RICERCA SU LIQUIDI ENDOCULARI E RASCHIAMENTI CORNEALI

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1 METODO STANDARD NAZIONALE RICERCA SU LIQUIDI ENDOCULARI E RASCHIAMENTI CORNEALI BSOP 52 Emesso dalla Standards Unit, Evaluations and Standards Laboratory Specialist and Reference Microbiology Division Riferimento no: 4.1 Data di emissione: Emesso da: Standards Unit, Evaluations and Standards Laboratory Pagina 1 di 16

2 STATO DEI METODI STANDARD NAZIONALI I Metodi Standard Nazionali, che includono le standard operating procedures (SOPs), algoritmi e linee guida, promuovono l adozione di elevati livelli di qualità, contribuendo ad assicurare la possibilità di confronto delle informazioni diagnostiche ottenute in laboratori diversi Ciò consente la standardizzazione della sorveglianza sostenuta dalla ricerca, sviluppo e verifica, promovendo nello stesso tempo la salute pubblica e la fiducia del paziente nelle proprie strutture sanitarie. I metodi sono ben referenziati e rappresentano un buon standard minimo per la microbiologia clinica e per la salute pubblica. Comunque, utilizzando i Metodi Standard Nazionali, i laboratori dovranno tenere in considerazione le esigenze locali e potranno intraprendere ricerche addizionali. I metodi forniscono inoltre un punto di riferimento per un loro ulteriore sviluppo. I Metodi Standard Nazionali sono stati sviluppati, revisionati ed aggiornati con una procedura aperta di consenso ove le opinioni di tutti i partecipanti sono state tenute in adeguata considerazione ed i documenti elaborati riflettono il consenso della maggior parte degli stessi. I rappresentanti di alcune organizzazioni professionali, incluse quelle il cui logo appare sulla prima pagina, sono membri dei gruppi di lavoro che sviluppano i Metodi Nazionali Standard. L inclusione del logo di una organizzazione nella prima pagina implica sostegno agli obiettivi ed al processo di preparazione dei metodi standard. I componenti di queste organizzazioni scientifiche hanno partecipato allo sviluppo dei Metodi Nazionali Standard ma le loro opinioni personali non rispecchiano necessariamente quelle dell organizzazione di cui sono membri. L elenco attuale delle organizzazioni professionali partecipanti può essere ottenuto tramite all indirizzo standards@hpa.org.uk. Le prestazioni dei metodi standard sono condizionate dalla qualità di reagenti, strumentazione, procedure commerciali o prove messe a punto in loco. I laboratori dovrebbero assicurare che queste siano state validate e dimostrate idonee allo scopo prefissato. Devono essere adottate procedure di controllo di qualità interno ed esterno. Nonostante siano state osservate le più scrupolose attenzioni nella preparazione di questa pubblicazione, la Health Protection Agency o qualsiasi organizzazione di sostegno non può essere ritenuta responsabile dell accuratezza o dell utilizzo o di qualsiasi conseguenza derivante dall uso o da modifiche delle informazioni contenute in questo documento. Queste procedure sono intese solamente come una risorsa generale per i professionisti che esercitano in questo settore, operanti nel Regno Unito, pertanto si dovrà ricorrere ad altri consulenti quando ritenuto necessario. Se si apportano modifiche a questa pubblicazione, si deve porre in evidenza dove sono state apportate modifiche al documento originale. La Health Protection Agency (HPA) dovrà essere menzionata in ogni circostanza. La Health Protection Agency è una organizzazione indipendente che ha lo scopo di proteggere la salute della popolazione. Ad essa confluiscono esperienze professionali già appartenenti ad organizzazioni ufficiali. Maggiori informazioni riferibili alla HPA possono essere ottenute al sito La Health Protection Agency è un organizzazione che mira ad essere completamente in accordo con le direttive Caldicott. Ciò significa prendere ogni possibile precauzione per prevenire la diffusione non autorizzata di informazioni sui pazienti e di garantire che le informazioni relative agli stessi siano mantenute in condizioni di sicurezza 1. Maggiori dettagli possono essere ottenuti dal sito web. Contributi allo sviluppo dei documenti possono essere forniti contattando l indirizzo standards@hpa.org.uk. Per cortesia prendere nota che la bibliografia è attualmente formattata con il software Reference Manager. Se si modifica o si cancella il testo senza avere installato nel computer il Reference Manager, la bibliografia non sarà aggiornata automaticamente. Riferimento suggerito per questo documento: Health Protection Agency (2004). Investigation of intraocular fluids and corneal scrapings. National Standard Method BSOP 52 Emissione 4. Riferimento no: 4.1 Data di emissione: Emesso da: Standards Unit, Evaluations and Standards Laboratory Pagina 2 di 16

