Note introduttive sui caratteri costruttivi dell edilizia storica veneziana
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- Faustino Grosso
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1 Università IUAV di Venezia anno accademico Corso di Caratteri Costruttivi dell Edilizia Storica prof. Francesco Trovò Note introduttive sui caratteri costruttivi dell edilizia storica veneziana Miracolo della Croce caduta nel canale di San Lorenzo (1500) Gentile Bellini, Gallerie dell Accademia, Venezia
2 Esplorare E esploratore colui che si pone nella condizione mentale di osservare per la prima volta con i propri occhi una realtà che sa di non aver mai conosciuto ( ) persona che pratica in modo diretto l esperienza delle cose con uno sguardo attento e avido ( ) Guardare con l intensità dell esploratore è forse la prima vera forma di possesso (F. Doglioni, Nel Restauro, Venezia, 2008, pag 65) prima di applicare elaborati procedimenti di conoscenza esperta Il disporre di una ben impressa immagine della costruzione che stiamo analizzando, di un nostro vivido ricordo fissato dall esperienza emotiva del primo vero contatto ( ) costituisce un antidoto contro scissioni gravide di conseguenze o distorsioni indotte dagli strumenti e dai modi di lettura Il passaggio che ci porta a considerare la costruzione portatrice di un potenziale informativo ( ) comporta la presa d atto che il suo utilizzo come fonte di conoscenza è legato alla nostra capacità di estrarlo sottoponendolo a un indagine scientifica (vedere Galimberti, Pshiche e techne ) (F. Doglioni, Nel Restauro, Venezia, 2008, pag 66) 2
3 Costruzione: espressione di cultura costruttiva nel tempo I primi elementi che incontriamo focalizzando la nostra attenzione sulla fisicità della costruzione sono diretta conseguenza dei modi con cui essa è stata realizzata. ( ) Distinguere e scandire le parti in sé unitariamente costruite che concorrono a formare un architettura, e osservarle separatamente, è la prima forma di analisi obiettiva (F. Doglioni, Nel Restauro, Venezia, 2008, pag 67) Tutte le parti della fabbrica non solo quelle decorate o stilisticamente connotate in modo più evidente, ma anche quelle che appaiono semplicemente costruite contribuiscono a fare di essa un testimone di civiltà che merita di essere conservato e/o riprodotto o comunque studiato (F. Doglioni, Nel Restauro, Venezia, 2008, pag 66) LA GERARCHIA DEI VALORI ASSOCIATA ALLE DIVERSE PARTI VIENE TENDENZIALMENTE SOSTITUITA DAL VALORE CHE ASSUME LA CULTURA MATERIALE CHE LE HA PRODOTTE ARTICOLO 2 CODICE DEI BENI CULTURALI 42/2004 3
4 Specificità dei caratteri - Endemismi - Unicità C è ( ) un esemplarità e un unicità in ogni brano di muratura o di intonaco, così come in ogni costruzione, e solo attingendo a tutti gli elementi disponibili è possibile formare un tessuto articolato dei caratteri storico costruttivi identitari di un area e comprendere il ruolo di ciascun elemento rispetto al quadro d insieme (F. Doglioni, Nel Restauro, Venezia, 2008, pag 68) Ritroviamo il concetto di cultura materiale che diventa: STORIA DEL COSTRUITO MATERIALE (A. Grimoldi) Carattere Topografia/mappa dei caratteri catalogazione 1) Capacità di riconoscimento differenziato 2) Costruire una topografia che funge da censimento 3) Localizzare i caratteri sulla fabbrica, formandone una mappa 4) Collegare una catalogazione che identifica il ruolo di ciascuna parte codificandola come segmento di cultura costruttiva all interno del contesto culturale cui appartiene 4
