ANALISI DEL CONTESTO ESTERNO

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1 ANALISI DEL CONTESTO ESTERNO pag. 4 di 158

2 PRINCIPALI CARATTERISTICHE DELL ASL DELLA PROVINCIA DI BERGAMO L ASL della provincia di Bergamo è stata costituita in Azienda con personalità giuridica pubblica e dotata di autonomia dal 1 gennaio 1998 attraverso l aggregazione delle disciolte Aziende USSL di Bergamo, Albino, Ponte San Pietro e Treviglio. Il territorio di competenza coincide con quello della provincia di Bergamo e si estende su un area di 2.722,86 kmq di cui il 64% costituita da rilievi montuosi con persistenti difficoltà di comunicazione a causa della configurazione orografica. Nelle aree montane risiede circa il 21% della popolazione. La provincia comprende 244 Comuni di cui il 98% con popolazione inferiore ai abitanti. L ASL è strutturata in articolazioni organizzative territoriali: sette Distretti Socio Sanitari, cinque Settori del Dipartimento di Prevenzione Medico, due Distretti veterinari, un SerT. Mappa della provincia di Bergamo (Fonte SITERA Provincia di Bergamo) La dinamica demografica della provincia è stata caratterizzata, in quest ultimo ventennio, da un tasso di natalità relativamente elevato e da un basso tasso di mortalità complessiva, congiuntamente ad un saldo migratorio costantemente positivo. pag. 5 di 158

3 Trend storico della crescita della popolazione in provincia di Bergamo Il saldo naturale positivo coniugato con il saldo migratorio positivo ha determinato, nel tempo, un costante sviluppo della popolazione che, al 1 gennaio 2011, risultava pari a individui, di cui uomini e donne (dato ufficiale ISTAT). Anche nel corso del 2010, il saldo naturale positivo (+2.795), congiuntamente ad un saldo migratorio ancor più positivo (+8.741), aveva determinato un aumento della popolazione. I principali fenomeni demografici che caratterizzano la provincia di Bergamo sono i seguenti: la presenza di cittadini di origine straniera appare radicarsi sempre più: i maschi costituiscono il 12% dell intera popolazione maschile, le femmine il 10%. Il tasso di natalità della popolazione straniera residente nella provincia di Bergamo (24,0 per stranieri residenti) è superiore ai corrispettivi indici regionale (20,0) e italiano (17,1). I tassi di fecondità delle donne bergamasche rispetto alle donne straniere residenti sono inferiori della metà (34,6 vs 86,5); la struttura demografica della popolazione presenta un indice di vecchiaia pari a 121,8, con ulteriore peggioramento rispetto all anno 2010 (pari a 114,2); tale indice rimane comunque inferiore sia alla regione Lombardia, sia all Italia (entrambi posti a 141). La piramide dell età della popolazione bergamasca rappresenta la struttura di una popolazione in cui la maggioranza dei soggetti è concentrata nelle fasce di età centrali, dando al grafico una conformazione a botte tipica delle popolazioni anziane (cfr anche grafico Distribuzione della popolazione per genere e classi di età); il tasso di abortività volontaria (7,1) appare inferiore al dato medio lombardo (8,4) ed a quello nazionale (8,2), così come, di converso, il tasso di natalità (10,3) è superiore ai rispettivi parametri di confronto citati (Regione Lombardia 9,9; Italia 9,3); vi è una notevole eterogeneità sul territorio per gran parte degli indici considerati. La distribuzione stessa della popolazione assoluta si presenta eterogenea, concentrata nella zona urbana, peri-urbana e della pianura bergamasca, mentre le zone montuose appaiono spopolate ; gli indici di vecchiaia sono particolarmente pronunciati nelle zone montane (cfr grafici Distribuzione della popolazione per Comune-valori assoluti e Distribuzione della popolazione per indice di vecchiaia); le analisi effettuate evidenziano come le aree provinciali siano suddividibili in tre sostanziali gruppi, omogenei per comportamento dei principali indicatori demografici (cfr grafico -Analisi dei raggruppamenti distrettuali per variabili demografiche). Il primo gruppo è composto dagli ambiti di Dalmine, Romano, Valle Cavallina, Basso Sebino, Isola Bergamasca, Treviglio, Seriate, Grumello; il pag. 6 di 158

