FLAVIO FORNER. Postural Game System. Eserciziario

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1 FLAVIO FORNER Postural Game System Eserciziario

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3 PREFAZIONE Questo eserciziario è nato con l obiettivo di dare un indicazione sulla metodologia del Postural Game System e sulle sue possibili applicazioni; è costituito da illustrazioni e spiegazioni di esercizi implementati a protocolli di prevenzione e cura di alcune patologie muscolo-scheletriche. Fondamentale resta l apporto del terapeuta che deve, dopo un attenta analisi funzionale, indicare gli esercizi o il protocollo più adatti, ed eventualmente modificarli in funzione della risposta dell utilizzatore. Flavio Forner, Il Postural Game System una nuova metodica 5 Basi neurofisiologiche del Postural Game System 9 Dædalus 15 Semelles a Boule 25 Monitoraggio del trattamento 33 Il protocollo base con Dædalus e Semelles a Boule 37 Esercizi per distretti con Dædalus 45 Esercizi con Semelles a Boule 89 Trattamento di alcune patologie con Dædalus 95 Trattamento di alcune patologie con Semelles a Boule 117 Prevenzione dei traumi sportivi 123 Trattamento defatigante con Semelles a Boule 127 Trattamento per la terza età 129 PGS nell attività motoria scolastica 133 Conclusioni 137

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5 IL POSTURAL IL POSTURAL GAME SYSTEM GAME SYSTEM UNA NUOVA METODICA Il POSTURAL GAME SYSTEM 6 Domande e risposte 7 pag. 5

6 6IL POSTURAL GAME SYSTEM IL POSTURAL GAME SYSTEM Una nuova metodica Il PGS è una metodologia di rieducazione dell ortostatismo anti-gravitazionale umano, basata su concetti di neurofisiogia applicata a tecniche di stimolazione neuro-sensoriale e neuro-motoria indirizzate ai sistemi recettoriali induttori e di controllo del tono di postura sia in statica (Dædalus ) che in dinamica (Semelles a Boule ). L originalità di questo metodo rieducativo è di consentire una spiccata selettività delle unità motorie da reclutare. Infatti le stimolazioni su un piano pneumo-elastico evocano da parte del corpo, risposte di adattamento automatico, riflesso, mediato da attivazione delle unità motorie toniche, a contrazione lenta, a metabolismo ossidativo che garantiscono la stabilità delle articolazioni intervertebrali e periferiche, vero obiettivo di questo progetto riabilitativo. Ma anche i recettori di controllo posturale, vestibolari, uditivi e oculari vengono allertati durante le oscillazioni somatiche indotte dalla stimolazione di questo originale strumento rieducativo. Utilizzando il labirinto è anche possibile attivare preferenzialmente le unità motorie fasiche, veloci, a metabolismo ossidativo-glicolitico (fibre tipo 2a) o glicolitico (fibre tipo 2b). L origine del nome. Perché questa denominazione: Postural Game System? Postural perché questi sussidi consentono di reclutare selettivamente per via riflessa, automatica ed inconscia, il contingente di unità motorie lente, toniche, con fibre muscolari scheletriche di tipo 1, resistenti alla fatica, a metabolismo ossidativo che svolgono un ruolo di controllo fine dell attività posturale. Game perché la gran parte del lavoro si attua attraverso un gioco divertente ed accattivante. System perché, attraverso le differenti oscillazioni somatiche indotte da questi sussidi, vengono attivati globalmente i sistemi di informazione estero-propriocettiva, sensoriale, visiva, vestibolare e cerebellare che rispondono a frequenze oscillatorie diverse.

7 DOMANDE E RISPOSTE Quali sono gli obbiettivi del Postural Game System? - stimolare i recettori induttori del tono di postura; - liberare le catene muscolari dalle contratture algogene; - colmare il deficit di unità motorie toniche dei muscoli scheletrici e delle articolazioni periferiche; - conferire elasticità al complesso muscolo-capsulo-articolare; - recuperare la mobilità delle articolazioni anchilosate ; - stimolare le catene muscolari anti-gravitazionali globalmente; - stabilizzare le articolazioni; - riequilibrare i carichi; - vincere il dolore articolare ed inserzionale cronico. IL POSTURAL GAME SYSTEM Quando utilizzare il Postural Game System? Il PGS va utilizzato: - nella prevenzione dei traumi sportivi; - nel trattamento dei loro eventuali postumi; - nelle patologie in cui la fragilizzazione articolare richiede uno stimolo dolce, elastico e progressivo, come, ad esempio, nella prevenzione delle fratture articolari e vertebrali da osteoporosi dell anziano; - nella preparazione agli interventi di protesi d anca e di ginocchio e di artrodesi della colonna vertebrale e nel recupero funzionale post-intervento; - nell attivazione della funzione della pompa muscolare nei soggetti affetti da insufficienza venosa agli arti inferiori; - nelle fibromialgie e in tutte le sindromi dove ci sia interesse a ripristinare le risposte muscolari automatiche di adeguamento e di stabilizzazione articolare nella statica e nella dinamica. La rieducazione propriocettiva delle catene muscolari anti-gravitazionali deve rigorosamente precedere ogni tipo di allenamento? Si! Perché la muscolatura della dinamica corporea, fasica, si inserisce sulle strutture ossee che necessitano di essere stabilizzate dalle unità motorie toniche della muscolatura paravertebrale profonda (muscoli erettori della spina - multifido, rotatori, intertrasversari, interspinosi ) e della frazione di unità motorie toniche della muscolatura che gestisce la stabilità delle articolazioni portanti degli arti inferiori (caviglia, ginocchio ed anca). 7

