B11) PROGETTO DI INGEGNERIA NATURALISTICA

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1 B11) PROGETTO DI INGEGNERIA NATURALISTICA

2 B B11 PROGETTO DI INGEGNERIA NATURALISTICA Si descrivono di seguito le tipologie di intervento scelte per il ripristino delle aree interessate dai lavori. Di ogni intervento si forniscono: i materiali utilizzati, le modalità di esecuzione, il periodo di realizzazione e la manutenzione delle opere stesse; nella seconda parte questi vengono localizzati nel tratto interessato. Tipologia degli interventi di ingegneria naturalistica Si prevedono i seguenti interventi: 1. Semina con fiorume. 2. Posa di biostuoia. 3. Tubi drenanti. 4. Palizzata con talee e piantine. 5. Scogliera di protezione. 6. Canalette drenanti trasversali superficiali e guado. 7. Ripristino dell acciottolato. 8. Ripristino del profilo della carreggiata. 1. Semina con fiorume: l intervento consiste nel ripristino della copertura vegetale dopo i lavori allo scopo di favorire la protezione del suolo. Si prevede di ricorrere alla tecnica della semina a spaglio con fiorume che consiste nello spargimento direttamente a mano di essenze derivate da fienagioni dei prati limitrofi alle aree d intervento. La scelta di questo intervento garantisce il mantenimento della qualità e della rusticità dell ecosistema locale e permette la diffusione degli ecotipi caratteristici delle zone d intervento. Il fiorume viene reperito dal taglio dei prati delle aziende agricole limitrofe al progetto (Cascina Causinera o la Cascina della Sig.ra Elisa). La scelta dell utilizzo del fiorume garantisce la continuità genetica e il mantenimento del carattere di rusticità delle specie erbacee presenti, data l area di pregio che ospita il progetto. I tratti interessati da inerbimento subiranno una naturale rivegetazione in tempi brevi e in modo omogeneo, e ciò giustifica l utilizzo principalmente del solo fiorume. Si valuta tuttavia che, l inerbimento possa risultare difficile in alcune delle zone da ripristinare. In questi casi, che stimiamo incidere per un 10% della superficie in esame, si potrà associare al fiorume un miscuglio di semi da vivaio con prevalenza di graminacee e leguminose, selezionate in quantità di 30 gr/m 2 e del concime organico in quantità da 10 a 50 gr/m 2, laddove le aree siano scarsamente humificate. Il materiale viene reperito nei fienili delle cascine vicine, previo accordo con i proprietari dei terreni; verrà raccolto localmente da personale specializzato nel corso dell anno, radunato in sacconi e trasportato fino alle aree oggetto d intervento. Una volta giunti sul luogo, la prima fase consiste nella preparazione di un letto di semina; il terreno dapprima ben drenato verrà poi lavorato manualmente, rastrellando e rimuovendo sassi e radici.

