POCHE MA ONESTE RIFLESSIONI SULLE ASSOCIAZIONI FAMILIARI AFFILIATE ALLE ACLI DI PADOVA

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1 POCHE MA ONESTE RIFLESSIONI SULLE ASSOCIAZIONI FAMILIARI AFFILIATE ALLE ACLI DI PADOVA Le Acli di Padova hanno una rete di 22 associazioni di famiglie che promuovono servizi per l infanzia e la famiglia. Le attività riguardano l accoglienza dei bambini, l aggregazione dei genitori, il sostegno allo svolgimento dei compiti scolastici, la formazione degli adulti. Ogni associazione si caratterizza in modo speciale coerentemente con le risorse e la storia delle persone che la costituiscono. Gli elementi ricorrenti, nei racconti dei protagonisti, sono quattro: 1. l esperienza è attivata ed alimentata dalle donne; esse sono contemporaneamente portatrici di problemi e di soluzioni. Da loro parte la condivisione e la riflessione sul problema, la decisione di fare qualcosa, la ricerca della formula migliore, l ingaggio di altri nei percorsi di avvio e gestione dell associazione. Sono le donne a scegliere di diventare associazione di promozione sociale (e non, ad esempio, una s.a.s o una cooperativa). Hanno loro la bilancia delle istanze e delle risorse. 2. l impegno è descritto come espressione di una forte motivazione vocazionale (lavorare con i bambini, smettere di occuparsi di lavori meno significativi), relazionale (essere di aiuto alle altre mamme o alle famiglie in generale), sociale (partecipare alla vita del territorio, prendersi carico di istanze locali, esserci ). 3. la connotazione, lo stile familiare sono intenzionali e difesi con determinazione. Anche alcuni nomi (La Casa degli Angeli, la Tana dei Cuccioli, Bambi, la Combriccola ) si riferiscono a luoghi protetti, presenti nell immaginario fiabesco e ricorrenti nel linguaggio familiare. La sede mantiene la struttura di casa per gran parte delle associazioni. La gestione delle relazioni (nella flessibilità di orario, nelle iniziative per i genitori, nei contatti con il territorio) è condotta segnalando sempre questo carattere familiare. 4. queste associazioni decidono di affiliarsi alle Acli Negli ultimi tre anni abbiamo tentato di capire cos è questo fenomeno, di chiederci se risponde solo alla penuria di servizi ed al mercato del lavoro misogino, oppure se è anche qualcosa di proattivo, se si è manifestato perché dice qualcosa. Il ruolo dell Ufficio Circoli è facilitare la vita delle associazioni con informazioni e procedure certe (amministrative ma anche gestionali e politiche ). Nello svolgimento dei nostri compiti abbiamo adottato uno stile dialogico, che alla fine definiamo di interazione significante, cioè di co-costruzione dei significati da attribuire alle situazioni concrete. Ogni giorno concordiamo con le associazioni un segmento di definizione, utile a dire cos è questa rete, cosa fa, a cosa serve, come funziona, cosa rischia. Ora siamo nel guado. Abbiamo individuato alcuni significati (che più sotto ardimentosamente elenchiamo) e tentiamo di verificarli cambiando le cornici: associazione, territorio, famiglia, consultorio. Siamo consapevoli di alcune tentazioni. La prima è data dal fatto che l Ufficio Circoli delle Acli è promosso e gestito da donne e ciò comporta una certa enfasi sulle questioni di genere, contagiosa e forse ingiustificata. La seconda tentazione riguarda la mission delle Acli, la propensione a sostenere i cittadini nell ottenimento dei diritti e nella partecipazione. Il Terzo Settore sembra un po deludere quanti desideravano coniugare sociale e mercato, soprattutto per quel che riguarda le cooperative, sociali o meno che fossero. Quale migliore occasione per riconsegnare ai cittadini che partecipano il compito di difendere e sollecitare i diritti? Rischiamo di attribuire alle associazioni una funzione politica e sociale di cui come minimo non sono consapevoli. Elenco degli elementi 1

