Disprassia, Disturbi della Coordinazione Motoria (DCD, DCM), Disgrafia
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- Natalia Orlando
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1 Disprassia, Disturbi della Coordinazione Motoria (DCD, DCM), Disgrafia Dr.ssa Caterina Pacilli Terapista della Neuro e Psicomotricità dell et età evolutiva caterina.pacilli@virgilio.it DIFFICOLTA' DI ORGANIZZAZIONE MOTORIA OK! Disgrafia Interferenze in materie con chiara implicazione motoria (Ed. fisica, tecnica, artistica)?? Altre difficoltà di apprendimento (area logico-matematica, organizzazione del testo ) 1
2 CONOSCENZA E ACQUISIZIONE DI CONCETTI (SPAZIALI) ESPERIENZA MOTORIA EFFICACE INTERIORIZZAZIONE RAPPRESENTAZIONE PRASSIA Input e anticipazione RAPPRESENTAZIONE MENTALE dell attività Conoscenza degli oggetti Conoscenza delle azioni (repertorio motorio) ATTO MOTORIO FINALIZZATO ALL USO DI OGGETTI Processazione e programmazione dell attività Formulazione del programma motorio, sequenza delle azioni Esecuzione e verifica Realizzazione dell azione Controllo dell azione e del risultato attraverso informazioni visive, tattili, cinestesiche INTERVENTO MOTORIO sulla realtà esterna con strategie adeguate, economiche, rapide ed efficaci 4 2
3 DCD (DISTURBO DELLA COORDINAZIONE MOTORIA) E DISPRASSIA EVOLUTIVA Movimento DCD Atto Motorio finalizzato DISPRASSIA Disturbo della capacità di CONTROLLO ED ESECUZIONE del movimento finalizzato o meno all uso di oggetti Disturbo della capacità di PROGETTAZIONE, CONTROLLO, ESECUZIONE degli atti motori finalizzati all uso di oggetti Attenzione alla terminologia! 5 QUANDO LA COMPROMISSIONE RIGUARDA COMPONENTE PROGETTUALE Che cosa fare Difficoltà nelle abilità relative ai problem-solving della vita pratica e delle capacità adattive COMPONENTE ESECUTIVA Come fare Difficoltà inerenti l armonia, la fluidità, l economia del gesto, l uso della forza e della resistenza 6 3
4 DISPRASSIA Come si manifesta? difficoltà di organizzazione dell atto motorio e di integrazione delle varie componenti sequenziali dell atto motorio difficoltà ad adattare il movimento al variare della situazione ambientale difficoltà a proporre e individuare strategie motorie originali per risolvere un problema nuovo o posto in modo diverso dal solito difficoltà percettive tattili, cinestesiche, visive e di conseguenza difficoltà ad imitare a far finta grafomotorie di orientamento e organizzazione spaziale visuo-costruttive e di memoria visiva nelle azioni necessarie alla vita quotidiana (es.: abbigliamento) 4
5 DCD Come si manifesta? stile motorio goffo e pesante movimenti legati, poco precisi, lenti discontinuità nelle sequenze spreco energetico muscolare (compenso all imprecisione) paratonie e sincinesie difficoltà di integrazione dei movimenti (per esempio dei 2 emilati) difficoltà grafomotorie difficoltà di dissociazione dei movimenti difficoltà di equilibrio disturbi percettivi difficoltà nel regolare la velocità o l intensità tonica con una buona distribuzione della forza muscolare DCD E DISPRASSIA POSSIBILI DISTURBI ASSOCIATI Inibizione Tendenza all iperattivit iperattività Labilità attentiva Disagio emotivo-relazionale Reazioni oppositive/provocatorie, talvolta fobie 10 5
6 DISPRASSIA EVOLUTIVA QI nella norma Assenza di patologie neuromotorie conclamate Assenza di psicopatologie conclamate DISPRASSIA In concomitanza con patologie neuromotorie, psichiche, genetiche, disturbi cognitivi, DPS DCD E DISPRASSIA ALLA SCUOLA DELL INFANZIA COSA DOBBIAMO OSSERVARE? AUTONOMIE Vestirsi/svestirsi, utilizzo delle posate, ig.personale, gestione materiale personale, organizzazione/ memorizzazione di sequenze adattive ABILITÀ MANUALI Puzzle, utilizzo delle forbici, costruzioni, aprire/chiudere barattoli, disegno, abilità grafiche MOTRICITÀ GLOBALE Movimento nello spazio, coordinazione, equilibrio, gioco con la palla COMPORTAMENTO e RELAZIONI SOCIALI Integrazione nel gruppo, capacità di adattamento a cambiamenti/situazioni nuove, approccio vs impegno motorio e fisico, rifiuto vs particolari attività, reazioni di fronte all insuccesso, autostima 12 6