3 B Si compatta poi con un rullo, scegliendo il momento in cui è asciutto; a questo punto si procede alla semina a spaglio. Per evitare di seminare due volte la stessa superficie o di lasciare spazi non seminati, è opportuno delimitare strisce larghe 1 m circa con dei picchetti e procedere su queste con il lavoro. Infine si rastrella la superficie seminata e, se opportuno, si distribuisce eventualmente del fertilizzante organico. La semina avverrà durante la stagione umida, ovvero nei mesi di marzo-maggio e di settembre - novembre. Manutenzione e durata dell opera La manutenzione del manto erboso verrà garantita da interventi di annaffiatura, concimazione, sfalcio e successivo rinfoltimento da praticarsi in caso di evidenti difformità dello strato erbaceo. Inoltre annualmente si verificherà l attecchimento e, dove necessario, si praticheranno cure del caso. 2. Posa della Biostuoia: per il consolidamento di versanti acclivi, si ricorre alla posa di una fibra biodegradabile mista di paglia e cocco. Si tratta di una biostuoia in fibra mista paglia e cocco di grammatura minima 300 g/m 2, contenente semi costituita da materiale biodegradabile a maglia 2 x 2 cm e peso > 300 gr/m 2, fissata al terreno tramite staffe. Il materiale necessario comprende: - biostuoia in fibra mista paglia e cocco totalmente biodegradabile 4 strisce da 2 m x 150 m e 4 strisce da 2 m x 90 m, - 12 tondini di ferro (L = 1.5 m, Ø 30 mm), - staffe in legno 1/ 2 m 2. Il sito viene preliminarmente preparato mediante la riprofilatura del versante e la pulizia dello stesso. Si procede con lo scavo di un solco con sezione a U della profondità di 20/30 cm in prossimità della sommità della scarpata. In tale solco vengono infissi dei tondini in ferro o picchetti verticali lunghi 1.5 m e Ø 30 mm con inclinazione verso monte, distanziati l uno dall altro 2 metri e sporgenti 20 cm all esterno. Si posa la stuoia (4 strisce da 2 m x 150 m e 4 strisce da 2 m x 90 m) mediante lo srotolamento verticale manuale dei singoli elementi, uno accanto all altro procedendo da monte a valle; il lembo di monte dei rotoli verrà infilato nei picchetti, mentre i singoli elementi contigui saranno sovrapposti per 20 cm. I singoli elementi e le zone di sovrapposizione dei rotoli contigui vengono fissati al substrato mediante staffe in legno (indicativamente 1 o 2 al m 2 ). Il posizionamento della stuoia, associata alla semina, avverrà durante la stagione primaverile autunnale.

4 B Manutenzione e durata dell opera La biostuoia, essendo biodegradabile, durerà circa 1 o 2 anni così come le staffe di legno che marciranno con il tempo. 3. Tubi drenanti: laddove il tracciato della Condotta forzata interferisce con aree umide, si ricorre a tubi drenanti posizionati all interno dello medesimo scavo, per favorire l evacuazione degli eccessi d acqua sotterranea. I tubi drenanti in pvc corrugato micro-fessurato vengono messi in opera annegati in pietrisco filtrante. Tali tubi convogliano l acqua verso opportuni punti di raccolta (pozzetti, trincee drenanti). I tubi drenanti vengono interrati nella trincea di scavo della Condotta forzata ad una profondità di 1.60 m, a fianco e sul lato di monte della stessa. Ogni 10 m circa, saranno disposte delle trincee drenanti, costituite da tubi microfessurati con diametro di 160 mm, posati di pietrisco contenuto da geotessile non tessuto. Il posizionamento dei tubi drenanti avverrà a seguito alla posa della Condotta forzata, in quanto entrambi alloggeranno nello stesso scavo. Manutenzione e durata dell opera Nessuna manutenzione prevista. 4. Palizzata con talee e piantine: si ricorre a palizzate vive semplici, con la funzione di consolidamento del versante tramite la radicazione di talee interposte tra i tondami di legno. Si prevede di posizionare 5 file di palizzate semplici vive, per una lunghezza complessiva di 45 m e di altezza 1.70 m. Ogni palizzata è costituita da 3 correnti e 4 traversi in castagno Ø 20/25 cm, connessi tramite chiodatura con barre d acciaio; la struttura viene sorretta da un picchetto di ferro Ø 32 mm L = 1 m, posto a valle. Tra correnti e traversi vengono interposte talee di salice, così che con il tempo la palizzata venga poco a poco sostituita dalle piante stesse, mantenendo la stabilità del versante. Si realizza prima il piano di posa verso monte, poi si posa un tondame di legno parallelo al pendio detto traverso (20-25 cm Ø e L = 4.5 m), che verrà fissato al terreno tramite picchetti di ferro. Si prosegue alla posa di un corrente (20-25 cm Ø e L = 4.5 m) perpendicolare al primo, fissandolo al precedente tramite chiodature in ferro; la sequenza si ripete con altri 5 tondami, che verranno posizionati in modo alternato gli uni rispetto agli altri. Tra di essi, sopra il corrente, verranno posate delle talee di salice, che avranno lunghezza di 25 cm maggiore rispetto alla profondità della palificata prima di arrivare al terreno.

