PROGETTO ASSOCIATIVO

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1 PROGETTO ASSOCIATIVO Volume I manuali campi volontariato 2

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3 PREMESSA Un campo di volontariato è un iniziativa veramente importante che richiede un certo impiego di risorse umane ed economiche, ma rappresenta una formidabile opportunità per il circolo organizzatore per intervenire direttamente sui problemi del territorio, per tutelarlo e valorizzarlo, secondo i più sani principi della nostra Associazione. Il campo è un momento prezioso per acquisire credibilità sulle persone e rilevanza sulle Istituzioni. E anche un modo per agire direttamente sui problemi, sporcandosi letteralmente le mani e garantendosi diritto di parola nelle singole vertenze territoriali, come nelle grandi questioni nazionali. In altre parole è una grande vetrina per dire attraverso il fare di Legambiente. Spesso, poi, è uno spunto per avviare progetti di più ampio respiro che il circolo o l Ente Locale potranno poi portare avanti, innescando una serie di attività che possono condurre alla gestione di strutture e/o territori, così come può essere un pretesto per avvicinare all associazione quanti, soprattutto giovani, ci chiedono un opportunità per fare qualcosa di utile e concreto che rispecchi i propri principi e ideali. Per chi vive quest avventura il campo è soprattutto un occasione per trascorrere una parte del proprio tempo libero insieme ad altre persone interessanti, per sentirsi (ed essere) utili, per conoscere persone nuove, spesso di altre nazionalità e di altre culture, per confrontarsi con gli altri e conoscere un po meglio se stessi. Il campo di volontariato è, infine, anche un modo per diffondere alcune sane abitudini (riciclaggio, raccolta differenziata, accortezza a non sporcare o inquinare, ottimizzazione delle energie e delle risorse, scelta di non consumare prodotti realizzati con lo sfruttamento indiscriminato delle risorse e delle persone). Ed è importante sottolineare che tutti questi obiettivi possono essere raggiunti divertendosi e imparando tutti, anche i più esperti, qualcosa dagli altri. Questo manuale è rivolto in particolare a coloro che guideranno e coordineranno tutti i momenti del campo, trascorrendo con i volontari 24 ore al giorno. E preferibile che i rapporti tra gli organizzatori e i responsabili siano stretti e congiunti sia nella fase organizzativa che nello svolgimento del campo. E auspicabile che il responsabile sia socio attivo del circolo organizzatore e che, in quanto tale, partecipi alle fasi preparatorie del campo, così come il resto del circolo non dovrebbe mai abbandonare i responsabili durante il campo. Un responsabile che sia già interno all associazione la saprà presentare meglio ai volontari, riuscendo più probabilmente a stimolare un loro futuro impegno in Legambiente. Infine, un buon organizzatore e un bravo responsabile è colui che non lascia niente al caso e verifica personalmente che tutto sia preparato nel migliore dei modi. 10 BUONE RAGIONI PER REALIZZARE UN CAMPO DI VOLONTARIATO Un campo di volontariato permette di lavorare per raggiungere contemporaneamente molti obiettivi di Legambiente. 1. TUTELA DEL TERRITORIO: dal 1991 l ufficio volontariato ha realizzato una continua ricerca di idee e strategie per rendere i campi uno strumento sempre più efficace per spronare cittadini e istituzioni alla valorizzazione dell ambiente, per sostenere le economie locali, per adottare territori, monumenti, strutture ricettive come i Centri Permanenti di Volontariato. Inoltre sono state prese in gestione aree protette, sono nate cooperative sociali che, attraverso la tutela dell ambiente, hanno sviluppato posti di lavoro. 4

4 2. AZIONE DIRETTA: un campo rappresenta una formidabile opportunità per il circolo organizzatore per intervenire direttamente sui problemi del territorio, per tutelarlo e valorizzarlo, secondo i più sani principi di sostenibilità ambientale. 3. ACQUISIRE CREDIBILITA : il campo è un momento prezioso per acquisire credibilità sulle persone e rilevanza sulle Istituzioni. E anche un modo per agire direttamente sui problemi, sporcandosi letteralmente le mani e garantendosi diritto di parola nelle singole vertenze territoriali, come sulle grandi questioni nazionali. In altre parole è una grande vetrina per dire attraverso il fare di Legambiente. 4. CONOSCENZA: i campi sono un occasione per far conoscere luoghi che meritano di essere tutelati, non a semplici turisti mordi e fuggi, ma a chi intende vivere un territorio, conoscerne le peculiarità, i suoi abitanti e i loro bisogni. 