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1 CONVEGNO AICC AREA TOSCANA Associazione Tessile e Salute LA VIA ITALIANA ALLA MODA SOSTENIBILE San Miniato 27 maggio 2016

2 Cos è l Associazione Tessile e Salute Associazione nazionale nata nel 2001 per tutelare la salute del consumatore e il Made in Italy Ha un Consiglio Direttivo in cui sono presenti tra gli altri: Camera Nazionale della Moda Italiana; Federchimica; Sistema Moda Italia SMI. E referente tecnico per la eco-tossicologia dei prodotti tessili/pelle/calzature di: Ministero della Salute; Ministero dello Sviluppo Economico; Istituto Superiore di Sanità ISS; Istituto Commercio Estero ICE; Commissione Europea.

3 Il mercato globale è regolato? Il mercato è in teoria regolato su tre livelli: 1. Leggi; 2. Norme (UNI, CEN, ISO); 3. Marchi e capitolati privati; In realtà, a livello globale, i tre livelli sembrano non regolare molto visto che negli ultimi anni la moda è sotto accusa: 1. Tragedia in Bangladesh (ma anche a Prato); 2. Indagine di Greenpeace; 3. Problema di salute (in Italia).

4 Il mercato globale è regolato? La moda è sotto accusa per le condizioni di lavoro

5 Il mercato globale è regolato? per i consumi di acqua e le emissioni

6 Il mercato globale è regolato? per i rischi per la salute Su richiesta della Commissione Europea DG Enterprise abbiamo realizzato lo studio Chemical substances in textile products and allergic reactions Il 7/8 % delle patologie dermatologiche è dovuto a quanto indossiamo Nel 100 % dei casi in cui è stato possibile individuare i capi causa di patologie si è trattato di capi/articoli di importazione

7 Il mercato tessile globale è regolato? per i rischi per la salute L'Associazione è il terminale tecnico nazionale del Ministero della Salute per il controllo degli articoli in circolazione in collaborazione con i NAS, le ASL e le Procure della Repubblica. L Associazione effettua l unico controllo del mercato in Italia I controlli sono sicuramente molto limitati rispetto alla mole di articoli circolanti ma sono gli unici. 45,5% Cina 34 % Far East 6 % India 3,5% Bangladesh

8 Rapporto redatto nell ambito del programma di promozione straordinaria del Made in Italy, promosso dal Ministero dello Sviluppo Economico e realizzato dall ICE Agenzia per la promozione all estero e l internazionalizzazione delle imprese italiane Analisi comparativa tra Europa e Stati Uniti degli standard eco-tossicologici nei settori Tessile, Abbigliamento, Pelli/Pelletteria, Calzature

9 I problemi per le imprese e filiere europee Si possono distinguere tre livelli di problematiche tra loro strettamente intrecciate : Normativa pubblica Rischi per i consumatori Capitolati privati

10 I problemi per le imprese e filiere europee Normativa pubblica Il Regolamento Europeo REACH non assicura parità di condizioni competitive tra le due sponde dell atlantico in quanto : Determina un ulteriore squilibrio tra i produttori tessili/calzaturieri europei ( con vincoli e costi ) ed i produttori extraeuropei ( esenti ) senza peraltro definire precisi requisiti per gli importatori di articoli quali la GDO e/o i Brands statunitensi Impone all industria chimica europea l onere di garantire, attraverso una particolare serie di test sulle materie prime, la sicurezza dei prodotti che produce e/o commercializza

11 I problemi per le imprese e filiere europee Normativa pubblica Il Regolamento Europeo REACH in pratica considera scarsamente la prospettiva della sostenibilità industriale, molto importante invece per i Paesi dove le realtà industriali, comprese quelle chimiche, sono piccole o piccolissime. Le aziende, sia europee che statunitensi, fornitrici di chemicals alle manifatture comperano, ad esempio, i coloranti in Asia ma, mentre le prime devono sostenere enormi costi per poterli immettere nel mercato domestico, le seconde non sostengono alcun costo aggiuntivo

