LA REVISIONE DELLA SITUAZIONE FINANZIARIA GLOBALE DI UN'IMPRESA DI ASSICURAZIONI

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1 COMMISSIONE EUROPEA DG Mercato interno Servizi finanziari Assicurazioni, fondi pensione e aspetti esterni dei servizi finanziari MARKT/2095/99 IT Orig. EN LA REVISIONE DELLA SITUAZIONE FINANZIARIA GLOBALE DI UN'IMPRESA DI ASSICURAZIONI (REVISIONE DELLA SOLVIBILITÀ II)

2 1. INTRODUZIONE 1.1. In occasione della discussione del documento Rischio di investimento e posizione finanziaria complessiva 1 nel corso della 23 riunione del comitato delle assicurazioni è stato stabilito che la revisione del margine di solvibilità (solvibilità I) deve essere completata rapidamente, conformemente al calendario previsto dal Piano d'azione per i servizi finanziari. Il comitato ha però anche convenuto di avviare una revisione più radicale ed ampia della situazione finanziaria globale di un'impresa di assicurazioni, che include il rischio di investimento (solvibilità II). È stato inoltre riconosciuto che gli Stati membri hanno l'esperienza e le conoscenze pratiche necessarie per contribuire all'esercizio. Parallelamente, a condizione che siano disponibili risorse finanziarie adeguate, si potrebbe commissionare uno studio specifico ad accademici o consulenti esterni per disporre di una fonte supplementare di informazioni per l'esercizio di solvibilità II Il presente documento è inteso a contribuire a giungere ad un consenso su quali siano le modalità migliori per attuare l'esercizio, promuovendo il dibattito e la ricerca di un accordo per quanto riguarda: l'obiettivo dell'esercizio; la materia da esaminare; i collaboratori e le fonti di informazioni; il progetto di calendario e il piano dei lavori; lo schema di un eventuale studio Si tratta ovviamente di un progetto di notevole rilevanza, che richiederà diversi anni di lavoro e che potrebbe necessitare, sotto il profilo dell'organizzazione, adeguamenti o modifiche ulteriori alla luce dell'analisi in corso. In questa fase sarebbe probabilmente imprudente tentare di definire in modo troppo preciso le procedure di lavoro o le aree di interesse. Tuttavia, affinché il progetto avanzi, è importante dotarsi, sin dall'inizio, di un quadro di riferimento. Le nostre ambizioni devono inoltre restare realistiche. È senz'altro giusto adottare un approccio di ampio respiro per identificare i veri problemi, ma la soluzione di alcuni di essi potrebbe presupporre l'intervento di altri organismi (ad esempio le autorità competenti in materia fiscale e contabile) e pertanto le soluzioni ottimali potrebbero essere al di fuori del nostro ambito di competenza. Infine occorre ricordare che qualunque nuovo approccio deve essere praticabile e non può essere pertanto eccessivamente teorico né troppo costoso. 1 Documento XV/2041/99. 1

3 2. OBIETTIVO DELL'ESERCIZIO 2.1. Nell'ambito del mercato unico è importante disporre di un sistema coerente ed efficace di vigilanza prudenziale delle imprese di assicurazioni. Tale sistema dovrà essere in grado di far fronte alle nuove sfide derivanti dall'intensificazione della concorrenza, dalle pressioni ad incrementare lo shareholder value, dall'avvento dell'euro, dalla continuazione dell'integrazione dei mercati dei capitali e dall'emergere di conglomerati finanziari e di nuovi canali di distribuzione come Internet. Inoltre è poco probabile che nel prossimo decennio il contesto possa essere così favorevole agli investimenti come quello del decennio passato. Per effetto di tutti questi fattori la vigilanza dei servizi finanziari sarà esposta a tensioni più forti e acquisirà maggiore importanza Il sistema di controllo della situazione finanziaria globale dovrebbe: proteggere gli assicurati assegnando alle autorità di vigilanza un intervallo di tempo sufficiente per individuare qualunque problema o disfunzione all'interno dell'impresa di assicurazioni e porvi rimedio; garantire la comparabilità, la trasparenza e la coerenza in modo tale da creare condizioni di concorrenza uniformi; fissare un margine di solvibilità obbligatorio che sia più adeguato ai rischi realmente assunti (resta da definire, ad esempio la sua relazione con la volatilità). La metodologia inerente al calcolo del margine di solvibilità obbligatorio dovrebbe inviare i giusti segnali alle imprese e non incentivarle ad adottare comportamenti imprudenti. Pertanto i sistemi prudenziali dovrebbero essere più strettamente allineati all'approccio di gestione dell'impresa. Per essere adeguato, il margine di solvibilità deve comunque includere un certo livello di tolleranza: per via del rischio insito nell'attività assicurativa, non vi può essere una garanzia assoluta contro l'insolvenza; evitare la complessità eccessiva. La semplicità facilita la comprensione e consente di limitare le spese amministrative. Un test di solvibilità serve ad individuare i problemi con sufficiente tempestività e non a fornire una garanzia assoluta contro il fallimento. L'essenziale è pertanto garantire che il segnale d'allarme venga dato tempestivamente: qualunque perfezionamento eccessivo della misura del rischio potrebbe per contro comportare costi elevati e sproporzionati, senza apportare un reale miglioramento a livello di efficacia della vigilanza; tenere conto degli sviluppi del mercato (in settori quali il trasferimento alternativo del rischio (ART), i derivati, la gestione attività/passività, ecc.); stabilire i principi e non essere eccessivamente prescrittivi; 2