7 DCD E DISPRASSIA ALLA SCUOLA PRIMARIA COSA DOBBIAMO OSSERVARE? APPRENDIMENTI SCOLASTICI Grafomotricità (disgrafia), utilizzo dello spazio (foglio, incolonnamento), org. dello studio, org. del materiale scolastico, copia dalla lavagna, utilizzo di strumenti tecnici AUTONOMIE Vestirsi/svestirsi, utilizzo delle posate, ig.personale, gestione materiale personale... MOTRICITÀ GLOBALE Movimento nello spazio, coordinazione, equilibrio, giochi di movimento e sport COMPORTAMENTO e RELAZIONI SOCIALI Integrazione nel gruppo, capacità di adattamento a cambiamenti/situazioni nuove, approccio vs sport/impegno motorio, reazioni di fronte all insuccesso, accettazione di ev. strumenti di supporto, autostima 13 DCD E DISPRASSIA ALLA SCUOLA SECONDARIA INFERIORE COSA DOBBIAMO OSSERVARE? APPRENDIMENTI SCOLASTICI Scrittura (disgrafia), tempi di esecuzione, org. dello studio, org. del materiale scolastico, copia dalla lavagna, utilizzo di strumenti tecnici AUTONOMIE Cura del materiale scolastico e personale MOTRICITÀ GLOBALE Movimento nello spazio, coordinazione, equilibrio, giochi di movimento e sport stile motorio COMPORTAMENTO e RELAZIONI SOCIALI Integrazione nel gruppo, capacità di adattamento a cambiamenti/situazioni nuove, approccio vs sport/impegno motorio, reazioni di fronte all insuccesso, autostima 14 7
8 DCD E DISPRASSIA ALLA SCUOLA SECONDARIA SUPERIORE COSA DOBBIAMO OSSERVARE? APPRENDIMENTI SCOLASTICI Scrittura (disgrafia), tempi di esecuzione, org. dello studio, org. del materiale scolastico, copia dalla lavagna, utilizzo di strumenti tecnici AUTONOMIE Cura del materiale scolastico e personale MOTRICITÀ GLOBALE Movimento nello spazio, coordinazione, equilibrio, giochi di movimento e sport stile motorio COMPORTAMENTO e RELAZIONI SOCIALI Integrazione nel gruppo, capacità di adattamento a cambiamenti/situazioni nuove, approccio vs sport/impegno motorio, reazioni di fronte all insuccesso, autostima 15 DCD E DISPRASSIA E POI? Scuola dell Infanzia Si orienta verso una Diagnosi (compromissione significativa) Inizia, eventualmente, la collaborazione con gli operatori di riferimento Si lavora in Prevenzione (compromissione lieve) Scuola Secondaria Inferiore Il ragazzo è diagnosticato, ma può non essere autonomo nell uso di strumenti compensativi e dispensativi Diagnosi tardive Scuola Primaria Si orienta verso una Diagnosi Inizia il percorso terapeutico Inizia la personalizzazione del percorso didattico Scuola Secondaria Superiore Il ragazzo potrebbe essere autonomo (?!), ma possono subentrare dinamiche conflittuali rispetto agli strumenti di supporto 16 8
9 A CHI POTREBBE ARRIVARE IN PRIMA BATTUTA IL BAMBINO CON SOSPETTO DI DCD, DISPRASSIA O DISGRAFIA? IN RELAZIONE ALLE DIFFICOLTA PIU EVIDENTI E AL CONTESTO SOCIO-SANITARIO : al medico npi al foniatra allo psicologo alla logopedista al neuropsicomotricista all oculista/optometrista/ortottista LA SCELTA DELLO SPECIALISTA E IMPORTANTE! SCELTE TERAPEUTICHE RIABILITATIVE DIAGNOSI SCELTE DIDATTICHE SCELTE PSICOPEDAGOGICHE 9
10 ?? LE CAUSE??? LA QUOTIDIANITA E LA SCUOLA L interferenza del disturbo sull autonomia, le relazioni sociali, l apprendimento 10
