PROPOSTE PER IL RECUPERO DI EDIFICI RESIDENZIALI PUBBLICI NEL QUARTIERE ROCCA TEDALDA A FIRENZE

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "PROPOSTE PER IL RECUPERO DI EDIFICI RESIDENZIALI PUBBLICI NEL QUARTIERE ROCCA TEDALDA A FIRENZE"

Transcript

1 PROPOSTE PER IL RECUPERO DI EDIFICI RESIDENZIALI PUBBLICI NEL QUARTIERE ROCCA TEDALDA A FIRENZE F. Bazzocchi(*), V. Di Naso (*), S. Bertagni (*), E.Colonna (*) (*) Dipartimento di Ingegneria Civile dell Università di Firenze via S.Marta, 3, Firenze, frida@dicea.unifi.it; vdinaso@dicea.unifi.it; stefano.bertagni@dicea.unifi.it; emiliano.colonna@dicea.unifi.it Summary Sets in the Florence outskirts, the Rocca Tedalda district is an exemplary case of divergence among the originally projected complex and the following evolutions. The project by the architects Di Pietro and Cetica had to constitute a revenge occasion for the degraded district, above all in the oldest buildings. These expectations have not concretized, and those activities that had to offer a rising for the life of the district have soon had an important degrade both physicist how functional, so that actually these buildings are submitted to restoration. 1) Introduzione Questo caso studio si colloca all interno di una più ampia ricerca, coordinata dal Prof. Ing. Franco Nuti, riguardante i metodi e le tecniche per il recupero di quartieri moderni e contemporanei, interventi di edilizia residenziale pubblica in Toscana, che presentano attualmente disfunzioni e varie situazioni di patologia, la cui realizzazione ha permesso sperimentazioni di tipologie urbanistiche e tipi edilizi nuovi o derivati da altre realtà territoriali più all avanguardia, producendo in alcuni casi quartieri considerati poi come prototipi, che hanno rappresentato in modo significativo teorie, linee di pensiero e in qualche caso utopie urbanistico-architettoniche. In particolare questo lavoro riguarda il quartiere Rocca Tedalda a Firenze, ed in particolare l Unità d Abitazione progettata dal Prof. Arch. Gian Franco Di Pietro, dal Prof. Ing. Pier Angelo Cetica e dall Arch. Giovanni Giannini, che si configura come un caso sintomatico di divergenza fra i principi che hanno sotteso l idea progettuale primigenia e l utilizzo sociale che il quartiere ha avuto nel tempo, tanto che attualmente esso è sottoposto a interventi pubblici di manutenzione che, fra le diverse problematiche, tentano proprio di risolvere questo contrasto. Il quartiere, posto nella periferia sud-est di Firenze, ha raggiunto la sua attuale configurazione attraverso fasi successive, a partire dal 1954, quando l Amministrazione Pubblica comunale costruì una larga viabilità alternativa alla storica Via Aretina e un lotto di case popolari dette le minime di Rovezzano, comprese fra la nuova Via Rocca Tedalda e il tracciato della ferrovia. Il progetto, impostato su basi neorealistiche, degli architetti Cardini, Isotta e Bartolini prevedeva la realizzazione di edifici a schiera posti perpendicolarmente alla Via Rocca Tedalda. Nel 1957 e nel 1968 il lotto fu integrato da altri edifici, con progetto di Cardini, Cetica, Raspollini, Di Pietro e Lega Studenti Architetti e nel 1987 l architetto Gianfranco Di Pietro fu incaricato di sostituire le case minime del 54 e recuperare gli edifici del 57 e le torri da lui stesso progettate nel 68. Il progetto aveva l intento sociale principale di consolidare e creare nuove condizioni per l aggregazione sociale collettiva attraverso un impianto edilizio forte e razionale che integrasse residenza, laboratori artigianali, attrezzature commerciali e servizi sociali. Le aspettative di fatto non si sono concretizzate, alcuni servizi mai realizzati, e proprio quelle attività che dovevano offrire un rilancio alla vita del quartiere hanno conosciuto un forte degrado sia funzionale che fisico. In particolare il lavoro si è sviluppato a partire dalla lettura dell insediamento tramite l individuazione dei principali caratteri dell impianto distributivo e l analisi delle condizioni di fruizione degli spazi esterni ed architettonici. E stata studiata l organizzazione degli spazi

2 costitutivi degli edifici e determinate le proprietà relative alle tecniche costruttive e all uso dei materiali, anche tramite l ausilio della documentazione d archivio. Il fine della ricerca è stato così quello di comprendere le qualità intrinseche e di relazione del quartiere nel suo complesso, poiché riteniamo che l attenzione che si deve rivolgere alla qualità dello spazio architettonico preesistente nel suo insieme si costituisca come premessa essenziale per la formulazione di successive ipotesi progettuali. La ricostruzione della storia dell insediamento intesa come lettura puntuale dei processi tipologici e della loro evoluzione, ma anche dell intervento nella sua totalità, ci può guidare verso l individuazione di regole progettuali, alle quali riferirsi affinché vi sia congruenza fra le ipotesi di trasformazione e i caratteri della preesistenza. Abbiamo cercato inoltre di valutare quali fossero i fattori di degrado e a questo proposito sono state evidenziate le principali condizioni di patologia cercando di comprendere quanto queste siano state causate da errate scelte progettuali e/o di costruzione originarie, oppure determinatesi in tempi successivi, derivate da un adeguamento alle esigenze sociali, o più semplicemente connesse al naturale deperimento fisico dei componenti tecnologici. Abbiamo definito, in maniera sintetica e schematica, i tipi di degrado per classi omogenee di patologie riferendoci ai vari ambiti in modo gerarchico ovvero per l unità d abitazione: spazi pubblici/servizi, sistema dei percorsi meccanizzati/pedonali, parcheggi, spazi verdi; per gli organismi edilizi: sistema dell accessibilità, spazi di uso comune, alloggi e loro aggregazioni, subsistemi edilizi; per gli alloggi: organizzazione, distribuzione e spazi di pertinenza. Per il degrado funzionale, ci siamo riferiti al sistema ambientale, mentre per il degrado fisico a quello tecnologico, con la consapevolezza che quasi sempre essi non risultano essere chiaramente determinabili ma spesso strettamente connessi tramite relazioni molto più articolate e complesse di quanto ad un primo esame possano apparire. Molto di frequente, infatti, le situazioni patologiche possono derivare dalla somma di più fattori quali ad esempio errori o disattenzioni progettuali correlati ad errati interventi modificativi e contemporaneamente al degrado dei materiali. L analisi delle disfunzioni e delle trasformazioni del quartiere, correlata a quella dei caratteri tipologici originari può suggerirne le potenzialità di trasformazione, tenendo presente che la fisionomia del quartiere risulta essere molto forte e che la sua destinazione principale è difficilmente variabile. Riteniamo che il campo degli interventi possibili dovrebbe essere definito attraverso un attento processo d analisi, che in questo caso ha evidenziato la necessità di un recupero sia tecnologico che funzionale, che tuttavia si ponga con funzione principale quello di ripristinare gli obiettivi del progetto originale, ovviamente integrati e rapportati al nuovo quadro di esigenze dell abitare. Riteniamo che andrebbero individuate modalità, tipologie e tempi d intervento finalizzati a guidare le trasformazioni possibili e la manutenzione delle parti pubbliche, condominiali e degli spazi privati. Riteniamo quindi che sia necessario governare la modificazione affinché le operazioni di recupero/ristrutturazione non stravolgano i principi regolatori che hanno sotteso la progettazione del complesso edilizio, attenendosi al principio generale della chiara riconoscibilità e reversibilità, definendo caso per caso le regole di delimitazione degli ambiti possibili sia degli interventi pubblici che di quelli privati. 2) L unità d abitazione L unità di abitazione fu realizzata dall impresa Co.Inco s.r.l per l Assessorato alla Casa del Comune di Firenze in forza della L. 94/1982. L intervento prevedeva la demolizione delle case minime e la sostituzione con 8 edifici a funzione prevalentemente residenziale, con presenza anche di laboratori artigianali al primo piano, accoppiati a formare 4 pettini principali (isolato A, B, C, D), posti ortogonalmente alla viabilità principale, Via Rocca Tedalda, verso la ferrovia e un cuore di servizi posto centralmente e parallelamente ad essi (isolato E), il tutto ad individuare 5 complessi edilizi principali (fig.1). Rispetto al blocco edilizio centrale E, ospitante in progetto numerose funzioni, con prevalenza di quella commerciale, gli edifici e il sistema della viabilità e dei percorsi si sviluppano secondo un asse di simmetria longitudinale al corpo di fabbrica del centro commerciale, individuando 2 racchette viarie costeggianti il suddetto blocco e 2 viabilità carrabili di penetrazione a servizio

