L'occupazione in FVG Dati al IV trimestre 2012

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1 L'occupazione in FVG Dati al IV trimestre 2012 a regionale

2 REGIONE AUTONOMA FRIULI VENEZIA GIULIA Assessore regionale alle finanze, patrimonio e programmazione, ambiente, energia e politiche per la montagna Direzione centrale finanze, patrimonio e programmazione Servizio statistica e affari generali Corso Cavour, Trieste telefono: s.statistica.affgen@regione.fvg.it Dirigente: Gianluca Dominutti Segreteria: Paola Cotterle e Elisa Steffè La pubblicazione L'occupazione in Friuli Venezia Giulia. Dati al IV trimestre 2012 è stata curata da: Ilaria Silvestri La presente edizione è stata chiusa in redazione il giorno 18 aprile 2013 La pubblicazione è disponibile sul sito internet Riproduzioni e stampe, anche parziali, dovranno riportare in modo esplicito e visibile la fonte e la proprietà dell'informazione Trieste, aprile

3 Indice Premessa...3 Le forze di lavoro...4 La gestione delle crisi aziendali... I flussi in entrata e in uscita Gli addetti nelle imprese private Gli infortuni sul lavoro

4 Premessa I dati contenuti nel presente lavoro mirano a disegnare un quadro il più possibile completo della condizione lavorativa in Friuli Venezia Giulia, con informazioni tratte da diverse fonti e il più possibile aggiornate. Le fonti utilizzate sono le seguenti: I dati Istat ricavati dalla Rilevazione Continua sulle Forze di Lavoro. Dall indagine, progettata per garantire stime trimestrali a livello regionale, derivano le stime ufficiali e destagionalizzate delle forze di lavoro, degli occupati e delle persone in cerca di occupazione. I dati Inps sull ammontare delle ore di Cassa Integrazione Guadagni concesse nell ambito della gestione straordinaria, in deroga e ordinaria, nei rami di attività economica industria, artigianato, commercio, edilizia e settori vari. L analisi delle ore concesse per provincia o classe di attività economica permettono di individuare i settori e i territori maggiormente toccati dalla crisi. Le elaborazioni fornite dal sistema Ergon@t dell Agenzia regionale del lavoro, a cui confluiscono i dati dei centri per l impiego. Essi riguardano gli ingressi nelle liste di mobilità per aziende con più o meno di 15 addetti. Vengono inoltre riportati l ammontare di assunzioni e cessazioni, ossia i nuovi contratti avviati o i contratti cessati per provincia del datore di lavoro. I dati al 2012 sono da considerarsi provvisori. Le informazioni contenute nell Archivio statistico delle imprese attive (ASIA) dell Istat, il registro delle unità economiche che esercitano arti e professioni nelle attività industriali, commerciali e dei servizi alle imprese e alle famiglie. L Archivio fornisce informazioni identificative e strutturali (attività economica, addetti dipendenti e indipendenti, forma giuridica, data di inizio e fine attività, fatturato) delle imprese che hanno svolto per almeno sei mesi nel corso dell anno un attività produttiva. Sono escluse le imprese dei settori agricoltura, caccia e silvicoltura; pesca, piscicoltura e servizi annessi; amministrazione pubblica; attività di organizzazioni associative; attività svolte da famiglie e convivenze; organizzazioni ed organismi extraterritoriali; le unità classificate come istituzioni pubbliche e istituzioni private non profit. L archivio Asia imprese è il risultato dell integrazione di informazioni provenienti da più fonti, sia amministrative che statistiche. I dati provinciali contenuti nelle banche dati on line dell Inail relativi a infortuni sul lavoro denunciati e indennizzati e malattie professionali manifestatesi e indennizzate. L istituto, ricevendo le denunce di infortunio e di malattia professionale, dispone di un notevole numero di informazioni utili per la stesura di statistiche e studi sul fenomeno infortunistico. 3

5 Le forze di lavoro Secondo i dati della rilevazione continua sulle forze lavoro dell Istat, nel corso del 2012 risultano occupati in FVG 507mila persone, circa 4 mila in meno rispetto al In termini congiunturali, dal quarto al terzo trimestre del 2012 si sono registrati 7mila occupati in meno. Sono in cerca di occupazione 37 mila residenti in FVG (di cui 20 mila femmine) e circa 526 mila sono inattivi (per età, indisponibilità al lavoro, ricerca inattiva). L ammontare degli occupati è cresciuto costantemente nelle quattro province del Friuli Venezia Giulia fino al A partire dal 2008, prima nelle province di Trieste e Gorizia, poi a Udine e Pordenone, lo stock è cominciato a diminuire. In parte, e soprattutto per le province giuliane, su tale andamento influisce l elevata età media della popolazione. Anche l andamento della disoccupazione mostra l effetto della crisi economico finanziaria iniziata a fine 2008 sul mercato del lavoro, in particolare nei settori dell industria e quindi in modo più accentuato nei territori di Udine e Pordenone. Tavola 1 FVG Occupati, disoccupati e non attivi per sesso (migliaia, popolazione con più di 15 anni). Anni FVG FVG FVG occupati (migliaia) disoccupati (migliaia) non attivi (migliaia) M F TOT M F TOT M F TOT I Trim II Trim III Trim IV Trim Fonte: Istat Figura 1 FVG occupati e disoccupati per provincia (NI 2004=0). Anni occupati NI 2004= disoccupati NI 2004= Fonte: Istat ud go ts pn ud go ts pn 4

