con attenuazione Allo stesso

Dettagli

Consideriamo due polinomi

Consideriamo due polinomi Capitolo 3 Il luogo delle radici Consideriamo due polinomi N(z) = (z z 1 )(z z 2 )... (z z m ) D(z) = (z p 1 )(z p 2 )... (z p n ) della variabile complessa z con m < n. Nelle problematiche connesse al

Dettagli

Amplificatori Audio di Potenza

Amplificatori Audio di Potenza Amplificatori Audio di Potenza Un amplificatore, semplificando al massimo, può essere visto come un oggetto in grado di aumentare il livello di un segnale. Ha quindi, generalmente, due porte: un ingresso

Dettagli

La propagazione della luce in una fibra ottica

La propagazione della luce in una fibra ottica La propagazione della luce in una fibra ottica La rifrazione della luce Consideriamo due mezzi trasparenti alla luce, separati da una superficie piana. Il primo mezzo ha indice di rifrazione n, il secondo

Dettagli

Ragionamento spaziale visivo e percezione

Ragionamento spaziale visivo e percezione 2 Ragionamento spaziale visivo e percezione Serie e analogie figurali! In alcune batterie di test psicoattitudinali sono ampiamente rappresentati i quesiti che propongono un elenco di figure: in alcuni

Dettagli

CIRCUITI OLEODINAMICI ELEMENTARI

CIRCUITI OLEODINAMICI ELEMENTARI CIRCUITI OLEODINAMICI ELEMENTARI Un esame sistematico dei circuiti completi, anche se limitato a pochi tipi di macchine e di attrezzature, sarebbe estremamente complesso e vasto. Il raggiungimento del

Dettagli

Controlli Automatici T. Trasformata di Laplace e Funzione di trasferimento. Parte 3 Aggiornamento: Settembre 2010. Prof. L.

Controlli Automatici T. Trasformata di Laplace e Funzione di trasferimento. Parte 3 Aggiornamento: Settembre 2010. Prof. L. Parte 3 Aggiornamento: Settembre 2010 Parte 3, 1 Trasformata di Laplace e Funzione di trasferimento Prof. Lorenzo Marconi DEIS-Università di Bologna Tel. 051 2093788 Email: lmarconi@deis.unibo.it URL:

Dettagli

ELETTRONICA. L amplificatore Operazionale

ELETTRONICA. L amplificatore Operazionale ELETTRONICA L amplificatore Operazionale Amplificatore operazionale Un amplificatore operazionale è un amplificatore differenziale, accoppiato in continua e ad elevato guadagno (teoricamente infinito).

Dettagli

MAPPE DI KARNAUGH. Nei capitoli precedenti si è visto che è possibile associare un circuito elettronico o elettrico ad una funzione logica.

MAPPE DI KARNAUGH. Nei capitoli precedenti si è visto che è possibile associare un circuito elettronico o elettrico ad una funzione logica. MAPPE DI KARNAUGH 1. Generalità Nei capitoli precedenti si è visto che è possibile associare un circuito elettronico o elettrico ad una funzione logica. E ovvio che più semplice è la funzione e più semplice

Dettagli

Interesse, sconto, ratei e risconti

Interesse, sconto, ratei e risconti 129 Interesse, sconto, ratei e risconti Capitolo 129 129.1 Interesse semplice....................................................... 129 129.1.1 Esercizio per il calcolo dell interesse semplice........................

Dettagli

L influenza della corrente sulla barca si manifesta in due effetti principali: uno sul vento e uno sulla rotta percorsa.

L influenza della corrente sulla barca si manifesta in due effetti principali: uno sul vento e uno sulla rotta percorsa. CORRENTI e DIAGRAMMI POLARI Come la corrente trasforma le polari di una barca Durante una discussione nel corso di una crociera, è stata manifestata la curiosità di sapere come possano essere utilizzate

Dettagli

Slide Cerbara parte1 5. Le distribuzioni teoriche

Slide Cerbara parte1 5. Le distribuzioni teoriche Slide Cerbara parte1 5 Le distribuzioni teoriche I fenomeni biologici, demografici, sociali ed economici, che sono il principale oggetto della statistica, non sono retti da leggi matematiche. Però dalle