3 INDICE STATO DEI METODI NAZIONALI STANDARD INDICE PROCEDURA DI MODIFICA SCOPO DEL DOCUMENTO INTRODUZIONE CONSIDERAZIONI SULLA SICUREZZA RACCOLTA DEL CAMPIONE TRASPORTO E CONSERVAZIONE DEL CAMPIONE PROCEDURA ANALITICA SUL CAMPIONE PRELIEVO DEL CAMPIONE TEMPO OTTIMALE PER IL PRELIEVO DEL CAMPIONE TIPO DI CAMPIONE APPROPRIATO E METODO DI PRELIEVO QUANTITA E NUMERO APPROPRIATO DI CAMPIONI TRASPORTO E CONSERVAZIONE DEL CAMPIONE TEMPO FRA PRELIEVO DEL CAMPIONE E PROCEDURA ANALITICA ACCORGIMENTI PARTICOLARI PER RIDURRE IL DETERIORAMENTO PROCEDURA SUL CAMPIONE SELEZIONE DELLA PROVA ASPETTO MICROSCOPIA COLTURA E MODALITA DI RICERCA IDENTIFICAZIONE PROVE DI SENSIBILITA AGLI ANTIBIOTICI PROCEDURA DI REFERTAZIONE MICROSCOPIA COLTURA PROVE DI SENSIBILITA AGLI ANTIBIOTICI SEGNALAZIONI ALLA HPA (LOCALE ED AI SERVIZI NAZIONALI ED AL CENTRO CDSC PER LE INFEZIONI) BIBLIOGRAFIA Riferimento no: 4.1 Data di emissione: Emesso da: Standards Unit, Evaluations and Standards Laboratory Pagina 3 di 16

4 PROCEDURA DI MODIFICA Documento di riferimento controllato BSOP 52 Titolo del documento controllato Procedura Operativa Standard per la ricerca su liquidi endoculari e raschiamenti corneali Ciascun documento controllato possiede una registrazione separata con le correzioni specificate in modo dettagliato in questa Procedura di Modifica. Le precedenti modifiche sono disponibili presso la standards@hpa.org.uk. Sull emissione di pagine nuove o rivedute ciascun documento controllato deve essere aggiornato dal proprietario del Laboratorio Modifica Numero/ Data 5/ Emissione no. Scartata Inserita Emissione no Pagina Sessione(i) interessate Modifica 2 Prima pagina Stato del Documento Ridisegnata Revisionato 4 Pagina della procedura di modifica Ridisegnata Riferimento no: 4.1 Data di emissione: Emesso da: Standards Unit, Evaluations and Standards Laboratory Pagina 4 di 16