11 Le autonomie della vita quotidiana possibili ripercussioni difficoltà ad apprendere i movimenti necessari all utilizzo corretto delle posate difficoltà nel vestirsi e svestirsi e usare bottoni, cerniere, stringhe ecc.. autonomie nella vita pratica (es organizzare gli oggetti per l igiene personale) riordinare la propria stanza gestire la cartella e gli oggetti sul banco l approccio agli sport (bicicletta) Le relazioni sociali possibili ripercussioni scarsa autostima e vissuti di inadeguatezza reazioni di opposizione o evitamento verso l impegno motorio e fisico scarsa accettazione degli strumenti di supporto difficoltà ad adattarsi a cambiamenti e situazioni nuove talvolta reazioni oppositive e provocatorie, panico e fobie 11
12 L apprendimento scolastico possibili ripercussioni disgrafia (faticano a imparare e/o scrivono male) spesso con disortografia difficoltà nell organizzare lo spazio del foglio difficoltà nell area logicomatematica difficoltà nell organizzare lo studio (compiti sequenziali riassunti, temi, riordinare) L apprendimento scolastico possibili ripercussioni difficoltà nel copiare (lavagna) difficoltà nell uso di strumenti tecnici quali squadrette, compasso ecc difficoltà nell affrontare proposte che richiedono una continua analisi visuo-spaziale come schemini e collegamenti con frecce difficoltà di attenzione simultanea 12
13 Variabili Età del bambino e età in cui è stato riconosciuto il disturbo Dinamiche emotivo-relazionali legate al disagio proprio del bambino e al livello di comprensione e accoglienza del disturbo da parte del contesto familiare e scolastico Entità della compromissione COME SI INTERVIENE IN AMBITO SCOLASTICO? COSA SI FA? Ridurre il più possibile l interferenza del disturbo sugli apprendimenti scolastici Favorire l accesso agli apprendimenti utilizzando strategie adeguate al singolo individuo Evitare la demotivazione all apprendimento (questi bambini studiano spesso il doppio degli altri, fanno molta più fatica, con ripetizioni, terapie e compiti a casa con un rendimento molto inferiore rispetto agli altri studenti) Contenere gli eventuali disagi emotivi associati quali scarsa autostima, ansia da prestazione 26 13
14 COME SI INTERVIENE IN AMBITO SCOLASTICO? COME SI FA? Utilizzare il canale di apprendimento privilegiato dall alunno per spiegazioni e correzioni di errori (visivo, motorio, verbale, grafico) Valutare una abilità alla volta (ortografia/testo, calcolo/problema) Laddove è possibile evitare richieste in cui è necessario passare rapidamente da una competenza/conoscenza ad un altra ( no espressioni + problemi nella stessa prova) Limitare dispendio energie attentive 27 COME SI INTERVIENE IN AMBITO SCOLASTICO? COME SI FA? Riduzione del carico esecutivo, p.e. - verifiche a scelta multipla (impaginate ad hoc) - testi di problemi e schede prescritte Preferire verifiche orali piuttosto che scritte, se necessario supportate da schemi o mappe che facilitino e la sequenzialità dell esposizione Eventuale uso della calcolatrice come strumento di verifica o per le operazioni più complesse o nei problemi matematici e geometrici. Utilizzo di quaderni con spazi e righe segnati Utilizzo del computer e di soft-ware mirati Versatilità, fiducia e rispetto 28 14
15 COME SI INTERVIENE IN AMBITO SCOLASTICO? COME SI FA? Gli strumenti compensativi e dispensativi devono supportare sia i processi di programmazione mentale sia i processi di esecuzione (motoria, visiva ) PROGRAMMAZIONE E SEQUENZIALITA : mappe concettuali, tabelle, formulari, promemoria. ESECUZIONE: PC, no copiature superflue, calcolatrice, impaginazione
16 16
17 COME SI INTERVIENE IN AMBITO SCOLASTICO? CON CHI SI FA? SCUOLA FAMIGLIA TUTTI INSIEME OPERATORI 33 DISGRAFIA 17
18 DISGRAFIA DISTURBO SPECIFICO DELL APPRENDIMENTO Difficoltà a riprodurre graficamente segni numerici ed alfabetici (aspetti motori coinvolti nella grafia) SCRITTURA DEFICITARIA PER CRITERI DI: - Velocità - Leggibilità - Qualità della grafia (calligrafia) IN ASSENZA DI SEGNI NEUROLOGICI O COGNITIVI SIGNIFICATIVI La scrittura è una PRASSIA COMPLESSA! 35 DISGRAFIA ABILITA NEUROPSICOMOTORIE Abilità motorie Abilità visuo-spaziali spaziali Abilità visuo- percettive Lateralità Organizzazione spaziale 36 18