3 di 2 aree di parcheggio pubblico, poste sul retro degli edifici a lambire la linea ferroviaria. Nel progetto originario le 2 viabilità capillari laterali al centro commerciale si sarebbero dovute attestare su una piazza pavimentata attrezzata posta sul retro dell edificio, a lambire un area di verde pubblico, mai realizzate, mentre attualmente queste 2 strade si ricollegano con la viabilità che costeggia, adiacente e parallela alla ferrovia, tutti gli edifici sul retro. Nel progetto inoltre sulla piazza si sarebbe dovuto affacciare anche un centro sociale/asilo nido. Sostanzialmente il progetto, che riguardava un area di circa 21000mq per una superficie coperta di circa 7000mq, di cui 1800mq destinati a funzioni commerciali e attività collettive, aveva previsto una unità d abitazione di grande forza compositiva che si esprimeva soprattutto nell articolazione dei percorsi pedonali a raso e in quota, pensati in progetto con diversi tipi e gerarchie di fruizione, in parte disattese nell uso effettivo nel tempo, e nel complesso sistema degli accessi. Ciò tendeva con estrema evidenza ad aggregare la vita sociale del quartiere e a favorire i rapporti con un sistema di servizi integrato alle residenze. Infatti principalmente attraverso blocchi scala posti sulla Via Rocca Tedalda, sulle testate comuni, ma anche da altri corpi scala, si accedeva ai ballatoi di distribuzione collettiva per le residenze ed in particolare, al secondo livello, a un doppio percorso, anch esso utilizzato come ballatoio, che adduceva ad un percorso complanare trasversale all insediamento. Tale percorso, parallelo alla viabilità principale, tramite 4 passerelle metalliche sovrastanti le strade di servizio agli edifici, convergeva sul centro commerciale e nello specifico su un piazza a quota che si veniva a configurare come il nucleo di tutto l insediamento (fig.4). Da questa piazza il progetto prevedeva di accedere ad una passerella, poi mai realizzata, di sovrappasso della Via Rocca Tedalda in modo tale da connettere, con un percorso pedonale in sede propria, l insediamento con il quartiere verso l Arno. 3) Gli organismi abitativi Gli organismi A, B, C e D si organizzano specularmene rispetto all asse di simmetria longitudinale al doppio corpo di fabbrica, chiamato E, del centro commerciale. Gli edifici B e C, più vicini ad E risultano a maggiore sviluppo planimetrico e volumetrico (13562mc), mentre sono più ridotti i blocchi A e D (11603mc). Prendendo come riferimento l asse di simmetria, coincidente con il percorso principale portante dell insediamento, posto a raso ed in quota, che presenta una larghezza a terra uniforme di 6.10m fra gli edifici residenziali, sostanzialmente le 2 tipologie si differenziano per la presenza di 2 moduli in più, corrispondenti con le cellule abitative, negli edifici B e C. Tutti gli edifici invece, pur presentando a coppie una diversa articolazione volumetrica, si innalzano fino ad un massimo di 6 piani fuori terra per un altezza di 18,15m. Per brevità descriviamo uno degli edifici B e C ed in particolare quello denominato Isolato 2 nel progetto esecutivo (fig.2). L edificio è composto da 2 corpi di fabbrica principali con tipologia a ballatoio, realizzati con tinteggiature di colore giallo chiarissimo, che si fronteggiano a formare una sorta di galleria a cielo aperto centrale. In corrispondenza di questa, dalla Via Rocca Tedalda, si accede agli edifici attraverso un portale evidenziato da pilastri circolari di colore blu, ciò prima degli interventi di recupero in corso che hanno uniformato i colori con un giallo intenso. Gli edifici sono caratterizzati da una forte articolazione volumetrica ottenuta attraverso logge, rientri ed in particolare attraverso sia i ballatoi di distribuzione agli alloggi che mediante i percorsi in quota di connessione trasversali, che ad alcuni piani risultano occupati da volumi in modo tale da creare un gioco elaborato di vuoti e di pieni. In particolare i ballatoi, partendo dal basso verso l alto dell edificio, si arretrano scavando i corpi di fabbrica a discapito della profondità degli alloggi, in modo tale da migliorare le condizioni di luce naturale dello spazio e dei prospetti centrali dei piani più bassi. I collegamenti verticali sono garantiti: da una scala a tenaglia sulla Via Rocca Tedalda che permette conduce fino al secondo piano; da un vano scala con ascensore di servizio fino al quarto piano, posto in corrispondenza del percorso centrale trasversale; da un ulteriore vano scala con ascensore, posto nella parte terminale a servizio di tutti i 6 piani fuori terra del blocco. Anche dalla distribuzione e morfologia dei collegamenti verticali, oltre che dall articolazione dei percorsi pedonali, emerge con estrema chiarezza la

4 volontà dei progettisti di assegnare un ruolo fondamentale al percorso posto al secondo piano, obbligando anche attraverso l organizzazione del sistema dell accessibilità a convergere verso il centro degli edifici e da qui, tramite le passerelle aeree, giungere al centro commerciale, fulcro del quartiere. Gli edifici risultano comporsi attraverso la ripetizione di moduli tipologici e strutturali di larghezza 6.35m in asse, corrispondenti agli alloggi o aggregati a formare appartamenti di dimensione maggiore, per un totale di 6 diversi tipi di alloggio. Le dimensioni dell edificio sono 66,20m di lunghezza e 25m di larghezza complessiva. Il corpo di fabbrica è tripartito in entrambe le direzioni. Longitudinalmente al centro si trova un percorso a raso, largo 3.6m, di percorrenza pedonale a partire dall ingresso principale che permette di uscire verso la ferrovia e di accedere agli alloggi posti al piano terra e ai corpi scala. Lateralmente a questo percorso si trovano i 2 corpi edilizi delle residenze, trasversalmente in posizione centrale vi è invece un altro percorso a terra, destinato in progetto, oltre che ad ingressi secondari dalle viabilità capillari di servizio, anche al deposito di biciclette. La presenza del percorso trasversale, sia a terra che in quota fa sì che l edificio risulti composto da 4 porzioni distinte, 2 delle quali formate da 4 moduli tipologici (entrambe a 4 piani) e 2 composte invece da 5 moduli (con una porzione a 4 piani ed una a 6). Gli alloggi del piano terra, sia dei corpi a 4 che a 6 piani, sono di piccolo taglio, per 2 persone, tutti presentano ingressi principali dal percorso longitudinale centrale e uscite sui prospetti longitudinali opposti, attraverso logge adiacenti a piccole pertinenze private. Nei blocchi edilizi a 4 piani gli alloggi al piano terra sono tutti uguali, per 2 persone, e dotati di una loggia sul retro, che permette l uscita su un piccolo spazio aperto pavimentato privato. Nel blocco edilizio a 6 piani (5 moduli) la distribuzione degli alloggi, per 2 persone, è quella tipica della residenza a ballatoio; la loggia in questo blocco risulta di minor dimensione a vantaggio dell ampiezza degli spazi interni dell appartamento. Al piano primo la distribuzione agli alloggi avviene dai ballatoi che, in corrispondenza della divisione di ciascun modulo, sono connessi da strette passerelle trasversali. In corrispondenza invece del percorso trasversale centrale questa porzione è occupata in parte dal vano scale/ascensore e da 2 laboratori artigianali. I ballatoi sovrastano gli alloggi del piano inferiore a detrimento quindi della profondità del corpo di fabbrica destinato agli alloggi, che quindi risulta inferiore. A questo piano gli alloggi sono di 2 tipi: alloggi per 5 persone, che comprendo 2 moduli, e alloggi per 2 persone con lievi variazioni distributive rispetto a quelli del blocco a 6 piani al piano terra. Anche al secondo piano i ballatoi arretrano rispetto allo spazio centrale, che diventa di conseguenza di dimensioni maggiori, da questo piano si accede inoltre alle passerelle di collegamento fra i vari edifici. A questo piano gli alloggi sono tutti uguali, i moduli tipologici sono occupati dalla zona giorno di duplex che prevedono la zona notte al piano superiore. I volumi prospettanti i fronti su strada si invertono rispetto ai piani inferiori: lo spazio destinato al soggiorno occupa i vuoti delle logge inferiori, mentre piccole logge sovrastano i pieni sottostanti. Al piano terzo non vi sono i ballatoi ma su di essi solo piccole logge sovrastanti gli ingressi degli alloggi al piano secondo in quanto a questo piano si distribuisce la zona notte degli alloggi per 4 persone. Al piano quarto si eleva solo uno dei blocchi edilizi: agli alloggi si accede tramite un ballatoio che si sviluppa dal collegamento verticale posto centralmente, anche questi appartamenti sono duplex con zona giorno organizzata sostanzialmente come quella del piano secondo. Al quinto piano si trova la zona notte dei duplex previsti in questo caso per 5 persone, in quanto il corpo di fabbrica si amplia verso l interno dell edificio sovrastando completamente il ballatoio inferiore. I prospetti, così come anche nel centro commerciale, sono di grande vigore espressivo, accentuati da un alternarsi ritmato di vuoti, porzioni murarie, sbalzi, aperture di dimensione diversa. Il linguaggio è elaborato e strutturato ma al contempo semplice nella definizione di volumi ritagliati, puliti, senza cornicioni aggettanti, porzioni inclinate, la semplicità è perseguita anche nell uso dei materiali principali: intonaci chiari, c.a. faccia a vista dei balconi in aggetto, ringhiere metalliche, cotto delle pavimentazioni esterne. Purtroppo questo rigore linguistico è stato modificato dai lavori manutentivi, più avanti trattati.

5 La struttura è a telai prefabbricati del sistema tipo K, realizzati dalla Toscana Soltravi di Pisa, con travi portanti in spessore poste trasversalmente ai corpi di fabbrica in corrispondenza della scansione modulare. Le fondazioni sono a travi rovesce in opera con porzioni di platea, le scale anch esse prefabbricate, i solai a terra del tipo Varese a formare un intercapedine, i solai di piano tipo predalles, i tetti piani non praticabili con guaina verniciata utilizzata anche come elemento di finitura e piccolo parapetto coperto con una scossalina in pvc, la parete esterna a cassetta tradizionale completamente inserita e quindi complanare al filo esterno della struttura. 4) Il centro commerciale Il centro commerciale nel progetto Il centro commerciale realizza una doppia cerniera, sia a quota stradale che a livello dei ballatoi in corrispondenza del secondo piano, nei confronti dei percorsi pedonali che si individuano all interno dell intero quartiere. L edificio si sviluppa per 6 piani fuori terra nella sua parte più alta. A livello distributivo il corpo di fabbrica presenta caratteristiche di estrema chiarezza, seppur impostate in un articolazione spaziale e funzionale che mette in relazione le varie tipologie di destinazioni d uso sia con percorsi sia orizzontali che verticali. L intervento è infatti caratterizzato da un percorso longitudinale al piano terreno interamente coperto che, dall accesso principale posto sul fronte che si affaccia su via Rocca Tedalda, sfocia in una piazza coperta situata nella porzione posteriore, che a sua volta si apre sull area destinata a parcheggio prospiciente la linea ferroviaria, e da un percorso trasversale a livello del secondo piano che collega le passerelle di connessione fra i vari blocchi residenziali tramite una piazza centrale comune. Lo stesso percorso trasversale si ripropone al piano terra, permettendo di mettere in diretta connessione il percorso privato del piano terreno con i porticati per deposito cicli con la piazza coperta. I collegamenti verticali ai piani superiori sono localizzati ai 2 estremi della stecca, a diretto contatto con la viabilità pedonale esterna, e in una posizione intermedia a lato del locale destinato a bar-ritrovo. Planimetricamente il corpo di fabbrica si sviluppa su di una griglia con passo regolare di 6.35m nel senso longitudinale, mentre in senso trasversale si individuano 5 fasce di larghezza variabile, simmetricamente disposte rispetto all asse centrale di percorrenza largo 5m, di larghezza pari a 7.10m quella più esterna, e 3.75m quella intermedia. Tale griglia si ripete ad ogni piano, con un progressivo incremento dei vuoti rispetto ai campi edificati, con interpiani ciascuno pari a 3.00m. Le destinazioni d uso del complesso sono molteplici: al piano terra sono localizzati 8 negozi con mezzanino, un bar-ritrovo che si articola fino al secondo piano, e 3 botteghe. Al primo piano si trovano invece, oltre ai mezzanini dei negozi, le zone notte di 3 appartamenti duplex i cui accessi sono situati al secondo piano (fig.3). Dal secondo piano l intero fabbricato è destinato ad alloggi, ad esclusione della porzione del bar-ritrovo che si affaccia sul secondo piano. Infatti, il complesso centrale dell intervento si relaziona con gli altri blocchi edificati divenendo il fulcro della viabilità pedonale a quota +6.00, attraverso le passerelle di collegamento che rapportano i blocchi residenziali facendoli idealmente convergere verso il punto principale di aggregazione che è, appunto, la piazza coperta. In questo senso, quindi, il bar che si articola a partire dal piano terra per aprirsi al secondo piano diviene elemento di forte valenza simbolica, elemento di cucitura fra piazza sopraelevata e piazza coperta. Le unità funzionali del centro commerciale Escludendo gli spazi comuni come le piazze ed i percorsi, si distinguono nel centro commerciale le seguenti unità funzionali: residenze, negozi, botteghe, bar-ritrovo. Le residenze si articolano in 13 alloggi di tipo duplex, che si dividono in 2 tipologie diverse, ed un alloggio di tipo simplex. Tutti gli alloggi hanno piante complessivamente di tipo rettangolare, se non in alcuni casi per ricavare una loggia di ingresso. Il primo tipo di alloggio duplex comprende appartamenti di circa 75 m 2 per 3 persone, organizzati con zona giorno al piano di ingresso e zona notte al piano superiore, ad esclusione dei 3 appartamenti che si trovano sopra le botteghe, per i quali la zona notte si trova al piano inferiore rispetto all ingresso. Gli altri alloggi di tipo duplex presenti sono di superficie maggiore, e destinati ad

