DISTURBI DEL COMPORTAMENTO IC TRAVAGLIATO A.S. 2015/16

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1 DISTURBI DEL COMPORTAMENTO

2 Cosa sono? Insieme eterogeneo di condotte socialmente disfunzionali, che si caratterizzano genericamente per una mancanza di controllo in diversi ambiti o livelli, e che possono essere raggruppate e classificate come disturbi esternalizzanti del comportamento : i bambini imparano a dirigere verso l esterno le loro emozioni critiche sotto forma di oppositività, impulsività, iperattività e rabbia. Acquistapace/ Ruffoni

3 Quali sono? Disturbo da deficit d attenzione e iperattività (ADHD) Disturbo oppositivo provocatorio (DOP) Disturbo della condotta (DC)

4 Disturbo da deficit d attenzione e iperattività (ADHD) F R A G I L I T À Organizzazione e controllo dei processi cognitivi Concentrazione ed attenzione sostenuta Impulsività Motivazione e fiducia nell impegno e nello sforzo Comportamento motorio Emozioni Autostima Pianificazione e problem solving

5 DOP: COMPORTAMENTO OPPOSITIVO PROVOCATORIO F R A G I L I T À Spesso va in collera / Spesso litiga con gli adulti Spesso sfida attivamente o si rifiuta di rispettare le richieste o regole degli adulti Spesso irrita deliberatamente le persone Spesso accusa gli altri per il proprio comportamento o errori È spesso suscettibile o irritato dagli altri È spesso arrabbiato e rancoroso È spesso dispettoso e vendicativo

6 DISTURBO DELLA CONDOTTA considerato spesso la prosecuzione del DOP A causa di comportamenti più gravi e persistenti. F R A G I L I T À AGGRESSIONI A PERSONE O ANIMALI (fa il prepotente, minaccia o intimorisce gli altri; dà inizio a colluttazioni fisiche; ha usato un arma; è stato fisicamente crudele con persone/ animali; ha rubato affrontando la vittima; ha forzato qualcuno ad attività sessuali) DISTRUZIONI DELLA PROPRIETA (ha deliberatamente appiccato fuoco; ha deliberatamente distrutto proprietà altrui) FRODE O FURTO (è penetrato in un edifico, un domicilio, o auto altrui; spesso mente e raggira gli altri; ha rubato articoli di valore senza affrontare la vittima) GRAVI VIOLAZIONI DI REGOLE (spesso trascorre fuori la notte nonostante le proibizioni; marina la scuola; è fuggito da casa di notte)

7 Caratteristiche comuni Difficoltà scolastiche Difficoltà di socializzazione Bassa stima di sé Resistenza alla disciplina Tratti oppositivi e provocatori

8 Fattori di rischio diversi che porterebbero al DOP Studi sistematici da pochi anni, quindi si parla di teorie e non di evidenze scientifiche. -BIOLOGICI - FAMILIARI - AMBIENTALI

9 FATTORI BIOLOGICI quelli rilevati riguardano i LOBI FRONTALI il sistema di attivazione del comportamento più attivo della norma (Arousal) sistema di inibizione del comportamento meno attivo della norma porta ad una scarsa capacità di controllo e regolazione delle azioni correlate BASSO LIVELLO DI SEROTONINA e ALTO LIVELLO DI TESTOSTERONE il quale accentuerebbe lo stato di irrequietezza e aggressività.

10 Un arousal molto sensibile potrebbe essere, quindi, la causa che induce il soggetto oppositivo ad essere sempre irascibile e pronto a reagire in maniera esagerata ad ogni piccola provocazione I comportamenti aggressivi e disturbanti sono basati su DIFFICOLTÀ METACOGNITIVE E DI MENTALIZZAZIONE In questi bambini in sostanza i deficit NON consentirebbero loro di sviluppare un adeguata CONSAPEVOLEZZA DEGLI STATI MENTALI ALTRUI e quindi, un appropriata considerazione dei loro bisogni e sentimenti.

