Variabili in base al ruolo nella ricerca

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1 Variabili e ipotesi

2 Variabili in base al ruolo nella ricerca! La differenza principale da ricordare è quella fra variabili dipendenti e indipendenti. La differenza fra le due è di tipo logico.! La variabile indipendente è quella che si assume influenzare i valori di un altra variabile. La V.I. può essere a volte manipolata direttamente dal ricercatore, altre volte solo misurata.! La variabile dipendente è la variabile effetto. Si assume che i valori di una VD dipendano dai valori di altre variabili da cui la VD dipende (cioè da una variabile indipendente). La variabile dipendente per definizione non può essere manipolata, ma solo misurata sul campione.

3 Lessico di base! Fattore: altro modo per indicare la Variabile Indipendente! Variabile osservata: altro modo per indicare la Variabile Dipendente

4 Operazionalizzazione delle variabili! Per operazionalizzazione intendiamo la definizione operativa del/i costrutto/i di cui vogliamo analizzare la relazione. Ansia: frequenza cardiaca (fisiologica), STAI (State-trait anxiety inventory; self-report), velocità con cui esegue il compito (comportamentale) Ci permette di misurare la variabile che stiamo studiando, ossia di istituire una relazione tra un sistema empirico (battiti cardiaci) e un sistema formale (numero di battiti cardiaci per minuto) L OPERAZIONALIZZAZIONE consiste quindi nel trasformare dei concetti teorici in variabili, cioè in entità rilevabili e misurabili

5 Definizione di operazionalizzazione Operazione = procedura osservabile e comunicabile, azione dichiarata e controllabile da altri (L. Cannavò 2007, 79); Operazionalizzazione = traduzione di assunti o vincoli teorici in operazioni procedurali, passaggio dalla teoria alla ricerca (ivi, 79, 88)

6 Come passare da una proprietà a una variabile 1. CONCETTUALIZZARE la proprietà e gli stati sulla proprietà (es. età per fasce di età); 2. CLASSIFICARE gli stati su una proprietà (0-10; 11-20; 21-30; 31-40; +40); 3. Solo dopo aver compiuto queste operazioni si può passare a definire lo strumento con cui raccogliere i dati, dove, chi, ecc. e quindi alla 4. Codifica dei dati NB: Tutti questi passaggi fanno sì che la variabile e le sue categorie non siano la riproduzione fotografica della proprietà e dei suoi stati L insieme delle categorie dà luogo alla VARIABILE

7 Un esempio: Osservasalute Tasso di incidenza AIDS! Definizione di caso Aids ; fonte (scientifica e legislativa) di questa definizione;! Indicatore = tasso di incidenza Aids = (nuovi casi di Aids /popolazione media residente) x ;! Limiti di questo indicatore: p. es. l anno di diagnosi non coincide con l anno di notifica; alcuni casi sfuggono a causa del fenomeno della sotto-notifica sottostima di nuovi casi;! Correzioni ai limiti;! Valore di riferimento per comparare le regioni: la regione con minor tasso di incidenza (VdA e Basilicata: 0,8)! Chi raccoglie queste informazioni, come le raccoglie, periodicità aggiornamento

8 La manipolazione delle variabili! Le variabili indipendenti possono essere:! manipolate,! non manipolate.! Se ci sono delle variabili manipolate, tutto il resto deve essere mantenuto costante.

