L'Area Fitofarmaci ed il il territorio Regionale: l'attività di controllo ufficiale degli alimenti di origine vegetale

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "L'Area Fitofarmaci ed il il territorio Regionale: l'attività di controllo ufficiale degli alimenti di origine vegetale"

Transcript

1 L'Area Fitofarmaci ed il il territorio Regionale: l'attività di controllo ufficiale degli alimenti di origine vegetale Marco Morelli Arpa Emilia Romagna Parma, 26 febbraio 2014

2 Premessa gli alimenti devono essere sicuri e sani Reg. 882/2004 Art. Art. 1: 1: regole generali per per l esecuzione dei dei controlli ufficiali intesi a : : verificare, prevenire,, eliminare o ridurre a livelli accettabili i i rischi per per gli gli esseri umani e gli gli animali, siano essi essi rischi diretti o veicolati dall ambiente; In fase di revisione Fonte: REGOLAMENTO (CE) N. 882/2004 del 29 aprile 2004 relativo ai controlli ufficiali intesi a verificare la conformità alla normativa in materia di mangimi e di alimenti e alle norme sulla salute e sul benessere degli animali: considerando 1

3 Fonte: EUROBAROMETRO SPECIALE 354, Rischi associati agli alimenti,riepilogo, Periodo di ricerca: giugno 2010, Pubblicazione: novembre 2010, Sondaggio commissionato dall Autorità europea per la sicurezza alimentare. Eurobarometro Il sondaggio è stato realizzato dal 9 al 30 giugno 2010 su un campione rappresentativo di persone, dai 15 anni di età in su, in tutti i 27 SM tramite interviste frontali con i consumatori nella loro lingua madre it/riskcommunication/riskperception.htmriskperception.htm Fonte: buongiornoslovacchia.sk report commissionato da EFSA e la Commissione Europea per la Salute e la Direzione Generale per la Tutela del Consumatore (DG SANCO) Fonte:

4 Fonte: EUROBAROMETRO SPECIALE 354, Rischi associati agli alimenti,riepilogo, Periodo di ricerca: giugno 2010, Pubblicazione: novembre 2010, Sondaggio commissionato dall Autorità europea per la sicurezza alimentare. Eurobarometro 1.3 la presenza di prodotti chimici, pesticidi e sostanze tossiche è la preoccupazione più comune, menzionata spontaneamente dal: 2005: 14% 2010: 19%

5 Il perché? per migliorare la sicurezza alimentare in risposta soprattutto al panico creatosi negli anni 90 intorno: alla sindrome cosiddetta della mucca pazza ai cibi contaminati dalla diossina all olio d oliva d adulterato ecc. disporre di legislazione UE sulla sicurezza alimentare aggiornata Consumatori informati su potenziali rischi e su quanto fosse stato fatto per ridurli al minimo... il rischio zero non esiste l UE cerca di contenerlo adottando norme moderne basate sui più avanzati dati scientifici. Escherichia coli(*) Lasicurezza alimentare inizia dal produttore Fonte: foto tratte da repubblica.it, corriere della sera.it salute e da google immagini Ultimo caso

6 Normativa sui PF Immissione in commercio Reg. (CE) N. 1107/2009 del 21 ottobre 2009 relativo all immissione sul mercato dei prodotti fitosanitari e che abroga le direttive 79/117/CEE e 91/414/CEE Regolamento 1107/2009 Uso sostenibile DIR 2009/128/CE del 21 ottobre 2009 che istituisce un quadro per l azione comunitaria ai fini dell utilizzo sostenibile dei pesticidi Recepita con D.Lgs. 150 del Direttiva 2009/128/UE Residui negli alimenti Reg. (CE) N. 396/2005 del 23 febbraio 2005 concernente i livelli massimi di residui di antiparassitari nei o sui prodotti alimentari e mangimi di origine vegetale e animale e che modifica la direttiva 91/414/CEE del Consiglio Regolamento 396/ Fonte: Mazzini Floriano, Il recepimento della direttiva 2009/128/CE sull uso sostenibile dei prodotti fitosanitari, 2013

7 Armonizzazione dei LMR Reg.1107/2009 dal 14/06/11 La strategia tematica verrà dunque a completare il quadro legislativo esistente e s'incentrerà sulla fase di utilizzo dei PF Fonte: La nuova normativa Europea per l uso sostenibile dei prodotti fitosaniatri: ricadute sulla realtà italiana, M.R. Ripagnani-Enea, C..Zaghi,D.Altera -Ministero dell Ambiente e della tutela del Territorio e del Mare

8 Strategia tematica per l uso sostenibile dei pesticidi Scopo:... ridurre gli impatti dei pesticidi sulla salute umana e sull'ambiente una riduzione globale significativa dei rischi e delle applicazioni, pur garantendo la necessaria protezione delle colture. più in generale, a giungere ad un uso più sostenibile dei pesticidi Fonte: Comunicazione della Commissione, del 1 luglio 2002, al Consiglio, al Parlamento europeo e al Comitato economico e sociale - Verso una strategia tematica per l'uso sostenibile dei pesticidi (COM(2002) 349 def.)

9 (*) (*): Recepita con D.Lgs. 150 del Fonte: Dir. 128/09 Uso sostenibile dei pesticidi, Difesa integrata obbligatoria:possibili scenari, Gennaio 2012,Tiziano Galassi Servizio fitosanitario Regione Emilia-Romagna

10 Fonte: Il recepimento della direttiva sull uso sostenibile dei prodotti fitosanitari e il PAN, Floriano Mazzini Disposizioni per l ambientel Tutela dell'ambiente acquatico e dell'acqua potabile Riduzione dell'uso dei PF in aree specifiche aree utilizzate dalla popolazione o dai gruppi vulnerabili (es.: i parchi, i giardini, i campi sportivi e le aree ricreative, i cortili e le aree verdi all'interno dei plessi scolastici, le aree gioco per bambini e le aree adiacenti alle strutture sanitarie; aree protette, ecc) Le misure comprendono: 1. preferenza all'uso di PF che: a. non sono classificati pericolosi per l ambiente b. non contengono le sostanze pericolose prioritarie e le sostanze dell'elenco di priorità (All. 1 - parte III, D.Lgs. 152/06) 2. preferenza alle tecniche di applicazione più efficienti (bassa dispersione) 3. ricorso a misure di mitigazione dei rischi di inquinamento da deriva, drenaggio e ruscellamento 4. aree di rispetto non trattate

11 Novità 2014 Fonte: Agrofarmaci convenzionali e biologici, binomio strategico nella Difesa Integrata: la posizione di Agrofarma, Marco Rosso - Forum Fitoiatrici Legnaro, 09 febbraio 2012

12 Piano di Azione Nazionale (PAN) Uso Sostenibile

13 PF ed utilizzo Nell Unione Europea è possibile utilizzare PF soltanto se previamente è stato scientificamente stabilito che: non hanno effetti nocivi su: i consumatori gli agricoltori la popolazione residente non provocano conseguenze inaccettabili per l ambiente; hanno un adeguato livello di efficacia. Fonte: Nuove norme per i residui dei pesticidi negli alimenti, Direzione Generale della Salute & dei consumatori, Commissione europea, Settembre 2008

14 Servono agli agli agricoltori per: per: migliorare o salvaguardare la la resa resa dei dei raccolti eliminando eliminando o o riducendo riducendo la la concorrenza concorrenza delle delle erbe erbe infestanti infestanti e e gli gli attacchi attacchi parassitari, parassitari, per perdifendere le le piante piante dagli dagli organismi nocivi nocivi migliorare o proteggere la la qualità qualità dei dei loro loro prodotti e minimizzare l apporto di di manodopera. I I PF PF servono anche anche per: per: garantire forniture affidabili di di prodotti agricoli agricoli ogni ogni anno, anno, in in quanto quanto contribuiscono ad ad evitare evitare fluttuazioni nelle nelle rese rese garantiscono la la presenza sul sul mercato di di prodotti ortofrutticoli di dibuona qualità qualità a prezzo prezzo ridotto, e pertanto alla alla portata di ditutti i i consumatori. L uso di PF: vantaggi Fonte: E.C.Oerke, H.W. Debne, F.Schoenbeeck, E.A.Weber; Elsevier, 1994 Colture esaminate: riso, mais, patata, soia, cotone, caffè, frumento e orzo Fonte: Verso una strategia tematica per l uso sostenibile dei pesticidi COM(2002) 349 definitivo

15 L uso di PF: i rischi I I PF PF sono sono prodotti chimici chimici che che richiedono una una particolare attenzione poiché poichéle le loro loro proprietà intrinseche li li rendono pericolosi per perla la salute salutee l ambiente I I rischi rischi per per la la salute salute umana umana possono derivare dall esposizione: diretta: lavoratori industriali addetti addetti alla alla produzione di di PF PF e operatori che che ne ne fanno fanno uso uso indiretta :: consumatori I I consumatori possono essere essere soggetti a esposizione indiretta, derivante da da quantità di di residui residui di di PF PFnei nei prodotti prodotti agricoli. Della Della valutazione di di tali tali effetti effetti si si occupano regolarmente le le autorità a livello livello nazionale e comunitario sono sono stati stati istituiti istituiti programmi nazionali e comunitari coordinati per per il il controllo dei dei residui residui di di PF PFnegli alimenti Con i dati dei residui di PF rilevati negli alimenti è possibile calcolare la stima giornaliera ingerita della quantità dei fitofarmaci attraverso la dieta Fonte: Verso una strategia tematica per l uso sostenibile dei pesticidi COM(2002) 349 definitivo