12 I problemi per le imprese e filiere europee Normativa pubblica La legge californiana Proposition 65, nata come legge di un singolo stato per gestire le acque potabili, è stata assunta quale uno dei requisiti fondamentali per poter esportare articoli negli Stati Uniti. Alle imprese esportatrici è spesso richiesto di sottoscrivere l assenza sugli articoli di tutte le 850 sostanze elencate in tale legge, cosa scientificamente e chimicamente quasi impossibile e con ipotetici costi analitici molto elevati e non sostenibili da una singola azienda

13 I problemi per le imprese e filiere europee Capitolati privati La situazione, oltre che dal quadro normativo, è caratterizzata dalla diffusione di forme di Capitolati di sostenibilità privati che richiedono ai fornitori l assenza sull articolo di determinate sostanze. Il problema per le imprese esportatrici diventa quindi quello di riuscire a rispondere in modo puntuale e scientifico a tutte le richieste, senza dover sottoporre a test di laboratorio gran parte della produzione, con conseguenti costi analitici molto elevati

14 I problemi per le imprese e filiere europee Capitolati privati La criticità è aggravata quando, oltre ai capitolati, all azienda viene richiesta una certificazione delle modalità di utilizzo delle sostanze chimiche o addirittura le viene imposto l utilizzo di determinate sostanze. Queste ulteriori richieste mettono fuori mercato alcuni fornitori di prodotti chimici europei e determinano un aumento dei costi per le imprese manifatturiere

15 I problemi per le imprese e filiere europee Capitolati privati Inoltre la richiesta di una certificazione delle modalità di utilizzo delle sostanze chimiche, se può avere un senso nei confronti di aziende del Far-East, ne ha davvero poco per un sito produttivo europeo, già sottoposto ad una cospicua legislazione ed a numerosissimi controlli da parte delle Autorità competenti riguardo a : Emissioni in aria Immissioni in acqua Salute degli esposti

16 Possibili elementi solutori Proposta per la definizione di uno Standard unico volontario Esistono due necessità convergenti per difendere la competitività del settore manifatturiero : La necessità di garantire al consumatore prodotti di qualità, con un intrinseco elevato grado di sicurezza, attraverso modalità applicative semplici ma efficaci La necessità di coinvolgere le imprese e le associazioni di imprese nel farsi parte attiva nell utilizzo di sostanze sicure, sempre per garantire un profilo competitivo più elevato agli articoli anche sotto questo aspetto

17 Possibili elementi solutori Proposta per la definizione di uno Standard unico volontario Si può immaginare che le ricadute, generate dall eventuale realizzazione dello Standard unico volontario ipotizzato, possano essere identificate in una riduzione molto significativa dei costi di gestione delle PMI, normalmente elevati a causa di : Appesantimenti amministrativi Consulenze esterne Costi di analisi e di produzione aggiuntivi Difficoltà e contenziosi commerciali Tali riduzioni di costi e la semplificazione delle procedure e degli adempimenti si tradurrebbero anche in un aumento della capacità competitiva.

18 Promozione delle filiere del Made in Italy Il fattore sostenibilità In un mercato in cui si parla molto di sostenibilità, le imprese/filiere del Made in Italy, in generale, sono già più sostenibili di altre loro concorrenti. Questo è dovuto a diversi fattori: storicità, legislazione europea esistente in merito alla tutela ambientale, rispetto della salute degli addetti e regolamentazione dei rapporti di lavoro. Si aggiungono il Regolamento europeo REACH ma anche l impegno concreto da parte dei produttori nella realizzazione di prodotti sicuri e nel rispetto delle normative ambientali.

19 Sustainable Fashion Linee Guida sui requisiti eco-tossicologici per gli articoli di abbigliamento, pelletteria, calzature ed accessori.