5 Carattere vs caratteri: smontare e rimontare la conoscenza di un edificio passa attraverso la conoscenza delle parti di cui è composto, risultato di un procedimento con cui esso viene scandito in elementi riconosciuti come affini o come diversi di muratura e di intonaco, di solaio, volte o tetto, di pavimento, di serramento interno o esterno, fino alle parti in sé configurate come camini o comignoli ( ). Per metonimia denominiamo queste parti caratteri dell edificio, in quanto elementi in sé qualificati che consentono la caratterizzazione, il processo di riconoscimento delle caratteristiche distintive e di descrizione qualitativa del suo essere tale attraverso le parti che lo compongono, quindi in primo luogo come una somma di caratteri ( ). All edificio come organismo unitario, come oggetto architettonico, dobbiamo comunque saper risalire, lo scomponiamo prima per poi ricomporlo; senza dimenticare che nel passaggio talvolta alcune sue parti rivestono di per sé un interesse starordinario in grado di amplificare quello dell insieme ( ). Doglioni, F. Nel Restauro Progetti per le architetture del passato, Venezia, 2008, pagg
6 Utilità del processo di caratterizzazione per il restauro 1) Contributo alla storia del costruito materiale (conoscendo e conservando) Ogni costruzione e ogni parte di costruzione, poiché fornisce un tratto della sequenza cromosomica di un area, ricostruibile per intero solo trovando tratti significativi di sovrapposizione tra le diverse sequenze, se perduta, impoverisce progressivamente il palinsesto che contribuisce a formare. Doglioni, F. Nel Restauro Progetti per le architetture del passato, Venezia, 2008, pag. 71 2) Reciproca funzionalità con la lettura stratigrafico - costruttiva La capacità di riconoscere i diversi strati costruiti, o unità stratigrafiche, ossia le parti che costituiscono il risultato riconoscibile, ancora ggi conservato ( ) discende dalla conoscenza dei caratteri costruttivi propri dell area, dal riconoscimento di di uno o più elementi distintivi o parametri oggettivabili ( ) Viene rimarcata la reciproca funzionalità tra lettura startigrafico-costruttiva di un edificio e il riconoscimento dei caratteri propri delle sue parti: la prima fornisce principi di distinzione ai margini, il secondo indica i criteri di caratterizzazionericonoscimento ( ) necessari a identificarle come parti omogenee e diverse da Doglioni, F. Nel Restauro Progetti per le architetture del passato, Venezia, , pag. 70
7 3) Interpretazione dei fenomeni di degrado e dissesto La conoscenza dei caratteri potrebbe consentire di trovare soluzioni appropriate e misurate, comprendendo l origine, i cinematismi e il contrasto più idoneo ai fenomeni di dissesto statico e degrado materico. 4) Ruolo nella valutazione della vulnerabilità sismica Le modalità di costruzione, la qualità della muratura, il tipo di solai, il loro modo di agganciarsi alle pareti, la presenza di presidi costruttivi o di consolidamento ecc. hanno un ruolo nella determinazione della propensione di un manufatto a subire danni sismici e, inoltre, se, di esso non si conoscono i caratteri costruttivi e non se ne prevede il comportamento atteso in fase dinamica, non è possibile calibrare un intervento di miglioramento antisismico 5) Ruolo nel progetto di conservazione La conoscenza dei caratteri consente in primo luogo di definire una sorta di personalità dell oggetto e di tenerne conto nel progetto culturale; inoltre la conoscenza dei caratteri consente di attribuire ad essi il senso che gli è proprio in quanto valore documentale 7
8 6) Ruolo nel progetto di ripristino/riparazione La conoscenza delle tecniche antiche trova un nesso applicativo diretto con le pratiche di riparazione ( ). Riparare qualcosa senza conoscere approfonditamente materiali costruttivi, tecniche e storia ( ) diventa assai difficile, così come diviene complesso anche solo programmarne evoluzioni o fasi di controllo. Ruolo assunto dalla catalogazione e conoscenza dei caratteri costruttivi nella serie dei manuali del recupero Pracchi, Valeria, Studio delle tecniche costruttive storiche, in Pracchi, V., (a cura di) Lo studio delle tecniche costruttive storiche stato dell arte e prospettive di ricerca, Como, 2008, pag