11 FATTORI FAMILIARI 1 Famiglie in cui almeno un genitore: - ha alle spalle una storia di Disturbo dell Umore - ha un pregresso in uno dei disturbi da comportamento dirompente - presenta segni di disturbo correlato all uso di sostanze illecite 2 Depressione materna associata a comportamenti coercitivi e ridotte interazioni positive.

12 FATTORI AMBIENTALI LO SVANTAGGIO SOCIO-ECONOMICO MODELLI AGGRESSIVI TRASMESSI DAGLI ADULTI

13 Consapevolezza 1 IL BAMBINO NON SI COMPORTA COSÌ INTENZIONALMENTE, CIOÈ CON COGNIZIONE DI CAUSA, NON E RESPONSABILE DEI SUOI COMPORTAMENTI

14 Consapevolezza 2 L oppositività, se non gestita con criterio, porterebbe ad innescare quello che viene definito CICLO DISFUNZIONALE. I CICLI INTERPERSONALI DEFINITI DISFUNZIONALI, SONO QUEI CICLI COMUNICATIVI IN CUI ADULTO E BAMBINO ENTRANO IN COMPETIZIONE AUMENTANDO AGGRESSIVITÀ E VIOLENZA.

15 Consapevolezza 3 A COSA SERVE UN COMPORTAMENTO INADEGUATO? COSA OTTIENE IL BAMBINO? 1.Ottenere l attenzione, l aiuto, la reazione degli altri 2. Fuga / evitamento di situazioni spiacevoli 3. Ottenere gratificazioni concrete: oggetti, attività 4. Ripristinare un equilibrio interno (ipo-attivazione) 5. Risposta alla noia, alla frustrazione, espressione di rabbia o di un altra emozione

16 Linee guida di intervento EVITIARE DI RISPONDERE ALLE PROVOCAZIONI UTILIZZANDO LA STESSA MODALITÀ COMUNICATIVA STABILIRE DELLE PRIORITÀ EVITARE CASTIGHI FERREI E UMILIANTI LODARE COMPORTAMENTI POSITIVI anche minimi NON AVERE FRETTA

17 Principi generali di intervento COSTRUIRE UN RAPPORTO PERSONALE PRIVILEGIARE I PREMI ALLE PUNIZIONI UTILIZZARE UN SISTEMA A PUNTI PUNIRE SOLO I COMPORTAMENTI PIÙ GRAVI

18 IL GRANDE DILEMMA DELL INTERVENTO EDUCATIVO SCIENZA DEL COMPORTAMENTO Segue il principio secondo il quale i comportamenti, sia quelli adattivi che quelli disadattivi, vengono appresi attraverso le interazioni sociali. Due macro-aree su cui è necessario intervenire sono - la relazione sociale/interpersonale -il rispetto delle regole/consegne. L INTERVENTO COINVOLGE IL SINGOLO E IL GRUPPO.

19 Sapere dove andare L ANALISI FUNZIONALE L analisi funzionale osserva e valuta la circolarità delle interazioni, delle comunicazioni e delle azioni-reazioni che coinvolgono il comportamento problema dell alunno, quello degli altri e il livello di stimolazioni e attività ambientali

20 Sapere dove andare L ANALISI FUNZIONALE DEL COMPORTAMENTO

21 Sapere dove andare

22 Sapere dove andare L obiettivo non vuole essere quello di evidenziare i comportamenti negativi, quelli cioè che devono essere diminuiti attraverso l uso di strategie, ma anche quello di aiutare gli osservatori ad individuare quelle condotte positive che necessitano di maggiori rinforzi.

