STORIA ECONOMICA e STORIA D IMPRESA
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- Stefania Colella
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1 corso di STORIA ECONOMICA E DELL IMPRESA ARGOMENTI: a.a LUCIDI ( prima parte ) * Presentazione del corso: - lucidi Storia economica e Storia d impresa * L impresa come paradigma storico - lucidi * La grande impresa : definizioni - lucidi * I sei casi nazionali trattati nel corso - lucido 19 * Le origini dell impresa americana - lucidi (ruolo del cotone, sistema di fabbrica, imprese complesse, le Compagnie dei Canali * Le ferrovie: il big business - lucidi * La rivoluzione commerciale - lucidi (commercio grossista e dettaglio di massa) * La produzione di massa - lucidi * L Organizzazione Scientifica del Lavoro - lucidi (o.s.d.l.) **** *** * STORIA ECONOMICA e STORIA D IMPRESA La Storia economica può essere: Ricostruzione storica dell economia (del mondo, di una nazione, di un territorio) attraverso i grandi aggregati statistici (Storia macroeconomica) Ricostruzione della storia economica di un settore o di una singola impresa. In Italia, la storia d impresa è stata inizialmente giudicata con diffidenza dagli storici accademici, che la consideravano nulla più che una sorta di microstoria, e quindi di scarsa utilità. 01
2 E, tuttavia, la STORIA D IMPRESA, nata negli Stati Uniti, e da lì diffusasi rapidamente in Europa, costituisce un elemento qualitativamente fondamentale per la conoscenza del tessuto economico di un paese. 02 I MOTIVI? 1. La storia d impresa generalmente indaga le grandi imprese, e dal loro studio emerge non solo la vita dell azienda studiata ma soprattutto le problematiche del settore di appartenenza La storia d impresa mette a fuoco le problematiche organizzative, e quindi la maggiore o minore modernità, nonché le dinamiche imprenditoriali, senza la cui conoscenza lo studio dello sviluppo economico di un paese risulterebbe monco.
3 04 1. La storia d impresa, attraverso lo studio dei casi delle aziende significative di un paese, consente infine di conoscere i suoi percorsi di internazionalizzazione. 2. In conclusione, la storia d impresa è uno strumento di straordinaria utilità che completa la storia economica classica, consentendole di arricchire le sue ricostruzioni quantitative con dati qualitativi di rilievo. 3. IL CASO ITALIANO L impresa come paradigma storico L impresa è, nel mondo contemporaneo, una tra le fondamentali strutture organizzative in cui si articola la vita associata. Per impresa si intende normalmente un organismo economico finalizzato alla produzione e/o allo scambio di beni o di servizi. Ma, in realtà, essa è anche altro. 05
4 Ad esempio, una comunità di persone, le quali giusto moduli gerarchici variabilmente definiti a seconda del tempo e del luogo contribuiscono, tra loro interagendo, alla creazione di ricchezza: una ricchezza che non è mai in capo ad un solo soggetto (l imprenditore, od il capitalista) ma che per mille rivoli si riversa nell intero corpo sociale, vuoi attraverso i salari e l imposizione fiscale sul reddito, vuoi mediante il benessere che la fruizione dei beni (o dei servizi) prodotti determina in una società data. 06 In sostanza, l impresa economica che indubbiamente è nelle sue origini un soggetto egoistico e privatistico partecipa, per il solo fatto di dare valore aggiunto alle materie prime mediante la loro lavorazione, alla crescita ed al benessere di una miriade di soggetti, non necessariamente ad essa legati, spesso nemmeno vivendo nelle sue vicinanze. 07