5 B La posa della palizzata viva verrà realizzata durante il periodo di riposo vegetativo. Manutenzione e durata dell opera La manutenzione della palizzata viva di sostegno consiste nel continuo monitoraggio dell opera per evitarne lo scalzamento. Le piante saranno potate a livello del terreno, per favorirne l attecchimento. 5. Scogliera di protezione: la scogliera sarà realizzata con massi a bordo alveo. Viene realizzata con dei massi disposti parallelamente al corso della corrente con la superficie a lato del torrente inclinata in modo da conferire all alveo una sezione trapezoidale. Negli spazi tra i massi, a tergo della scogliera, verrà realizzato un intasamento con calcestruzzo, non visibile dall'esterno. La scogliera verrà posizionata a bordo alveo in sinistra idrografica dell Elvo. I materiali necessari per la realizzazione della scogliera in massi sono: - massi, di dimensioni superiori a 1 m 3 e 2 m 3 per un totale di 400 m 3 ; calcestruzzo per intasamento a tergo La modalità di esecuzione prevede la realizzazione della fondazione e la messa in opera dei massi; questi saranno appoggiati uno a fianco all altro in uno scavo di fondazione di circa 1.5/2.0 m sotto il bordo dell alveo, in modo da assicurasi che non ci sia scalzamento della base della scogliera. Man mano che si procede alla posa dei massi, si provvede all'intasamento a tergo per mezzo di calcestruzzo. L intervento di posa della scogliera in massi sarà realizzato durante il periodo secco, per la necessità di lavorare a bordo alveo in condizioni di asciutta. Manutenzione e durata dell opera Si prevede un periodico controllo della scogliera. 6. Canalette drenanti trasversali superficiali e guado: si poseranno delle canalette in ferro per drenare le acque superficiali delle piste e del sentiero C3, nei punti più depressi. Inoltre dopo il Pian del Toro si realizzerà un guado, in corrispondenza di un piccolo impluvio al posto di un tubo del 800 mm in cemento esistente e oramai otturato. L opera consiste nella realizzazione di canalette in ferro di ridotte dimensioni (16 cm di larghezza, 8 cm di altezza, per una lunghezza di circa 3.5 m ciascuna) per la raccolta delle acque superficiali e per il loro convogliamento sul lato di valle del sentiero, rinforzato con qualche pietra per evitare erosione al piede. Tali canalette verranno posizionate trasversalmente (a spina di pesce verso valle) alla carrareccia esistente ripristinata. Si poseranno in totale 9 canalette.

6 B Per quanto concerne la realizzazione del guado, si utilizzerà solettone in sassi intasati di cls. Nello scavo vengono infisse nel terreno, laddove ritenuto necessario, le canalette in ferro UPN 160 di lunghezza di circa 3.5 m ciascuna. Per la realizzazione del guado, si provvederà a rimuovere la tubazione esistente, e la si sostituirà con dei massi di roccia. Si procederà quindi con la realizzazione del solettone in sassi intasati di cls. Man mano che si procede con il rinterro della Condotta, si faranno i lavori di sistemazione del sentiero comunale C3 e con essi si faranno gli interventi dei dreni e del guado. Manutenzione e durata dell opera Le canalette sono costituite di ferro e per questo sono indistruttibili. Il guado non necessita di particolari interventi di manutenzione; ci si limiterà alla verifica per prevenire eventuali piccoli cedimenti e ripristinare i giunti i cls fra le pietre. 7. Ripristino del sentiero C3 in acciottolato: i tratti in acciottolato non saranno oggetto di scavo e di posa della Condotta, in quanto questa sarà interrata sul fianco di questi tratti. Tuttavia, considerando l eventualità che il passaggio dei mezzi possa rovinare lo stato dell acciottolato esistente, si prevede a lavori ultimati di riportarlo allo stato originale laddove danneggiato. Ciottoli esistenti, sabbia e scapoli (sassi piatti). Laddove, a lavori ultimati, il tratto di sentiero si presenterà danneggiato, si procederà al ripristino dello stesso. Nella peggiore delle ipotesi, il rifacimento completo prevedrà la posa di uno strato di scapoli e poi di un letto di sabbia, ai lati del quale si appoggeranno degli scapoli in modo da formare una cordonatura sul lato di monte del sentiero. Quindi si passerà alla posa dei ciottoli a secco e alla cordonatura sul lato di valle. L intervento sarà effettuato al termine dei lavori. Manutenzione e durata dell opera Si tratta di un intervento duraturo che non richiede particolari manutenzioni se non limitate alla verifica ed eventuale sostituzione degli elementi rotti o staccati. 8. Ripristino profilo della carreggiata: verrà effettuato a seguito della realizzazione dello scavo per la posa della Condotta forzata. Il ripristino prevede inoltre l allargamento della sezione stradale a 3,2 m, ed il rifacimento del fondo della stessa. A completamento, lungo i versanti di monte e di valle del sentiero i muri in sasso già esistenti saranno sistemati laddove dissestati.