6 Il tasso di occupazione si attesta nel corso del 2012 al 63,6%, un valore inferiore al 2011 ma pari alla media del 20. Il tasso di occupazione italiano è invece pari al 56,9%. Il tasso di disoccupazione è aumentato in maniera consistente nel triennio (da 4,3 a 5,7 in FVG e da 6,7 a 8,4 in Italia), per rallentare il trend di crescita nel 2011 con un valore regionale pari al 4,1%. Nel corso del 2012, invece, le stime della disoccupazione mostrano un ulteriore aumento fino al 6,8%, in particolare per la forza di lavoro femminile (8,1%) più che per quella maschile (5,8%); nell ultimo trimestre dell anno il differenziale è tornato crescere (7,6%). Anche la differenza tra tasso di attività femminile e maschile (fino a 15,3 punti percentuali) è tornata a crescere nell ultimo trimestre, per quanto resti considerevolmente inferiore al dato italiano (20 punti percentuali). La provincia di Pordenone mostra i tassi di occupazione e di attività più alti (67,1 e 72,2 nel 2012), e il primato della partecipazione femminile al mercato del lavoro, con un tasso di attività superiore del 63,7%. La provincia di Trieste presenta un tasso di disoccupazione sensibilmente inferiore alla media regionale, pari al 6,1% complessivo e al 7,1% per la componente femminile. Tavola 2 FVG Tassi di occupazione, di disoccupazione e di attività (valori percentuali). Anni FVG FVG FVG tasso di occupazione tasso di disoccupazione tasso di attività M F TOT M F TOT M F M-F ,8 55,5 65,3 2,7 6,4 4,3 76,9 59,4 17, ,6 54,1 63,4 4,5 6,4 5,3 76,1 57,8 18, ,5 55,5 63,6 5,1 6,5 5,7 75,3 59,5 15, ,7 56,6 64,2 4,1 6,5 5,2 74,9 60,6 14,3 I Trim 12 70,3 55,7 63,0 6,0 8,2 7,0 74,8 60,7 14,1 II Trim 12 71,2 56,2 63,7 5,4 7,8 6,5 75,4 60,9 14,5 III Trim 12 71,9 56,6 64,3 5,2 7,4 6,1 75,9 61,1 14,8 IV Trim 12 71,5 55,0 63,5 6,4 9,2 7,6 76,5 61,2 15, ,2 56,0 63,6 5,8 8,1 6,8 75,7 61,0 14,7 Fonte: Istat Figura 2 Tassi di occupazione e di disoccupazione (valori percentuali). Anni Tasso di occupazione % Tasso di disoccupazione % T1 T2 T3 T4 T1 11 T2 11 T3 11 T4 11 T1 12 T2 12 T3 12 T T1 T2 T3 T4 T1 11 T2 11 T3 11 T4 11 T1 12 T2 12 T3 12 T4 12 FVG Italia FVG Italia Fonte: Istat 5

7 Tavola 3 FVG Tassi di occupazione, di disoccupazione e di attività per provincia (valori percentuali). Anno 2012 PROVINCE tasso di attività tasso di occupazione tasso di disoccupazione M F TOT M F TOT M F TOT Pordenone 80,5 63,7 72,2 75,6 58,5 67,1 5,9 8,2 6,9 Udine 74,6 59,6 67,1 70,3 54,5 62,4 5,8 8,5 7,0 Gorizia 75,6 60,9 68,4 71,1 55,7 63,5 5,9 8,5 7,0 Trieste 71,1 60,6 65,8 67,2 56,2 61,6 5,3 7,1 6,1 FVG 75,7 61,0 68,3 71,2 56,0 63,6 5,8 8,1 6,8 Fonte: Istat Tavola 4 FVG Occupati per classe d età (migliaia). Anni Totale anni Classe di età anni anni anni anni anni Fonte: Istat Circa il 65% degli occupati in Friuli Venezia Giulia sono impiegati nel settore dei servizi. Di questi, oltre 90 mila sono in ambito commerciale, ben 7 mila unità in meno rispetto alla media 2011 e una contrazione tendenziale pari al 5% nell ultimo trimestre. Il settore che registra la peggior crisi occupazionale è quello delle costruzioni (-18,6% tendenziale) nel quale sono occupati 33 mila addetti. L industria risente di una diminuzione degli occupati di 8 mila unità. Il 2% degli occupati, infine, lavora nel settore primario (poco più di.000 unità, in aumento tendenziale del 16%). Tavola 5 FVG occupati per settore (migliaia e variazione % tendenziale T4 2012/T4 2011). Anni Settore T T T var% tendenziale Agricoltura ,1 Industria ,0 costruzioni ,6 Servizi ,9 commercio ,2 altre attività ,3 Totale ,0 Fonte: Istat Resta stabile al 15% la percentuale di occupati che lavorano a tempo parziale. Il lavoro part time è caratteristica peculiare dell occupazione femminile, con una incidenza pari al 29% sugli occupati di sesso femminile, e solo del 4,5% nella componente maschile. Fino al 20 gli occupati a tempo parziale erano aumentati a fronte di una diminuzione degli occupati a tempo pieno, fenomeno in parte dovuto al fatto che la crisi economica ha colpito prima i settori produttivi, come quello manifatturiero, che impiegano più manodopera 6

