Corso di Psicologia della disabilità e dell integrazione
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- Adamo Salvadori
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1 Corso di Psicologia della disabilità e dell integrazione a.a lezione del 17 novembre 2014 Dott.ssa Barbara Ferrari
2 La comunicazione INTERAZIONE UMANA COMUNICAZIONE COMPORTAMENTO VERBALE NON VERBALE
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4 Comunicare significa mettere in comune Per avere uno scambio comunicativo efficace occorre anzitutto essere consapevoli dei meccanismi che facilitano oppure ostacolano la comunicazione.
5 SCHEMA CLASSICO DELLA COMUNICAZIONE CONTESTO EMITTENTE MESSAGGIO codifica CANALE FEED-BACK decodifica CODICE RICEVENTE PERCEZIONE
6 La comunicazione Il messaggio è l'elemento centrale della comunicazione Acquista senso solo se è decodificato dal ricevente Per decodifica si intende il processo mentale che il ricevente deve effettuare per ricostruire il pensiero dell'emittente. Questo lavoro non è di pertinenza solo del ricevente, ma anche l'emittente deve esternare in maniera chiara il proprio messaggio e deve predisporre il ricevente a ricevere il messaggio correttamente Per sviluppare una buona comunicazione bisogna saper ascoltare
7 La comunicazione COMUNICAZIONE EMITTENTE RICEVENTE RECIPROCITÀ DEL LEGAME
8 La comunicazione umana La comunicazione avviene a diversi livelli: VERBALE le parole PARAVERBALE la qualità della voce (volume, tono, timbro, ritmo, velocità, pause, ecc.) NON VERBALE l atteggiamento del corpo (postura, gesti, movimenti, sguardi, respirazione, ecc) PROSSEMICO SIMBOLICO la distanza tra i soggetti manifesti, bandiere, distintivi, ecc.
9 La comunicazione: 4 sistemi di comunicazione VERBALE INTONAZIONALE (inflessione, enfatizzazione) PARALINGUISTICO (sbadigli, borbottii, tosse) CENESTESICO (movimenti corpo, mimica facciale, sguardo)
10 I segnali non verbali e paraverbali relazione vengono percepiti a livello prevalentemente inconscio, ma sono più incisivi delle parole contenuti verbale paraverbale 7% 38% non verbale 55%
11 LA COMUNICAZIONE Lo studio della comunicazione umana deve essere effettuato valutando tre diversi livelli che sono: SINTATTICO che affronta i problemi relativi alla trasmissione dell'informazione, codificazione, canali di comunicazione, ecc. SEMANTICO che affronta i problemi di significato PRAGMATICO che si occupa dell'influenza della comunicazione sul comportamento
12 La comunicazione è una conditio sine qua non della vita umana e dell ordinamento sociale Un essere umano è coinvolto fin dall inizio della sua esistenza in un complesso processo di acquisizione delle regole della comunicazione, ma di tale corpo di regole, di tale calcolo della comunicazione è consapevole solo in minima parte. Paul Watzlawick Pragmatica della comunicazione umana
13 GLI ASSIOMI DELLA COMUNICAZIONE (Paul Watzlawick) Primo assioma Non è possibile non comunicare La comunicazione ha luogo anche quando non è intenzionale non è conscia L attività o l inattività, le parole o il silenzio hanno tutti valore di messaggio: influenzano gli altri e gli altri, a loro volta, non possono non rispondere a queste comunicazioni e in tal modo comunicano anche loro.
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15 Secondo assioma della comunicazione In ogni comunicazione esiste un aspetto di contenuto e un aspetto di relazione..in modo che il secondo qualifica il primo e quindi è metacomunicazione il CONTENUTO è costituito dall informazione: cosa si comunica Ha come oggetto tutto quanto è comunicabile la RELAZIONE definisce il rapporto: come si comunica e quindi come comprendere il contenuto
16 La comunicazione è tanto più efficace quanto più sono congruenti il contenuto e la relazione. Quando non c è congruenza tra contenuto e relazione, la relazione (il NV) è preponderante rispetto al contenuto.