6 accogliere fino a 5 persone. Complessivamente, la superficie interna è pari a circa 94 m 2 ; come nel caso precedente, con zona giorno al piano di ingresso e zona notte al piano superiore. Una particolare attenzione merita il fatto che l alloggio presenta finestrature su tutti e 4 i lati. L alloggio di tipo simplex, invece, è di dimensioni nettamente più piccole, ed è destinato ad accogliere una sola persona. Complessivamente si sviluppa su circa 40 m 2 di superficie interna. In tutte le tipologie la distribuzione risulta essere molto razionale e minimizzati gli spazi di disimpegno. Come detto, in una porzione del piano terreno e del primo piano si sviluppano una serie di ambienti destinati a negozi. Nelle volontà progettuali iniziali erano stati individuati 8 locali, disposti in 2 blocchi da 4 che si affacciano sul percorso coperto che porta da Via Rocca Tedalda alla piazza coperta, ciascuno dei quali articolati in un piano terra di circa 10m di profondità per 6.35m di larghezza, ed un piano mezzanino che, arretrandosi di 3.70m rispetto al fronte di ingresso interno, crea un doppio volume in corrispondenza di ciascuna unità. L illuminazione dei locali avviene dalle vetrate poste sui fronti stradali esterni, e da una serie di porzioni di muratura realizzata in mattoni di vetro. Al piano terra si trovano inoltre anche 3 locali destinati a botteghe artigiane, direttamente affacciati sulla piazza interna. Ciascuna bottega, di circa 43 m 2, si articola in uno spazio principale e 2 ambienti secondari. Infine, l ultima unità funzionale è il bar-ritrovo, che si articola su 3 livelli, permettendo un accesso sia dal piano terra dalla piazza coperta che dal secondo piano dalla piazza sopraelevata. La distribuzione verticale tra i vari piani avviene attraverso una scala interna. Il centro commerciale oggi Rispetto alle previsioni progettuali, l utilizzo del fabbricato ha subito nel tempo una serie di modificazioni, che in generale non hanno interessato gli alloggi. Il progetto originario, infatti, tentava di dare una forte connotazione di aggregazione sociale al quartiere tramite il suo elemento centrale, attraverso da un lato l inserimento di attività commerciali e artigianali che avrebbero dovuto favorire un dinamico utilizzo degli spazi e contemporaneamente fornire alla zona una serie di servizi altrimenti assenti, e dall altro creando dei percorsi comuni sia a livello del secondo piano che a livello del piano terra; i due livelli di percorsi avrebbero dovuto essere collegati, oltre che dai corpi scala principali, dall elemento socialmente maggiormente aggregante, il bar-ritrovo. Fra l altro, la prevista ma non realizzata passerella pedonale, che avrebbe dovuto scavalcare Via Rocca Tedalda dal secondo piano verso il complesso scolastico adiacente, sottolinea la visione del quartiere che vive la sua vita sociale e di aggregazione ad un livello superiore a quello stradale. L evoluzione del quartiere ha però disatteso pressoché totalmente la volontà progettuale iniziale. Innanzitutto, metà degli ambienti originariamente destinati a negozi oggi sono occupati da un ufficio postale e un centro per attività sociali giovanili, mentre la rimanente metà è ad oggi inutilizzata. Anche per quanto riguarda le botteghe si ha una sostanziale modificazione di utilizzo, essendo in parte occupate dalla sede di una associazione di tipo onlus, ed in parte inutilizzate. Infine tutto il volume destinato a bar-ritrovo versa in stato di abbandono, e ad oggi è del tutto inutilizzato. Gli interventi messi in atto dall Amministrazione Comunale hanno compromesso il sistema dei percorsi al secondo livello, togliendo così allo spazio centrale la sua caratteristica di piazza sopraelevata e facendola diventare in pratica una corte pertinenziale per gli alloggi che su di essa si affacciano. Lo spazio coperto al piano terreno è così divenuto, a livello distributivo, una normale galleria commerciale che non ha alcuna connessione diretta con il quartiere, se non gli ingressi sui fronti stradali, senza però averne le qualità in termini formali e di destinazioni d uso degli ambienti. Fra l altro, anche l organizzazione dello spazio destinato a bar-ritrovo su 3 livelli perde senso, affacciandosi il livello più alto su di uno spazio che, da collettivo che era, è diventato pertinenziale. 5) Trasformazioni e degrado Pur di recente realizzazione il complesso di Di Pietro e Cetica presenta già oggi una serie di consistenti modificazioni che ne hanno alterato in misura rilevante ed evidente l impostazione formale nonché l assetto distributivo, specialmente a scala di quartiere. La recente campagna di manutenzione straordinaria ha teso all eliminazione dei problemi e del degrado

7 manifestatisi nei passati 20 anni. E quindi possibile analizzare in un quadro sinottico sia i problemi e le patologie evidenziatesi che le contromisure adottate dall Amministrazione. Alcune delle trasformazioni promosse, molte delle quali intervenute per fare fronte ad una fenomenologia di degrado, sono attribuibili a processi di alterazione dell originale sistema ambientale-funzionale; altre trasformazioni sono invece imputabili a rimedi posti al deterioramento fisico che ha colpito in particolare l involucro dei fabbricati. Trasformazioni e degrado del sistema ambientale Uno dei principali fenomeni di degrado ambientale ha per oggetto l originaria impostazione distributiva e di fruizione dell intero insediamento: per questa l uso e l evoluzione del costruito hanno dimostrato il fallimento delle ambiziose idee progettuali che vedevano nella complessa rete di percorsi e collegamenti, incentrata sulle attività del centro commerciale, la possibilità per sviluppare quella buona socialità di cui il quartiere aveva bisogno. La motivazione di questo fallimento va ricercata nella defunzionalizzazione, nella mancata realizzazione degli spazi destinati ad attività sociali e commerciali e nella sempre maggiore privatizzazione dello spazio comune, dovuta alla ritrosia dell utenza nei confronti della collettivizzazione degli spazi. Queste forme di promiscuità infatti, sono percepite dai residenti come veicoli di possibile delinquenza e di perdita di privatezza. Un fenomeno di alterazione dell originale impianto formale del progetto riguarda i ballatoi delle residenze e gli accessi principali tramite le scale su Via Rocca Tedalda: tutti questi percorsi, infatti, sono stati coperti durante i recenti lavori, mediante un sistema di tettoie metalliche, la cui realizzazione non è motivata da un deficit progettuale, ma va ricercata nell adattamento del sistema ambientale alle esigenze dell utenza. In conseguenza di ciò è possibile notare la sostanziale mutazione morfologica della galleria all interno degli isolati residenziali: lo spazio centrale è diventato più chiuso ed involuto, favorendo l uso semiprivato dei ballatoi e filtrando maggiormente gli accessi ai singoli alloggi. Sono stati coperti anche i balconcini dei duplex al terzo piano, con una soluzione curvilinea del tutto sconosciuta nella composizione originaria del progetto (fig.5, fig.6). Alle sopra descritte trasformazioni progettate si accompagna poi tutto un substrato di alterazioni nate per iniziativa autonoma degli utenti. In particolare le logge sono state chiuse in parte o totalmente con una diffusa gamma di soluzioni, in un risultato finale esteticamente degradante e deviante rispetto ai canoni fondanti il progetto originario. Se per le logge al piano terra spesso le cause sono da attribuire ad una ricerca di maggiore sicurezza, le motivazioni che ai livelli superiori inducono alla chiusura vanno ascritte alla volontà di recuperare ulteriori spazi utili. In questo ultimo caso il degrado è imputabile ad un insufficiente controllo da parte dell Ente Gestore (fig. 7). Degrado del sistema tecnologico Per quanto attiene all impianto tettonico generale, esso pare aver tenuto alla prova del tempo, specie in relazione alla semplicità ed all economia dell investimento. Alcuni fisiologici ammaloramenti degli intonaci, delle opere di carpenteria metallica leggera, di alcune porzioni di pavimentazione e di limitate parti di c.a. facciavista, rientrano nei programmabili e fisiologici ammortamenti manutentivi di una costruzione con quelle caratteristiche. Ciò anche in relazione all impianto formale originale, essenziale e purista, che non prevedeva sporti di gronda e coperture a protezione delle facciate. Uno dei più evidenti deficit costruttivi originari va ricercato nell isolamento delle superfici orizzontali esposte. Nel progetto costruttivo la copertura piana appare isolata solamente mediante un getto alleggerito di vermiculite dello spessore medio di 10cm, che costituisce al contempo la formazione delle pendenze. E evidente che l isolamento termico così ottenuto sia risultato insufficiente. A ciò si è posto rimedio con interventi successivi (fig.8). Un ulteriore deficit di isolamento risulta persistere ancora in corrispondenza dei ballatoi dei piani primo e secondo, che corrono al di sopra di ambienti residenziali: risulta assente l isolamento termico interposto fra solaio e pavimento, con il conseguente rischio di fenomeni di condense e la rilevante trasmittanza di quella porzione di involucro (K=1.68 W/m 2 K). In contrapposizione al grado di isolamento delle superfici orizzontali, l isolamento di facciata come da progetto