5. CONDIVISIONE CON LA COMUNITA : i campi di volontariato di Legambiente sono da sempre momenti di scambio culturale, di coesione e condivisione con la comunità ospitante. Sono l occasione per il circolo di sviluppare un progetto concreto in collaborazione con l Ente di riferimento e sempre di più per portare le azioni di Legambiente nei territori. Attraverso l esperienza Campo ci si rende conto di come le nostre azioni abbiano in molti casi riscontro sul territorio e incidano anche nelle scelte politiche locali: nei Parchi, nelle Aree Marine Protette e nei luoghi in cui da sempre la presenza dei volontari di Legambiente viene vista agli occhi della comunità ospitante e dell amministrazione locale ormai come un appuntamento atteso. 6. CONTINUITA ASSOCIATIVA: un campo può rappresentare anche un modo per rafforzare e dare continuità alle azioni che un Circolo compie attraverso altre Campagne: Salvalarte, Piccola Grande Italia, Carovana delle Alpi. Si intende, in questo modo, rendere più forte e continuativa la relazione tra l esperienza Campo di Volontariato e le altre proposte dell associazione. In molti casi i campi hanno avuto una loro continuità attraverso l adozione di aree naturali (le Oasi di Retenatura) o la presa in gestione di centri permanenti per il volontariato e l educazione ambientale. 7. RELAZIONI TERRITORIALI E SETTORIALI: i campi sono l occasione per fare rete, intesa come contatti con altre associazioni, che condividono i nostri obiettivi e potrebbero portare un contributo supplementare al progetto, come succede con i campi AIB, in collaborazione con la Protezione Civile o con Libera per l organizzazione dei campi della Legalità. 8. RAPPORTI UMANI: l esperienza campo è sempre luogo di conoscenza di sé e degli altri, luogo in cui nascono forti amicizie e nel quale si scoprono persone motivate che spesso rimangono per anni parte attiva dell associazione ma questo dipenderà soprattutto da noi! Nei campi si incontrano persone di ogni dove, degli sconosciuti che diventano compagni di avventura. Persone che diventano amici, che forse non rivedremo più, ma che danno ulteriore senso al nostro agire e che ci fanno sentire sempre meno soli nei nostri sforzi per costruire un mondo migliore. E le energie che lasciano sul territorio e sui suoi abitanti spesso fanno da stimolo a questi ultimi, che letteralmente riscoprono i luoghi che vivono tutto l anno. E un po come scambiarsi il modo di vedere le cose: i volontari scoprono questi ambienti attraverso gli occhi di chi li vive e gli abitanti scoprono attraverso i volontari un nuovo modo di amare il territorio dove vivono. 9. INSEGNAMENTO ECOLOGICO: il campo di volontariato è anche un modo per diffondere alcune sane abitudini e stili di vita ecosostenibili (riciclaggio, raccolta differenziata, accortezza a non sporcare o inquinare, ottimizzazione delle energie e delle risorse, scelta di non consumare prodotti realizzati con lo sfruttamento indiscriminato delle risorse e delle persone). 10. E importante sottolineare che tutti questi obiettivi possono essere raggiunti divertendosi e imparando tutti, anche i più esperti, qualcosa dagli altri. 5

5 QUALE TIPOLOGIA DI CAMPO In primo luogo dovremmo chiederci perché proporre un campo di volontariato, quali vantaggi ci può portare e cosa noi possiamo/dobbiamo dare al campo. I campi di volontariato, sono da anni riconosciuti come evento apprezzato e partecipato con enorme successo sin dalla loro comparsa in Legambiente, una possibilità di azione concreta sul territorio con una grande capacità di plasmarsi a seconda delle esigenze locali. Ma i campi sono anche uno strumento utile a raggiungere nuovi volontari, motivarli e renderli consapevoli della nostra azione: non solo l azione specifica del campo ma anche e soprattutto quella di Legambiente come Associazione, come pensiero a tutto tondo. Questo è il nocciolo dei campi, l obiettivo finale più difficile, la conquista della fiducia di tutti gli attori coinvolti: volontari, popolazione coinvolta, soci del Circolo, Pubblica Amministrazione, etc. I campi di Legambiente vengono divisi secondo diverse tipologie e spesso sono la naturale evoluzione di campagne o progetti associativi. Di anno in anno le tipologie con cui vengono presentati possono variare, ma per gran di linee possiamo raggruppare i campi che proponiamo secondo le seguenti tipologie: campi di tutela e valorizzazione