Progetto di ASSISTENZA PSICOLOGICA IN AMBITO ONCOLOGICO.
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- Anna Maria Belli
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1 Progetto di ASSISTENZA PSICOLOGICA IN AMBITO ONCOLOGICO. Premesse culturali e scientifiche. Come esplicitamente richiesto dalle linee guide internazionali (National Comprehensive Cancer Network - NCCN), nazionali (Piano Oncologico Nazionale del Ministero della Salute e Documento Tecnico di Indirizzo ) in campo oncologico, e condiviso dalle Associazioni di pazienti (FAVO, AIMaC), l assistenza psicologica per i malati oncologici costituisce un elemento imprescindibile del percorso terapeutico. Come sintetizza la SIPO ( Società Italiana di Psico-oncologia) l'intervento psicologico è finalizzato a promuovere, migliorare e sostenere l'adattamento alla malattia oncologica quale evento traumatico che destabilizza la vita di una persona e il suo equilibrio psicofisico. La malattia neoplastica innesca una crisi nella quale il supporto psicologico può favorire l adattamento e la resilienza per un nuovo equilibrio. Va tuttavia chiarito come nel caso la malattia acuisca o evidenzi la presenza di problemi pregressi nella vita della persona (difficoltà di coppia, depressioni subcliniche, ecc.) tale condizione non può costituire oggetto di intervento della psico-oncologia. In considerazione dell elevata incidenza e prevalenza della malattia neoplastica è necessario prevedere come possa essere garantito il supporto psicologico: a chi, con quali priorità e con quali criteri di adeguatezza; infine quali possano essere gli indicatori quali-quantitativi per la psicooncologia. E' nostro convincimento che la psico-oncologia da un lato debba afferire a un Servizio di Psicologia Ospedaliera che garantisca adeguati livelli di governance, e dall altro vada inserita organicamente nel lavoro dei team multiprofessionali dedicati alla diagnosi, alla cura ed al followup delle malattie neoplastiche, come importante apporto professionale all'interno dello sviluppo dei PDTA. Sintesi delle attività in atto Dalla costituzione del Servizio di Psicologia Ospedaliera (2012) viene garantita la consulenza in tutte le UOC sia ai pazienti degenti che a quelli in carico ai Servizi ambulatoriali. Il Servizio, ove necessario si rapporta con i vari servizi territoriali, come le Cure Palliative del Distretto. Fino a maggio 2015 era garantita la presenza quotidiana della dr.ssa Marta Bellè nelle UOC di Oncologia e
2 Ematologia, a supporto delle attività svolte dal Servizio di Psicologia Ospedaliera. Il DSM con la UOSD di Psicologia Ospedaliera garantisce inoltre la presenza nel Comitato Scientifico dei progetti Stella Polare e Stella Polare e Poi nonché la supervisione clinica alle psicologhe che partecipano ai progetti sopracitati, al Progetto Artemide (dedicato ai tumori ginecologici) e Familiarizzando e che conducono i gruppi di Stella Polare a Treviso e Oderzo. Il progetto. Dobbiamo innanzitutto interrogarci su come dare una risposta appropriata che tenga realisticamente conto delle risorse stanziabili. Pensare di garantire l assistenza psicologica indiscriminata a tutti i pazienti oncologici non è oggettivamente realistico e neppure motivato dal punto di vista clinico. Questo presupposto ci spinge a considerare le risorse esistenti e a definire: le priorità i criteri e i percorsi atti a delineare le risposte più efficaci i soggetti in grado di offrire tali risposte. Come per altri ambiti di assistenza sanitaria risulta inoltre indispensabile il coordinamento ospedale e territorio attraverso il coinvolgimento di numerosi interlocutori: UOC ospedaliere, Distretti, Associazioni di Volontariato. Relativamente a queste ultime (nel caso specifico LILT e AIL), nel caso si eroghino prestazioni di tipo professionale, è fondamentale che nel contesto di una reciproca collaborazione, venga garantita la governance aziendale dei profili di competenza nonché la coerenza con la progettualità aziendale. Per garantire un assistenza psicologica efficiente ed efficace è prioritario pensare un intervento stratificato a tale scopo si propone di: promuovere la formazione psicologica del personale medico e infermieristico relativamente alla comunicazione con i pazienti nelle varie fasi della malattia; inserire lo psicologo nelle UOC di Oncologia Medica, Oncoematologia e nei gruppi oncologici multiprofessionali operanti in Azienda; definire le modalità di screening e la individuazione dei criteri per l'invio a consulenza e assistenza psicologica;
3 migliorare l'assessment iniziale mediante l'utilizzo di strumenti di screening quantiqualitativi. Si sottolinea come la formazione del personale medico ed infermieristico rivesta importanza cruciale. L attività di assistenza e cura dei malati oncologici presenta peculiarità legate sia al tipo di malattia che al tipo di trattamento. La qualità della relazione tra medico-paziente ed infermierepaziente possiede valenza terapeutica e non può essere unicamente delegata alle qualità individuali. È altresì necessario prevedere l acquisizione di competenze specifiche, peraltro non sempre garantite dalla formazione accademica. Se garantite le risorse di psicologo si può ipotizzare in concreto l offerta di percorsi per l'assistenza psicologica al malato oncologico come segue (Allegato 1): Primo colloquio di consulenza e screening. Tre colloqui di assessment e approfondimento. Percorso breve (5-8 colloqui) per casi selezionati. Inserimento in attività di supporto quali i gruppi del Servizio di Psicologia (rilassamento, Mindfulness). Raccordo ed eventuale invio a servizi o professionisti del territorio Integrazione con attività offerte dalle Associazioni di Volontariato (LILT, gruppi di auto-aiuto guidati). Personale e risorse Le risorse attualmente coinvolte sono: Dr.sse Tomas, Cavanna e Busiol (anche a Oderzo) del Servizio di Psicologia Ospedaliera per le consulenze nei vari reparti. Dr.ssa Marta Bellè (già finanziata dall AIL e negli ultimi due anni finanziata con fondi misti e grazie alla convenzione con la LILT) cessata da giugno Risorse professionali della LILT (dr.ssa Roberta Giomo) in convenzione con l'azienda Sanitaria.