7 B Alcuni tratti del sentiero saranno consolidati lungo la banchina di valle dello stesso; ricostruendo i muriccioli in pietra a secco con paramento interno intasato in cls di larghezza di circa 50 cm e di altezza variabile. In alcuni casi si faranno anche dei tratti di muriccioli nuovi. i Materiale di risulta dello scavo: terra compattata con presenza di elementi rocciosi, materiale roccioso in matrice di terra. Laddove in presenza di terra compattata con presenza di elementi rocciosi, il fondo sarà ricostituito in materiale terroso vagliato con benna vagliatrice, per uno spessore di 5 cm, di ghiaia a spacco (di granulometria cm). Pietrame per la costruzione del muricciolo in pietra, reperito in loco o da cave della zona. Il sentiero sotto cui verrà posata la Condotta verrà riempito da materiale di risulta dello scavo. Il terreno verrà profilato per mezzo di un escavatore ed eventualmente compattato con un rullo, fino a creare uno spessore di 5 cm. L intervento si farà appena terminato lo scavo, per facilitare da subito il passaggio dei mezzi. Manutenzione e durata dell opera Si provvederà a verificare lo stato della carreggiata, per prevenire eventuali piccoli cedimenti.

8 B Localizzazione degli interventi 1.Semina con fiorume: Aree di cantiere Si tratta di aree per lo più pianeggianti, in cui si prevede di intervenire tramite rinnerbimento con semina di fiorume a spaglio. Di seguito viene riportata l estensione delle aree e la proporzionale quantità di fiorume. - Area di cantiere della Presa (Tracciolino): 500 m 2 pari a 15 kg di fiorume - Pian del Toro: 550 m 2 pari a circa 16 kg di fiorume - Pian dell Asino: 300 m 2 pari a 9 kg di fiorume - Cascina Sparone: 750 m 2 pari a circa 22 kg di fiorume - Cascina Causinera: 400 m 2 pari a 12 kg di fiorume - Rio Solasca: 225 m 2 pari a circa 7 kg di fiorume Attraversamento della Condotta lungo i prati, in corrispondenza del distacco dalla Strada Comunale C3 della Prera Questa fascia, che ha pendenza medio bassa dei versanti (< 30 %), si estende per circa m 2 (= 770 m x 4 m B). La copertura prativa tramite la semina di fiorume (92 kg) lungo tutta la fascia interessata dallo scavo per la posa della Condotta, consente di riportare i versanti all aspetto originale. Alla luce di nuovo sopralluogo nell area, si è valutato di non dover ricorrere a piantumazioni localizzate o ad altre opere d ingegneria naturalistica nei punti d intercettazione dei piccoli rii. Pista di accesso alla Centrale L area verrà interessata da interventi di riinerbimento sulle scarpate di monte e di valle della pista con semina a spaglio di fiorume. L area interessata è di m 2 e sarà seminata con circa 38 kg di fiorume. 2 Posa di biostuoia Tratto in corrispondenza del Rio Gambiera Il tratto, di estensione di 300 m 2 (75 m L x 4 m B) e pendenza pari a 40 %, è interessato dalla posa di 2 strisce di biostuoia. Fascia di esbosco che si realizzerà sotto la Cascina Causinera per la posa della Condotta forzata. Il versante, di pendenza pari a 40 % e di estensione di 300 m 2 (75 m L x 4 m B), sarà interessato dall utilizzo di una stuoia protettiva contenente semi, fissata al substrato tramite picchetti. Dopo circa 2/3 anni dalla posa del biotessile, si potrà, se ritenuto necessario, ricorrere all uso di una steccata di larice o castagno scortecciati (90 m L), che consenta di evitare l erosione dovuta al ruscellamento superficiale. Il tondame avrà un Ø 10 cm; i pali verticali saranno interrati di circa 70 cm; ogni fila sarà larga 3 m e distante dalla successiva di circa 2,5 m. Sempre in un secondo tempo, l area interessata dall intervento potrà eventualmente ospitare essenze vegetali autoctone (talee di salici, pioppi, noccioli o biancospino).