16 Regolamento 396/2005 Art. 26, controlli ufficiali, recita: 1. gli SM eseguono controlli ufficiali sui residui di antiparassitari ai fini dell'osservanza del reg. 396/05, 2. i controlli consistono, nel prelievo di campioni, nella loro conseguente analisi e nell'individuazione degli eventuali antiparassitari presenti (analisi qualitativa) dei loro rispettivi livelli di residui. (analisi quantitativa) sono condotti anche presso i punti di distribuzione ai consumatori Reg. (CE) N. 396/2005 del 23 febbraio 2005 concernente i livelli massimi di residui di antiparassitari nei o sui prodotti alimentari e mangimi di origine vegetale e animale e che modifica la direttiva 91/414/CEE del Consiglio

17 Reg. 396/2005 art. 29: Progr.. coordinato comunitario L articolo 29 recita: La Commissione elabora: un programma comunitario coordinato di controllo pluriennale che specifica i campioni da inserire nei programmi nazionali di controllo tiene conto dei problemi riscontrati in relazione all'osservanza degli LMR con lo scopo: di valutare l'esposizione dei consumatori Il programma comunitario di controllo è adottato e aggiornato ogni anno Il 1 gennaio 2013 è entrato in vigore il reg. 788/2012: Che nell articolo 4 ha abrogato il reg. 1274/2011 vengono fissati, di anno in anno, i prodotti da controllare: anno Descrizione dei prodotti da prelevare ogni anno Mele, cavoli cappucci, porri, lattuga, pesche, comprese le pesche noci e ibridi simili; segala o avena, fragole, pomodori e vino (rosso o bianco) da uve. (In mancanza di fattori di trasformazione specifici per il vino, può essere applicato un fattore standard 1. Gli Stati membri sono invitati a comunicare i fattori di trasformazione utilizzati per il vino nelle lazioni di sintesi nazionali) Fagioli con baccello (freschi o congelati), carote, cetrioli, arance o mandarini, pere, patate, riso, spinaci (freschi o congelati) e farina di frumento. Melanzane, banane, cavolfiori o broccoli, uve da tavola, succo di arancia, piselli senza baccello (freschi o congelati), peperoni (dolci), frumento e olio d oliva vergine (fattore di trasformazione dell olio = 5, tenendo conto di una resa standard della produzione di olio d oliva del 20 % della raccolta di olive).

18 Il Controllo Ufficiale: significato Ciclo Deming Il controllo ufficiale è strumento essenziale per : individuare l eventuale presenza di fitofarmaci quantificare i livelli di concentrazione (residui), il rispetto dei LMR l efficacia delle misure messe in atto per garantire la conformità dei prodotti alle disposizioni normative Scopo: tutela della salute pubblica, dell ambiente e della biodiversità. Fonte: UE, Kit di benvenuto sulla sicurezza alimentare, 2009 Fonte immagine:

19 Controllo Ufficiale: aspetti normativi Fonte: sito internet Ministero della salute, prodotti Fitosanitari

20 Reg. 178/2002 art. 3: operatore del settore alimentare, la persona fisica o giuridica responsabile di garantire il rispetto delle disposizioni della legislazione alimentare nell'impresa alimentare posta sotto il suo controllo; Fonte: Ministero della salute sito internet:

21 Cosa fa la Regione Emilia-Romagna? Piano regionale per il il controllo ufficiale: sulla sulla produzione sul sul commercio sull utilizzo utilizzo dei dei PF PF per la la tutela della salute dei consumatori e per la la valutazione: degli eventuali effetti dei dei medesimi prodotti sulla sulla salute dei dei lavoratori esposti, e sui sui comparti ambientali E in fase di predisposizione il piano dei prossimi 5 anni Fonte: Documento della Giunta Regionale Progr.Num. 173/2010 del 08 Febbraio 2010

22 Obiettivi del piano rispetto dei vincoli normativi promuovere, proteggere e migliorare il livello di salute degli addetti in agricoltura; garantire ai consumatori alimenti igienicamente sicuri ; promuovere il controllo degli effetti derivanti dall utilizzo dei PF sui comparti ambientali con particolare riferimento alle acque superficiali e sotterranee azioni per informare gli utilizzatori, dei rischi e delle misure da adottare per proteggere le risorse idriche; l'attività di formazione, informazione e comunicazione nei confronti delle imprese e dei consumatori sui rischi derivanti dall'utilizzo dei prodotti Fonte: Documento della Giunta Regionale Progr. Num. 173/2010 del 08 Febbraio 2010

23 Attività dell Area Fitofarmaci Controllo Ufficiale sui residui di prodotti fitosanitari nei prodotti di origine vegetale Programma coordinato di controllo pluriennale dell'unione Europea Controlli finalizzati alla corretta utilizzazione delle risorse pubbliche elargite ai produttori Scopo: verificare la corretta applicazione delle linee tecniche di difesa fitosanitaria contenute nei DPI esecuzione di specifiche analisi chimiche per la verifica dell eventuale presenza di residui di prodotti fitosanitari

24 Area Analitica Fitofarmaci: il ruolo L AREA ANALITICA FITOFARMACI: costituisce il riferimento analitico regionale per la specifica tematica. Le attività sviluppate dal laboratorio Alimenti Potabile Svolge un ruolo di riferimento regionale e nazionale sotto il profilo tecnico-scientifico pianificazione di attività programmatiche di monitoraggio e vigilanza su tutte le matrici alimentari e ambientali; Organizza circuiti interlaboratorio in materia di residui di prodotti fitosanitari (è iniziato un percorso di riconoscimento con Accredia). Monitoraggio Ha adottato un sistema di gestione per la qualità conforme ai requisiti richiesti dalla norma UNI CEI EN ISO/IEC , accreditato su procedure di prova per gli alimenti e nel settore ambientale. Formulati Fonte: sito internet

25 Attività di controllo alimenti: alcuni numeri Obiettivo minimo campioni: 726 (DM 23/12/1992) Totalità del piano regionale Legenda: Legenda: F: F: frutta frutta V: V: verdura verdura ExOF: ExOF: altri altri prodotti prodotti non non riconducibili riconducibili a a F F e e V V n campioni ExOF piano F+V piano Fonte dati: piano RER

26 % 6,0 5,0 4,0 3,0 2,0 1,0 0,0 5,4 3,6 4,2 2,3 2,3 1,5 1,1 0,9 1,2 1,2 Fonte dati: Ministero della Salute ed EFSA 2,9 % irregolarità 2,3 2,0 1,8 1,5 1,1 1,21,2 1,2 1,3 1, Reg. 396/2005: norma di armonizzazione dei LMR. Entrato in vigore il 01/09/ , , , ortofrutticoli extraortofrutticoli 3,4 2,1 1, ,3 3,5 1, ,9 1,3 1, ,5 2 1,0 5, ,9 Fonte dati: piano di controllo RER 5,5 5 1,8 1,3 1,5 1, = = Controllo Ufficiale totale piano % irregolarità 5 1, Irregolarità % campioni totali 4,7 1 1, ,5 1, ,2 0, , , ,5

27 anno M Rpc Rer % % % ,3 98,1 98, ,6 98,6 98, ,8 97,4 96, ,4 98,9 98, ,9 98,3 97, ,2 98,1 100, ,3 98, ,1 97,8 100, ,2 98,4 96, ,1 98, ,2 100, ,4 100,0 legenda: M: fonte Ministero della Salute, % campioni di pere regolari del piano nazionale Rpc: piano di controllo Regione Emilia-Romagna % campioni di pere regolari Rer: Piano di controllo Emilia- Romagna % pere regolari di produzione regionale (origine RER) 101,0 100,0 99,0 98,0 % 97,0 96,0 95,0 94,0 93,0 92,0 Pere % campioni regolari Nota: Campioni regolari: somma dei campioni senza residui (conc. < LOQ) e dei residui conformi alla norma M Rpc Rer

28 Produzione Emilia-Romagna: pere Concentrazione e LMR (mg/kg) 100,0 80,0 Pere (medie anni ) Fosmet 0,2 Chlopyrifos ethyl Triflumuron 0,5 Risultati delle analisi (mg/kg) Boscalid 2,0 % 60,0 40,0 Ne consegue la seguente media di tutte le s.a. esaminate nei range di concentrazione Distanza dal LMR 20,0 0,0 Clorpirifos Fosmet Triflumuron Boscalid 0,01 0,1 0,11 0,2 0,21 0,3 0,31 0,4 0,41 0,5 > 0,5 Boscalid 0,044 Triflumuron 0,071 Fosmet 0,077 Chlorpyrifos et Abate Fetel Kaiser William %: percentuale di campioni contenenti le s.a. indicate Range di concentrazione (mg/kg) Nota: Confronto fra i LMR ed i campioni nel range fra 0,01-0,1 mg/kg

29 OGGI Reg. 396/2005 ed effetti cumulativi Art 36: Misure di sostegno relative agli LMR di antiparassitari armonizzati p.to 1 comma c: studi ed altre misure necessari allo sviluppo e all'utilizzo di metodi per valutarne gli effetti aggregati, cumulativi e sinergici; D. Lgs. 194/95 art. 17. Controllo ufficiale dell'immissione in commercio e dell'utilizzazione dei prodotti fitosanitari indagini svolte dall'i.s.s. di eventuali effetti dovuti alla presenza simultanea di residui di più s.a. nello stesso alimento o bevanda al fine di individuare valori limite cumulativi accettabili di detti residui IERI Fonte: Reg. CE 396/2005 del 23 febbraio 2005 concernente i livelli massimi di residui di antiparassitari nei o sui prodotti alimentari e mangimi di origine vegetale e animale e che modifica la dir. 91/414/CEE del Consiglio D.Lgs. 17 marzo 1995, n. 194 (1). Attuazione della direttiva 91/414/CEE in materia di immissione in commercio di prodotti fitosanitari (1/a) (1/circ).