8 maschile. Con l evolversi della crisi, la perdita di occupazione si estende ai settori terziari, come quello del commercio, più tipicamente femminili. Cresce l incidenza dell occupazione a tempo determinato, che comprende i lavoratori cosiddetti atipici, e si attesta al 12,5% (dato al 2011). Questa percentuale è però un dato di stock, che non tiene conto dei flussi in entrata e uscita dal mercato del lavoro. I dati che saranno esaminati in seguito mostrano infatti che tra i nuovi contratti la quota del tempo determinato è preponderante, come d altra parte nei flussi di uscita, dato che la crisi occupazionale colpisce particolarmente la componente precaria della forza lavoro, meno garantita dal punto di vista contrattuale. Tavola 6 FVG Occupati a tempo parziale e a tempo determinato sul totale degli occupati (valori %) anni occupati a tempo parziale % occupati a tempo determinato % M F TOT M F TOT ,6 31,5 15,8,2 12,9 11, ,6 31,1 16,3 11,1 12,9 11, ,6 31,5 16,1,9 15,4 12, ,7 31,9 15,5 9,7 14,2 11,8 20 4,1 32,1 16,1,8 13,6 12, ,2 29,0 15,0 11,1 14,0 12, ,5 29,0 15,3 nd nd nd Fonte: Istat Il tasso di disoccupazione di lunga durata (ovvero superiore ai 12 mesi) è pari a 2,8% nel 2012 in costante aumento a partire dal 1,4% del 2008, ma inferiore al valore nazionale, pari al 5,6. Il tasso di disoccupazione tra i laureati o in possesso di titoli di educazione terziaria è, nel 2012, pari al 5,4% ovvero 1,3 punti percentuali superiore rispetto al 2011 ma comunque inferiore al tasso calcolato sull intera popolazione; il tasso di disoccupazione tra i giovani in età (la componente più giovane ma potenzialmente stabile della forza lavoro) è pari a 9,5% (il dato nazionale è pari al 14,9%, del Nord Est al 8,6%) e particolarmente alto per la componente femminile (14,2%): si registrano 97 mila occupati contro i 122 mila del 2008 (-21% in cinque anni). Nelle fasce d età e anni, lo stock di occupati è aumentato, nello stesso periodo, rispettivamente del % e del 37%. 7

9 Tavola 7 FVG tassi di disoccupazione di lunga durata, per popolazione con laurea e per popolazione in età anni (valori %). Anni Lunga durata Laurea anni Periodo M F MF M F MF M F MF ,8 2,4 1,4 3,0 4,1 3,6 4,1 8,0 5, ,4 1,7 1,5 4,0 6,0 5,0 5,5 6,3 5,9 20 2,3 2,0 2,2 3,6 5,7 4,8 5,9 8,1 6, ,0 3,0 2,4 2,1 5,9 4,1 5,2 8,4 6, ,2 3,5 2,8 3,6 7,0 5,4 5,6 14,2 9,5 Fonte: Istat La ripartizione dei disoccupati per condizione professionale evidenzia che su un totale di circa 37 mila disoccupati registrati nel 2012, il 60% era prima occupato, il 25% era prima inattivo ed il 15% è senza precedenti esperienze lavorative (inoccupato). Tra gli inattivi in età lavorativa (247 mila persone tra i 15 e i 64 anni) è in consistente diminuzione il numero di coloro che non sono disponibili a lavorare (dai 223 mila del 2011 ai 212 mila del 2012) e nella fascia d età anni, per effetto delle nuove politiche di accesso alla pensione. Circa 30 mila sono gli inattivi che però si dichiarano disponibili a lavorare o comunque hanno cercato lavoro anche se non attivamente. Dal 2008 ad oggi tale condizione, ai confini tra la disoccupazione e lo scoraggiamento conta circa mila unità in più. Figura 3 FVG Disoccupati per condizione professionale (valori %). Anni ,7% 24,7% 15,6% ,4% 28,0% 21,6% 20 52,1% 34,1% 13,9% ,8% 29,2% 14,0% ,7% 35,7% 18,6% ,4% 34,6% 27,0% ,9% 39,7% 23,4% 0% 25% 50% 75% 0% Ex occupati Ex inattivi Senza esperienza di lavoro Fonte: Istat 8