2 1. le associazioni costituiscono luoghi di narrazione. Quando una famiglia ha figli piccoli ha bisogno di riconfigurare la propria identità (pensiamo a come cambiano i consumi, i tempi, i luoghi e le persone frequentati). Le sale di attesa dei medici diventano focus group su come fronteggiare le varie fasi di vita. I parchi gioco danno spazio a conversazioni e dialoghi inediti per la gran parte degli adulti. Nella costruzione della rete, si è consolidata l idea di dare spazio al racconto della propria genitorialità,... è come se restituissero normalità 2. le associazioni DAL PROGETTO RETI DI CITTADINI IN CRESCITA QUALCHE PASSAGGIO PER CAPIRE MEGLIO Le Acli di Padova costituiscono un'esperienza integrata di iniziative locali in favore della famiglia, del lavoro, della cittadinanza. A Padova le associazioni affiliate alle Acli sono promosse da cittadini che si prendono carico di problemi rilevanti sul territorio secondo una modalità di empowerment sociale: la famiglia è in se risorsa per altre famiglie, è una risorsa che permette l'accesso alle risorse presenti e di accrescere il controllo su di esse. Le ACLI sostengono tali associazioni attraverso attività di: supervisione, formazione, affiancamento ed elaborazione di progetti di rete. Il progetto consiste in una serie di attività (formazione, eventi, consulenze sull associazionismo) finalizzate a verificare se è possibile offrire a tutti i bambini pari opportunità di accesso a reti familiari, capitale sociale e partecipazione. La verifica avviene sul sistema formato dall associazione affiliataria Acli di Padova e la rete di 22 associazioni familiari ad essa affiliate. Queste associazioni svolgono attività di accoglienza dei bambini ed aggregazione di famiglie. n operatori Professione operatori Ruolo nel progetto 1 Cousellor professionale Coordinatrice 1 Agente di sviluppo Responsabile consulenze 14 Formatori Collaboratori percorsi formativi 2 Ricercatori Valutatori Il carattere innovativo e sperimentale del progetto consistono nel fatto che una esperienza già attiva viene verificata nella sua valenza di esperienza che integra e amplia il sistema di Welfare regionale, dal punto di vista dei diritti di cittadinanza dei bambini. Descrizione dell esperienza e motivazioni In concreto, nelle Acli di Padova è presente un Centro Servizi per l Associazionismo aperto ogni giorno presso la sede provinciale. Questo ufficio promuove percorsi formativi, elabora procedure e informazioni, co-progetta iniziative con le associazioni affiliate. Queste associazioni sono promosse da cittadini che si prendono carico di problemi rilevati nel territorio secondo una modalità di empowerment sociale: la famiglia è in sé risorsa per altre famiglie, è una risorsa che permette l accesso alle ricchezze presenti (relazioni, informazioni, servizi, eventi, luoghi di socialità, ) e di accrescere il controllo su di esse. Il primo problema rilevato dai cittadini, riguardo i propri figli, è la mancanza di contesti educativi che rendano sostenibile la flessibilità del lavoro, le nuove ma ormai normali modalità del lavoro. Le famiglie chiedono di affrancarsi da retaggi custodialistici, di integrare risorse e relazioni diverse, di avere ascolto ed accoglienza anche se portatrici di modelli familiari diversi dal solito. 2

3 Avere un bambino è per tante persone un riavvicinarsi al territorio in cui si vive perché si è coinvolti in relazioni più o meno formali (i negozi, i parchi gioco, le altre famiglie, i servizi ) che sollecitano ad attivarsi, a cercare opportunità lì dove si vive. Si può forse dire che la famiglia, con la nascita dei figli, accresce il proprio potenziale politico e relazionale. Si esprime il diritto di dare un luogo alla comunità dei bambini: chiede sempre tati, tati, cerca anche le mamme degli altri bambini, l appuntamento al parco giochi è dell intero quartiere. Sul versante del lavoro, le donne chiedono di uscire dallo scoraggiamento che pone il Veneto tra i paesi a più basso tasso di occupazione femminile. Non si tratta di disoccupazione, ma di vera e propria rinuncia alla ricerca del lavoro, sentirsi non occupabili. L approccio iniziale al mondo del lavoro è caratterizzato dall alternanza tra lavori diversi di breve durata che, se per gli uomini si risolvono poi in un consolidamento della situazione occupazionale, per le giovani donne diventano spesso una condizione permanente. Per questo motivo, le donne esprimono il desiderio di avviare una loro attività perché è preferibile assumersi rischi imprenditoriali e inventarsi un lavoro insieme ad altre donne piuttosto che continuare la logorante ricerca di un lavoro in un mercato che discrimina le donne. Pertinenze con gli orientamenti politici e normativi Osservando questo panorama non si può non pensare ai quattro pilastri indicati dalla Comunità Europea per sostenere l occupazione: adattabilità, occupabilità, imprenditorialità, pari opportunità. Da sottolineare è anche l approccio politico dell esperienza di queste associazioni. Sollecitati dalla riflessione sul welfare mix, dalla rilevanza della partecipazione popolare auspicata nella L.142/90 e nel successivo Decreto Legislativo 267/00, le Acli hanno promosso l attenzione ad agire in relazione con l Istituzione, come soggetto incaricato della valorizzazione delle risorse locali a patto che queste producano un effettivo benessere nella comunità. L importanza dei rapporti tra queste esperienze e le Istituzioni Locali è da considerarsi anche per la determinazione dei criteri di responsabilità sociale. Sono a disposizione veri e propri laboratori dove sperimentare sistemi di qualità e processi di integrazione tra risorse diverse, progetti sperimentali circoscritti ed esperienze di welfare mix. Ancora, all interno della L.328/00 nell art. 22 si parla di misure per il sostegno delle responsabilità familiari, ai sensi dell art.16, per favorire l armonizzazione del tempo di lavoro e di cura della famiglia. Si precisa che la possibilità di una migliore gestione del tempo di cura e del tempo di lavoro è un criterio importante nella valutazione dei servizi. Infine, nell art.16 si dà priorità a servizi formativi ed informativi di sostegno alla genitorialità. La legge 53/2000, oltre a porre in evidenza la questione degli orari (sui quali ovviamente le Associazioni hanno dato alcune risposte), attribuisce ai Comuni il compito di elaborare politiche temporali urbane cioè la gestione di tempi, luoghi, eventi in modo da qualificare la vita delle comunità. Da punto di vista dell esperienza delle Acli, ciò significa che le azioni di accompagnamento dei bambini dalla scuola alla sede dell associazione o da questa al catechismo, o, ancora, la presenza di un servizio per l infanzia nel nuovo quartiere-dormitorio, se opportunamente valorizzate all interno di un progetto urbano, concorrono a creare zone di convivenza positiva. È un altro scenario di partecipazione dei bambini al destino delle loro città. Nel documento redatto dalla Commissione Area Infanzia-Adolescenza-Famiglia del Piano di Zona dell Ulss di Padova sono indicati i campi nei quali dovranno essere previsti servizi e misure. Si indicano, tra gli altri, tre punti per i quali le associazioni familiari hanno già in atto esperienze concrete: a) interventi a sostegno della conciliazione tra responsabilità familiare e partecipazione al mercato del lavoro, in particolare per le madri, anche in collegamento con la L. 53/2000; b) servizi di cura per i bambini, sviluppando le opportunità e la logica della L.285/97; c) misure di sostegno alle responsabilità familiari (ad esempio, centri per le famiglie e consultori pedagogici, entrambi aperti anche ai gruppi di auto e mutuo aiuto). Infine, il Piano Regionale Sociale e Sanitario dedica ampio spazio alle strategie da attuarsi per sostenere la famiglia che sperimenta un disequilibrio tra le esigenze di cura e le risorse disponibili. 3