9 Manipolazione e controllo delle variabili! Quando è possibile una manipolazione diretta da parte dello sperimentatore si possono ad esempio:! Modificare i valori della variabile indipendente se questa è metrica! Modificare i livelli della variabile indipendente se questa è categoriale! Modificare le istruzioni

10 Manipolazione e controllo delle variabili: modifica dei valori! Ipotesi: La familiarità di uno stimolo determina un aumento della sua piacevolezza. La familiarità viene operazionalizzata come numero di volte che uno viene esposto a uno stimolo. La variabile può assumere tutti i valori da zero a infinito.! Variazione nel numero di volte in cui uno stimolo viene presentato: 1, 2, 5, 10, 15, 20, 25 volte.! Anche la variabile dipendente va operazionalizzata. Piacevolezza dello stimolo = punteggio da 0 (nessun piacere) a 10 (massimo piacere)! Come scegliere i valori?! Letteratura! Ricerca pilota

11 Manipolazione e controllo delle variabili: modifica dei livelli! Ipotesi: il tipo di orientamento suscitato nel neoassunto ha un effetto sulla discriminazione intergruppi! Variazione nelle istruzioni di tre gruppi: 1. Orientamento interpersonale ( devi farti una accurata impressione di come sono i colleghi ) 2. Orientamento al compito ( devi farti un accurata impressione del compito che si sta svolgendo ) 3. Nessun orientamento

12 Manipolazione e controllo delle variabili! Controllo dell affidabilità della manipolazione:! E importante verificare che i diversi livelli della V.I. siano davvero percepiti come tali

13 Cos è un ipotesi «una proposizione espressa in forma controllabile che prevede un particolare rapporto tra due (o più) variabili [...], è una spiegazione provvisoria per la quale i dati necessari per il controllo sono almeno potenzialmente disponibili [...]; deve trattarsi di affermazioni di fatto, suscettibili di indagine empirica [ ]. Questa definizione esclude tutte le affermazioni che sono semplici opinioni, giudizi di valore o asserzioni normative» [Bailey, 57] «L ipotesi non è, ma parla di una relazione fra variabili» [Marradi, 89]

14 La natura delle ipotesi Un ipotesi è una affermazione circa la relazione fra due o più variabili (Marradi, 1984) Gli ospedali con un rapporto tra infermieri abilitati e pazienti 2 a 5 avrà minori eventi avversi per i pazienti VI: rapporto tra infermieri abilitati e pazienti VD: n. eventi avversi per il paziente

15 L ipotesi! è un asserto che implica una relazione tra due o più concetti, che è stato sottoposto a controllo empirico o è concepito per essere sottoposto a tale controllo! si colloca ad un livello inferiore di generalità e astrazione rispetto alla teoria! è ciò che permette la traduzione della teoria in termini empiricamente controllabili; infatti una teoria deve poter essere articolata in ipotesi specifiche. Il criterio della controllabilità /falsificabilità empirica è infatti uno dei principali criteri di scientificità

16 Una buona ipotesi! Afferma con chiarezza e concisione la relazione (o la differenza) che ci si aspetta da due o più variabili e, indipendentemente dalle modalità di formulazione, essa deve comprendere la popolazione in studio e i risultati che si prevedono.! Le ipotesi servono a più scopi:! Guidare la ricerca scientifica per avanzare la conoscenza! Dare indicazioni al progetto di ricerca, la raccolta, l analisi e l interpretazione dei dati. Sulla base dell ipotesi si procede alla selezione del campione, all individuazioni delle relazioni da testare e alla scelta dell analisi statistica

17 Ipotesi semplici e ipotesi complesse! Ipotesi semplice afferma la relazione tra due variabili. Più facile da testare, misurare e analizzare.! Ipotesi complessa afferma la relazione tra due o più variabili indipendenti con due o più variabili dipendenti.! Le considerazioni che devono fare i ricercatori sono:! Quale tipo di ipotesi è migliore per lo studio?! Lo studio che si sta progettando è fattibile? Se, ad esempio, è appropriata un ipotesi complessa ma è impossibile raccogliere i dati, allora si deve optare per un ipotesi semplice.