10 Tavola 8 FVG inattivi in età lavorativa per sesso (migliaia e variazione % tendenziale T4 2012/T4 2011). Anni T T T var% tendenziale maschi femmine totale FVG totale Italia Fonte: Istat -8,5-5,0-6,4-3,2 Nel 2012, risultano occupati il 18,5% dei giovani, ben punti percentuali in meno rispetto al 2008 (19 mila unità contro le 30 mila del 2008); si registra inoltre la consistente riduzione dell occupazione tra i giovani di sesso maschile, passata dal 33,2% del 2009 al 20,3% del Il tasso di disoccupazione per la popolazione anni è pari al 30,5% in FVG e del 35,3% in Italia. Tavola 9 FVG tassi di occupazione attività e disoccupazione per la popolazione (valori %). Anni Tasso di occupazione Tasso di attività Tasso di disoccupazione Periodo M F MF M F MF M F MF ,7 21,8 29,8 42,6 26,5 34,6 11,5 17,7 13, ,2 17,4 25,4 38,5 23,9 31,3 13,7 27,4 18, ,9 21,6 25,8 35,1 27,7 31,5 14,8 22,1 18, ,5 18,9 23,7 33,7 26,2 30,0 15,6 27,9 20, ,3 16,7 18,5 29,8 23,3 26,6 32,0 28,4 30,5 Fonte: Istat 9

11 La gestione delle crisi aziendali La Cassa integrazione guadagni ordinaria interviene a sostegno delle imprese nel caso di sospensione o riduzione dell'attività produttiva dovuta ad eventi temporanei non imputabili all'imprenditore o ai lavoratori. Secondo le gestioni straordinaria e soprattutto in deroga, le ore di integrazione salariale vengono concesse quando l'azienda si trova in condizione di ristrutturazione, riorganizzazione, conversione, crisi aziendale, ecc., e precede spesso la messa in mobilità di parte delle maestranze. In genere, sono gli interventi straordinari e soprattutto quelli in deroga ad essere ritenuti un migliore indicatore di crisi produttive e occupazionali. In termini complessivi le ore autorizzate di cassa integrazione sono in aumento dell 11,7% : da oltre 21milioni (per tutte le gestioni) di ore di integrazione salariale concesse nel 2011, a nel 2012, che corrispondono a circa lavoratori FTE (equivalenti a tempo pieno, secondo la convenzione che ipotizza un monte ore annuo pari a 1.650). Di esse, oltre il 60% riguarda la gestione straordinaria (14 milioni di ore, in diminuzione), il 27% la gestione ordinaria (oltre 6 milioni di ore, +40 % in un anno, ma in diminuzione rispetto al 2009) e il 12% la gestione in deroga (meno di 3 milioni di ore). Rispetto a quanto accade a livello italiano, in Friuli Venezia Giulia è maggiore, proporzionalmente, il ricorso alle ore CIG secondo le gestioni straordinaria e in deroga. Tavola FVG ore autorizzate di Cig per gestione. Anni CIG var% 12/11 Ordinaria Straordinaria ,7 40,4 In deroga Totale ,7 70,6 Fonte: INPS Figura 4 ore autorizzate di Cassa integrazione ordinaria e straordinaria (NI 2008=0). Anni Cig straordinaria FVG ITALIA Fonte: INPS Cig ordinaria FVG ITALIA

12 A livello provinciale, circa metà delle ore di Cig straordinaria e in deroga sono state concesse nella provincia di Udine, mentre il pordenonese detiene il primato delle ore concesse secondo la gestione ordinaria, che riguarda solo i rami industria ed edilizia. Le considerazioni sul ricorso a questo tipo di ammortizzatore sociale in Friuli Venezia Giulia non possono prescindere dalle differenti strutture produttive dei territori: la Cassa integrazione è stata applicata, con sempre maggior ricorrenza a partire dal 2008, nelle province di Udine e Pordenone, nelle quali è più intensa la concentrazione manifatturiera e le aziende industriali sono di più grandi dimensioni. La Cassa in deroga invece, estesa anche ai rami commercio e artigianato, è tendenzialmente più equamente distribuita tra le provincie. Tavola 11 FVG ore autorizzate di Cig per gestione e provincia. Anno 2012 Figura 5 FVG ore autorizzate di Cig per provincia (NI 2005=0). Anni CiG totale NI 2005=0 Ordinaria Straordinaria Deroga Totale Gorizia Pordenone Trieste Udine Fonte: INPS go pn ts ud Tavola 12 FVG ore autorizzate di Cig per ramo economico. Anni var% 12/11 Industria ,7 Edilizia ,0 Artigianato Commercio Settori vari ,6 Totale ,7 Fonte: INPS 77,0 81,6 I dati registrano un sensibile incremento nel 2012 della cassa integrazione nel commercio e nell artigianato (81,6% e 77% rispettivamente), in misura inferiore in edilizia (25%). La meccanica risulta il settore industriale di maggior peso, con circa la metà delle ore complessivamente autorizzate, attestandosi a oltre 9 milioni e 900 mila ore nel corso del 2012, stabili rispetto allo scorso anno. Settori industriali e artigianali di peso e con forti segnali di crisi nell anno in corso sono invece il legno (22% di ore 11

