Esercizi. Esercizio 2.5:Dimostrare che se A A e B B allora: Dim: Per ipotesi esistono f : A A e g : B B iniettive. 1. Sia h : A B A B t.c.
|
|
- Patrizia Gasparini
- 4 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 Esercizi Esercizio 2.5:Dimostrare che se A A e B B allora: 1. A B A B se A B = A B = 2. A B A B 3. P(A) P(A ) 4. F un(a, B) F un(a, B ) Dim: Per ipotesi esistono f : A A e g : B B iniettive. 1. Sia h : A B A B t.c. Allora h e iniettiva: c A B h(c) = f(c) se c A, h(c) = g(c) se c B siano c, d A B t.c. h(c) = h(d). Distinguiamo i casi: c A, d A c A, d B c B, d A c B, d B Nel primo caso: f(c) = h(c) = h(d) = f(d) f(c) = f(d) (f e iniettiva) c = d. Il quarto caso e analogo solo che sfrutto l iniettivita di g. Il secondo e il quarto caso sono assurdi: se accadesse che c A d B e contemporaneamente h(c) = h(d), allora f(c) = g(d) e quindi,ad esempio, f(c) A B = assurdo (analogamente il terzo caso). Essendo h iniettiva allora A B A B. 2. Sia h : A B A B t.c. h(a, b) = (f(a), g(b)) ; allora h e iniettiva: siano (a, b), (c, d) A B t.c. h(a, b) = h(c, d). Allora (f(a), g(b)) = (f(c), g(d)) f(a) = f(c) e g(b) = g(d). Dunque per iniettivita di f e g segue che a = c b = d e cioe (a, b) = (c, d). Essendo h iniettiva allora A B A B 3. Sia h : P(A) P(A ) t.c. h(i) = f(i) I P(A). allora h e iniettiva: siano I, J P(A) t.c. h(i) = h(j) ; allora f(i) = f(j) (per iniettivita di f) I = J. 1
2 Essendo h iniettiva allora P(A) P(A ). 4. Sia h : F un(a, B) F un(a, B ) t.c. φ F un(a, B) h(φ) = φ, dove: φ : A B t.c. x A φ (x) = (g φ f 1 )(x) se x Im(f) mentre φ (x) = b se x A \ Im(f) dove b B e fissato. (In particolare se f e una bigezione allora φ (x) = (g φ f 1 )(x) x A. h e ben definita e dimostriamo che e iniettiva: siano φ, ψ F un(a, B) t.c. h(φ) = h(ψ). Allora φ = ψ x A φ (x) = ψ (x). Sia ora x A ; allora f( x) Im(f) (g φ f 1 )(f( x)) = φ (f( x)) = ψ (f( x)) = (g ψ f 1 )(f( x)) g(φ( x)) = g(ψ( x)). Ma g e iniettiva, quindi φ( x) = ψ( x) e questo accade per ogni x A e dunque φ = ψ. Essendo h iniettiva allora F un(a, B) F un(a, B ). Esercizio: se R N N dom(r) R e Im(R) R (senza usare AC) Dim: sia a dom(r) e considero b a = min{b (a, b) R} N. L insieme {b (a, b) R} e ben definito per definizione di dominio di una relazione, ed essendo un sottoinsieme dei naturali ammette minimo. Sia dunque la funzione φ : dom(r) R t.c. a dom(r) φ(a) = (a, b a ). Essa e iniettiva (se φ(a) = φ(a ) (a, b a ) = (a, b a ) a = a ), per cui dom(r) R. Ora preso b Im(R) e ben definito l insieme {a (a, b) R} e dunque definisco a b = min{a (a, b) R}. Per cui risulta ben definita e iniettiva (stesso argomento di prima) la funzione: ψ : Im(R) R t.c. ψ(b) = (a b, b). Per cui Im(R) R. 2
3 Esercizio: Dimostrare che se A e un insieme infinito, allora N A (con AC). Dim: A e infinito, quindi a 1 A e siano A 0 = A, A 1 = A {a 1 }. A e infinito, quindi A 1 a 2 A 1, e definisco A 2 = A {a 1, a 2 }. Piu in generale, n N definisco A n = A {a 1,..., a n } dove a i A i 1. Osserviamo che A i A j = se i j. Dunque siccome accettiamo AC, usiamo una sua formulazione equivalente che assicura l esistenza di un insieme di scelta X t.c. X A i = {α i } i N. Dunque definisco la seguente funzione: ψ : N A t.c. ψ(i) = α i. Essa e ben definita poiche i Nα i A i A ; inoltre essa e iniettiva: se ψ(i) = ψ(j) A i α i = α j A j A i A j e cio e possibile se e solo se i = j. Essendo ψ iniettiva segue che N A. Esercizio: Dimostrare, senza usare AC, che se X = ℵ 0 e se X Y e finita, allora X = Y. Dim: Per definizione X Y = (X Y ) (Y X), che e finita,quindi X Y e Y X sono finiti. Ora, X = (X Y ) (X Y ), ed essendo X Y finito segue che X Y e infinito (se fosse finito allora anche X lo