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19 Terzo assioma della comunicazione La natura di una relazione dipende dalla punteggiatura delle sequenze di comunicazione tra i comunicanti Il modo di interpretare la comunicazione è in funzione della relazione tra i partecipanti
20 i ruoli comunicativi possano variare a seconda dei punti di vista con cui si osserva una relazione; e, quindi, come la punteggiatura sia essenziale nella definizione dei ruoli dei comunicanti. Essa si può, inoltre, interpretare, leggere, in maniera diversa a seconda dello sguardo personale. Non esiste una punteggiatura oggettivamente percepibile: un silenzio può essere visto come assenso, rifiuto, ostilità e via dicendo In concreto, nella vita di ogni giorno, questo assioma ci ricorda che in ogni relazione esiste uno scambio continuo di atti comunicativi, e questo fa si che si influenzi a vicenda continuamente. Ogni comunicazione, infatti, porta con sé contemporaneamente stimolo, risposta e rinforzo.
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23 Quarto assioma della comunicazione Gli esseri umani comunicano sia con il modulo numerico che con quello analogico. (verbale - non verbale) il linguaggio numerico ha una sintassi logica assai complessa e di estrema efficacia, ma manca di una semantica adeguata nel settore della relazione. il linguaggio analogico ha una semantica, ma non ha alcuna sintassi adeguata per definire in un modo che non sia ambiguo la natura delle relazioni (un sorriso può esprimere simpatia o disprezzo. Uno sguardo può essere carico di mille significati ed essere percepito in mille altri modi)
24 Comunicazione analogica Consta di segnali contenenti una qualche immagine o rappresentazione del significato a cui si riferiscono: un disegno, un abbraccio, un gesto. Atteggiamento posturale Motricità Mimica facciale Gestualità Segnali paralinguistici Prossemica Sfrutta il canale visivo e si esprime attraverso il comportamento ed è possibile coglierla attraverso l osservazione.
25 Sul piano del contenuto, attraverso il linguaggio verbale, vengono veicolati contenuti manifesti direttamente desumibili dall insieme delle frasi pronunciate. La parola gatto non evoca né la forma, né il verso del gatto. Mentre sul piano della relazione, attraverso i segnali analogici, transitano i significati relazionali.
26 La comunicazione analogica è, tra le due, quella più immediata, più semplice, che utilizza un linguaggio simile tra i comunicanti, che hanno un immagine ben precisa di ciò che si stanno dicendo: se vediamo qualcuno che scuote la mano in segno di saluto, non è importante che lingua parli, ma comprendiamo con facilità cosa intende dire. Contemporaneamente, però, può risultare più ambigua, proprio a causa della mancanza di sintassi, o indicatori paralinguistici che possano chiarire e arricchire la comunicazione.
27 Per questo, la comunicazione numerica ha dalla sua maggiore capacità di astrazione, può esprimere pensieri complessi, argomentazioni lunghe e colorite con la massima chiarezza. Di contro, se non vi è una buona relazione già instaurata tra coloro che comunicano, oppure se si tratta di codici e lingue diverse, presenta, molti più limiti rispetto a quella analogica. Come distinguere, ad esempio, se un pianto è di gioia o di dolore? Quindi? Bisogna utilizzare lo schema analogico o quello numerico? La chiave, in ogni comunicazione, è utilizzarli entrambi, in correlazione, poiché tutti e due sono incompleti ed inefficienti se presi singolarmente, ma in coppia possono aiutare nella piena comprensione dei contenuti comunicativi e della relazione stessa.
28 Quinto assioma della comunicazione Tutti gli scambi di comunicazione sono simmetrici o complementari a seconda che siano basati sulla uguaglianza o sulla differenza
29 Nella relazione SIMMETRICA si tende a rispecchiare il comportamento dell altro. A B Nella relazione COMPLEMENTARE si hanno posizioni differenti. A B Le posizioni vengono definite one-up e one-down
30 Le posizioni relazionali non possono essere contemporaneamente equivalenti. In ogni momento della relazione uno dei due partners occupa la posizione alta e l altro la posizione bassa con maggiore o minore intensità. Gli aggettivi alta e bassa situano la direzione dominante dell influenza. Non sempre è uno dei due partners che impone una relazione complementare all altro: ognuno dei due di comporterà in maniera tale da presupporre e contemporaneamente giustificare il comportamento dell altro.