5 L impresa, peraltro, modificando nel tempo la sua struttura organizzativa, i suoi prodotti, le metodologie di vendita e di transazione (si pensi, ad esempio, cosa hanno significato in termini di qualità della vita le forme di acquisto rateale nel settore dei beni di consumo durevoli, od in tempi più recenti la telefonia cellulare), concorre a modellare nella società rilevanti trasformazioni nel comportamento di ognuno di noi. 08 Il che porta a considerare l impresa qualcosa di più di un soggetto economico egoista, e la proietta ad attore (uno dei tanti, ma non il meno importante) della vita comunitaria. Tanto da imporla come elemento paradigmatico della vita associata stessa, anzi come paradigma storico delle società odierne, assumendo il concetto di paradigma nella sua accezione di insieme coerente di metodi e procedimenti che contraddistinguono una determinata fase dell evoluzione della società. 09
6 10 E, di fatto, l esistenza dell impresa quale organismo economico complesso ( complesso per le sue valenze extraeconomiche) ha segnato davvero gli oltre due secoli di vita del mondo industriale, anche se ovviamente con segni ed intensità diverse a seconda del diverso grado, e delle diverse intensità, dello sviluppo socio-economico di un ambiente dato. La rilevanza dell impresa, anche dal punto di vista teorico, deriva infatti dalla circostanza che pur essendo la più classica delle organizzazioni economiche, essa può in non pochi casi assumere nella società un peso (ed un ruolo) che travalicano i ristretti confini in cui è originata. 11
7 Ciò vale soprattutto per la grande impresa, che pur operando sul mercato dei beni, e quindi della produzione e della distribuzione, può facilmente giungere ad influenzare i comportamenti del potere politico, o a scontrarsi con esso. 12 Ma riguarda anche quei sistemi di impresa-rete (basati sulla limitata dimensione delle singole unità produttive, e però su una loro stretta compenetrazione organizzativa) prepotentemente emersi in questi ultimi anni nel nostro come in altri paesi occidentali, e più ancora in quelli di recente industrializzazione nel sud-est asiatico, capaci di irradiarsi nel territorio, condizionandone o stimolandone i comportamenti. 13
8 14 15 LA GRANDE IMPRESA è la forma moderna dell impresa è una istituzione fondante del capitalismo contemporaneo LA GRANDE IMPRESA è ad alta intensità di capitale utilizza processi produttivi a ciclo continuo ha forte incidenza sul mercato ha rilevante impatto occupazionale ha influenza sulle decisioni governative riguardanti il suo settore CARATTERISTICHE COMUNI: Multiunitaria Multifunzione impresa complessa Multiprodotto Multinazionale Impersonale (manageriale)
9 EVOLUZIONE DELL IMPRESA OCCIDENTALE DITTA INDIVIDUALE c (e cioè impresa personale: agricola, mercantile, manifatturiera) 16 LA SOCIETA PER AZIONI può essere: di numero limitato di soci (imprenditoriale) di numero potenzialmente illimitato (manageriale) 17 SOCIETA DI PERSONE (partnership nel mondo anglosassone, società in nome collettivo o in accomandita in Italia) SOCIETA PER AZIONI HOLDING FINANZIARIA (o capogruppo di imprese)
10 NATURA DELL EVOLUZIONE dell impresa occidentale SPECIALIZZAZIONE AUMENTO DELL AMBITO OPERATIVO (o raggio d azione territoriale) SPERSONALIZZAZIONE DEI RAPPORTI ECONOMICI RICORSO A RISORSE ALTRE RISPETTO A QUELLE PERSONALI o FAMILIARI 18 CASI NAZIONALI STATI UNITI GRAN BRETAGNA FRANCIA GERMANIA GIAPPONE ITALIA 19
11 LE ORIGINI dell impresa americana 20 IL RUOLO DEL COTONE e della sua coltura commerciale 21 LE ORIGINI sono prevalentemente rurali, come sono rurali gli Stati Uniti dell Indipendenza - nel 1790 su 4 milioni di abitanti solo abitano in centri con più di abitanti - su 2,9 milioni di persone attive ben 2,1 operavano in agricoltura impresa mercantile, manifattura casalinga mercanti-imprenditori - la sgranatrice meccanica delle piante tessili - da 2500 qli nel 1793.ai del 1815,.oltre qli nel gli intermediari (uomini nuovi): mediatori agenti su commissione magazzinieri jobbers (grossisti) corrieri comuni
12 * il grande cambiamento: la specializzazione nel commercio 22 * IL SISTEMA DI FABBRICA - trasformazione derrate alimentari, industria del legno, lavorazione del metallo nei trasporti nel credito (limite: le dimensioni, la stagionalità...) nelle assicurazioni