4 secondo gruppo da Alto Sebino, Valle Seriana Superiore, Valle Seriana, Bergamo, Valle Imagna; il terzo gruppo dalla sola Valle Brembana. Questo ambito presenta, in modo pressoché costante, i valori più critici degli indici considerati. Si può individuare un andamento progressivo degli indicatori, dal primo gruppo al terzo gruppo, caratterizzato congiuntamente da una diminuzione della popolazione giovane e di quella in età produttiva e da un aumento della popolazione anziana. Queste dinamiche determinano il costituirsi di una popolazione modicamente più giovane di quella regionale e congiuntamente, a causa del basso quoziente di mortalità, si assiste al progressivo incremento della quota di persone anziane. Distribuzione della popolazione per genere e classi di età Distribuzione della popolazione per Comune (valori assoluti) pag. 7 di 158

5 Distribuzione della popolazione per indice di vecchiaia Analisi dei raggruppamenti distrettuali per variabili demografiche pag. 8 di 158

6 IL QUADRO EPIDEMIOLOGICO L evoluzione del quadro demografico ora delineata, caratterizzata dal costante aumento della frazione di persone anziane, ha comportato un parallelo incremento della prevalenza di patologie cronicodegenerative, che ha inciso sul quadro epidemiologico e sulla conseguente domanda sanitaria e socio sanitaria. In linea generale, si assiste, da un lato, ad un progressivo aumento dell aspettativa di vita, associato all aumento della prevalenza del numero di soggetti adulti/anziani affetti da patologie croniche e a lungo termine, dall altro, si osserva un aumento della fragilità legata alla perdita di abilità fisiche, psicologiche e sociali, spesso in presenza di quadri clinici di grande complessità che mutano continuamente nel corso della storia naturale della malattia. Una dimensione di fragilità di particolare rilevanza è quella riferita alla condizione di non autosufficienza della persona, determinata dall invecchiamento, associato a malattie, o da patologie insorgenti alla nascita o nel corso dell esistenza che limitano la capacità funzionale e che richiedono alla famiglia la messa in campo, per l assistenza, di risorse fisiche e psicologiche, oltre che economiche. LA MORTALITÀ Mortalità generale Il tasso medio della mortalità provinciale è pari a 8,27 (per abitanti), inferiore rispetto a Regione Lombardia (9,18 per ab.) e Italia (9,74 per ab.). La distribuzione intra-provinciale su base distrettuale è presentata nel grafico successivo, in cui si evidenzia come la mortalità generale rifletta, in sostanza, la distribuzione dell indice di vecchiaia. Analisi della mortalità generale per ambito pag. 9 di 158

7 Mortalità specifica per causa Il quadro epidemiologico dell ASL è caratterizzato da una costante elevata incidenza della mortalità per cause tumorali che risulta significativamente superiore al dato regionale. Particolare rilevanza è assunta dai tumori dell apparato gastroenterico, pancreas e fegato. Un dato positivo emerge al contrario per i tumori della mammella in cui il tasso di mortalità è ampiamente al di sotto del tasso regionale, a testimonianza dell utilità delle azioni di prevenzione attivate. Di converso, il tasso di mortalità per cause cardiovascolari risulta in linea con i dati regionali. Mortalità proporzionale per grandi cause Gruppi di patologie %maschi %femmine %totale Malattia del sistema circolatorio 32,06 41,18 36,69 Tumori 41,32 30,42 35,79 Malattie respiratorie 7,16 6,11 6,63 Malattie dell appartato digerente 4,15 4,66 4,41 Traumatismi 5,74 2,89 4,30 Altro 9,56 14,74 12,19 pag. 10 di 158

8 Le tabelle che seguono descrivono la mortalità per le principali patologie, per i maschi e per le femmine. Le tabelle evidenziano come la mortalità maschile sia prevalentemente determinata da cause oncologiche e cardiovascolari; simile osservazione è applicabile anche al genere femminile. Nei maschi, tumori polmonare e cardiopatie ischemiche sono tuttora le cause specifiche più rilevanti. Nelle femmine, le forme ischemiche cardiache ed i disturbi circolatori dell encefalo sono le cause specifiche di maggior peso; tra i tumori, oltre al carcinoma mammario, sta sempre più acquistando rilevanza il carcinoma polmonare. pag. 11 di 158