31 La comunicazione è efficace quando le posizioni sono coerenti con il contesto e con la situazione.
32 Processo comunicativo PROGRAMMARE ORGANIZZARE ATTUARE CONTROLLARE
33 Comunicazione Verbale Processo cognitivo (mai scisso dall affettività) che deriva dall apprendimento e che attiva: Percezione Attenzione Memoria pensiero
34 Comunicazione Verbale Il Linguaggio è una forma di comunicazione secondaria: Influenzabile Razionalizzabile Condizionabile Convenzionale
35 La comunicazione non verbale La comunicazione tra il mondo interno del soggetto e il suo ambiente si realizza attraverso la corazza corporea tramite la CNV. Riallenare l utente a riconoscere e a trasmettere correttamente i propri vissuti interni e ad interpretare i messaggi che provengono dall esterno tramite la CNV significa contribuire a toglierlo dall isolamento e dalla non consapevolezza.
36 Modalità espressive della CNV STATICHE: Viso Struttura corporea Peso Altezza Pelle Capelli abbigliamento DINAMICHE: Postura Espressione del volto Sguardo Contatto corporeo Comportamento spaziale Vocalizzazioni non verbali
37 POSTURA Argyle ne descrive tre principali: 1)Eretta 2)Rannicchiata 3)Distesa Indica principalmente dominanza/sottomissione Eco posturale = similarità,intimità Terapia del mirroring
38 Espressione del volto Da Darwin e Lombroso ad oggi. Ekman e Friesen da 3000 foto evincono 30 espressioni pure di singole emozioni e non tutte hanno un corrispettivo verbale
39 Sguardo Mezzo principale per raccogliere segnali ed inviarli Fulminare con lo sguardo, Fare gli occhi dolci, Gli occhi sono lo specchio dell anima Lo Sguardo esprime approvazione da chi ci ascolta, Inganno se è sfuggente, Volontà di dominio se insistente
40 Contatto corporeo 457 forme di contatto, dalla stretta di mano in poi. Riferisce il grado di intimità. Fondamentale per la strutturazione del sé corporeo accanto alla rêverie materna
41 Comportamento spaziale Vicinanza Orientamento Comportamento territoriale Movimento nell ambiente
42 Componente innata CNV Sorriso Riso Pianto Presenti nei bambini cieco-sordi, non appreso
43 Vocalizzazioni NV tono tipo di voce pronuncia timbro accento ritmo velocità sonorità
44 La comunicazione umana Parola e CNV possono RINFORZARSI CONTRADDIRSI MASCHERARSI
45 5 funzioni di relazione linguaggio-cnv RIPETIZIONE COMPLEMENTO ACCENTUAZIONE REGOLAZIONE CONTRADDIZIONE
46 La comunicazione non verbale L'interpretazione e l utilizzo corretto della CNV favoriscono l empatia La CNV è un linguaggio inconscio che svela parti non comunicabili (difese, eventi stressanti, traumi, rimozioni) consentendo un livello più profondo di interazione empatica. Questa è fondamentale per 1) dare un senso 2) rielaborare 3) contenere i vissuti degli utenti.
47 La comunicazione tra il mondo interno del soggetto e il suo ambiente si realizza attraverso la corazza corporea tramite la CNV. Riallenare il paziente a riconoscere ed a trasmettere correttamente i propri vissuti interni e ad interpretare i messaggi che provengono dall esterno tramite la CNV significa contribuire a toglierlo dall isolamento e dalla non consapevolezza.
48 La prossemica Insieme di regole e strategie comportamentali in base alle quali gli individui agiscono e gestiscono lo spazio che li circonda quando si trovano in presenza dei propri simili
49 La prossemica Lo spazio che le persone frappongono tra loro nelle più svariate situazioni di interazione sociale (distanza interpersonale), assume una fondamentale funzione comunicativa. La distanza fornisce infatti informazioni sulle caratteristiche intensive e qualitative di una interazione sociale. L uso nello spazio della regolazione della distanza interpersonale assolve inoltre la funzione di bilanciare i conflittuali desideri di entrare in contatto o evitare l altra persona.