30 % Piano alimenti: presenza multiresiduale Reg. 396/2005: norma di armonizzazione dei LMR. Entrato in vigore il 01/09/2008 Fonte dati: piano di controllo alimenti Regione Emilia Romagna % Verdura

31 EFSA: Effetto cumulativo lavoro scientifico ancora in corso è stato studiato un gruppo di pesticidi con struttura chimica ed effetti tossici simili, per verificare se il loro impatto sulla salute umana possa essere valutato: cumulativamente individualmente. pesticidi del gruppo dei fungicidi triazolici sulla base della loro somiglianza in termini di struttura chimica e meccanismo d azioned un prerequisito per la valutazione degli effetti cumulativi. valutati diversi scenari: effetti tossicologici a lungo e a breve termine esaminate questioni per decidere la definizione dei LMR la valutazione della reale esposizione ai pesticidi Fonte: sito internet: L EFSA porta avanti il suo lavoro sugli effetti cumulativi dei pesticidi, 10/09/2009

32 EFSA: Effetto cumulativo Nella relazione del 2010 EFSA ha valutato: l esposizione tramite la dieta (routine), valutazione del rischio cumulativo (CRA) lungo termine: non ci sono rischi di per la salute dei consumatori derivanti dai residui di pesticidi assunti tramite la dieta. breve termine: la relazione indica che non può essere escluso un rischio per lo 0,4 % dei campioni (ossia 79 su un totale di ). Questa conclusione è basata sulla peggiore delle ipotesi L EFSA ha: evidenziato il valore di questo lavoro sperimentale di CRA riconosciuto la necessità di raccolte di dati supplementari da parte delle autorità nazionali e di modifiche alla metodologia, al fine di ridurre le significative incertezze riscontrate nei risultati. Il Responsabile dell unit unità Pesticidi dell EFSA EFSA, Herman Fontier, ha dichiarato: La CRA si basa su un analisi fine e sulla comprensione dei possibili tipi di tossicità congiunta delle sostanze chimiche negli alimenti. Essa richiede metodologie sofisticate in grado di gestire e combinare quantità enormi di dati. È per questo motivo che la CRA pilota presentata nell ultima relazione è volta a testare la metodologia di CRA piuttosto che i risultati, che non sono da considerarsi significativi poiché presentano un alto grado di incertezza. Fonte: sito internet: EFSA, Relazione annuale sui pesticidi: per i residui resta alto il tasso di conformità alla normativa, 20/03/13

33 4 residui: conseguenza 1 di 2 Il vincolo dei 4 residui non ha alcun fondamento scientifico In lotta integrata si impiegano 4-5, o al massimo 6 molecole a bassa tossicità, la cui residualità è inferiore a quella di 4 s.a. ripetute risultato studio di Enea su finanziamento Coop Italia e A.P.O. Emilia Romagna effettuare un elevato numero di trattamenti cautelativi nelle fasi iniziali (a calendario) della produzione frutticola senza alcuna valutazione circa l'effettiva necessità degli interventi e con un utilizzo ripetuto delle stesse molecole, rischia di condurre a una rapida perdita della loro efficacia. Fonte: sito internet F. Mazzini Servizio fitosanitario della Regione Emilia Romagna e fonte immagine blogmein.it

34 4 residui: conseguenza 2 di 2 Il rischio maggiore è quello di vanificare completamente la metodologia della Produzione a Lotta Integrata Reg. 1107/2009 e dir 128/2009: «promuovere l uso della difesa integrata» (01/01 01/2014) Costringere le aziende agricole a produrre con questo vincolo le espone al rischio di creare rapidamente ceppi resistenti Si pregiudica la possibilità di proteggere adeguatamente le colture negli anni successivi e determinando un aumento dei costi di produzione Queste strategie comportano un aumento del numero dei trattamenti, con intuibili conseguenze negative per la salute umana ambiente Fonte: sito internet F. Mazzini Servizio fitosanitario Regione Emilia-Romagna

35 Un Progetto delle Agenzie: Residui nel Pranzo Pronto Promosso dal gruppo di lavoro Fitofarmaci delle Agenzie Ambientali Progettazione anno 2004 Realizzazione anni e 2008 Presentazione dei risultati relativi agli anni Fonte: 8 Convegno Fitofarmaci e Ambiente, ISPRA, Roma, 12 e 13 maggio 2010, Assunzione dei residui di fitofarmaci attraverso la dieta: risultati del Progetto Residui nel Pranzo Pronto, anni M. Lorenzin APPA TN

36 Progetto Pranzo pronto Controllo ufficiale degli alimenti Reg. (CE) n. 396/2005 Capo V, art. 30: programmi nazionali di controllo dei residui di antiparassitari comma 1, secondo paragrafo, si riporta: I programmi sono basati sul rischio e volti in particolare a valutare l esposizione l dei consumatori e l osservanza della legislazione in vigore. Fonte: 8 Convegno Fitofarmaci e Ambiente, ISPRA, Roma, 12 e 13 maggio 2010, Assunzione dei residui di fitofarmaci attraverso la dieta: risultati del Progetto Residui nel Pranzo Pronto, anni M. Lorenzin APPA TN

37 Progetto Pranzo Pronto: laboratori partecipanti 1 ARPA Sicilia Ragusa ARPA Sicilia Palermo ARPA Sicilia Catania ARPA Puglia Bari ARPA Campania Napoli ARPA Sardegna Cagliari ARPA Marche Macerata ARPA Toscana Arezzo ARPA Emilia Romagna Ferrara ARPA Liguria La Spezia ARPA Piemonte Torino ASL Lombardia Bergamo ARPA Veneto Verona ARPA Friuli Venezia Giulia Pordenone ARPA Friuli Venezia Giulia Gorizia ARPA Valle d Aosta Aosta APPA Trento Trento Fonte: 8 Convegno Fitofarmaci e Ambiente, ISPRA, Roma, 12 e 13 maggio 2010, Assunzione dei residui di fitofarmaci attraverso la dieta: risultati del Progetto Residui nel Pranzo Pronto, anni M. Lorenzin APPA TN

38 Progetto Residui nel Pranzo Pronto Dove effettuare i prelievi? Prelievo da effettuare presso mense aziendali, mense scolastiche, mense di ospedali, mense di case di riposo che non utilizzano alimenti biologici. Fonte: 8 Convegno Fitofarmaci e Ambiente, ISPRA, Roma, 12 e 13 maggio 2010, Assunzione dei residui di fitofarmaci attraverso la dieta: risultati del Progetto Residui nel Pranzo Pronto, anni M. Lorenzin APPA TN

39 Progetto Residui nel Pranzo Pronto Fonte: 8 Convegno Fitofarmaci e Ambiente, ISPRA, Roma, 12 e 13 maggio 2010, Assunzione dei residui di fitofarmaci attraverso la dieta: risultati del Progetto Residui nel Pranzo Pronto, anni M. Lorenzin APPA TN

40 Progetto anno Pranzo Pronto: Risultati analizzati con residui senza residui n. n. n Obiettivo progettuale: Limite di quantificazione : mg/kg (nel piano di controllo alimenti normalmente è: 0.01 mg/kg - art. 18 reg. 396/05) Campioni LOQ: limite di quantificazione ossia la minima concentrazione di analita rilevabile da una procedura analitica con accuratezza e precisione definite Fonte: 8 Convegno Fitofarmaci e Ambiente, ISPRA, Roma, 12 e 13 maggio 2010, Assunzione dei residui di fitofarmaci attraverso la dieta: risultati del Progetto Residui nel Pranzo Pronto, anni M. Lorenzin APPA TN

41 Progetto media Pranzo pronto: risultati Numero medio e massimo dei fitofarmaci rilevati nel pranzo completo ,0 LoQ: 0,001 mg/kg 6 4 3,6 3,8 3,8 3,4 2 2,4 0 numero medio ss.aa. per pranzo numero massimo ss.aa. per pranzo Fonte: 8 Convegno Fitofarmaci e Ambiente, ISPRA, Roma, 12 e 13 maggio 2010, Assunzione dei residui di fitofarmaci attraverso la dieta: risultati del Progetto Residui nel Pranzo Pronto, anni M. Lorenzin APPA TN

42 Progetto 2 1,5 1 0,5 Numero medio fitofarmaci rilevati nelle portate media Pranzo pronto: 1,3 1,2 1,2 1,2 1,2 1,1 risultati 1,0 1,0 0,9 0,8 0,8 0,8 0,7 0,7 0,6 0,6 0,5 0,5 0,5 0,5 0,5 0,4 0,4 0,4 LoQ: 0,001 mg/kg 0,2 0 1 piatto contorno frutta pane vino Fonte: 8 Convegno Fitofarmaci e Ambiente, ISPRA, Roma, 12 e 13 maggio 2010, Assunzione dei residui di fitofarmaci attraverso la dieta: risultati del Progetto Residui nel Pranzo Pronto, anni M. Lorenzin APPA TN

43 Progetto Progetto Pranzo Pronto: Pubblicazioni Inviato nel 2013 a: Ministero della Salute, ISS ed EFSA We thank those responsible for collaboration at the laboratories participating in the Italian Ready-Meal Residue Project: Dr Maria Lucia Antoci, Dr Vittoria Giudice, Dr Sabrina Finocchiaro, Dr Francesco Fiume, Dr Dario Mirella, Dr Elena Cocco, Dr Giusy Mariotti, Dr Patrizia Bolletti, Dr Marco Morelli, Dr Marco Filippelli, Dr Paolo Branca, Dr Gemma Molinari, Dr Francesca Daprà, Dr Clorinda Del Bianco, Dr Marco Dizorz.