4 dove possibile, fondare il sistema su politiche contabili comuni per ridurre le spese ed evitare la duplicazione (o addirittura la moltiplicazione) dei sistemi di informazione finanziaria; evitare che i costi del capitale siano inutilmente elevati e danneggino pertanto la competitività delle imprese di assicurazioni europee a livello mondiale Potrebbero esservi ovviamente conflitti tra questi diversi obiettivi ed in alcuni casi occorrerà trovare dei compromessi tra di essi, ad esempio tra il livello dell'analisi del rischio e quello delle spese amministrative per il controllo dei rischi o tra gli obblighi di informazione previsti dal diritto societario e quelli imposti a fini fiscali e prudenziali. Domande A: I delegati sono d'accordo che il sistema di valutazione della situazione finanziaria globale delle imprese di assicurazioni dovrebbe avere gli obiettivi indicati? Occorre aggiungere altri obiettivi? 3. MATERIA DA ESAMINARE I settori da esaminare sembrano essere sei: 3.1. Le riserve tecniche Il problema principale sotto questo profilo sembra essere l'armonizzazione inadeguata delle riserve tecniche nel ramo non vita. Il Gruppo Manghetti dovrebbe svolgere un ruolo fondamentale a questo livello, garantendo maggiore compatibilità e coerenza La politica di sconto e la costituzione di riserve di perequazione deve essere oggetto di riflessione, così come la costituzione di accantonamenti per sinistri IBNR (verificatisi ma non ancora dichiarati) e IBNER (verificatisi ma dichiarati in modo non ancora sufficiente) In linea di massima, quanto più sono elevate le riserve tecniche, tanto più dovrebbe essere basso il margine di solvibilità obbligatorio Nell'assicurazione vita, la situazione sembrerebbe più soddisfacente per quanto sussista l'importante problema della disparità dei tassi tecnici di interesse nella zona euro discusso nella 24 riunione del CA 2. 2 Documento MARKT/2061/99. 3

