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18 L ospedale per intensità di cure

19 Tempio: malattia come fatalità divina Xenodochio romano: luogo di assistenza e ospitalità per pellegrini e infermi

20 400 Nasce il primo concetto di reparto di cura (Filarete di Milano)

21 500 Ospedale come luogo di accoglienza Successivamente si differenzia tra isolamento e cura dei viandanti

22 600 Si sviluppa l assistenza a popolazioni sempre più numerose (Hotel Dieu di Parigi)

23 700 Ancora luogo di accoglienza di poveri e diseredati in corsie e letti comuni Conoscenze scarse, metodi di cura empirici

24 Corsia donne

25 Corsia uomini

26 800 Si impone il reparto di degenza organizzato (NIGHTINGALE)

27 Lo sviluppo scientifico consente: Interventi sempre più complessi Affermazione delle branche di medicina e chirurgia Nascita del reparto ospedaliero e sua articolazione differenziazione progressiva dei reparti Assunzione di un ruolo attivo della figura infermieristica

28 La degenza è ancora elemento centrale della struttura ospedaliera? Il degente è senz altro al centro di molteplici attività (a volte purtroppo però più come oggetto che come soggetto di cura) Gli spazi, i flussi, i percorsi lo coinvolgono e ne condizionano la gestione

29 Da una parte Arricchimento del posto letto Tecnologia confort

30 Dall altra Il letto perde valore: La gestione del paziente è legata ad un percorso che questi svolge nell ospedale

31 Si intensificano i rapporti con le strutture di supporto alla degenza Servizi di diagnosi e cura che devono gestire le fasi relative ai tempi della degenza: PRIMA DURANTE DOPO

32 PRIMA Per i ricoveri di emergenza: Coordinarsi con il Pronto Soccorso e l Osservazione Per i ricoveri programmati: Gestire le liste di attesa e le attività di preparazione al ricovero

33 DURANTE Gestire il flusso verso e con i servizi diagnostici e terapeutici Programmare per diminuire le attese

34 DOPO Dimissione come momento dinamico Dimissione protetta Curare rapporti con MMG, Distretto e servizi territoriali Gestione del follow up

35 Day hospital Degenza ridotta ad un giorno o ad accesi di poche ore diluiti in più giorni

36 ORGANIZZAZIONE DELL OSPEDALE PER INTENSITA DI CURA Unità di degenza diurna (day hospital e day surgery) Unità di degenza breve (week surgery) Unità di degenza subintensiva monitorizzata Unità di degenza intensiva

37 IL PROCESSO ASSISTENZIALE La gestione assistenziale diventa prevalente Si fa carico di garantire la funzionalità delle fasi di cura del paziente Il letto e il reparto non sono più del primario, ma fanno parte di aree in cui si svolge una precisa fase del processo assistenziale

38 Es.: paziente chirurgico Dalle aree poliambulatoriali e di gestione prericovero Alle aree di degenza Al blocco operatorio Alle arre intensive di recovery room Alle aree di intensiva post-operatoria Di nuovo alle aree di degenza Alla riabilitazione Alla gestione del follow up Alla gestione delle cure domiciliari

39 GESTIONE DI FLUSSI Materiali Farmaci e presidi sanitari Rapporti con i servizi Accedere in modo: congruo e tempestivo personalizzato informatizzato

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43 Attenzione ai percorsi Percorsi degenti Percorsi operatori Percorsi visitatori Percorsi materiali Percorsi sporco/pulito

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45 Gestione delle relazioni In particolare con il cittadino-paziente e il suo intorno sociale e affettivo Cambiano i tempi dell accesso Cambiano le modalità di relazione Cambiano le caratteristiche e l intensità della comunicazione

46 Qualità percepita Cresce di importanza Prende in considerazione soprattutto parametri relativi alle relazioni

47 Qualità procedurale Standardizzazione Modelli comportamentali Procedure codificate Costante aggiornamento dei processi che devono essere formalizzati e certificati

48 DEGENZE DIPARTIMENTALI GESTIONE DELLE DEGENZE DENTRO LOGICHE COMPLESSIVE E DIPARTIMENTALI MODELLI STRUTTURALI IN SINTONIA CON LA GESTIONE PLURIDISCIPLINARE

49 Dipartimenti Santa Maria alle Scotte 1. Dip. di Chirurgia Generale e Specialistica 2. Dip. degli Organi di Senso 3. Dip. Cuore, Vasi, Torace 4. Dip. Medicina Clinica orientato all Urgenza 5. Dip. Medicina Clinica ad indirizzo Specialistico 6. Dip. dei Servizi 7. Dip. Materno Infantile 8. Dip. Neuroscienze 9. Dip. Terapia Intensiva e Anestesia

50 Lo sviluppo informatico è fondamentale nel cambiamento Procedure informatizzate Integrazione con gli altri flussi informativi a fini statistici a fini di gestione dei processi assistenziali Cartella clinica integrata e informatizzata

51 Cartella clinica integrata e informatizzata Cambiare da strumento di semplice registrazione a strumento di verifica del corretto andamento del percorso clinicoassistenziale Deve poter acquisire informazioni sul prima e dare informazioni sul dopo Va correlata strettamente al paziente Va legata coerentemente con gli altri processi Aumentare la possibilità di informazioni statistiche

52 Ricerca e formazione La degenza è soprattutto luogo di cura ma anche necessariamente luogo di ricerca e formazione per sviluppare modalità di crescita qualitativa

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55 Degenze a domicilio Assistenza ventilatoria Nutrizione enterale e parenterale AIDS Riportare il paz. prima possibile vicino alla sua zona (es.: paz. operati al cuore gestiti nei reparti di medicina degli ospedali di zona) Gestire e coordinare il continuum del percorso assistenziale

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63 PRINCIPI COMUNEMENTE VALIDI PER L ASSISTENZA: INFORMAZIONE RISPETTO DELLA PRIVACY RISPETTO DELLA PERSONALITA Commenti Esigenze Abitudini AMBIENTE TERAPEUTICO CONVIVENZA CON ALTRI (DEGENTI/FAMILIARI) ESIGENZE DIAGNOSTICO-TERAPEUTICHE Protesi Indumenti Cosmetici OSSERVAZIONE MATERIALE Efficacia Efficienza Preparazione riordino

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