Limite di contaminazione da mercurio del pesce e degli altri prodotti alimentari della pesca di provenienza estera.

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1 D.M. 14 dicembre Limite di contaminazione da mercurio del pesce e degli altri prodotti alimentari della pesca di provenienza estera. (pubbl. in Gazz. Uff. n. 328 del 28 dicembre 1971). IL MINISTRO PER LA SANITÀ Visto il testo unico delle leggi sanitarie approvato con R.D. 27 luglio 1934, n. 1265; Vista la L. 13 marzo 1958, n. 296, istitutiva del Ministero della sanità; Vista la L. 30 aprile 1962, n. 283, relativa alla disciplina igienica della produzione e della vendita delle sostanze alimentari o delle bevande; Visto il regolamento di polizia veterinaria approvato con D.P.R. 8 febbraio 1954, n 320; Visto il proprio decreto in data 14 luglio 1971 concernente il limite di contaminazione da mercurio dei prodotti ittici; Visto il verbale in data 3 dicembre 1971 della commissione permanente per la determinazione dei metodi ufficiali di analisi delle sostanze alimentari di cui all art. 21 della sopracitata legge 1962/283; Vista la relazione della commissione ministeriale nominata per esaminare gli aspetti ed il limite di contaminazione da mercurio dei prodotti ittici; Sentito il Consiglio superiore di sanità; Ritenuto necessario determinare, in via cautelativa e temporanea, il limite del mercurio nei prodotti ittici di importazione, sia allo stato grezzo che lavorati; Decreta: 1... (I) 2-5 (II) TABELLA A (II) ALLEGATO B METODO DI ANALISI DEI PRODOTTI ITTICI PER LA RICERCA DEL MERCURIO I.- PRELEVAMENTO DEI CAMPIONI 1) Entità del prelevamento Nel caso di pesce non confezionato, se la partita è omogenea, prelevare campioni in funzione della consistenza della partita; se non è omogenea considerare ogni sua parte omogenea come partita distinta. I campioni dovranno essere prelevati da pesci di diversa pezzatura in modo da rappresentare la composizione della partita. Il numero dei campioni da prelevare è il seguente: (I) Articolo abrogato dal D.M. 29 marzo (II) Abrogati dall art.4 D.M. 9 dicembre 1993.

2 a) partite di tonno o di altri pesci il cui peso unitario è superiore a 10 Kg: fino a 50 tonn pesci da 50 a 100 tonn da 100 a 200 tonn oltre 200 tonn b) partite di pesci il cui peso unitario è compreso tra 1 e 10 Kg: fino a 10 tonn pesci da 10 a 30 tonn da 30 a 100 tonn da 100 a 200 tonn oltre 200 tonn c) partite di pesci il cui peso unitario è inferiore ad 1 Kg e partite di molluschi e crostacei: fino a 5 tonn campioni da 5 a 10 tonn da 10 a 30 tonn da 30 a 100 tonn da 100 a 200 tonn oltre 200 tonn Per partite inferiori ad una tonnellata il numero dei campioni (comunque, non superiore a 10) viene lasciato, secondo le possibilità, alla discrezionalità dell agente prelevatore, d) partite di prodotti ittici confezionati (surgelati, conserve ittiche ecc.). Il numero dei campioni da prelevare presso stabilimenti di produzione o all atto della importazione, deve essere in relazione alla entità della partita come indicato al punto c) ed in ogni caso non superiore a 10. Il numero delle confezioni da prelevare nella fase di distribuzione deve essere non inferiore a 10. 2) Modalità di prelevamento Per prodotti di cui ai punti a) e b), da ogni pesce prescelto, prelevare il campione, il quale deve essere costituito da gr di parte muscolare; il prelevamento essere effettuato con arnese appropriato (sega, fresa cava, punta di trapano). Per i prodotti di cui al punto c), costituiscono il campione uno o più pesci interi, in modo da raggiungere un peso non inferiore gr 100. Per i prodotti confezionati costituisce un campione una confezione. Ciascun campione di prodotto sfuso deve essere confezionato separatamente in contenitori di vetro o plastica per alimenti, accuratamente chiusi. I campioni di prodotti deperibili devono essere imballati in scatola isotermica con ghiaccio secco. Per i prodotti di importazione il campionamento va effettuato in triplice esemplare; per i prodotti nazionali o in lavorazione industriale il campionamento deve essere eseguito in quadruplo esemplare. II. - METODO PER LA DETERMINAZIONE DEL MERCURIO NEL PESCE 1) Principio Si mineralizza il campione riscaldando a riflusso con miscela solfonitrica; il mercurio viene quindi ridotto allo stato metallico con cloruro stannoso ed estratto