sarebbe e cio e assurdo). Inoltre, X = ℵ 0 f : X N bigettiva. Ma allora g = f i : X Y N (dove i e l inclusione X Y X) e iniettiva; percio : g(x Y ) N con g(x Y ) = X Y g(x Y ) e un sottoinsieme infinito dei naturali, quindi X Y = g(x Y ) = ℵ 0. Osserviamo che Y = (Y X) (X Y ),dunque Y = ℵ 0 :infatti essendo Y X finito si ha che Y X = m, per qualche m. Ma allora Y = (Y X) (X Y ) = {1,..., m} N = N (questo poiche {1,..., m} N = N), e dunque X = Y. Esercizio: dimostrare che se X = Y, allora F in(x) = F in(y ) e F S(X) = F S(Y ). Dim: X = Y f : X Y biettiva. 3
4 Sia A F in(x) : allora A X e A e finito. Essendo f biezione si ha che f(a) = A ; dunque f(a) e un sottoinsieme di Y finito, cioe f(a) F in(y ). Questo dimostra che e ben definita l applicazione: ψ : F in(x) F in(y ) t.c. ψ(a) = f(a) A F in(x) Abbiamo che ψ e biettiva: iniettivita : siano A, B F in(x) t.c. ψ(a) = ψ(b). Allora f(a) = f(b) (f e biezione) A = B. suriettivita : sia B F in(y ).Allora ψ(f 1 (B)) = B. Essendo iniettiva e suriettiva, e biettiva e quindi F in(x) = F in(y ). Definiamo l applicazione : φ : F S(X) F S(Y ) t.c. φ(σ) = f σ σ F S(X) Essa e ben definita poiche se σ F S(X) n N t.c. σ : [1, n] X Dunque: f σ : [1, n] Y, cioe f σ F S(Y ). Inoltre: φ e iniettiva (se σ, τ F S(X) t.c. φ(σ) = φ(τ) f σ = f τ e dunque σ = τ) e suriettiva (sia τ F S(Y ); posso scrivere τ = f (f 1 τ) e f 1 τ F S(X) e dunque φ(f 1 τ) = τ). Essendo iniettiva e suriettiva, e biettiva e dunque F S(X) = F S(Y ). Esercizio: (AC) Sia A i i I una sequenza di insiemi t.c. I c, A i c i I. Dimostrare allora che i I A i c. Dim: per ogni i I definisco F i = {ψ ψ : R A i suriettiva}. Ora, A i c = R i I ψ : R A i suriettiva. Dunque F i i I. Per AC dunque: Π i I esiste una I-sequenza ψ i i I Π i I F i (dove le ψ i F i i). Dunque sia:. Allora ψ e suriettiva: φ : I R i I A i t.c. φ(i, r) = ψ i (r) i I r R sia α i I A i j I t.c. α A j. Considero ψ j (che e suriettiva), quindi β R t.c. ψ j (β) = α φ(j, β) = ψ j (β) = α. Ma allora per AC: i I A i I R R R = c. 4
5 Esercizio: Sia A R t.c. A ℵ 0, allora R A e denso. Dim: siano a, b R, con a < b. Abbiamo che: (a, b) (R A) = (R [(, a) (b, + )]) (R A) = = R [[(, a) (b, + )] A] = = R [[(, a) A] [(b, + ) A]]. Sia X = X 1 X 2, dove X 1 = (, a) A e X 2 = (b, + ) A. Dunque abbiamo che X 1 A e X 2 A ; percio :. X 1 A ℵ 0 e X 2 A ℵ 0 Quindi, ad esempio, e : X 1 N e X 2 Z N. Dunque abbiamo la seguente situazione: Dunque per l Esercizio 2.5: X 1 X 2 = N (Z N) = X 1 N e X 2 Z N. X = X 1 X 2 N (Z N) = Z = ℵ 0, cioe X ℵ 0. Ora, siccome: X R, X ℵ 0, R = c, si ha che R X = c.(risultato dimostrato a lezione). Dunque: (a, b) (R A) = R X = c dunque in particolare e (a, b) (R A), ovvero R A interseca tutti gli intervalli di R ed e quindi denso. 5
Esercizi. H(b) e tale insieme e dom(r). Sia (a, β) I(a) ; per l assioma della coppia esiste {β} e per unione esiste
Esercizi Esercizio 3.0: Dimostrare i seguenti fatti usando gli assiomi di ZFC: (a)data una famiglia F non vuota di insiemi, esiste F. (b)data una relazione R,esistono gli insiemi dom(r) e Im(R). (c)sia
DettagliEsercizi di Elementi di Teoria degli Insiemi, Parte 1 Fabrizio Anelli
Esercizi di Elementi di Teoria degli Insiemi, Parte 1 Fabrizio Anelli Lezione 1, Esercizio 1 Dimostrare che per le coppie di Kuratowski vale che (a, b) = (a, b ) a = a b = b. Perché i due insiemi {{a},
DettagliEsercizi di Elementi di Teoria degli Insiemi
Esercizi di Elementi di Teoria degli Insiemi Gemma di Petrillo 531909 3 aprile 2018 1 Esercizi sulla prima parte Esercizio 1.1. I seguenti fatti sono equivalenti: 1. Se < A i i I > è una sequenza di insiemi
DettagliEsercizi. t.c. biunivoca e preserva l ordine, cioe e l isomorfismo cercato.