Dettagli

Esercitazione N. 1 Misurazione di resistenza con metodo volt-amperometrico

Esercitazione N. 1 Misurazione di resistenza con metodo volt-amperometrico Esercitazione N. 1 Misurazione di resistenza con metodo volt-amperometrico 1.1 Lo schema di misurazione Le principali grandezze elettriche che caratterizzano un bipolo in corrente continua, quali per esempio

Dettagli

PROCEDURA INVENTARIO DI MAGAZZINO di FINE ESERCIZIO (dalla versione 3.2.0)

PROCEDURA INVENTARIO DI MAGAZZINO di FINE ESERCIZIO (dalla versione 3.2.0) PROCEDURA INVENTARIO DI MAGAZZINO di FINE ESERCIZIO (dalla versione 3.2.0) (Da effettuare non prima del 01/01/2011) Le istruzioni si basano su un azienda che ha circa 1000 articoli, che utilizza l ultimo

Dettagli

Modellazione e Analisi di Reti Elettriche

Modellazione e Analisi di Reti Elettriche Modellazione e Analisi di eti Elettriche Modellazione e Analisi di eti Elettriche Davide Giglio Introduzione alle eti Elettriche e reti elettriche costituite da resistori, condensatori e induttori (bipoli),

Dettagli

UNA LEZIONE SUI NUMERI PRIMI: NASCE LA RITABELLA

UNA LEZIONE SUI NUMERI PRIMI: NASCE LA RITABELLA UNA LEZIONE SUI NUMERI PRIMI: NASCE LA RITABELLA Tutti gli anni, affrontando l argomento della divisibilità, trovavo utile far lavorare gli alunni sul Crivello di Eratostene. Presentavo ai ragazzi una

Dettagli

Capitolo 13: L offerta dell impresa e il surplus del produttore

Capitolo 13: L offerta dell impresa e il surplus del produttore Capitolo 13: L offerta dell impresa e il surplus del produttore 13.1: Introduzione L analisi dei due capitoli precedenti ha fornito tutti i concetti necessari per affrontare l argomento di questo capitolo:

Dettagli

Economia Applicata ai sistemi produttivi. 06.05.05 Lezione II Maria Luisa Venuta 1

Economia Applicata ai sistemi produttivi. 06.05.05 Lezione II Maria Luisa Venuta 1 Economia Applicata ai sistemi produttivi 06.05.05 Lezione II Maria Luisa Venuta 1 Schema della lezione di oggi Argomento della lezione: il comportamento del consumatore. Gli economisti assumono che il

Dettagli

Facoltà di Scienze Politiche Corso di Economia Politica. Esercitazione di Microeconomia sui capitoli 3 e 4

Facoltà di Scienze Politiche Corso di Economia Politica. Esercitazione di Microeconomia sui capitoli 3 e 4 Facoltà di Scienze Politiche Corso di Economia Politica Esercitazione di Microeconomia sui capitoli 3 e 4 Domanda 1 Nel modello di domanda e offerta l equilibrio si verifica quando: A) Tutti i compratori

Dettagli

Uso di base delle funzioni in Microsoft Excel

Uso di base delle funzioni in Microsoft Excel Uso di base delle funzioni in Microsoft Excel Le funzioni Una funzione è un operatore che applicato a uno o più argomenti (valori, siano essi numeri con virgola, numeri interi, stringhe di caratteri) restituisce

Dettagli

( x) ( x) 0. Equazioni irrazionali

( x) ( x) 0. Equazioni irrazionali Equazioni irrazionali Definizione: si definisce equazione irrazionale un equazione in cui compaiono uno o più radicali contenenti l incognita. Esempio 7 Ricordiamo quanto visto sulle condizioni di esistenza

Dettagli

Siamo così arrivati all aritmetica modulare, ma anche a individuare alcuni aspetti di come funziona l aritmetica del calcolatore come vedremo.