9 Le tendenze temporali della mortalità Per quanto riguarda, nello specifico, le cause tumorali, è rilevante verificare come i trend temporali per genere siano differenziati: negli uomini è in costante flessione, mentre nelle donne è sostanzialmente stabile. I trend relativi alla mortalità per patologie cardiovascolari mostrano invece una costante flessione in entrambi i generi. pag. 12 di 158

10 Le patologie croniche in provincia di Bergamo attraverso la Banca Dati Assistiti (BDA) Alla luce della dinamica demografica antecedentemente illustrata, la dimensione epidemiologica territoriale necessita di una descrizione più ampia e completa, rispetto alla sola valutazione della mortalità, attraverso indicatori che evidenzino la prevalenza delle patologie croniche, legate al progressivo deterioramento fisiologico che si accompagna ai naturali processi di invecchiamento insieme alla disabilità ed alla perdita dell autosufficienza fisica. A questo scopo è stato sviluppato uno strumento quale la BDA - Banca Dati Assistito. La BDA costituisce una metodologia di analisi finalizzata alla lettura dello stato di salute e della domanda sanitaria dei cittadini lombardi, con una impostazione epidemiologica che vorrebbe superare i tradizionali indicatori di mortalità e di incidenza, per avvicinarsi al consumo di risorse ed ai percorsi di cura che caratterizzano il cittadino portatore di una determinata patologia (o condizione). La BDA 2011 è stata elaborata tenendo in considerazione i seguenti profili distinti: 01.deceduti; 02.trapiantati; 03.insufficienza renale cronica; 04.HIV/AIDS; 05.neoplastici; 06.diabetici; 07.cardiovasculopatici; 08.broncopneumopatici; 09.gastroenteroepatopatici; 10.neuropatici; 11.malattie autoimmuni; 12.malattie metaboliche/endocrinopatie; 13.malattie rare; 14.partorienti; 15.altro-non utente; 16.altro. Il profilo Altro Non Utente comprende tutti gli assistiti per i quali non è stata rilevata nessuna prestazione a carico SSN; il profilo Altro include tutti gli assistiti con prestazioni a carico del SSN, ma non eligibili, sulla base degli algoritmi definiti, alle categorie precedenti. Le tabelle che seguono evidenziano la distribuzione per ambito dei profili di cronicità, sia come dimensione numerica assoluta (per genere ed età), sia come consumo (spesa assoluta e spesa pro-capite). BDA ASL Bergamo Profilo 2011 per categorie e genere Genere Femmine Maschi Totale Conteggio % casi Conteggio % casi Conteggio % casi 01.deceduti ,9% ,8% ,8% 02.trapiantati 530 0,1% 927 0,2% ,1% 03.insuff.renale cr ,3% ,4% ,4% 04.HIV/AIDS 984 0,2% ,5% ,3% 05.neoplastici ,4% ,9% ,2% 06.diabetici ,6% ,3% ,0% 07.cardiovasculopatici ,0% ,2% ,1% 08.broncopneumopatici ,2% ,4% ,3% 09.gastroenteroepatopatici ,2% ,3% ,2% 10.neuropatici ,7% ,6% ,6% 11.mal.autoimmuni ,2% ,2% ,7% 12.metabol./endocrinop ,7% ,7% ,2% 13.malattie rare ,5% ,3% ,4% 14.partorienti ,8% 0 0,0% ,9% 15.altro-non utente ,1% ,6% ,3% 16.altro ,1% ,5% ,4% Totale ,0% ,0% ,0% Escludendo le categorie 15. e 16., non rappresentative di patologie croniche, la categoria 07.cardiovasculopatie è quella quantitativamente più rappresentata, seguita dalle neoplasie e dal diabete. pag. 13 di 158