Esercizi Esercizio 5.1: Se A = A e B = B allora A B = A B Dim: Per ipotesi esistono due isomorfismi f :{ A A e g : B B. Allora la funzione ψ : A B A B (a, 0) (f(a), 0) t.c. e (b, 1) (g(b), 1) biunivoca
DettagliElementi di Teoria degli Insiemi
Elementi di Teoria degli Insiemi 2016/17 Esercizi di Giacomo Bertolucci (matr. 519430) Lezioni 7-10 Lezione 7 Esercizio 1. Dimostrare che, se A R con A ℵ 0, allora R A è denso in R. Se così non fosse,
DettagliElementi di Teoria degli Insiemi
Elementi di Teoria degli Insiemi 2016/17 Esercizi di Giacomo Bertolucci (matr. 519430) Lezioni 1-6 Lezione 1 Non sono stati lasciati esercizi. Lezione 2 Esercizio 1. Sia: Dimostrare che: (a, b) = {{a},
DettagliESERCIZI ELEMENTI DI TEORIA DEGLI INSIEMI Foglio I
ESERCIZI ELEMENTI DI TEORIA DEGLI INSIEMI Foglio I 1. Esercizio Dimostrare la definizione di Kuratowski della coppia ordinata: (a, b) = {{a}, {a, b}}. Sulla base del Principio del linguaggio questa formula
DettagliDunque Q(x) e vera per ogni x. Sia ora P (y) = x x + y = y + x allora P (0) e vera poiche Q(x) e vera per ogni x. Supponiamo ora vera P (y) e
Esercizi Esercizio 4.1: Dimostrare che ω e il piu piccolo insieme bene ordinato infinito, cioe se (A,
DettagliElementi di teoria degli insiemi. Esercizio 1: coppia di Kuratowski
Elementi di teoria degli insiemi Esercizio 1: coppia di Kuratowski tesi:(a, b) = (c, d) a = c b = d Supponiamo (a, b) = (c, d) cioe {{a},{a, b}} = {{c},{c, d}} Per estensionalita due insiemi sono uguali
DettagliElementi di Teoria degli Insiemi
Esercizi di Elementi di Teoria degli Insiemi A.A. 2017/2018 Cristofer Villani mat. 561436 Parte I. Esercizio 1. Definita (a, b) := {{a}, {a, b}}, vale (a, b) = (a, b ) a = a b = b. Soluzione. ) (a, b)
DettagliCAPITOLO SECONDO APPLICAZIONI TRA INSIEMI E RELAZIONI DI EQUIVALENZA
CAPITOLO SECONDO APPLICAZIONI TRA INSIEMI E RELAZIONI DI EQUIVALENZA 1 Applicazioni tra insiemi Siano A, insiemi. Una corrispondenza tra A e è un qualsiasi sottoinsieme del prodotto cartesiano A ; Se D
DettagliUniversità degli Studi Roma Tre - Corso di Laurea in Matematica Tutorato di GE220
Università degli Studi Roma Tre - Corso di Laurea in Matematica Tutorato di GE220 A.A. 2010-2011 - Docente: Prof. Edoardo Sernesi Tutori: Filippo Maria Bonci, Annamaria Iezzi e Maria Chiara Timpone Tutorato
DettagliAPPUNTI DI TEORIA DEGLI INSIEMI. L assioma della scelta e il lemma di Zorn Sia {A i } i I
APPUNTI DI TEORIA DEGLI INSIEMI MAURIZIO CORNALBA L assioma della scelta e il lemma di Zorn Sia {A i } i I un insieme di insiemi. Il prodotto i I A i è l insieme di tutte le applicazioni α : I i I A i
DettagliELEMENTI DI TEORIA DEGLI INSIEMI Dispensa 2. Mauro Di Nasso
ELEMENTI DI TEORIA DEGLI INSIEMI Dispensa 2 Mauro Di Nasso CHAPTER 2 Cardinalità numerabile e cardinalità del continuo 1. Equipotenza Adesso che tutta la terminologia di base è stata introdotta, possiamo
DettagliProva scritta di Matematica Discreta del 15/2/2005
Prova scritta di Matematica Discreta del 15/2/2005 1. a. Quante parole di 6 lettere si possono formare con un alfabeto contenente 25 lettere? b. Quante se sono proibite le doppie (ossia lettere uguali
DettagliAlgebra Lineare. a.a Gruppo A-H. Prof. P. Piazza Soluzioni del compito pomeridiano del 6/12/2004
Algebra Lineare. a.a. 004-05. Gruppo A-H. Prof. P. Piazza Soluzioni del compito pomeridiano del 6/1/004 Esercizio 1. Siano V e W due spazi vettoriali e sia F : V W un isomorfismo (quindi F è lineare e
DettagliESERCIZI ELEMENTI TEORIA DEGLI INSIEMI A.A. 2017/2018 Giovanni Luciano Matr TEORIA ZF E ASSIOMI DI PEANO. Esercizio 1
ESERCIZI ELEMENTI TEORIA DEGLI INSIEMI A.A. 2017/2018 Giovanni Luciano Matr. 546897 TEORIA ZF E ASSIOMI DI PEANO Esercizio 1 Dimostrare che A B F un(a, B) Abbiamo visto a lezione l esistenza dell insieme
DettagliDefinizione 1 Diciamo che ϕ è un applicazione (o funzione o mappa) tra A e B se per ogni a A esiste uno ed un solo b B tale che (a,b) ϕ.
0.1 Applicazioni Siano A e B due insiemi non vuoti e sia ϕ una relazione binaria tra A e B. Definizione 1 Diciamo che ϕ è un applicazione (o funzione o mappa) tra A e B se per ogni a A esiste uno ed un
DettagliSe con e indichiamo l elemento neutro di in G, e deve appartenere ad H.