Siamo così arrivati all aritmetica modulare, ma anche a individuare alcuni aspetti di come funziona l aritmetica del calcolatore come vedremo. DALLE PESATE ALL ARITMETICA FINITA IN BASE 2 Si è trovato, partendo da un problema concreto, che con la base 2, utilizzando alcune potenze della base, operando con solo addizioni, posso ottenere tutti

Dettagli

Progetto di simulazione molecolare per il corso di Complementi di algoritmi A.A. 2005-06

Progetto di simulazione molecolare per il corso di Complementi di algoritmi A.A. 2005-06 Progetto di simulazione molecolare per il corso di Complementi di algoritmi A.A. 2005-06 13 febbraio 2006 1 Descrizione Il progetto si compone delle seguenti fasi: 1. caricamento di soluzioni in formato

Dettagli

Il Corso di Fisica per Scienze Biologiche

Il Corso di Fisica per Scienze Biologiche Il Corso di Fisica per Scienze Biologiche Ø Prof. Attilio Santocchia Ø Ufficio presso il Dipartimento di Fisica (Quinto Piano) Tel. 075-585 2708 Ø E-mail: attilio.santocchia@pg.infn.it Ø Web: http://www.fisica.unipg.it/~attilio.santocchia

Dettagli

9. Urti e conservazione della quantità di moto.

9. Urti e conservazione della quantità di moto. 9. Urti e conservazione della quantità di moto. 1 Conservazione dell impulso m1 v1 v2 m2 Prima Consideriamo due punti materiali di massa m 1 e m 2 che si muovono in una dimensione. Supponiamo che i due

Dettagli

OSCILLATORI AL QUARZO: CONTASECONDI

OSCILLATORI AL QUARZO: CONTASECONDI ... OSCILLATORI AL QUARZO: CONTASECONDI di Maurizio Del Corso m.delcorso@farelettronica.com Come può un cristallo di quarzo oscillare ad una determinata frequenza? Quale spiegazione fisica c è dietro a

Dettagli

1. PRIME PROPRIETÀ 2

1. PRIME PROPRIETÀ 2 RELAZIONI 1. Prime proprietà Il significato comune del concetto di relazione è facilmente intuibile: due elementi sono in relazione se c è un legame tra loro descritto da una certa proprietà; ad esempio,

Dettagli

Induzione magnetica. Corrente indotta. Corrente indotta. Esempio. Definizione di flusso magnetico INDUZIONE MAGNETICA E ONDE ELETTROMAGNETICHE

Induzione magnetica. Corrente indotta. Corrente indotta. Esempio. Definizione di flusso magnetico INDUZIONE MAGNETICA E ONDE ELETTROMAGNETICHE Induzione magnetica INDUZIONE MAGNETICA E ONDE ELETTROMAGNETICHE Che cos è l induzione magnetica? Si parla di induzione magnetica quando si misura una intensità di corrente diversa da zero che attraversa

Dettagli

Fondamenti e didattica di Matematica Finanziaria

Fondamenti e didattica di Matematica Finanziaria Fondamenti e didattica di Matematica Finanziaria Silvana Stefani Piazza dell Ateneo Nuovo 1-20126 MILANO U6-368 silvana.stefani@unimib.it 1 Unità 9 Contenuti della lezione Operazioni finanziarie, criterio

Dettagli

11010010 = 1*2^7 + 1*2^6 + 0*2^5 + 1*2^4 + 0*2^3 + 0*2^2 + 1*2^1 + 0*2^0 = 210

11010010 = 1*2^7 + 1*2^6 + 0*2^5 + 1*2^4 + 0*2^3 + 0*2^2 + 1*2^1 + 0*2^0 = 210 Il sistema BINARIO e quello ESADECIMALE. Il sistema di numerazione binario è particolarmente legato ai calcolatori in quanto essi possono riconoscere solo segnali aventi due valori: uno alto e uno basso;

Dettagli

Regole della mano destra.

Regole della mano destra. Regole della mano destra. Macchina in continua con una spira e collettore. Macchina in continua con due spire e collettore. Macchina in continua: schematizzazione di indotto. Macchina in continua. Schematizzazione

Dettagli

Esercizio 1 Dato il gioco ({1, 2, 3}, v) con v funzione caratteristica tale che:

Esercizio 1 Dato il gioco ({1, 2, 3}, v) con v funzione caratteristica tale che: Teoria dei Giochi, Trento, 2004/05 c Fioravante Patrone 1 Teoria dei Giochi Corso di laurea specialistica: Decisioni economiche, impresa e responsabilità sociale, A.A. 2004/05 Soluzioni degli esercizi

Dettagli

21-Mar-03-2 ETLCE - B6-2003 DDC. 21-Mar-03-4 ETLCE - B6-2003 DDC. segnale modulato. transiszioni. finestra per trans fisse.