4 Ai fini di garantire le prestazioni sopra ipotizzate e poter realizzare un intervento organico in ambito psico-oncologico è necessario potenziare le risorse aziendali e ridefinire il coordinamento delle attività svolte attraverso la convenzione dal personale della LILT. Una ricognizione epidemiologica sulla prevalenza nella nostra azienda dei principali tipi di tumore (tumore al seno, tumore al polmone, tumori genitourinari, tumori gastroenterici, tumori ginecologici, tumori cerebrali, tumori oncoematologici), ci portano a stimare che la necessità di risorse umane, a potenziamento del Servizio di Psicologia Ospedaliera, sia quantificabile in due psicologi a tempo pieno. Ciò consentirebbe di garantire un intervento organico sia a livello di sistema curante che a livello dei pazienti. Potenziale bacino di Utenza Il numero di nuove diagnosi di tumore solido maligno approssimativamente ammontano a 1400 prime visite/anno presso l UOC di Oncologia Medica; tra questi non sono compresi il numero presumibilmente limitato di pazienti che svolgono un percorso che non preveda il coinvolgimento della UOC di Oncologia Medica (ad esempio solo chirurgico o radioterapico) e circa 300 prime visite per tumori oncoematologici. Va considerato come all interno dei pazienti tumorali una quota rilevante è rappresentata da pazienti ultra 65enni; l esperienza clinica ci insegna che un gran numero di pazienti oncologici anziani non necessita di consulenza né di assistenza psicologica, arrivando spesso a rifiutare l'invio allo psicologo. L'intervento psicologico andrebbe pertanto destinato ad un coorte di pazienti che risponda a due criteri principali: maggiore rischio psichico (persone giovani, persone con figli minori, persone con scarsa rete sociale e persone per le quali la malattia risulti effettivamente destabilizzante,) persone per le quali l'assistenza psicologica abbia maggiore possibilità di efficacia (integrità cognitiva, assenza di psicopatologia preesistente). In base ai dati epidemiologici della nostra azienda è possibile stimare l'impegno orario e ricavarne le risorse necessarie: ipotizzando una popolazione potenziale di 800 pazienti da inviare allo psicologo, riducibile a 600 per drop-out e rifiuti, è verosimile ritenere che 500 persone riceverebbero 3 colloqui e 100 persone svolgerebbe il percorso breve di 5 colloqui. Le ore annue
5 necessarie, comprensive anche della partecipazione ai gruppi multiprofessionali, portano alle ore/lavoro di minimo due unità di psicologo a tempo pieno. Conclusioni Considerato che il supporto psico-oncologico è senz altro parte integrante dell approccio multiprofessionale al paziente oncologico, si ritiene possibile, a fronte dell implementazione di due risorse di psicologo a tempo pieno, garantire un supporto efficacie alle fragilità emergenti in questo campo. Tale supporto non deve intendersi come indiscriminato ma riferirsi a criteri di selezione il più possibile oggettivi. In considerazione della necessità di garantire profili di competenza il più possibile elevati, si ribadisce come tale attività non possa che continuare a riferirsi al Servizio di Psicologia aziendale, il quale oltre a garantire la governance clinica dell attività di supporto psicologico curerà lo sviluppo ed il monitoraggio di appropriati indicatori di processo e di esito.
6 La comunicazione come attività di supporto e trasversale al progetto Lo sviluppo della attività previste in questo progetto potrà essere supportato dalla realizzazione di strumenti di comunicazione innovativi, digitali e cartacei, utili per favorire la comunicazione tra il professionista, il personale sanitario e l assistito, e le relazioni all interno del nucleo famigliare del paziente stesso. Il supporto di strumenti di comunicazione realizzati con l aiuto di specifiche tecniche di grafica e innovativi strumenti digitali consente di raggiungere in modo più efficace e spesso più immediato l obiettivo di un progetto. Strumenti esemplificativi possono essere: - Una storia per trovare le parole, libro interattivo nato come supporto ai genitori che hanno un bambino affetto da neoplasia per parlare del percorso terapeutico che il piccolo dovrà affrontare favorendo atteggiamento positivo nel ricevere le cure; Cartellina del percorso diagnostico e terapeutico del Centro Senologico Trevigiano. Materiale cartaceo realizzato per accompagnare la donna nel suo percorso di cura attraverso uno strumento cartaceo personale che l aiuti a navigare l intero processo fornendo così un contributo a combattere le insicurezze da cui le pazienti si sentono sopraffatte. Per lo sviluppo di queste attività è necessaria una risorsa professionale esperta nella realizzazione degli strumenti comunicativi. Il designer sarà una risorsa full-time dedicata allo sviluppo delle attività di comunicazione connesse al raggiungimento degli obiettivi individuati dalla Direzione Aziendale.
7 Gruppo Multiprofessionale Medici Case Manager Psicologo UOC di Oncologia Medica UOC di Ematologia Screening Centro Senologico Trevigiano Screening Cervico Vaginale Screening Ca. Colon Rettale Psicologo Assessment Psicologico Consulenza Breve Intervento Focale Breve Invio Servizi Territoriali Gruppi Auto-aiuto Associazioni di Volontariato Allegato 1
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