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Emanuele Olivieri
7 anni fa
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1 IL PRESENTE E IL FUTURO DELLA PROFESSIONE FINANZIARIA IN ITALIA. DALLE BANCHE ALLE RETI: NUOVI MODELLI DI CONSULENZA A CONFRONTO. L importanza di accordi collettivi Mauro Rufini - Responsabile Nazionale Promotori Finanziari Felsa Cisl Il settore sta vivendo un profondo e radicale processo di trasformazione. E anche il rinnovo del CCNL dei bancari si colloca in questo contesto con alcune importanti proposte, da parte del sindacato, per un nuovo modello di banca al servizio dell occupazione e del Paese. Occorre un nuovo modo di pensare il mercato, strade nuove oltre la crisi. Dal sindacato poi è stata avanzata la proposta di un nuovo modello organizzativo anche se le distanze dai banchieri appaiono molto lontane. Occorre garantire stabilità, in un sistema che fatica a ripensare il proprio ruolo se non inteso esclusivamente in una mera logica di riduzione dei costi. Le migliaia di bancari a rischio prepensionamento, gli esuberi dichiarati sui tavoli dei vari gruppi bancari, stanno poi disegnando e consegnando agli attori negoziali del settore una situazione assai critica per il futuro steso delle banche. Cambia il settore e cambia il modo di fare consulenza. Nuovi modelli distributivi e di offerta della consulenza. Secondo l Abi la banca dovrà sempre più concentrasi su funzioni commerciali e di consulenza, sono sempre più le

2 banche e i gruppi che stanno individuando e orientano i propri dipendenti anche verso la professione finanziaria. Un fenomeno che sta diventando molto importante e degno di rilievo. Personale di area commerciale e non solo da formare adeguatamente e far iscrivere all Albo dei PF per ampliare i propri servizi con l offerta fuori sede. I numeri delle ultime sessioni di esame e di iscrizioni provenienti dal canale bancario all Albo dei PF ne sono una prova evidente. I promotori finanziari del canale bancario sono ormai circa 1/3 di quelli con mandato attivo, un numero destinato a crescere in maniera esponenziale. In questo caso i lavoratori rimangono a tutti gli effetti dipendenti della banca. Il conseguimento dell abilitazione professionale da parte di molti bancari apre nuove prospettive, alla multicanalità, e possibili diverse condizioni economiche normative per gli interessati. Un fenomeno che può valorizzare le professionalità e il lavoro se passa attraverso una piena condivisione degli obiettivi e degli interessi comuni delle parti coinvolte, ivi compreso il sindacato. Ma sappiamo che esiste anche un altro fenomeno che possiamo chiamare le banche nelle reti, per dire come le banche siano la fonte dalle quali le reti traggono le nuove leve verso la promozione finanziaria con l occhio rivolto alla riduzione dei costi fissi, e le reti pronte a nuove opportunità. Una maggiore regolamentazione anche del lavoro autonomo per le figure previste dal Testo Unico sull attività bancaria si rende quanto mai necessaria ed indifferibile. Abbiamo assistito solo poche settimane al mancato avvio dell Albo unico della consulenza finanziaria. Oltre a

3 cambiare nome ai promotori finanziari, avrebbe inserito un registro da hoc per i consulenti indipendenti e le società di consulenza. Un nuovo APF rivolto a tutti gli operatori che svolgono attività di collocazione, promozione e consulenza con funzioni anche di vigilanza. L emendamento sulla consulenza inserito nel DL Competitività è stato ritirato. Una occasione persa a detta di molti, ma che ha dimostrato invece come il sistema non sia capace di fare rete nei momenti importanti, non sappia comunicare con efficacia all opinione pubblica, alla politica, per far si che questo nostro mondo abbia la visibilità e il giusto ruolo che gli compete. C è chi rema contro e non vede i vantaggi che il settore potrebbe ottenere p.e. da un vero e proprio mercato della consulenza fee only. E venuta meno una soluzione normativa auspicata e sostenuta da tempo anche dal sindacato che seppur da migliorare per ridurre ed eliminare i possibili conflitti d interesse e di rappresentanza, garantire la tutela dei risparmiatori e di tutti gli attori in campo avrebbe colmato un ritardo ed un vuoto legislativo sui consulenti indipendenti che sta diventando imbarazzante e non giustificabile per il mondo della promozione e della consulenza finanziaria in Italia. La Felsa è impegnata su questo fronte a dipanare i grovigli di uno stop politico e tecnico. Bancari - Promotori finanziari - Consulenti indipendenti ovvero Dipendenti Agenti Professionisti e tre situazioni giuridiche diverse. Per i consulenti diventa importante e decisivo il passaggio e un modello basato sulla consulenza pura e