5 PROCEDURE OPERATIVE STANDARD PER LA RICERCA SU LIQUIDI INTRAOCULARI E RASCHIAMENTI CORNEALI Tipo di campione: Umore acque e vitreo RaschiamentI corneali SCOPO DEL DOCUMENTO Questa SOP descrive la procedura e la ricerca batteriologica sui liquidi intraoculari e sui raschiamenti corneali INTRODUZIONE Le infezioni dell occhio sono causate da un ampia varietà di microrganismi. Sebbene i tamponi oculari possano essere contaminati da organismi di origine cutanea, ogni microrganismo dovrebbe essere valutato con successivi approfondimenti se clinicamente richiesto. Microrganismi esogeni possono giungere all occhio con le mani, veicoli (lenti a contatto) danneggiamenti di tipo traumatico da corpo estraneo, dopo intervento chirurgico, o semplicemente per diffusione da zone adiacenti. Si può inoltre realizzare una diffusione ematogena da foci siti in altre parti del corpo. Le infezioni di grado moderato ed i tamponi oculari sono discussi nella BSOP 2. Questa SOP tratta del prelievo invasivo di campioni ottenuti per definire l eziologia delle infezioni gravi dei bulbi oculari stessi. Cheratite 2, 3 è un infiammazione della cornea e rappresenta una condizione grave che richiede una pronta e meticolosa ricerca e, se il trattamento non ha successo, può progredire fino alla perforazione ed alla cecità. I fattori predisponesti includono in primo luogo le malattie oculari, l adozione di lenti a contatto e l uso topico di corticosteroidi. Questa condizione patologica può essere causata da un gran numero di batteri, funghi e parassiti includente: Stafilococchi Streptococchi Pseudomonas Enterobacteriaceae Acanthamoebae La Pseudomonas aeruginosa è un importante patogeno oculare associato a portatori di lenti a contato 2. I commensali cutanei quali le specie di Staphylococcus epidermidis, Corynebacterium, e Propionibacterium possono causare cheratiti nei pazienti immunocompromessi. Le specie di Mycobacterium sono raramente causa di cheratiti croniche 3. Specie di Acanthamoeba possono causare gravi forme di cheratite, specialmente nei portatori di lenti a contato 4-6 o in casi di trauma oculare. Questi protozoi possono essere isolati da raschiamenti corneali e anche da lenti a contatto e dai loro contenitori (consultare BSOP 31). La cheratocongiuntivite da Microsporidium rappresenta un particolare problema per i pazienti infetti da HIV. Per le tecniche parassitologiche consultare BSOP 31. La cheratite fungina può essere causata da qualsiasi fungo. I generi di più comune riscontro sono 7 : Aspergillus Candida Fusarium Riferimento no: 4.1 Data di emissione: Emesso da: Standards Unit, Evaluations and Standards Laboratory Pagina 5 di 16

6 La cheratite virale è di solito causata da adenovirus, herpes simplex e varicella zoster virus. L ipopion definisce la presenza di pus nella camera anteriore dell occhio L infezione endoftalmica è un affezione relativamente insolita, ma l infezione dei fluidi e dei tessuti endoculari può essere una potenziale causa di cecità. Si può sviluppare come conseguenza di intervento chirurgico, trauma o per diffusione ematogena dei microrganismi. I campioni più appropriati per lo studio delle endoftalmiti sono i liquidi endoculari (umore acqueo della camera anteriore o umore vitreo della camera posteriore). Si possono prelevare tamponi oculari se non sono disponibili l umore acqueo o vitreo. I microrganismi più frequentemente coinvolti includono 8 : Stafilococchi coagulasi negativi Staphylococcus aureus Streptococchi Propionibacterium acnes Funghi L endoftalmite acuta post-operatoria si manifesta nei giorni successivi all intervento chirurgico, di solito dopo la rimozione della cataratta con impianto di lenti intraoculari 9. La sorgente dell infezione è di solito l occhio del paziente stesso o la flora della superficie della palpebra. Sebbene teoricamente qualsiasi microrganismo possa essere introdotto e causare infezione, le cause più frequenti includono: Stafilococchi coagulasi negativi S. aureus Streptococchi Enterobacteriaceae P. aeruginosa L endoftalmite associata a vescicole infiltranti la congiuntiva può essere localizzata nella vescicola stessa vescicolite o svilupparsi come infezione intraoculare fulminante 9. Si manifesta settimane o anni dopo un intervento chirurgico. I microrganismi responsabili sono analoghi a quelli descritti in precedenza: L endoftalmiti cronica si manifesta mesi o anni dopo un intervento chirurgico intraoculare. I microrganismi responsabili includono: P. acnes Stafilococchi coagulasi negativi Specie Corynebacterium Lieviti e funghi filamentosi P. aeruginosa S. Aureus Specie Mycobacterium L endoftalmite post-traumatica si manifesta dopo trauma oculare penetrante o perforante. I patogeni possono includere qualsiasi microrganismo, quali ad esempio8, 9, 13 Bacillus cereus Funghi Streptococchi Specie Clostridium L endoftalmite endogena è rara e si manifesta in pazienti con batteriemia o fungiemia, spesso associata a trattamenti con farmaci immunosoppressivi, abuso endovena di droga od a procedure chirurgiche invasive. In queste condizioni sono indicate le emocolture. Gli agenti causali includono 9 : Lieviti Funghi S. aureus Streptococchi Enterobacteriaceae Riferimento no: 4.1 Data di emissione: Emesso da: Standards Unit, Evaluations and Standards Laboratory Pagina 6 di 16

