Ermeneutica dell Espressione Sportiva Progetto EdES
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- Umberto Alessi
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1 Saggistica Aracne
2 Ermeneutica dell Espressione Sportiva Progetto EdES
3 Paolo Marchesini Il Precettore Sportivo Libro II: Principii di Metodo (Testo metodologico) Prefazione di Roberto Busa SJ Presentazione di Roberta Baldi
4 Copyright MMXIII ARACNE editrice S.r.l. via Raffaele Garofalo, 133/A B Roma (06) ISBN I diritti di traduzione, di memorizzazione elettronica, di riproduzione e di adattamento anche parziale, con qualsiasi mezzo, sono riservati per tutti i Paesi. Non sono assolutamente consentite le fotocopie senza il permesso scritto dell Editore. I edizione: febbraio 2013
5 A Giovanni, Carla, Alberto, Davide con indissolubile sentimento ed immensa riconoscenza A Padre Roberto Busa con sconfinata e intramontabile ammirazione A Tazio Roversi con commossa gratitudine.
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7 L educazione non si fonda su di un fatto di scienza (ossia l uso di un solo capitolo della realtà) bensì su di un atto di sapienza (ovvero il senso di tutto il libro della realtà) e richiede pertanto un approccio operativo eminentemente interdisciplinare. La naturale predisposizione dell uomo all universalità non a caso inscritta nel significato stesso della parola io spiritus cui si da nome persona ne è ad un tempo alfabeto, vocabolario ed enciclopedia. (da un intervista radiofonica dell Autore)
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9 Prefazione di ROBERTO BUSA SJ Al corpus scritto de Il Precettore Sportivo (Compendio) Non sono mai stato uno sportivo. Da ragazzo mai ho giocato bene a pallone: quando ero necessario per salvare il numero, le due squadre facevano a pari e dispari per decidere chi dovesse sopportarmi. In compenso, oltre a grandi camminate sulle Alpi fino alle cime del Cevedale che passa i 4000 metri andavo bene sui libri, prima per forza di memoria e più tardi per forza di metodo. E così i miei sport furono, e sono, soltanto quattro: filosofia, teologia, linguistica e informatica. Delle migliaia di libri non so quante ne lessi e quante ne studiai; di quelli che scrissi, so che tra 102 volumi e 445 articoli al Settembre di questo 2008 sono 547, in sedici lingue, di complessive pagine né una più né una meno... Perciò dapprima recalcitrai all invito di prefare questo volume: ma poi per l antica amicizia e stima verso la famiglia dell Autore, cedetti e accettai, pur confessando qui che di attività sportive mai ne feci né mi riuscì di provarne interesse. Ma quando aprii il libro, mi trovai di fronte a un vero trattato di filosofia, di etica e di scienza della espressione sportiva e conseguentemente dell educazione a essa. La qualità di questo scritto presenta misure che mi stupirono, tanto più che conoscendo bene l Autore so che esso 9
10 10 Prefazione nacque non da lettura bensì da solo quel libro originario che è la realtà delle partite di calcio. Paolo Marchesini, nato nel 1972 a Bologna, era entrato precocemente nella categoria professionistica dei calciatori, ma quando dal 1990 una serie d incidenti di gioco gli guastò entrambe le ginocchia, rimase e rimane sul campo soprattutto nelle sue esperienze all estero non più soltanto come giocatore, bensì anche come un analizzatore acuto e sorprendente dei comportamenti nel gioco dei suoi colleghi. Quindi il libro è genuinissimo, tanto più in quanto è originale, e sbocciato dalla sola osservazione vissuta ed esperienziale su realtà di fatti: a documentarlo senza considerare il notevole Trattato di Introduzione bastano i soli Principii di Metodo o la sola Didattica di Programma che arricchiscono il Compendio. E chi negli indici ammirasse anche solo la struttura dei titoli degli argomenti e dei loro rimandi finali alle esercitazioni, si renderebbe