PROGETTO AUTONOMIA CURRICOLI TRIENNIO SPERIMENTALE Indirizzo economico: servizi e terziario avanzato

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1 PROGETTO AUTONOMIA CURRICOLI TRIENNIO SPERIMENTALE Indirizzo economico: servizi e terziario avanzato Indice PARTE COMUNE * PRESENTAZIONE * PROFILI PROFESSIONALI * QUADRI ORARIO * DISCIPLINE COMUNI * ITALIANO * FINALITA * OBIETTIVI/COMPETENZE * CONTENUTI * INDICAZIONI DIDATTICHE * VERIFICA E VALUTAZIONE * STORIA * FINALITÀ * OBIETTIVI/COMPETENZE * INDICAZIONI METODOLOGICHE * LINGUA STRANIERA * FINALITA * MODULI INTERMEDI * OBIETTIVI * INDICAZIONI METODOLOGICHE *

2 MODULI DI SPECIALIZZAZIONE * OBIETTIVI * INDICAZIONI METODOLOGICHE * MATEMATICA * FINALITÀ * OBIETTIVI/COMPETENZE * BLOCCHI TEMATICI * INDICAZIONI METODOLOGICHE * AREA: AMMINISTRAZIONE E CONTROLLO * DIRITTO E ECONOMIA * FINALITA * OBIETTIVI/COMPETENZE * BLOCCHI TEMATICI * INDICAZIONI METODOLOGICHE * ECONOMIA AZIENDALE * FINALITÀ * OBIETTIVI/COMPETENZE * BLOCCHI TEMATICI * INDICAZIONI METODOLOGICHE * PIANIFICAZIONE CONTROLLO E FINANZA * FINALITA' * OBIETTIVI/COMPETENZE * BLOCCHI TEMATICI * INDICAZIONI METODOLOGICHE * DIRITTO E POLITICA ECONOMICA * FINALITA * OBIETTIVI/COMPETENZE * BLOCCHI TEMATICI * INDICAZIONI METODOLOGICHE *

3 SERVIZI ALLE IMPRESE * FINALITA * OBIETTIVI/COMPETENZE * BLOCCHI TEMATICI * INDICAZIONI METODOLOGICHE * TECNICHE DELLA COMUNICAZIONE * FINALITÀ * OBIETTIVI /COMPETENZE * BLOCCHI TEMATICI * INDICAZIONI METODOLOGICHE * TECNOLOGIE INFORMATICHE E TELEMATICHE * FINALITA * OBIETTIVI/COMPETENZE * BLOCCHI TEMATICI * INDICAZIONI METODOLOGICHE * AREA: COMUNICAZIONE E MARKETING * DIRITTO E ECONOMIA * FINALITA * OBIETTIVI/COMPETENZE * BLOCCHI TEMATICI * INDICAZIONI METODOLOGICHE * ECONOMIA AZIENDALE * FINALITÀ * OBIETTIVI/COMPETENZE * BLOCCHI TEMATICI * INDICAZIONI METODOLOGICHE * SERVIZI ALLE IMPRESE * FINALITA * OBIETTIVI/COMPETENZE *

4 BLOCCHI TEMATICI * INDICAZIONI METODOLOGICHE * DIRITTO * FINALITA * OBIETTIVI /COMPETENZE * BLOCCHI TEMATICI * INDICAZIONI METODOLOGICHE * TECNICHE DELLA COMUNICAZIONE * FINALITÀ * OBIETTIVI /COMPETENZE * BLOCCHI TEMATICI * INDICAZIONI METODOLOGICHE * MARKETING * FINALITA' * OBIETTIVI/COMPETENZE * BLOCCHI TEMATICI * INDICAZIONI METODOLOGICHE * TERRITORIO, ARTE E GEOGRAFIA * FINALITÀ * OBIETTIVI/COMPETENZE * BLOCCHI TEMATICI * INDICAZIONI METODOLOGICHE * TECNOLOGIE INFORMATICHE E TELEMATICHE * FINALITA * OBIETTIVI/COMPETENZE * BLOCCHI TEMATICI * INDICAZIONI METODOLOGICHE * AREA: TURISMO * DIRITTO E ECONOMIA *