ambientale: in questo grande contenitore troviamo tutti quei campi che si coccupano di ripristino di sentieri, pulizia ed attrezzatura di aree sosta, posa di cartellonistica e segnaletica, ripristino di strutture ricettive, azioni di monitoraggio, piantumazioni, lavori di tutela delle coste, pulizia e manutenzione di alvei di torrenti, ecc. Sono molteplici le finalità di questi campi: si va dalla tutela della biodiversità al favorire un turismo sostenibile in aree naturali, dalla pulizia di sottoboschi alla piantumazione di specie vegetali. Campi Antincendio: sono i campi che Legambiente organizza talvolta in collaborazione con il Dipartimento Nazionale di Protezione Civile. La finalità di questi campi è innanzitutto quella di creare una conoscenza e sensibilità diffusa sul problema incendi boschivi e in particolare sulla prevenzione. Il lavoro che si tenderà a svolgere sarà principalmente orientato verso la prevenzione degli incendi attraverso la creazione e manutenzione di linee tagliafuoco, pulizia del sottobosco, turni di avvistamento, ecc. Durante questi campi vengono inoltre proposti momenti di informazione rivolti ai cittadini ed ai turisti. Campi di Piccola Grande Italia: da sempre i campi di Legambiente hanno trovato una naturale dimora all interno di piccoli comuni, i quali, non avendo le risorse economiche sufficienti per valorizzare a pieno il proprio territorio, attraverso i campi riescono a recuperare parte della rete sentieristica, a rimuovere micro-discariche, a rendere fruibili aree di particolare rilievo naturalistico o storico culturale, a proporre eventi dove i nostri volontari collaborano nell allestimento. Questi campi possono inoltre essere un occasione per riscoprire tradizioni, mestieri, valori che rischiano di scomparire, impoverendo tutta la nostra cultura. La proposta di questi campi potrà avvenire indipendentemente o, ancora meglio, come continuità delle attività svolte nell ambito di Voler bene all Italia, la festa dei piccoli comuni che rientra in questa campagna. Campi di studio e lavoro: le attività sono affiancate da momenti di formazione, indispensabili per eseguire correttamente le attività. Possono essere a carattere naturalistico (raccolta dati su specie animali e vegetali), archeologico (pulizia di siti, piccoli restauri, catalogazioni) o etnoantropologici (mirati alla conoscenza delle microculture locali e realizzati attraverso interviste, incontri, dibattiti, ma anche recupero di attività tradizionali). Il progetto deve essere concordato con le Soprintendenze competenti o con gli Enti Parco, che dovranno gestire il lavoro insieme ai responsabili. Rientrano in questa categoria sia i campi di ricerca naturalistica, organizzati insieme agli Enti Parco per raccogliere dati su flora e fauna presenti e tutelare la biodiversità, sia i campi di Salvalarte, insieme alle Sovrintendenze, per la tutela di monumenti da salvare, spesso poco 6

6 conosciuti. In comune hanno la necessità di avere del personale competente che organizzi dei veri e propri corsi di formazione dei volontari prima e durante le attività di lavoro tenuti da personale specializzato (addetti delle Soprintendenze Archeologiche, docenti di archeologia e storia dell arte, restauratori, dottori in scienze ambientali, esperti faunistici, etc.).. Campi della legalità: sono i campi organizzati con Libera per testimoniare attraverso azioni concrete la nostra ferma opposizione a tutte le mafie. Sono molto importanti per la nostra associazione perché testimoniano la nostra capacità di interagire con le altre associazioni e di legare le nostre attività e obiettivi con quelli degli altri. Il loro contenuto principale è educativo e come tale richiede una partecipazione di persone che vengono per lavorare, ma anche per imparare e per testimoniare. In questa campagna l ambientalismo e la legalità sono valorizzati in progetti concreti unendo le esperienze delle due associazioni. E buona prassi, per decidere di organizzare questi campi, contattare in loco le coop di Libera e sondare una loro disponibilità a collaborare, come già avviene a livello nazionale. Per Libera i campi della Legalità sono soprattutto campi per far conoscere le tematiche legate alla legalità e le attività che si svolgono nelle coop (lavori agricoli, maneggi, allevamento, gestione di centri sociali, ecc.). I campi della Carovana delle Alpi: questi campi sono la nostra risposta associativa contro l abbandono o lo sfruttamento intensivo a fini turistici di quel delicato ecosistema che