La sezione trasversale dei manufatti stradali
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- Graziana Parente
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1 COSTRUZDE, FERR La sezione trasversale dei manufatti stradali
2 Concetti introduttivi Il disegno delle sezioni trasversali considera il tracciamento di brevi profili eseguiti secondo piani verticali, perpendicolari all asse stradale, in corrispondenza di ogni picchetto (20 25 m). Le dimensioni della sezione trasversale derivano: - dalla velocità, dai volumi di traffico e dalla qualità della circolazione i che si vuoleassicurare nei periodi ididi punta; - dall altimetria dell asse stradale rispetto al terreno; - dalle caratteristiche i geologiche e geotecniche di dei terreni in sito; - da considerazioni economiche (costo degli espropri, costi di costruzione, etc.) - da considerazioni riguardanti l impatto della nuova infrastruttura sul contesto in cui verrà inserita (paesaggio, uso dei suoli, regime idrologico, etc.)
3 Sezioni in rilevato Le sezioni in rilevato sono realizzate mediante riporto di materiale idoneo reperibile in situ e/o proveniente da cave di prestito.
4 Sezioni in trincea Le sezioni in trincea sono realizzate mediante scavo ed asportazione del materiale in situ sino alle quote del piano di fondazione del manufatto stradale.
5 Sezioni a mezzacosta Le sezioni a mezzacosta sono realizzate in parte mediante scavo del terreno in situ ed in parte mediante riporto di materiale idoneo in relazione alle quote di progetto della sede stradale
6 Elementi a margine della sezione stradale Le estremità della piattaforma devono essere poi congiunte al terreno con segmenti inclinati rappresentanti ti le scarpate dl del corpo stradale; in mancanza di indicazioni più precise, ottenute da verifica della stabilità delle scarpatestesse,laloroinclinazionesisuoleadottare pari a 1/1 nelle trincee, a 3/2 nei rilevati. Nei tratti di strada costituiti da profonde trincee o da alti rilevati, può essere opportuno prevedere la costruzione di muri di contenimento al piede della scarpata, col doppio scopo di sostenerla in modo più efficace e di ridurre l ampiezza della zona interessata dal corpo stradale. MURO DI CONTRORIPA
7 Elementi a margine della sezione stradale E opportuno mantenere l altezza dei muri entro limiti piuttosto modesti (2,50 3,00 m), al fine di non apportare eccessive modificazioni ai siti interessati. Riportando sulla planimetria, in corrispondenza di ciascuna sezione, le estremità delle scarpate e congiungendole tra di loro su ciascun lato della sede con segmenti di retta o con archi di curve, secondo l andamento dell asse nel tratto considerato, si ottiene la fascia occupata dal corpo (o solido) stradale. La zona da espropriare è però normalmente più ampia perché in esse devono rientrare le opere di pertinenza della strada (fossi di guardia a monte ed a valle, opere di sistemazione idraulica, etc.
8 Il Solido stradale UNIVERSITA DEGLI STUDI DI ENNA KORE ONE DI STRIE ED AER g. T. GIUF
9 La Sede stradale UNIVERSITA DEGLI STUDI DI ENNA KORE ONE DI STRIE ED AER g. T. GIUF
10 La sistemazione dei margini interni Prescrizioni per il caso di strade di tipo A
11 La sistemazione dei margini interni strade di tipo A in ambito urbano strade di tipo B
12 La sistemazione dei margini esterni Per i tratti in rilevato la sistemazione del margine esterno è costituita da una fascia di raccordo o ciglio di larghezza tale da consentire l installazione delle barriere di sicurezza e della segnaletica verticale, seguito da un raccordo con la scarpata. In alcuni casi la zona di raccordo viene rialzata di circa 10 cm formando così l ARGINELLO ARGINELLO. Nel margine esterno, in particolare per le sezioni in trincea ed a mezzacosta, devono essere sistemate anche le opere idrauliche a servizio dell infrastruttura infrastruttura. Cunette Fossi di guardia
13 Le Cunette stradali Possono avere sagoma e dimensioni diverse in funzione della portata che si prevede debbano avere; i tipi più comunemente impiegati sono due: le cunette trapezie e le cunette triangolari (o ad L o alla francese). Le prime sono preferibili quando la sede è ampia o la trincea è lunga e profonda; le seconde sono più adatte in tutti gli altri casi. Le cunette possonoo esseree costruite in muratura a di pietrame o in conglomerato di cemento magro o in struttura mista di conglomerato e pietrame.
