Corso di Teorie e Tecniche della Rappresentazione visiva Lezione 01
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- Giuseppina Guglielmi
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1 Corso di Teorie e Tecniche della Rappresentazione visiva Lezione 01
2 Corso di tecniche di rappresentazione grafica e storia della comunicazione visiva Che cos'è comunicazione visiva?...tutto ciò che i nostri occhi vedono è comunicazione visiva; una nuvola, un fiore, un disegno tecnico, una scarpa, un manifesto, una libellula, un telegramma come tale (escluso il contenuto), una bandiera. Immagini che, come tutte le altre, hanno un valore diverso secondo il contesto nel quale sono inserite, dando informazioni differenti. Tra tutti questi mesaggi che passano attraverso i nostri occhi si può, tuttavia, procedere ad almeno due distinzioni: la comunicazione può essere casuale oppure intenzionale. Una comunicazione casuale può essere liberamente interpretata da chi la riceve... Una comunicazione intenzionale dovrebbe invece essere ricevuta nel pieno significato voluto nell'intenzione dell'emittente. La comunicazione visiva intenzionale può, a sua volta, essere esaminata sotto due aspetti: quello dell'informazione estetica e quello della informazione pratica. (B.Munari, Design e comunicazione visiva)
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5 J.Pollock al lavoro nel suo studio
6 Innanzitutto, al di la' della semplice meccanica fisica della visione,come avviene il vedere?
7 Vedere meccanismi e significati della visione. Innanzitutto ci si riferisce ai meccanismi del vedere, perché: Vedere e guardare sono apparentemente intercambiabili. Per vedere basta avere gli occhi aperti. Guardare significa prestare attenzione, osservare con in testa una qualche volontà. Guardare consapevolmente è gia pensare; e pensare consapevolmente è gia progettare. Il designer è un artigiano consapevole (Falcinelli, 2011)
8 Elementi base per una grammatica compositiva della rappresentazione grafica
9 la composizione dei segni e delle forme nello spazio grafico. Che cosa è una composizione? Che cosa definisce una buona o una corretta composizione? Ovvero, esiste un metro di giudizio oggettivo e condiviso per osservare una composizione e valutarne le qualità e l'eficacia? Quali sono gli strumenti di indagine per arrivare ad un giudizio il più possibile oggettivo?
10 Che cosa è una composizione grafico visiva? "Composizione, nel linguaggio artistico, indica la disposizione/collocazione degli elementi all'interno di un campo visivo.( ) Nelle arti visive( )la composizione rappresenta il collocamento o la disposizione degli elementi visivi in un' opera d'arte". (da Wikipedia) "La composizione è la subordinazione interno-funzionale dei singoli elementi della struttura (costruzione) al fine pittorico completo" (W.Kandinsky, Punto, linea e superficie, 1926) Da queste due definizioni, lontane nel tempo e negli intenti, possiamo comuque trarre una prima definizione, che poi andremo successivamente ad affinare e precisare: Una composizione è lo studio della disposizione degli elementi grafici nel campo visivo.
11 Che cosa è una composizione grafico visiva? Comporre è quindi disporre consapevolmente elementi grafici in uno spazio visivo, o una cornice visiva. Similmente come comporre musica significa disporre consapevolmente elementi sonori in una cornice sonora. La composizione prevede quindi uno sguardo consapevole e quindi progettuale. La migliore progettazione è anche un attività conoscitiva. Gli scopi di un artefatto visivo sono molteplici: funzionali, come una maniglia di una porta informativi, come in un tabellone ferroviario espressivi, come un dipinto narrativi, come un fumetto comunicativi, come nella scrittura (Falcinelli, 2011)
12 Che cosa è, allora, una buona composizione? Una composizione è lo studio della disposizione degli elementi grafici nel campo visivo. Essa risulta efficace quando soddisfa gli obiettivi comunicativi preposti in maniera consapevole dall'autore. Per quanto riguarda gli elementi grafici, è possibile ricavare dei segni e delle figure elementari di base per potere analizzare e costruire una composizione in termini oggettivi? Ad esempio Kandinsky individua il punto, la linea e le forme base su una superficie di sfondo. Questo può essere utile per un'analisi o una costruzione grafica di tipo astratto. Ma esiste un metodo di indagine che possa riguardare la composizione visiva in generale, dal quale possiamo trarre regole o insegnamenti utili per la realizzazione efficace dei nostri intenti comunicativi? Un possibile percorso di studio è quello indicato da Rudolf Arnheim, nel suo testo fonamentale Arte e percezione visiva.
13 Arte e percezione visiva: Gestalt Max Wertheimer, assieme a Kurt Koffka e Wolfgang Köhler, fondano la psicologia della Gestalt intorno agli anni 20. (possibili traduzioni sono: forma, schema o configurazione) "L'insieme è più della somma delle sue parti" "La percezione non è preceduta dalla sensazione ma è un processo immediato, influenzato dalle passate esperienze " "Per comprendere il mondo circostante si tende a identificarvi forme secondo schemi che ci sembrano adatti - scelti per imitazione, apprendimento e condivisione - e attraverso simili processi si organizzano sia la percezione che il pensiero e la sensazione; ciò avviene di solito del tutto inconsapevolmente". Con particolare riferimento alla percezioni visive, le regole principali di organizzazione dei dati percepiti sono: Buona forma la struttura percepita è sempre la più semplice, ma che cos è una buona forma? Prossimità gli elementi sono raggruppati in funzione delle distanze
14 Arte e percezione visiva Somiglianza tendenza a raggruppare gli elementi simili. Buona continuità tutti gli elementi sono percepiti come appartenenti ad un insieme coerente e continuo. Destino comune se gli elementi sono in movimento, vengono raggruppati quelli con uno spostamento coerente. Figura-sfondo tutte le parti di una zona si possono interpretare sia come oggetto sia come sfondo. Movimento indotto uno schema di riferimento formato da alcune strutture che consente la percezione degli oggetti. Pregnanza nel caso gli stimoli siano ambigui, la percezione sarà buona in base alle informazioni prese dalla retina.