7 Specie Bacillus I casi di Cryptococcus neoformans sono in aumento per isolamenti da endoftalmiti in pazienti con AIDS 14. Riferimento no: 4.1 Data di emissione: Emesso da: Standards Unit, Evaluations and Standards Laboratory Pagina 7 di 16

8 1.0 CONSIDERAZIONII SULLA SICUREZZA RACCOLTA DEL CAMPIONE Evitare traumatismi accidentali quando si raccolgono raschiamenti corneali, umore acqueo e vitreo. I campioni sono di solito raccolti da medici esperti 1.2 TRASPORTO E CONSERVAZIONE DEL CAMPIONE Contenitore sterile impermeabile o siringa (rimuovere l ago) con tappo sterile per umore acqueo e vitreo Contenitori di plastica chiusi I contenitori per il trasporto di siringhe devono essere racchiusi in un recipiente robusto che garantisca l impossibilità di una sua apertura durante trasporto, in modo da prevenire la diffusione del contenuto Le piastre seminate devono essere trasportate all interno di un contenitore robusto ed impermeabile 1.3 PROCEDURA ANALITICA SUL CAMPIONE Livello di contenimento 2. Tutte le procedure di laboratorio che si ritiene possano generare aerosol devono essere eseguite in cabina microbiologica di sicurezza Sebbene Neisseria meningitidis, Cryptococcus neoformans e specie di Acanthamoeba appartengano al gruppo di Rischio 2 le direttive locali possono imporre che gli isolati sospetti di N. meningitidis, Cryptococcus neoformans e specie Acanthamoeba debbano essere manipolati in una cabina microbiologica di sicurezza. Talvolta la natura dell attività può richiedere inderogabilmente un completo livello di contenimento di classe 3 come nel caso di ricerche che utilizzano N. meningitidis per soddisfare le richieste della Scheda 1,5 (5e) del COSHH del 2002 Fare riferimento alla linea guida corrente sulla sicurezza delle manipolazioni di tutti i microrganismi presentati in questa SOP Le linee guida precedentemente esplicitate devono essere supplementate con la COSHH locale e con la valutazione del rischio E essenziale il rispetto delle regolamentazioni postali e di trasporto 2.0 PRELIEVO DEL CAMPIONE 2.1 TEMPO OTTIMALE DI PRELIEVO DEL CAMPIONE Prima della terapia antimicrobica se possibile 2.2 TIPO DI CAMPIONE IDONEO E METODO DI PRELIEVO I raschiamenti corneali ed i liquidi intraoculari devono essere prelevati da un chirurgo oculista: aghi sterili devono essere utilizzati per aspirare o raschiare il materiale e lame di bisturi sterili per raschiare il materiale. A causa dei volumi ridotti del materiale disponibile, l inoculo delle piastre e la preparazione dei vetrini può richiedere il loro approntamento al letto del paziente. I laboratori devono concordare con i loro oculisti locali un protocollo per la raccolta dei campioni, l inoculo dei terreni ed il trasporto al laboratorio e, quando richiesto, fornire i materiali per questa procedura. Questi protocolli devono specificare che le piastre di tipo inibitorio/selettivo devono essere seminate, quando possibile, dopo quelle non selettive ed includere terreni appropriati per la ricerca di virus, specie di Mycobacterium (BSOP 40) e parassiti (BSOP 31) Riferimento no: 4.1 Data di emissione: Emesso da: Standards Unit, Evaluations and Standards Laboratory Pagina 8 di 16