44 Controllo Qualità: : un obbligo Analisi di campioni fortificati e/o di materiali di riferimento verifica dell accuratezza e precisione Analisi di campioni in doppio limite di ripetibilità (precisione) Partecipazione a proficiency test EUPT-FV organizzati dal CRL for Fruits and Vegetables EUPT-C C organizzati dal CRL for cereals and feeding staff EUPT-SRM organizzati dal CRL for single residue methods Utilizzo di carte di controllo SANCO/12571/2013, 19 November 2013 rev. 0, Guidance document on analytical quality control and validation procedures for pesticide residues analysis in food and feed.

45 Fonte: sito internet Proficiency test: un obbligo! Reg. 396/2005 art. 28 metodi di analisi EUPT-FV: Fruit and vegetable European Proficiency Test: FV16 EUPT-C: Cereals and Feeding Stuff EUPT - CF8 EUPT-SRM: Single Residue Methods EUPT - SRM 8

46 Laboratori di riferimento designazione di laboratori di riferimento comunitari e nazionali: Scopo: assicurare un'elevata qualità e uniformità dei risultati analitici Obiettivo da raggiungere mediante: utilizzo di metodi analitici convalidati (validazione( validazione) disponibilità di materiali di riferimento organizzazione di test comparativi (Proficiency test) formazione del personale di laboratorio Fonte: Reg. 882/2004 considerando n. 18 e Reg.(CE) N. 776/2006 del 23 maggio 2006 che modifica l allegato VII del regolamento (CE) n. 882/2004 per quanto riguarda i laboratori comunitari di riferimento

47 EU Reference Laboratories CRL WEB SERVICE Un importante cambiamento

48 metodi di prova Linea guida per la validazione Supporto normativo

49 Evoluzione impegno delle risorse MRM tradizionale MRM tradiz. ottimizzato QuEChERS = Personale necessario alla preparazione del campione = Personale necessario alla analisi strumentale Fonte: The QuEChERS Method Background Informationand Recent Developments Michelangelo Anastassiades CVUA Stuttgart

50 Strumentazione + = screening GC - MS/MS

51 Evoluzione in gascromatografia IERI OGGI DOMANI 200 ppb 100 ppb 2 ppb gascromatografi con rivelatore ECD, NPD, FPD Gascromatografi con rivelatore di massa gascromatografi con rivelatore di massa a triplo quadrupolo (QQQ) Fattore IERI OGGI DOMANI Sensibilità Costo 1 2 5

52 Evoluzione in cromatografia liquida IERI 1 1 OGGI 10+ Maggiore Maggiore sensibilità sensibilità con con la la tecnologia tecnologia a triplo triplo quadrupolo quadrupolo HPLC 1290 Infinity LC MS (QQQ) pg Reserpina con S/N 150:1 HPLC 1100 con rivelatore a diodi Fattore IERI OGGI DOMANI Sensibilità HPLC 1 10 /// Sensibilità LC-MS/MS Costo Reserpina, CAS n Fonte: DOMANI LC-MS (QQQ) migliorato 1 pg Reserpina con S/N 1000:1

53 Nuova tecnologia: perchè? Fonte: 1st CRL/NRL PESTICIDE RESIDUE TRAINING WORKSHOP, 6th 7th December, 2006 Stuttgart GERMANY LARGE SCALE PESTICIDE MULTIRESIDUE METHODS BY LC-TOF/MS FOLLOWED BY LC-QqQ/MS, Amadeo R. Fernández-Alba, CRL Pesticides for Fruits and Vegetables,

Assunzione dei residui di fitofarmaci attraverso la dieta: risultati ti del Progetto Residui nel Pranzo Pronto anni 2005 2008.

Assunzione dei residui di fitofarmaci attraverso la dieta: risultati ti del Progetto Residui nel Pranzo Pronto anni 2005 2008. 8 Convegno Fitofarmaci i e Ambiente ISPRA - Via Curtatone, 7 Roma, 12 e 13 maggio 2010 Gruppo di lavoro Fitofarmaci delle Agenzie Ambientali Assunzione dei residui di fitofarmaci attraverso la dieta: risultati

Dettagli

La direttiva sull uso sostenibile dei prodotti fitosanitari

La direttiva sull uso sostenibile dei prodotti fitosanitari La direttiva sull uso sostenibile dei prodotti fitosanitari Il nuovo contesto IL PIANO D AZIONE NAZIONALE PER L USO SOSTENIBILE Le indicazioni per i trattamenti nelle aree sportive e frequentate dalla

Dettagli

Ingestione di residui di fitofarmaci attraverso la dieta: risultati dell indagine effettuata negli anni 2005 2006

Ingestione di residui di fitofarmaci attraverso la dieta: risultati dell indagine effettuata negli anni 2005 2006 7 Convegno Nazionale Fitofarmaci e Ambiente Torino 6-7 dicembre 2007 gruppo di lavoro APAT ARPA APPA Fitofarmaci Ingestione di residui di fitofarmaci attraverso la dieta: risultati dell indagine effettuata

Dettagli

5 CONVEGNO NAZIONALE FITOFARMACI E AMBIENTE PALERMO 20-21 OTTOBRE 2004

5 CONVEGNO NAZIONALE FITOFARMACI E AMBIENTE PALERMO 20-21 OTTOBRE 2004 5 CONVEGNO NAZIONALE FITOFARMACI E AMBIENTE PALERMO 20-21 OTTOBRE 2004 PIANI TRIENNALI PER LA SORVEGLIANZA SANITARIA DEI FITOFARMACI: RUOLO DELL ISTITUTO SUPERIORE DI SANITÀ R. DOMMARCO - E. FUNARI DIPARTIMENTO

Dettagli

DELIBERAZIONE N. 52/16 DEL 23.12.2014

DELIBERAZIONE N. 52/16 DEL 23.12.2014 Oggetto: D.Lgs. 14.8.2012, n. 150 e decreto interministeriale 22 gennaio 2014. Piano d'azione nazionale per l'uso sostenibile dei prodotti fitosanitari. Direttive per l'attuazione nella Regione Sardegna

Dettagli

Allegato I. Parte A Obiettivi formativi

Allegato I. Parte A Obiettivi formativi Allegato I Parte A Obiettivi formativi Tenuto conto dei contenuti formativi riportati nell Allegato I del decreto legislativo n. 150/2012, si riportano di seguito i contenuti comuni degli specifici corsi

Dettagli

Il controllo ufficiale degli OGM nell alimentazione umana e animale sul territorio nazionale

Il controllo ufficiale degli OGM nell alimentazione umana e animale sul territorio nazionale Gruppo di Lavoro Tecnico Interregionale sul tema degli OGM istituito dalla Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome WORKSHOP 20-21 febbraio 2008 Il controllo ufficiale degli OGM nell alimentazione

Dettagli

Alimenti di origine vegetale ed il controllo dei residui dei prodotti fitosanitari. Dr Marco Morelli Arpa Emilia Romagna Milano, 18 aprile 2012

Alimenti di origine vegetale ed il controllo dei residui dei prodotti fitosanitari. Dr Marco Morelli Arpa Emilia Romagna Milano, 18 aprile 2012 Alimenti di origine vegetale ed il controllo dei residui dei prodotti fitosanitari Dr Marco Morelli Arpa Emilia Romagna Milano, 18 aprile 2012 Fonte: EUROBAROMETRO SPECIALE 354, Rischi associati agli alimenti,riepilogo,

Dettagli

Marco Morelli Arpa Emilia Romagna. Roma, 14 aprile 2014

Marco Morelli Arpa Emilia Romagna. Roma, 14 aprile 2014 Marco Morelli Arpa Emilia Romagna Roma, 14 aprile 2014 Premessa In fase di revisione Fonte: REGOLAMENTO (CE) N. 882/2004 del 29 aprile 2004 relativo ai controlli ufficiali intesi a verificare la conformità

Dettagli

REGOLAMENTO (CE) N. 183/2005 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO

REGOLAMENTO (CE) N. 183/2005 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO REGOLAMENTO (CE) N. 183/2005 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 12 gennaio 2005 che stabilisce requisiti per l igiene dei mangimi Regolamento 183/2005 Applicazione sul territorio regionale L applicazione

Dettagli

REGIONE LIGURIA - Giunta Regionale. Veterinaria - Settore LA GIUNTA REGIONALE

REGIONE LIGURIA - Giunta Regionale. Veterinaria - Settore LA GIUNTA REGIONALE O GG E TTO : Piano Regionale dei Controlli integrati in materia di sicurezza alimentare 2007-2010. N. 547 IN 23/05/2008 LA GIUNTA REGIONALE del REGISTRO ATTI DELLA GIUNTA Visto il Regolamento (CE) n. 178/2002

Dettagli

ALIMENTARI TAL QUALI E NEI PRODOTTI AlimentARI 2015-2018

ALIMENTARI TAL QUALI E NEI PRODOTTI AlimentARI 2015-2018 Piano Nazionale riguardante il Controllo Ufficiale DeGLI ADDITIVI ALIMENTARI TAL QUALI E NEI PRODOTTI AlimentARI 2015-2018 Paolo Stacchini Dipartimento di Sanità Pubblica veterinaria e Sicurezza Alimentare

Dettagli

REGOLAMENTO 178/2002

REGOLAMENTO 178/2002 REGOLAMENTO 178/2002 Il 28 gennaio 2002 il Parlamento europeo ha emanato il Regolamento CE n. 178/2002 che stabilisce i principi e i requisiti generali della legislazione alimentare ed è la base per garantire