subito conto che il testo è frutto d una creatività classificatoria, intuitiva, penetrante e introspettiva, ossia in una parola intelligente, con dimensioni di intelligenza rare a incontrarsi tra la massa dei tanti che si occupano solamente delle fatiche del vivere. Tanto che l esergo di San Paolo sembrerebbe presentare l Autore come un profeta mandato dalla Provvidenza a parlarci chiaro, sui doveri morali, cui non badassimo più, in qualsiasi campo, compreso quello agonistico. La vitamina di base d ogni forma di attività e vitalità umana è la pietas, ovverosia quanto i nostri vecchi chiamavano il Santo timor di Dio tradotto molto spesso oggi appunto come i principii o come il ritorno alle proprie radici, con i suoi preziosi e pregevoli effetti. Sapienza e saggezza sono d altronde implicite e nascoste nel fatto universale degli allenamenti che precedono e preparano
11 Prefazione 11 le prestazioni sportive: per aumentare il proprio valore, occorre che l atleta si imponga regole, esercizi e diete, ossia una disciplina di umano auto-dominio. Nessun allenamento è infatti una comodità bensì una utilità ed una valorizzazione di sé: Cristo ne è il Maestro per crucem ad lucem. Marchesini dunque non è solo un ex atleta o un conoscitore dell ambiente calcistico, ma anche un loro ermeneuta, vale a dire interprete, che di ogni empirico fatto sportivo cerca le cause e, quando vi riscontri difetti, ne individua e ne esprime i rimedi. È cioè un filosofo non professionale, ma spontaneo, con una capacità nativa di capire ogni cosa e ogni evento che si chiama più sapienza che scienza, cercata con lo sforzo di ricostruirne il sistema di forze che lo mettono e tengono in essere. Fin dalle prime pagine del Compendio d altra parte Principio 1º L uomo-calciatore egli ri evidenzia l antica consapevolezza che anche lo sport, in quanto una delle espressioni dell uomo, trova le sue ultime radici e le sue supreme finalità in quell insieme di forze che chiamiamo persona, misterioso sistema di una moltitudine a non finire di io unici, eterni, irripetibili, espressioni e parole o per dir così manufatti unici, eterni, irripetibili, dell Essere Infinito cui diamo il nome sacro e amato di Dio. Stento a ritenere che Paolo Marchesini sia il primo che abbia affrontato un ermeneutica psicologica e filosofica dell espressione sportiva. Tuttavia risulta certo che pur senza previe informazioni altrui sull argomento egli ne ha distillato, decantato e quindi analizzato strutture, valori e definizioni, da ventennali esperienze personalmente vissute, che inoltre ha arricchito comparando le proprie con quelle di quanti altri egli abbia conosciuto averne avute analoghe. In tal senso il suo scrivere, sobrio e dignitoso, preferisce proprio perché cerca
12 Prefazione cause e rimedi la sintassi alla paratassi. E con ciò voglio dire che questo Compendio non può essere letto di corsa, bensì frenandosi a pensare passo passo su ogni frase. *** Concludo: questo libro è per tanti versi importante e duraturo. È infatti un opera di vero e proprio magistero educativo, che nell indicare una nuova frontiera dell educazione per ammirabile ampiezza, sapiente funzionalità ed innovativa strutturazione resterà valido anche con il passare dei decenni. Entrerà esso a far parte dei programmi di metodologia ed allenamento, non solo del calcio ma anche analogamente di tutti gli altri sport? Come? Risposte a questa domanda esistono già in esso. Ed è quanto gli auguriamo. Roberto Busa ( ) Gallarate, settembre Figura. Il dicembre il Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi conferisce a Roberto Busa SJ il Cavalierato di Gran Croce dell Ordine della Repubblica
13 Esercitati nella pietà, perché l esercizio fisico è utile a poco, mentre la pietà è utile a tutto, portando con sé la promessa della vita presente e della vita futura. San Paolo, 1ª Lettera a Timoteo, cap. 4, vers. 7.