19 ABILITA MOTORIE CAPACITÀ DI REGOLAZIONE DEL TONO MUSCOLARE Controllo della postura (capo tronco spalle avambraccio polso) Arto superiore sostenuto Dissociazione del movimento delle dita COORDINAZIONI CINETICHE e MOTRICITA FINE Coordinare le parti prossimali dell AS tra loro (spalla braccio gomito) Coordinare le parti distali dell AS tra loro (polso mano dita) 37 ABILITA MOTORIE REGOLAZIONE DEL TONO MUSCOLARE mantenere il CAPO alla giusta distanza dal foglio mantenere il TRONCO alla giusta distanza dal bordo del tavolo al fine di avere l arto superiore libero e sorreggere il capo mantenere le SPALLE rilassate mantenere l AVAMBRACCIO e il POLSO riposati sul bordo del foglio Questi quattro aspetti permettono la dissociazione del movimento delle DITA, necessaria alla presa dello strumento grafico (45 rispetto al piano del foglio) 19
20 ABILITA MOTORIE EVOLUZIONE DELLE ABILITA GRAFOMOTORIE POSTURA CAPO: TRONCO: Progressivo innalzamento del capo Progressivo miglioramento della capacità di sostegno e della stabilità del tronco AVAMBRACCIO: POLSO: Progressiva diminuzione del carico sull avambraccio Progressiva diminuzione dei movimenti di sollevamento, flessione e rotazione interna di polso e mano MANO: DITA: Progressivo adattamento dei rapporti angolari tra mano e piano d appoggio Progressivo miglioramento della presa dello strumento grafico e della capacità di dissociazione delle dita Rilassamento progressivo delle articolazioni SPALLA-GOMITO-POLSO-DITA 39 ABILITA MOTORIE COORDINAZIONI CINETICHE coordinare le PARTI PROSSIMALI dell arto superiore tra loro (spalla, braccio, gomito) coordinare le PARTI DISTALI dell arto superiore tra loro (polso, mano, dita) 20
21 EVOLUZIONE DELLE ABILITA GRAFOMOTORIE L ATTO GRAFOMOTORIO È COSTITUITO DALLA SUCCESSIONE E COMBINAZIONE DI SPOSTAMENTI DI TUTTO L ARTO SUPERIORE INSIEME AI MOVIMENTI FINI DIGITALI. INSCRIZIONE: Movimenti di dita e polso PROGRESSIONE: Movimento dato dal concatenamento dell estensione del polso e dello spostamento globale in abduzione dell arto superiore Grande progressione (spalla e gomito) Piccola progressione (polso, mano, dita) - La mano ruota intorno al polso (lunghezza della parola) - L avambraccio ruota sul gomito - La mano riprende la posizione - A fine riga la spalla funge da perno per retrocedere 41 ABILITA MOTORIE LA PRESA DELLO STRUMENTO GRAFICO POLLICE E INDICE tengono lo strumento MEDIO sostiene lo strumento ANULARE E MIGNOLO assicurano il contatto sul foglio 21
22 ABILITA MOTORIE Eventuali difficoltà correlate alle abilità motorie sono: difficoltà di posizione - mano - dita - foglio difficoltà toniche - spalle contratte - polso e dita rigide (movimenti quasi assenti) e possono tradursi in: Difficoltà nella realizzazione delle FORME Difficoltà nel realizzare la PROGRESSIONE, scarsa fluidità, frequenti interruzioni del tratto Scarsa regolazione della PRESSIONE (ipo o iper) Mancata CONCATENAZIONE tra lettere, INVERSIONE nella direzione del gesto grafico Crampi, FENOMENI DOLOROSI, sudore, tremori 22
23 ABILITA MOTORIE PROPOSTE PRATICHE COORDINAZIONI, CONTROLLO E DISSOCIAZIONE DEI MOVIMENTI, REGOLAZ. TONICHE, EQUILIBRIO: - Percorsi (p.e. spazi strutturati, traiettorie definite,a diverse volocità ) MOTRICITÀ FINE, ABILITÀ PRASSICA, RAPPRESENTAZIONE GRAFICA: - Manipolazioni varie (plastilina, creta, carta di giornale, pasta di sale, ) - Attività con la palla - Spingere/colpire ogg.con bastone - Rimandi verbali rispetto alle prestazioni motorie - Ripetere movimenti e posture degli altri - Attività grafiche con vari strumenti (matite, pastelli, pennarelli, pennelli) - Prassie