18 Le ipotesi possono essere

19 Tipi di ipotesi! NON DIREZIONALI: asseriscono l esistenza di una relazione tra una o più cause (variabile/i indipendente/i) e l effetto o conseguenza che si vuole studiare (variabile dipendente), senza specificarne la direzione. Es. Esiste una relazione tra depressione e attaccamento materno - fetale.! DIREZIONALI: non si limitano ad affermare l esistenza di una relazione fra due o più variabili, ma ne specificano la direzione. Es. Le donne con alti livelli di depressione avranno un più basso livello di attaccamento materno fetale.! L IPOTESI NULLA (H 0 ) afferma l esistenza di nessuna relazione o differenza tra due variabili. E anche chiamata ipotesi statistica. Es. Non ci sarà alcuna differenza significativa tra il peso dei bambini pesati su una bilancia per adulti mentre sono tenuti in braccio da un adulto, rispetto al peso dei bambini pesati su una bilancia per bambini.

20 Esempio di ipotesi L incidenza e il grado di gravità del disagio soggettivo del paziente saranno ridotti dopo la somministrazione dei farmaci tramite la tecnica di iniezione intramuscolare Z-trac rispetto a quelli dei pazienti sottoposti a iniezione intramuscolare tradizionale.

21 Formulare le ipotesi! «Le ipotesi non nascono dai dati per via induttiva, ma SONO FORMULATE DAI RICERCATORI in base a conoscenze esterne ai dati stessi, e derivanti dalle loro precedenti esperienze dell oggetto e del contesto della ricerca, o da teorie riguardanti tale oggetto o contesto» [Marradi, 1990]! «Come osserva Galtung, la priorità della formazione delle ipotesi sulla raccolta dei dati è un logico corollario del principio di FALSIFICAZIONE (ipotesi e teorie devono essere formulate in modo da poter essere dimostrate false) che Popper e la sua scuola hanno fatto prevalere sul principio di VERIFICAZIONE (ipotesi e teorie devono essere dimostrate vere) come criterio di demarcazione fra asserzioni scientifiche e non scientifiche» [Marradi, 1990]

22 Ostacoli nel formulare le ipotesi! mancata conoscenza di una teoria oppure l uso scorretto e/o distorto di tale teoria! formulazione delle ipotesi non funzionale alla teoria prescelta oppure un rapporto fra teoria e ipotesi forzato,meccanico, apparente! genericità della formulazione delle ipotesi, che rischiano di confondersi con l oggetto di ricerca nelle sue articolazioni! scarsa conoscenza delle tecniche di ricerca o costruzione di strumenti errati o banali di reperimento dati

23 Identificazione problema e formulazione ipotesi di ricerca! IPOTESI DESCRITTIVA! IPOTESI SPERIMENTALE! IPOTESI CORRELAZIONALE

24 Ipotesi descrittiva! Viene formulata quando la letteratura o l esperienza empirica non consente di effettuare ipotesi accurate. Quando cioè non è possibile effettuare alcuna ipotesi sui risultati attesi. Es. sondaggi, screening, atteggiamenti ecc. Si vogliono descrivere le capacità degli infermieri di gestire i comportamenti inadeguati dei pazienti con piede diabetico.

25 Ipotesi sperimentale! Presuppone che almeno una variabile indipendente influenzi almeno una variabile dipendente.. Y=f(X)! Valuta, quindi, i rapporti di causa/effetto Se ai bambini con un età da 5 a 10 anni vengono fornite informazioni prima della tonsillectomia, essi sperimenteranno meno ansia post operatoria rispetto ai bambini della stessa età che non ricevono informazioni. Soggetti: bambini di età tra i 5 e i 10 anni X = informazione pre operatoria Y = minore ansia post operatoria

26 Ipotesi correlazionale! Presuppone che almeno una variabile osservata si correli con un altra variabile osservata..! NON valuta i rapporti di causa/effetto! Si formula sempre in termini correlazionali Le capacità degli infermieri di gestire i comportamenti inadeguati dei pazienti con piede diabetico sono correlate (+ o - ) con l aumento del rischio di ulcerazioni?