8 risulta abbastanza convincente, se lo si inquadra nell epoca e nell economia generale della realizzazione. Il tamponamento pluristrato presenta buone prestazioni termiche, anche se non sono stati affatto curati i dettagli dei possibili ponti termici in corrispondenza della testata degli orizzontamenti. Gli interventi di recupero realizzati Gli interventi promossi nella recente campagna manutentiva comprendono un ampio spettro di lavorazioni in un insieme sistematico di opere che cercano di rispondere quasi complessivamente agli stati di degrado evidenziatisi su tutti gli edifici, con l esclusione degli spazi privati (come ad esempio, relativamente alla chiusura delle logge) dove non si è in alcun modo intervenuti. Il quadro seguente riporta sinteticamente una classificazione ed una descrizione degli interventi. categoria di intervento descrizione sintetica cause/motivazioni Manutenzione straordinaria delle coperture Realizzazione di un sovra-tetto in pacchetto sandwich, con funzione impermeabilizzante ed isolante. Deficit progettuale inerente l isolamento della copertura. Rinnovo dell impermeabilizzazione (fig. 8) Realizzazione coperture su ballatoi, balconi del piano terzo e vani scala. (edifici residenziali) Chiusura, mediante infissi in alluminio, di parte dei ballatoi del piano quarto. Ripristino delle pavimentazioni esterne Realizzazione di rivestimento a cappotto. Ripristino delle opere in ferro (parapetti, e recinzioni). Smantellamento delle passerelle di collegamento degli isolati a quota +6.00m. Installazione di coperture in struttura metallica e manto in lamiera grecata di color rame. Nuove lattonerie di rame. In corrispondenza delle nuove installazioni rimozione delle originarie tettoie di copertura degli accessi ai ballatoi del piano primo e delle coperture in plexiglass delle scale sulla Via principale (installate successivamente alla costruzione). Posa in opera di serramenti in alluminio anodizzato colore nero e plexiglass a chiusura dei ballatoi al piano quarto (lato sud e nord). Rinnovo dei massetti, delle impermeabilizzazioni e dei pavimenti in cotto. Nuovo rivestimento a cappotto. L intonaco esistente non è stato rimosso (in quanto ancora sufficientemente aderente) e su questo sono stati applicati pannelli di polistirene (30mm) a bassa densità mediante incollaggio continuo e fissaggio puntuale. Finitura esterna mediante due stati di rasatura a base cementizia. Riparazione o sostituzione parziale delle opere in ferro. Verniciatura con smalto ferro-micaceo nel colore originale. Dopo essere state rese inaccessibili mediante transennature e recinzioni, sono state definitivamente rimosse le passerelle originali. Richiesta di maggiore fruibilità degli spazi collettivi a filtro di quelli privati. Viene così aumentata la durabilità del sistema involucro e delle finiture esterne (fig. 5 e 6) Eccessiva esposizione agli agenti atmosferici dei livelli più alti. Degrado delle originali pavimentazioni (rotture, distacchi dal sottofondo, alterazioni cromatiche). Degrado fisico degli intonaci originari. Esfoliazione, in alcune zone, della pitturazione di facciata. Miglioramento delle prestazioni termo-igrometriche (fig. 8). Esposizione agli agenti atmosferici e l assenza di manutenzione ordinaria. Mancato utilizzo delle passerelle e volontà di interrompere i collegamenti pubblici in quota (fig. 4) 6) Proposte per gli interventi di recupero Si ritiene necessario proporre una serie di interventi che potrebbero riportare l unità d abitazione ad una configurazione che rispetti le iniziali intenzioni progettuali, recuperandone il valore ma adattandola al contempo ai modi dell abitare odierno e risolvendo le maggiori problematiche di degrado tecnologico. Di seguito si illustrano i principali interventi individuati, che si riferiscono alla scala dell unità d abitazione, degli organismi edilizi e degli alloggi: - Recupero del sistema dei percorsi collettivi ed in particolare delle passerelle di collegamento con il centro commerciale. Riteniamo indispensabile il recupero dei percorsi collettivi, che in gran parte risultano amputati dalla scelta effettuata dall Amministrazione Comunale di rimuovere le passerelle di collegamento verso il centro commerciale. Le passerelle rappresentano infatti un elemento fondante per il progetto sia dal punto di vista formale che per il ruolo che rivestono, che potrebbe essere riabilitato attraverso politiche opportune. - Recupero del ruolo del centro commerciale. Riattivando le funzioni non residenziali dell edificio si riaffermerebbe il suo ruolo di fulcro del quartiere. Nei molti fondi liberi potrebbero essere allocate attività no-profit come asilo nido, delegazioni di quartiere, consultori, sedi di associazioni assistenziali. Le residenze del centro potrebbero essere assegnate con canoni agevolati a giovani artisti, aziende o studi professionali. Potrebbero stabilirsi così le condizioni per la riapertura del bar e per la riattivazione dei percorsi in quota.

9 - Recupero del sistema delle tre piazze (aperta, coperta, sopraelevata). Nella direzione di identificare la piazza coperta del centro commerciale come il nucleo aggregante di tutto il quartiere, dovrebbe essere riconsiderata la funzione e l organizzazione del bar rispetto alla situazione attuale. Per rendere alla piazza sopraelevata dignità come elemento di aggregazione dell unità d abitazione potrebbe essere predisposta una perimetrazione che separi lo spazio centrale, da considerarsi pubblico, nei confronti di una serie di percorsi perimetrali, da considerarsi pertinenziali agli alloggi; inoltre si dovrebbe collegare lo spazio pubblico così ricreato alla piazza all aperto, presente in progetto sulla parte retrostante l edificio, che funzionalmente ben si collega con la piazza coperta. - Riassetto delle zone tergali dei giardini e dei parcheggi. La fascia sul retro degli isolati verso la ferrovia appare oggi non sfruttata. Tramite il disegno di spazi di aggregazione e di allestimento temporaneo si potrebbe facilitare l organizzazione di eventi e spettacoli che permetterebbero all intero quartiere nuove opportunità, ponendo il centro commerciale come cerniera fra la viabilità ed il verde attrezzato. - Miglioramento delle condizioni ambientali della galleria del centro commerciale. La galleria commerciale al piano terra soffre di una situazione di scarso illuminamento anche in conseguenza della presenza sul fronte di ingresso di alte alberature. L illuminazione che proviene dai lucernari posti al secondo piano è totalmente insufficiente, per cui essi dovrebbero essere riprogettati per consentire una maggiore illuminazione naturale. Inoltre risulta necessario lo studio di un sistema di illuminazione artificiale finalizzato a dare risalto allo spazio della galleria e agli ingressi dei negozi. - Rivisitazione delle scelte progettuali delle recenti coperture dei ballatoi e delle scale di testata. Appare evidente che il disegno delle nuove coperture ed in modo particolare quelle inclinate delle scale della testata principale, pur attenendosi al principio della riconoscibilità e reversibilità, abbia stravolto l intervento, pur permettendo percorrenze funzionali al coperto. A nostro parere andrebbero realizzate coperture più adatte al contesto con l adozione di un disegno essenziale che richiami quello delle passerelle metalliche, con coperture in vetro, trasparenti e meno invasive. Certamente l eventuale copertura delle scale di testata dovrebbe lasciare intravedere dalla Via Rocca Tedalda il sistema dei ballatoi e dei ponti di collegamento, che costituisce un importante punto di forza della composizione originaria, anche in relazione alla sua efficace simbiosi con lo schema distributivo. - Uniformazione delle chiusure delle logge. Sarebbe opportuno individuare procedure che permettano di organizzare una campagna di interventi volti al recupero delle logge ad oggi indebitamente chiuse in tutto od in parte. fornendo agli utenti un abaco di interventi possibili, soluzioni-tipo alle quali attenersi rigidamente. - Eliminazione dei cornicioni e scossaline in rame e recupero dei colori originari. Questi nuovi componenti inseriti nel recupero oggi in corso alterano fortemente le caratteristiche formali dell intervento. Riteniamo che si sarebbe dovuto consolidare il c.a. faccia a vista ed eventualmente inserire unicamente un cornicione a protezione della testata, di ridotta dimensione, disegno essenziale e colore analogo all originaria scossalina in pvc. Andrebbe inoltre ripristinato il colore chiaro delle tinteggiature e il blu dei pilastri con carter metallico dei portali sulla Via Rocca Tedalda. BIBLIOGRAFIA V. Savi: Quartiere residenziale Rovezzano, Firenze, in Domus n.708, settembre 1989, pp S. Stucchi: Quartiere residenziale Rovezzano a Firenze, in Industria delle Costruzioni, vol.24 n.230, dicembre 1990, pp I par. 1 e 2 sono stati redatti da F.Bazzocchi; il par. 3 da V.Di Naso, il par. 4 da E.Colonna, il par. 5 da S.Bertagni, il par.6 è comune agli autori. Gli autori ringraziano sentitamente l Ing. Piero Ciullini, Direttore dei Lavori della Costruzione, per la grande cortesia dimostrata nel mettere a disposizione il proprio archivio personale.

10 Fig. 1: Planimetria generale dell insediamento. Piano secondo. Fig. 2: Pianta di progetto, edificio C. Piano secondo. Fig. 3: Pianta di progetto, centro commerciale. Piano terra. Fig. 4: Viste del complesso e delle passerelle pedonali prima degli ultimi interventi. Fig. 6: Vista della galleria delle residenze. La nuova copertura della scala. Fig. 5: Vista della galleria delle residenze. Il nuovo sistema di coperture. Fig. 7: Diverse forme di chiusura e di uso delle logge a piano terreno. Fig. 8: Dettaglio degli interventi di isolamento termico della copertura e della facciata.

Livello 2 - Non sono previste modifiche al progetto precedentemente approvato.

Livello 2 - Non sono previste modifiche al progetto precedentemente approvato. RELAZIONE TECNICA ILLUSTRATIVA Le modifiche cui si riferisce la presente richiesta di variante non sono sostanziali e sono conseguenti principalmente agli aggiustamenti progettuali per adeguarsi alle strutture

Dettagli

Riqualificazione di Piazza Pellini: complesso di parcheggi, piazza e uffici nel centro Storico

Riqualificazione di Piazza Pellini: complesso di parcheggi, piazza e uffici nel centro Storico Riqualificazione di Piazza Pellini: complesso di parcheggi, piazza e uffici nel centro Storico Concorso, 2 classificato Perugia 2001 Massimo e Gabriella Carmassi con Paolo Vinti Il nostro progetto si propone

Dettagli

Progetti. monestiroli architetti associati Due nuove piazze e tre edifici a Pioltello, Milano. Igor Maglica

Progetti. monestiroli architetti associati Due nuove piazze e tre edifici a Pioltello, Milano. Igor Maglica Progetti Igor Maglica monestiroli architetti associati Due nuove piazze e tre edifici a Pioltello, Milano Dettaglio dell atrio centrale dell edificio della nuova stazione ferroviaria. fotografie Marco

Dettagli

La Rampa Progetto villa singola in classe A Noceto (Pr)

La Rampa Progetto villa singola in classe A Noceto (Pr) La Rampa Progetto villa singola in classe A Noceto (Pr) Albinia Tre srl via Roma 12/2 25049 ISEO (Bs) tel. 030-981959 - fax 030-9868498 www.pelli.it - www.larampa.net email: albiniatre@pelli.it Inserimento

Dettagli

RELAZIONE TECNICA INQUADRAMENTO GENERALE

RELAZIONE TECNICA INQUADRAMENTO GENERALE Permesso di costruire Centro-Video-Gioco-Sport FABBRICATO: COMMERCIALE-DIREZIONALE RELAZIONE TECNICA INQUADRAMENTO GENERALE Il fabbricato oggetto dell attuale presentazione per il rilascio del permesso

Dettagli

PROGETTO UNITARIO AMBITO DI RICUCITURA VIA MESSINA - COLLEGNO RELAZIONE DESCRITTIVA

PROGETTO UNITARIO AMBITO DI RICUCITURA VIA MESSINA - COLLEGNO RELAZIONE DESCRITTIVA PROGETTO UNITARIO AMBITO DI RICUCITURA VIA MESSINA - COLLEGNO RELAZIONE DESCRITTIVA INDICE INTRODUZIONE... 2 CARATTERISITCHE COMPOSITIVE COMPARTO 1 - PUBBLICO... 3 CARATTERISITCHE COMPOSITIVE COMPARTO