14 I fossi di guardia Al pari delle cunette i fossi di guardia hanno la funzione di allontanare dal corpo stradale le acque meteoriche che potrebbero danneggiarla. Essi vengono eseguiti a monte del ciglio delle trincee e del piede dei rilevati per intercettare le acque che, scorrendo lungo i pendii naturali, tendono ad interessare direttamente il corpo stradale. Si osserva che, mentre è sempre necessario realizzarli a difesa dei rilevati, nel caso delle trincee, quando il pendio soprastante è poco esteso, può affidarsi ancora alla cunetta il compito di raccogliere e smaltire le acque superficiali I fossi di guardia solitamente vengono scavati nel terreno, di forma trapezia con i lati inclinati a 45 e lasciati, talvolta, senza alcun rivestimento. Le dimensioni minime suggerite dalle norme sono una profondità di 40 cm ed una pari larghezza del fondo; inoltre il distanziamento minimo i dal solidostradalerichiesto dl ihi è di m1,00.
15 I. fossi di guardia UNIVERSITA DEGLI STUDI DI ENNA KORE ONE DI STRIE ED AER g. T. GIUF
16 Sezioni particolari In corrispondenza di particolari punti del tracciato occorre provvedere al dimensionamentoi sezioni i specifiche con riferimento i alla particolare situazione: -Sezioni su opere di scavalcamento; -Sezioni in sottopasso -Sezioni in galleria
17 Sezioni particolari -Sezioni su opere di scavalcamento;
18 Sezioni particolari -Sezioni in sottopasso; Lunghezza del sottopasso > 300 m
19 Sezioni su opere di scavalcamento Restano invariate il numero e le dimensioni degli elementi della piattaforma, ittf ma occorre prevedere opportune sistemazioni it i i di dei margini esterni Ambito urbano
20 Sezioni in sottopasso Restano invariati il numero eo e le dimensioni degli elementi ee e della piattaforma. Le pile e le opere di sostegno dell opera sottopassata devono trovarsi al di fuori della piattaforma ed a distanza tale da consentire il corretto funzionamento delle barriere di sicurezza
21 Sezioni in galleria Le carreggiate, le corsie di emergenza e le banchine conservano immutate le dimensioni che hanno all esterno, mentre si modificano i margini interno ed esterno. Per le strade a doppia carreggiata (tipo A, B, D) devono prevedersi gallerie a doppio foro la cui distanza dipende dalla natura dei terreni attraversati. In tutti i casi deve essere garantita in qualsiasi punto della piattaforma un altezza libera non inferiore a 4,80 m che aumenta a 5,00 m in presenza di controsoffitto o di presenza di apparecchiature sospese (ventilazione, illuminazione, etc.).
22 Sezioni in galleria Sezione stradale in galleria sistemazione del margine esterno
23 La Sezione trasversale in curva I veicoli presentano in curva un ingombro trasversale maggiore di quello in rettifilo, per cui è necessario aumentare la larghezza delle corsie per mantenere costante i franchi laterali. Le Norme di progettazione prescrivono che in curva ciascuna corsia sia aumentata della quantità E=k/R,dovek èparia45 ed R èil raggio esterno della curva espresso in metri. Per curve con R > 40 m e piattaforme ad unica carreggiata, si può assumere R pari al raggio della curva in corri spondenza dell asse.