27 Causalità e correlazione! Nella ricerca scientifica si confondono spesso due concetti: la correlazione e la causalità.! La correlazione si riferisce ad una relazione tra due (o più) variabili che cambiano insieme. Una correlazione può essere positiva o negativa.! Una correlazione positiva vuole dire che se una variabile aumenta (l età) anche l'altra aumenta (es. la pressione arteriosa). Ma anche che se una variabile diminuisce anche l altra diminuisce.! Una correlazione negativa funziona all'opposto: se una aumenta l'altra diminuisce, ma anche se una diminuisce, l altra aumenta.! La causalità si riferisce a una relazione tra due (o più) variabili dove una variabile causa l'altra. Devono essere soddisfatti tre criteri perché si abbia causalità:! le variabili devono essere correlate;! una variabile deve precedere l'altra variabile;! deve essere dimostrato che una terza variabile non stia provocando alcun cambiamento nelle due variabili di interesse (assenza di correlazione spuria)

28 Nota bene:! Tutti i sostantivi delle ipotesi devono essere definiti prima concettualmente e poi operativamente.! E poi importante conoscere la popolazione: chi sono i soggetti, che caratteristiche hanno! Le variabili identificate nelle ipotesi devono avere anche una definizione operativa, cioè bisogna specificare in che modo saranno misurate in termini di strumenti o scale.

29 Definizione operativa delle variabili di un ipotesi! Lo scopo dello studio è di esaminare la relazione tra la resistenza individuale e la tensione del caregiver, misurando la depressione e l affaticamento nelle persone che forniscono assistenza ad anziani con decadimento cognitivo (condizione con elevato stress) e di determinare se l utilizzo di strategie di coping trasformazionale è in grado di mediare la relazione tra resistenza e outcome del caregiver.! Ipotesi: 1. I caregiver con alti livelli individuali di resistenza sperimenteranno una tensione più bassa così come misurata sulla base della depressione (Center Epidemiologic Studies Depression Scale, CES-D) e dell affaticamento (Piper Fatigue Scale, FP) 2. I caregiver con alti livelli individuali di resistenza utilizzeranno con maggior frequenza strategie di coping trasformazionale (come misurato dalle due sottoscale della Jelowiec Coping Scale scale del confronto e dell ottimismo), rispetto ai caregiver con resistenza individuale più bassa.

30 Falsificazione o convalida delle ipotesi! Il processo di convalida o falsificazione delle ipotesi avviene attraverso la ricerca scientifica.! Per testare un ipotesi, il ricercatore seleziona un campione, adotta gli strumenti di misurazione, sceglie un disegno e segue delle procedure per la raccolta dei dati.! Un ipotesi testabile è quella che contiene delle variabili che sono misurabili, con delle relazioni che possono essere convalidate o falsificate sulla base dei dati raccolti.

31 Falsificazione o convalida delle ipotesi! Le ipotesi vengono testate con l analisi statistica. La scelta dei test statistici più appropriati per uno studio dipende non solo dalla natura dei dati ma anche da come sono state misurate le variabili. Cosa significa accertare la validità di un ipotesi? Ø escludere che la relazione ipotizzata sia spuria, cioè dovuta al fatto che le due variabili dipendono entrambe da una terza variabile (validità interna). Ø accertare se la relazione trovata sulla base dei dati raccolti sia generalizzabile (validità esterna).

32 Domande di ricerca! Una domanda di ricerca è una domanda concisa, scritta al presente che include una o più variabili (o concetti).! Le domande di ricerca vertono sulla descrizione delle variabili, sull esame delle loro relazioni e sulla determinazioni delle differenze tra due o più gruppi riguardo a specifiche variabili.! Sono usate in sostituzione delle ipotesi quando la conoscenza corrente su un fenomeno è limitata e quindi la ricerca che si vuole condurre vuole identificare o descrivere il fenomeno).