11 BDA ASL Bergamo Consumi 2011 per categorie e tipologia ricoveri farmaci specialistica altre voci totale 01.deceduti trapiantati insuff.renale cr HIV/AIDS neoplastici diabetici cardiovasculopatici broncopneumopatici gastroenteroepatopatici neuropatici mal.autoimmuni metabol./endocrinop malattie rare partorienti altro Totale BDA ASL Bergamo 2011-Consumi pro-capite per categorie ricoveri farmaci specialistica altre voci totale 01.deceduti trapiantati insuff.renale cr HIV/AIDS neoplastici diabetici cardiovasculopatici broncopneumopatici gastroenteroepatopatici neuropatici mal.autoimmuni metabol./endocrinop malattie rare partorienti altro Totale I consumi pro-capite più elevati sono determinati dalle categorie 02.trapiantati e 03.insufficienza renale cronica. Epidemiologia socio sanitaria Vi sono alcuni settori di patologia che, in base ai modelli organizzativi storici di riferimento, si configurano a cavaliere tra i settori sanitario e socio-sanitario. Particolare interesse, in questo senso, rivestono tutte quelle patologie in cui, accanto ai processi diagnostico-terapeutici classici, sempre più acquistano importanza gli elementi di ordine assistenziale post-acuzie o comunque in fase di patologia stabilmente cronicizzata (ad esempio, le demenze e la malattia di Parkinson), così come le patologie che determinano un importante disabilità (come le gravi cerebro-lesioni acquisite). In questo capitolo si tratteggerà brevemente la situazione bergamasca nelle aree citate. pag. 14 di 158

12 Patologie neurodegenerative del Sistema Nervoso Centrale Le malattie degenerative del Sistema Nervoso Centrale risultano tra le più invalidanti come complessivo burden of disease. Le più frequenti al riguardo sono la demenza tipo Alzheimer, la demenza vascolare e la Malattia di Parkinson (MP), ed interessano mediamente il 3-4 per mille della popolazione generale per quanto riguarda la malattia di Alzheimer, il 2-3 per mille per la demenza vascolare, e il 2 per mille per MP. Tutte queste malattie crescono esponenzialmente in frequenza con l età. Tra queste forme, Demenze e Malattia di Parkinson sono le più diffuse anche a Bergamo. Malattia di Parkinson ( ) Le stime di frequenza sull epidemiologia della MP, in genere prodotte da studi campionari ad hoc, mostrano un ampia eterogeneità, evidenziano prevalenze che variano tra 65 e 260/ abitanti. Gli studi di incidenza, meno numerosi rispetto a quelli di prevalenza, hanno rilevato tassi variabili tra 4,9 e 23,8/ abitanti. Il confronto fra gli studi e le relative stime, tuttavia, non è immediato, a causa di approcci di rilevamento e criteri diagnostici adottati di differente natura, spesso non comparabili. Per produrre attendibili stime epidemiologiche locali di prevalenza e incidenza, si è proceduto attraverso l integrazione delle fonti informative ASL, secondo algoritmi che massimizzano la plausibilità di attribuzione di un paziente alla categoria patologica in studio. L algoritmo sviluppato ha permesso l individuazione di 2425 soggetti prevalenti. Ciò equivale ad una prevalenza periodale per l anno 2008 pari a 235 per assistiti. La prevalenza specifica per genere è rispettivamente pari a 23,14 per negli uomini e 24,03 per nelle donne. Si è inoltre analizzata la distribuzione di prevalenza di MP sulla base della residenza comunale dei pazienti tracciati. La mappa mostra i decili della distribuzione dei tassi comunali per 1000 residenti, ed evidenzia aree a rischio aumentato di morbosità nell'area montana e (in parte) metropolitana. Esistono aggregati spaziali e singoli comuni a prevalenza particolarmente elevata, probabilmente espressione in parte della demografia locale, in parte di aspetti genetici, meritevoli di approfondimento. Malattia di Parkinson Distribuzione dei tassi specifici per residenza (scala colorimetrica basata sui decili della distribuzione) Le Demenze ( ) La Malattia di Alzheimer e le altre forme dementigene rappresentano una reale emergenza, presentando un impatto epidemiologico notevole non solo sull'assistenza sociale e sanitaria, ma anche sotto il profilo economico, sia del sistema di welfare sia delle singole famiglie. L analisi dei dati del Registro ASL delle Demenze ha evidenziato una prevalenza puntuale nel territorio provinciale di Bergamo, all 1/1/2012, pari a 81,2 per abitanti -casi prevalenti: 8821, di cui M: 2733 (30,6%) e F: 6188 (69,4%). Per quanto concerne l incidenza, nel 2011 sono stati individuati 1720 nuovi casi, per un tasso di incidenza (su popolazione generale ) pari a 15,66 per abitanti. La distribuzione della prevalenza per Distretto è mostrata nel grafico successivo. pag. 15 di 158