Abbiamo visto a lezione che una sottoalgebra B di un algebra A è identificabile con l immagine di un omomorfismo iniettivo a valori in A. Una sottoalgebra B di A è in particolare un sottoinsieme non vuoto
DettagliEsercitazione n. 35 (24/02/2016)
Esercitazione n 35 (24/02/206) Argomenti Morfismo di Frobenius Esercizi vari sugli anelli II Teorema di isomorfismo, applicazioni Anelli di funzioni Esercizio (Morfismo di Frobenius) Sia p un numero primo
DettagliDAI NUMERI NATURALI AI NUMERI RAZIONALI
DAI NUMERI NATURALI AI NUMERI RAZIONALI 1. L insieme dei numeri naturali Nel sistema assiomatico ZF, l Assioma dell infinito stabilisce che: Esiste un insieme A, i cui elementi sono insiemi e tale che
DettagliEsercizi svolti di Elementi di Teoria degli Insiemi, Volume 1. Matteo Casarosa, Elia Antonini, Francesco Moroniti
Esercizi svolti di Elementi di Teoria degli Insiemi, Volume 1 Matteo Casarosa, Elia Antonini, Francesco Moroniti 4 aprile 2018 2 Indice 1 Esercizi 5 1.1 Coppia di Kuratowski.................................
DettagliNON SFOGLIARE IL TESTO PRIMA CHE VENGA DATO UFFICIAMENTE INIZIO ALLA PROVA DAL DOCENTE
AL110 - Algebra 1 - A.A. 2011/2012 Prova d Esame: APPELLO A Cognome:...................................... Nome:...................................... Matricola (O ALTRO IDENTIFICATIVO) esercizio 1a 1b
DettagliTeorema di rappresentazione di Stone per algebre di Boole
Teorema di rappresentazione di Stone per algebre di Boole Relatore: Prof. Andrea Loi Correlatore: Prof. Stefano Montaldo Candidata: Noemi Vellante Università degli Studi di Cagliari 25 Luglio 2016 Obiettivi
DettagliInsiemi. Salvatore Modica 1
Insiemi Salvatore Modica 1 Sommario. 1. Generalità 2. N 3. Insiemi finiti 4. Insiemi infiniti; insiemi numerabili 5. Insiemi non numerabili 6. [0, 1] 7. 8. R [0,1] Continuiamo ad assumere, come in Usare
DettagliM.P. Cavaliere ELEMENTI DI MATEMATICA E LOGICA MATEMATICA DISCRETA INSIEMI
M.P. Cavaliere ELEMENTI DI MATEMATICA E LOGICA MATEMATICA DISCRETA INSIEMI Assumiamo come primitivo il concetto di insieme e quello di appartenenza di un elemento a un insieme. La notazione x A indica
DettagliFUNZIONI. y Y. Def. L insieme Y è detto codominio di f. Es. Siano X = R, Y = R e f : x y = 1 x associo il suo inverso). (ad un numero reale
FUNZIONI Siano X e Y due insiemi. Def. Una funzione f definita in X a valori in Y è una corrispondenza (una legge) che associa ad ogni elemento X al piú un elemento in Y. X Y Def. L insieme Y è detto codominio
DettagliEsercizi di Elementi di Teoria degli Insiemi, Parte 2 Fabrizio Anelli
Esercizi di Elementi di Teoria degli Insiemi, Parte 2 Fabrizio Anelli Lezione 5, Esercizio 1 Dimostrare che A B Fun(A, B). Per l assioma delle parti, ammesso che esista A B, esiste P(A B). Usando poi l
DettagliEsercizi vari. Federico Scavia. April 17, Densità
Esercizi vari Federico Scavia April 7, 205 0. Densità Se A Z, indichiamo con BD(A) la densità di Banach di A, con d(a) la densità superiore di A e con d(a) quella inferiore. Per brevità, indichiamo [n]
DettagliEsercitazioni di Geometria II
Esercitazioni di Geometria II Letizia Pernigotti - pernigotti@science.unitn.it 8 maggio 202 Esercizio. [Metrica del riccio] Si considieri R 2 munito della metrica del riccio, la quale è definita da y x
DettagliElementi di Algebra e Logica Esercizi 1. Insiemi, funzioni, cardinalità, induzione, funzioni ricorsive.