9 B Le talee, prelevate con dovuta cautela, avranno un altezza di 70 cm, un Ø 2 cm e un età compresa tra 2 o più anni. Le talee potrebbero venir collocate solo ovviamente a margine della fascia in quanto le radici possono danneggiare il rivestimento della Condotta forzata; esse potrebbero essere distanziate a 3 m tra una fila e quella successiva. 3 Tubi drenanti Aree umide Il tracciato della Condotta interferisce con delle aree umide, localizzate in località Pian del Toro e sotto la Cascina della Sig.ra Elisa. In tali aree, per favorire l allontanamento delle acque e garantire un efficiente drenaggio, verranno posizionati dei tubi drenanti che verranno posizionati nelle trincee di posa della Condotta. Presso la pista di accesso alla Centrale Si posizioneranno due tubi drenanti in pvc microfessurati diametro 160 mm, uno all inizio della pista dietro il muro di sostegno e l altro dietro l altro muro dopo la curva della pista di accesso. Parallelamente alla pista verrà realizzata una cunetta per la raccolta delle acque superficiali; lungo il tracciato verranno posizionati 5 pozzetti. 4 Palizzata viva Pista di accesso alla Centrale Si prevede di consolidare il versante di monte della pista di accesso alla Centrale, subito sotto la casa esistente, con 5 file di palizzate vive semplici di lunghezza complessiva 45 m ( = 9 m / fila x 5 file), disposte a file parallele digradanti dall alto verso il basso. 5 Scogliera di protezione rinverdita Restituzione Il bordo alveo si realizzerà una scogliera lunga circa 50 m L x 8 m 3 = 400 m 3 in massi rinverdita con talee di salice e intasata a tergo di calcestruzzo. 6 Canalette drenanti trasversali superficiali e guado Le canalette trasversali in ferro per la raccolta delle acque superficiali saranno posate lungo il sentiero C3 laddove ci sono degli impluvi, cioè dove l acqua di pioggia tende a raccogliersi e stagnare. Più precisamente, le 9 canalette previste saranno così ubicate lungo il sentiero: - due tra le progressive 348,25 e 417,60; - una tra le progressive 1114,50 e 1137,60; - una tra le progressive 1160,20 e 1197,65; - una tra le progressive 1503,85 e 1583,85; - una tra le progressive 1679,70 e 1781,10; - una tra le progressive 1781,10 e 1809,70; - una tra le progressive 2025,75 e 2112,75; - una tra le progressive 2112,75 e 2188,75. Il guado, come miglioramento della situazione esistente assolutamente inefficacie, si colloca alla progressiva 1629,35.

10 B Ricostituzione del sentiero C3 Il ripristino sarà effettuato per i tratti di acciottolato esistenti, eventualmente danneggiati dal passaggio dei mezzi di cantiere: - primo tratto: da progressiva a ; - secondo tratto: da progressiva a ,85. 8 Ripristino profilo della carreggiata Il ripristino del profilo della carreggiata interesserà tutto il tracciato della strada comunale interessata dal passaggio della Condotta, ovvero dalla progressiva 348,25 alla progressiva 3109,15.

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