8 8IL POSTURAL GAME SYSTEM Perché l utilizzo del Postural Game System riduce il pericolo di danni causati da attività sportiva come lo sci, il calcio, il basket ecc? Attualmente la preparazione dell atleta dilettante o professionista, in ogni ambito sportivo si basa su esercizi che coinvolgono direttamente solo i gruppi e le catene muscolari finalizzati al gesto sportivo e controllati dalla corteccia cerebrale (ripetizione di esercizi limitati a distretti corporei, con stimolazione prevalente delle fibre di tipo fasico). Tutto questo è corretto e fondamentale, ma non sufficiente a garantire l integrità articolare in quanto le articolazioni periferiche e la colonna vertebrale non sono protette dal contingente fasico, cinetico, volontario (quindi corticale) dei muscoli anti-gravitazionali (fibre a contrazione rapida). Si rende dunque necessario far precedere gli allenamenti tradizionali da una rieducazione propriocettiva che tenga conto anche delle regole che gestiscono l ortostatismo riflesso a controllo sottocorticale. Per poter conseguire una stabilità ottimale delle strutture articolari è necessaria una preparazione atletica che attivi anche la frazione di fibre tonico-posturali (fibre lente fatica-resistenti) nei muscoli delle articolazioni periferiche e nei muscoli dei segmenti rachidei. Queste fibre sono le sole in grado di stabilizzare i sistemi articolari, creando nel muscolo la cosiddetta funzione di legamento attivo. Quando e per quanto tempo è necessario usare il PGS per prevenire tali pericoli? L utilizzo del PGS deve essere costante nel tempo. È opportuno iniziare l attività rieducativa almeno 30 giorni prima dell inizio della stagione sportiva, professionale o amatoriale. Una volta iniziata tale attività sportiva sarà in ogni caso necessario svolgere costantemente gli esercizi relativi al protocollo base. La rieducazione propriocettiva delle catene muscolari anti-gravitazionali deve rigorosamente precedere ogni tipo di allenamento? Sì! Per ripristinare un giusto equilibrio fra i diversi tipi di unità motorie.

9 BASI NEURO- FISIOLOGICHE DEL POSTURAL GAME SYSTEM dott. Giuseppe BORTOLIN dott. FT Stefano FRACCARO pag. piede e statica 11 il sistema muscolare umano 11

10 BASI NEUROFISIOLOGICHE La rieducazione su supporto pneumo-elastico viene utilizzata per stimolare gli induttori del tono di postura, cioè gli estero-propriocettori della pianta del piede e i sistemi di controllo sensoriale dell ortostatismo antigravitario, così da ottenere un attivazione preferenziale delle fibre muscolari lente, tonico-posturali che assicurano la stabilità del rachide e delle articolazioni periferiche. La postura dell uomo, intesa come migliore disposizione del corpo nello spazio, cioè massima stabilità e minima spesa energetica nello svolgimento delle attività prestazionali, è garantita sia da meccanismi posturali anticipatori (o a feed-forward), che da correzioni rapide a feed-back, prevede inoltre, la partecipazione di centri sovraspinali e corticali. - Meccanismi anticipatori o a feed-forward, generano risposte posturali programmate e riflesse, che salvaguardano il mantenimento della stabilità, permettendo al muscolo tonico-posturale di contrarsi, prima che il movimento volontario avvenga. Questi meccanismi sono modificabili dall esperienza e la loro efficacia aumenta con l esercizio. - Risposte compensatorie o a feed-back, vengono evocate da stimoli sensoriali a seguito della perdita dell equilibrio, sono rapide e relativamente stereotipate. Anche queste possono essere migliorate dall esercizio. Le risposte anticipatorie e compensatorie, automatiche, vengono indotte da informazioni sensitivo-sensoriali provenienti dai diversi tipi di recettori che assicurano il mantenimento della postura in modo sottocorticale, senza che noi ne siamo consapevoli. Questi recettori sono: - i propriocettori muscolari, tendinei ed articolari; - gli esterocettori e i meccanocettori cutanei (particolarmente abbondanti nella cute che ricopre e circonda le articolazioni); - i recettori vestibolari; - i recettori visivi. Il cervelletto partecipa in modo determinante all organizzazione motoria riflessa sottocorticale. 10

11 Piede e statica Il piede, organo altamente specializzato nel mantenimento della stazione eretta bipodalica, è l interfaccia tra il suolo e il corpo. Quando un piede neurologicamente sano entra in contatto con il terreno, raccoglie informazioni: BASI NEUROFISIOLOGICHE - tattili per il riconoscimento dei caratteri fisici del suolo con cui viene a contatto; - propriocettive con la funzione di informare i centri superiori della posizione e dell atteggiamento del corpo al fine di regolare la distribuzione del tono muscolare; - cinestesiche della sensibilità muscolare che interviene nella regolazione della attività motoria. L alterazione dei messaggi recettoriali compromette il mantenimento dell equilibrio corporeo che fisiologicamente è un attività riflessa, svincolata dal controllo cosciente. L integrazione sensitivo-sensoriale permette la percezione. Tutto l agire dell uomo è conseguenza diretta della percezione ed il muscolo è il gestore unico dell agire umano. Il sistema muscolare umano Un muscolo non è mai da considerare un entità isolata, ma fa parte di un insieme funzionale, sottoposto ad una innervazione complessa, con un fine determinato per effettuare una specifica azione. Ogni azione fa scattare un organizzazione motoria in catena muscolare. Questa organizzazione dipende dalla situazione periferica e dalla domanda indirizzata all apparato locomotore. Inoltre ogni muscolo riceve stimoli multipli che provengono da zone encefaliche diverse. (Renè J. Bourdiol) L area centrale di comando determina: - la funzione del muscolo (cinetica, emozionale o tonico-posturale); - il tipo di fibre presenti nel muscolo (veloci, lente, ecc.); - il suo metabolismo; - la sua velocità d azione; - la sua resistenza alla fatica. Agli inizi degli anni 70 Bourdiol affermava che i muscoli scheletrici non sono tutti uguali ma, a seconda della loro funzione, differiscono sul piano funzionale, metabolico e anatomico. Egli suddivideva i muscoli in cinetici, emozionali e tonico-posturali. Nell uomo ogni muscolo è composto in misura diversa da tutti e tre i tipi di fibre. 11