13 L INDUSTRIA COTONIERA ( Francis Cabot Lowell ) * 1815, fabbrica di Walthan (Boston) * filatura e tessitura integrata * dimensioni... * da partnership a società azionaria * alti profitti * effetti diffusivi * progettazione sociale: , Lowell City (sul Merrimack) 24 LE PRIME IMPRESE COMPLESSE * LE COMPAGNIE DEI CANALI * LE FERROVIE * LE IMPRESE TELEGRAFICHE caratteristiche: *** * più funzioni: costruzione impianti ed esercizio degli stessi * rilevante fabbisogno di risorse finanziarie * individuazione di nuovi strumenti adatti al reperimento di tali risorse 25
14 Imprese complesse LE COMPAGNIE DEI CANALI 26 * 1825, canale New York-Erie: primo grande canale su iniziativa pubblica * gli appaltatori 27 ( ) * , avvio della navigazione a vapore (Hudson) * strade a pedaggio e canali * prima fase (fino al 1820): ruolo dei privati (Boston-Merrimak, Providence-Worcester) * seconda fase: intervento del pubblico *** struttura organizzativa di una Compagnia dei canali - Commissione del Canale: 5 membri - ruolo dello state comptroller - Cassa del Canale (e innovazioni finanziarie)
15 LE FERROVIE: il big business 28 LE FERROVIE SONO LE PRIME IMPRESE A PRESENTARE: 29 diversamente dai Canali, il ruolo dei privati è fondamentale * dirigenti stipendiati (tecnicismo della funzione) ESSE DEVONO AFFRONTARE: problemi tecnici * elevato capitale fisso e circolante * una molteplicità di sedi, uffici ecc. problemi organizzativi * elevato numero di dipendenti problemi finanziari * vasto apparato burocratico problemi di concorrenza/cooperazione tra imprese * uso sistematico dei dati statistici a fini gestionali
16 LE FERROVIE AMERICANE: le tappe dell espansione 30 * 1869: si raggiunge il Pacifico * 1875: rete di 75 mila miglia: sistema quasi completo 31 * 1829: messa a punto della locomotiva a vapore da parte di George Stephenson * 1830: avvio delle costruzioni ferroviarie americane * 1880: accordi di interconnessione: sistema nazionale di trasporto * : riprendono le costruzioni: il mito dei sistemi autosostentatisi * 1840: già costruite 3 mila miglia * : vengono superati i monti Appalachi, e si inizia a costruire nella vallata del Mississippi * 1860: si giunge a 30 mila miglia: la trama fondamentale della rete * : crisi, ed intervento delle banche d affari * : due terzi della rete accorpati in 25 grandi sistemi regionali, controllati dalle grandi banche d affari
17 IL TELEGRAFO * l avanzata della ferrovia corse parallela, ed in molti casi essendone preceduta, a quella del telegrafo * 1844, invenzione del telegrafo * 1844, sperimentazioni negli USA (Washington-Baltimora) * 1847, sua utilizzazione commerciale * più facile ed economico installare delle ferrovie, il telegrafo raggiunse prima di queste, nel 1861, il Pacifico 32 * 1861 ferrovie = miglia telegrafo = miglia * 1880 telegrafo = miglia * rapida concentrazione di imprese 1866, Western Union 33
18 FERROVIE AMERICANE le dimensioni del business 34 FERROVIE AMERICANE struttura organizzativa 35 * Metà anni compagnie ferroviarie con capitale fisso superiore a 5 milioni di dollari centralità del ruolo del SOVRINTENDENTE * capitale circolante nelle più grandi compagnie: + di 3 milioni di dollari INIZIALMENTE: la struttura è composta da * personale nelle più grandi compagnie: + di 4000 addetti * investimenti complessivi fino al 1859: 1,5 miliardi di dollari (di cui 0,7 miliardi solo dopo il 1850 )
19 SUCCESSIVAMENTE: 36 TARIFFE E CONTABILITA nelle Ferrovie americane 37 * determinazione delle tariffe: complessità... ALLA FINE ( anni ): struttura di STAFF & LINE sarà composta da * il ruolo stategico del comptroller * il problema dell ammortamento del capitale fisso IN ESSA GLI UFFICI DI STAFF DEL SOVRINTENDENTE GENERALE AVRANNO RUOLI FUNZIONALI RISPETTO GLI UFFICI DEI SOVRINTENDENTI DI TRATTA * i costi d esercizio: nasce la contabilità industriale o contabilità analitica con l individuazione de centri di costo