4 l offerta di consulenza attraverso il contratto a parcella. Questa professione può avere ruolo e futuro solo se c è chiarezza normativa e strategica. Una cosa che evidentemente qui in Italia manca, ma la scelta legislativa non sarà mai competa in assenza di in protagonismo diretto della categoria attraverso accordi collettivi. Il rapporto di lavoro e la struttura contrattuale, oggi, vede l agenzia, il mandato o la dipendenza. Bisogna fare un po' di chiarezza sulle posizioni di lavoratori autonomi e lavoratori bancari con rapporto di dipendenza, perché è nella doppia veste che ci si può accostare alla professione. Il contratto di agenzia mostra limiti evidenti e va superato. Riteniamo che possano coesistere all interno del settore figure, forme e tipologie di lavoro diverse. Questo potrebbe essere un punto di forza se non si traducesse invece in un limite, dal momento che, per esempio, l assenza di accordi, di un contratto ad hoc per i promotori si traduce in mancanza di tutele, diritti e opportunità. Occorre dotare questi professionisti di omogenee e fondamentali tutele di base e strumenti partecipativi (sulle politiche retributive, la previdenza, il welfare, la formazione, azionariato etc.) al di là della condizione contrattuale di dipendenti e/o autonomi. A differenza dei dipendenti bancari, non esiste un contratto specifico per i PF. Nessuna organizzazione rappresentativa ha mai siglato un contratto collettivo del comparto agenziale. Non ci interessa una contesa nominalistica attorno alla condizione di dipendente e/o autonomo che finirebbe per

5 risultare sterile; meglio individuare e lavorare a forme di collaborazione con le aziende e le reti, le sim puntando per esempio su strumenti come la bilateralità, su accordi quadro collettivi. Peccato che le aziende continuino a pensare e sostenere che il promotore finanziario è un imprenditore individuale, che come tale affronta il rischio d impresa e può andare incontro al fallimento. Una posizione chiara, ma fin troppo dogmatica: proprio perché la platea sta cambiando con l ingresso massiccio dei bancari. I grandi numeri nascondono, infatti, anche una sorta di ricorso all autoccupazione come risposta alla mancanza di alternative al lavoro che cambia e che non c è. Il che, oggettivamente, rende difficile l identificazione piena del promotore con l imprenditore. Oggi questa professione non è sempre una libera scelta: di qui nasce l esigenza di un iniziativa sindacale. La Felsa Cisl è impegnata ad avviare una fase di dialogo e di vero confronto per dare una stabilità ai tanti validi professionisti del settore. Pensiamo al welfare ( in particolare la previdenza), alle politiche retributive, la formazione, al ricambio generazionale, con il tirocinio e il praticantato per i giovani, agli studi professionali. La legislazione europea lo permette e sarebbe una opportunità da cogliere lavorando insieme a rimuovere i vincoli esistenti. Tanti i temi in discussione e le dinamiche che anche dal punto di vista delle banche, delle reti, delle sim in ragione di un nuovo modello di servizio e consulenza alla clientela possono consentire la ricerca di necessari accordi

6 collettivi: una occasione irripetibile per dare un futuro alla professione. Roma, settembre 2014

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