Dunco Variosplit. stampa a controllo computerizzato. Camera oscura

Transcript

1 Camera oscura Dunco Variosplit stampa a controllo computerizzato È un sistema estremamente efficiente per la stampa delle carte a contrasto variabile; una centralina di controllo, alla quale pervengono i dati esposimetrici rilevati da una sonda, è unita ad un modulo motorizzato dei filtri. Il tutto supportato da un intelligente software. La stampa costituisce il momento conclusivo del lavoro in bianco e nero e richiede una certa capacità tecnica da parte dello stampatore, sia per la determinazione del tempo di posa esatto, sia per la scelta della gradazione di carta da impiegare in relazione al contrasto del negativo e dell effetto desiderato. Due sono le famiglie di carte BN: le carte tradizionali a gradazione fissa e quelle a gradazione variabile (MG), caratterizzate da una scala di contrasto molto ampia, di solito dall extra morbido (n.00) all ultra contrasto (n.5 e talvolta n.5+). Le differenti gradazioni si ottengono modificando l emissione spettrale della luce dall ingranditore con una opportuna filtratura, che va dal giallo al magenta. Le prime carte di questo tipo apparse sul mercato venivano offerte con un pacchetto di filtri di variazione del contrasto unitamente ad un regolo calcolatore dell esposizione, che andava modificata a partire dal tempo base per la gradazione normale in relazione al filtro che si decideva di usare. I filtri potevano essere alloggiati nel cassetto apposito dell ingranditore oppure, nel caso questo fosse assente o di dimensioni non adeguate al formato, dovevano essere applicati sotto l ottica; quest ultima soluzione comportava una certa scomodità d uso e un rallentamento nella produzione della stampa, oltre alla difficoltà di eseguire mascherature e bruciature con il filtro di contrasto sotto l ottica. Le cose andavano un po meglio per chi possedeva un ingranditore con testa a colori, in quanto poteva adoperare i filtri dicroici (escludendo il ciano), ma al contempo era necessario fare una serie di prove per mettere a punto il sistema con precisione in relazione alla densità e al colore dei filtri. Nelle versioni successive non venne più proposto il regolo calcolatore e il set di filtri venne modificato rendendo inutile quello della serie precedente, anche se migliorò la costanza di esposizione al mutare dei filtri, ad eccezione di quelli a partire dal n.4 che imponevano (e impongono) sempre il raddoppio del tempo di posa. Ma alla prova dei fatti, nonostante le indicazioni dei fabbricanti, non sempre si poteva affermare con certezza che, una volta definito il tempo corretto per una gradazione normale, la densità riscontrata fosse pressoché la stessa se si voleva modificare il contrasto; in genere infatti le carte avevano la tendenza a desaturarsi se posate con filtri per le gradazioni morbide e mostravano un comportamento inverso se si agiva per ottenere

2 Il modulo di filtratura CVC, per colore e bianco/nero MG, rappresenta il top dei modelli manuali. Sono disponibili inoltre i moduli b/n, C=colore e VC=b/n per carte a gradazione variabile. Il modulo VarioSplit, con inserimento motorizzato dei filtri Y e M e con otturatore di luce, qui insieme alla piastra porta-lampada, sono particolarmente accessibili per la manutenzione. Grazie al box di miscelazione del fascio di luce, che invece di passare da un semplice opalino passa attraverso un doppio condensatore. La qualità e quantità di luce sono ottimali. La sofisticata meccanica dell inserimento di ben 5 filtri dicroici ad interferenza nella versione CVC. Nella versione VarioSplit il sistema è identico, ma con i due filtri + il diaframma di luce. I pratici pomelli di comando, indipendenti, del filtro rosso e del filtro diffusore, permettono di inserire i filtri senza toccarli. In questa vista, dal basso verso l alto, si intravedono i due filtri (rosso e diffusore) che, grazie alla loro collocazione fra obiettivo e soffietto, sono al riparo dalla polvere e dalle ditate e prive di rifrazioni.