20 * metà anni 70 dell 800 la c.d. formula di Fink per il calcolo del costo del trasporto tonnellata/miglio, che arriva a valutare 70 voci diverse: 19 considerate costi costanti 9 più costanti che variabili 32 più variabili che costanti 10 solo costi variabili * i dati contabili cominciano ad essere usati non solo per determinare le tariffe, ma anche per valutare l efficienza delle diverse unità operative (e per determinare le carriere manageriali...) 38 FERROVIE AMERICANE: ( altri temi ) * uso dati statistici a fini revisionali * i flussi informativi * guerre tariffarie, cartelli pools finanziari * il dipartimento del traffico * l assorbimento dei corrieri privati * il dibattito professionale dei sovrintendenti, e il rapporto con i produttori di materiale rotabile 39
21 LA RIVOLUZIONE COMMERCIALE la commercializzazione di massa PERIODO: * LA CASA GROSSISTA: - due dipartimenti principali: acquisto e vendite - figure principali: buyer e commesso viaggiatore 41 MODALITA : - specializzazione - accorciamento della catena distributiva - uso combinato di telegrafo e trasporto ferroviario - metodi organizzativi - organizzazione degli acquisti - organizzazione delle vendite - logistica - i marchi propri - il nodo del credito: iniziale eliminazione delle dilazioni di pagamento
22 42 43 * indice di rotazione delle scorte: più volte (a parità di dipendendenti ed attrezzature utilizzate) gira il magazzino durante l anno, maggiore sarà la produttività pro capite dei dipendenti ( e quindi la redditività dell impresa ) * rapporto tra margine lordo e fatturato netto (dove il margine lordo è il ricavo meno il costo merci e le spese generali) più alto è tale rapporto, più efficiente è l impresa IL DETTAGLIO DI MASSA * I MAGAZZINI A REPARTI insediamento aree di pregio grandi città ruolo chiave del buyer enorme liquidità (conseguenze) * LE CATENE DI NEGOZI monoprodotto periferie urbane
23 44 45 * LA VENDITA PER CORRISPONDENZA aree rurali celerità della consegna * connessioni tra le varie tipologie * il problema e conseguenze della liquidità LA RIVOLUZIONE COMMERCIALE ( altre osservazioni ) * da dove si originano i grossisti specializzati? * ancora sui marchi propri... * la gestione del credito
24 LA PRODUZIONE DI MASSA * PERIODO: * MODALITA : nuovi processi produttivi a ciclo continuo, o per grandi lotti logistica elevata intensità nell uso di energia ingenti investimenti in capitale fisso organizzazione scientifica del lavoro 46 * PRIMI SETTORI COINVOLTI: - macinazione cereali - inscatolamento dei cibi e del latte - produzione sigarette, sapone e materiale sensibile - raffinazione e distillazione più elevato potenziale di crescita costante nella velocità e nel volume di produzione in: fusione e prima lavorazione dei metalli metallurgia di seconda fusione nell industria meccanica 47
25 Produzione di massa e Organizzazione scientifica del lavoro * i processi produttivi in meccanica e siderurgia rendevano possibile una divisione del lavoro molto maggiore di quella conseguibile in altre produzioni, ma ponevano la necessità di più stringenti controlli sulla forza-lavoro. * da qui la necessità di un rapporto numerico tra dirigenti ed operai più elevato 48 * elevata parcellizzazione delle lavorazioni nelle imprese che producevano su grande scala macchinari ed altri prodotti mediante la fabbricazione ed il montaggio a parti intercambiabili (es. armi da fuoco, serrature, orologi, macchine per cucire, macchine per scrivere, registratori di cassa, trebbiatrici ed altri macchinari agricoli complessi, pompe ecc.) * numero di materiali grezzi o di semilavorati superiore a quello di ogni altro tipo di industria manifatturiera 49
26 PRIMA FASE: (anni Ottocento) i dirigenti si dedicano al miglioramento dei macchinari e dell impianto degli stabilimenti SECONDA FASE: (anni Ottanta, depressione) i dirigenti affrontano il tema del contenimento dei costi, e quindi i problemi del sistema organizzativo. si ricercano nuovi metodi (sistematici, o scientifici ) di gestione aziendale 50 * ruolo della American Society of Mechanical Engineers (A.S.M.E.), una delle prime associazioni professionali statunitensi, fondata nel 1880 * 1886, Henry R. Towne ( il capo della Yale and Towne Lock Co., più semplicemente conosciuta come Yale ) elabora il concetto dell ingegnere inteso come economista d impresa 51