Dettagli

Università di Camerino Esame di Stato di Abilitazione ad Esercizio della Professione di Architetto Sessione Giugno 2009 (Laurea Specialistica 4/s)

Università di Camerino Esame di Stato di Abilitazione ad Esercizio della Professione di Architetto Sessione Giugno 2009 (Laurea Specialistica 4/s) Università di Camerino Esame di Stato di Abilitazione ad Esercizio della Professione di Architetto Sessione Giugno 2009 (Laurea Specialistica 4/s) Tema N.1 Il candidato imposti il progetto di un complesso

Dettagli

PARTICOLARI COSTRUTTIVI MURATURA ARMATA POROTON

PARTICOLARI COSTRUTTIVI MURATURA ARMATA POROTON PARTICOLARI COSTRUTTIVI MURATURA ARMATA POROTON La muratura armata rappresenta un sistema costruttivo relativamente nuovo ed ancora non molto conosciuto e le richieste di chiarimenti sulle modalità di

Dettagli

DESCRIZIONE DEL SITO TIPO D INTERVENTO

DESCRIZIONE DEL SITO TIPO D INTERVENTO DESCRIZIONE DEL SITO TIPO D INTERVENTO Il complesso immobiliare, oggetto di richiesta di variante, è ubicato in Comune di CAVOUR, Via Gioberti - Piazza San Martino n 2, ed è costituito da un area si sui

Dettagli

RELAZIONE ILLUSTRATIVA

RELAZIONE ILLUSTRATIVA LIVELLO PROGETTUALE Progetto definitivo OPERE Nuova costruzione LAVORI Villa Privata ELABORATO RELAZIONE ILLUSTRATIVA Data stampa: 19/09/10 DOCUMENTAZIONE ILLUSTRATIVA 1 CONTESTO Il paese in cui è situato

Dettagli

Scuola di Architettura e Design Eduardo Vittoria UNICAM Esame di Abilitazione all esercizio della professione di Architetto LAUREA SPECIALISTICA

Scuola di Architettura e Design Eduardo Vittoria UNICAM Esame di Abilitazione all esercizio della professione di Architetto LAUREA SPECIALISTICA Scuola di Architettura e Design Eduardo Vittoria UNICAM Esame di Abilitazione all esercizio della professione di Architetto LAUREA SPECIALISTICA Prova pratico-grafica (6 ore) 1 Tema Progetto di Villa Urbana

Dettagli

4 ) D E S C R I Z I O N E D E L B E N E I M M O B I L I A R E

4 ) D E S C R I Z I O N E D E L B E N E I M M O B I L I A R E 4 ) D E S C R I Z I O N E D E L B E N E I M M O B I L I A R E Il complesso immobiliare oggetto di stima è ubicato in un comparto artigianale/industriale posto nella periferia sud/est dell abitato di Gossolengo

Dettagli

COMUNE DI TRICASE IMPORTO LAVORI 120.000/00 RELAZIONE TECNICA

COMUNE DI TRICASE IMPORTO LAVORI 120.000/00 RELAZIONE TECNICA COMUNE DI TRICASE PROGETTO PER LA COSTRUZIONE DI UN NUOVA CAPPELLA LOCULI COMUNALE NEL CIMITERO CAPOLUOGO IMPORTO LAVORI 120.000/00 RELAZIONE TECNICA Il comune di Tricase ha affidato l incarico al sottoscritto

Dettagli

C O M U N E D I C E R V I A

C O M U N E D I C E R V I A C O M U N E D I C E R V I A ERS VIA PINARELLA PRIME INDICAZIONI E INDICAZIONI PER LA STESURA DEL PSC PREMESSA Il presente documento, in quanto parte integrante del progetto definitivo, intende fornire

Dettagli

TERMINAL CROCIERE A MIAMI

TERMINAL CROCIERE A MIAMI PORTI MIAMI TERMINAL CROCIERE A MIAMI La capitale del traffico croceristico internazionale presenta numerose strutture per l imbarco e lo sbarco che subiscono però il peso degli anni e del massiccio afflusso

Dettagli

UBICAZIONE Il Comune di Legnano

UBICAZIONE Il Comune di Legnano Ex Fonderia LEGNANO UBICAZIONE Il Comune di Legnano Il Comune di Legnano ha 60.000 abitanti ed è situato a circa 20 km a nord ovest di Milano. L area della Ex Fonderia, inserita in un contesto prettamente

Dettagli

CASI DI STUDIO e ANALISI TECNOLOGICA DELLE VARIABILITA

CASI DI STUDIO e ANALISI TECNOLOGICA DELLE VARIABILITA CASI DI STUDIO e ANALISI TECNOLOGICA DELLE VARIABILITA Il mio obbiettivo per limitare il ponte termico del balcone è quello di garantire la continuità dell isolante tra la muratura e la partizione orizzontale

Dettagli

29M15 CONCORSO DI PROGETTAZIONE PER LA REALIZZAZIONE DELLA NUOVA BIBLIOTECA IN COMUNE DI MARANELLO RELAZIONE GENERALE

29M15 CONCORSO DI PROGETTAZIONE PER LA REALIZZAZIONE DELLA NUOVA BIBLIOTECA IN COMUNE DI MARANELLO RELAZIONE GENERALE 29M15 CONCORSO DI PROGETTAZIONE PER LA REALIZZAZIONE DELLA NUOVA BIBLIOTECA IN COMUNE DI MARANELLO RELAZIONE GENERALE INTRODUZIONE L idea per la nuova biblioteca di maranello, nasce innanzitutto da due

Dettagli

COMUNE DI MARANELLO (PROVINCIA DI MODENA)

COMUNE DI MARANELLO (PROVINCIA DI MODENA) COMUNE DI MARANELLO (PROVINCIA DI MODENA) CONCORSO DI PROGETTAZIONE PER LA REALIZZAZIONE DELLA NUOVA BIBLIOTECA RELAZIONE Presentazione delle scelte progettuali La progettazione della nuova biblioteca

Dettagli

NORME TECNICHE D ATTUAZIONE

NORME TECNICHE D ATTUAZIONE COMUNE DI CLES PROVINCIA DI TRENTO NORME TECNICHE D ATTUAZIONE VARIANTE AL P.R.G. INTEGRAZIONE DELLA SCHEDATURA DEL CENTRO STORICO Redatto da: Zanolini arch. Paola Data: Prima Adozione: Adozione Definitiva:

Dettagli

ELABORATI FLORIO elenco correzioni con note e commento

ELABORATI FLORIO elenco correzioni con note e commento ELABORATI FLORIO elenco correzioni con note e commento 1: foto rilievo > la foto 1 con le case viste dal parco poteva essere utilizzata alla fine per inserire o i prospetti o la foto del modello della

Dettagli

PROGETTO DI: STRAORDINARIA MANUTENZIONE DEL CORPO E DELL AREA EX ROSSI SUD PER LA NUOVA SEDE DELLA POLIZIA PROVINCIALE RELAZIONE TECNICO ILLUSTRATIVA

PROGETTO DI: STRAORDINARIA MANUTENZIONE DEL CORPO E DELL AREA EX ROSSI SUD PER LA NUOVA SEDE DELLA POLIZIA PROVINCIALE RELAZIONE TECNICO ILLUSTRATIVA PROGETTO DI: STRAORDINARIA MANUTENZIONE DEL CORPO E DELL AREA EX ROSSI SUD PER LA NUOVA SEDE DELLA POLIZIA PROVINCIALE RELAZIONE TECNICO ILLUSTRATIVA Premessa Oggetto del presente progetto di manutenzione

Dettagli

INTERVENTO DI RESTAURO E RIFUNZIONALIZZAZIONE DEL COMPLESSO EX RISTORANTE S. GIORGIO AL BORGO MEDIOEVALE DI TORINO

INTERVENTO DI RESTAURO E RIFUNZIONALIZZAZIONE DEL COMPLESSO EX RISTORANTE S. GIORGIO AL BORGO MEDIOEVALE DI TORINO INTERVENTO DI RESTAURO E RIFUNZIONALIZZAZIONE DEL COMPLESSO EX RISTORANTE S. GIORGIO AL BORGO MEDIOEVALE DI TORINO SPECIALISTICA OPERE INTERVENTO DI RESTAURO E RIFUNZIONALIZZAZIONE DEL COMPLESSO EX RISTORANTE

Dettagli

COMUNE DI BUCCINO Provincia di Salerno

COMUNE DI BUCCINO Provincia di Salerno Pagina1 SCHEDA UNITA IMMOBILIARE Pianta stato di fatto Localizzazione Comune: BUCCINO c.a.p : 84021 Provincia: Salerno Zona: Centro storico denominazione stradale: Via S.Elia n civico: s.n.c. Superficie

Dettagli

IL PROGETTO DI MILANO - VIA VOLTRI

IL PROGETTO DI MILANO - VIA VOLTRI Social Housing IL PROGETTO DI MILANO - VIA VOLTRI Il progetto di Milano Voltri è localizzato nel quadrante sud-est di Milano (zona Barona), a circa 500 m dalla linea 2 della metropolitana, fermata Famagosta.

Dettagli

COMUNE DI BAGNO DI ROMAGNA

COMUNE DI BAGNO DI ROMAGNA COMUNE DI BAGNO DI ROMAGNA SETTORE SVILUPPO ED ASSETTO DEL T E R R I T O R I O S.Piero in Bagno Piazza Martiri 1 Provincia Forlì-Cesena Tel. 0543 900411 Fax 0543 903032 e.mai: settoreurbanistica@comune.bagnodiromagna.fc.it

Dettagli

Comune di San Martino Buon Albergo

Comune di San Martino Buon Albergo Comune di San Martino Buon Albergo Provincia di Verona - C.A.P. 37036 SISTEMA DI VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI DIRIGENZIALI Approvato dalla Giunta Comunale il 31.07.2012 INDICE PREMESSA A) LA VALUTAZIONE

Dettagli

Residenze Universitarie Via Monnorret, 1 Milano Cantiere Leggero

Residenze Universitarie Via Monnorret, 1 Milano Cantiere Leggero Il solaio a piastra alleggerito: Leggero e bidirezionale, ampi spazi liberi, sicurezza sismica, velocità di posa, utilizzo consapevole delle risorse. Residenze Universitarie Via Monnorret, 1 Milano Cantiere

Dettagli

L uso della Balanced Scorecard nel processo di Business Planning

L uso della Balanced Scorecard nel processo di Business Planning L uso della Balanced Scorecard nel processo di Business Planning di Marcello Sabatini www.msconsulting.it Introduzione Il business plan è uno strumento che permette ad un imprenditore di descrivere la

Dettagli

RILIEVO DI MASSIMA DEGLI IMMOBILI

RILIEVO DI MASSIMA DEGLI IMMOBILI COMUNE DI CISLIANO Provincia di Milano OGGETTO: Ampliamento scuola primaria di Cisliano - CUP J81E15001290004 PROGETTO PRELIMINARE PER APPALTO INTEGRATO COMPLESSO ai sensi dell art. 53 comma 2 lett. C)

Dettagli

Tabella A.1 Classificazione generale degli edifici per categorie

Tabella A.1 Classificazione generale degli edifici per categorie Appendice A Modalità di installazione degli impianti fotovoltaici sugli edifici Ai fini dell applicabilità della tariffa incentivante competente agli impianti fotovoltaici realizzati sugli edifici si adotta

Dettagli

Fatti su misura per le aziende.