13 sul totale, oltre 4 milioni, in aumento del 15% in un anno) e la chimica e gomma plastica (il 7% del totale, +30% di ore concesse in un anno). I settori metallurgico e della lavorazione di minerali non metalliferi mostrano un andamento tendenzialmente positivo (-57% e -18% rispettivamente). Figura 6 FVG ore autorizzate di Cig per ramo economico e provincia (valori %). Anno 2012 Commercio 20,4 23,5 14,0 42,1 Artigianato 9,8 34,9 9,4 45,8 Edilizia 9,4 30,7 15,5 44,4 Industria 14,1 35,9 6,0 43,9 0,0% 25,0% 50,0% 75,0% 0,0% go pn ts ud Fonte: INPS Tavola 13 FVG ore autorizzate di Cig per settore industriale e artigianale. Anni settori industriali e artigianali var% 12/11 Legno Alimentari Metallurgiche Meccaniche Tessili Chimica petrolchimica, gomma plastica Lavorazione minerali non metalliferi Carta, stampa ed editoria Installazione impianti per l'edilizia Trasporti e comunicazioni Fonte: INPS -56,7 -,9-17,7 2,5 15,4 18,8 5,6 52,7 30,2 140,2 Un ulteriore indicatore di crisi è costituito dal numero di lavoratori che entrano nelle liste di mobilità, misura di sostegno al reddito che spesso segue periodi di cassa integrazione ordinaria e straordinaria. Gli ingressi in mobilità sono aumentati di circa 2 mila unità nel 2012 rispetto al 2011, attestandosi a oltre i mila lavoratori e superando il dato del 2009, anno di picco con ingressi. L incremento più consistente si è registrato a Udine (+33%). Cresce la mobilità femminile (+26% in un anno), con maggior consistenza di quella maschile (+22%). In generale la mobilità continua a colpire di più i lavoratori di sesso maschile, con quasi il 60% degli ingressi. 12

14 La maggior parte degli ingressi è non indennizzata, perché avviene in seguito a licenziamenti individuali da imprese con meno di 15 dipendenti (L.236/93). Tavola 14 FVG inserimenti in lista di mobilità per provincia. Anni GORIZIA PORDENONE TRIESTE UDINE FVG var% 2012/2011 9,9 18,9 22,0 33,4 Fonte: Ergon@t, dati provvisori 23,6 Figura 7 FVG inserimenti in lista di mobilità per sesso e tipo di lista. Anni mobilità per sesso T1 T2 T3 T4 T1 T2 T3 T4 T1 T2 T3 T4 T1 T2 T3 T F M Fonte: Ergon@t, dati provvisori mobilità per tipo di lista T1 T2 T3 T4 T1 T2 T3 T4 T1 T2 T3 T4 T1 T2 T3 T L.223/91 L.236/93 art.4 13

15 I flussi in entrata e in uscita L andamento dei flussi in entrata e in uscita dal mondo del lavoro si possono dedurre dai dati sui nuovi contratti stipulati e registrati dai Centri per l Impiego e sulle cessazioni dei rapporti di lavoro, ossia i contratti di lavoro dipendente o assimilato, sia privato che pubblico (da cui, a causa del mutamento recente della normativa, sono stati rimossi gli avviamenti del settore ATECO 97 - Attività di famiglie e convivenze come datori di lavoro per personale domestico, che vengono comunicati a Inps dalle famiglie stesse). Si precisa, per una corretta interpretazione del dato, che lo stesso lavoratore può essere stato assunto o aver cessato un rapporto di lavoro più volte nel periodo considerato. La stipulazione di nuovi contratti e la loro eventuale scadenza sono fenomeni fortemente stagionali: sono più ricorrenti gli avviamenti all inizio dell anno o alla fine dell estate, e più numerose le cessazioni alla fine di dicembre. Perciò è utile confrontare gli stessi periodi di anni diversi, disegnando così il quadro tendenziale. I dati a disposizione confermano la difficile congiuntura economica: durante il terzo trimestre del 2012 il numero di nuovi contratti risulta in diminuzione del 7,4% rispetto allo stesso periodo del Analogamente, si è registrato un progressivo calo delle cessazioni di contratti (-3,5%). Si ha perciò che a partire dal 2009 il numero delle assunzioni nette (assunzioni cessazioni) risulta negativo. Va considerato a questo proposito, che un numero consistente di cessazioni può essere indice, più che di una crisi in atto, della dinamicità del mercato del lavoro: il dato va perciò letto collocandolo nel contesto generale. Tavola 15 FVG assunzioni, cessazioni e tasso di turnover % (assunzioni/cessazioni). Anni Assunzioni Cessazioni Assunzioni nette Turnover % , , , ,6 T ,1 T ,6 T ,1 var% T3 2012/2011-7,4-3,5-40,3-3,7 * Nota: * differenza percentuale Fonte: Ergon@t, dati provvisori Nell anno 2011 si è avuta una ripresa delle assunzioni (oltre 230 mila unità) e del turnover (vicino al 0%). Il tasso di turnover permette un confronto diretto, tramite il loro rapporto, tra il numero degli avviamenti e quello delle cessazioni di contratti: tale indice è pari al 0% quando ogni cessazione è compensata da una nuova assunzione, inferiore al 0% se le cessazioni sono state più numerose delle assunzioni. In un mercato del lavoro in espansione, qual era nel 2008, il turnover è stato superiore al 0%, per poi diminuire negli anni successivi. 14