9 2.3 QUANTITA ADEGUATA E NUMERO APPROPRIATO DI CAMPIONI I raschiamenti corneali devono essere in quantità sufficiente per eseguire una deposizione che sia evidente su vetrino da microscopio e per inoculare le piastre In caso di materiale insufficiente sia per la deposizione su vetrino che per le semine, l esame colturale deve avere la priorità 3.0 TRASPORTO E CONSERVAZIONE DEL CAMPIONE 3.1 TEMPO FRA PRELIEVO DEL CAMPIONE E PROCEDURA ANALITICA I campioni devono essere trasportati e processati il più presto possibile 25 Se i terreni e gli strisci sono inoculati al letto del paziente questi devono essere trasportati immediatamente in laboratorio per le procedure analitiche 3.2 ACCORGIMENTI SPECIALI PER RIDURRE IL DETERIORAMENTO Se i campioni per la ricerca delle amebe non possono essere analizzati entro 8 ore, è preferibile la loro conservazione a temperatura ambiente 4.0 PROCEDURA SUL CAMPIONE 4.1 SELEZIONE DELLA PROVA Dovrebbero essere prelevati campioni separati per la ricerca di virus. I raschiamenti corneali devono essere inoculati su terreni per la coltura delle specie di Acanthamoeba se suggerito dai rilievi clinici (quali uso di lenti a contatto od ulcerazioni corneali). Gli strisci ed i terreni per la ricerca delle specie di Mycobacterium devono essere processati secondo le indicazioni della BSOP ASPETTO N/D 4.3 MICROSCOPIA Standard Preparare uno striscio sottile su un vetrino da microscopio sterile per la colorazione di Gram (gli strisci dei raschiamenti corneali devono essere preparati al letto del paziente, di solito da un oculista) Prove supplementari Possono essere richiesti preparati per Chlamydia, virus o funghi 4.4 COLTURA E RICERCHE Pretrattamento N/D Procedura sul campione Standard Umore acque e vitreo Riferimento no: 4.1 Data di emissione: Emesso da: Standards Unit, Evaluations and Standards Laboratory Pagina 9 di 16