3 dalla soluzione con una corrente di aria. I vapori di mercurio trascinati dall aria vengono fatti passare in una cella di quarzo da mm 100 posta nel cammino ottico di uno spettrofotometro di assorbimento atomico munito di lampada a mercurio e regolato sulla lunghezza d onda di mm 253,6. Dalla misura dell assorbanza ottenuta si calcola la concentrazione del mercurio nel campione. Il metodo è idoneo a dosare quantità comprese tra 0,01 e 0,20 microgrammi di mercurio. 2) Apparecchiatura a) digestore, composto da un pallone munito di collo a smeriglio della capacità di ml 100 e da un refrigerante di Friedrichs, in vetro borosilicato (figure 1 e 2); b) apparecchio di gorgogliamento, in vetro borosilicato (figure 3, 4, 5, 6); c) cella cilindrica in quarzo per spettrofotometria, cammino ottico mm 100, diametro da mm 20 a 30 con due colli a smeriglio e due giunti a smeriglio in vetro(fig.7); d) pompa peristaltica, portata da 50 a 100 litri/ora (fig. 8); e) spettrofotometro per assorbimento atomico munito di lampada a mercurio (a scarica od a catodo cavo). 3) Reattivi a) soluzione di mercurio a titolo noto: sciogliere gr 0,1354 di cloruro mercurico in acido solforico 1 N e portare a ml 100 con acido solforico 1 N (concentrazione 1000 mg/l Hg), da questa soluzione preparare immediatamente prima dell analisi per diluizione con acido solforico 1 N una soluzione contenente 1,00 mg/l; b) miscela solfonitrica: miscelare volumi uguali di acido nitrico o solforico concentrati; c) soluzione di cloridrato di idrossilammina: sciogliere g. 12 di cloruro di sodio e gr 12 di cloridrato idrossilammina in acqua e portare a ml 100; d) soluzione di cloruro stannoso: sciogliere gr 10,0 di cloruro stannoso biidrato in acido solforico 1 N e portare a ml 100 con acido solforico 1 N. Questa soluzione va preparata ogni settimana e deve essere conservata al riparo dalla luce. 4) Procedimento a) Preparazione del campione. Per i prodotti non confezionati prelevare da un campione e pesare direttamente nel pallone di digestione una quantità di prodotto ittico di circa gr 3 con la precisione di mg 10. Per i prodotti ittici confezionati donati prelevare il contenuto di n. 10 campioni, eliminare il più possibile i corpi estranei al prodotto ittico. Nel caso in cui i campioni siano costituiti da prodotti ittici e liquidi (olio, liquidi di governo, ecc.) porre il contenuto dei 10 campioni in un setaccio a larghe maglie per almeno 10 minuti in modo da ottenere un prodotto ben sgocciolato. Asciugare strizzando tale prodotto in carta bibula. Sminuzzare e omogeneizzare i campioni; pesare direttamente nel pallone di digestione una quantità del prodotto così ottenuto di circa gr 3 con la precisione di mg 10. b) Digestione. Nel pallone contenente la quantità di campione prevista al punto a) aggiungere ml 10 di miscela solfonitrica, alcune palline di vetro ed innestare il refrigerante. Lasciare reagire a temperatura ambiente per 15 minuti, agitando di tanto in tanto. Riscaldare quindi cautamente con una microfiamma, avendo cura di evitare che la reazione diventi violenta; lasciare quindi ad ebollizione incipiente fino a che la