24 La Sezione trasversale in curva Nel caso di transizione rettifilo-cerchio e nel caso di clotoide di flesso, l allargamentoll comincia i 7,50 m prima dll i dell inizioi i dll della clotoide ltid e termina 7,50 m dopo la fine della clotoide stessa
25 La Sezione trasversale in curva L allargamento va riportato tutto all interno della carreggiata con legge parabolica bli nei trattitti inizialei i e finale, metre nella zonacentrale l allargamento è lineare. Asse di tracciamento corretto Asse di tracciamento E s = E t s 2 / 30 L per 0 s 15 (tratto 1) E s = E t / L (s 7,5) per 15 s (L a 15) (tratto 2) E s = E t /- E t / 30 L (L a s) 2 per (L a 15) s L a (trat
26 La rotazione della sezione trasversale nella curve di transizione Il passaggio dalla sezione trasversale in rettifilo a quella in curva, caratterizzata da una diversa pendenza trasversale, si ottiene facendo ruotare la carreggiata stradale, secondo i casi, intorno al suo asse, ovvero intorno al suo ciglio interno. La rotazione intorno all asse è certamente preferibile poiché comporta un minor innaldl del ciglioesternodella dll carreggiata. Ciò è possibile, in genere, nelle strade ad unica zamento carreggiata a 2 corsie eee nelle estrade acarreg- giate separate con spartitraffico di dimensioni maggiori di 4 m. In caso opposto, spartitraffico affi di dimensioni i i minori di 4 m, è necessario far ruotare le due carreggiate intorno ai cigli adiacenti lo spartitraffico
27 La rotazione della sezione trasversale nella curve di transizione La rotazione delle falde della sagoma stradale deve avvenire lungo i tratti di clotoide del tracciato attraverso una legge di variazione lineare del profilo dei cigli La costruzione del profilo dei cigli Rappresenta il profilo longitudinale dei bordi della carreggiata riferendo le quote all asse asse rispetto al quale avviene la rotazione L asse di rotazione dei cigli è assunto sempre orizzontale, anche se non lo è, poiché si ha interesse per le quote e le pendenze relative rispetto ad esso. Si rappresenta anche l andamento planimetrico delle curvature del tracciato orizzontale
28 Raccordo rettifilo-cerchio piattaforma ad unica carreggiata o doppia carreggiata Nella prima fase ruota la semicarreggiata (o carreggiata) esterna fino a quando la sua pendenza trasversale raggiunge il valore q i = 2,5% verso l interno della curva. Nella seconda fase, ruota l intera carreggiata (o le carreggiate interna ed esterna) fino a raggiungere la pendenza trasversale della curva circolare (q f ).
29 Raccordo rettifilo-cerchio piattaforma ad unica carreggiata o doppia carreggiata Quando si inverte la pendenza trasversale della carreggiata, durante una certa fase della sua rotazione il valore della pendenza trasversale può in qualche parte della sagoma assumere valori inferiori al minimo del 2,5 %, necessaria per il corretto deflusso dell acqua meteorica. In questi casi, è necessario che lungo il tratto della clotoide in cui q < q imin, la velocità di rotazione della carreggiata sia sufficientemente elevata. lv Se Δi=B(q i +q f )/ L è la pendenza longitudinale del ciglio esterno, le Norme impongono che Δ imin 0,1 B B distanza tra l asse di rotazione e il ciglio della carreggiata
30 Raccordo rettifilo-cerchio piattaforma ad unica carreggiata o doppia carreggiata Viceversa, al fine di limitare la velocità di rotazione trasversale (velocità di rollio) della piattaforma, è opportuno fissare un limite da cui deriva un valore massimo della sovra-pendenza Δi In questi casi, Δi=dh/ds=B/V dq/dt LeNormediprogettazioneimpongonoche(dq/dt) max =0,05rad/sese B è espressa in m e V in km/h, si ha Δ imax <18B/V Talecondizione i equivalead un ulteriore criterio da soddisfare nella scelta del pa metro A della clotoide
31 Raccordo rettifilo-cerchio piattaforma ad unica carreggiata o doppia carreggiata Se in caso di inversione della pendenza trasversale, Δi < Δi min, occorre spezzare il profilo del ciglio esterno attribuendo il valore Δi min al tratto L 1 e il valore che ne deriva alla restante parte.
32 Raccordo rettifilo-cerchio piattaforma a doppia carreggiata con spartitraffico L > 4m Profilo del ciglio della carreggiata destra (curva a sx) con Δi Δi min.
33 Raccordo rettifilo-cerchio piattaforma a doppia carreggiata con spartitraffico di L > 4m Profilo del ciglio della carreggiata destra (curva a sx) con Δi<Δi min.
34 Raccordo rettifilo-cerchio piattaforma a doppia carreggiata con spartitraffico di L < 4m Profilo del ciglio della carreggiata sinistra (curva a sx)
35 Raccordo nel caso della clotoide di flesso Profilo dei cigli della piattaforma per Δi Δi min
36 Raccordo nel caso della clotoide di flesso Profilo dei cigli della piattaforma per Δi<Δi min
37 Raccordo nel caso della clotoide di continuità Profilo dei cigli della piattaforma
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