5 FINALITA * OBIETTIVI/COMPETENZE * BLOCCHI TEMATICI * INDICAZIONI METODOLOGICHE * ECONOMIA AZIENDALE * FINALITÀ * OBIETTIVI/COMPETENZE * BLOCCHI TEMATICI * INDICAZIONI METODOLOGICHE * TECNICHE DELLA COMUNICAZIONE * FINALITÀ * OBIETTIVI /COMPETENZE * BLOCCHI TEMATICI * INDICAZIONI METODOLOGICHE * TECNICA E LEGISLAZIONE TURISTICA * FINALITA * OBIETTIVI/COMPETENZE * BLOCCHI TEMATICI * INDICAZIONI METODOLOGICHE * TERRITORIO, ARTE E GEOGRAFIA * FINALITÀ * OBIETTIVI/COMPETENZE * BLOCCHI TEMATICI * INDICAZIONI METODOLOGICHE * TECNOLOGIE INFORMATICHE E TELEMATICHE * FINALITA * OBIETTIVI/COMPETENZE * BLOCCHI TEMATICI *

6 INDICAZIONI METODOLOGICHE * Premessa PROGETTO AUTONOMIA CURRICOLO TRIENNIO SPERIMENTALE PARTE COMUNE Gli istituti tecnici che hanno aderito al "Progetto autonomia" per sperimentare nel biennio della scuola secondaria superiore nuovi modelli organizzativi e didattici si propongono di proseguire la sperimentazione del triennio anche in attuazione del regolamento dell autonomia di cui all art. 21 della L. 59/97. Tali istituti si configurano come vere e proprie scuole-laboratorio in cui si effettua autentica ricerca didattica. In altri termini, scuole in cui si progettano, si realizzano e si verificano ipotesi di percorso formativo in linea con i più recenti studi pedagogico-didattici e le analisi sugli scenari socio-economici. Essi hanno elaborato proposte coerenti con: i principi che hanno ispirato "l Accordo per il lavoro" del 24/9/1996 e del 22/12/1998; i contenuti del Regolamento dell autonomia ; le indicazioni del documento elaborato dalla "Commissione dei saggi"; il rapporto OCSE sulla politica scolastica italiana; le linee espresse nel documento di programmazione economico-finanziaria Introduzione Le scelte effettuate per definire i curricoli del "Triennio dell autonomia" partono dall analisi di fattori interni ed esterni al sistema formativo i cui esiti sono riconducibili ai seguenti aspetti: 1. Gli studenti Il primo aspetto riguarda la motivazione degli studenti, spesso carente anche a causa di informazione e orientamento inadeguati e, più in generale, di un sistema che non è in grado di far comprendere ai giovani l importanza di una formazione polivalente fondata su una buona cultura generale e solide competenze professionali di base.

7 I percorsi formativi, valorizzando l intreccio fra scienza e professionalità, devono poter offrire le competenze necessarie sia per proseguire gli studi (universitari e non) sia per entrare nel sistema lavorativo. 2. L evoluzione dei processi produttivi, dei servizi e delle professioni Da tempo, e oggi in misura crescente, il sistema delle imprese chiede che la formazione del settore tecnico sia caratterizzata da maggiore unitarietà e compattezza, da un solido possesso degli strumenti di base (linguistici, comunicativi, economico-giuridici, tecnologici, scientifici) e, soprattutto, da meta-abilità cognitive e da capacità relazionali. Lo sviluppo e la complessità delle tecnologie, l automazione, la globalizzazione hanno profondamente modificato ogni tipo di attività e di conseguenza mutato il tipo di preparazione richesto per esercitare le diverse professioni. In particolare, è oggi necessario: o avere consapevolezza dell intreccio fra cultura tecnica e cultura organizzativa; o avere strumenti per saper leggere e interpretare il contesto in cui si opera; o essere capaci di individuare i problemi e di saperli risolvere anche con formule originali; o essere in grado di apprendere autonomamente e di affrontare il nuovo. Tali esigenze possono trovare risposta attraverso azioni educative orientate a istituire percorsi formativi agili, articolati e personalizzabili, strutturati in unità capitalizzabili, che prevedano forme integrate di crediti, passaggi, uscite e rientri nel sistema scolastico. 1. Abilità trasversali Gli studi più recenti, condotti anche a livello internazionale da UNESCO e OCSE, hanno sottolineato l importanza di dedicare particolare cura, durante i processi di apprendimento, allo sviluppo di abilità trasversali, cioè di quelle competenze che non sono specificatamente richieste per l esercizio di una data attività, ma sono utili in ogni professione. Per questo, nell elaborare il quadro delle competenze di ciascun indirizzo ne sono state inserite alcune a carattere aspecifico che sono comuni a tutte le aree produttive. Nel presentare i curricoli del triennio, pertanto, si richiama l attenzione dei Consigli di classe su questa specifica esigenza e si raccomanda di tenerne conto sia nella progettazione dei moduli sia nel coordinamento didattico e nel processo di valutazione. Anche per il biennio si è posto lo stesso problema che è stato affrontato in un apposito corso di aggiornamento durante il quale si è prodotto un documento in cui le diverse abilità trasversali vengono articolate e specificate. 2. Aspetto metodologici 1. Modalità di lavoro