9 DEFINIZIONE CARATTERE E TUTTO CIO CHE SI PRESTA A FORMULARE PARAMETRI DI DESCRIZIONE / DIFFERENZIAZIONE, CHE SI PRESTA A STUDI ANALITICI TENDENZIALMENTE OGGETTIVI F. Doglioni, La costruzione del progetto di restauro, Trieste,
10 FONDAZIONI 1) Tipi di fondazione 10
11 Caratteristiche delle fondazioni Sono individuabili tre tipi di fondazioni 1. Fondazioni di mattoni su pali lignei 2. Fondazioni di mattoni su elementi in pietra 3. Fondazioni di mattoni semplici Disegno elaborato da Creazza, G., Aspetti statici del degrado strutturale a Venezia Atti dell Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti, NP 81, Venezia,
12 Fondazioni di mattoni su pali lignei TERRENO Disegno tratto da Mario Piana, Accorgimenti costruttivi e sistemi statici dell edilizia storica veneziana, in G.Gianighian, P.Pavanini, Dietroipalazzi,Venezia,1994. Disegno tratto da: Le fondazioni degli edifici a Venezia: evoluzione, cause di degrado, tipologia di ripristino, 12 tesi di laurea di Dreosti, R., relatore prof. Mattarucco A., corr. Ing. Steffinlongo F., ing. Moretto M., IUAV, Venezia, a.a Rielaborazione di Luisa Sartorelli
13 Fondazioni di mattoni su elementi in pietra Fondazioni di mattoni semplici PIETRE TAVOLONI DI LARICE O ROVERE TERRENO COMPATTATO Disegni tratti da: Le fondazioni degli edifici a Venezia: evoluzione, cause di degrado, tipologia di ripristino, 13 tesi di laurea di Dreosti, R., relatore prof. Mattarucco A., corr. Ing. Steffinlongo F., ing. Moretto M., IUAV, Venezia, a.a Rielaborazione di Luisa Sartorelli
14 MURATURA 1) Tipi di muratura 14
15 Muratura con mattoni tipo altinella: XII-XIII-XIV secolo case in calle Spezier presso c.po San Zan Degolà (Santa Croce) Dimensioni dei mattoni: cm 16,2x5,1x7,6 Case in crosera San Pantalon (Dorsoduro) Dimensioni dei mattoni : cm 17x8,8x5 15
16 16
17 Casa Zane in campo Santa Maria Mater Domini nel sestiere di Santa Croce 17
18 Palazzetto di epoca bizantina in crosera San Pantalon, sestiere di Dorsoduro 18
19 Altri impieghi di mattoni tipo altinella (reimpiego o altre fasi costruttive): Casa in calle del Giazzo Dimensioni dei mattoni: cm 13,1x5,7x8,3 Muro di cinta in Corte de la Madona (Dorsoduro) Dimensioni dei mattoni: cm 16,5x4,5x8 19
20 Muratura con mattoni gotici: XIV-XV- XVI secolo Basilica dei Frari Dimensioni dei mattoni: cm 28x13,7x6,5 Palazzo Sansoni Dimensioni dei mattoni: cm 27,9x14,08x7,85 20
21 Ex Scuola dei Calegheri in campo San Tomà, sestiere di San Polo 21
22 Murature del periodo rinascimentale: XVI-XVII secolo Chiesa di San Polo (abside) Dimensioni dei mattoni: cm 27,2x13,6,5 Chiesa dei SS. Apostoli Dimensioni dei mattoni: cm 26,5x13x6,5 22
23 Mattoni del periodo Chiesa di San Girolamo Dimensioni dei mattoni: cm 24x10,96x6,04 Basilica di San Giovanni e Paolo (sacrestia annessa) Dimensioni dei mattoni: cm 24x13x5,5 23
24 MURATURA 1) Tipi di muratura 2) Finiture 24
25 Chiesa dei Frari, facciata laterale su Campo dei Frari, sestiere di San Polo 25
26 Esempi di finiture antiche sul paramento murario 26
27 Palazzo Gritti-Badoer in campo della Bragora nel sestiere di Castello 27
28 Palazzo Barbaro nel sestiere di San Marco 28
29 Palazzo Barbarigo sul Canal Grande, sestiere di Cannaregio 29
30 MURATURA 1) Tipi di muratura 2) Finiture 3) Tipi di intonaco 30
31 1- Cocciopesto (polvere di mattone e calce aerea) 31 Foto tratte dall archivio LEGGE SPECIALE del Comune di Venezia
32 Arsenale militare di Venezia, sestiere di Castello 32
33 Edificio in campo santa Ternita, sestiere di Castello 33
34 Edificio sul rio de le Do Torre, sestiere di Santa Croce 34
35 2- Marmorino (Polvere di pietra d Istria e calce aerea) 35 Esempi di superfici murarie intonacate a marmorino.foto tratte dall archivio LEGGE SPECIALE del Comune di Venezia