3 La centralina ha i tasti illuminati, del tipo a sensore, di dimensioni generose. La grafica sui tasti è assai chiara e leggibile. Si sceglie il tipo di negativo e il tipo di carta fotografica. Una volta inserito il negativo, si sceglie il fattore d ingrandimento e si mette a fuoco. un contrasto maggiore. Anche se di poco, la densità cambiava. Tutto ciò poteva indurre taluni a ritornare alle care e affidabili carte a gradazione fissa, un po meno raffinate nella loro scalarità, essendo prive dei mezzi gradi come lo sono le MG, ma meno laboriose nella loro gestione. Nel frattempo, cioè nell arco di oltre quindici anni, sono cambiate molte cose, sia a livello di gamma di prodotto, sia a livello tecnologico; infatti molte carte a gradazione fissa sono scomparse, a causa di un progressivo abbandono del BN a favore del colore e del digitale, ma al tempo stesso si sono affermate nuove carte MG. Oggi il BN è un mercato di nicchia, ma è apprezzato da molti professionisti e da una schiera non trascurabile di amatori che sanno godere delle possibilità espressive di questo mezzo. Un ingranditore per MG La ditta tedesca Dunco presentò alla Photokina del 1998 un prototipo di ingranditore con testa studiata per l uso delle carte MG con esposizione additiva a due colori (giallo e magenta) abbinato ad una centralina di controllo dotata di tutti i parametri di Il display illuminato a indicazione digitale indica le varie funzioni e procedure. In questo caso indica: il tempo di posa, la gradazione, il tipo di carta (P) e di pellicola (F). Dopo la misurazione indica anche la densità misurata. esposizione e filtratura ottimale per molte carte a gradazione variabile, in unione ad un sistema di rilevazione della densità del negativo mediante sonda di misurazione. La produzione di serie iniziò l anno successivo e sul mercato apparvero due modelli, uno a colonna centrale, denominato 67 Mod.II-XL, e un altro a colonna decentrata identificato come 67Mod.II 120 Pro, per negativi dal formato 135 al 6x7cm. La ditta tedesca Heiland di Wetzlar, già nota per la produzione di densitometri, sviluppò il sistema VarioSplit in unione alla Kienzle e ovviamente alla berlinese Dunco, che divenne la prima azienda portabandiera del sistema. Con questi ingranditori si possono utilizzare sia le carte MG che quelle tradizionali, le prime con doppia esposizione filtrata additiva e le seconde esposte con la tradizionale luce bianca. In entrambi questi ingranditori Dunco, il sistema di illuminazione è costituito da una lampada alogena da 100W, 12V con box di miscelazione del fascio luminoso e doppio condensatore, soluzione che unisce i vantaggi della luce diffusa e concentrata; è un equilibrio fra morbidezza e contrasto che costituisce una base di partenza neutra, né troppo cruda a causa dei condensatori (effetto Callier), né troppo morbida in virtù della camera di miscelazione. La gamma delle gradazioni utilizzabili va dal n.00 al n.5 con intervalli di 1/10 di grado e si ottiene grazie ad una esposizione additiva dei due colori base, il giallo e il magenta, variamente combinati fra loro in relazione al grado di contrasto necessario. Un otturatore espone la carta alla luce solo quando la lampada è al massimo del suo rendimento, eliminando il tempo di preaccensione e di spegnimento al fine di garantire una notevole costanza di risultati. I due filtri dicroici ad interferenza, con

4 L esposizione avviene con il sistema cosiddetto additivo, escluso la filtratura 00 e 5, ovvero prima con con la filtratura gialla poi con la filtratura magenta. La sequenza può anche essere invertita, utile in caso di mascherature. Rispetto alla luce miscelata, ovvero a esposizione singola, la resa tonale con il sistema additivo risulta più estesa. Durante la lettura la luce di sicurezza deve essere spenta e, se collegata alla centralina, ciò avviene automaticamente, premendo il tasto di accensione della lampada dell ingranditore. valori densitometrici da 0 a 150 DD, sono motorizzati e sono messi in opera automaticamente. Da un punto di vista strettamente meccanico, i due ingranditori hanno una robusta colonna in linea o