16 Figura 8 FVG assunzioni e cessazioni di contratti (medie mobili in migliaia e variazioni percentuali tendenziali). Anni Migliaia I 2009 II 2009 III 2009 IV 2009 I 20 II 20 III 20 IV 20 I 20 II 2011 III 2011 IV 2011 I 2012 II 2012 III 2012 assunzioni cessazioni Fonte: Ergon@t, dati provvisori T1 T2 T3 T4 T1 T2 T3 T4 T1 T2 T3 T4 T1 T2 T var% tendenziale assunzioni var% tendenziale cessazioni Figura 9 FVG assunzioni e indice di turnover per provincia (valori in migliaia e in percentuale su medie mobili). Anni Migliaia assunzioni turnover T4 T1 T2 T3 T4 T1 T2 T3 T4 T1 T2 T3 T4 T1 T2 T Go Pn Ts Ud 80 T4 T1 T2 T3 T4 T1 T2 T3 T4 T1 T2 T3 T4 T1 T2 T Go Pn Ts Ud Fonte: Ergon@t, dati provvisori A livello provinciale, si nota che la contrazione negli avviamenti al lavoro è stata particolarmente marcata nel 2009 nel territorio di Pordenone, la provincia a maggior vocazione industriale della nostra regione. Nella stessa provincia, a partire dal 20, la ripresa del mercato del lavoro è stata più decisa, con aumenti tendenziali anche del 20% (al primo trimestre del 2011), in calo però nel Risultano più critici, rispetto a quanto rilevato in Friuli Venezia Giulia nel complesso, gli andamenti delle assunzioni nella provincia di Trieste (-13% tendenziale al terzo trimestre 2012). Nelle restanti province i flussi registrati nel 2011 davano timidi segnali di ottimismo, mentre le stime tendenziali per il 2012 indicano una contrazione del mercato del lavoro in tutti i territori della regione. 15

17 Tavola 16 FVG assunzioni e cessazioni per provincia. Anni Assunzioni Cessazioni Gorizia Pordenone Trieste Udine Gorizia Pordenone Trieste Udine T T T var% T3 2012/2011-4,7-11,5-13,1-3,4-8,1-6,4-6,4 0,9 Fonte: Ergon@t, dati provvisori Tavola 17 FVG assunzioni per tipo di contratto. Anni var% 12/11 Apprendistato Determinato Indeterminato Altri Totale Fonte: Ergon@t, dati provvisori I dati di flusso in entrata mostrano la crescita della componente femminile del mercato del lavoro: le assunzioni di lavoratrici (pari al 53% del totale) superano infatti quelle dei lavoratori di sesso maschile. La percentuale di assunzioni di personale straniero sul totale risulta pari a circa il 20%, ed è in diminuzione. Spicca inoltre il calo dei nuovi contratti a tempo indeterminato (più che dimezzati rispetto al 2008), a favore di altre tipologie quali il lavoro a tempo determinato (comprese le collaborazioni, il lavoro a progetto, il lavoro occasionale e il tirocinio), che costituiscono il 77% di tutti gli avviamenti, in aumento. Tra gli altri tipi di contratto il lavoro intermittente è quello più frequente. Figura FVG assunzioni per sesso (valori in migliaia) e provenienza del lavoratore (in percentuale sul totale). Anni ,6-8,2-4,0-3,5 1,3 Migliaia ,1 12,1 12,1 11,6 11, ,3 8,2 8,3 8,5 8, F M Fonte: Ergon@t, dati provvisori %comunitari %extraue 16