13 Demenze - Prevalenza 2011 per Ambito (per ab.) 100,0 90,0 80,0 70,0 60,0 50,0 40,0 30,0 20,0 10,0 0,0 01-Bergamo 87,6 02-Dalmine 51,6 03-Seriate 55,3 04-Grumello 43,5 05-Valle Cavallina 61,9 06-Monte Bronzone-Basso Sebino 65,6 07-Alto Sebino 84,2 08-Valle Seriana 94,3 69,7 09-Valle Seriana Sup e Val di Scalve 10-Valle Brembana 82,6 11-Valle Imagna e Villa Almè 50,2 12-Isola Bergamasca 61,4 13-Treviglio 47,6 14-Romano di Lombardia 52,7 65,7 Totale Il grafico che segue mostra la distribuzione per genere ed età dei casi individuati. Sono evidenti i punti di massimo nelle donne tra gli anni di età e negli uomini intorno ai 79. La demenza e i bisogni di salute ad essa connessi rappresentano una grande sfida per i sistemi sociosanitari dei paesi industrializzati, in relazione all evoluzione demografica. I pazienti anziani con demenza necessitano di un approccio integrato, che vede nella componente specialistica neurologica la baseline diagnostica-terapeutica, a favore di una maggiore attenzione al case management del paziente, del caregiver e del contesto sociale in cui vive. E necessario attivare/rafforzare politiche di welfare pag. 16 di 158

14 orientate allo sviluppo di interventi di sussidiarietà e inclusione sociale, incentrate sulle relazioni familiari, amicali e di "vicinato, oltre che sulle tradizionali linee di offerta istituzionale. Epidemiologia delle Gravi Cerebro-Lesioni Acquisite (GCLA) Per grave cerebro lesione acquisita (GCLA) si intende un danno cerebrale, dovuto a trauma o ad altre cause (anossia cerebrale, emorragia/ischemia cerebrale), tale da determinare una condizione di coma di durata non inferiore alle 24 ore, e menomazioni sensomotorie, cognitive o comportamentali permanenti, tali da comportare disabilità. La patologia da GCLA (Traumatica e Non Traumatica) produce esiti di notevole impatto sociale, sia per il tipo di disabilità conseguente (cognitiva, neuromotoria, comportamentale), sia perché tra le classi di età più colpite appare rilevante quella dei giovani adulti, in particolare per le lesioni da Trauma Cranio Encefalico (TCE). Ciò implica dunque estese compromissioni di ruolo e di produttività sociale. Numerosi studi evidenziano che, tra coloro che subiscono una GCLA, la maggior parte presenta conseguenze moderate sul piano neuromotorio, ma associate a gravi esiti sul piano cognitivo e comportamentale, tali da produrre la perdita del ruolo lavorativo. L ASL di Bergamo ha effettuato un rilevamento epidemiologico retrospettivo delle GCLA in provincia di Bergamo, relativamente al periodo , utilizzando le Schede di Dimissione Ospedaliera (SDO) prodotte dalle strutture di degenza. L analisi completa è raccolta in un volume disponibile presso la Provincia di Bergamo e presso l ASL di Bergamo ( La disabilità da gravi cerebrolesioni acquisite in provincia di Bergamo Epidemiologia, continuità assistenziale e qualità di vita: dalle Consensus Conference alla programmazione socio-sanitaria sul territorio a cura di Alberto Zucchi, Gennaro Esposito, Silvano Gherardi, Michela Persico. Volume della Collana: I Quaderni di Risorse-Area Disabilità a cura del Settore Politiche Sociali e Salute- Provincia di Bergamo). Nel periodo si sono identificati soggetti univoci che abbiano avuto almeno un ricovero con una diagnosi per GCLA; la media annua di soggetti è pari a 3.328, con un trend in modico decremento. La tabella successiva mostra come il peso complessivo dei ricoveri per GCA, sul totale dei ricoveri annui degli assistiti bergamaschi, sia pressoché costantemente pari al 2,1%. La distribuzione per genere vede una sostanziale prevalenza quantitativa del genere maschile (58% vs 42%). Il rapporto medio annuo M:F è pari ad 1,38. Tale distribuzione è identica, sostanzialmente, in tutti gli anni considerati. N. soggetti Genere ricoverati per GCA Maschi Femmine Totale per anno e genere N.casi % casi riga N.casi % casi riga N.casi % casi riga anno ,4% ,6% ,0% ,2% ,8% ,0% ,4% ,6% ,0% ,3% ,7% ,0% ,3% ,7% ,0% ,4% ,6% ,0% Totale ,0% ,0% ,0% Le principali evidenze emerse dall analisi completa sono le seguenti: il fenomeno GCLA è di particolare rilevanza quantitativa in provincia di Bergamo, in quanto il buden of disese indotto da circa 3400 pazienti all anno è certamente da valutare approfonditamente per l impatto sul sistema sanitario, sul sistema riabilitativo e sulle famiglie, oltre che sul paziente stesso Una quota pari ad 8% dei ricoverati decede entro la durata del ricovero stesso; il 12,5% dei ricoverati viene indirizzato ad un percorso riabilitativo dopo la dimissione dalla struttura per acuti; le cause dei traumatismi sono differenti con le età. I traumi da incidente stradale sono prevalenti nell'età adulta, con un picco particolarmente rilevante nell età compresa tra 15 e 24 anni, sia per i pag. 17 di 158