5 3.2. Attività / Rischio di investimento Sia la Conferenza 3 che il CA 4 hanno esaminato questa materia di recente. Alcuni Stati membri già procedono a prove di stress o a resilience test. La relazione Muller sulla solvibilità delle imprese di assicurazioni già sottolineava l'importanza del rischio di investimento e nel corso della 22 riunione del CA un importante riassicuratore europeo ha indicato che una percentuale compresa tra il 60% e l'85% della variazione dei risultati finanziari di un assicuratore poteva essere attribuita alla volatilità dei risultati degli investimenti In termini generali, a parte i requisiti relativi alla diversificazione e le norme sulla tipologia delle attività, le regole attuali prevedono un trattamento poco diversificato per attività di qualità assai diversa. L'esperienza ha dimostrato che quando i risultati della sinistralità si deteriorano, gli assicuratori del ramo non vita hanno talora tendenza ad adottare una politica di investimento più rischiosa per tentare di compensare con rendimenti più elevati sugli investimenti Le regole di valutazione delle attività costituiscono un altro problema. La valutazione ai prezzi di mercato potrebbe accrescere la trasparenza ma, paradossalmente, ridurre la prudenza se, ad esempio, inducesse le autorità tributarie a tassare plusvalenze non realizzate o se la dichiarazione di utili più elevati inducesse gli azionisti a chiedere la distribuzione di dividendi più elevati La politica applicata attualmente in questo settore è caratterizzata da un approccio relativamente semplicistico in materia di rischio di investimento. Nell'assicurazione vita quest'ultimo rappresenta il 3% delle riserve tecniche, mentre nell'assicurazione non vita non vi è alcuna copertura esplicita per questo tipo di rischio. Come già indicato, anche la relazione Muller puntualizzava che il rischio di investimento è un settore importante che richiede maggiore attenzione Asset liability management (Gestione attività/passività) L'Asset liability management (ALM) è un concetto attualmente molto in voga, ma la prudenza e la "lungimiranza" delle regole attuali è dimostrata dal fatto che esse già prevedono alcune delle caratteristiche dell'alm: nelle riserve tecniche non vita, il tasso di interesse di attualizzazione è allineato prudentemente al rendimento passato 5 degli attivi; nell'assicurazione vita, la scelta del tasso di interesse tecnico è collegata al rendimento previsto delle attività; Documento norvegese intitolato Rischio di mercato (DT/N/65/99). Documento XV/2041/99. Si potrebbe argomentare che la scelta del tasso di interesse dovrebbe essere basata su un approccio più lungimirante. 4

6 le regole sulla congruenza delle attività per i contratti collegati a quote di OICVM; le regole sulla congruenza valutaria, per quanto questo aspetto sia meno importante dopo l'avvento dell'euro Parrebbe appropriato esaminare in che modo l'art, i prodotti derivati, i "catastrophe bonds", ecc. possano essere utilizzati a fini di controllo/trasferimento dei rischi. Su richiesta degli Stati membri, la Commissione sta già realizzando uno studio sull'impatto della riassicurazione finanziaria I requisiti di liquidità possono costituire un vincolo significativo per la politica di investimento, in particolare in periodi di fluttuazione dei valori di mercato e i caso di polizze con valori di riscatto garantiti In linea di massima sarebbe auspicabile essere più informati sulle pratiche migliori in materia di ALM Riassicurazione Per l'assicuratore primario la riassicurazione è uno strumento importante, che utilizza per ridurre e controllare il rischio, in particolare il rischio normale di assicurazione. La revisione in atto del margine di solvibilità obbligatorio migliora la formula esistente calcolando la media dei sinistri su un periodo triennale e autorizzando le autorità di vigilanza a ridurre o a respingere una copertura di riassicurazione quando vi siano differenze significative negli accordi di riassicurazione Vi sono tuttavia altri fattori che devono essere presi in considerazione. La relazione Muller ha indicato che in alcuni Stati membri il fallimento di un riassicuratore ha provocato difficoltà per gli assicuratori non vita. Attualmente non si è tenuto esplicitamente conto della differenza nella qualità degli accordi di riassicurazione. Se l'attuale riduzione del margine di solvibilità può essere considerata soddisfacente per la riassicurazione proporzionale, non si può dire altrettanto per la riassicurazione non proporzionale, la cui importanza continua a crescere Anche la riassicurazione finanziaria sta acquisendo maggiore importanza e può avere un impatto significativo sul livello reale del rischio trasferito al riassicuratore. A seguito dell'interesse espresso dagli Stati membri, è stata commissionata una relazione sull'interesse finanziario e sull'art. I risultati dei lavori di questo gruppo così come quelli dello studio più generale sull'eventuale introduzione di un quadro per la vigilanza sulla riassicurazione dovranno essere presi in considerazione in questa relazione Margine di solvibilità obbligatorio Metodologia Occorre dotarsi di una metodologia che rifletta con la maggiore esattezza possibile i veri rischi sostenuti da un'impresa di assicurazioni, pur restando semplice, pratica, solida e trasparente. L'attuale metodologia non sembra prendere in considerazione adeguatamente la riduzione del rischio che può essere ottenuta con la diversificazione del portafoglio. 5