12 BASI NEUROFISIOLOGICHE In patologia le fibre di un gruppo possono cambiare la loro funzione, come è ben dimostrato dai tic nervosi che trasformano fibre muscolari emozionali in toniche ed infaticabili. Le osservazioni cliniche di Bourdiol e di Bortolin sembrano concludere che, se sottoposti a opportuni stimoli rieducativi, muscoli trasformati patologicamente possono ritornare al loro ruolo fisiologico. Studi di altri ricercatori sembrano confermare tale ipotesi: - Stokes & Cooper (1992), Hides & Jull (1994), Hides & Hodges (1996) hanno verificato che al primo episodio di dolore vi è un immediata risposta di inibizione dei muscoli profondi del rachide (multifido profondo e non solo) e quando il dolore scompare esso non ritorna alla sua funzione, occorre riallenarlo in modo specifico. - Hodges P. et all. ( ) affermano che nel soggetto con dolori al rachide, alcuni muscoli cambiano il timing di attivazione (da veloci a lenti, da tonici a cinetici). - Mannion AF et all. (1997) attraverso l esame bioptico dei muscoli profondi del rachide hanno constatato una diminuzione del numero e del volume delle fibre di tipo 1A e un aumento delle fibre di tipo 2A e 2B nei pazienti lombalgici e nella concavità della scoliosi. Inoltre è noto che se alleniamo un velocista con esercizi di resistenza, dopo un certo periodo, le sue doti di velocista si riducono. Gli esempi potrebbero continuare. I muscoli cinetici Sono i muscoli volontari, la cui azione è programmata ed eseguita in modo cosciente. Il loro comando centrale è neocorticale. Questi muscoli corrispondono ai muscoli bianchi dei fisiologi. La loro potenzialità cinetica è legata alla prevalenza di unità motorie veloci, fasiche. Sono muscoli rapidi, ma facilmente affatticabili, poiché il loro metabolismo prevalente è di tipo ossidativo-glicolitico (fibre tipo 2a), o glicolitico (fibre tipo 2b). Devono lavorare in condizioni metaboliche adeguate, per non andar incontro ad intossicazione da acido lattico con creazione di contratture. Sono muscoli potenti, brillanti, ma fragili e maggiormente esauribili da veri atleti quali essi sono. 12

13 I muscoli emozionali Sono muscoli il cui comando centrale è situato nella circonvoluzione del corpo calloso (gyrus cinguli), la corteccia motoria filogeneticamente più antica. Presentano le caratteristiche seguenti: - possiedono una sola inserzione ossea, l altra è sempre o cutanea (muscoli della mimica), o tendinea (lombricali, quadrato di Silvio), o aponevrotica (organi genitali); - sono semi-volontari, non sempre controllabili in modo cosciente. BASI NEUROFISIOLOGICHE I muscoli tonico-posturali Vengono definiti tonico-posturali tutti i muscoli che permettono di mantenere, automaticamente in modo riflesso, la stazione eretta bipodalica, in equilibrio stabile contro la forza di gravità. Essi rappresentano il supporto posturale a tutte le attività cinetiche, volontarie e coscienti. A livello articolare costituiscono la frazione di fibre stabilizzatrici, veri legamenti attivi, che intervengono anticipando il movimento volontario, al fine di garantirne stabilità e protezione. Il controllo centrale dei muscoli tonico-posturali è sottocorticale, automatico e riflesso. Fanno parte di queste strutture sottocorticali: i nuclei grigi centrali (nuclei caudato e lenticolare), i nuclei ventrali talamici, i nuclei mesencefalici (nucleo rosso, locus niger), l oliva bulbare, e, soprattutto il cervelletto. I muscoli antigravitari presentano un circuito neurologico prevalentemente ad afferenza di tipo propriocettivo, ma ad attivazione iniziale esterocettiva. Infatti a livello plantare i primi recettori ad essere stimolati sono gli esterocettori cutanei e, solo successivamente, i propriocettori muscolari che si trovano più in profondità. Sono questi stimoli che attraverso le vie paleocerebellari giungono al cervelletto e ai nuclei sottocorticali dove vengono programmate le risposte motorie di adeguamento antigravitario. Nella patologia le cose cambiano. In presenza di dolore la corteccia sensitiva si allerta e prende in carico questi muscoli che pertanto tendono a perdere il loro controllo sottocorticale. Il muscolo tonico-posturale non può più allora usufruire del suo sistema fisiologico di approvigionamento energetico. Il metabolismo ossidativo di questi muscoli che solitamente li rende infaticabili e adatti a reggere il tono di postura, diventa di tipo glicolitico normalmente peculiare dei muscoli cinetici. Sopraggiungono così le contratture che, se da una parte garantiscono una certa limitazione funzionale, dall altra sono a loro volta origine di algie ed instabilità a carico delle articolazioni intervertebrali e periferiche. 13

14 BASI NEUROFISIOLOGICHE Tutto questo viene disperatamente vicariato da attività motoria inadeguata perché principalmente cinetica. Attualmente assistiamo ad un incremento dei problemi posturali, quest ultimi causati da un insufficiente allenamento della muscolatura antigravitaria, che protegge le articolazioni durante le attività dinamiche. Si ha così un cedimento della struttura muscolare portante e una conseguente fragilizzazione articolare aggravata sia da posizioni prolungate, legate alle attività professionali, sia da movimenti sportivi troppo spesso traumatici per ripetitività ed intensità del gesto atletico. Infatti nel gesto atletico, dove si impone un prevalente reclutamento di unità motorie veloci, fasiche, a scapito della componente tonica, osserviamo una involuzione del tono muscolare (talvolta solo distrettuale) che spiega la fragilità articolare di molti giovani atleti e l alta frequenza di eventi traumatici. 14

15 DÆDALUS DÆDALUS pag. Fasi della rieducazione muscolare 17 Indicazioni terapeutiche 18 Avvertenze 21 Domande e risposte 22 15

16 DÆDALUS Il Dædalus è un sussidio fisioterapico concepito per la prevenzione, la cura, e la rieducazione delle patologie della colonna vertebrale, delle articolazioni degli arti superiori ed inferiori. Il nome deriva dall ingegnoso ed intricato percorso a giri concentrici, un vero labirinto, collocato sulla parte anteriore della pedana. Il Dædalus è una piattaforma che presenta nel piano posteriore un alloggiamento per l appoggio dei piedi e, nella parte anteriore, un labirinto circolare nelle volute del quale far scorrere una o più biglie fino al traguardo centrale. La superficie di appoggio per i piedi è di congrua lunghezza per poter agevolmente variare la posizione del piede ed è ricoperta da un tappetino antiscivolo con digitazioni emicilindriche smussate in superficie. Il percorso del labirinto è ricoperto da una pellicola di materiale plastico trasparente (plexiglas) per impedire la fuoriuscita accidentale delle biglie. La piattaforma è provvista di un telaio formato da due rotaie parallele che hanno lo scopo di contenere un pallone che può essere così agevolmente spostato su tutto il piano di scorrimento. Per la prevenzione di cadute intempestive, sul bordo inferiore della pedana sono fissati dei piedini di gomma due posteriormente e uno anteriormente, mentre al telaio è fissata una barra trasversale a sezione quadrata che contiene due limitatori di inclinazione estraibili che consentono di regolare l angolo di inclinazione laterale e limitare il lavoro dei muscoli rotatori. Il pallone (medicineball) del diametro di 20 cm è realizzato con una resina particolare che gli conferisce notevole robustezza ed elasticità. Il pallone è dotato di una valvola interna da utilizzare per il gonfiaggio/sgonfiaggio. Il pallone deve essere gonfiato/sgonfiato utilizzando il classico ago a punta arrotondata che è inserito all interno della pompa. Il Dædalus è fornito di una serie di elastici (e a richiesta anche di finimenti elastici) che vanno fissati sui fori ricavati nei due lati più lunghi anteriormente, al centro e posteriormente. 16