20 Linee Guida sugli Articoli Le linee guida vogliono contribuire a dare concreta attuazione all obiettivo di tracciare una via alla moda consapevole e sostenibile e favorire l adozione di modelli di gestione responsabile lungo la catena del valore. Le Linee Guida incoraggiano l introduzione e l evoluzione di pratiche virtuose e sostenibili attraverso un efficace gestione dell utilizzo delle sostanze chimiche nella filiera produttiva e mirano a garantire sugli articoli standard di sicurezza chimica superiori a quelli prescritti dalle leggi in vigore, a beneficio dei consumatori e della collettività. In conformità allo scopo di cui sopra, le Linee Guida sono uno strumento in continua evoluzione, oggetto di periodiche revisioni ed integrazioni in considerazione del progredire delle conoscenze derivanti dalle legislazioni esistenti a livello internazionale, dagli studi sui rischi e la tossicologia e dalle migliori tecnologie disponibili nonchè dal processo di consultazione con i vari stakeholders. A tal fine la Camera della Moda si impegna in un percorso di collaborazione, formazione ed informazione con l intera supply-chain al fine di raggiungere insieme gli importanti obiettivi prefissati. Obiettivo: essere il riferimento unico per le Imprese manifatturiere

21 Linee Guida sugli articoli OPERAZIONE A LIVELLO DI SISTEMA PAESE Gruppo di lavoro: Camera Nazionale della Moda Italiana Associazione Tessile e Salute In collaborazione con: SMI Sistema Moda Italia Con il contributo di: Federchimica UNIC Unione Nazionale Industria Conciaria Tutti i Soggetti interessati: Brand, Manifatture tessili, Aziende chimiche, Aziende conciarie, Istituzioni, Laboratori

22 Alcune considerazioni iniziali Le Linee Guida Sono applicabili agli ARTICOLI, inclusi i materiali che li compongono, di abbigliamento, pelletteria e accessori. Si rivolgono agli attori che a vario titolo intervengono nella ideazione, realizzazione, distribuzione e commercializzazione di un articolo. L implementazione non pregiudica il rispetto dei requisiti di legge nei Paesi di riferimento. Nell ambito di utilizzo delle sostanze chimiche, specificatamente per quelle potenzialmente pericolose e/o sottoposte a limitazione, occorre distinguere nettamente tra liste di sostanze ristrette sull Articolo o RSL (Restricted Substances Lists) e liste di sostanze ristrette nel processo produttivo o MRSL (Manufacturing Restricted Substances Lists)

23 Alcune considerazioni iniziali Tenuto conto che le reazioni chimiche avvengono anche in natura, nel definire qualsivoglia limite sull articolo e nel processo, non andrebbero considerati valori inferiori a quelli presenti nella stessa e, mentre è possibile garantire il non utilizzo di una sostanza nel processo produttivo, non è scientificamente nè tecnicamente possibile garantirne l assoluta assenza. Laddove disponibili, l impiego di sostanze chimiche alternative sostenibili è sempre auspicabile. Nel sostituire una sostanza va sempre valutato l impatto ambientale, economico e sociale delle possibili alternative. Le modalità di utilizzo delle sostanze nelle filiere produttive, chimiche e manifatturiere, possono essere anche piuttosto diverse in base ad esempio alle quantità di sostanze chimiche impiegate, alla potenziale pericolosità, alle macchine utilizzate piuttosto che ai cicli di lavorazione praticati. Nell estrema complessità occorre operare secondo quelle che sono le buone prassi di fabbricazione che si basano sulle migliori tecniche/tecnologie disponibili.

24 Le filiere produttive Le miscele chimiche sono utilizzate nelle filiere produttive in innumerevoli fasi di lavorazione in un intreccio a volte molto complesso Modalità di utilizzo delle sostanze La possibilità di ottemperare ai requisiti richiesti sull articolo è dipendente dalla modalità di utilizzo delle sostanze chimiche. Le modalità di utilizzo possono essere anche piuttosto diverse in base ad esempio alla quantità di sostanze chimiche impiegate, alla potenziale pericolosità, alle macchine utilizzate piuttosto che ai cicli di lavorazione praticati. Nelle filiere produttive le singole sostanze chimiche sono scarsamente utilizzate (fatte salve le sostanze chimiche di base come ad esempio l acido acetico) ma per la maggior parte dei casi si utilizzano miscele di sostanze. Le miscele di sostanze sono identificate con termini che fanno riferimento alle loro funzioni nel ciclo produttivo, per questo motivo le Linee Guida riportano una terminologia comune a tutti gli operatori delle filiere.

