SCUOLA AMICA DEI BAMBINI

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1 Ministero dell'istruzione, dell'università e della Ricerca UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER LA CAMPANIA ISTITUTO COMPRENSIVO 2 RITA LEVI MONTALCINI - S. MARIA C. V. VIA AVEZZANA SANTA MARIA CAPUA VETERE (CE) tel Telefax Codice Fiscale: Codice Meccanografico: CEIC E.mail: ceic876008@istruzione.it - PEC: ceic876008@pec.istruzione.it sito: PROGETTO CONTINUITA SCUOLA AMICA DEI BAMBINI Scuola dell Infanzia Scuola Primaria - Scuola Secondaria Di Primo Grado A.S. 2015/2016 PREMESSA Anche quest anno l UNICEF invita le scuole ad aderire alla propostaeducativa elaborata nell ambito del Programma Scuola Amica dei bambini e degli adolescenti dal titolo l Albero dei Diritti. La proposta, focalizzata sul diritto all educazione, intende creare contesti di apprendimento che favoriscano la piena attuazione degli artt. 28 e 29 della Convenzione che sanciscono rispettivamente il diritto all istruzione e all educazione dei bambini e degli adolescenti. La Convenzione sui diritti dell infanzia e dell adolescenza, approvata il 20 novembre 1989 da parte dell Assemblea Generale delle Nazioni Unite, costituisce per l UNICEF la cornice di riferimento di ogni sua attività e strategia e il mondo della scuola costituisce l interlocutore privilegiato per promuoverne i principi e l applicazione. Il progetto, attraverso la metafora dell albero, sottolinea la necessità di garantire a ogni bambino, il giusto nutrimento, ovvero ascolto, accoglienza, pari opportunità di sviluppare le proprie facoltà e attitudini e di sperimentare l assunzione di responsabilità. Un bambino e un albero hanno bisogno del giusto nutrimento e di cure per crescere sani e sviluppare le loro potenzialità. Ciò che i bambini diventeranno da adulti sarà il prodotto delle esperienze da loro realizzate. La loro crescita sarà condizionata dalle risorse e dalle opportunità loro offerte e dalle condizioni sociali e ambientali in cui sono vissuti.

2 L ALBERO DEI DIRITTI

3 LE RADICI Come alberi, che crescono lungo i fiumi, sulle rive del mare, nella savana, sulle catene dei monti, nei parchi e nei giardini, bambine e bambini hanno le loro radici nei luoghi in cui la sorte li ha fatti nascere e crescere: in città, periferie, villaggi, campagne, deserti. Come alberi, nelle loro terre hanno radici da cui traggono nutrimento, risorse, possibilità, opportunità, modelli culturali, stili di vita. Gli spazi bianchi offrono la possibilità a bambini e ragazzi di ampliare ed arricchire il tessuto di riferimenti che costituisce le loro radici; ogni termine può collegarsi agli altri termini, trovando le relazioni che connettono i diversi concetti: ricerche e riflessioni possono approfondire il complesso reticolo formato dalle radici, mettendo in evidenza correlazioni e interdipendenze. IL TRONCO Il formarsi dei tronchi dei giovani alberi che crescono e si consolideranno lungo tutto l arco della loro vita può essere considerato, nella nostra metafora, la rappresentazione dinamica e plastica del processo tramite il quale i bambini e le bambine approdano e vivono l adolescenza. Il fusto, con i suoi tessuti conduttori che trasportano acqua, sali minerali e linfa, è l immagine dei percorsi costruiti attraverso le esperienze di relazioni vissute nell ambiente familiare, nella città, di percorsi formativi compiuti nella scuola e in ambienti extrascolastici. Ciò che bambini e bambine diventeranno da adulti sarà il prodotto delle esperienze che li hanno costituiti durante questo periodo. La loro crescita sarà condizionata dalle risorse e dalle opportunità loro offerte e dalle condizioni sociali e ambientali in cui sono vissuti. La loro crescita viene qui letta nella prospettiva della fruizione dei diritti dell infanzia e dell adolescenza. Da questo punto di vista sarà determinante garantire loro il pieno rispetto dei diritti e la possibilità di essere educati all assunzione delle responsabilità ad essi connesse. Come avviene per i tronchi d albero, i ragazzi saranno tanto più forti, robusti, capaci di resistenza e di resilienza, di autonomia e di creatività, quanto più ricco di risorse e opportunità sarà stato il contesto ambientale in cui hanno vissuto. La loro identità sarà tanto più fragile quanto più tutto ciò verrà loro negato. Anche nel tronco spazi vuoti si affiancano, in una mappa concettuale, a parole già indicate; l albero si modifica così in modo interattivo, con l obiettivo di approfondire significati e consapevolezza dei diritti e delle responsabilità e per realizzare trasformazioni nel proprio contesto educativo. LA CHIOMA La chioma dell albero che si scompone in rami e ramoscelli rappresenta, nella nostra metafora, il risultato dello sviluppo e della crescita di ogni bambina e ogni bambino. A ciascun ramo e ramoscello potrà corrispondere un aspetto, una dimensione della personalità del bambino e dell adolescente, di ciò che sono e di ciò che saranno all interno della rete delle relazioni in cui vivono. La chioma racconta ciò che il bambino e l adolescente sanno fare, ciò che è permesso loro di essere, nella prospettiva di pari opportunità nel godimento dei diritti, al di là di ogni differenza. Sempre più si potrà infoltire la chioma con altri rami e nuove parole; di alcune di queste il significato resterà aperto e in parte incompiuto, perché i bambini e i ragazzi che le avranno indicate vivranno in un mondo che noi neppure in sogno potremmo immaginare e che richiederà altri modi di essere, nuove competenze e abilità. Completare la chioma sarà compito di alunni e docenti, se possibile in collaborazione anche con le famiglie e altre componenti della comunità educativa. Chioma e rami mettono in evidenza parole, concettiche, come mappe concettuali, si potranno sviluppare sempre più compiutamente, nel corso del tempo; gli spazi vuoti attendono di essere denominati con parole e concetti nuovi nati da processi condivisi.