Fatti su misura per le aziende. Fatti su misura per le aziende. Cs Metalli è un Azienda nata oltre quarant anni fa dalla pluriennale esperienza dei suoi soci negli ambiti della carpenteria metallica e della logistica di magazzino. Obiettivo

Dettagli

NANOTECNOLOGIE ED EFFICIENTAMENTO ENERGETICO:

NANOTECNOLOGIE ED EFFICIENTAMENTO ENERGETICO: NANOTECNOLOGIE ED EFFICIENTAMENTO ENERGETICO: QUADRO DI RIFERIMENTO REGIONALE UN CASO DI APPLICAZIONE NAZIONALE IN EDILIZIA SCOLASTICA Martinuzzi Andrea Architetto L.P. Assessore Edilizia ed Urbanistica

Dettagli

I SERRAMENTI IN PVC NELL AMBIENTE COSTRUITO

I SERRAMENTI IN PVC NELL AMBIENTE COSTRUITO I SERRAMENTI IN PVC NELL AMBIENTE COSTRUITO PREMESSA L Associazione Italiana Centro di Informazione sul PVC ha condotto un analisi ragionata e comparata di alcuni strumenti per regolamentare la materia

Dettagli

COMUNE DI ANDORA REGIONE LIGURIA PROVINCIA SAVONA

COMUNE DI ANDORA REGIONE LIGURIA PROVINCIA SAVONA COMUNE DI ANDORA REGIONE LIGURIA PROVINCIA SAVONA PERMESSO DI COSTRUIRE in parziale Sanatoria ed in Variante al P.d.C. n. 759/7 del 06/08/2010 EDIFICI A1 e A2 del P.U.O. PROGETTO PER NUOVE RESIDENZE IN

Dettagli

P.I.I. VIA FRIGIA, 19 E VIA RUCELLAI, 34

P.I.I. VIA FRIGIA, 19 E VIA RUCELLAI, 34 P.I.I. VIA FRIGIA, 19 E VIA RUCELLAI, 34 Ricostruzione dell'isolato di via Frigia - via Capelli attraverso la realizzazione di nuova residenza, attività commerciali e un parcheggio pubblico; creazione

Dettagli

PUBBLICA AMMINISTRAZIONE 3 PALAZZO DELLA REGIONE A CRETA, GRECIA

PUBBLICA AMMINISTRAZIONE 3 PALAZZO DELLA REGIONE A CRETA, GRECIA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE 3 PALAZZO DELLA REGIONE A CRETA, GRECIA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE 3 Palazzo della Regione a Creta, Grecia 1. DESCRIZIONE DELL'EDIFICIO Tipologia Uffici amministrativi regionali

Dettagli

COMUNE DI MONSUMMANO TERME Provincia di Pistoia Settore Servizi Tecnici Pianificazione e Gestione del Territorio Servizio Urbanistica Allegato A

COMUNE DI MONSUMMANO TERME Provincia di Pistoia Settore Servizi Tecnici Pianificazione e Gestione del Territorio Servizio Urbanistica Allegato A COMUNE DI MONSUMMANO TERME Provincia di Pistoia Settore Servizi Tecnici Pianificazione e Gestione del Territorio Servizio Urbanistica Allegato A REGOLAMENTO ARREDI DELLE AREE PERTINENZIALI Atto collegato

Dettagli

I L A M I N A T I I N V E T R O R E S I N A

I L A M I N A T I I N V E T R O R E S I N A I L A M I N A T I I N V E T R O R E S I N A Brianza Plastica, da oltre quarant anni, progetta e realizza esclusivamente prodotti per la copertura e il termoisolamento di edifici residenziali ed industriali.

Dettagli

Lo stato attuale dei luoghi è illustrato nelle tavole dedicate e nella documentazione fotografica.

Lo stato attuale dei luoghi è illustrato nelle tavole dedicate e nella documentazione fotografica. RELAZIONE TECNICA Nel corso dei diversi sopralluoghi tecnici effettuati si sono riscontrate innumerevoli problematiche legate allo stato di conservazione degli edifici nel loro complesso e in particolar

Dettagli

UNITÀ ABITATIVA SITA IN Roma, Via Monti Parioli n.62, scala A, piano terra, int. 2

UNITÀ ABITATIVA SITA IN Roma, Via Monti Parioli n.62, scala A, piano terra, int. 2 UNITÀ ABITATIVA SITA IN Roma, Via Monti Parioli n.62, scala A, piano terra, int. 2 E POSTO AUTO SCOPERTO SITO IN Roma, Via Monti Parioli n.62, scala A, piano terra, int.1 2. DESCRIZIONE E IDENTIFICAZIONE

Dettagli

La manutenzione come elemento di garanzia della sicurezza di macchine e impianti

La manutenzione come elemento di garanzia della sicurezza di macchine e impianti La manutenzione come elemento di garanzia della sicurezza di macchine e impianti Alessandro Mazzeranghi, Rossano Rossetti MECQ S.r.l. Quanto è importante la manutenzione negli ambienti di lavoro? E cosa

Dettagli

P I A N O D E L L A R I C O S T R U Z I O N E

P I A N O D E L L A R I C O S T R U Z I O N E comune di CAMPOSANTO P I A N O D E L L A R I C O S T R U Z I O N E Norme di specificazione per gli interventi di ricostruzione e/o delocalizzazione di edifici posti in territorio rurale vincolati dalla

Dettagli

Procedimento sintetico per la stima del costo di costruzione. Venezia, 8 maggio 2014

Procedimento sintetico per la stima del costo di costruzione. Venezia, 8 maggio 2014 Procedimento sintetico per la stima del costo di costruzione Venezia, 8 maggio 2014 La stima sintetica del valore di costo La stima sintetica fornisce una previsione del costo di costruzione di un opera

Dettagli

UNITÀ ABITATIVA SITA IN Roma, Via Monti Parioli n.62, scala B, piano terra, int.1

UNITÀ ABITATIVA SITA IN Roma, Via Monti Parioli n.62, scala B, piano terra, int.1 UNITÀ ABITATIVA SITA IN Roma, Via Monti Parioli n.62, scala B, piano terra, int.1 E BOX AUTO SITO IN Roma, Via Monti Parioli n.62, scala B, piano terra, n.2 2. DESCRIZIONE E IDENTIFICAZIONE DELLE UNITÀ

Dettagli

Situazione attuale degli accessi

Situazione attuale degli accessi Situazione attuale degli accessi Attualmente gli accessi al quartiere fieristico si rivolgono prevalentemente verso la città per il naturale effetto delle dinamiche di traffico fino ad ora esistite nel

Dettagli

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI CATANIA FACOLA DI INGEGNERIA CORSO DI LAUREA IN INGEGNERIA EDILE - ARCHITETTURA PROF. ING. S. CASCONE TIPOLOGIE EDILIZIE

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI CATANIA FACOLA DI INGEGNERIA CORSO DI LAUREA IN INGEGNERIA EDILE - ARCHITETTURA PROF. ING. S. CASCONE TIPOLOGIE EDILIZIE UNIVERSITA DEGLI STUDI DI CATANIA FACOLA DI INGEGNERIA CORSO DI LAUREA IN INGEGNERIA EDILE - ARCHITETTURA PROF. ING. S. CASCONE TIPOLOGIE EDILIZIE ABITAZIONI PERMANENTI URBANE C RESIDENZE COLLETTIVE: residence,

Dettagli

L INSTALLAZIONE DEI PANNELLI TERMICI E FOTOVOLTAICI

L INSTALLAZIONE DEI PANNELLI TERMICI E FOTOVOLTAICI PROVINCIA DI TRENTO COMUNE DI PREDAZZO PIANO REGOLATORE GENERALE D E L C O M U N E D I PREDAZZO REGOLAMENTO COMUNALE PER L INSTALLAZIONE DEI PANNELLI TERMICI E FOTOVOLTAICI Arch. Luca Eccheli Via Cavour,

Dettagli

Progetto di sviluppo delle residenze dell Università di Milano-Bicocca. Milano - Monza - Cinisello Balsamo

Progetto di sviluppo delle residenze dell Università di Milano-Bicocca. Milano - Monza - Cinisello Balsamo Progetto di sviluppo delle residenze dell Università di Milano-Bicocca Milano - Monza - Cinisello Balsamo Residenza Universitaria denominata U10.2 Piazza dell Ateneo Nuovo, 2 Milano Superficie totale Alloggi

Dettagli

SCHEDA TECNICA PER IL MONTAGGIO DELLE COPERTURE LA COPERTURA TOSCANA.

SCHEDA TECNICA PER IL MONTAGGIO DELLE COPERTURE LA COPERTURA TOSCANA. SCHEDA TECNICA PER IL MONTAGGIO DELLE COPERTURE LA COPERTURA TOSCANA. La COPERTURATOSCANA, prodotta da COTTOREF, è composta da tre articoli fondamentali: tegole, coppi e colmi, oltre ad una serie di pezzi

Dettagli

4.5 MOTEL AGIP, VICENZA, 1968-1970 anno di progettazione 1968. anno di realizzazione 1969-1970. tipo edificio multipiano

4.5 MOTEL AGIP, VICENZA, 1968-1970 anno di progettazione 1968. anno di realizzazione 1969-1970. tipo edificio multipiano 4.5 MOTEL AGIP, VICENZA, 1968-1970 anno di progettazione 1968 anno di realizzazione 1969-1970 tipo edificio multipiano caratteristiche tecniche Struttura portante in cemento armato con solette in latero-cemento.

Dettagli

DOTT. ING. ALESSANDRO ZITO

DOTT. ING. ALESSANDRO ZITO PREMESSA La presente relazione è stata predisposta secondo quanto esplicitamente indicato, per la redazione del Progetto Esecutivo, dall art. 35. Relazioni specialistiche del D.P.R. 5 ottobre 2010, n.