25 Le filiere produttive Terminologia comune per le miscele di sostanze FUNZIONE/TERMINE Antialghe Candeggiante ottico Disperdente Fissatore Lubrificante Sequestrante Ugualizzante SIGNIFICATO/UTILIZZO Per evitare la formazione di alghe nelle paste da stampa Sbiancante contenente un azzurrante ottico Per disperdere sostanze nelle lavorazioni ad umido Fissatore del colorante per aumentarne la solidità Lubrifica le fibre facilitandone la lavorazione Per rimuovere i metalli nelle lavorazioni ad umido Per una salita omogenea del colorante sulla fibra

26 La filiera tessile PETTINATURA LANE

27 La filiera tessile FILATURA

28 La filiera tessile PREPARAZIONE ALLA TESSITURA - TESSITURA

29 La filiera tessile NOBILITAZIONE

30 La filiera pelle OPERAZIONI DI PRE-CONCIA E CONCIA

31 La filiera pelle TRATTAMENTI POST-CONCIA E RIFINIZIONE

32 Alcune famiglie di sostanze Una famiglia di sostanze è un gruppo di sostanze chimiche accomunate da struttura chimica e/o affinità funzionale. Le Linee Guida considerano le sostanze potenzialmente pericolose. Le sostanze potenzialmente pericolose sono le sostanze potenzialmente presenti negli articoli abbigliamento, pelletteria e accessori che, in base alle conoscenze scientifiche attuali, possono rivelarsi dannose per la salute dell uomo e/o per l ambiente, come ad esempio: Alchilfenoli etossilati e nonilfenoli etossilati Ammine aromatiche cancerogene Le Linee Guida danno indicazioni su cosa sono e dove possono essere presenti.

33 Tabella di sintesi Alcuni termini e definizioni D.L. Detection Limit, ossia il limite di rilevabilità. La minima concentrazione misurabile, con il metodo analitico di riferimento. N.D. Not Detectable, ossia al di sotto del limite di rilevabilità. Metodo analitico Metodica di analisi di laboratorio finalizzata alla determinazione del tipo e della quantità di una sostanza in un substrato. CAS Indica il numero che, secondo il Chemical Abstract Services americano, individua in maniera univoca una sostanza chimica.

34 Tabella di sintesi Limiti negli articoli Proattivo considera i limiti di presenza di residui di sostanze negli articoli partendo dai requisiti legislativi più restrittivi a livello internazionale, ai quali si aggiungono parametri volontari che includono, o vanno oltre, quelli di legge. Avanzato considera richieste di settore avanzate come obiettivi da raggiungere, in un ottica di miglioramento continuo, ricercando ed attuando le migliori tecnologie disponibili. Tali obiettivi potranno essere perseguiti attraverso un continuo processo di formazione e collaborazione con l intera catena di fornitura e saranno oggetto di una revisione almeno annuale (salvo interventi legislativi cogenti).

35 Linee Guida sugli Articoli

36 Prossimi steps Workshop tecnici per le aziende; Linee Guida sui requisiti eco-tossicologici per le miscele chimiche; Integrazione alle Linee Guida inerente la filiera accessori (componenti metallici, legno, plastica, vetro, ecc.); Definizione delle buone prassi di fabbricazione; Definizione delle procedure per il controllo della supply chains.

37 La certificazione Tessile e Salute L Associazione Tessile e Salute DICHIARA CHE Il prodotto (o la lavorazione). Realizzato da SODDISFA TUTTI I REQUISITI DI TESSILE E SALUTE e PARTECIPA AL PROGETTO DI TESSILE E SALUTE supportato dal Ministero della Salute finalizzato a tutelare la salute dei cittadini, garantendo al consumatore finale la sicurezza e la trasparenza del prodotto tessile-abbigliamento

38 Associazione Tessile e Salute Grazie per l attenzione Associazione Tessile e Salute Corso G. Pella, Biella (BI) Tel Fax mauro.rossetti@tessileesalute.it

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