7 Come deve essere misurato il rischio, ad esempio in relazione alla volatilità, alla durata della maturità residua delle passività? Altri rischi sul lato attività sono il rischio di mercato, il rischio di liquidità (valori di riscatto garantiti), il rischio di tasso di interesse Sembrerebbe inoltre utile esaminare i modelli di rischio utilizzati in altri paesi nonché i modelli interni sul capitale di rischio utilizzati dai principali operatori del mercato. Si deve tuttavia tenere presente che gli operatori più piccoli non dispongono dei mezzi necessari per dotarsi di modelli sofisticati per il calcolo del capitale di rischio Considerato che i confini tra i principali settori finanziari (bancario, assicurativo, investimenti) sono sempre più fluidi, potrebbe essere istruttivo esaminare le caratteristiche essenziali dei requisiti patrimoniali applicati agli altri settori finanziari. Inoltre la creazione di conglomerati finanziari potrebbe dare luogo ad arbitraggio normativo tra i diversi settori finanziari che vendono prodotti sostanzialmente simili. Occorrerà pertanto tenere conto degli studi realizzati dal gruppo tecnico misto, in particolare i lavori del sottogruppo sull'adeguatezza patrimoniale. Sebbene i rischi di doppio computo siano stati eliminati nell'ambito dei gruppi misti banche e servizi di investimento, da un lato, e nei gruppi di assicurazione e riassicurazione, dall'altro, i rischi di computo doppio (o multiplo) nell'ambito di un conglomerato di assicurazioni e banche o servizi di investimento devono ancora essere trattati. In questo contesto occorre probabilmente esaminare più approfonditamente l'idoneità di vari elementi a costituire il margine di solvibilità (per fare un esempio, gli utili futuri o il capitale non versato sono accettati a copertura dei requisiti patrimoniali nel settore assicurativo, ma non in quello bancario) Sistema contabile Il comitato delle assicurazioni ha già riconosciuto il ruolo essenziale del sistema contabile ai fini della determinazione della situazione finanziaria di un'impresa di assicurazioni. In effetti è il sistema contabile che collega i 5 punti precedenti e costituisce il mezzo con il quale la politica prudenziale si concretizza in requisiti vincolanti imposti alle imprese Il diagramma semplificato che segue, ripreso dal documento XV/2014/99 del CA, illustra l'importanza del sistema contabile: Investimenti Stato patrimoniale Margine di solvibilità Riserve tecniche - Riassicurazione (finanziaria) Principi contabili Asset-Liability Management (ALM) - Trasferimento alternativo del rischio (ART) Il trattamento contabile può avere ripercussioni fiscali significative in quanto il livello degli oneri fiscali può dipendere dalla presentazione contabile. 6

8 L'esercizio dovrà inoltre tenere conto del progetto dello IASC in materia di contabilizzazione delle operazioni di assicurazione, nel quadro del quale potrebbero essere trattate le questioni seguenti: concentrazione della vigilanza sui contratti di assicurazione anziché sulle imprese di assicurazioni; trattamento contabile delle cessioni di attività (ad esempio, obbligazioni detenute fino alla scadenza); impostazione da adottare per la valutazione delle passività e delle attività L'adozione della direttiva sui conti delle assicurazioni ha consentito progressi considerevoli, ma una riduzione del numero delle opzioni autorizzate consentirebbe di promuovere la coerenza e la comparabilità. Inoltre, l'allineamento dei principi contabili europei alle norme internazionali potrebbe tradursi in una riduzione del costo del capitale per le principali società europee per quanto non si possa trascurare il problema dei costi per gli operatori di dimensioni più modeste I paragrafi precedenti delineano i temi principali che potrebbero essere esaminati e risulta chiaramente che uno dei tratti più innovativi dell'esercizio di revisione della solvibilità II risiede nel tentativo di analizzare la mutua interazione di questi diversi fattori piuttosto che di limitarsi ad esaminare ciascuno di essi separatamente Vi potrebbero tuttavia essere altri elementi che meritano un'attenzione particolare. Ad esempio uno studio sui recenti fallimenti di imprese di assicurazioni potrebbe aiutare ad identificare le cause principali dei fallimenti nel settore assicurativo e a valutare in che misura tecniche di vigilanza migliori potrebbero aver rilevato questi problemi con maggiore tempestività L'uso dei meccanismi di mercato per agevolare la vigilanza prudenziale potrebbe essere un altro tema potenzialmente interessante. Ad esempio, è stato suggerito di prescrivere alle banche di effettuare una piccola emissione di debito subordinato il cui rating di mercato potrebbe essere utilizzato come indicatore della salute finanziaria della banca emittente. Si potrebbe studiare un approccio comparabile per le imprese di assicurazioni Tutti gli elementi evocati in precedenza privilegiano gli aspetti finanziari della vigilanza prudenziale. Si potrebbe sostenere che l'applicazione rigorosa di criteri di "professionalità e onorabilità" è altrettanto se non più importante della valutazione corretta della salute finanziaria di un'impresa di assicurazioni. Il fatto è che i dirigenti competenti possono individuare i problemi e porvi rimedio molto tempo prima che questi siano rilevati dalle autorità di vigilanza e che l'onorabilità dei dirigenti elimina il rischio che l'impresa perpetri frodi a danno di consumatori male informati. Sempre nella medesima ottica le ispezioni "in loco" possono fornire informazioni preziose sulla qualità della gestione e l'accuratezza dei documenti contabili. 7