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20 Innanzitutto, al di la' della semplice meccanica fisica della visione, come avviene il vedere? Tutto quello che entra nel nostro campo visivo, viene sottoposto a filtri di giudizio comparativo, di valutazione di forma, dimensione e luminosità attraverso paragoni immediati e basati sull'esperienza personale. Nulla di quello che percepiamo è statico, ma è sempre in rapporto dinamico. Arnheim ci invita ad utilizzare delle categorie, come dei filtri visivi, per analizzare l'opera nelle sue componenti percettive principali, senza mai dimenticare di riferirle all'insieme dell'opera, quindi al contenuto, alla collocazione storica e al tema centrale figurativo. egli individua queste categorie: EQUILIBRIO CONFIGURAZIONE - FORMA SVILUPPO SPAZIO LUCE COLORE MOVIMENTO DINAMICA ESPRESSIONE.
21 Nella pubblicazione di Roberto Falcinelli troviamo una suddivisione in filtri percettivi tratta dalle categorie di Rudolf Arnheim: Eduard Manet, il pifferaio, 1886
22 Equilibrio : che cosa e' l'equilibrio e perche' lo "sentiamo" in maniera positiva? Dal punto di vista fisico : un corpo è in equilibrio quando le forze che agiscono su di esso si bilanciano. puo' essere applicata nel campo grafico-visivo tale affermazione? come e dove si trova il baricentro di una raffigurazione?
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24 Paul Klee Funambolo (1923)
25 Equilibrio : che cosa e' l'equilibrio e perche' lo "sentiamo" in maniera positiva? Una composizione si dice in equilibrio nel momento in cui tutti gli elementi della raffigurazione raggiungono l'immobilita', o meglio "un bilanciamento dinamico". Ovvero se tentiamo di spostare o variare un elemento, causiamo squilibrio. Piet Mondrian, New York City,
26 Esistono corrispettivi pittorici di qualita' fisiche come il peso? Proviamo a verificare: La distanza dal centro il "peso della destra" Alto e basso La distanza dal centro la profondità Il peso dei colori Il peso dell'isolamento Il peso del contenuto il centro di interesse
27 Falcinelli
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32 configurazione e scheletro strutturale Se non nell intera raffigurazione, è possibile ritrovare il baricentro o gli assi di equilibrio di una forma? La struttura segue l orientamento spaziale e non è una proprietà della forma (tranne nel caso delle forme circolari)
33 configurazione : orientamento nello spazio In alcune figure la struttura che percepiamo è talmente forte ed evidente da farci inclinare la visione : In altre, come il quadrato, il cambio di orientamento pruduce un cambio di significato.
34 configurazione e forma Per configurazione ci si riferisce a due proprietà molto diverse degli oggetti visivi: 1- la efettiva delimitazione creata dall artista, come le linee, le masse, i volumi; 2- lo scheletro strutturale che viene creato percettivamente da queste forme materiali ma che raramente coincide con esse. La forma ci parla delle qualità visive di un oggetto andando oltre la configurazione, rotondità e acutezza, forza e fragilità, armonia e discordia, e in tal modo le legge simbolicamente come immagini della condizione umana. La configurazione riguarda un genere (quadrilateri, elementi cruciformi, circonferenze ecc.) mentre la forma si riferisce alle proprietà del contenuto dell oggetto. Uno stesso scheletro strutturale può essere rivestito da una grande quantità di forme (da R. Arnheim, Arte e percezione visiva, Feltrinelli, Milano 2008)
35 forma : sovrapposizione quando le figure si sovrappongono? Come avviene il loro riconoscimento? la separazione tra le varie figure avviene semplicemente posizionandole su piani di appartenenza differenti. La sovrapposizione è comunque un fenomeno che presenta dei vantaggi: Pablo Picasso, Fine di un mostro
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37 forma : rapporto con la realta' Ma se la rappresentazione bidimensionale contiene sempre un certo grado di astrazione, esiste allora una linea di demarcazione precisa in cui la forma perde di vista il modello a cui si riferisce? La rappresentazione viene detta di tipo "figurativo" quando le forme conservano un riferimento al modello di tipo strutturale. Osserviamo le rappresentazioni dei bambini..
38 forma e equilibrio : semplicita' Ritornando alle questioni iniziali, "Perché serve equilibrio?" "Quale è la migliore forma di rappresentazione?" Arriviamo alla stessa conclusione: La via migliore è quella più semplice (legge Gestalt della Buona forma la struttura percepita è sempre la più semplice) Questa semplicità è maggiormente raggiungibile attraverso: Una composizione in equilibrio Rappresentata nella maniera da rendere maggiormente comprensibile il contenuto. Rappresentata con un livello di astrazione-rispondenza alla realtà che lasci fluire il più rapidamente possibile le informazioni.
39 Corso di Teorie della Rappresentazione Bibliografia: R. Arnheim, Arte e percezione visiva, Feltrinelli, Milano 2008 B.Munari, Design e Comunicazione Visiva, Laterza R.Falcinelli, Guardare Pensare Progettare, Neuroscienze per il design, Stampa Alternativa & Graffiti, Roma 2011
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