33 Un modello per generare domande! Com è descritta la variabile X? (descrizione di variabili)! Qual è la percezione di X? (descrizione di variabili)! X è correlata a Y? (esame di relazioni)! Qual è la correlazione tra X e Y? (esame di relazioni)! Esiste una differenza tra i gruppi 1 e 2 rispetto a Y? (determinare differenze)

34 Esempi di domande di ricerca! Qual è il pattern dei sintomi (ad es. vomito, nausea, astenia, perdita dell appetito) dei pazienti sottoposti a colecistectomia laparoscopica e come questi sintomi si modificano nel periodo peri-opertorio e nella fase di recupero?! Quanti pazienti fanno richiesta di farmaci analgesici e per quanto tempo dopo l intervento chirurgico?! Quanto necessita il paziente per ritornare ai normali pattern alimentari e di vita dopo l intervento chirurgico?

35 Esempi di domande di ricerca! Il supporto sociale è in grado di influenzare lo stress della donna nel periodo in cui è sottoposta a biopsia mammaria?! L età della donna è correlata all entità del supporto sociale che riceve?

36 Ipotesi e problemi di ricerca infermieristici! Il problema di ricerca deve essere significativo e rilevante (pazienti, infermieri e comunità scientifica beneficeranno delle conoscenze che si otterranno)! I risultati saranno applicabili alla pratica infermieristica, alla formazione o all amministrazione! Fattibile ovvero ricercabile

37 Fonti del problema di ricerca! Pratica infermieristica! Letteratura! Teoria

38 Esercitazione! Formulare l ipotesi che guiderà la ricerca bibliografica per l esercitazione da consegnare per l esame. In questa fase non è necessario definire operativamente le variabili.! Indicare il background (contesto, motivazioni e rilevanza dell argomento per la pratica infermieristica)! Indicare gli obiettivi dell analisi della letteratura

39 Esempio 1 I pazienti adulti con lesioni da ustione sperimentano dolore durante la cura locale della lesione, nonostante gli interventi di tipo farmacologico. Ulteriori interventi infermieristici sono necessari per migliorare la gestione del dolore. Ipotesi Gli interventi infermieristici di tipo non farmacologico per il sollievo del dolore procedurale nei soggetti adulti con ustioni hanno un effetto positivo sugli outcomes del dolore Obiettivi Scopo della presente revisione è identificare prove di efficacia del sollievo del dolore procedurale nei soggetti adulti con ustioni di interventi infermieristici di tipo non farmacologico

40 Esempio 2 Per la detersione delle lesioni vengono raccomandate varie soluzioni, tuttavia è preferibile una normale soluzione salina in quanto è una soluzione isotonica e non interferisce con il normale processo di guarigione. A livello domiciliare per la detersione delle lesioni si utilizza ordinariamente l acqua del rubinetto perché è facilmente accessibile, è efficiente e rispetta il rapporto costo-efficacia, seppure sul suo uso è in atto un dibattito irrisolto. Ipotesi Vi è una differenza nell uso dell acqua rispetto ad altre soluzioni per la detersione delle lesioni in termini di infezioni Obiettivi Scopo della presente revisione è valutare gli effetti in termini di rischio di sviluppo di infezioni dell acqua in confronto ad altre soluzioni per la detersione delle lesioni.

41 Esempio 3 Il diabete mellito è una malattia di notevole impatto sociale per l entità della sua diffusione e la gravità delle sue complicanze. La prevalenza di ulcere del piede nei soggetti diabetici è stimata attorno al 4-10% nei Paesi sviluppati. Ipotesi L uso di clinical pathway produce una significativa riduzione di alcuni outcome clinici (amputazione, riammissioni a 30 giorni e degenza media) Obiettivi Chiarire se l utilizzo di clinical pathway può migliorare gli esiti nella gestione di persone con piede diabetico con riferimento a rischio di amputazione, riammissiono a 30 giorni e degenza media.

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