decentrata di 120cm di altezza, testa basculabile per proiezioni a muro e soffietto anch esso basculabile per raddrizzare le linee cadenti, più un comodo accessorio per la messa a fuoco a distanza e per l accensione a pedale. Ma il cuore del sistema è costituito dal sistema VarioSplit costituito da una centralina di controllo alla quale pervengono i dati esposimetrici rilevati da una sonda con cui misurare le zone più chiare e scure ancora dotate di dettaglio del negativo; al termine del rilevamento, la centralina invia un segnale che comanda l otturatore per l esposizione e la filtratura, spegnendo contemporaneamente le luci di sicurezza durante le fasi di esposizione. La sonda ha una feritoia di lettura del diametro di 3mm, può essere utilizzata sia per misurazioni puntiformi, sia per misurazioni estese e va manovrata lentamente, a non più di 5cm al secondo, in modo da rilevare le misure di contrasto e densità delle zone significative dell immagine. Un segnale acustico indica il completamento di tale operazione. I tempi di posa supportati possono andare da 1 a 200 secondi. Dato che la centralina è già programmata in fabbrica sia per la gestione delle principali marche e tipi di carte MG che per i diversi tipi di pellicola, non è necessario compiere le tarature preliminari che in passato erano necessarie. Inoltre, la programmazione ottimale per molte marche, Agfa, Forte, Kodak, Ilford Tetenal, Maco, consente di iniziare subito a lavorare senza perdere tempo. La centralina può essere aggiornata via PC grazie ai software forniti dalla casa, qualora vi siano delle modifiche su certi tipi di carta, oppure in caso sia necessario informare il sistema di nuovi materiali o nuove funzioni operative. L importatore fornisce al cliente i floppy di aggiornamento, ma è anche in grado di compiere tale operazione in sede qualora il cliente sia sprovvisto di PC. Nel controller è disponibile anche un canale libero, dove è possibile inserire i dati ricavati da prove comparative per lavorare con materiali non considerati. La sonda può essere utilizzata anche come analizzatore di esposizione per carte a gradazione fissa senza intervento dei filtri motorizzati impiegando l apparecchio come un classico ingranditore dotato di esposimetro e timer relativo. In questo caso le manovre sull ingranditore che rimangono escluse dagli automatismi sono solo l inserimento del filtro rosso per posizionare la carta da stampa, la regolazione del fuoco e del diaframma.

5 Un esempio pratico Partiamo da un negativo già inserito nell ingranditore e accendiamo la centralina. Sul display appariranno per qualche istante la versione del programma installato e il tipo di ingranditore. Poi si potrà leggere in alto a sinistra il tempo di posa, a destra la gradazione, mentre in basso a sinistra apparirà il tipo di carta impostato (P=paper) e a destra il tipo di pellicola che si va a stampare (F=film). Se si desidera modificare l impostazione del materiale in uso, si deve agire sul cursore a frecce per il tipo di carta (P) e per il tipo di negativo (F), e di conseguenza scegliere con i tasti + e ciò con cui si va a lavorare. Fatto questo, si preme il tasto con il simbolo delle lampadine e si procede in luce bianca alla messa a fuoco e alla regolazione del diaframma di lavoro; con la sonda in posizione di lavoro si preme un pulsante rosso ed un segnale acustico avvisa del pronto misurazione; poi si fa scorrere la sonda. Terminata questa operazione, premendo di nuovo il tasto con l icona della lampadina,appare sul display il risultato della misurazione o la segnalazione di un eventuale errore di manovra, ad esempio lo scorrimento troppo rapido della sonda sul piano di proiezione. Anche se la misurazione dà risultati sostanzialmente corretti, è possibile modificare il tempo di posa (Zeit) con passi da 0,1 mantenendo costante la gradazione oppure la gradazione con modifica automatica del tempo di posa. A questo punto basta inserire la carta nel marginatore e dare il via all esposizione. Casi particolari Nella stampa BN la scelta del contrasto e dell esposizione è parte integrante del processo creativo, per