10 Inoculare direttamente le piastre di agar al letto del paziente e strisciarle con un ansa sterile per ottenere colonie isolate, ed incubare immediatamente al loro ricevimento in laboratorio (consultare BSOP 54) Se si ricevono materiali fluidi, inoculare una o due gocce per ogni piastra e strisciare con un ansa sterile per ottenere colonie isolate. I terreni di arricchimento possono essere inoculati se si dispone di materiale in quantità sufficiente (consultare BSOP 54) Raschiamenti corneali Per le colture batteriche inoculare direttamente le piastre di agar al letto del paziente e strisciarle con un ansa sterile per ottenere colonie isolate, ed incubare immediatamente al loro ricevimento in laboratorio (consultare BSOP 54) Prove supplementari Campioni e colture per specie di Acanthamoeba devono essere processate in una cabina di sicurezza Colture per amebe a libera crescita 26 Terreno per l inoculo dei campioni 1. Autoclavare agar purificato alla concentrazione dell 1.5% (15g/l in soluzione di Ringer ad un quarto di concentrazione (o preferibilmente, se disponibile, in soluzione salina di Page). Lasciare raffreddare e versare in piastre di piccole dimensioni. Prima dell uso lasciare asciugare le piastre 2. Diffondere una sola colonia di Escherichia coli* (NCTC 10418) su una piastra di agar sangue ed incubare per una notte a 37 C 3. Raccogliere tutta la crescita con un tampone con estremità di cotone e sospendere in 2 ml della soluzione salina scelta (come indicato in 1) od in acqua distillata sterile 4. Aggiungere due gocce di sospensione sulla superficie delle piastre di agar purificato e diffonderle con un tampone in modo uniforme sulla loro superficie. Le piastre sono in tal modo pronte per l inoculo del campione *Le specie Klebsiella e Enterobacter aerogenes sono alternative accettabili all E. Coli Inoculo del campione Inoculare il campione su un vetrino da microscopio pulito (esaminare con obiettivo a basso ingrandimento) e sulla superficie dei batteri adesi all agar purificato. Come riferimento delimitare l area sul fondo della piastra con penna ad inchiostro indelebile per facilitare la ricerca. Inserire una piastra con controllo di Acanthamoeba non patogena 2. Porre la piastra in un contenitore sigillabile o in camera umida 3. Incubare la piastra a 30 C. E sconsigliata l incubazione a 37 C in quanto a questa temperatura alcuni ceppi si sviluppano in modo modesto 4. Esaminare la superficie della piastra dopo 24 ore e quotidianamente fino al 7 giorno utilizzando un microscopio invertito con obiettivo a basso ingrandimento. Le piastre non richiedono la loro apertura 5. Si può osservare che le amebe allo stadio di trofozoite hanno lasciato tracce nello strato dei batteri. Possono essere osservate inoltre le caratteristiche cisti poligonali Per le specie di Mycobacterium consultare BSOP 40 Riferimento no: 4.1 Data di emissione: Emesso da: Standards Unit, Evaluations and Standards Laboratory Pagina 10 di 16

11 4.4.3 Terreni di coltura, condizioni e microrganismi Per tutti i campioni: Aspetti clinici/ condizioni Terreni standard Incubazione Temp C Atmosfera Tempo Lettura colture Microrganismo (i) ricercati Endoftalmiti Ipopion Cheratite Pazienti post chirurgici Post trauma Pazienti Immunocompromessi Agar cioccolato % CO ore giornaliera Qualsiasi microrganismo Agar per anaerobi esigenti Anaerobiosi ore 40 ore Anaerobi Prolungare l incubazione se alla colorazione di Gram si osservano bastoncini Gram positivi ramificati: 10 giorni 40 ore a 7 giorni e 10 giorni Actinomiceti Sabouraud agar aria ore* 40 ore Funghi Terreni opzionali Incubazione Temp C Atmosfera Tempo Lettura colture Microrganismo (i) ricercati Brodo infusione cuore cervello arricchito e poi opportune sottocolture su: aria ore N/D Qualsiasi microrganismo Agar cioccolato % CO ore giornaliera Agar sangue % CO ore giornaliera Altri microrganismi da considerare specie Chlamydia (BSOP 56), virus e specie Mycobacterium (BSOP 40) * L incubazione può essere protratta fino a 5 giorni; in questo caso verificare le piastre a 40 ore e poi lasciare nell'incubatore/termostato fino al 5 giorno Riferimento no: 4.1 Data di emissione: Emesso da: Standards Unit, Evaluations and Standards Laboratory Pagina 11 di 16