27 «Nella nozione di gestione di reparto affermava Towne sono compresi i problemi attinenti all organizzazione, alla responsabilità, ai rapporti, ai sistemi di contratto e di lavoro a cottimo, connessi tutti alla direzione esecutiva degli stabilimenti, degli opifici e delle fabbriche. Nella nozione di contabilità di reparto sono compresi i problemi attinenti ai sistemi di calcolo dei tempi e di remunerazione, alla determinazione dei costi, alla scelta tra lavoro a cottimo o a giornata, ai metodi di contabilizzazione, alla distribuzione dei diversi conti delle 52 spese, alla verifica dei profitti: elementi tutti del sistema di contabilità attinenti ai dipartimenti produttivi di un impresa, e alla determinazione e registrazione dei risultati da essa ottenuti». Nasceva così la contabilità industriale delle moderne aziende manifatturiere. 53
28 Alcune osservazioni sul taylorismo fluidificazione dei materiali e incremento di produttività furono tra le prime acquisizioni concettuali della futura organizzazione scientifica del lavoro (o.s.d.l.) Frederick W. Taylor fu solo uno dei tanti ingegneri (anche se tra i più abili), che svilupparono negli Stati Uniti i principi - più che dell o.s.d.l., come egli chiamò i suoi interventi razionalizzatori del c.d. scientific management movement. 54 Se in questo concretatosi soprattutto tra la fine del secolo e i primi due decenni del Novecento, emerge netta la tendenza alla definizione di leggi scientifiche, e in quanto tali ritenute neutrali, idonee a risolvere i problemi di efficienza aziendale, e quindi dei singoli comportamenti del lavoratore il taylorismo può essere definito piuttosto come una sua fase preliminare. 55
29 56 57 Con grossi limiti impliciti nella sua concezione dell uomo come essere esclusivamente economico e soggetto pertanto alla sola molla degli incentivi monetari: e quindi con una scarsa attenzione agli aspetti psicologici che costituiranno la molla più interessante del movimento per la direzione scientifica delle imprese. Taylor è comunque stato il primo a lasciare una testimonianza sistematizzata delle procedure da lui sviluppate. In due saggi - Direzione d officina - Principi di organizzazione scientifica del lavoro Taylor riassume un trentennio di esperienze, tutte vissute nella straordinaria trasformazione che l economia americana conobbe con l avvento della produzione di massa. Si tratta però di due scritti d occasione, dato il carattere prevalentemente empirico di Taylor.
30 58 59 Principi di organizzazione scientifica del lavoro costituisce una appassionata difesa da parte di Taylor dei metodi dell o.s.d.l. Egli affronta esplicitamente le conseguenze di tale metodo sul piano sociale, contestando le accuse che ad esso rivolgevano le organizzazioni dei lavoratori. Taylor sostiene che i sistemi di valutazione da lui e da altri sviluppati erano di per sé neutrali, ma che potevano essere facilmente stravolti: in particolare sulla attribuzione dei benefici degli incrementi di produttività ottenuti attraverso una utilizzazione sistematica dell o.s.d.l., che Taylor prevedeva dovessero essere equamente ripartiti tra imprese e lavoratori, ma che più spesso venivano totalmente incamerati dalle prime.
31 «Riconoscimento della necessità di una sempre maggiore produttività; riconoscimento della necessità di scoprire con metodi scientifici le leggi che governano il risparmio delle energie umane e materiali, nel conseguimento della maggiore produttività; accordi fra direzione e lavoratori per conferire efficacia a queste leggi; e pazienza, sempre più pazienza»: ecco quello che Taylor considerava le pietre angolari dell autentica organizzazione scientifica del lavoro. 60
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