Dettagli

RECUPERO SOTTOTETTO NEWSLETTER 16

RECUPERO SOTTOTETTO NEWSLETTER 16 Nel mese di Giugno 2011 Teicos Costruzioni s.r.l., impresa specializzata nella realizzazione di nuove coperture e recupero sottotetti, ha iniziato le opere di recupero del sottotetto dell edificio sito

Dettagli

COMUNE DI QUARTU SANT ELENA SETTORE LAVORI PUBBLICI PROVINCIA DI CAGLIARI

COMUNE DI QUARTU SANT ELENA SETTORE LAVORI PUBBLICI PROVINCIA DI CAGLIARI COMUNE DI QUARTU SANT ELENA SETTORE LAVORI PUBBLICI PROVINCIA DI CAGLIARI STRUTTURA SOCIALIZZAZIONE PRIMA INFANZIA VIA BOITO RECUPERO EX ASILO NIDO PROGETTO DEFINITIVO-ESECUTIVO RELAZIONE ACCESSIBILITA

Dettagli

COMUNE DI GALLIO Provincia di Vicenza PIANO REGOLATORE GENERALE VARIANTE PER I CENTRI STORICI DEL CAPOLUOGO E DELLA FRAZIONE DI STOCCAREDDO

COMUNE DI GALLIO Provincia di Vicenza PIANO REGOLATORE GENERALE VARIANTE PER I CENTRI STORICI DEL CAPOLUOGO E DELLA FRAZIONE DI STOCCAREDDO COMUNE DI GALLIO VARIANTE PER I CENTRI STORICI DEL CAPOLUOGO E DELLA FRAZIONE DI STOCCAREDDO SCHEDA DI RILEVAMENTO E DI NORMATIVA N. 182 UNITA DI RILEVAMENTO / CENTRO STORICO del Capoluogo della frazione

Dettagli

POLITECNICO DI BARI C.d.L. ingegneria CIVILE - AMBIENTALE CORSO DI DISEGNO. Il disegno degli infissi e degli impianti tecnologici.

POLITECNICO DI BARI C.d.L. ingegneria CIVILE - AMBIENTALE CORSO DI DISEGNO. Il disegno degli infissi e degli impianti tecnologici. POLITECNICO DI BARI C.d.L. ingegneria CIVILE - AMBIENTALE CORSO DI DISEGNO Il disegno degli infissi e degli impianti tecnologici. Le diapositive costituiscono unicamente una base per lo sviluppo della

Dettagli

Prova Pratico/Grafica (6 + 2 ore)

Prova Pratico/Grafica (6 + 2 ore) Università di Camerino Esame di Stato di Abilitazione ad Esercizio della Professione di Architetto Sessione Novembre 2009 Laurea Specialistica Prova Pratico/Grafica (6 + 2 ore) Tema N.1. Complesso residenziale

Dettagli

Edilizia residenziale normale di tipo plurifamiliare /mc 276,84

Edilizia residenziale normale di tipo plurifamiliare /mc 276,84 Tabella H Costi edilizi di riferimento per il calcolo sommario del costo di costruzione riferito ad interventi su edifici esistenti o di nuova edificazione 1 NUOVA EDIFICAZIONE u.m. valore Edilizia residenziale

Dettagli

Progetto Preliminare Adottato con delibera del Consiglio Comunale n.. del.

Progetto Preliminare Adottato con delibera del Consiglio Comunale n.. del. REGIONE PIEMONTE PROVINCIA DI ALESSANDRIA COMUNE DI PECETTO DI VALENZA Legge Regionale 5 dicembre 1977 n. 56 e successive modifiche ed integrazioni PIANO REGOLATORE GENERALE COMUNALE Approvato con D.G.R.

Dettagli

SymCAD/C.A.T.S. modulo Canali Schema

SymCAD/C.A.T.S. modulo Canali Schema SymCAD/C.A.T.S. modulo Canali Schema Il modulo Ventilazione Standard permette di effettuare la progettazione integrata (disegno e calcoli) in AutoCAD di reti di canali aria (mandata e ripresa). Il disegno

Dettagli

(DGRV 2774/09 così come modificato dalla DGRV 97/2012)

(DGRV 2774/09 così come modificato dalla DGRV 97/2012) ISTRUZIONI TECNICHE PER LA PREDISPOSIZIONE DELLE MISURE PREVENTIVE E PROTETTIVE PER L ACCESSO, IL TRANSITO E L ESECUZIONE DEI LAVORI DI MANUTENZIONE IN QUOTA IN CONDIZIONI DI SICUREZZA (DGRV 2774/09 così

Dettagli

L edificio oggetto di intervento è situato a Pisa, in via San Benedetto n.10/12.

L edificio oggetto di intervento è situato a Pisa, in via San Benedetto n.10/12. Progetto di ricerca Dottorato in Scienze e Tecniche dell Ingegneria Civile dell Università di Pisa su proposta di APES scpa su un campione di edifici di Edilizia Residenziale Pubblica della Provincia di

Dettagli

ROMA - PIAZZA DI SPAGNA ATTICO CON TERRAZZINO PANORAMICO

ROMA - PIAZZA DI SPAGNA ATTICO CON TERRAZZINO PANORAMICO ROMA - PIAZZA DI SPAGNA ATTICO CON TERRAZZINO PANORAMICO PIAZZA DI SPAGNA Roma Piazza di Spagna, 35 Esclusivo Attico posto all ultimo piano di signorile stabile d epoca LOCALI AMPI E SPAZI FINESTRATI SUPERFICIE

Dettagli

RELAZIONE TECNICA E VALUTAZIONE PAESAGGISTICA

RELAZIONE TECNICA E VALUTAZIONE PAESAGGISTICA PERMESSO DI COSTRUIRE CONVENZIONATO CON PIANO DI RECUPERO RELAZIONE TECNICA E VALUTAZIONE PAESAGGISTICA Ristrutturazione edilizia con cambio di destinazione d uso e recupero del sottotetto Fabbricato sito

Dettagli

ATAVOLA: COMUNE DI INTRODACQUA. Comune di Introdacqua PROGETTO DEFINITIVO - ESECUTIVO. Lavori di: Realizzazione marciapiedi via Tripoli

ATAVOLA: COMUNE DI INTRODACQUA. Comune di Introdacqua PROGETTO DEFINITIVO - ESECUTIVO. Lavori di: Realizzazione marciapiedi via Tripoli Studio di Ingegneria e Architettura Via Trento,20 67039 Sulmona (AQ) tel /fax. 086455891 e-mail tpg@studiotpg.it COMUNE DI INTRODACQUA Provincia di L'Aquila Dati generali I Tecnici Committente Progettista

Dettagli

Studio Tecnico Barbero Associati

Studio Tecnico Barbero Associati Dott. Arch. Luigi Barbero Dott. Ing. Arch. Giuseppe Barbero Spett.le Comune di Valenza OGGETTO: Relazione tecnico-illustrativa dell area a Valenza, SUE C25 del PRGC. L area SUE C25, oggetto del presente

Dettagli

Parco commerciale. Anda srl Piazza Calini, 9 25030 Mairano (BS) tel. 030.2943331-030.9759764 fax. 030.9759765 - mail: info@almoi.

Parco commerciale. Anda srl Piazza Calini, 9 25030 Mairano (BS) tel. 030.2943331-030.9759764 fax. 030.9759765 - mail: info@almoi. Parco commerciale La società Anda srl, specializzata nello sviluppo di iniziative immobiliari in VENDITA e AFFITTO, principalmente destinate al commercio, dopo un accurato studio di fattibilità ha iniziato

Dettagli

I padiglioni A e C degli Spedali Civili di Brescia.

I padiglioni A e C degli Spedali Civili di Brescia. APPLICAZIONI DEL CAPITOLO 8 : COSTRUZIONI ESISTENTI. I padiglioni A e C degli Spedali Civili di Brescia. Relatore: Ing. Alessandro Aronica (MSC Associati S.r.l. Milano) IL TEAM IMPRESA GENERALE DI COSTRUZIONI:

Dettagli

Al Presidente del Collegio Geometri e Geometri laureati della Provincia di xxx. Al Responsabile dell Area Governo del Territorio del Comune di xxx

Al Presidente del Collegio Geometri e Geometri laureati della Provincia di xxx. Al Responsabile dell Area Governo del Territorio del Comune di xxx DIREZIONE GENERALE PROGRAMMAZIONE TERRITORIALE E NEGOZIATA, INTESE. RELAZIONI EUROPEE E RELAZIONI SERVIZIO AFFARI GENERALI, GIURIDICI E PROGRAMMAZIONE FINANZIARIA INTERNAZIONALI IL RESPONSABILE GIOVANNI

Dettagli

P r o g e t t o T r i e n n a l e E d i l i z i a S o s t e n i b i l e VERBALE

P r o g e t t o T r i e n n a l e E d i l i z i a S o s t e n i b i l e VERBALE VERBALE Iniziativa organizzata dall Agenzia per l Energia e lo Sviluppo Sostenibile di Modena A.E.S.S. I progetti presentati sono nel complesso di buona qualità, e contengono elementi interessanti sia

Dettagli

Intervento del Prof. Massimo Angrisani in merito alla Cassa di Previdenza dei Dottori Commercialisti.

Intervento del Prof. Massimo Angrisani in merito alla Cassa di Previdenza dei Dottori Commercialisti. Intervento del Prof. Massimo Angrisani in merito alla Cassa di Previdenza dei Dottori Commercialisti. 1 ANGRISANI: Grazie, Presidente. Innanzi tutto vorrei rivolgere un saluto all Assemblea dei Delegati,

Dettagli

P.R.G. del comune di BOCENAGO PIANO INSEDIAMENTI STORICI Unita Edilizia Nr.: 41

P.R.G. del comune di BOCENAGO PIANO INSEDIAMENTI STORICI Unita Edilizia Nr.: 41 P.R.G. del comune di BOCENAGO PIANO INSEDIAMENTI STORICI Unita Edilizia Nr.: 41 Comprensorio C8 - Giudicarie N. particella ed. o fond..132 Comune Amministrativo Bocenago Data rilievo 21/06/07 Comune Catastale

Dettagli

INDIRIZZI PER L INSTALLAZIONE DI PANNELLI SOLARI TERMICI E FOTOVOLTAICI

INDIRIZZI PER L INSTALLAZIONE DI PANNELLI SOLARI TERMICI E FOTOVOLTAICI L.P. 5 SETTEMBRE 1991, N. 22 articolo 99, comma 1, lettera e bis) INDIRIZZI PER L INSTALLAZIONE DI PANNELLI SOLARI TERMICI E FOTOVOLTAICI (testo approvato con deliberazione della Giunta provinciale n.

Dettagli

Relazione ed elaborati di progetto per il solaio

Relazione ed elaborati di progetto per il solaio LABORATORIO DI COSTRUZIONE DELL ARCHITETTURA 2A prof. Renato Giannini Relazione ed elaborati di progetto per il solaio (arch. Lorena Sguerri) Relazione di calcolo Predimensionamento e analisi dei carichi

Dettagli

Manutenzione straordinaria

Manutenzione straordinaria Spett.le Sportello Unico per l Edilizia Comune di Camino (AL) Manutenzione straordinaria allegato b DATI GENERALI Titolare dell intervento: proprietario, amministratore, avente titolo il/la sottoscritto/a

Dettagli

RELAZIONE ILLUSTRATIVA

RELAZIONE ILLUSTRATIVA COMUNE DI CRESPELLANO (Provincia di Bologna) VARIANTE AL PIANO PARTICOLAREGGIATO DI INIZIATIVA PRIVATA IN LOCALITÀ CAPOLUOGO COMPARTO EDIFICATORIO N. 11 (C2) RELAZIONE ILLUSTRATIVA LA PROPRIETÀ: Soc. L.