12 4.5 IDENTIFICAZIONE Livello minimo in laboratorio Actinomycetes Livello actinomicetes Anaerobi Livello anaerobi Bacillus Livello genere Stafilococchi coagulasi negativi Livello coagulasi negativo Difteroidi Livello specie Enterobacteriaceae Livello specie Funghi Livello genere H. influenzae Livello specie Streptococchi gruppi A,B,C e G di Lancefield Livello gruppo di Lancefield Moraxella Livello specie Neisseria Livello specie P. aeruginosa Livello specie Pseudomonas Livello specie Propionibacterium Livello specie S. aureus Livello specie S. pneumoniae Livello specie streptococchi α emolitici Livello specie Leviti Livello specie Mycobacterium Consultare BSOP 40 Parassiti Consultare BSOP 31 I microrganismi possono successivamente essere identificati su indicazione clinica o epidemiologica Nota 1: qualsiasi microrganismo considerato contaminante (o parte della flora normale) può non richiedere l identificazione a livello di specie Nota 2: Tutte le manipolazioni su isolati sospetti per N. meningitidis e di C. neoformans che si ritiene possano generare aerosol devono essere eseguite in cappa microbiologica di sicurezza Inviare al Laboratorio di Riferimento Specie Bacillus N. meningitidis per caratterizzazione dei ceppi e prove di sensibilità agli antimicrobici Actinomiceti per caratterizzazione dei ceppi e prove di sensibilità agli antimicrobici Specie Mycobacterium - consultare BSOP 40 Funghi che richiedono l identificazione e/o prove di sensibilità Isolati in corso di epidemie e quando indicato per approfondimenti epidemiologici Microrganismi con insolite o inattese resistenze, ove sussista un problema di laboratorio o clinico o anomalie che richiedano approfondimenti 4.6 PROVE DI SENSIBILITA AGLI ANTIBIOTICI Fare riferimento alla SOP per le prove di sensibilità (BSOP 45) Riferimento no: 4.1 Data di emissione: Emesso da: Standards Unit, Evaluations and Standards Laboratory Pagina 12 di 16

13 5.0 PROCEDURE DI REFERTAZIONE 5.1 MICROSCOPIA Descrivere i globuli bianchi ed i microrganismi osservati Microscopia per specie Mycobacterium (BSOP 40) e parassiti (BSOP 31) Tempo per referto microscopico Risultati microscopici urgenti possono essere trasmessi per via telefonica o informatica Referto scritto, Microscopia per specie Mycobacterium (BSOP 40) e parassiti (BSOP 31) 5.2 COLTURE Refertare tutti i microrganismi isolati e Refertare tutte le crescite dalle colture di arricchimento o Refertare assenza di crescita Refertare inoltre i risultati delle prove supplementari Tempo di refertazione delle colture Risultati colturali clinicamente urgenti possono essere trasmessi per via telefonica o informatica Referto scritto, ore segnalando, se appropriato, l invio di un referto successivo Prove supplementari: specie Mycobacterium (BSOP 40) e parassiti (BSOP 31) 5.3 PROVE DI SENSIBILITA AGLI ANTIBIOTICI Refertare le sensibilità come clinicamente suggerito 6.0 SEGNALAZIONI ALLA HPA 27 (LOCALE ED AI SERVIZI NAZIONALI ED AL CENTRO CDSC PER LE INFEZIONI) Fare riferimento a: Singola SOP per l identificazione del microrganismo Pubblicazioni della Health Protection Agency: Reporting to the CDR: A guide for laboratories Hospital infection control: Guidance on the control of infection in hospital Linea guida che segue in modo appropriato le indicazioni del COSURV Riferimento no: 4.1 Data di emissione: Emesso da: Standards Unit, Evaluations and Standards Laboratory Pagina 13 di 16

14 Linee guida locali L isolamento di N. meningitidis deve essere segnalato al CCDC Refertare tutti gli isolati nel modo seguente: specie Mycobacterium Riferimento no: 4.1 Data di emissione: Emesso da: Standards Unit, Evaluations and Standards Laboratory Pagina 14 di 16