Dettagli

rispetto a... La normativa Quadro normativo Quadro normativo Regolamento dell'unione Europea Regolamento rintracciabilità sicurezza

rispetto a... La normativa Quadro normativo Quadro normativo Regolamento dell'unione Europea Regolamento rintracciabilità sicurezza rispetto a... La normativa rintracciabilità sicurezza Quadro normativo COGENTE: disposizione di legge che impone l adozione di un sistema gestionale o di uno standard di qualità VOLONTARIO: regola tecnica

Dettagli

Applicazione dei Limiti Massimi dei Residui di fitofarmaci nel controllo ufficiale degli alimenti di origine vegetale. Michele Lorenzin APPA Trento

Applicazione dei Limiti Massimi dei Residui di fitofarmaci nel controllo ufficiale degli alimenti di origine vegetale. Michele Lorenzin APPA Trento Giornata di studio AAAF 2008 Fitofarmaci negli Alimenti Firenze, 7 maggio 2008 ARPA Toscana gruppo di lavoro APAT ARPA APPA Fitofarmaci Applicazione dei Limiti Massimi dei Residui di fitofarmaci nel controllo

Dettagli

Gestione del rischio. Ridurre la probabilità che si generi un danno per la salute

Gestione del rischio. Ridurre la probabilità che si generi un danno per la salute Gestione del rischio Ridurre la probabilità che si generi un danno per la salute AUTOCONTROLLO - DECRETO LEGISLATIVO 155/ 97 I principi su cui si basa l elaborazione di un piano HACCP sono 7: Identificare

Dettagli

PROGRAMMA Formazione e aggiornamento degli utilizzatori professionali e dei consulenti fitosanitari

PROGRAMMA Formazione e aggiornamento degli utilizzatori professionali e dei consulenti fitosanitari PROGRAMMA Formazione e aggiornamento degli utilizzatori professionali e dei consulenti fitosanitari Tenuto conto dei contenuti formativi riportati nel PAN, nell Allegato I del decreto legislativo n. 150/2012,

Dettagli

I Prodotti Fitosanitari alla luce dei Regolamenti REACH e CLP

I Prodotti Fitosanitari alla luce dei Regolamenti REACH e CLP DIPARTIMENTO DI SANITA PUBBLICA Corso di aggiornamento PESTICIDI RISCHI OCCUPAZIONALI E AMBIENTALI Reggio Emilia 25 gennaio 2014 I Prodotti Fitosanitari alla luce dei Regolamenti REACH e CLP Patrizia Ferdenzi

Dettagli

AUDIT AI SENSI DELL ARTICOLO 4, PARAGRAFO 6 DEL REGOLAMENTO CE 882/2004 PROCEDURA

AUDIT AI SENSI DELL ARTICOLO 4, PARAGRAFO 6 DEL REGOLAMENTO CE 882/2004 PROCEDURA REGIONE LOMBARDIA DIREZIONE GENERALE SALUTE Unità Organizzativa Governo Della Prevenzione e Tutela Sanitaria Struttura Tutela della Persona, Promozione della Salute e Igiene Degli Alimenti AUDIT AI SENSI

Dettagli

Igiene e tracciabilità nella produzione mangimistica: applicazione dei Regolamenti comunitari 178/2002 e 183/2005 Il Reg. 183/2205/CE sull igiene dei mangimi Ing. Gaetano Manzone 1 IERI 2 DLGS 123/99 OBBLIGO

Dettagli

LE NUOVE DIRETTIVE EUROPEE

LE NUOVE DIRETTIVE EUROPEE LE NUOVE DIRETTIVE EUROPEE (2009/127/CE E 2009/128/CE): I CONTENUTI, I COMPITI E I VANTAGGI PER L UTILIZZATORE L DELLA MACCHINE IRRORATRICI Quaderno n 1 n Novembre 2012 A cura di Paolo Balsari, Gianluca

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 INDICE GESTIONE DELLE RISORSE Messa a disposizione delle risorse Competenza, consapevolezza, addestramento Infrastrutture Ambiente di lavoro MANUALE DELLA QUALITÀ Pag.

Dettagli

A cura di Giorgio Mezzasalma

A cura di Giorgio Mezzasalma GUIDA METODOLOGICA PER IL MONITORAGGIO E VALUTAZIONE DEL PIANO DI COMUNICAZIONE E INFORMAZIONE FSE P.O.R. 2007-2013 E DEI RELATIVI PIANI OPERATIVI DI COMUNICAZIONE ANNUALI A cura di Giorgio Mezzasalma

Dettagli

DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI DI INTERFERENZE (D.U.V.R.I.)

DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI DI INTERFERENZE (D.U.V.R.I.) Comune di Calcinaia Servizio Affari Generali e Legali DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI DI INTERFERENZE (D.U.V.R.I.) DATA: COMMITTENTE: Comune di Calcinaia IMPRESA APPALTATRICE 1 OGGETTO: AFFIDAMENTO

Dettagli

della manutenzione, includa i requisiti relativi ai sottosistemi strutturali all interno del loro contesto operativo.

della manutenzione, includa i requisiti relativi ai sottosistemi strutturali all interno del loro contesto operativo. L 320/8 Gazzetta ufficiale dell Unione europea IT 17.11.2012 REGOLAMENTO (UE) N. 1078/2012 DELLA COMMISSIONE del 16 novembre 2012 relativo a un metodo di sicurezza comune per il monitoraggio che devono

Dettagli

SVILUPPO, CERTIFICAZIONE E MIGLIORAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA SICUREZZA SECONDO LA NORMA BS OHSAS 18001:2007

SVILUPPO, CERTIFICAZIONE E MIGLIORAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA SICUREZZA SECONDO LA NORMA BS OHSAS 18001:2007 Progettazione ed erogazione di servizi di consulenza e formazione M&IT Consulting s.r.l. Via Longhi 14/a 40128 Bologna tel. 051 6313773 - fax. 051 4154298 www.mitconsulting.it info@mitconsulting.it SVILUPPO,

Dettagli

Applicazione del PAN in Emilia Romagna Linee guida e protocollo tecnico per la protezione del verde

Applicazione del PAN in Emilia Romagna Linee guida e protocollo tecnico per la protezione del verde Applicazione del PAN in Emilia Romagna Linee guida e protocollo tecnico per la protezione del verde Nicoletta Vai Servizio Fitosanitario Regione Emilia-Romagna Massimo Bariselli e Nicoletta Vai Servizio

Dettagli

Istamina nei prodotti della Pesca

Istamina nei prodotti della Pesca NEWS sulla SICUREZZA E QUALITÀ DEGLI ALIMENTI Istamina nei prodotti della Pesca G.U.U.E. L del 24 ottobre 2013, n. 282 Regolamento (UE) n. 1019/2013 della Commissione del 23.10.2013 che modifica l Allegato

Dettagli

Autorità Nazionale Anticorruzione e per la valutazione e la trasparenza delle amministrazioni pubbliche

Autorità Nazionale Anticorruzione e per la valutazione e la trasparenza delle amministrazioni pubbliche Autorità Nazionale Anticorruzione e per la valutazione e la trasparenza delle amministrazioni pubbliche Metodologia dell attività di vigilanza e controllo dell Autorità in relazione agli obblighi di pubblicazione

Dettagli

PIEMONTE. D.G.R. n. 76 688 del 1/8/2005

PIEMONTE. D.G.R. n. 76 688 del 1/8/2005 PIEMONTE D.G.R. n. 76 688 del 1/8/2005 Oggetto: Programmazione della rete scolastica nella Regione Piemonte - anni scolastici 2005/06-2006/07 art. 138 del D.lgs 112/98. Indicazioni programmatiche inerenti

Dettagli

EA 03 Prospetto economico degli oneri complessivi 1

EA 03 Prospetto economico degli oneri complessivi 1 UNIONE EUROPEA REPUBBLICA ITALIANA Fase 1: Analisi iniziale L analisi iniziale prevede uno studio dello stato attuale della gestione interna dell Ente. Metodo: si prevede l individuazione dei referenti

Dettagli

E. Monica Russo. Integratori alimentari e novel food

E. Monica Russo. Integratori alimentari e novel food E. Monica Russo Integratori alimentari e novel food enza.russo@lab-to.camcom.it Isernia, 2 aprile 2014 1 MINISTERO DELLA SALUTE www.salute.gov.it TEMI E PROFESSIONI ALIMENTI ALIMENTI PARTICOLARI integratori

Dettagli

Dott. Dario Capelli Dirigente Medico SIAN ASL NA 2 NORD referente SIAN ex ASL NA 3 PRINCIPI GENERALI DELLA LEGISLAZIONE ALIMENTARE. Art.

Dott. Dario Capelli Dirigente Medico SIAN ASL NA 2 NORD referente SIAN ex ASL NA 3 PRINCIPI GENERALI DELLA LEGISLAZIONE ALIMENTARE. Art. Dott. Dario Capelli Dirigente Medico SIAN ASL NA 2 NORD referente SIAN ex ASL NA 3 PRINCIPI GENERALI DELLA LEGISLAZIONE ALIMENTARE Art. 5 Obiettivi Generali 1. La legislazione alimentare persegue uno o

Dettagli

PROCEDURA DI GESTIONE DELLE PRESCRIZIONI LEGALI

PROCEDURA DI GESTIONE DELLE PRESCRIZIONI LEGALI legali 0 18/05/09 1 6 PROCEDURA DI GESTIONE DELLE PRESCRIZIONI LEGALI INDICE PROCEDURA DI GESTIONE DELLE PRESCRIZIONI LEGALI...1 INDICE...1 1 Scopo...2 2 Campo di applicazione...2 3 Terminologia ed abbreviazioni...2

Dettagli

Quadro normativo delle Regioni e Province Autonome sulla VAS LIGURIA. Disciplina della valutazione di impatto ambientale.