23 Occorre saper attivare le risorse e le competenze del gruppo, svincolandosi da un rapporto individuale con l alunno in difficoltà, restituendo l oppositore ai suoi coetanei. Restituire il distributore alla classe, significa imparare ad utilizzare gli spunti problematici e le inquietudini come elementi di lavoro che il gruppo si assume. Daniele Novara

24 IL GRANDE DILEMMA DELL INTERVENTO EDUCATIVO STRATEGIE DI INTERVENTO CONTROLLO DEGLI ANTECEDENTI CONTROLLO DEL COMPORTAMENTO CONTROLLO DEI CONSEGUENTI

25 CONTROLLO DEGLI ANTECEDENTI Regolarità Prevedibilità Regole Anticipazione Organizzazione dell aula Organizzazione dei materiali Attività routinarie Organizzazione del lavoro Attività di transizione e momenti liberi

26 PREVEDIBILITA = PREPARARE Routine, rituali = regolarità Programmi della giornata, delle attività Uso di segnali visivi che forniscano chiare indicazioni: immagini, foto, disegni Vedere il tempo

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29 CONTROLLO DEL COMPORTAMENTO Training sull attenzione Istruzioni visive Training su abilità sociali Le regole efficaci 1- espresse come proposizioni, non divieti 2- descrivono le azioni in modo operativo 3- poche, brevi, semplici e chiare 4- usano simboli, disegni, foto colorate 5- concordate con i bambini

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33 Per insegnare abilità socio relazionali di base va avviato un percorso strutturato di gruppo con le seguenti procedure: modeling (osservazione di un modello che emette un comportamento) il role playing (la simulazione di un ruolo da parte del bambino) il feedback (l informazione retroattiva) sul comportamento emesso la generalizzazione degli apprendimenti in altri contesti

34 Role-playing. Tale metodologia prevede una sorta di «messa in scena» più o meno mediata dal trainer delle situazioni-problema, in modo da poterle sperimentare e, in seguito, generalizzare più facilmente in ambito scolastico, domiciliare, sportivo, ecc.

35 Modeling. Letteralmente «prendere come modello», rappresenta la tendenza dell allievo, che ha stabilito un alleanza, di osservare, impadronirsi e riprodurre specifici comportamenti (e competenze). Grazie a telefonini, fotocamere, webcam, possiamo utilizzare oggi il videomodeling.

36 Shaping. Letteralmente «modellaggio», rappresenta quella modalità che consente di arrivare a un obiettivo in modo progressivo, allo stesso modo con cui si «modella» un vaso, attraverso il rinforzo sistematico dei comportamenti che più si avvicinano a quello desiderato.

37 La scelta del percorso di gruppo è stata inoltre supportata dalla convinzione che il rinforzo sociale dei pari risulta più efficace di quello promosso dall adulto in una situazione diadica e che l apprendimento dal vivo sia fondamentale nella costruzione delle abilità relazionali interpersonali e delle competenze sociali del bambino. (Lambruschi, 2004).

38 CONTROLLO DEI CONSEGUENTI Gratificare Token economy Ignorare - estinzione Costo della risposta Time out Automonitoraggio

39 Come si insegna gradualmente un abilità cognitiva, esempio leggere, allo stesso modo va allenata la capacità di controllare l attenzione ( occhi e orecchie ) e l attività ( mani e piedi ), spezzettando la meta in micro-obiettivi Di solito si rinforza chi riesce già però è come dare l antibiotico ai bambini sani (i più abili che sentendosi sempre dire bravo si indeboliscono e al primo insuccesso crollano), anziché ai malati (coloro che non riescono mai, ma necessitano di accumulare piccoli successi e gratificazioni)

40 TOKEN ECONOMY SERVE PER Rinforzare tutti i piccoli e grandi successi Spostare l attenzione sui successi ed evitare di rinforzare con l attenzione negativa - gli insuccessi COME Attraverso i gettoni (simboli) si premia il bambino ogni volta che emette il comportamento desiderato A scadenze predeterminate vengono scambiati i token con i premi stabiliti

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42 Trova applicazione sia nel rapporto individuale sia nel contesto di gruppo; si fonda sull'attribuzione o la sottrazione di un rinforzo simbolico al manifestarsi di un comportamento adattivo o disfunzionale prestabilito. I token devono essere agevolmente manipolabili o conteggiabili e commutati in rinforzo in momenti appositamente predisposti per questa azione. Sotto il profilo operativo, è preferibile che lo scambio token-rinforzo abbia una frequenza elevata nelle fasi iniziale dell intervento, e che si operi poi ad una sua progressiva diminuzione.