è il territorio alpino. Si caratterizzano per la conoscenza del territorio. Il lavoro è quasi sempre di sentieristica, ma spesso è presente un offerta formativa realizzata attraverso contatti con i pastori di montagna e le loro attività o con la partecipazione a sagre e feste. In questi campi i volontari lavorano per un territorio che devono anche scoprire. E buona prassi pensare al campo per aiutare a organizzare una tappa della campagna Carovana delle Alpi. A loro volta, tutte le tipologie di campo che abbiamo indicato nei precedenti paragrafi, si suddividono in gruppi caratterizzati o dalla provenienza dei volontari (campi nazionali o internazionali), o dall età dei partecipanti (under o over 18 o campi genitori e figli). I campi internazionali possono a loro volta essere all estero, organizzati quasi sempre da associazioni partner, oppure italiani, ovvero che si svolgono nel nostro paese, ma che vedono la partecipazione di volontari provenienti da tutto il mondo. In questo caso, pur essendo proposti in Italia, la lingua ufficiale del campo è inglese. IL PROGETTO Il progetto dei lavori da svolgere nel campo deve essere condiviso dall'ente Locale che finanzia l'intervento (spesso si tratta di Enti Parco, dal momento che il 90% degli interventi avviene all interno di Aree Protette) e deve avere un evidente carattere di pubblica utilità. Non sono ammessi interventi in aree private, a meno che non si tratti di aree o territori che abbiano una funzione pubblica e dai quali nessun privato possa trarre un interesse economico. Nel presentare un progetto occorre riuscire a stabilire finalità raggiungibili da uno o più gruppi di volontari per giorni ciascuno. Poi si deve fare una stima di tutto ciò che occorre al campo, per stabilire un conto preventivo delle entrate e delle uscite. I volontari, in generale, lavorano 5-6 ore al giorno, per un totale di 30 ore settimanali (devono essere evitate differenze tra campi per prevenire spiacevoli comparazioni fatte da volontari con più esperienza) e usufruiscono di un giorno libero a settimana. Occorre poi considerare che i volontari non sono prestatori d opera professionisti e spesso nemmeno persone che hanno già fatto tali lavori. D altra parte, se il campo è ben organizzato e i volontari sufficientemente motivati, si può compensare una parte di queste carenze con l entusiasmo. Meglio prefissare obiettivi facilmente raggiungibili e, semmai, realizzarne altri successivamente. 7

7 Il progetto deve essere molto dettagliato e dovrebbe prevedere più possibilità di intervento tra le quali l Amministrazione sceglierà quelle che riterrà più importanti. Spesso, a partire dai campi, molti circoli hanno intrapreso progetti di gestione di aree naturali o di strutture da adibire a centri dove ospitare permanentemente volontari. Chi volesse misurarsi con questi percorsi può cercare di stipulare con l Ente una convenzione dove, oltre alla gestione dell area, sia prevista l organizzazione di campi, l ospitalità di volontari a lunga permanenza, giornate di pulizia, attività di educazione ambientale e formazione al volontariato, ecc... E molto importante riuscire a dare a tutti questi progetti uno standard organizzativo e qualitativo di buon livello, indispensabile sia verso i volontari che verranno coinvolti, sia per acquisire referenze nei confronti degli Enti che dovranno sostenere questi progetti. LEGAMBIENTE NEI CAMPI Nei campi, da sempre, si cerca di praticare e diffondere alcune buone pratiche ecologiche e stili di vita (risparmio energetico e idrico, raccolta differenziata, utilizzo di prodotti ecologicamente ed eticamente sostenibili, ecc.). In questo modo si svolge un azione educativa verso i volontari ma soprattutto verso i residenti che osservano il campo. Questo aspetto deve essere vissuto dai responsabili e dagli organizzatori con grandissimo senso di responsabilità: nei giorni del campo noi siamo Legambiente e dobbiamo comportarci sempre tenendo presenti i nostri irrinunciabili principi. Quindi: raccolta differenziata e riduzione dei volumi dei rifiuti anche dove il comune non la pratica; massima attenzione agli sprechi energetici, idrici e culinari; autoproduzione di saponi ecologici o comunque acquisto di saponi a basso impatto ambientale; fare la spesa di prodotti ecologici e possibilmente da fornitori locali, oppure con i G.A.S. Ricorrere al discount solo in caso di gravi problemi economici e solo per alcuni prodotti. Le buone pratiche, o meglio, gli stili di vita sostenibili da praticare nei