17 Il Dædalus permette di: - realizzare una sorta di integrazione sensitivo-motoria e sensoriale, attraverso un metodo rieducativo intelligente, completo e divertente che consente la stimolazione di ogni articolazione degli arti e della colonna vertebrale in senso sagittale, laterale, obliquo e rotatorio oltre alla sollecitazione di tutte le catene cinetiche; - effettuare una rieducazione muscolare a controllo sottocorticale in statica; - promuovere una rieducazione muscolare a gestione corticale integrata ; - sviluppare un tono muscolare equilibrato e aumentare la stabilità delle articolazioni. DÆDALUS I vantaggi che rendono il Dædalus un sussidio propriocettivo unico nel suo genere sono: - il supporto elastico, sferico, variabile in durezza e nel posizionamento; - la possibilità di alternare attività sottocorticale con attività corticale; - la possibilità di cambiare gli appoggi dei piedi; - la possibilità di un recupero propriocettivo segmentario o globale; - la possibilità di arricchire l efficacia degli esercizi con l uso di elastici; - la stimolazione delle catene muscolari anti-gravitazionali anteriori o posteriori; - la stimolazione delle catene muscolari laterali; - la stimolazione simultanea di tutte le catene muscolari anti-gravitazionali; - la semplicità d uso. FASI DELLA RIEDUCAZIONE MUSCOLARE 1) Rieducazione riflessa sottocorticale cerebellare Questa tecnica rieducativa consente una attivazione selettiva della muscolatura intrinseca del piede e delle catene propriocettive antigravitazionali. Si esegue posizionandosi in piedi (possibilmente scalzi, con lo sguardo rivolto all infinito), sopra il Dædalus con il pallone poco gonfio. Cercando di mantenenere il sussidio il più possibile parallelo al pavimento, questo esercizio di equilibrio attiva selettivamente: - le catene muscolari anti-gravitazionali degli estensori (con i piedi paralleli sopra il pallone ed il labirinto posto anteriormente al soggetto); - le catene muscolari anti-gravitazionali dei flessori, (con i piedi paralleli sopra il pallone ed il labirinto posto posteriormente al soggetto); - le catene muscolari anti-gravitazionali laterali, (con i piedi paralleli sopra il pallone ed il Dædalus orientato verso il lato destro e il lato sinistro del soggetto). 17

18 DÆDALUS 2) Rieducazione sottocorticale e corticale integrata Questa tecnica eseguita con controllo volontario e cosciente, richiede la partecipazione della corteccia motoria ed un controllo neocerebellare riflesso, utilizzando le afferenze visive e uditive per attivare gli aggiustamenti posturali attraverso meccanismi anticipatori a feed-forward ed i meccanismi posticipatori a feed-back. Il coinvolgimento delle afferenze visive si attua quando i due occhi, elementi di informazione corticale, sono impegnati a controllare e guidare il movimento di una pallina all interno del labirinto. Il coinvolgimento delle afferenze uditive si attua, invece, quando l orecchio, anch esso elemento di informazione corticale, è impegnato a guidare tramite il rumore provocato dalla rotazione della pallina d acciaio nel cerchio maggiore del labirinto (il soggetto deve far ruotare lentamente una pallina in senso orario e antiorario). 3) Rieducazione con esercizi misti È possibile attivare le catene muscolari anti-gravitazionali degli estensori e dei flessori posizionando, ad esempio, un piede più avanti del pallone e l altro più indietro (pertanto, un piede attiva la catena degli estensori, mentre l altro attiva la catena dei flessori). L esercizio può essere svolto sia in via riflessa (vedi esempio n 1) sia in via volontaria (vedi esempio n 2 gioco del labirinto). INDICAZIONI TERAPEUTICHE 1) Potenziamento delle catene cinetiche muscolari gestite dall ortostatismo. Nel recupero della propriocettività dei muscoli e delle articolazioni, varie parti del corpo partecipano in maniera puramente riflessa, inconscia: - le articolazioni dell arto inferiore, piede, caviglia, ginocchio ed anca attraverso la messa in gioco delle catene degli estensori e dei flessori podali; - il cingolo pelvico per azione del tripode (unità funzionale composta da tre muscoli: il sartorio, il semitendinoso e il gracile) che si inseriscono sui punti più distali del bacino e convergono sulla faccia interna del ginocchio, detta zampa d oca ; - L3, in ortostatismo centro di gravità somatica e prima vertebra mobile e libera del rachide (le due vertebre sottostanti sono ancorate e fissate al bacino attraverso i legamenti ileo-lombari); - la lordosi lombare di cui L3 è l elemento integratore; 18

19 - il cingolo scapolare, mobilizzato per il riaggiustamento dell equilibrio che è sensibilmente perturbato dall instabilità del Dædalus ; - il rachide cervicale, grazie ai movimenti richiesti per l aggiustamento dei piani bi-vestibolari. 2) Recupero delle catene muscolari non gestite dall ortostatismo. Il Dædalus può essere utilizzato anche per il recupero di catene muscolari non gestite dall ortostatismo, attraverso l appoggio diretto sulla piattaforma, delle ginocchia, dei glutei, del dorso, dell addome, degli avambracci e delle mani. DÆDALUS La sperimentazione nei nostri studi, nelle palestre, nei centri di fitness e a domicilio, nel corso degli anni, ha permesso di ottenere brillanti e duraturi risultati: - nella prevenzione e nel trattamento delle patologie del rachide dell età evolutiva (dorso curvo giovanile, atteggiamenti scoliotici e scoliosi evolutive) e delle forme degenerative dell adulto; - nelle sindromi vertiginose e nelle turbe dell equilibrio; gli esercizi propriocettivi su corpo elastico attivano i sistemi recettoriali del labirinto vestibolare che include due tipi di strutture con funzioni diverse: gli organi otolitici (il sacculo e l utricolo per l equilibrio statico) che rilevano la forza di gravità, la posizione della testa nello spazio, giocando così un ruolo primordiale nella gestione della postura; i canali semi-circolari, per l equilibrio dinamico sensibili alle rotazioni del capo. I recettori dell equilibrio dinamico sono eccitati specialmente dai movimenti rotatori, angolari, di accelerazione e decelerazione della testa; - nella prevenzione dei traumi sportivi e nel trattamento dei loro eventuali postumi, per il potenziamento della muscolatura tonica periarticolare con funzione di stabilizzazione e per un economia generale dei movimenti a controllo sottocorticale; - nelle patologie in cui la fragilizzazione articolare richiede uno stimolo dolce, elastico e progressivo; - per il ripristino della stabilità delle articolazioni del piede, della caviglia, del ginocchio e delle articolazioni intervertebrali; - nella preparazione agli interventi di protesi di ginocchio e di anca e per ridurre i tempi di recupero post-operatorio; - per attivare la funzione muscolare di pompa nei soggetti affetti da insufficienza venosa e come coadiuvante, nella prevenzione degli inestetismi (vene varicose, fragilità capillari, cellulite ). 19