cui può essere necessario procedere a correzioni manuali. Se ad esempio dobbiamo stampare un negativo con un soggetto molto chiaro su fondo altrettanto chiaro, ci troviamo di fronte ad un basso contrasto d immagine e la misurazione potrebbe suggerire un grado di carta eccessivamente duro; sarà bene in questo caso impostare manualmente una gradazione più morbida. Caso analogo, ma inverso, se abbiamo un soggetto scuro su fondo scuro: la sonda rileverà il basso contrasto e potrebbe richiedere un tempo di posa insufficiente; converrà scegliere una gradazione più morbida e aumentare il tempo di posa. La testa VarioSplit utilizza sempre per qualsiasi gradazione di carta i due colori, giallo e magenta, anche agli estremi della scala, il n.00 o il n.5. Se in una posa sufficientemente lunga vogliamo effettuare delle mascherature, lo possiamo fare, tenendo presente che il cicalino della centralina segnala con un beep ogni secondo di posa e quindi è facile controllare il tempo della Agfa MC 312. Impostazione fornita dal VarioSplit con misurazione media condotta con movimento circolare. 5,5 n. 4,8. La percezione della cellula è quella di un soggetto a basso contrasto e quindi si spiega l alta gradazione indicata, ma la densità è insufficiente Agfa MC 312. Lettura a punti del bianco e dei dettagli scuri. 15,4 n.1,4. Le cose vanno a posto, l inganno della cellula è superato e la resa del grigio chiaro è corretta. Agfa MC 312. Misurazione circolare come nella foto in alto a sinistra, ma con aumento manuale della posa e mantenimento dello stesso grado di contrasto. 11 n.4,8. Il tempo di posa maggiore non ha sortito una densità adeguata, né un recupero dei dettagli nelle alte luci. Dati di trattamento ttamento delle immagini ini pubblica blicate Per lo sviluppo è stato utilizzato il Maco Brom 4 alla diluizione di 1+7 (molto simile al Neutol NE dell Agfa), per l arresto il Maco Citrin e per il fissaggio il Maco Neutral. Ottica diaframmata sempre a f/5,6. mascheratura; si può anche intervenire solo durante la posa del giallo o del magenta, dato che un segnale acustico particolare ci avvisa del cambio filtri. Dal momento che il magenta è un colore scuro, può essere difficile determinare l area dove andare a mascherare; potrebbe essere quindi preferibile impostare l inversione della sequenza dell esposizione in modo da esporre la carta prima col giallo e poi col magenta. Qualora poi le stampe fossero in genere troppo chiare o scure per le proprie esigenze, si possono introdurre delle correzioni personali al programma dei tipi di carta modificando il tempo di posa (Zeitkorr) o il contrasto (Gradkorr). Il tipo di pellicola Il Dunco VarioSplit consente di ottimizzare la posa della carta anche in relazione al tipo di negativo che si va a stampare. Infatti vi è una regolazione per i film convenzionali (Konv) e un altra per le pellicole cromogene trattate in C41. Queste impostazioni sono state formulate tenendo presente un trattamento standard di queste ultime; qualora esse fossero trattate in modo difforme, ad esempio per un tiraggio oppure a causa di qualche alterazione nel processo di sviluppo, i tempi di posa calcolati dal Vario Split potrebbero non essere più corretti per effetto della modifica dell intensità e della tinta della maschera del negativo. La prima esposizione N (normale) costituirà un termine di riferimento per eventuali modifiche da apportare manualmente nell impostazione (N+ e N-). Un caso alquanto particolare potrebbe essere quello in cui si debba stampare dei negativi convenzionali trattati con rivelatori come il pirogallolo, la pirocatechina ed altri. Essi infatti conferiscono al negativo una tipica colorazione gialla, la quale potrebbe interferire con il grado di filtratura; caso analogo con negativi trattati in un rivelatore copulante. In queste condizioni è opportuno compensare alcuni squilibri agendo per le correzioni del caso sulla centralina. Si tratta però di casi sporadici, poi-