Dettagli

RISCALDARE e RISPARMIARE. calcolo del fabbisogno termico degli edifici

RISCALDARE e RISPARMIARE. calcolo del fabbisogno termico degli edifici RISCALDARE e RISPARMIARE calcolo del fabbisogno termico degli edifici RISCALDARE e RISPARMIARE CALCOLO APPROSSIMATIVO DEL FABBISOGNO TERMICO IN FUNZIONE DELLA TIPOLOGIA EDILIZIA DELLA ZONA CLIMATICA DELLE

Dettagli

Progetto di un edificio da destinare ad officina di riparazione autovetture con annesso salone di esposizione e vendita

Progetto di un edificio da destinare ad officina di riparazione autovetture con annesso salone di esposizione e vendita Progetto di un edificio da destinare ad officina di riparazione autovetture con annesso salone di esposizione e vendita Sessione anno 1990 Prima prova scritto-grafica A confine con una strada di un centro

Dettagli

UN ESEMPIO DI ANALISI TECNOLOGICA E TIPOLOGICA: LE STAZIONI FERROVIARIE

UN ESEMPIO DI ANALISI TECNOLOGICA E TIPOLOGICA: LE STAZIONI FERROVIARIE UN ESEMPIO DI ANALISI TECNOLOGICA E TIPOLOGICA: LE STAZIONI FERROVIARIE 1 di 2 1 1 UN ESEMPIO DI ANALISI TECNOLOGICA E TIPOLOGICA RAGIONI DI INTERESSE Nascita ed evoluzione di un nuovo tipo edilizio Lettura

Dettagli

LAVORI SPECIALI. (Articolo 148 D.Lgs 81/08)

LAVORI SPECIALI. (Articolo 148 D.Lgs 81/08) 146 LAVORI SPECIALI (Articolo 148 D.Lgs 81/08) Prima di procedere alla esecuzione di lavori su lucernari, tetti, coperture e simili, fermo restando l obbligo di predisporre misure di protezione collettiva,

Dettagli

Onda 2008. Onda 2008 è un moderno centro ricerche e servizi per la nautica da diporto realizzato sull area portuale Darsena Pisana

Onda 2008. Onda 2008 è un moderno centro ricerche e servizi per la nautica da diporto realizzato sull area portuale Darsena Pisana Onda 2008 dalle geometrie del mare Onda 2008 è un moderno centro ricerche e servizi per la nautica da diporto realizzato sull area portuale Darsena Pisana L edificio, progettato a norma delle previsioni

Dettagli

CITTA DI GORGONZOLA PROVINCIA DI MILANO

CITTA DI GORGONZOLA PROVINCIA DI MILANO CITTA DI GORGONZOLA PROVINCIA DI MILANO SETTORE GESTIONE E PIANIFICAZIONE URBANISTICA SPORTELLO UNICO PER L EDILIZIA Piazza Giovanni XXIII, n. 6 DETERMINAZIONE DEL CONTRIBUTO DI COSTRUZIONE PREMESSA Ai

Dettagli

Insert BiM CONCORSO DI PROGETTAZIONE DELLA NUOVA BIBLIOTECA DI MARANELLO RELAZIONE GENERALE

Insert BiM CONCORSO DI PROGETTAZIONE DELLA NUOVA BIBLIOTECA DI MARANELLO RELAZIONE GENERALE Insert BiM CONCORSO DI PROGETTAZIONE DELLA NUOVA BIBLIOTECA DI MARANELLO RELAZIONE GENERALE La cittadinanza è legata al proprio territorio da legàmi memoriali ed affettivi e quando la città si trasforma

Dettagli

ABACO ELEMENTI EDILIZI ED ARCHITETTONICI

ABACO ELEMENTI EDILIZI ED ARCHITETTONICI COMUNE DI BOCENAGO PIANO REGOLATORE GENERALE ABACO ELEMENTI EDILIZI ED ARCHITETTONICI ALLEGATO AI CRITERI DI TUTELA PAESAGGISTICO-AMBIENTALE INDICE: Premessa...2 Tetto...3 Tettoie esterne per ingresso...6

Dettagli

Roma - Viale Angelico, 84c - scala A - piano primo - int. 1

Roma - Viale Angelico, 84c - scala A - piano primo - int. 1 Roma - Viale Angelico, 84c - scala A - piano primo - int. 1 2. DESCRIZIONE E IDENTIFICAZIONE DELL UNITÀ IMMOBILIARE 2.1 Caratteristiche estrinseche dell edificio in cui è ubicata l unità immobiliare L

Dettagli

il tuo sogno di casa nel cuore di Albiate

il tuo sogno di casa nel cuore di Albiate il tuo sogno di casa nel cuore di Albiate Residenza del Centro LA COSTRUZIONI GENERALI CM SpA Il progetto: la cura del dettaglio Soluzioni ideali per ogni tipo di esigenza Residenza del Centro Ogni persona

Dettagli

Ristrutturazione urbana del complesso della Caserma Demaniale Di Tullio Progetto preliminare

Ristrutturazione urbana del complesso della Caserma Demaniale Di Tullio Progetto preliminare Ristrutturazione urbana del complesso della Caserma Demaniale Di Tullio Progetto preliminare Macerata 2002 Massimo e Gabriella Carmassi L area demaniale Di Tullio di forma rettangolare occupa il margine

Dettagli

IL CENTRO PROVVEDITORI DI BORDO DEL PORTO DI GENOVA

IL CENTRO PROVVEDITORI DI BORDO DEL PORTO DI GENOVA IL CENTRO PROVVEDITORI DI BORDO DEL PORTO DI GENOVA Il complesso del porto ligure, uno dei maggiori e più significativi in Europa, rappresenta il cuore dell attività svolta dai cosiddetti provveditori,

Dettagli

AMPLIAMENTO DEL CIMITERO COMUNALE DI SALTARA PROGETTO DEFINITIVO ESECUTIVO - 2 STRALCIO

AMPLIAMENTO DEL CIMITERO COMUNALE DI SALTARA PROGETTO DEFINITIVO ESECUTIVO - 2 STRALCIO COMUNE DI SALTARA PROVINCIA DI PESARO E URBINO AMPLIAMENTO DEL CIMITERO COMUNALE DI SALTARA PROGETTO DEFINITIVO ESECUTIVO - 2 STRALCIO Committente: COMUNE DI SALTARA RELAZIONE TECNICO-ILLUSTRATIVA Pesaro,

Dettagli

RELAZIONE TECNICA OGGETTO: PROGETTO: 1057. timbro e firma

RELAZIONE TECNICA OGGETTO: PROGETTO: 1057. timbro e firma RELAZIONE TECNICA OGGETTO: Ristrutturazione edilizia maggiore del 25% della superficie disperdente dell edificio scolastico, scuole medie, sito in Via Donizetti 9, 24020, Torre Boldone (BG). PROGETTO:

Dettagli

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI CAGLIARI FACOLTA DI INGEGNERIA DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA STRUTTURALE PROVE SPERIMENTALI SU PIGNATTE IN PSE RELAZIONE

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI CAGLIARI FACOLTA DI INGEGNERIA DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA STRUTTURALE PROVE SPERIMENTALI SU PIGNATTE IN PSE RELAZIONE UNIVERSITA DEGLI STUDI DI CAGLIARI FACOLTA DI INGEGNERIA DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA STRUTTURALE PROVE SPERIMENTALI SU PIGNATTE IN PSE RELAZIONE Il Responsabile Scientifico Dott. Ing. Fausto Mistretta Il

Dettagli

RELAZIONE DESCRITTIVA E TECNICA

RELAZIONE DESCRITTIVA E TECNICA 424/A COMUNE DI GAZZADA SCHIANNO PROV. DI VARESE RIQUALIFICAZIONE DELL'AREA DI COPERTURA DELLA PALESTRA SCOLASTICA CON ADEGUAMENTO ISOLAMENTO TERMICO EX DGR 8745/08 E SMI E REALIZZAZIONE DI CAMPO FOTOVOLTAICO

Dettagli

COMUNE DI: SCAFA RELAZIONE TECNICA

COMUNE DI: SCAFA RELAZIONE TECNICA COMUNE DI: SCAFA PROVINCIA DI: PESCARA OGGETTO: Piano Scuole Abruzzo il Futuro in Sicurezza edificio scolastico c.so I Maggio Scuola Elementare. Intervento indicato al n.132 dell allegato al D.C.D. n.

Dettagli

Il ruolo del manutentore di impianti: prospettive per il futuro. Roma 2012

Il ruolo del manutentore di impianti: prospettive per il futuro. Roma 2012 Il ruolo del manutentore di impianti: prospettive per il futuro Roma 2012 La situazione del patrimonio edilizio pubblico e privato costituisce uno degli aspetti in cui si misura la distanza che spesso

Dettagli

P.I. 1 - Piano degli Interventi Art. 17 LR n 11/2004

P.I. 1 - Piano degli Interventi Art. 17 LR n 11/2004 Comune di Farra di Soligo Re gione del Veneto Pr ovincia di Treviso P.I. 1 - Piano degli Interventi Art. 17 LR n 11/2004 elaborato P-06 D A p r i l e 2 0 1 4 A d o z i o n e D. C. C. n 1 d e l 9. 0 1.

Dettagli

- Manuale d uso, contenente le indicazioni per il corretto uso e la conservazione del bene in oggetto;

- Manuale d uso, contenente le indicazioni per il corretto uso e la conservazione del bene in oggetto; piano di manutenzione Committente: COMUNE DI CASALE MONFERRATO (AL) Oggetto: LAVORI DI AMPLIAMENTO DEL PALAZZETTO DELLO SPORT (adeguamento alle norme vigenti in materia di sicurezza ed igiene ai fini dell

Dettagli

Spazio espositivo a rotazione n.1 Cardo Nord Ovest. ago. 14

Spazio espositivo a rotazione n.1 Cardo Nord Ovest. ago. 14 Spazio espositivo a rotazione n.1 Cardo Nord Ovest ago. 14 Il Sito Espositivo 935.595 mq di area totale 147 Paesi Partecipanti AREE TEMATICHE PARTECIPANTI UFFICIALI AREE DI SERVIZIO PARTECIPANTI NON UFFICIALI

Dettagli

MENDRISIO VILLA FORESTA VENDESI CASA BIFAMILIARE

MENDRISIO VILLA FORESTA VENDESI CASA BIFAMILIARE MENDRISIO VILLA FORESTA Via Agostino Nizzola no. 12 VENDESI CASA BIFAMILIARE SERI INTERESSATI CONTATTARE FABRIZIO BORDOLI Via Filanda 1 6500 Bellinzona Tel. 079 670 08 24 o 091 825 13 77 Posizione: Villa

Dettagli

Appunti di restauro. Francesco Morante

Appunti di restauro. Francesco Morante Appunti di restauro Francesco Morante Definizioni Nel passato il termine RESTAURO indicava le operazioni necessarie a riportare un opera alle sue condizioni iniziali, se queste erano state compromesse

Dettagli

Appunti sulla Macchina di Turing. Macchina di Turing

Appunti sulla Macchina di Turing. Macchina di Turing Macchina di Turing Una macchina di Turing è costituita dai seguenti elementi (vedi fig. 1): a) una unità di memoria, detta memoria esterna, consistente in un nastro illimitato in entrambi i sensi e suddiviso

Dettagli