15 maschi che per le femmine. Nell'età infantile e nell'età senile risultano prevalenti gli infortuni domestici. Gli infortuni sul lavoro sono prevalenti negli uomini in età compresa tra i 20 ed i 55 anni, con un picco intorno ai 40. Queste evidenze appaiono importanti in un ottica di pianificazione di interventi di prevenzione; l ASL di Bergamo si presenta, per i cinque anni analizzati nel confronto, sostanzialmente in linea con i tassi medi regionali; l analisi geografica mostra invece alcune aree specifiche della provincia di Bergamo, in buona parte già evidenziatesi nelle mappe locali, con livelli di prevalenza particolarmente elevati. Per ulteriori dettagli statistici, si rimanda al volume citato. Sintesi Il quadro di transizione epidemiologica e demografica, caratterizzato da progressivo invecchiamento della popolazione e riduzione della mortalità generale, mostra un continuo innalzarsi dell aspettativa di vita. Lo sviluppo di nuove conoscenze e l avanzamento delle tecnologie mediche consente sempre più il superamento delle fasi critiche in patologie drammaticamente acute verso un evoluzione cronica. Assistiamo così al forte spostamento del bisogno di salute verso le malattie cronico-degenerative e le malattie stabilmente cronicizzate, con l innesto di forte disabilità acquisita post-acuzie. Fenomeni in cui patologie rilevanti, come carico e come costi anche economici, ma soprattutto come impatto sociale e familiare, si dimostrano paradigmi di complessità fra bisogno sanitario e bisogno sociale del paziente, del caregiver e della famiglia. Tutto ciò individua come temi centrali, sia strategici, sia clinici, le problematiche della complessità, della fragilità e della disabilità. La continuità assistenziale diventa dunque focus essenziale, in una logica programmatoria di integrazione dei percorsi diagnostico-terapeutici, riabilitativi e assistenziali, congiuntamente all ottimizzazione dei servizi sanitari, socio-sanitari e sociali, per rispondere a questi nuovi bisogni epidemiologici. Il determinarsi delle condizioni di fragilità sanitaria è strettamente intrecciato con la fragilità sociale e l obiettivo dei sistemi di welfare (sanitario e sociosanitario) deve convergere nell assicurare una serie di prestazioni e di tutele ai pazienti in relazione ai livelli di assistenza garantiti. pag. 18 di 158