36 3- Cocciopesto con marmorino 36 Foto tratte dall archivio LEGGE SPECIALE del Comune di Venezia
37 Palazzo Albrizzi, sestiere di San Polo Case Rizzi in fondamenta de Ca Rizzi, sestiere di Dorsoduro 37
38 4- Intonaco a calce (calce aerea e sabbia) 38
39 Palazzetto gotico nel sestiere di San Marco Ca Zusto nel sestiere di Santa Croce 39
40 5- Intonaci recenti 40
41 Caratteri delle finiture e degli intonaci di impiego recente 41
42 Caratteri delle finiture e degli intonaci di impiego recente 42
43 Palazzetto nel sestiere di Santa Croce Casa in campo San Barnaba nel sestiere di Dorsoduro 43
44 MURATURA 1) Tipi di muratura 2) Finiture 3) Tipi di intonaco 4) Elementi in pietra 44
45 - Basamenti 45
46 - Barbacani e ritti di base Serie di edifici a barbacane in calle del Paradiso nel sestiere di Castello Palazzo gotico in campo San Polo 46
47 - Porte e finestre 47
48 Serie degli archi gotici osservati a Venezia da John Ruskin (tratto da Le pietre di Venezia ) 48
49 - Angolate 49
50 - Cornici di gronda 50 Foto tratte dall archivio LEGGE SPECIALE del Comune di Venezia
51 MURATURA 1) Tipi di mattoni 2) Tipi di intonaco 3) Elementi in pietra 4) Sistemi di collegamento muraturasolaio 51
52 Collegamento fra murature Ca Zusto, pianta del piano nobile. Foto di F. Doglioni Evidenziato in rosso, a sinistra nodo di murature non ammorsate, a destra nodo di muratura ammorsate. 52
53 Sistemi di tenuta: fiube Castelforte San Rocco: posizione delle fiube rispetto ai muri di spina (elaborato dagli studenti di Architettura del Corso di Restauro, prof. Doglioni a.a ). Schema di funzionamento della fiuba con orditura di solaio parallelo alla facciata Elaborazione degli studenti di Architettura del Corso di Restauro, prof. Doglioni a.a
54 Tipologie di fiuba rilevate, elaborato dagli studenti di Architettura del Corso di Restauro prof. Doglioni a.a ). 54
55 Foto tratte dall archivio LEGGE SPECIALE del Comune di Venezia, a destra Ca Zusto, foto di F.Doglioni 55
56 Sistemi di tenuta: tiranti 56 Foto tratte dall archivio LEGGE SPECIALE del Comune di Venezia
57 Tipologie di tiranti rilevati, elaborato dagli studenti di Architettura del Corso di Restauro prof. Doglioni a.a ). 57
58 SOLAI IN LEGNO 58
59 CARATTERISTICHE DEI SOLAI: -Lo spazio fra una trave e l altra spesso coincide con la larghezza delle travi (cosidetto un pien, un vodo ) -Presenza di tavolato inchiodato sopra le travi -Presenza di pavimento detto terrazzo alla veneziana dello spessore di cm paragonabile ad un muro orizzontale 59 Foto tratte dall archivio LEGGE SPECIALE del Comune di Venezia
60 Ex Scuola dei Calegheri in campo San Tomà, sestiere di san Polo 60
61 Palazzo Contarini dalla Porta di Ferro, sestiere di Castello 61
62 Palazzo Contarini dalla Porta di Ferro, sestiere di Castello 62
63 Tavolato ligneo inchiodato al solaio 63 Foto tratte dall archivio LEGGE SPECIALE del Comune di Venezia
64 terrazzo 64 Foto tratte dall archivio LEGGE SPECIALE del Comune di Venezia
65 Ex Scuola dei Calegheri in campo San Tomà, sestiere di san Polo 65
66 COPERTURA 1) Tipi di copertura 66
67 - Copertura a padiglione Disegno tratto dall archivio LEGGE SPECIALE del Comune di Venezia Disegno tratto dall archivio LEGGE SPECIALE del Comune di Venezia Palazzo Mocenigo, elaborazioni di arch. Sartorelli 67 L.
68 - Tetto a due falde Disegno e foto tratti dall archivio LEGGE SPECIALE del Comune di Venezia 68
69 -Caratteristiche del tetto: -La struttura secondaria è formata da elementi in legno (detti murali) posti a distanza ravvicinata gli uni agli altri -ll piano sottotegola è formato da un tavolato o da elementi laterizi tipo pianelle 69
70 Camini 70 Foto tratte dall archivio LEGGE SPECIALE del Comune di Venezia
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