18 Gli addetti nelle imprese private Per quanto riguarda la forza lavoro rilevata dall Archivio Statistico delle Imprese Attive (Asia) dell Istat, si può notare che nel corso del 20 il 58,7% degli addetti è occupato in imprese del terziario, percentuale inferiore a quella nazionale, pari al 63%. Tra i settori del terziario con maggior incidenza si registrano il Commercio (17,5%), l alloggio e la ristorazione (7,1%) e le attività professionali (6,8%). La struttura produttiva della nostra regione risulta più concentrata in termini di addetti nel settore secondario, in particolare nell industria in senso stretto, che comprende il 31% degli addetti (solo il 26% a livello nazionale). Il settore delle costruzioni occupa il % degli addetti delle imprese rilevate dall archivio. Il peso dell industria a discapito del terziario sta progressivamente diminuendo negli ultimi anni. Nella provincia di Pordenone, quella a maggior vocazione industriale, gli addetti ai servizi erano il 44% del totale nel 2007 e sono il 49% nel 20 (pari a unità). La provincia in cui il peso dei servizi è maggiore è quella di Trieste con addetti nel terziario (contro i 24 mila di industria e costruzioni ) in diminuzione rispetto al 2008 e al 2009, ma che costituiscono comunque oltre il 67% del totale.. Figura 11 FVG addetti delle imprese attive per settore economico (valori percentuali). Anno 20 Costruzioni,0 Industria in senso stretto 31,2 Servizi 58,7 Commercio 17,5 Alloggio e ristorazione 7,1 Attività professionali 6,8 Trasporti e logistica 4,2 Attività finanziarie e assicurative 5,1 Noleggio, agenzie viaggio, supporto alle imprese 5,7 Fonte: elaborazione su dati Istat, Asia I dati a disposizione mostrano chiaramente l effetto della crisi economica sullo stock degli addetti a partire dal 2009, con una diminuzione generale sia nella nostra regione che in Italia. Si registra un calo pari al 4,4% degli addetti nell industria in senso stretto, soprattutto quella del legno, la fabbricazione di prodotti in metallo e di mobili; del 4,6% nell ambito dei trasporti e della logistica, del 3,8 delle costruzioni e del 4,6 del commercio (che impegna oltre addetti). In controtendenza alcune attività dei servizi: sono aumentati gli addetti nelle 17

19 attività immobiliari (+2,8%), nei servizi di noleggio, agenzie viaggio, supporto alle imprese (+3,2%) nell istruzione (+5,7), nella sanità e nell assistenza sociale (+4,6), qui considerate esclusivamente nell ambito privato. Di pari passo, il progressivo aumento della dimensione media delle aziende caratteristica della crescita economica fino all anno 2008, ha subito nel 2009 una battuta d arresto, in conseguenza delle numerose ristrutturazioni aziendali. Nel 20 si contano 4,2 addetti per impresa nella nostra regione, contro il 3,8 italiano. Tavola 18 FVG addetti delle imprese attive per settore economico e provincia. Anni Gorizia Pordenone Trieste Udine INDUSTRIA INDUSTRIA INDUSTRIA SERVIZI SERVIZI SERVIZI Fonte: elaborazione su dati Istat, Asia Tavola 19 FVG addetti delle imprese attive per settore economico e provincia. Anni var% /09 Industria in senso stretto ,4 di cui: Industrie alimentari ,1 Industria del legno ,1 Lavorazione di minerali non metalliferi ,8 Metallurgia ,7 Fabbricazione di prodotto in metallo ,0 Fabbricazione di macchinari ,0 Fabbricazione di altri mezzi di trasporto ,4 Fabbricazione di mobili ,1 Costruzioni ,8 Servizi ,7 di cui: Commercio ,6 Trasporti e logistica ,6 Alloggio e ristorazione ,0 Servizi di informazione e comunicazione ,1 Attività finanziarie e assicurative ,5 Attività immobiliari ,8 Attività professionali ,0 Noleggio, agenzie viaggio, supporto alle imprese ,2 Istruzione (*) ,7 Sanità e assistenza sociale (*) ,6 Attività artistiche e sportive ,0 Altri servizi (*) esclusi le PP. AA. 0,5 Fonte: elaborazione su dati Istat, Asia 18

20 Figura 12 Addetti totali (NI 2003=0) e addetti medi per impresa. Anni Addetti totali NI 2003=0 Addetti medi per impresa 120 5,0 1 4, ,0 80 3, , FVG Italia Fonte: elaborazione su dati Istat, Asia FVG Italia Il numero medio di addetti per impresa nel settore industriale è pari a 13 unità, con punte di 112 addetti nella fabbricazione di altri mezzi di trasporto e 81 nella metallurgia. Più ridotte le dimensioni delle imprese del legno (6,2 addetti), che occupano circa 67 mila addetti, in calo nell ultimo anno del 13%. Il settore delle costruzioni occupa oltre i 36 mila addetti, in aziende di ridotte dimensioni (3 addetti in media, in linea con il dato italiano). Nel settore dei servizi le imprese sono di dimensioni notevolmente inferiori, data l incidenza di ditte individuali, soprattutto nella libera professione e nelle attività immobiliari (meno di due addetti in media). Di maggior dimensioni le aziende dedicate a finanza e assicurazioni (11,4 addetti medi) e ai servizi alle imprese, noleggio, agenzie viaggi (8,3). 19