4 Sperimentare un modello di Welfare Leggero attento allo sviluppo delle opportunità e dei diritti ed alla promozione della partecipazione e del protagonismo dei cittadini in crescita. Le ACLI di Padova in questo progetto vogliono verificare se con il loro ruolo di sostegno alle associazioni (affiliazione, supervisione, formazione, affiancamento ed elaborazione di progetti di rete) può prendere forma un modello di approccio alle Politiche della Famiglia integrato con i diversi soggetti e risorse che variano da quartiere a quartiere, da territorio a territorio a partire dalle iniziative dei cittadini. obiettivi specifici attivita' Risultati attesi 1.Formazione Permanente a sostegno delle relazioni bambini bambini, adultibambini, adulti-adulti A Attività formativa di 25 ore sulle metodologie della narrazione; le persone coinvolte trasferiscono competenze abilitando altri attraverso la narrazione della propria esperienza B Laboratori di psicomotricità (15 ore X 4 gruppi): la conoscenza di se e l'acquisizione di strumenti per una migliore comprensione della relazione con l'altro; gestione creativa dei conflitti, trasformazione delle emozioni in comunicazione C Percorso formativo di 15 ore per l avvio ed il consolidamento di associazioni di promozione sociale; 85 ore di consulenze dirette a gruppi di cittadini 15 realtà coinvolte (associazioni o gruppi informali di famiglie) 80 partecipanti nei quattro laboratori realizzati nelle zone: Bassa Padovana, Padova città, Alta Padovana, zona Colli 50 partecipanti 30 gruppi o associazioni presi in carico nella consulenza 2.Fattibilità del modello A Relazioni con Istituzioni per promuovere il sostegno a questo modello (100 ore) Consegna ed analisi dell opuscolo con almeno un centinaio tra Comuni, Province del Veneto, Camere di Commercio, AULSS e Consorzi di Comuni. Protocolli d'intesa, redazione di documenti comuni e progetti di promozione sociale 4

5 B Studio ed elaborazione dell affiliazione come modello di Franchising di Responsabilità Sociale C Verifica della sostenibilità economica e sociale Produzione da parte del Forum del Terzo Settore (in particolare attraverso il Parco Solidale) di documenti riguardo le caratteristiche delle associazioni affiliatarie Definizione di un piano di fattibilità a partire dai dati delle associazioni affiliate delle quali si occupa il Centro Servizi per l Associazionismo Sono disponibili le sedi delle Acli e delle associazioni affiliate, con attrezzatura per attività formativa e di elaborazione dei contenuti del progetto La caratteristica principale delle famiglie coinvolte è l appartenenza al territorio dove ha sede l associazione alla quale si rivolgono. Un altra caratteristica delle famiglie: non si rivolgono o non riescono ad accedere alle strutture regolamentate dalla legge 32/90, cercano soluzioni a partire dalle loro relazioni dirette o indirette, privilegiando la semplicità dell accesso. Si prevede poi il coinvolgimento di famiglie in fase di transizione: sociale ed abitativa: famiglie recentemente immigrate in un territorio (straniere o italiane), famiglie in fase di ricerca della casa o attesa di trasloco. lavorativa: uno o tutti e due i genitori impegnati nella formazione o nella ricerca o nell inserimento lavorativo familiare: situazioni di instabilità coniugale, famiglie straniere che affrontano il ricongiungimento familiare 5

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