Elementi di Algebra e Logica 2008 Esercizi 1 Insiemi, funzioni, cardinalità, induzione, funzioni ricorsive 1 Siano A = {0, 2, 4,, 8, 10}, B = {0, 1, 2, 3, 4, 5, } e C = {4, 5,, 7, 8, 9, 10} Determinare:
DettagliL aritmetica degli insiemi infiniti Parte I
L aritmetica degli insiemi infiniti Parte I Stefano Baratella Versione L A TEX realizzata in collaborazione con Tullio Garbari 1 Prerequisiti La relazione di equipotenza tra insiemi. Definizione 1. Si
DettagliINSIEMI E RELAZIONI. 1. Insiemi e operazioni su di essi
INSIEMI E RELAZIONI 1. Insiemi e operazioni su di essi Il concetto di insieme è primitivo ed è sinonimo di classe, totalità. Sia A un insieme di elementi qualunque. Per indicare che a è un elemento di
DettagliLogica. Claudio Sacerdoti Coen 09,11/10/ : Relazioni, Funzioni,... Universitá di Bologna. Claudio Sacerdoti Coen
Logica 1.75: Relazioni, Funzioni,... Universitá di Bologna 09,11/10/2017 Coppie ordinate Coppie Dati X, Y chiamiamo coppia ordinata di prima componente X e seconda componente Y,
DettagliGeneralizzazioni del Teorema di Weierstrass
Capitolo 2 Generalizzazioni del Teorema di Weierstrass Il principale riferimento bibliografico per questa lezione è il testo di Checcucci, Tognoli, Vesentini [1]. Introduzione Supponiamo che X = R n. È
DettagliFUNZIONI. y Y. Def. L insieme Y è detto codominio di f. Es. Siano X = R, Y = R e f : x y = 1 x associo il suo inverso). (ad un numero reale
FUNZIONI Siano X e Y due insiemi. Def. Una funzione f definita in X a valori in Y è una corrispondenza (una legge) che associa ad ogni elemento X al più un elemento in Y. X Y Def. L insieme Y è detto codominio
DettagliTOPOLOGIA - APPUNTI SETTIMANA 2/12/2013-5/11/2013
TOPOLOGIA - APPUNTI SETTIMANA 2/12/2013-5/11/2013 KIERAN G. O GRADY - 2 DICEMBRE 2013 1. Spazi di Hausdorff Definizione 1.1. Uno spazio topologico X è di Hausdorff se dati x 1, x 2 X distinti esistono
Dettagli7 Il Teorema di Bolzano - Weierstrass
dimostrazione di (3.6). Supponiamo per esempio che f sia crescente e che x 0 < b Poniamo l + := inf f(x) x I,x 0
Dettaglii) la somma e il prodotto godano delle proprietà associativa, commutativa e distributiva;
1 Spazi vettoriali 11 Definizioni ed assiomi Definizione 11 Un campo è un insieme K dotato di una operazione somma K K K, (x, y) x + y e di una operazione prodotto K K K, (x, y) xy tali che i) la somma
DettagliAltri esercizi assegnati negli esoneri degli scorsi anni
Altri esercizi assegnati negli esoneri degli scorsi anni Esercizi sul principio di induzione 1. Utilizzando il principio di induzione si dimostri che, per ogni numero naturale positivo n, risulta: Esercizi
DettagliGeneralità sulle funzioni
Generalità sulle funzioni Docente:Alessandra Cutrì Definizione di funzione Dati due insiemi X e Y, una funzione f : X Y è una legge che ad ogni elemento x X associa un unico elemento y = f (x) Y ES: X
DettagliNumero di automorfismi di un gruppo abeliano finito
Numero di automorfismi di un gruppo abeliano finito Giacomo Mezzedimi 8 Ottobre 2014 In questo articolo ci proponiamo di calcolare il numero di automorfismi di un generico gruppo abeliano finito Proposizione
DettagliELEMENTI DI TEORIA DEGLI INSIEMI
ELEMENTI DI TEORIA DEGLI INSIEMI Diamo per note le nozioni fondamentali di teoria degli insiemi, come: la nozione di appartenenza di un elemento a un insieme (x A), la nozione di insieme vuoto (indicato
DettagliAllora esistono δ > 0 e σ > 0 tali che. f(x, y) = 0; (2) la funzione ϕ : ]x 0 δ, x 0 + δ [ R, y = ϕ(x), è derivabile e.
16 42 Funzioni implicite Il seguente teorema fornisce una condizione sufficiente affinché, data un equazione della forma f(x, ) = 0, sia possibile determinare come funzione della x Teo 11 (Teorema della
DettagliAnalisi II, a.a Soluzioni 1. j j + 1 ; ( 1)j
Analisi II, a.a. 7-8 Soluzioni Calcolare le seguenti distanze e norme: (i d (x, y dove x = {x j } e y = {y j } sono le successioni di l definite da x j = ( j, y j = j/(j + ; (ii d (f, g dove f, g sono
DettagliEsercizi per Casa corso di Elementi di teoria degli insiemi Dario Rancati-2016/2017
Coppie ordinate Esercizi per Casa corso di Elementi di teoria degli insiemi Dario Rancati-2016/2017 ( Es.4.2 dispense 1) Notiamo innanzitutto che, se a = c e b = d, per il principio di estensionalitá vale
DettagliNOTE DI ALGEBRA LINEARE v = a 1 v a n v n, w = b 1 v b n v n
NOTE DI ALGEBRA LINEARE 2- MM 9 NOVEMBRE 2 Combinazioni lineari e generatori Sia K un campo e V uno spazio vettoriale su K Siano v,, v n vettori in V Definizione Un vettore v V si dice combinazione lineare
DettagliLEZIONI Dispense a cura del docente Teorema degli Zeri e Teorema di Weierstrass.
LEZIONI 8-9-0 Contents 8.4. Teorema degli Zeri e Teorema di Weierstrass 95 8.5. Ulteriori nozioni sui iti di funzioni. 0 8.6. Asintoto obliquo. 07 8.7. Funzione Inversa. Continuità della funzione inversa.
DettagliDimostrazione: Data una allora non appartiene all immagine. Se per
Attenzione: Questi appunti sono la trascrizione delle lezioni del corso di ETI tenuto nel 2014 dal Prof. Di Nasso, questo file contiene le dimostrazioni svolte ma avendo perso il quaderno subito prima
DettagliEsempio: se X è un qualsiasi insieme, i seguenti sottoinsiemi di P(X):
Obiettivo di questa nota è dare dei cenni di geometria algebrica moderna per suscitare curiosità. Per chi fosse interessato ad approfondire consiglio la lettura di [1], [2], [3], [4], [5] (nell ordine).
DettagliCapitolo 1: Concetti matematici di base
Capitolo 1: Concetti matematici di base 1 Insiemi x A x é elemento dell insieme A. B A B é un sottoinsieme di A. B A B é un sottoinsieme proprio di A. A costituito da n elementi A = n é la sua cardinalitá.