4 FINALITA Conoscere la Convenzione Internazionale sui diritti dell infanzia; riflettere sulle condizioni dell infanzia e maturare atteggiamenti di cooperazione e solidarietà; acquisire la presa di coscienzacheundirittoumanoè la risposta a unbisognofondamentaleche non puòesserenegato o violato per diventaredifensoriconsapevoli e convintideidiritti di ognibambinochenasce. SCUOLA DELL INFANZIA E CLASSI PRIME DELLA SCUOLA PRIMARIA: Io mi racconto così Obiettivo: Promuovere il riconoscimento del diritto alla non discriminazione e sostenere l inclusione di ogni differenza: di abilità, di genere, di provenienza, di condizioni economiche. Proposta di attività: Realizzazione di attività ludiche per sperimentare il diritto ad essere ascoltati e accolti nel processo di crescita, nonché l esperienza di accogliere (una bacheca che contenga oggetti ai quali i bambini si sentono legati; una piantina da curare e far crescere ); Lettura del racconto I colori dell Amicizia ; Conversazione guidata per far conoscere ai bambini che esiste una Convenzione sui diritti dell infanzia firmata da 60 Stati del mondo; Presentazione dell opuscolo In viaggio con la Pimpa alla scoperta dei diritti dei bambini edelle bambine ; Presentazione/spiegazione dell Albero dei diritti UNICEF attraverso giochi, mimo e drammatizzazioni: storia del semino che aspetta di crescere sottoterra; il semino comincia a crescere e si trasforma in piantina; i bambini si divertono a raccontare le loro storie per ricordare che cosa è un bambino ; le insegnanti spiegano che ogni bambino è come un albero (radici-tronco-rami); con l aiuto delle insegnanti i bambini cominciano a parlare dei loro diritti, che saranno poi scritti sulle foglie per rivestire l albero spoglio (realizzazione delle foglie dei diritti). CLASSI QUINTE DELLA SCUOLA PRIMARIA E SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO: Siamo tutti protagonisti Obiettivo: promuovere il diritto all ascolto e alla libera espressione; imparare a partecipare: i bambini da oggetto di tutela da parte degli adulti a soggetti di diritti. Proposta di attività: Lettura del racconto Fu così che la Terra si salvò ; Conversazioni guidate per sollecitare nei bambini e nelle bambine l attenzione a ciò che accade e a ciò che percepiscono delle proprie esperienze, nonché sull effettività dei diritti del proprio contesto educativo e di vita la famiglia, la scuola, il paese per definire azioni

5 di trasformazione della propria realtà; Conversazione guidata per far conoscere agli alunni che esiste una Convenzione sui diritti dell infanzia firmata da 60 Stati del mondo e per far cogliere loro il significato profondo del termine diritto; Presentazione del libro I diritti dei bambini in parole semplici ; Utilizzo del linguaggio poetico, narrativo e artistico per aiutare gli alunni a comprendere quali sono i principali diritti e riflettere sulla loro importanza; Analisi dei seguenti testi: D come diritto (da Strade a colori POIM Edizioni) poesia; per il Diritto al rispetto della propria identità: La gazzella d ebano racconto; per il Diritto al nome: Il nome di G. Rodari poesia; per il Diritto alla diversità: Il bambino con due occhi racconto; per il Diritto alla salute e alla cura: La parabola del buon Samaritano ; per il Diritto allo studio: L orchestra di Borgo Lercio racconto; per il Diritto di non fare guerra: Il piccolo soldato e la guerra degli orchi racconto; Per il diritto alla famiglia: conversazione guidata; per il diritto al gioco:conversazione guidata; per il diritto di non essere sfruttato nel lavoro: gioco dei mimi. per il Diritto di ogni bambino ad una vita felice: La parola piangere di G. Rodari poesia. Presentazione/spiegazione dell Albero dei dirittiunicef : realizzazione del cartellone relativo tronco e radici dell albero spoglio. ATTIVITA CONCLUSIVA E PRODOTTO FINALE Al termine del percorso intrapreso, ciascuno nel proprio ordine di scuola, i bambini di 5 anni della scuola dell Infanzia, unitamente agli alunni delle classi prime e delle classi quinte di scuola primaria di San Tammaro e agli alunni delle classi prime della scuola secondaria di primo grado, si ritroveranno insieme (nel mese di Aprile data da concordare), nel plesso di scuola primaria di San Tammaro, per un incontro di continuità finalizzato alla realizzazione del loro personale ALBERO DEI DIRITTI, con il contributo di docenti e alunni di ciascun segmento scolastico, quale prodotto conclusivo e rappresentativo del progetto UNICEF Scuola amica dei bambini. Santa Maria Capua Vetere, 14/03/2016F./to Funzione Strumentale Area 3 Ins.te Stefania Gaudiosi

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