21-Mar-03-2 ETLCE - B6-2003 DDC. 21-Mar-03-4 ETLCE - B6-2003 DDC. segnale modulato. transiszioni. finestra per trans fisse. Modulo Politecnico di Torino Facoltà dell Informazione Elettronica delle telecomunicazioni Anelli ad aggancio di fase (PLL) B6 - Demodulatori e sincronizzatori» FSK, PSK, PAM» recupero dati/clock (CDR)»

Dettagli

[simbolo della grandezza elettrica] SIMBOLO ELETTRICO E FOTO GRANDEZZA ELETTRICA NOME CATEGORIA UNITA DI MISURA

[simbolo della grandezza elettrica] SIMBOLO ELETTRICO E FOTO GRANDEZZA ELETTRICA NOME CATEGORIA UNITA DI MISURA NOME SIMBOLO ELETTRICO E FOTO CATEGORIA GRANDEZZA ELETTRICA [simbolo della grandezza elettrica] UNITA DI MISURA Accumulatore, batteria, pila E un in tempo; per specificare questa categoria si parla comunque

Dettagli

La trasformata Zeta. Marco Marcon

La trasformata Zeta. Marco Marcon La trasformata Zeta Marco Marcon ENS Trasformata zeta E l estensione nel caso discreto della trasformata di Laplace. Applicata all analisi dei sistemi LTI permette di scrivere in modo diretto la relazione

Dettagli

Rappresentare i nessi logici con gli insiemi

Rappresentare i nessi logici con gli insiemi Rappresentare i nessi logici con gli insiemi È un operazione molto utile in quesiti come quello nell Esempio 1, in cui gruppi di persone o cose vengono distinti in base a delle loro proprietà. Un elemento

Dettagli

Modulo didattico sulla misura di grandezze fisiche: la lunghezza

Modulo didattico sulla misura di grandezze fisiche: la lunghezza Modulo didattico sulla misura di grandezze fisiche: la lunghezza Lezione 1: Cosa significa confrontare due lunghezze? Attività n 1 DOMANDA N 1 : Nel vostro gruppo qual è la matita più lunga? DOMANDA N

Dettagli

Figura 1: Schema di misurazione della potenza con il metodo Barbagelata.

Figura 1: Schema di misurazione della potenza con il metodo Barbagelata. Richiami sulla misurazione di potenza elettrica in un sistema trifase simmetrico e squilibrato e traccia delle operazioni da svolgere in laboratorio Alberto Vallan - 005 1. Il metodo Barbagelata In un

Dettagli

Appendice Circuiti con amplificatori operazionali

Appendice Circuiti con amplificatori operazionali Appendice Circuiti con amplificatori operazionali - Appendice Circuiti con amplificatori operazionali - L amplificatore operazionale Il componente ideale L amplificatore operazionale è un dispositivo che

Dettagli

5. Coppie differenziali di transistori bipolari

5. Coppie differenziali di transistori bipolari 5. Coppie differenziali di transistori bipolari Vediamo ora una semplice struttura adatta a realizzare amplificatori di tensione differenziali. Ci preoccupiamo in questo paragrafo di dare alcune definizioni

Dettagli

LA CORRENTE ELETTRICA Prof. Erasmo Modica erasmo@galois.it

LA CORRENTE ELETTRICA Prof. Erasmo Modica erasmo@galois.it LA CORRENTE ELETTRICA Prof. Erasmo Modica erasmo@galois.it L INTENSITÀ DELLA CORRENTE ELETTRICA Consideriamo una lampadina inserita in un circuito elettrico costituito da fili metallici ed un interruttore.

Dettagli

Vademecum studio funzione

Vademecum studio funzione Vademecum studio funzione Campo di Esistenza di una funzione o dominio: Studiare una funzione significa determinare gli elementi caratteristici che ci permettono di disegnarne il grafico, a partire dalla

Dettagli

E naturale chiedersi alcune cose sulla media campionaria x n

E naturale chiedersi alcune cose sulla media campionaria x n Supponiamo che un fabbricante stia introducendo un nuovo tipo di batteria per un automobile elettrica. La durata osservata x i delle i-esima batteria è la realizzazione (valore assunto) di una variabile

Dettagli