50 La prossemica
51 La prossemica Spazio intimo Sfera personale Sfera sociale (distanza interpersonale) Zona pubblica
52 Spazio intimo Distanza di mezzo braccio (40-50 cm) dalla persona. E paragonabile a una seconda epidermide di natura sociorelazionale. E lo spazio minimo di cui un individuo ha bisogno per sentirsi al sicuro. Si riferisce alla spazio tra persone molto intime (familiari, partner, ecc.).
53 Qualità sensoriali L odore e il calore sono gli input sensoriali dominanti. La modalità primaria di comunicare passa dalle vocalizzazione al toccarsi.
54 Sfera personale Inizia dove finisce lo spazio intimo e termina a circa un metro di distanza dal corpo. E l area entro la quale lasciamo entrare le persone, che hanno confidenza con noi e verso le quali riponiamo una certa fiducia (familiari meno stretti, amici, colleghi più stretti, ecc.).
55 Qualità sensoriali Minore importanza per odore e calore. La vista diventa il canale sensoriale dominante. La comunicazione avviene in modo verbale e non con il tatto.
56 Sfera sociale E la distanza alla quale teniamo tutte le persone verso le quali non siamo coinvolti affettivamente (estranei, conoscenti e colleghi).
57 Qualità sensoriali Odore e calore sono input minimi. Le informazioni date dai canali visivi sono meno dettagliate. Le comunicazioni avvengono vocalmente a un normale livello di voce. Non è previsto il toccarsi.
58 Sfera pubblica Si estende oltre lo spazio sociale. E la distanza oltre la quale un soggetto che sta parlando tende a tenere il pubblico soprattutto se quest ultimo è numeroso.
59 Qualità sensoriali Odore e calore assenti. L input visivo non è dettagliato. Comportamenti non verbali accentuati per migliorare e integrare la comunicazione verbale.
60 Contatto frontale Europa continentale: l eccessiva vicinanza crea disagio divenendo invasione dello spazio altrui. Mediterraneo Arabo: la distanza si riduce, arricchita da contatti fisici (mano/ spalla, mano/petto).
61 Contatto laterale Europa continentale: esclusione di un eccesso di contatto tra maschi vista come esibizione di omosessualità o ubriachezza. Europa mediterranea: i maschi possono prendersi a braccetto o per mano senza connotazione sessuale.
62 Il bacio Europa continentale: I baci sulle guance tra donne o tra donna e uomo sono ammessi, tra uomini solo in casi eccezionali (condoglianze, matrimoni..). Europa mediterranea/mediooriente: il bacio è una forma di saluto d obbligo anche tra maschi.
63 Spazio personale nel luogo di lavoro Europa: il luogo chiuso indica prestigio e rispetto. Giappone: spazi aperti anche ad alti livelli gerarchici per esibire il proprio ruolo.
64 La CNV nella disabilità mentale Psicosi Ristretta gamma di modificazioni nella mimica facciale Gestualità autodiretta Avversione allo sguardo Isolamento Postura fissa o simbolica Verbalizzazioni brevi, confuse, monotone, incongrue, afinalistiche, poco ritmate, non enfatiche Aspetto esterno e abbigliamento trasandato, incongruo, scarsa igiene IMPOSSIBILITA di esternare/interpretare correttamente emozioni proprie/altrui
65 La CNV nella disabilità mentale DEPRESSIONE Volto triste, malinconico, cupo Sguardo rivolto verso il basso, sfuggente Vicinanza all interlocutore Automanipolazione, poca gestualità espansiva Voce bassa, monotona,tono discendente Abbigliamento trascurato, colori scuri
66 NEVROSI Minore sintonia espressiva espressività Ansia, minor contatto visivo Distanza dagli altri Automanipolazione Logorrea, velocità discorso, frasi brevi Eccessi nell abbigliamento Il rifuggire l altro è egodistonico Timore del rifiuto e del giudizio Buona l interpretazione dei comportamenti altrui Non manca la motivazione affiliativa
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