15 BIBLIOGRAFIA 1. Department of Health NHS Executive.The Caldicott Committee. Report on the review of patientidentifiable information London. 2. Liesegang TJ. Bacterial keratitis. Infect Dis Clin North Am 1992;6: Brinser JH. Ocular Bacteriology. In: Tabbara KF, Hyndiuk RA, editors. Infections of the eye. Boston: Little, Brown & Company; p Bottone EJ, Madayag RM, Qureshi MN. Acanthamoeba keratitis: synergy between amebic and bacterial cocontaminants in contact lens care systems as a prelude to infection. J Clin Microbiol 1992;30: Hay J, Kinnear FB, Kirkness CM, Seal DV. Acanthamoeba keratitis: laboratory diagnosis, characterisation of protozoa and treatment. SCIEH Weekly Report 1995;29: Allan BD, Dart JK. Strategies for the management of microbial keratitis. Br J Ophthalmol 1995;79: Foster CS. Fungal keratitis. Infect Dis Clin North Am 1992;6: Pflugfelder SC, Flynn HW, Jr. Infectious endophthalmitis. Infect Dis Clin North Am 1992;6: Brod RD, Flynn HW, Jr. Endophthalmitis: current approaches to diagnosis and therapy. Current Opinion in Infectious Diseases 1993;6: Hassan IJ, MacGowan AP, Cook SD. Endophthalmitis at the Bristol Eye Hospital: an 11-year review of 47 patients. J Hosp Infect 1992;22: Hibberd PL, Schein OD, Baker AS. Intraocular infections: current therapeutic approach. Curr Clin Top Infect Dis 1991;11: Barker C, Leitch J, Brenwald NP, Farrington M. Mixed haematogenous endophthalmitis caused by Candida albicans and CDC fermentative corynebacterium group A-4. Br J Ophthalmol 1990;74: Hall GS, Pezzlo M. Ocular cultures. In: Isenberg HD, editor. Clinical Microbiology Procedures Handbook. Washington D.C.: American Society for Microbiology; p Crump JR, Elner SG, Elner VM, Kauffman CA. Cryptococcal endophthalmitis: case report and review. Clin Infect Dis 1992;14: Advisory Committee on Dangerous Pathogens. Categorisation of biological agents according to hazard and categories of containment. 4th ed. Suffolk: HSE Books; Supplements 1, 1998 and 2, Public Health Laboratory Service Standing Advisory Committee on Laboratory Safety. Safety Precautions: Notes for Guidance. 4th ed. London: Public Health Laboratory Service (PHLS); Control of Substances Hazardous to Health Regulations General COSHH Approved Code of Practice and Guidance, L5. Suffolk: HSE Books; Health and Safety Executive. 5 steps to risk assessment: a step by step guide to a safer and healthier workplace, IND (G) 163 (REVL). Suffolk: HSE Books; Riferimento no: 4.1 Data di emissione: Emesso da: Standards Unit, Evaluations and Standards Laboratory Pagina 15 di 16

16 19. Health and Safety Executive. A guide to risk assessment requirements: common provisions in health and safety law, IND (G) 218 (L). Suffolk: HSE Books; Health Services Advisory Committee. Safety in Health Service laboratories. Safe working and the prevention of infection in clinical laboratories and similar facilities. 2nd ed. Suffolk: HSE Books; NHS Estates. Health Building Note 15. Accommodation for pathology services. 1st ed. London: Her Majesty's Stationary Office (HMSO); (Out of print - 2nd edition in press). 22. BS 5726: Microbiological safety cabinets. Part 2. Recommendations for information to be exchanged between purchaser, vendor and installer and recommendations for installation. London: British Standards Institution (BSI); BS 5726: Microbiological safety cabinets. Part 4. Recommendations for selection, use and maintenance. London: British Standards Institution (BSI); Advisory Committee on Dangerous Pathogens. The management, design and operation of microbiological containment laboratories. Suffolk: HSE Books; Isenberg HD. Collection, transport, and manipulation of clinical specimens and initial laboratory concerns. In: Isenberg HD, editor. Essential Procedures for Clinical Microbiology. Washington D.C: American Society for Microbiology; p Kilvington S, White DG. Acanthamoeba: biology, ecology and human disease. Rev Med Microbiol 1994;5: PHLS, CDSC. Reporting to the PHLS Communicable Disease Surveillance Centre: a reference for laboratories. May Riferimento no: 4.1 Data di emissione: Emesso da: Standards Unit, Evaluations and Standards Laboratory Pagina 16 di 16

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