Quadro normativo delle Regioni e Province Autonome sulla VAS LIGURIA. Disciplina della valutazione di impatto ambientale. L.R. 4/09/1997, n. 36. Pubblicata nel B.U. Liguria 17 settembre 1997, n. 16, L.R. 30/12/1998, n. 38. Pubblicata nel B.U. Liguria 20 gennaio 1999, n. 1. L.R. 4/08/2006, n. 20. Pubblicata nel B.U. Liguria

Dettagli

IL MINISTRO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI di concerto con IL MINISTRO DELLA SALUTE

IL MINISTRO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI di concerto con IL MINISTRO DELLA SALUTE Decreto del Ministero dell interno 4 febbraio 2011 Definizione dei criteri per il rilascio delle autorizzazioni di cui all art. 82, comma 2, del D.Lgs. 09/04/2008, n. 81, e successive modifiche ed integrazioni.

Dettagli

Organismi Geneticamente. Vademecum sugli OGM Cosa sono e quali sono le loro caratteristiche ed effetti

Organismi Geneticamente. Vademecum sugli OGM Cosa sono e quali sono le loro caratteristiche ed effetti Organismi Geneticamente Modificati Estratto da FederBio 2014 Vademecum sugli OGM Cosa sono e quali sono le loro caratteristiche ed effetti In Italia è vietata la coltivazione di OGM, anche se non ne è

Dettagli

Risvolti tecnico-normativi. normativi nell ambito delle colture minori. Mauro De Paoli Piera De Pauli Servizio Fitosanitario e Chimico

Risvolti tecnico-normativi. normativi nell ambito delle colture minori. Mauro De Paoli Piera De Pauli Servizio Fitosanitario e Chimico Risvolti tecnico-normativi normativi nell ambito delle colture minori Mauro De Paoli Piera De Pauli Servizio Fitosanitario e Chimico Classificazione minori un consumo medio giornaliero inferiore a 7,5

Dettagli

Regolamento sugli Audit Interni interagenziali Pag. 1 di 5

Regolamento sugli Audit Interni interagenziali Pag. 1 di 5 6.09.2012 Regolamento sugli Audit Interni interagenziali Pag. 1 di 5 INDICE TITOLO I PRINCIPI GENERALI Art. 1 - Oggetto e finalità del Regolamento TITOLO II AUDITOR QUALIFICATI Art. 2 - Istituzione Elenco

Dettagli

BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE CAMPANIA - N. 41 DEL 23 LUGLIO 2007

BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE CAMPANIA - N. 41 DEL 23 LUGLIO 2007 REGIONE CAMPANIA - Giunta Regionale - Seduta del 15 giugno 2007 - Deliberazione N. 1006 - Area Generale di Coordinamento N. 11 - Sviluppo Attività Settore Primario - "Istituzione dell'albo delle strutture

Dettagli

visto il trattato sul funzionamento dell Unione europea,

visto il trattato sul funzionamento dell Unione europea, 17.11.2012 IT Gazzetta ufficiale dell Unione europea L 320/3 REGOLAMENTO (UE) N. 1077/2012 DELLA COMMISSIONE del 16 novembre 2012 relativo a un metodo di sicurezza comune per la supervisione da parte delle

Dettagli

Il rischio cancerogeno e mutageno

Il rischio cancerogeno e mutageno Il rischio cancerogeno e mutageno Le sostanze cancerogene Un cancerogeno è un agente capace di provocare l insorgenza del cancro o di aumentarne la frequenza in una popolazione esposta. Il cancro è caratterizzato

Dettagli

PRODUZIONE PRIMARIA E SISTEMA COMPLESSO

PRODUZIONE PRIMARIA E SISTEMA COMPLESSO L esperienza della Regione Lombardia e il progetto vite Eugenio Ariano Laboratorio Regionale di Approfondimento Prevenzione in agricoltura Milano, 31 gennaio 2014 Clinica del Lavoro Luigi Devoto La valutazione

Dettagli

Le novità del d.lgs. n. 205/2010 Treviso, 4 Maggio 2011

Le novità del d.lgs. n. 205/2010 Treviso, 4 Maggio 2011 Le novità del d.lgs. n. 205/2010 Treviso, 4 Maggio 2011 dott.ssa Manuela Molinaro B&P Avvocati, via Leoni 4 - Verona manuela.molinaro@buttiandpartners.com www.buttiandpartners.com Non si tratta di un correttivo

Dettagli

SISTEMI DI MISURAZIONE DELLA PERFORMANCE

SISTEMI DI MISURAZIONE DELLA PERFORMANCE SISTEMI DI MISURAZIONE DELLA PERFORMANCE Dicembre, 2014 Il Sistema di misurazione e valutazione della performance... 3 Il Ciclo di gestione della performance... 5 Il Sistema di misurazione e valutazione

Dettagli

Assicurazione di qualità dei dati di monitoraggio ecologico delle acque superficiali interne

Assicurazione di qualità dei dati di monitoraggio ecologico delle acque superficiali interne Assicurazione di qualità dei dati di monitoraggio ecologico delle acque superficiali interne Stato ecologico dei fiumi ai sensi della Direttiva 2000/60/CE: valutazione della qualità del dato ISPRA 30 novembre

Dettagli

MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO.

MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO. ALLEGATO A MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO. il sistema organizzativo che governa le modalità di erogazione delle cure non è ancora rivolto al controllo in modo sistemico

Dettagli

Il Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza R.L.S. nel Decreto Legislativo 81/08 e 106/09 Articoli 48 e 50

Il Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza R.L.S. nel Decreto Legislativo 81/08 e 106/09 Articoli 48 e 50 Il Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza R.L.S. nel Decreto Legislativo 81/08 e 106/09 Articoli 48 e 50 Beppe Baffert USR CISL Piemonte . Nelle aziende con più di 15 lavoratori il RLS è eletto,

Dettagli

DM.9 agosto 2000 LINEE GUIDA PER L ATTUAZIONE DEL SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA TITOLO I POLITICA DI PREVENZIONE DEGLI INCIDENTI RILEVANTI

DM.9 agosto 2000 LINEE GUIDA PER L ATTUAZIONE DEL SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA TITOLO I POLITICA DI PREVENZIONE DEGLI INCIDENTI RILEVANTI DM.9 agosto 2000 LINEE GUIDA PER L ATTUAZIONE DEL SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA TITOLO I POLITICA DI PREVENZIONE DEGLI INCIDENTI RILEVANTI Articolo 1 (Campo di applicazione) Il presente decreto si

Dettagli

5.1.1 Politica per la sicurezza delle informazioni

5.1.1 Politica per la sicurezza delle informazioni Norma di riferimento: ISO/IEC 27001:2014 5.1.1 Politica per la sicurezza delle informazioni pag. 1 di 5 Motivazione Real Comm è una società che opera nel campo dell Information and Communication Technology.

Dettagli

REGOLAMENTO SUL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI

REGOLAMENTO SUL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI COMUNE DI VIANO PROVINCIA DI REGGIO EMILIA REGOLAMENTO SUL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI Approvato con deliberazione di G.C. n. 73 del 28.11.2000 INDICE TITOLO 1 ART. 1 ART. 2 ART. 3 ART. 4 ART. 5 ART.

Dettagli

MOBILITA SANITARIA IN AMBITO UE DIRETTIVA 2011/24/UE DGPROGS 1

MOBILITA SANITARIA IN AMBITO UE DIRETTIVA 2011/24/UE DGPROGS 1 MOBILITA SANITARIA IN AMBITO UE DIRETTIVA 2011/24/UE DGPROGS 1 Atto Entrata in vigore Termine ultimo per il recepimento negli Stati Gazzetta ufficiale Direttiva 2011/24/UE 24.4.2011 25.10.2013 GU L 88,

Dettagli

PO 01 Rev. 0. Azienda S.p.A.

PO 01 Rev. 0. Azienda S.p.A. INDICE 1 GENERALITA... 2 2 RESPONSABILITA... 2 3 MODALITA DI GESTIONE DELLA... 2 3.1 DEI NEOASSUNTI... 3 3.2 MANSIONI SPECIFICHE... 4 3.3 PREPOSTI... 4 3.4 ALTRI INTERVENTI FORMATIVI... 4 3.5 DOCUMENTAZIONE

Dettagli

L INTEGRAZIONE POSSIBILE organizzazione ospedaliera dipartimentale e integrazione Assistenza Didattica - Ricerca

L INTEGRAZIONE POSSIBILE organizzazione ospedaliera dipartimentale e integrazione Assistenza Didattica - Ricerca L INTEGRAZIONE POSSIBILE organizzazione ospedaliera dipartimentale e integrazione Assistenza Didattica - Ricerca Ministero della Salute DIPARTIMENTO DELLA QUALITÀ DIREZIONE GENERALE DELLA PROGRAMMAZIONE

Dettagli

Linea Guida UNICHIM. Marta Ranieri ArpaER SGI:SQE. Bologna, 5 giugno 2014

Linea Guida UNICHIM. Marta Ranieri ArpaER SGI:SQE. Bologna, 5 giugno 2014 Linea Guida UNICHIM Marta Ranieri ArpaER SGI:SQE Bologna, 5 giugno 2014 1 Linea Guida UNICHIM La Qualità del dato analitico in campo ambientale Bozza in Revisione 7 del 14/02/14 2 In campo ambientale La