20 DÆDALUS Tutto questo perché, ogni esercizio sul Dædalus, consente una attivazione in senso elicoidale della muscolatura delle quattro logge della pianta del piede, starter della pompa venosa. Nelle attività normali di tutti i giorni, la stimolazione dei muscoli delle quattro logge del piede è parzialmente inibita dall uso delle calzature (e ancor peggio delle ciabatte ) perchè la fase di slancio avviene a livello del terzo raggio, contrariamente a quanto avviene a piede scalzo, in cui la fase di slancio si verifica a livello del primo raggio. Questo mutila l escursione elicoidale della rullata del piede; - per la tonificazione degli addominali e dei muscoli del pavimento pelvico (nel prolasso dei visceri, nella patologia emorroidaria e nell incontinenza sfinterica). I muscoli addominali (sia i retti dell addome che i muscoli obliqui e trasversi) ed i muscoli del pavimento pelvico, hanno una elettiva azione anti-gravitazionale, a stretto controllo automatico e riflesso sottocorticale (che si attiva quasi esclusivamente in ortostatismo), in quanto garantiscono la performance del torchio addominale, fondamentale per la stabilizzazione della colonna vertebrale; - per alleviare le contratture ed i dolori muscolo-scheletrici (cervicalgie, dorso-lombalgie, fibromialgie ). Le contratture e la rigidità a carico dei muscoli del tronco, sono l indice di una alterata propriocettività e della conseguente necessità di intervento dei muscoli lunghi, superficiali, del dorso, per compensare il deficit dei muscoli periarticolari vertebrali (multifido profondo, intertrasversali, intermammillari ); - per la prevenzione dell osteoporosi dell anziano, attraverso le vibrazioni indotte dagli esercizi sul supporto pneumo-elastico. Nell eziologia dell osteoporosi intervengono svariati fattori: il sesso, la menopausa, una ridotta mobilità delle articolazioni intervertebrali, la mancanza di esercizio fisico La rieducazione sul piano elastico aumenta notevolmente la frequenza delle vibrazioni e le sollecitazioni in carico in senso elicoidale, in flesso estensione e rotazione che favoriscono la fissazione del calcio sia a livello del corpo vertebrale che delle grandi e piccole articolazioni degli arti. 20

21 AvvERTENZE Il Dædalus deve essere posizionato ed utilizzato sopra un tappeto o una stuoia, al fine di evitare che durante l esecuzione degli esercizi il supporto metallico danneggi il pavimento e ridurre il rumore. DÆDALUS Si raccomanda di porre una goccia d acqua sopra la valvola prima di infilare l ago, questo consente un buon funzionamento del pallone. Fino a quando non si ha una discreta padronanza del sussidio, si consiglia, al fine di evitare che il Dædalus ondeggi pericolosamente, di gonfiare solo in parte il pallone. Acquisita una certa sicurezza si procede per gradi ad aumentare la pressione della palla. Raggiunta la massima pressione (non superare mai il diametro massimo ø20 cm), si dovrà diminuire o aumentare la pressione una volta alla settimana per stimolare nuove informazioni. Per le prime volte e per i soggetti con problemi di stabilità, è consigliabile allargare il più possibile e bloccare i limitatori d inclinazione e usare il Dædalus nel vano di una porta o tra due parallele, per appoggiarsi in caso di perdita dell equilibrio. È importante ricordare che gli esercizi devono essere eseguiti in assenza di dolore e qualora il sussidio, su indicazione del terapeuta, venga utilizzato nonostante la presenza di una sintomatologia dolorosa, il suo impiego non deve assolutamente farlo aumentare. Per un corretto uso degli elastici controllare, ad ogni seduta, che cinghie, maniglie ecc. non siano lacerate o troppo usurate e siano fissate saldamente. 21

22 DÆDALUS La ditta Flem in qualità di produttore e i suoi distributori declinano qualsiasi responsabilità per qualsivoglia danno, nessuno escluso, temporaneo e/o permanente dall utilizzo del Dædalus DOMANDE E RISPOSTE Perché usare il Dædalus? Il Dædalus è uno strumento che permette di mantenere attiva una muscolatura posturale che è sempre più inibita dall attività sedentaria e mal vicariata dallo sport, risulta inoltre un valido ausilio nella cura di molte patologie dell apparato locomotore. Da che età e fino a quando si può usare? Il Dædalus può essere usato da bambini purchè abbiano un peso tale da tenerlo parallelo al pavimento; nel caso l utilizzo sia destinato a persone adulte la condizione di base è che siano in grado di potervi rimanere in equilibrio. Perchè il Dædalus va sospeso se produce dolore? Perché, se compare dolore durante l esercizio si inibisce l attivazione dei muscoli anti-gravitazionali come succede nella patologia. Tuttavia un certo risentimento muscolare da allenamento può essere giustificato e non richiede interruzione del programma riabilitativo. Perché usare il Dædalus senza calzature? Perché isolano il piede e i suoi recettori, inoltre, le scarpe limitano i movimenti di adattamento delle dita al suolo durante le perdite di equilibrio. Perché usarlo a domicilio? Perché solo un lavoro lungo, costante e progressivo permette di raggiungere gli obiettivi prefissati. A che cosa serve il labirinto? La presenza del labirinto sul Dædalus consente di eseguire esercizi volontari, come ad esempio guidare la pallina sotto controllo visivo o uditivo, ed esercizi in automatismo come avviene per i movimenti del piede sulla tavola. Perché il supporto sferico? Per favorire oscillazioni somatiche e movimenti dei cingoli ottenute da una stimolazione elicoidale sulla pianta del piede molto simile alla rullata nella fase del passo. 22