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15 Indice 17 Presentazione di Roberta Baldi La copiosa semina di un pioniere dell educazione 26 Breve Memorandum 29 Principio 1 L uomo calciatore (ossia certezza vissuta abilità acquisita ) 33 Principio 2 Le 3 ma 4 componenti (ossia l autentico patrimonio dell individuo atleta) 39 Principio 3 La fondamentale differenza tra eseguire e discernere (ossia un gravissimo problema di contenuti ) 43 Principio 4 Dalla ridondanza alla sintesi (ossia procedendo per togliere non per aggiungere ) 49 Principio 5 Idee nuove ed esempi confortanti (ossia l approccio educativo che suscita un interesse reale) 55 Progetto EdES Origine, storia, sviluppo, prospettive, conclusioni (Indici sommario e articolato) 15
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17 Presentazione di ROBERTA BALDI La copiosa semina di un pioniere dell educazione Il progresso della ricerca scientifica e l espansione dell applicazione tecnologica hanno inaugurato un epoca di forte impulso alle specializzazioni delle diverse competenze settoriali. Ad ogni livello conseguentemente ciò ha prodotto il moltiplicarsi di indirizzi disciplinari ed il proliferare di linguaggi specialistici che per certi versi soprattutto ove non filtrati complicano o parcellizzano l efficacia di tutte le fruibili agevolazioni necessarie all apprendimento. Per la scienza dell educazione tale tendenza comporta il rischio di smarrire le corrispondenze tra le assimilazioni del fare o dell avere ed i costitutivi dell essere, implicando il riscontrato pericolo che gli specialisti nel loro ruolo ignorino lo sviluppo complessivo dell azione educativa (si pensi per esempio in ambito sportivo all intensificazione precoce del gesto tecnico contrastante con la gradualità prevista in fisiologia o all inselvaggimento ultra agonistico del giocare contrastante con i doveri etico morali del vivere). Generalmente nel tentativo di tamponare a valle questo dannoso frazionamento, si cercano obiettivi trasversali a cui affidare la funzione di collante provvisorio, senza tener conto che a monte anche le agenzie educative di principale riferimento (la famiglia e la scuola in primis) agiscono sotto la spinta di interessi comunque di parte e quindi in nome di scelte non 17
18 18 Presentazione sempre condivise, ponendosi così da subito già di per sé stesse su posizioni di chiusa diffidenza o di aperto conflitto. Come porre rimedio dunque a tale vasta parcellizzazione devastante dal punto di vista educativo? Scienze quali la pedagogia, la psicologia e la sociologia, essendo da tempo alla ricerca di risposte a questo fondamentale quesito, riconoscono ormai universalmente nel paradigma gioco vita un irrinunciabile laboratorio di studio ed un favorevole terreno di incontro capace di fungere da passe par tout per le problematiche citate, ma a causa del rapporto ancora inadeguato tra gli ambienti sportivi e le scienze sociali, non ne sono scaturite finora valide proposte e concrete soluzioni. Lo sport infatti oltre a costituire uno dei sensori più potenti delle dinamiche umane, in virtù delle molteplici ricadute sui modelli comportamentali, sugli stili di vita o sull evoluzione dei consumi, rappresenta per gli studiosi quel fenomeno ideale di perfetta e stimolante polivalenza, da cui estrarre o nel quale testare principii metodologici per l educazione dalla garantita validità. Tuttavia, per il suo affermarsi come campo autonomo di sperimentazione e per il suo distinguersi come spazio esclusivo di potenzialità, rimane l oggetto del desiderio che tuttora non si riesce a far proprio. Perché? In virtù di che cosa? A causa di quali precise ed autentiche motivazioni? Circoscrivendo per esigenza di sintesi il problema al settore calcio (ma non astraendone affatto l origine delle cause che è comunemente riscontrabile nell universo vita) occorre riflettere sul lavoro svolto al suo interno anzitutto da pedagoghi e psicologi. Per un insieme di ragioni che svariano dall iper nozionismo all auto referenzialità, un numero cospicuo di questi professionisti trascura o comunque sacrifica la completezza valoriale