Dettagli

Progetti Innovativi di Alternanza Scuola Lavoro SCHEDA DI LETTURA

Progetti Innovativi di Alternanza Scuola Lavoro SCHEDA DI LETTURA Progetti Innovativi di Alternanza Scuola Lavoro SCHEDA DI LETTURA Norme di riferimento - D.lgs.15 aprile 2005, n. 77, "Definizione delle norme generali relative all'alternanza scuola-lavoro, a norma dell'articolo

Dettagli

H A C C P. Il sistema HACCP (Hazard Analysis and Critical Control Points, analisi

H A C C P. Il sistema HACCP (Hazard Analysis and Critical Control Points, analisi H A C C P Il sistema HACCP (Hazard Analysis and Critical Control Points, analisi del pericolo e punti critici di controllo) rappresenta uno strumento operativo per l'analisi dei rischi che caratterizzano

Dettagli

IO MANGIO A SCUOLA: IGIENE E SICUREZZA DEL CIBO

IO MANGIO A SCUOLA: IGIENE E SICUREZZA DEL CIBO IO MANGIO A SCUOLA: IGIENE E SICUREZZA DEL CIBO L approccio del Laboratorio Chimico nella ristorazione scolastica Paolo Vittone Il Laboratorio Chimico Camera di Commercio Torino Il Laboratorio Chimico

Dettagli

(Atti per i quali la pubblicazione non è una condizione di applicabilità) COMMISSIONE

(Atti per i quali la pubblicazione non è una condizione di applicabilità) COMMISSIONE L 86/6 Gazzetta ufficiale dell Unione europea 5.4.2005 II (Atti per i quali la pubblicazione non è una condizione di applicabilità) COMMISSIONE DECISIONE DELLA COMMISSIONE del 22 marzo 2005 che stabilisce

Dettagli

La Norma UNI CEI EN 16001 e il risparmio energetico in azienda WORKSHOP ECOREALITY Università degli Studi di Bari

La Norma UNI CEI EN 16001 e il risparmio energetico in azienda WORKSHOP ECOREALITY Università degli Studi di Bari La Norma UNI CEI EN 16001 e il risparmio energetico in azienda WORKSHOP ECOREALITY Università degli Studi di Bari I Sistemi di Gestione della Energia conformi a UNI CEI EN 16001:2009 Coordinatore Tecnico-Scientifico

Dettagli

Riunione del Comitato di gestione Monitoraggio APQ - 18/12/03

Riunione del Comitato di gestione Monitoraggio APQ - 18/12/03 Riunione del Comitato di gestione Monitoraggio APQ - 18/12/03 Roma, 18 dicembre 2003 Agenda dell'incontro Approvazione del regolamento interno Stato di avanzamento del "Progetto Monitoraggio" Prossimi

Dettagli

Una metodologia da utilizzare può essere così sintetizzata:

Una metodologia da utilizzare può essere così sintetizzata: 10 CRITERI TECNICI DELLE PRIORITÀ L elenco dei siti con gli indici di priorità contenuti nel presente piano, dovrà essere rivisto ed aggiornato alla luce delle risultanze emergenti dai piani di caratterizzazione.

Dettagli

Chi è il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza RLS

Chi è il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza RLS Chi è il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza RLS Definizione di RLS (Art 2, comma 1, lettera i) del D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81) persona eletta o designata per rappresentare i lavoratori per

Dettagli

Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali

Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali VISTO il D.P.R. 2 ottobre 1968, n. 1639, recante il Regolamento per l'esecuzione della legge 14 luglio 1965, n. 963, concernente la disciplina della pesca marittima ; VISTO il Decreto del Ministero delle

Dettagli

ENERGY EFFICIENCY PERFORMANCE IL MIGLIORAMENTO DELL EFFICIENZA EFFICIENZA ENERGETICA NELLE PICCOLE E MEDIE IMPRESE DAVIDE VITALI ALESSANDRO LAZZARI

ENERGY EFFICIENCY PERFORMANCE IL MIGLIORAMENTO DELL EFFICIENZA EFFICIENZA ENERGETICA NELLE PICCOLE E MEDIE IMPRESE DAVIDE VITALI ALESSANDRO LAZZARI ENERGY EFFICIENCY PERFORMANCE IL MIGLIORAMENTO DELL EFFICIENZA EFFICIENZA ENERGETICA NELLE PICCOLE E MEDIE IMPRESE DAVIDE VITALI ALESSANDRO LAZZARI CHI E ASSOEGE? (..E CHI SONO GLI EGE) Associazione degli

Dettagli

Contratto di Programma per l attivazione di progetti di tracciabilità dei rifiuti

Contratto di Programma per l attivazione di progetti di tracciabilità dei rifiuti CONTRATTO DI PROGRAMMA REGIONE E.R. CONFSERVIZI E.R. PER L ATTIVAZIONE DI PROGETTI PILOTA PER LA TRACCIABILITA DEI RIFIUTI SOLIDI URBANI Venerdi 1 Ottobre Workshop Q all interno della Manifestazione Presentazione

Dettagli

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Dipartimento per l istruzione Direzione Generale per il personale scolastico IL DIRETTORE GENERALE Roma, 7 settembre 2011 Visto il Decreto Legislativo

Dettagli

ETICHETTATURA DEGLI ALIMENTI DA AGRICOLTURA BIOLOGICA

ETICHETTATURA DEGLI ALIMENTI DA AGRICOLTURA BIOLOGICA ETICHETTATURA DEGLI ALIMENTI DA AGRICOLTURA BIOLOGICA REALIZZATO CON LA COLLABORAZIONE TECNICA DI DINTEC DICEMBRE 2009 PREMESSA L agricoltura biologica è un particolare metodo di gestione della produzione

Dettagli

15 Convegno di Igiene Industriale Le giornate di Corvara

15 Convegno di Igiene Industriale Le giornate di Corvara 15 Convegno di Igiene Industriale Le giornate di Corvara Il Il datore datore di di lavoro lavoro committente promuove la la cooperazione ed ed il il coordinamento di di cui cui al al comma 2 elaborando

Dettagli

Allegato alla DGR n. del

Allegato alla DGR n. del Accordo ai sensi dell art. 15 della legge n. 241/90 tra il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, la Regione Puglia e l'istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare (ISMEA)

Dettagli

NUOVE ESIGENZE NELLA COMMERCIALIZZAZIONE DEI PRODOTTI ORTOFRUTTICOLI: RICERCA DI NUOVE SOSTANZE ATTIVE E VALUTAZIONE DEL RISPETTO DI ARfD

NUOVE ESIGENZE NELLA COMMERCIALIZZAZIONE DEI PRODOTTI ORTOFRUTTICOLI: RICERCA DI NUOVE SOSTANZE ATTIVE E VALUTAZIONE DEL RISPETTO DI ARfD NUOVE ESIGENZE NELLA COMMERCIALIZZAZIONE DEI PRODOTTI ORTOFRUTTICOLI: RICERCA DI NUOVE SOSTANZE ATTIVE E VALUTAZIONE DEL RISPETTO DI ARfD Maria Rosaria Taurino Franco Gallone TORINO 6-7 DICEMBRE 2007 ATTIVITA

Dettagli

Project Management. Modulo: Introduzione. prof. ing. Guido Guizzi

Project Management. Modulo: Introduzione. prof. ing. Guido Guizzi Project Management Modulo: Introduzione prof. ing. Guido Guizzi Definizione di Project Management Processo unico consistente in un insieme di attività coordinate con scadenze iniziali e finali, intraprese

Dettagli

Principali obblighi della Direttiva sul Trattamento delle Acque Reflue

Principali obblighi della Direttiva sul Trattamento delle Acque Reflue Principali obblighi della Direttiva sul Trattamento delle Acque Reflue Direttiva del Consiglio 91/271/CEE del 21-05-1991, modificata dalla Direttiva della Commissione 98/15/ /15/CE del 27-02-1998 (Punto

Dettagli

L acqua rappresenta la base della vita.

L acqua rappresenta la base della vita. LINEE GUIDA PER IL CONTROLLO IGIENICO SANITARIO DELLA QUALITÀ DELLE ACQUE H 2 O L acqua rappresenta la base della vita. L acqua deve pertanto detenere tutti i requisiti di sicurezza sanitaria necessari

Dettagli

Applicazione e valutazione della tecnica di ispezione presso le imprese alimentari. Marco Luvisi 16-17_Luglio_2013

Applicazione e valutazione della tecnica di ispezione presso le imprese alimentari. Marco Luvisi 16-17_Luglio_2013 Applicazione e valutazione della tecnica di ispezione presso le imprese alimentari Marco Luvisi 16-17_Luglio_2013 1 Indice Contesto di riferimento; Descrizione della sessione di addestramento; Elementi

Dettagli

L attuazione del PAN nel razionalizzare l applicazione dei prodotti fitosanitari. Piacenza 22 novembre 2013

L attuazione del PAN nel razionalizzare l applicazione dei prodotti fitosanitari. Piacenza 22 novembre 2013 L attuazione del PAN nel razionalizzare l applicazione dei prodotti fitosanitari Piacenza 22 novembre 2013 Obiettivo La 128/2009/CE istituisce un quadro per realizzare un uso sostenibile dei PF per: assicurare

Dettagli

Master La pulizia sostenibile come opportunità. I Pilastri della sostenibilità: Ambiente Sicurezza Sviluppo ASSOCASA. FORUM PA Roma, 17-20 maggio 2010

Master La pulizia sostenibile come opportunità. I Pilastri della sostenibilità: Ambiente Sicurezza Sviluppo ASSOCASA. FORUM PA Roma, 17-20 maggio 2010 Master La pulizia sostenibile come opportunità FORUM PA Roma, 17-20 maggio 2010 I Pilastri della sostenibilità: Ambiente Sicurezza Sviluppo ASSOCASA Assocasa e la sostenibilità La sostenibilità è un approccio