23 Perché spostare il pallone avanti e indietro? Tenendo i piedi a piombo sul pallone, la posizione di questo determina una variazione della leva per cui il carico di lavoro si evolve in tal senso: avanti: leggero; indietro: pesante Perché orientare il Dædalus in più direzioni? Per stimolare catene muscolari differenti. DÆDALUS Perché modificare gli appoggi sul Dædalus? Perché si varia il carico e di conseguenza le risposte elastiche del sussidio. Perchè bisogna variare la pressione del pallone? Variando la pressione del pallone si reclutano fibre muscolari differenti: toniche, lente a bassa pressione; fasiche, veloci ad alta pressione. Inoltre per non assuefarsi alla stimolo. Perché dobbiamo primeggiare gli esercizi con il labirinto rivolto anteriormente? L esperienza clinica evidenzia che i deficit degli estensori della spina sono responsabili dell aumento delle curve di cifosi dorsale e della rettificazione delle curve di lordosi cervicali e lombari (fra quest ultime il dorso piatto e la riduzione dell angolazione del piatto sacrale sono le più temibili!), per questo motivo si inizia con gli esercizi per la stimolazione degli estensori. L esercizio con il Dædalus posto anteriormente e con il pallone posizionato al centro o indietro, crea un carico più importante nella parte anteriore, questo privilegia sensibilmente l attivazione delle catene muscolari anti-gravitazionali degli estensori della spina, che devono fisiologicamente prevalere rispetto ai flessori. Ci sono dei tempi da rispettare? Sì! E questo è particolarmente importante per soggetti che presentano una iperlassità o una instabilità delle articolazioni intervertebrali o delle articolazioni portanti degli arti inferiori. I dolori lombari, le patologie delle articolazioni periferiche si associano costantemente ad una perdita della componente sia fasica sia tonica dei muscoli. Di queste due componenti il reclutamento delle fibre toniche è più laborioso in quanto necessita di una rieducazione selettiva, specifica per ogni articolazione che deve necessariamente precedere la rieducazione globale. Una rieducazione non si può definire completa se non si fa rientrare nel gioco delle catene muscolari anti-gravitazionali la muscolatura rieducata. Perchè tempi di rieducazione così lunghi? Perché anche il corpo si destruttura in tempi lunghi e la sua ricostruzione richiede tempi proporzionati. Inoltre il recupero delle fibre toniche è molto più lento di quelle fasiche e la formazione di un nuovo imprinting motorio richiede tempi adeguati. 23

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25 SEMELLES A BOULE SEMELLES A BOULE pag. RIEDUCAZIONE PROPRIOCETTIVA IN DINAMICA 26 Indicazioni terapeutiche 28 Schema d uso 29 Tempi di utilizzo 30 Avvertenze 30 Domande e risposte 30

26 SEMELLES A BOULE RIEDUCAZIONE PROPRIOCETTIvA IN DINAMICA LE SEMELLES A BOULE Gli importanti risultati clinici ottenuti con la rieducazione su supporto pneumo-elastico in statica (Dædalus ), hanno fatto sorgere la necessità di applicare gli stessi principi nella dinamica deambulatoria. Si è così creato anche il passaggio dalla Semelles a Boule originariamente su supporto semisferico rigido, alle attuali Semelles a Boule su supporto elastico. Questo passaggio ha favorito un esaltazione della messa in gioco dei recettori cutanei, muscolari ed articolari di cui abbiamo sperimentalmente verificato l efficacia clinica. Le Semelles a Boule si presentano come dei pattini il cui telaio è predisposto all alloggiamento di scarpe da ginnastica o di calzature normali con tacco non superiore a 2 cm. Vi sono due modelli che si adattano al numero del piede dell utilizzatore: - la M fino ad un massimo di 40/41 - la L dal numero 40 in su. Le Semelles a Boule L La parte inferiore poggia su una semisfera in gomma che nel modello M può essere spostata lungo l asse longitudinale e, nel modello L, anche trasversalmente. La sezione interna della gomma è sferica, per consentire un equa distribuzione delle forze durante la sollecitazione in spinta e compressione. All interno della semisfera è contenuta una molla intercambiabile a durezza variabile che, durante il cammino, ha lo scopo di creare sollecitazioni di spinta variabili, con un azione mirata a livello dei recettori esteropropriocettivi muscolari, tendinei ed articolari del piede, della caviglia, del ginocchio In caso di sforzi anormali, non compatibili con il normale impiego dello strumento, la semisfera di gomma e la molla possono, eccezionalmente, fuoriuscire dalla ghiera metallica su cui è fissata. 26

27 Tipi di molle a compressione: - senza molle: per sollecitazioni debolissime; - verdi: per sollecitazioni di spinta deboli; - blu: per sollecitazioni di spinta medie; - rosse: per sollecitazioni di spinta medio-forti; - gialle: per sollecitazioni di spinta forti. SEMELLES A BOULE La colorazione delle molle corrisponde alle vigenti normative di normalizzazione. Semelle a boule modello M 1. La differente durezza delle molle inglobate nelle semisfere consente una variazione delle sollecitazioni di spinta e quindi risposte riflesse mirate sugli estero-propriocettori cutanei, muscolari e articolari degli arti e del rachide finalizzate alla riprogrammazione posturale. La differenza di durezza si ripercuote sulle strutture somatiche soprastanti: a. la molla più rigida ha un azione di iper-stimolazione in tonificazione (indicata per il recupero del tono muscolare nelle sindromi involutive associate a piattismo del piede); b. la molla più morbida ha un azione in inibizione (indicata, quindi, per mitigare le contratture del soggetto reattogeno, piede cavo) sulle catene muscolari sovrapposte alternate. 2. La posizione della semisfera ancorata al supporto metallico condiziona in modo preferenziale l attivazione delle catene muscolari anti-gravitazionali, dei flessori, degli estensori e dei rotatori elicoidali: a. la semisfera posta anteriormente svolge un azione di stimolo prevalente sugli estensori della spina; b. la semisfera posta posteriormente ha un azione di stimolo predominante sui flessori del rachide. 27