9 3.11. Tuttavia, malgrado la validità di queste argomentazioni, occorre tenere presente che l'esame di questi aspetti non rientra, in linea di massima, nel campo della revisione della solvibilità II e proporremo pertanto di non prenderli in considerazione nel quadro del presente studio. Domande B: I delegati sono d'accordo con la scelta dei temi da analizzare? Dovrebbero essere aggiunti altri punti? Vi sono altri argomenti o punti specifici sui quali gli Stati membri desiderano presentare contributi scritti o fornire altre informazioni? 4. COLLABORATORI E FONTI DI INFORMAZIONI 4.1. È evidente che le autorità nazionali di vigilanza e di regolamentazione delle assicurazioni facenti capo ai ministeri delle finanze hanno un'esperienza diretta concreta in materia di vigilanza e di regolamentazione, nonché di soluzione dei problemi pratici di vigilanza nel settore assicurativo. Queste autorità potrebbero pertanto essere una fonte importante di esperienze e informazioni estremamente preziose. Nel corso della riunione del CA del settembre 1999, alcuni Stati membri hanno già indicato la loro disponibilità a partecipare attivamente all'esercizio di revisione II. Il loro atteggiamento è molto apprezzato Ovviamente la vigilanza sulle assicurazioni non si esercita solo nell'area del SEE e si potrebbero ottenere informazioni utili anche dalle autorità di vigilanza di altre aree geografiche, ad esempio gli Stati Uniti, il Giappone, l'australia, ecc.. Parallelamente lo IAIS sta preparando una bozza di documento di consultazione (issues paper) intitolata Solvency, Solvency Assessments and Actuarial issues ("Solvibilità, valutazioni della solvibilità e questioni attuariali"). Anche lo IAIS potrebbe pertanto costituire una fonte preziosa di informazioni. Sempre nella medesima prospettiva, è altamente probabile che la Conferenza delle autorità di vigilanza assicurativa europee abbia svolto alcuni studi pertinenti che potrebbero essere molto utili e varrebbe pertanto la pena di fare una verifica in tal senso. 8