DettagliELEMENTI DI LOGICA MATEMATICA LEZIONE VII
ELEMENTI DI LOGICA MATEMATICA LEZIONE VII MAURO DI NASSO In questa lezione introdurremo i numeri naturali, che sono forse gli oggetti matematici più importanti della matematica. Poiché stiamo lavorando
DettagliDimostrazione. Indichiamo con α e β (finiti o infiniti) gli estremi dell intervallo I. Poniamo
C.6 Funzioni continue Pag. 114 Dimostrazione del Corollario 4.25 Corollario 4.25 Sia f continua in un intervallo I. Supponiamo che f ammetta, per x tendente a ciascuno degli estremi dell intervallo, iti
DettagliEsempio. L immagine di f è l insieme dei vettori w = (w 1, w 2 ) R 2 che hanno w 1 = w 2. Quindi:
Nucleo, immagine e loro proprietà [Abate, 5.2] Data una applicazione lineare f : V W, chiamiamo nucleo di f l insieme N(f) := { v V : f(v) = 0 W } Se S V è un sottoinsieme del dominio, indichiamo con f(s)
DettagliFunzioni continue. Hynek Kovarik. Università di Brescia. Analisi Matematica 1
Funzioni continue Hynek Kovarik Università di Brescia Analisi Matematica 1 Hynek Kovarik (Università di Brescia) Funzioni continue Analisi Matematica 1 1 / 44 Funzioni continue Definizione Siano f : A
DettagliGeometria I. CdL in Matematica, Università dell Insubria Prova scritta del 16 novembre 2009 Giustificare sempre le risposte.
Geometria I CdL in Matematica, Università dell Insubria Prova scritta del 16 novembre 2009 Giustificare sempre le risposte. 1. Dati a, b R, consideriamo la funzione d: R 2 R 2 R (dove x = (x 1, x 2 ),
DettagliData le funzioni e con, e tre generici insiemi, non. x A X. , a sua volta a questo elemento corrisponde, tramite la funzione, l elemento
Funzione composta Chiariamo prima di tutto il concetto di unzione composta: Data le unzioni e con, e tre generici insiemi, non necessariamente numerici, si ha che tramite ad ogni (x) Y l elemento : A X
DettagliMatematica Lezione 8
Università di Cagliari Corso di Laurea in Farmacia Matematica Lezione 8 Sonia Cannas 6/11/2018 Funzioni: definizione Nella lezione 5 abbiamo visto che le funzioni sono particolari tipi di relazioni tra
DettagliDispense del corso di Algebra 1. Soluzioni di alcuni esercizi
Dispense del corso di Algebra 1 Soluzioni di alcuni esercizi Esercizio 1.1. 1) Vero; ) Falso; 3) V; 4) F; 5) F; 6) F (infatti: {x x Z,x < 1} {0}); 7) V. Esercizio 1.3. Se A B, allora ogni sottoinsieme
DettagliIl teorema di Sard. Alessandro Ghigi. 25 ottobre 2014
Il teorema di Sard Alessandro Ghigi 25 ottobre 2014 1 Sottoricoprimenti numerabili Esercizio 1. Sia X uno spazio topologico e sia Y X un sottospazio. Se {A i } i I è una base della topologia di X, allora
DettagliANALISI 1 1 TERZA LEZIONE
ANALISI 1 1 TERZA LEZIONE 1 prof. Claudio Saccon, Dipartimento di Matematica Applicata, Via F. Buonarroti 1/C email: saccon@mail.dm.unipi.it web: http://www2.ing.unipi.it/ d6081/index.html Ricevimento:
DettagliCorso di Laurea in Matematica Geometria 2. Foglio di esercizi n. 4 a.a Soluzioni
Corso di Laurea in Matematica Geometria 2 Foglio di esercizi n. 4 a.a. 2015-16 Soluzioni Gli esercizi sono presi dal libro di Manetti. Per svolgere questi esercizi, studiare con cura i paragrafi 5.2, 5.3
DettagliFUNZIONI. }, oppure la
FUNZIONI 1. Definizioni e prime proprietà Il concetto di funzione è di uso comune per esprimere la seguente situazione: due grandezze variano l una al variare dell altra secondo una certa legge. Ad esempio,
DettagliIstituzioni di Logica Matematica
Istituzioni di Logica Matematica Sezione 8 del Capitolo 2 Alessandro Andretta Dipartimento di Matematica Università di Torino A. Andretta (Torino) Istituzioni di Logica Matematica AA 2012 2013 1 / 31 Strutture
Dettagli1. Esercizi sui numeri reali
1. Esercizi sui numeri reali 1.1. Ricavare la formula risolutiva per le equazioni di secondo grado. 1.. Scrivere in altro modo a, a R. 1.3. Dato a R, scrivere le soluzioni dell equazione x = a. 1.4. Se
DettagliMETODI MATEMATICI PER L INFORMATICA. Canale E O a.a Docente: C. Malvenuto Prova intermedia 12 novembre 2009
METODI MATEMATICI PER L INFORMATICA Canale E O a.a. 2009 10 Docente: C. Malvenuto Prova intermedia 12 novembre 2009 Esercizio 1. (10 punti) 1. Siano A = {1, 2, 3} e B = {1, 3, 5, 7}. Determinare il prodotto