43 Le attività per le quali l allievo mostra una minore disponibilità dovranno essere maggiormente premiate delle attività verso le quali esiste invece una maggiore attrazione. Questo rapporto tra gravosità del compito da eseguire e numero di token guadagnati corrisponde al principio di equità, secondo cui maggiore è la fatica o il lavoro necessario per l esecuzione di una determinata attività, maggiore dovrà essere la ricompensa. Meazzini, 1997

44 Time Out Generalmente questo comporta che la persona sperimenti per un certo periodo di tempo una condizione di isolamento. Questa procedura, sebbene risulti efficace nel bloccare i comportamenti aggressivi, rischia di compromettere il rapporto affettivo e interpersonale tra gli attori dell'intervento educativo.

45 Il costo della risposta = perdita di punti (token economy) - Comunicato in anticipo al bambino o concordato con lui - Proporzionale all azione inadeguata - Corredato da informazioni chiare circa il comportamento del bambino - Controllabile nella sua applicazione - Inevitabile e non flessibile nella sua applicazione - Il guadagno superiore alla perdita il bambino non deve andare in rosso!!!

46 Per l'area relativa al rispetto delle regole/consegne è necessario focalizzarsi sulla costruzione di un repertorio comportamentale adeguato non in possesso della persona e sul conseguente incremento della frequenza. Il raggiungimento di queste mete educative è facilitato dall'impiego del prompting.

47 Il prompting, o suggerimento, costituisce una tecnica di controllo dello stimolo volta contemporaneamente a incrementare dell emissione dei comportamenti funzionali e alla diminuzione di quelli disfunzionali; i prompt possono essere di tipo verbale, gestuale, figurale, fisico e modellante.

48 I prompt verbali sono parole Diretti: una consegna rivolta al destinatario - ad esempio Siediti - Indiretti: consegne espresse sotto forma di domanda ad esempio Ricordi come devi proseguire? I prompt gestuali sono costituiti da tutti quei movimenti tesi a fornire informazioni sul comportamento da mettere in atto (comportamento funzionale) o da interrompere (comportamento disfunzionale).

49 I prompt figurali sono immagini fisse o in movimento nelle quali viene illustrato il comportamento che deve essere appreso I prompt fisici sono veri e propri supporti e si erogano nel momento in cui si è in presenza di una difficoltà fisica che impedisce l esecuzione agevole di azioni o movimenti. I prompt modellanti sono costituiti da esempi forniti da persone presenti nel setting, oppure presentati attraverso immagini (ad esempio filmati), i cui comportamenti devono essere imitati.

50 Sostanzialmente, il prompting in tutte le sue varianti offrendo aiuti in grado di controbilanciare la componente relazionale con l'attività osservativa e imitativa, si adegua alle caratteristiche tipiche del Disturbo Oppositivo Provocatorio poiché abbassa il grado di frustrazione connesso all'interazione sociale e stabilizza l'autostima su livelli accettabili.

51 AUTOMONITORAGGIO

52 non possiamo fare a meno di accennare all importanza che assume il lavoro cooperativo. Le attività di gruppo, si rivelano ottimi strumenti in grado di promuovere non solo la socializzazione, ma anche lo sviluppo morale e cognitivo. Un loro sistematico impiego nelle scuole e nei contesti educativi, quindi, può aiutare a prevenire e a contrastare diverse tipologie di problema Ass. Nessuno Ostacoli l Apprendimento

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