semplici (ritagliare, incollare, infilare, impilare, incastri, puzzle, ) - Canzoncine/filastrocche con gesti e adattamenti suono-movimento (utilizzando tutte le parti della mano) 45 ABILITA MOTORIE PROPOSTE PRATICHE ABILITÀ GRAFOMOTORIE: - Controllo del tono con lo strumento grafico (attività con il pennello, controllo della pressione: tratto spesso/sottile, colore marcato/sfumato, riconoscimento propriocettivo ) - Contorno delle mani, contorno di oggetti, stancil - Controllo della traiettoria: tracciati da seguire stando all interno o ripassando - Controllo cambi di direzione (p.e. gioco dei pallini) - Piccole progressioni con icone che riprendono i segni principali della scrittura - Studio delle lettere (attenzione sul percorso della traccia) 46 23
24 ABILITA VISUO-PERCETTIVE E VISUO-SPAZIALI Una corretta ANALISI VISUO-SPAZIALE e PERCETTIVA permette: il riconoscimento della corretta sagoma delle lettere rispetto al modello proposto la valutazione delle relazioni spaziali tra le lettere e nella pagina (distanza tra le parole, orizzontalità, margini) di integrare e coordinare vista e movimento (guida del movimento attraverso il controllo visivo) di effettuare delle anticipazioni visuo-esplorative del tracciato Tutto ciò deve essere supportato da una buona ORGANIZZAZIONE SPAZIALE 47 ORGANIZZAZIONE SPAZIALE È necessario che siano acquisiti e integrati i tre aspetti dello spazio TOPOLOGICO: PROIETTIVO: EUCLIDEO: conoscenza delle nozioni topologiche semplici conoscenza delle relazioni spaziali (sopra sotto, destra sinistra) costanza di grandezza delle dimensioni e delle figure LA LETTERA Sp. Topologico: aperto-chiuso (c o) unione (m n ) separazione (tra una parola e l altra) Sp. Proiettivo e Euclideo supportano le relazioni topologiche al fine di ottenere lettere chiare e leggibili (orientamento, corpo centrale e appendici, confronto dimensioni e distanze, posizioni relative ) Conoscenza dello SPAZIO-FOGLIO finalizzato alla scrittura 48 24
25 ABILITA VISUO-PERCETTIVE E VISUO-SPAZIALI Eventuali difficoltà correlate alle abilità visuospaziali e visuo percettive: Irregolarità nella dimensione delle lettere Irregolarità nei rapporti spaziali tra le lettere difficoltà nella riproduzione delle forme difficoltà nel copiare dalla lavagna ABILITA VISUO-SPAZIALI PROPOSTE PRATICHE - Costanza della forma - Riproduzione grafica di linee formate da segmenti di colori diversi distanziati o non - Trasposizione grafica di modelli realizzati con bastoncini - Velocità visuo-motoria - Andare a capo - Riempire dei quadrati in cui è stato suddiviso il foglio rispettando la direzione sx-dx, alto-basso - Disporre dei dischetti/figure geometriche soprasotto un segmento disegnato su un foglio - Ricomposizione di figure 50 25
26 ABILITA VISUO-PERCETTIVE PROPOSTE PRATICHE - Coordinazione occhio-mano (percorsi, labirinti) - Posizione nello spazio - Ricerca delle differenze - Ricerca di un particolare ripetuto - Discriminazione figura-sfondo - Completamento di figura - Riproduzione di modelli realizzati su un foglio A3 con un cerchio di carta colorata e un bastoncino con 3 punti di riferimento - Riproduzione di modelli realizzati su un foglio A3 con un cerchio di carta colorata e 2 bastoncini di diversa misura Immagini da: D.Hammill, N. Pearson, J. Voress, TPV Test di percezione visiva e integrazione visuo-motoria Ed.Erickson 51 LATERALITA ASIMMETRIA FUNZIONALE A LIVELLO DEI DIVERSI SEGMENTI CORPOREI che si traduce con la prevalenza di un elemento sul proprio omologo La dominanza laterale si stabilisce progressivamente nel corso dell infanzia e dopo i 3 anni dovrebbe essere evidente una preferenza PREFERENZA MANUALE DOMINANZA MANUALE Acquisita con l esperienza Innata La discordanza fra le due può talvolta dare origine ad una LATERALITÀ MAL DEFINITA, associata o meno a difficoltà grafiche 52 26