DettagliIstituzioni di Matematiche seconda parte
Istituzioni di Matematiche seconda parte anno acc. 2012/2013 Univ. degli Studi di Milano Cristina Turrini (Univ. degli Studi di Milano) Istituzioni di Matematiche 1 / 31 index Proprietà elementari dei
DettagliMatematica Discreta Classe 1 Dott. C. Delizia 12 Settembre 2007
Matematica Discreta Classe 1 Dott. C. Delizia 12 Settembre 2007 Cognome Nome Matricola Esercizio 1. Si dica se ciascuna delle seguenti affermazioni è vera oppure falsa, motivando la risposta: 2 3Z 2 4Z
DettagliUltrafiltri e metodi non standard
Ultrafiltri e metodi non standard esercizi Giulio Bresciani 1 Ultrafiltri & Topologia Esercizio 1.1. Sia X uno spazio topologico. Allora X è T 2 se e solo se I, U ultrafiltro su I e (x i ) i I X il limite
DettagliInsiemi infiniti. 2. Cardinalità
Insiemi infiniti. Introduzione Finché gli insiemi che si considerano sono finiti (cioè si può contare quanti sono i loro elementi mettendoli in corrispondenza biiettiva con i numeri che precedono un certo
DettagliAppunti del corso Fondamenti di Analisi e Didattica
Appunti del corso Fondamenti di Analisi e Didattica (PAS 2013-2014, Classe A049, docente prof. L. Chierchia) redatti da: A. Damiani, V. Pantanetti, R. Caruso, M. L. Conciatore, C. De Maggi, E. Becce e
DettagliELEMENTI DI TEORIA DEGLI INSIEMI Dispensa 5. Mauro Di Nasso
ELEMENTI DI TEORIA DEGLI INSIEMI Dispensa 5 Mauro Di Nasso 1. BUONI ORDINI 3 Buoni ordini e ordinali 1. Buoni ordini Con questa lezione iniziamo lo studio degli insiemi bene ordinati. Si tratta di un
DettagliINDUZIONE E NUMERI NATURALI
INDUZIONE E NUMERI NATURALI 1. Il principio di induzione Il principio di induzione è una tecnica di dimostrazione molto usata in matematica. Lo scopo di questa sezione è di enunciare tale principio e di
DettagliANALISI MATEMATICA 4. Prova scritta del 24 gennaio 2013
Prova scritta del 24 gennaio 2013 Esercizio 1. Sia Ω R 3 un insieme misurabile secondo Lebesgue e di misura finita. Sia {f n } n N una successione di funzioni f n : Ω R misurabili e tali che 1) f n (x)
DettagliAppunti del Corso Analisi 1
Appunti del Corso Analisi 1 Anno Accademico 2011-2012 Roberto Monti Versione del 5 Ottobre 2011 1 Contents Chapter 1. Cardinalità 5 1. Insiemi e funzioni. Introduzione informale 5 2. Cardinalità 7 3.
DettagliInsiemi, Numeri, Terminologia. Prof. Simone Sbaraglia
Insiemi, Numeri, Terminologia Prof. Simone Sbaraglia Corso Rapido di Logica Matematica La logica formale definisce le regole cui deve obbedire qualsiasi teoria deduttiva. Una proposizione e` una affermazione
DettagliSommario. Esistenza problemi non Turing riconoscibili. Il metodo della diagonalizzazione di Cantor. L autoreferenzialità
Sommario Esistenza problemi non Turing riconoscibili. Il metodo della diagonalizzazione di Cantor L autoreferenzialità La diagonalizzazione. Georg Cantor ha inventato il metodo della diagonalizzazione
DettagliFunzioni. Capitolo Concetti preliminari. Definizione. Dati due insiemi A e B, si chiama funzione f da A a B, e la si indica col simbolo
Capitolo Funzioni. Concetti preliminari Definizione. Dati due insiemi A e B, si chiama funzione f da A a B, e la si indica col simbolo f : A B, una corrispondenza che associa ad ogni elemento A un unico
DettagliTOPOLOGIA - APPUNTI SETTIMANA 2/12/2013-5/11/2013
TOPOLOGIA - APPUNTI SETTIMANA 2/12/2013-5/11/2013 KIERAN G. O GRADY - 9 DICEMBRE 2013 1. Connessione Se X è uno spazio topologico connesso per archi vale il Teorema dei valori intermedi : dati una f :
DettagliVale: I (J 1 + J 2 ) = IJ 1 + IJ 2. (Si prova verificando la doppia inclusione). Def. Due ideali I, J di A si dicono coprimi se I + J = (1).
Operazioni con gli ideali Sia A un anello (commutativo, unitario). Se I e J sono due ideali di A, si definisce I + J come il pi`piccolo ideale che contiene sia I, sia J. Si verifica che vale: I + J = {a
Dettagli1 COMPITINO DI ALGEBRA 1 7 novembre 2018 Soluzioni
1 COMPITINO DI ALGEBRA 1 7 novembre 2018 Soluzioni 1. Sia G il sottogruppo di S 6 generato dalle permutazioni 1, 2, 3 e 1, 42, 53, 6. a Descrivere G come prodotto semidiretto di gruppi abeliani. b Per
Dettagli4 Funzioni continue. Geometria I 27. Cfr: Sernesi vol II, cap I, 4 [1].