6 Agfa MC 312. Lettura media con sonda in movimento circolare sul fotogramma; 3,5 n.4 Risultato molto soddisfacente, con buona lettura dei grigi ma con qualche mancanza di dettaglio nei bianchi. I DATI PROGRAMMATI Le pellicole cromogene memorizzate sono: Ilford XP2 Ilford XP2 Super Kodak T400C Konica VX 400 Nell impostare il tipo di film è anche necessario indicare la sensibilità del materiale che viene indicata con: + = ISO N = ISO - = ISO. Agfa MC 312. Si ripete la stessa impostazione ma con filtro di posa esterno senza far intervenire i due filtri motorizzati. 3,5 n.4. È evidente come la filtratura standard dia una resa tonale meno estesa rispetto a quanto sia possibile ottenere con la doppia filtratura del VarioSplit. QUANTO COSTA Ingranditore Dunco II 67/XL completo (senza ottica) L Ingranditore Dunco II 67/120 Pro (senza ottica) L Solo il modulo VarioSplit + testa + sonda da L a L Importatore e assistenza software-hardware: P.F.G Punto Foto Group, via Aristotele 67, Milano. Tel , fax info@puntofoto.it. Assistenza meccanica tecnica autorizzata: Fototecnica Gelmar, via Certosa 177, Milano. Tel , fax Le carte memorizzate nella centralina sono: AgfaMulticontrast Premium RC AgfaMulticontrast Classic FB Bergger MG (dal 9/2001) Forte Polywarmtone semimat FB Ilford Multigrade IV RC Ilford Multigrade IV RC Warmtone Ilford Multigrade IV FB Ilford Multigrade FB warmtone Ilford Multigrade IV RC Cooltone (dal 9/2001) Kodak Polymax II RC, Maco MG (dal 9/2001, oggi utilizzabili secondo la programmazione Ilford) Tetenal Vario Ultra RC, Tetenal Vario Comfort RC Tetenal Vario Fineart Tetenal Baryt Vario. Ingranditori modificabili con il sistema VarioSplit Produzione europea Agfa Durst Laborator , M 805, Modular 70 Jobo LPL Kaiser Kienzle Leitz (Leica) WA 35 Produzione americana Beseler Omega Saunders ché tali sostanze non sono più facilmente reperibili, in quanto bandite dall uso per questioni ambientali e pertanto tali negativi potrebbero per lo più provenire da repertori d archivio. Il VarioSplit e il software Gli ingranditori Dunco equipaggiati con il modulo motorizzato dei filtri e con il controller, rappresentano una felice integrazione di meccanica, ottica ed elettronica per il lavoro di stampa ad alto livello e sono provvisti di un software flessibile e preciso, aggiornabile con facilità. Dal momento della sua presentazione sono state emesse già tre versioni di aggiornamento, l ultima delle quali conteneva una importante estensione del sistema riguardo l introduzione delle post-esposizioni per eseguire delle bruciature locali, modificando il grado di contrasto rispetto alla misurazione di partenza. È atteso un aggiornamento che dovrebbe riguardare la Ilford MG Cooltone, le MG della Maco finora utilizzate con il programma dedicato alla Ilford MG e anche la nuova Bergger multicontrasto. Date le prestazioni offerte dal VarioSplit, molti possessori di un ingranditore tradizionale potrebbero avere il desiderio di aggiornare la proprio attrezzatura. Vi sono due possibilità. Alcuni ingranditori già presenti sul mercato possono essere dotati del sistema semplicemente acquistando una nuova testa con il modulo inserito più sonda e centralina; oppure si può inviare, tramite l importatore, la vecchia testa, anche non funzionante, del proprio apparecchio per far eseguire una modifica specifica direttamente dalla casa madre. In questi casi il programma di gestione viene adattato alle caratteristiche dell ingranditore, in particolare al suo sistema di illuminazione. L assistenza software viene gestita sempre dall importatore, che in via preliminare fornisce una diagnosi e i rimedi del caso per via telefonica, ad esempio quando una improvvisa mancanza di alimentazione sulla rete elettrica provoca la perdita di alcuni dati o parti del programma. In questo caso il problema può essere risolto riprogrammando il software; se invece si tratta di un guasto ad una scheda causato malauguratamente da una improvvisa sovratensione o da un fulmine, l importatore provvederà alla sostituzione della scheda con un altra identica al fine di non alterare il sistema. Per quanto riguarda invece problemi specifici o modifiche particolari sul piano strettamente meccanico, il referente è costituito dalla Fototecnica Gelmar di Milano. Testo e foto di A.Valsasnini