28 SEMELLES A BOULE Quindi: a. nel soggetto involutivo: semisfere anteriori con durezza medio-forte (rosse e gialle); b. nel soggetto reattogeno: semisfere posteriori con durezza medio-debole (verdi e blu,senza molle). Nel soggetto involutivo Per il mantenimento di una corretta postura Nel soggetto reattogeno semisfere anteriori con durezza medio-forte (rosse e gialle) variare ogni tre sedute la durezza delle semisfere e la loro posizione semisfere posteriori con durezza medio-debole (verdi e blu) L azione sulle catene muscolari viene percepita dal paziente solo se la semisfera è nella posizione più distale (anteriore o posteriore), mentre la differenza della durezza della sfera è percepita immediatamente. L effetto sulle catene è tardivo rispetto allo stimolo reticolare che è immediato (questo non preclude il risultato). INDICAZIONI TERAPEUTICHE Le Semelles a Boule sono un sussidio fisioterapico per il recupero globale delle catene muscolari anti-gravitazionali. Esse esercitano un azione efficace nella prevenzione e nella cura di alcune tra le più frequenti malattie muscolo-scheletriche come il dorso curvo giovanile, l instabilità e l artrosi vertebrale, ecc. È sufficiente applicare i sussidi alle scarpe e camminare qualche minuto al giorno per ottenere una progressiva riduzione degli stress 28

29 muscolari e, di conseguenza, l alleviamento di dolori al collo, alla schiena, alle gambe e ai piedi La sperimentazione negli studi, nelle palestre, nei centri di fitness e soprattutto nel trattamento domiciliare ha permesso di ottenere brillanti e duraturi risultati. Soprattutto si è potuto constatare che l utilizzo delle Semelles a Boule in un percorso riabilitativo specifico permette di protrarre molto più a lungo i benefici dei trattamenti. SEMELLES A BOULE L utilizzo delle Semelles a Boule trova indicazione elettiva nelle patologie in cui la fragilizzazione articolare richiede uno stimolo dolce, elastico e progressivo: - per stimolare tutte le catene muscolari anti-gravitazionali; - per il ripristino della stabilità del piede, della caviglia, del ginocchio, dell anca e delle articolazioni intervertebrali; - per attivare la funzione muscolare di pompa venosa nei soggetti affetti da insufficienza venosa e come coadiuvante nella prevenzione degli inestetismi (vene varicose, caviglie gonfie, fragilità capillare) che giornalmente la vita sedentaria ci regala; - per riequilibrare le curve di lordosi; - per il recupero del dorso curvo giovanile; - come coadiuvante nelle scoliosi; - come ginnastica defatigante (è molto usata dai maratoneti). SCHEMA D USO Le molle vanno intercambiate in modo casuale per non assuefarsi all esercizio. Raggiunta una deambulazione sicura, si può passare ad esercizi con spostamento progressivo delle semisfere avanti o indietro ma sempre in modo simmetrico e per non più di tre sedute consecutive. molle leggere molle medie molle dure bambini: iniziare senza molle iniziare con le molle verdi iniziare con le molle blu poi verdi poi blu adulti fino a 70 kg: poi blu poi rosse soggetti sopra i 70 kg: poi rosse poi gialle 29

30 SEMELLES A BOULE TEMPI DI UTILIZZO Per i primi giorni usare le Semelles a Boule solo un paio di minuti per alcune volte al giorno, poi aumentare gradualmente fino ad un massimo di minuti. AVVERTENZE 1) Per i soggetti che hanno problemi di equilibro,o di stazione eretta instabile, l uso delle Semelles a Boule, deve essere fatto sotto il controllo di un altra persona; 2) L eventuale posizionamento asimmetrico delle semisfere, (che provoca rotazioni elicoidali del tronco), o la permanenza nella stessa posizione per più giorni devono essere adottate soltanto sotto stretto controllo di un medico o di uno specialista del settore; 3) Si raccomanda di utilizzare le Semelles a Boule solo con le scarpe con tacco non superiore ai 2 cm, di controllarle accuratamente prima di ogni impiego e di non usarle se sono presenti segni di usura o di mal funzionamento, sino al ripristino della completa funzionalità; 4) Le Semelles a Boule sono un sussidio da utilizzare sempre con metodo, calma e gradualità; la sua azione non è immediata, ma si basa sulla graduale e continua rieducazione della struttura muscolare; 5) Il cammino con le Semelles a Boule deve essere dolce, prudente e progressivo in modo da non sottoporre i muscoli ad uno sforzo esagerato; 6) Se compaiono dolori durante lo svolgimento di un esercizio, bisogna interromperlo e non riprenderlo sino a quando i dolori non siano scomparsi. Analogamente, se un esercizio risulta troppo faticoso, è bene interromperlo e riprenderlo in un secondo momento; 7) La ditta Flem in qualità di produttore e i suoi distributori declinano qualsiasi responsabilità per qualsivoglia danno, nessuno escluso, temporaneo e/o permanente dall utilizzo delle Semelles a Boule. DOMANDE E RISPOSTE Perché la rieducazione propriocettiva deve essere sempre globale? Perché uno squilibrio posturale, dovunque si localizzi, perturba automaticamente la globalità del sistema. Perché dobbiamo cambiare il tipo di molle e la posizione delle semisfere? Il cammino è guidato dalla nostra vista, senza di essa il piede non saprebbe posizionarsi in modo corretto per affrontare il tipo di terreno; modificando la durezza delle molle o la posizione delle semisfere, mo- 30

31 difichiamo questa interazione in quanto il piede percepisce qualcosa di diverso dalle informazioni che arrivano dalla vista; - l organismo si abitua molte velocemente agli stimoli, il cambiare crea nuovi stimoli; - la durezza delle molle ha un influenza sul rilassamento o sulla contrazione della muscolatura; - la posizione della semisfera favorisce l attivazione di una o di un altra catena muscolare. SEMELLES A BOULE Quali sono le principali catene muscolari anti-gravitazionali che garatiscono una stazione eretta ottimale in statica ed in dinamica? Sono le catene muscolari degli estensori (erettori della spina ) e dei flessori (addominali ). Esse hanno il diritto di precedenza nella rieducazione. Qua l è la differenza fra il Dædalus e le Semelles a Boule? 1. Il Dædalus è un ausilio fisioterapico che permette: - una rieducazione in statica, (attivando sistemi recettoriali estero-propriocettivi e sensoriali differenti); - la stimolazione di una singola o di più articolazioni; - il dosaggio del carico; - la sollecitazione di uno o più miotomi; - la stimolazione di catene muscolari gestite dall ortostatismo; - la stimolazione di catene muscolari non gestite dall ortostatismo. 2. Le Semelles a Boule sono un sussidio fisioterapico che consente: - di effettuare una rieducazione in dinamica finalizzata a stimolare le catene muscolari anti-gravitazionali, nell ottica di un recupero funzionale globale; - di non interrompere un programma di rieducazione neuro-motoria alle persone che sono frequentemente in viaggio per motivi di lavoro o di studio. Il Dædalus e le Semelles a Boule sono gli strumenti antistress che mancavano per mettere un freno ai processi di usura del sistema antigravitazionale, il nostro telaio, messo a dura prova dagli sforzi dell attività lavorativa e, paradossalmente, dalla vita sedentaria, compromettendo il tono dei muscoli che gestiscono gli elementi della statica e della dinamica della colonna vertebrale e delle articolazioni portanti. 31