Geometria I 27 4 Funzioni continue Cfr: Sernesi vol II, cap I, 4 [1]. Le funzioni continue tra spazi topologici si dicono anche mappe. Si può dimostrare, esattamente come in (2.10) e in (1.10), che vale
DettagliANALISI MATEMATICA 4. Prova scritta del 24 gennaio 2013
Prova scritta del 24 gennaio 2013 Esercizio 1. Sia Ω R 3 un insieme misurabile secondo Lebesgue e di misura finita. Sia {f n } n N una successione di funzioni f n : Ω R misurabili e tali che 1) f n (x)
DettagliANALISI MATEMATICA 4. Prova scritta del 24 gennaio 2013
Prova scritta del 24 gennaio 2013 Esercizio 1. Sia Ω R 3 un insieme misurabile secondo Lebesgue e di misura finita. Sia {f n } n N una successione di funzioni f n : Ω R misurabili e tali che 1) f n (x)
DettagliAlcuni equivalenti dell Assioma della Scelta
Alcuni equivalenti dell Assioma della Scelta Giugno 2010 Gabriele Gullà Sommario Dimostreremo l equivalenza fra l assioma della scelta ed altri enunciati della matematica piú o meno noti. Enunciati: 1)
DettagliGEOMETRIA 1 terza parte
GEOMETRIA 1 terza parte Cristina Turrini C. di L. in Fisica - 2014/2015 Cristina Turrini (C. di L. in Fisica - 2014/2015) GEOMETRIA 1 1 / 32 index Applicazioni lineari 1 Applicazioni lineari 2 Nucleo e
Dettaglip(ϕ) = a 0 Id + a 1 ϕ + + a n ϕ n,
1. Autospazi e autospazi generalizzati Sia ϕ: V V un endomorfismo. Allora l assegnazione x ϕ induce un morfismo di anelli ρ: K[x] End K (V ). Più esplicitamente, al polinomio p dato da viene associato
DettagliANALISI MATEMATICA 4. Prova scritta del 24 gennaio 2013
Prova scritta del 24 gennaio 2013 Esercizio 1. Sia Ω R 3 un insieme misurabile secondo Lebesgue e di misura finita. Sia {f n } n N una successione di funzioni f n : Ω R misurabili e tali che 1) f n (x)
DettagliA. Languasco - Esercizi Matematica B - 2. Spazi Vettoriali e Trasformazioni lineari 1
A. Languasco - Esercizi Matematica B - 2. Spazi Vettoriali e Trasformazioni lineari 1 A: Spazi vettoriali e sottospazi Corso di Matematica B - Ingegneria Informatica Testi di Esercizi A1. Provare che l
DettagliEsercizi lezione 23/3/15, Andrea Vaccaro
Esercizi lezione 3/3/15, Andrea Vaccaro 31 marzo 015 Proposizione 0.1. Sia A N interno. A è iperinfinito esiste f : A N interna bigettiva. Dimostrazione. Prima di cominciare con la dimostrazione vera e
DettagliCapitolo 1. Insiemi e funzioni. per elencazione: si elencano uno ad uno gli elementi dell insieme.
Capitolo 1 Insiemi e funzioni Con gli insiemi introduciamo il linguaggio universale della matematica. Il linguaggio degli insiemi ci permette di utilizzare al minimo le lingue naturali. 1.1 La descrizione
DettagliIstituzioni di Logica Matematica
Istituzioni di Logica Matematica Sezione 12 del Capitolo 3 Alessandro Andretta Dipartimento di Matematica Università di Torino A. Andretta (Torino) Istituzioni di Logica Matematica AA 2013 2014 1 / 25
DettagliANALISI 1 1 NONA/DECIMA LEZIONE Limiti notevoli di funzioni Funzioni continue
ANALISI 1 1 NONA/DECIMA LEZIONE Limiti notevoli di funzioni Funzioni continue 1 prof. Claudio Saccon, Dipartimento di Matematica Applicata, Via F. Buonarroti 1/C email: saccon@mail.dm.unipi.it web: http://www2.ing.unipi.it/
DettagliTeoremi sulle funzioni derivabili. 18 febbraio 2013
Teoremi sulle funzioni derivabili 18 febbraio 2013 1 Indice 1 Teoremi sulle funzioni derivabili 3 1.1 Teorema di Fermat......................... 3 1.2 Teorema di Rolle.......................... 3 1.3 Teorema
DettagliDefinizione Un insieme A con due operazioni e + è chiamato anello se. 3. a (b + c) = a b + a c, e (b + c) a = b a + c a per ogni a, b, c A.
Capitolo 1 Estensioni di Campi Quando un campo è contenuto in un altro si parla di una estensione di campi. In questo capitolo studiamo concetti e problemi collegati a queste estensioni. I teoremi principali
DettagliContinuità di funzioni
Continuità di funzioni Annalisa Cesaroni, Paola Mannucci e Alvise Sommariva Università degli Studi di Padova Dipartimento di Matematica 2 novembre 2015 Annalisa Cesaroni, Paola Mannucci e Alvise Sommariva
DettagliCORSO DI GEOMETRIA APPLICAZIONI LINEARI E MATRICI A.A. 2018/2019 PROF. VALENTINA BEORCHIA
CORSO DI GEOMETRIA APPLICAZIONI LINEARI E MATRICI AA 2018/2019 PROF VALENTINA BEORCHIA INDICE 1 Matrici associate a un applicazione lineare 1 2 Cambiamenti di base 4 3 Diagonalizzazione 6 1 MATRICI ASSOCIATE
DettagliElementi di teoria degli insiemi
ppendice Elementi di teoria degli insiemi.1 Introduzione Comincia qui l esposizione di alcuni concetti primitivi, molto semplici da un punto di vista intuitivo, ma a volte difficili da definire con grande
Dettagli