10 4.3. Eventuali modifiche avranno conseguenze soprattutto per gli operatori del settore assicurativo europeo. Occorre pertanto fare in modo che le associazioni professionali del settore (ad esempio la CEA, l'acme, l'aisam) siano strettamente associate all'esercizio e forniscano il loro contributo, in particolare per quanto riguarda l'impatto sul mercato di qualunque modifica proposta. Da un punto di vista tecnico, il Gruppo consultivo degli attuari europei ha già fornito un'analisi preziosa per quanto concerne le differenze nella caratterizzazione del rischio e può pertanto svolgere un ruolo particolarmente importante. Anche le singole imprese di assicurazioni potrebbero fornire informazioni utili o presentare il loro approccio in materia di gestione del rischio. L'unico problema che si pone a questo livello è che il grado di perfezionamento che un grande gruppo assicurativo può permettersi in materia di gestione del rischio è molto più elevato di quello che è alla portata degli operatori più piccoli: è pertanto essenziale tenere conto della fattibilità e dei costi per l'insieme del mercato. Tuttavia, ad un livello teorico, è necessario analizzare le migliori pratiche del mercato e prendere in considerazione il fatto che la concentrazione crescente del settore significa che un numero relativamente ridotto di grandi operatori può costituire una quota molto elevata del mercato globale È inoltre possibile che nelle università siano stati realizzati studi pertinenti, che potrebbero fornire importanti informazioni tecniche. Sarebbe pertanto utile passare in rassegna la letteratura specializzata (articoli, documenti, ecc.) È ovviamente necessario garantire la presa in considerazione dei lavori in corso nei diversi gruppi menzionati in precedenza, ad esempio il gruppo Manghetti sulle riserve tecniche, il gruppo di lavoro della Conferenza sui resilience test (in materia di rischio delle attività), il progetto dello IASC relativo alla contabilizzazione delle attività di assicurazione, i vari sottogruppi istituiti sotto l'egida del gruppo tecnico misto per i conglomerati finanziari nonché altri gruppi eventualmente non menzionati. È evidente che i risultati dei lavori di questi gruppi devono alimentare l'esercizio di revisione La realizzazione di uno studio specifico sulla posizione finanziaria globale di un'impresa di assicurazioni è già stata discussa nel corso della riunione del CA del dicembre Data la natura potenzialmente vasta della materia, lo studio sarà una fonte preziosa di dati specifici, di informazioni sullo stato delle conoscenze e delle tecniche e di conoscenze teoriche. I termini delle specifiche vengono esaminate ulteriormente in appresso. Domande C: I delegati hanno qualche informazione sulle predette fonti di informazione? Desiderano indicare altre fonti? Vi sono altri studi di base sui quali desiderano attirare l'attenzione del gruppo? 5. PROGETTO DI CALENDARIO E PIANO DEI LAVORI 5.1. In questa fase non è possibile prevedere un piano e calendario dei lavori definitivo. Tuttavia è abbastanza chiaro che si tratta di un esercizio importante che richiederà almeno 3-4 anni ed una notevole opera di analisi e consultazione. Inoltre, sebbene la revisione della solvibilità II non dipende completamente dai lavori degli altri gruppi menzionati in precedenza, il successo dell'esercizio dipenderà almeno parzialmente dal buon esito degli studi compiuti in questi altri organismi. 9

11 5.2. Senza tentare di formalizzare indebitamente il processo e senza prevedere una struttura rigida, sarebbero auspicabili: messa a punto/riunioni regolari con i delegati degli Stati membri nel corso di tutto l'esercizio (gruppo di lavoro sulla solvibilità); aggiornamento del comitato delle assicurazioni sui progressi realizzati se necessario; consultazione del settore su base ad hoc (CEA, ACME, AISAM, Groupe Consultatif of Actuaries); raccolta di informazioni (revisione della letteratura specializzata, ecc.); presentazioni al gruppo di lavoro sugli approcci in materia di gestione del rischio da parte di operatori del settore (opzionale); esame comparativo degli aspetti finanziari della vigilanza prudenziale in altri paesi; identificazione delle questioni; preparazione dello studio esterno e relativo bando di gara; analisi e risultati dello studio; esame dell'eventuale necessità di procedere a simulazioni; analisi più approfondite per giungere a conclusioni generali; preparazione e presentazione al comitato delle assicurazioni di un documento contenente raccomandazioni (2002/2003). Domande D: I delegati hanno osservazioni sulla bozza globale del programma/ calendario dei lavori delineata in precedenza? 6. DESCRIZIONE DEL PROGETTO DI STUDIO 6.1. In questa fase è ancora impossibile presentare specifiche definitive per lo studio proposto. Potrebbe infatti essere necessario ampliarne o modificarne i termini alla luce delle discussioni sul presente documento. Come titolo provvisorio, si potrebbe suggerire il seguente: Studio delle metodologie volte alla valutazione della situazione finanziaria di un'impresa di assicurazioni nell'intento di rafforzare l'efficacia della vigilanza prudenziale, assicurando in particolare una maggiore concordanza tra i requisiti patrimoniali e i veri rischi sostenuti dall'impresa e un'analisi comparativa dei vantaggi e degli inconvenienti del metodo attuale per il calcolo del margine di solvibilità rispetto ad altri approcci. 10

12 6.2. I criteri di base che dovranno essere soddisfatti dal metodo di valutazione della situazione finanziaria di un'impresa saranno quelli definiti nella sezione 2 supra e lo studio dovrà trattare le questioni indicate nella sezione 3. La DG Markt procederà alla preparazione delle specifiche definitive e di un bando di gara formale subito dopo la conclusione della presente discussione. Domande E: I delegati hanno osservazioni per quanto concerne il titolo, gli obiettivi e le aree di interesse dello studio? 11

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