21 Figura 13 FVG numero medio di addetti per impresa, per settore economico. Anno Industria in senso stretto di cui: Industrie alimentari Industria del legno Lavorazione di minerali non metalliferi Metallurgia Fabbricazione di prodotto in metallo Fabbricazione di macchinari Fabbricazione di altri mezzi di trasporto Fabbricazione di mobili 13,0 9,5 6,2 11,6 11,4 15,0 29,3 80,9 111,8 Costruzioni 2,9 Servizi di cui: Commercio Trasporti e logistica Alloggio e ristorazione Servizi di informazione e comunicazione Attività finanziarie e assicurative Attività immobiliari Attività professionali Noleggio, agenzie viaggio, supporto alle imprese Istruzione (*) Sanità e assistenza sociale (*) Attività artistiche e sportive Altri servizi 3,3 3,1 5,8 3,8 4,0 11,4 1,7 1,8 8,3 2,7 3,4 2,8 2,2 Fonte: elaborazione su dati Istat, Asia 20

22 Gli infortuni sul lavoro I dati sugli infortuni del periodo indicano una progressiva contrazione del fenomeno a livello sia locale che nazionale. La crisi economico finanziaria iniziata a fine 2008 ha ulteriormente influito sulla diminuzione del numero dei casi denunciati degli ultimi anni, date le crisi occupazionali in ambiti tradizionalmente più rischiosi come l industria e le costruzioni. Nel 2011 sono stati denunciati in Friuli Venezia Giulia infortuni sul lavoro, l 8% in meno in un anno. Gli infortuni mortali sono stati 18 di cui 11 nella provincia di Pordenone. Se i casi mortali sono in diminuzione, il tasso di mortalità (che è un indice di gravità) risulta invece abbastanza costante nel quinquennio considerato e rimane inferiore al dato nazionale; sono gli infortuni occorsi a lavoratori stranieri, il 24% del totale di quelli denunciati (in Italia è il 16%). Questa fattispecie è in diminuzione del 6,2%, in particolare nelle provincie di Pordenone e Gorizia. L incidenza della componente femminile è pari al 32%, in linea con il dato italiano, e in crescita negli ultimi anni. Tavola 20 FVG infortuni denunciati per provincia. Anni GORIZIA PORDENONE TRIESTE UDINE TOTALE di cui mortali var% 2011/20-12,4-11,8-3,8-6,7-8,2 Fonte: Inail 0,0 Figura 14 infortuni denunciati (NI 2002=0) e tasso di mortalità degli infortuni (valori percentuali). Anni infortuni denunciati NI 2004=0 2,0 tasso di mortalità degli infortuni % 0 1,5 80 1,0 60 0, FVG ITALIA 0, FVG ITALIA Fonte: Inail 21

23 Tavola 21 Infortuni di lavoratori stranieri denunciati per provincia. Anni GORIZIA PORDENONE TRIESTE UDINE TOTALE var% 2011/20-12,5-11,9-4,0-0,4 Fonte: Inail -6,2 Figura 15 Incidenza degli infortuni a lavoratori stranieri e tasso di femminilizzazione (valori percentuali). Anni incidenza % infortuni lavoratori stranieri 40 tasso di femminilizzazione % FVG ITALIA Fonte: Inail FVG ITALIA Per un analisi della gravità si ricorre ai dati sui casi definiti (cioè infortuni e malattie la cui pratica amministrativa si è conclusa) e indennizzati dall Istituto, per i quali quindi si può stabilire la conseguenza. La conseguenza è temporanea se ha provocato un astensione dal lavoro superiore a 3 giorni ma si sono conclusi con la completa guarigione clinica senza postumi permanenti o con postumi permanenti di grado di inabilità o di menomazione inferiore al limite indennizzabile. È invece permanente se ha provocato un inabilità durevole non inferiore al 6% ed è previsto un indennizzo in capitale (se meno grave) o una rendita (se più grave). Risulta quindi che su infortuni indennizzati, il 5,6% hanno avuto nella nostra regione una conseguenza permanente (compresa la morte), contro il 7,4% in Italia. Le malattie professionali risultano in aumento del 13% nel 2011 (+% in Italia), in particolare nelle province di Gorizia e Trieste, attestandosi a casi in totale. Nel caso delle malattie professionali l esito è quasi sempre permanente (95% circa dei casi), in linea con il dato nazionale. 22

24 Tavola 22 Infortuni definiti per tipo di conseguenza e provincia. Anno 2011 Provincia Temporanea Permanente in capitale Permanente in rendita Permanente totale Morte TOTALE Gorizia Pordenone Trieste Udine FVG ITALIA Fonte: Inail Figura 16 Malattie professionali manifestate. Anni malattie professionali NI 2004= FVG ITALIA Fonte: Inail var% 2011/20 GORIZIA ,3 PORDENONE ,1 TRIESTE ,1 UDINE ,4 FVG ,1 Tavola 23 Malattie professionali manifestate e indennizzate per tipo di conseguenza e provincia. Anno 2011 Temporanea Permanente in Capitale Permanente in Rendita Permanente Totale Morte TOTALE Gorizia Pordenone Trieste Udine FVG ITALIA Fonte: Inail

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