16 IL QUADRO DELLE STRUTTURE SANITARIE, SOCIO SANITARIE E SOCIALI Unità d offerta sanitarie Accreditate a contratto Accreditate NON a contratto Strutture di ricovero Presidi ospedalieri afferenti ad AO 10 Case di cura private accreditate 9 1 Sperimentazioni gestionali 3 Poliambulatori privati accreditati* 27 7 Strutture residenziali psichiatriche 15 2 *i dati comprendono: Poli/ambulatori, Centri di Medicina dello Sport, Servizi di Medicina di Laboratorio Unità d offerta socio-sanitarie 197 AREA ANZIANI Residenze Sanitarie Assistenziali per anziani (R.S.A.) * 62 Centri diurni integrati per anziani (C.D.I.) 29 AREA DISABILI Residenze Sanitarie per disabili (R.S.D.) 10 Comunità socio sanitarie per disabili (C.S.S.) 19 Centri diurni per disabili (C.D.D.) 23 AREA DIPENDENZE Enti privati accreditati per le dipendenze 16 Ser.T. pubblici 6 AREA MINORI/FAMIGLIA Consultori privati accreditati 13 Consultori ASL ** 10 STRUTTURE RIABILITATIVE (ex dgr 19883/2004) 6 HOSPICE 4 * Nuclei Alzheimer in RSA n. 13 ** Il numero si riferisce alla sedi consultoriali principali; sono inoltre presenti n. 8 sedi distaccate. Unità d offerta sociali 345 AREA INFANZIA Nidi 173 Micro-nidi 35 Nidi Famiglia 27 Centri prima infanzia 2 AREA MINORI/FAMIGLIA Comunità educative 20 Comunità madre con bambino 4 Centri di Pronto intervento 3 Alloggi per l autonomia 3 Comunità familiari 4 Centri di aggregazione giovanile 17 AREA DISABILI Centri socio Educativi 20 Servizi Formazione Autonomia 29 ALTRO Unità d offerta sperimentali 3 Residenzialità leggera per anziani (Case Albergo ex PSA 88/90) 6 Strutture di accoglienza per persone con disagi vari (Comunità alloggio di 7 risocializzazione e reinserimento ex PSA 88/90) pag. 19 di 158

17 I MEDICI DI ASSISTENZA PRIMARIA STATISTICA MEDICI PER FORME ASSOCIATIVE ALLA DATA 09/2012 MAP n. medici: 707 n. assistiti: Forma associativa n. Medici % Medici n. Assistiti % Assistiti ASSOC. GENERICI - ACCORDI REGIONALI 0 0,00 0,00 0,00 MEDICINA DI RETE , ,53 MEDICI DI GRUPPO , ,27 ASSOCIAZ. ART.40 - CONTRATTO NAZIONALE 67 9, ,12 COLLABORAZIONE INFORMATICA , ,27 COLLABORATORE STUDIO MEDICO , ,37 UTILIZZO PERSONALE INFERMIERISTICO , ,57 PRENOTAZ. ORE AMBULATORIO 0 0,00 0,00 0,00 COLLEGAMENTO POSTA ELETTRONICA 0 0,00 0,00 0,00 RITORNI FLUSSI INFORMATIVI 0 0,00 0,00 0,00 COLLABORATORE STUDIO MEDICO , ,37 UTILIZZO PERSONALE INFERMIERISTICO , ,57 PdF n. medici: 132 n. assistiti: Forma associativa n. Medici % Medici n. Assistiti % Assistiti ASSOC. PEDIATRI - ACCORDI REGIONALI 34 25, ,71 MEDICINA DI RETE 34 25, ,21 MEDICI DI GRUPPO 21 15, ,85 ASSOCIAZ. ART.40 - CONTRATTO NAZIONALE 0 0,00 0,00 0,00 COLLABORAZIONE INFORMATICA COLLABORAZIONE STUDIO MEDICO 59 44, ,95 FORME ASSOCIATIVE EVOLUTE 7 5, ,29 UTILIZZO PERSONALE INFERMIERISTICO 23 17, ,17 LE FARMACIE FARMACIE TERRITORIALI 272 PARAFARMACIE 22 DISPENSARI 35 Farmacie del territorio provinciale (al 31 ottobre 2012) pag. 20 di 158

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