19 Presentazione 19 della pratica sportiva, considerandone invece esclusivamente alcune singole specificità. Nel corso degli anni pertanto e proprio in seguito all influsso esasperato delle specializzazioni, essa è stata ridotta ad una routine incentrata sull uso, sulle modalità, sulla misurazione, cosicché oggi viene pericolosamente sottoposta ad un indotto neo comportamentismo (lo studio cioè del soggetto come oggetto ) che separa il calciatore dall uomo, le regole dai valori, il gioco dalla vita. Ad essere perseguiti nella maggioranza dei casi insomma sono protocolli assistenziali specifici utili ad attività particolari della biopsiche, anziché programmi educativi complessivi necessari alla realtà globale della persona. Ne deriva che le evidenti difficoltà di un simile frastagliato scenario, non potranno esser risolte con iniziative minime o accademicamente titolate dall identica impronta monotematica, ma dovranno esser affrontate con progetti complessivi ed esemplarmente strutturati dall inedita ispirazione interdisciplinare. È qui che si distingue il criterio di lavoro sistematico inaugurato da Paolo Marchesini, il quale nel sommare la propria esperienza vissuta di atleta sia all osservazione laboriosa di vasti ambiti dell attuale mondo giovanile, che allo studio in presa diretta di molte delle diverse discipline sportive, ha prima scelto come presupposti su cui operare i valori umani, ha poi definito tempi, spazi e modi per codificarli all interno dell attività di allenamento stessa ed ha infine ideato, costituito e sperimentato l inedito ruolo di precettore sportivo, approdando così alla notevole sintesi di una proposta educativa universale: il Progetto EdES. Senza soffermarmi sul proprium del suo onnicomprensivo Compendio (di cui altre personalità del mondo scientifico anche di livello internazionale come l insigne umanista Roberto Busa previdero gli orizzonti e riconobbero le prospettive)
20 20 Presentazione completo quindi volentieri l impegno di presentarne il Libro II Principii di Metodo riassumendo i ricchi spunti innovativi proposti dal testo. Nel realizzare una metodologia per l educazione allo sport di riferimento per tutti, l Autore si propone di stabilire un ordine sistematico di ruoli e di funzioni mediante una reale Ermeneutica dell Espressione Sportiva 1 soddisfacendo con ciò un esigenza oggi improcrastinabile. Tuttora infatti la totale assenza di un canone metodologico non già paragonabile a questo (che unisce gioco a vita) ma anche solamente degno del suo scopo (la vera introduzione alla realtà), è tanto grave quanto è diffusa la dimenticanza del binomio educazione calcio. Basti pensare al problema dei tesserati ciclicamente ammoniti o espulsi per le stesse identiche lacune comportamentali, cui si risponde ormai da lustri solo a parole accampando l adozione di fantomatici protocolli educativi, che però essendo come detto appena pseudo assistenziali si rivelano nei fatti inutili e vani. La sola prospettazione di questi Principii di Metodo dunque (costituendo in campi scientifici così parcellizzati un atto coraggioso e in ambiti sportivi così refrattari una rara novità) assume di per sé un reale valore pionieristico proprio e soprattutto in senso fondativo. Coerentemente agli scopi di Marchesini pertanto la loro scansione logica, strutturata e sequenziale, rappresenta una profilassi metodologica estremamente innovativa, di cui il considerevole Breve Memorandum è ad un tempo didascalica anticipazione ed esemplare sintesi. 1. P. MARCHESINI, Il Precettore Sportivo (Libro I Trattato di Introduzione), Aracne editrice, Roma 2012, n (5ª 6ª riga), p. 31.
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