27 LATERALITA Eventuali difficoltà correlate ad una lateralità non definita o a mancinismo: Orientamento destra sinistra nella riga Orientamento del tratto non funzionale per la scrittura occidentale con conseguente lentezza (scarsa economia della traccia ) Tendenza ad allontanarsi dal margine sinistro nel corso della produzione Maggiore affaticabilità in fase di apprendimento LATERALITA PROPOSTE PRATICHE - Camminare a gambe divaricate a cavalcioni di una riga disegnata a terra - Camminare su mattoncini di colore diverso prima con un piede poi con l altro - Lanciare e ricevere palline/foulard ora con una mano ora con l altra - Lasciare l impronta delle due mani colorate in modo diverso - Specchiarsi in uno specchio colorato per metà (verticalmente) in un modo e per metà in un altro (in modo da vedere il proprio corpo metà di un colore, metà di un altro) - Movimenti crociati (p.e. braccio sx ginocchio dx e viceversa) 54 27
28 Disprassia Disgrafia Lateralità non definita (transitoria) Difficoltà visuospaziali e visuopercettive LE CAUSE DCM Disturbo relazionale INDICATORI DI RISCHIO 6/7 anni - leggibilità - rispetto dei rapporti spaziali - velocità di scrittura - movimenti di aggiustamento - scioltezza arto scrivente - impugnatura - affaticabilità - presenza di dolore 28
29 INDICATORI DI RISCHIO 8/10 anni - leggibilità - rispetto dei rapporti spaziali - velocità di scrittura - movimenti di aggiustamento - presenza di sincinesie - scioltezza arto scrivente - impugnatura - presenza di eccessivi stacchi della penna (corsivo) - affaticabilità - presenza di dolore STRUMENTI FACILITANTI Strategie e supporti per facilitare il bambino con DISGRAFIA RIDUZIONE DEL CARICO ESECUTIVO IN FAVORE DEGLI APPRENDIMENTI, p.e. - verifiche a scelta multipla - testi di problemi e schede prescritte Concedere che venga utilizzato lo STAMPATELLO MAIUSCOLO O LO STILE DI SCRITTURA PREFERITO dal bambino, purché permetta di ottenere leggibilità (p.e. caratteri mescolati) Preferire VERIFICHE ORALI piuttosto che scritte Lasciare PIÙ TEMPO per lo svolgimento di temi o in genere produzioni scritte lunghe 58 29
30 STRUMENTI FACILITANTI Strategie e supporti per facilitare il bambino con DISGRAFIA Eventuale uso della CALCOLATRICE come strumento di verifica o per le operazioni più complesse Utilizzo di QUADERNI con spazi e righe segnati Utilizzo del CORRETTORE DI IMPUGNATURA o di una PENNA ADATTA Utilizzo del COMPUTER per le produzioni lunghe Attenzione all INDIVIDUALITÀ! Ogni disgrafia ha caratteristiche di unicità! 59 30
31 31
32 32
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36 COME SI INTERVIENE? TUTTI INSIEME Miglioramento delle abilità risultate deficitarie (TERAPIA) Ridurre il più possibile l interferenza del disturbo sugli apprendimenti scolastici (TERAPIA + SCUOLA) Evitare la demotivazione all apprendimento (questi bambini studiano spesso il doppio degli altri, fanno molta più fatica, con ripetizioni, terapie e compiti a casa con un rendimento molto inferiore rispetto agli altri studenti) (SCUOLA + FAMIGLIA + TERAPIA) Contenere gli eventuali disagi emotivi associati quali scarsa autostima, ansia da prestazione (SCUOLA + FAMIGLIA + TERAPIA) 71 Riferimenti bibliografici C. Ambrosini, K. Zaghen, L intervento terapeutico psicomotorio con i bambini disgrafici, Psicomotricità-Vol.13, n. 2, giugno 2009, Ed. Erickson L.Blason, M. Borean, L. Bravar, S. Zoia, Il corsivo dalla A alla Z, 2004-Ed. Erickson M. Lee Dunn, Imparo a scrivere, 1992-Ed. Erickson M.Pratelli, Disgrafia e recupero delle difficoltà grafo-motorie, 1995-Ed. Erickson A. Kirby, Disprassia, un disturbo nascosto, 2003-Ed. La Scuola 36
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