Dettagli

I modelli normativi. I modelli per l eccellenza. I modelli di gestione per la qualità. ! I modelli normativi. ! I modelli per l eccellenza

I modelli normativi. I modelli per l eccellenza. I modelli di gestione per la qualità. ! I modelli normativi. ! I modelli per l eccellenza 1 I modelli di gestione per la qualità I modelli normativi I modelli per l eccellenza Entrambi i modelli si basano sull applicazione degli otto principi del TQM 2 I modelli normativi I modelli normativi

Dettagli

Allegato n. 9 (punto 6 del PRAL) Corsi di formazione

Allegato n. 9 (punto 6 del PRAL) Corsi di formazione Allegato n. 9 (punto 6 del PRAL) Corsi di formazione A. Programma del corso per addetti delle imprese di da amianto (30 ore) TEMA 1. Aspetti introduttivi 2. Aspetti sanitari 2. Dispositivi di Protezione

Dettagli

Misure per la tutela dell ambiente e degli ecosistemi

Misure per la tutela dell ambiente e degli ecosistemi Misure per la tutela dell ambiente e degli ecosistemi Carlo Zaghi Dirigente Ministero dell Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare Direzione Generale per le Valutazioni e le Autorizzazioni Ambientali

Dettagli

Ministero della Salute

Ministero della Salute Ministero della Salute DIPARTIMENTO PER LA SANITÀ PUBBLICA VETERINARIA, DELLA SICUREZZA ALIMENTARE E DEGLI ORGANI COLLEGIALI PER LA TUTELA DELLA SALUTE DIREZIONE GENERALE PER L IGIENE E LA SICUREZZA DEGLI

Dettagli

Criteri di elaborazione delle linee guida

Criteri di elaborazione delle linee guida Criteri di elaborazione delle linee guida Maurizio Bettinelli Convegno sul tema: Linee guida UNICHIM per l armonizzazione dei metodi di prova in campo ambientale. Prove interlaboratorio e stato di avanzamento

Dettagli

Piano di Sviluppo Competenze

Piano di Sviluppo Competenze Piano di Sviluppo Competenze La proprietà e i diritti d'autore di questo documento e dei suoi allegati appartengono a RES. Le informazioni in esso contenute sono strettamente confidenziali. Il documento,

Dettagli

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Dipartimento per l Istruzione Direzione Generale per lo Studente, l Integrazione, la Partecipazione e la Comunicazione S.I.C.E.S. SrL Società

Dettagli

Normativa di riferimento acqua destinata al consumo umano

Normativa di riferimento acqua destinata al consumo umano Normativa di riferimento acqua destinata al consumo umano Direttiva 98/83/CE relativa alla qualità delle acque destinate al consumo umano Decreto Legislativo n 31 del 2/02/2001 e ss.mm.ii. Decreto Dirigenziale

Dettagli

GESTIONE DEL RISCHIO NEI DISPOSITIVI MEDICI: DALLA CLASSIFICAZIONE ALLA COMMERCIALIZZAZIONE

GESTIONE DEL RISCHIO NEI DISPOSITIVI MEDICI: DALLA CLASSIFICAZIONE ALLA COMMERCIALIZZAZIONE 1 GESTIONE DEL RISCHIO NEI DISPOSITIVI MEDICI: DALLA CLASSIFICAZIONE ALLA COMMERCIALIZZAZIONE Ing. Enrico Perfler Eudax s.r.l. Milano, 23 Gennaio 2014 Indice 2 Il concetto di rischio nei dispositivi medici

Dettagli

CARTA DEI SERVIZI. Premessa:

CARTA DEI SERVIZI. Premessa: CARTA DEI SERVIZI Premessa: La Carta dei Servizi è uno strumento utile al cittadino per essere informato sulle caratteristiche del servizio offerto, sulla organizzazione degli uffici comunali, sugli standards

Dettagli

GMP e controllo ufficiale sulla produzione di Materiali e oggetti a contatto con gli alimenti (MOCA)

GMP e controllo ufficiale sulla produzione di Materiali e oggetti a contatto con gli alimenti (MOCA) GMP e controllo ufficiale sulla produzione di Materiali e oggetti a contatto con gli alimenti (MOCA) Elvira Cecere Ministero della Salute Direzione Generale per l Igiene e la Sicurezza degli Alimenti e

Dettagli

Il Regolamento CE 178/2002: La Rintracciabilità negli Alimenti degli Animali. Ragusa 28/01/2005

Il Regolamento CE 178/2002: La Rintracciabilità negli Alimenti degli Animali. Ragusa 28/01/2005 REGIONE SICILIANA ASSESSORATO SANITA' AZIENDA UNITA' SANITARIA LOCALE N. 7 RAGUSA DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE -AREA DI SANITA' PUBBLICA VETERINARIA IGIENE DEGLI ALLEVAMENTI E DELLE PRODUZIONI ZOOTECNICHE

Dettagli

La formazione degli addetti alle attività che comportano esposizione ad amianto

La formazione degli addetti alle attività che comportano esposizione ad amianto La formazione degli addetti alle attività che comportano esposizione ad amianto 1 Riferimenti normativi Decreto Legislativo 19 settembre 1994 n. 626 capo VI Decreto Ministeriale 16 gennaio 1997 Decreto

Dettagli

IL SISTEMA DI GESTIONE AMBIENTALE PER UN COMUNE

IL SISTEMA DI GESTIONE AMBIENTALE PER UN COMUNE IL SISTEMA DI GESTIONE AMBIENTALE PER UN COMUNE Relatore: LIFE 04 ENV/IT/494 AGEMAS Obiettivi del sistema di gestione ambientale Prevenzione, riduzione dell inquinamento Eco-efficienza nella gestione delle

Dettagli

AGGIORNAMENTO DEL FATTORE DI CONVERSIONE DEI KWH IN TEP CONNESSO AL MECCANISMO DEI TITOLI DI EFFICIENZA ENERGETICA

AGGIORNAMENTO DEL FATTORE DI CONVERSIONE DEI KWH IN TEP CONNESSO AL MECCANISMO DEI TITOLI DI EFFICIENZA ENERGETICA DCO 2/08 AGGIORNAMENTO DEL FATTORE DI CONVERSIONE DEI KWH IN TEP CONNESSO AL MECCANISMO DEI TITOLI DI EFFICIENZA ENERGETICA (Articolo 2, comma 3, dei decreti ministeriali 20 luglio 2004) Documento per

Dettagli

1 La politica aziendale

1 La politica aziendale 1 La Direzione Aziendale dell Impresa Pizzarotti & C. S.p.A. al livello più elevato promuove la cultura della Qualità, poiché crede che la qualità delle realizzazioni dell Impresa sia raggiungibile solo

Dettagli

GESTIONE DELLA FORMAZIONE E

GESTIONE DELLA FORMAZIONE E 08/02/2011 Pag. 1 di 7 GESTIONE DELLA FORMAZIONE E DELL ADDESTRAMENTO DEL PERSONALE 1. SCOPO... 2 2. APPLICABILITÀ... 2 3. DOCUMENTI DI RIFERIMENTO... 2 3.1. Norme... 2 3.2. Moduli / Istruzioni... 2 4.

Dettagli

La sicurezza sul lavoro. Concetti di base e accenni alla normativa vigente

La sicurezza sul lavoro. Concetti di base e accenni alla normativa vigente La sicurezza sul lavoro Concetti di base e accenni alla normativa vigente BENVENUTI! Contenuti: - Cenni storici; - Concetti di base: Infortunio e Malattia lavoro-corr. Pericolo Rischio Valutazione dei

Dettagli

Chi siamo. Assobioplastiche nasce nel 2011 e ha la sede legale a operativa a Roma.

Chi siamo. Assobioplastiche nasce nel 2011 e ha la sede legale a operativa a Roma. Chi siamo L Associazione Italiana delle bioplastiche e dei materiali biodegradabili e compostabili (Assobioplastiche) è nata dalla volontà dei produttori, trasformatori e utilizzatori delle bioplastiche

Dettagli

Workshop Accreditamento dei laboratori di prova: aspetti gestionali e tecnici, problematiche e prospettive

Workshop Accreditamento dei laboratori di prova: aspetti gestionali e tecnici, problematiche e prospettive Workshop Accreditamento dei laboratori di prova: aspetti gestionali e tecnici, problematiche e prospettive Rilevanza 21-22 SETTEMBRE 2005 Organizzato da ORGANISMO DI RICONOSCIMENTO DEI LABORATORI ISTITUTO

Dettagli

D. LGS 81/2008. Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza

D. LGS 81/2008. Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza D. LGS 81/2008 I RAPPORTI CON I RAPPRESENTANTI DEI LAVORATORI Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza 1. Il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza è istituito a livello territoriale o di

Dettagli

Avvertenza: il presente Regolamento è in attesa di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana.

Avvertenza: il presente Regolamento è in attesa di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana. Avvertenza: il presente Regolamento è in attesa di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana. Regolamento recante la disciplina dell adozione degli atti di natura normativa o di

Dettagli

PROTOCOLLO D INTESA per la gestione e la valorizzazione dei magazzini idraulici di A.I.PO

PROTOCOLLO D INTESA per la gestione e la valorizzazione dei magazzini idraulici di A.I.PO ALLEGATO A ALLA DELIBERAZIONE N. DEL PROTOCOLLO D INTESA per la gestione e la valorizzazione dei magazzini idraulici di A.I.PO nel circondario idraulico di ROVIGO PROTOCOLLO DI INTESA tra l'agenzia Interregionale

Dettagli