campi, sono trattati nel 7 volume di questa collana di manuali di preparazione alla gestione dei campi di volontariato. È comunque importante lavorare tutti insieme nella stessa direzione per identificare maggiormente i campi con l associazione per farci riconoscere per la nostra specificità e qualità delle attività proposte, oltre che per la chiarezza dei messaggi che, seppur con modalità diverse (campi, protezione civile, campagne, ufficio scientifico, etc.), riusciamo sempre a dare. L obiettivo non è certo quello di omologare il messaggio ambientalista: non dobbiamo rischiare di diventare monotoni o peggio una nicchia per soli ambientalisti convinti, al contrario è più che mai necessario costruire un immagine solida dell associazione, coesa e convinta delle sue posizioni per avvicinare chi non ci conosce, chi diffida e chi non sa cosa aspettarsi, offrendo messaggi di precisa identità. MOLTO PRIMA CHE SIA CAMPO Sono molte le strade che portano un Circolo a proporre un campo di volontariato. A volte si tratta di una scommessa associativa che mira, ad esempio, all istituzione di un area protetta attraverso il lavoro dei volontari per la sua valorizzazione. Altre volte è l Ente Parco che contatta Legambiente per sviluppare un progetto, realizzare opere difficilmente attivabili se non con il lavoro dei volontari. In ogni caso è opportuno che il rapporto tra l Ente Pubblico (Comune, Parco, Comunità Montana) e soggetto privato sociale (Circolo Legambiente), venga formalizzato attraverso un atto amministrativo (Delibera di Giunta, Determina Dirigenziale, Convenzione, ecc.). Questo è importante sia per dare ufficialità all evento campo, sia per prevenire eventuali contestazioni postume. Anche se spesso un responsabile di campo entra in scena quando questa prima fase organizzativa dei campi si è già consumata, è comunque importante che ne venga a conoscenza. Innanzitutto occorre che 8

8 il responsabile di campo conosca quale tipo di atto amministrativo regolamenta il rapporto tra il Circolo Legambiente e l Ente che finanzia il campo, qual è l ammontare del contributo a disposizione del campo, come deve essere fatta la rendicontazione sia delle attività lavorative, che delle spese. E altresì importante evidenziare che nel rapporto tra Legambiente e qualsiasi altro soggetto pubblico qualsiasi comunicazione diventa ufficiale attraverso il protocollo delle comunicazioni. Se da un lato questo rigido attenersi alla formalità dell atto può sembrare una zavorra, dall altro ci porta ad avere rapporti chiari, trasparenti ed inattaccabili. Occorre infine tenere presente che il funzionario di una Pubblica Amministrazione, anche nel caso sia un amico è sempre un Pubblico Ufficiale e come tale va considerato nel rapporto formale. In altre parole, ci si può bere un bicchiere di buon vino insieme, ma nell espletamento delle funzioni pubbliche è importante che si mantenga distinta la conoscenza o amicizia dalla correttezza dell atto istituzionale. I RESPONSABILI DI CAMPO In chiusura di questo primo volume crediamo sia importante evidenziare l importanza del responsabile di campo nella preparazione e nello svolgimento dell evento. La scelta dei responsabili è fondamentale per una buona riuscita del campo. Già nella stesura del progetto bisogna avere in mente chi potrebbe ricoprire questo delicatissimo ruolo che richiede molte qualità: capacità organizzative, disponibilità verso gli altri, carisma, fermezza ed elasticità quando servono, autorevolezza, capacità manuali e culinarie, conoscenza dell inglese (per i campi internazionali) e dell associazione, serietà, ecc. Inoltre è indispensabile poter contare per ogni campo, oltre al responsabile di campo, su almeno un suo vice. Entrambi si devono trattenere con i volontari 24 ore al giorno, da almeno 2 giorni prima del campo fino a quando, ripartiti tutti, si dovranno rimettere a posto le ultime cose. Ovviamente non si dovrebbe mai lasciare tutto il campo nelle sole mani dei responsabili. Il compito degli organizzatori deve essere quello di coinvolgerli già nelle fasi organizzative (sopralluoghi, scelta dei lavori e degli attrezzi, conoscenza dei referenti esterni come gli amministratori, i tecnici comunali, ecc). All inizio del campo il presidente e i soci attivi devono andare a trovare i volontari arrivati e magari collaborare ai lavori (è estremamente antipatico che i volontari non vedano per tutto il campo i soci del circolo per il quale lavorano). 9

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