4 soluzione diventi pressoché limpida (20 minuti circa). La presenza eventuale di bolle di grasso non pregiudica il corso delle analisi. Raffreddare il pallone ed aggiungere dall alto del refrigerante ml di acqua. Fare bollire quindi per altri 20 minuti al fine di scacciare gli ossidi di azoto. Raffreddare di nuovo, lavare l interno del refrigerante con ml 20 di acqua, trasferire quantitativamente la soluzione in un pallone tarato da ml 100 e portare a volume con acqua. c) Curva standard. In ciascuno di 5 palloni tarati da ml 100 versare ml 10 di miscela solfonitrica; portare quindi il primo a volume con acqua (prova in bianco), aggiungere negli altri quattro rispettivamente 1,00; 2,00; 3,00; 4,00 ml di soluzione standard di mercurio a 1,00 mg/l e portare a volume con acqua. d) Lettura. Tanto per gli standard come per il campione porre ml 5,00 di soluzione nel palloncino del gorgogliatore, aggiungere ml 0,5 di soluzione di cloridrato di idrossilammina ed innestare il palloncino nell apparecchio. Versare dall imbuto di carico ml 1,0 di soluzione di cloruro stannoso ed iniziare immediatamente il passaggio dell aria. Seguire sullo spettrofotometro, preventivamente azzerato, i valori dell assorbanza; questi aumenteranno per secondi, raggiungeranno un massimo e quindi diminuiranno lentamente. Effettuare la lettura in corrispondenza del massimo con i valori corrispondenti agli standard (compresa la prova in bianco) tracciare il diagramma analitico. e) Calcolo del risultato. Il contenuto di mercurio nel campione espresso in microgrammi per grammo (p.p.m.), è dato dal valore in microgrammi, ricavato dal diagramma analitico, diviso per la quantità di campione pesata, espressa in grammi. Per i prodotti compresi nella tabella A il contenuto in mercurio espresso in microgrammi per grammo (p.p.m.), è dato dal valore in microgrammi, ricavato dal diagramma analitico, diviso per la quantità di campione pesata espressa in grammi, moltiplicato per il fattore di conversione ricavato dalla tabella A per il prodotto ittico in esame. 5) Avvertenze a) i reattivi devono essere della massima purezza; la prova in bianco non deve superare il 20 % del valore corrispondente al primo punto della curva di taratura; b) la vetreria deve essere lavata con il massimo scrupolo, a tal fine è conveniente niente immergerla per 15 minuti in una soluzione calda al 10% di un detergente «decontaminante», sciacquando successivamente con acqua, con acido nitrico diluito 1:1 ed infine con acqua distillata. I recipienti che hanno contenuto gli standard concentrati non devono assolutamente essere impiegati per contenere i campioni; c) dopo ogni lettura rimuovere il palloncino e lasciare passare aria nella cella fino a che l assorbanza sia ritornata a zero; lavare quindi il tubo pescante del gorgogliatore con acido nitrico diluito 1:1; d) per evitare la condensazione del vapore acqueo sulle finestre della celletta in quarzo, è necessario che questa sia mantenuta ad una temperatura di superiore a quella ambiente; questo può essere realizzato avvolgendo la celletta con un nastro riscaldante o dirigendo su di essa un flusso di aria calda; e) per controllare l efficienza del processo di mineralizzazione è opportuno eseguire saltuariamente il dosaggio del mercurio su di un campione già analizzato,

5 a cui sia stata aggiunta una quantità nota di cloruro di metilmercurio. Il recupero del mercurio aggiunto non deve essere inferiore al 95%. (Si omettono le figure)

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