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33 MONITORAGGIO DEL TRATTAMENTO pag. Misura delle frecce rachidee 34 IL FILO A PIOMBO ANTROPOMETRICO 35 Somatometer 35 MISURA DELLa traslazione del bacino 36 33

34 MONITORAGGIO MISURA DELLE FRECCE RACHIDEE Per freccia si intende la distanza tra filo a piombo, avvicinato tangenzialmente all asse rachideo e il centro della lordosi cervicale e lombare, misurata con un doppio decimetro rigido. Ad ogni intervento posturale, qualunque sia la metodologia messa in atto, il terapeuta deve avere la possibilità di verificare in tempo reale l efficacia del trattamento. Un esame posturale è corretto e può considerarsi scientificamente valido solo se è ripetibile e, per essere tale, deve essere eseguito con le stesse modalità utilizzando gli stessi strumenti. La semplice misurazione delle frecce di lordosi cervicale e lombare è in grado di evidenziare il reale stato reattivo di un soggetto. Le frecce devono essere misurate sul soggetto in piedi, in posizione naturale, con lo sguardo rivolto all infinito (piano di Francoforte orizzontale), braccia liberamente pendenti lungo il corpo, con piedi posizionati sul Somatometer (fig. 1 e 2). Fisiologicamente, nel soggetto adulto, il filo a piombo deve sfiorare: a) la parte più posteriore del cranio ( occipite ); b) la parte più sporgente del rachide dorsale che, a seconda del soggetto, può essere a livello di D4, D5 o D6 ( scapulum ); c) la parte più posteriore della piega inter-glutea che ricopre la cresta sacrale (questo punto si trova a livello del quarto monticolo sacrale); d) nel soggetto adulto normale, occipite, scapulum e sacro si devono trovare in uno stesso piano verticale. In assenza di tensioni muscolari anomale e di patologie funzionali la freccia cervicale è di 5-6 cm e la freccia lombare fra 4 e 5 cm. Nel soggetto alto, longilineo, in chi porta lenti di correzione, nel sordo, ecc la freccia cervicale può aumentare in un range non patologico fino a 7-8 cm. 34 fig. 1 fig. 2

35 IL FILO A PIOMBO ANTROPOMETRICO Per la sua forma particolare, il filo a piombo antropometrico permette di arrivare nel punto più posteriore della cresta sacrale, situato nella piega interglutea (quarto monticolo sacrale). Questa caratteristica consente una misurazione con precisione millimetrica delle frecce, delle curve di lordosi cervicale, lombare e delle curve di cifosi dorsale e sacrale. MONITORAGGIO IL SOMATOMETER Il Somatometer consente una corretta posizione dei piedi durante l esame posturale. Il Somatometer nella parte posteriore è fornito di una serie di misure millimetriche che permettono di valutare con precisione le traslazioni laterali del bacino, riportando con un filo a piombo la proiezione del solco intergluteo sulle tracce millimetrate. La particolarità di questo strumento è di garantire gli stessi parametri di misura negli eventuali controlli successivi. Caratteristiche tecniche: - struttura in plexiglas trasparente con scala graduata (fig.3); - piedini di appoggio regolabili; - filo a piombo antropometrico, (fig. 4); - freccia millimetrata con bolla di planarità (fig.5). fig. 3 fig. 4 fig. 5 35

36 MONITORAGGIO MISURA DELLA TRASLAZIONE DEL BACINO Posizionare la punta della freccia millimetrata con bolla di planarità, che guida il filo a piombo, sulla cresta sacrale e lasciare cadere il filo a piombo sullo chassy (fig. 6). La misurazione di una eventuale traslazione del bacino è importante perché: - può essere il primo segno di una scoliosi lombare; - costituisce un parametro importante per valutare l evoluzione di una scoliosi. fi g. 6 : il filo passa nella fessura della freccia 36

37 DÆDALUS E SEMELLES A BOULE IL PROTOCOLLO BASE DÆDALUS pag. Trattamento base 38 Protocollo 38 Tempistica 42 SEMELLES A BOULE 43 37

38 IL PROTCOLLO BASE DÆDALUS Rieducazione globale TOTAL BODY Trattamento base Uno dei compiti delle fibre tonico-posturali è quello di proteggere le articolazioni. La loro contrazione fisiologica, permette infatti di trasformare le sollecitazioni brusche, meccaniche, indotte dalla forza di gravità, in risposte muscolari elastiche. Trattandosi di un sistema pneumo-elastico, le sollecitazioni trasmesse saranno capaci di evocare delle risposte muscolari di natura simile. Al fine di ottenere un riequilibrio propriocettivo globale e quindi una conseguente stimolazione sui muscoli che gestiscono la postura, è consigliata la rieducazione su supporto pneumo-elastico secondo il seguente protocollo. Protocollo Quando il Dædalus è orientato in avanti, il peso maggiore della tavola è anteriore, quindi saranno più sollecitati i muscoli posteriori nel mantenere la tavola in equilibrio. Inoltre, per effetto della forma sferica del pallone verranno stimolate anche tutte le altre catene. Quando il Dædalus invece sarà orientato verso destra, sarà maggiormente stimolata la catena laterale sinistra, poiché dovrà opporsi al maggior carico. Da quanto fin ora esposto risulta chiaro che per una stimolazione completa del sistema muscolare anti-gravitazionale e delle catene ascendenti a partenza podale, bisognerà ruotare progressivamente il Dædalus di 360. In questo modo si andranno via via a stimolare in sequenza: i recettori podali, induttori del tono di postura (esterocettori e propriocettori plantari); le catene muscolari anti-gravitazionali posteriori, le catene muscolari anti-gravitazionali laterali sinistre, destre e anteriori, inoltre si crea una stimolazione elicoidale ascendente che coinvolge tutte le catene comprese quelle trasversali. 38

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