8 Il coordinamento e la gestione del processo formativo vengono svolti in primo luogo dal Consiglio di Classe anche attraverso la programmazione didattica che deve da un lato risultare coerente con le finalità formative di ciascun indirizzo, dall altro avvalersi degli ambiti di flessibilità consentiti dall autonomia scolastica per operare scelte trasparenti e connotare il curricolo secondo le linee indicate dal Piano dell Offerta Formativa di ciascun Istituto. Ogni docente, quindi, deve concorrere, pur rispettando lo specifico della propria disciplina, a costruire piani di attività basati su una collegialità sostanziale, attraverso cui assumere strategie e metodologie condivise che consentano di realizzare obiettivi comuni. Infatti, solo un lavoro così impostato può condurre a sviluppare azioni che, sebbene diverse, siano fra loro coordinate e convergenti. Nel rispetto di quanto stabilito dal Piano dell Offerta Formativa di ciascun Istituto, si suggerisce in particolare che: o ogni anno venga predisposta una scala di fondamentali traguardi formativi disciplinari e trasversali espressi in modo da essere controllabili e misurabili; o il coordinamento didattico gestito dal Consiglio di classe si svolga secondo una precisa programmazione che fissi date, modalità, contenuti e risultati di ciascuna riunione; o la metodologia didattica sia improntata a: sviluppare le competenze partendo il più possibile da situazioni concrete, così da stimolare l abitudine a confrontarsi con la realtà; privilegiare momenti di scoperta e di successiva generalizzazione, così da favorire la capacità di generalizzare ed astrarre; evitare che prevalgano aspetti meccanicistici o visioni frammentarie delle discipline, così da dare allo studente la visione d insieme di ciascuna area del sapere; presentare situazioni o casi, di complessità crescente, che richiedano di operare scelte, così da stimolare capacità decisionali; sollecitare attività rivolte all analisi, alla valutazione e alla descrizione dei risultati, così da abituare alla pratica del controllo e della comunicazione; creare sistematicamente situazioni di auto apprendimento, così da educare ad assumere autonomamente nuove conoscenze e competenze; utilizzare i laboratori non tanto come luoghi in cui vengono applicati i principi teorici prima illustrati in classe, ma soprattutto come momento in cui si simula per risalire a concetti e si apprende insieme ai pari utilizzando la tecnologia, così da sviluppare intuizione, uso attivo degli strumenti e capacità di lavorare in gruppo. 1. Progettazione modulare Il continuo crescere dei saperi - che per un verso rende sempre più complessa la struttura delle discipline, per l altro esige curricoli flessibili - ha determinato la

9 necessità di una diversa organizzazione didattica: non più un programma eguale per tutti, ma itinerari diversificati basati sul far conseguire competenze attraverso contenuti variamente articolati e scanditi nel tempo. Ciò ha portato alla messa a punto di idonei strumenti concettuali ( ad esempio, l analisi delle discipline e la loro rappresentazione in mappe concettuali in cui vengono evidenziati i nuclei concettuali portanti e le loro connessioni) e di tecniche didattiche (ad esempio, la progettazione modulare di cui la mappa disciplinare costituisce il punto di riferimento) che aiutano a dominare la complessità dei saperi e a rendere sia trasparenti sia documentate le scelte effettuate. Nel biennio, questa modalità operativa è stata oggetto di precisi interventi formativi rivolti a tutti i docenti coinvolti nella sperimentazioneche hanno assunto l impegno di praticarla nelle loro classi. In tali occasioni, si è anche proceduto a distribuire materiale di supporto (dispense e CD ROM curati dal prof. G. Domenici) e a produrre ipotesi di percorsi modulari che sono stati preceduti dall analisi delle singole discipline e seguiti da esempi di moduli, messi a disposizione degli Istituti sperimentali sul sito web ( aperto presso l I.T.I. "Q. Sella" di Biella. Nel triennio si intende proseguire secondo le linee già adottate per il biennio: infatti durante i recenti incontri effettuati con presidi e docenti è stata confermata l efficacia della progettazione per moduli sia rispetto ai processi di coordinamento, valutazione e recupero sia rispetto alle esigenze di rendere trasparenti e certificati i curricoli. 2. Verifica e valutazione La conduzione dei processi di insegnamento-apprendimento necessita di un sistema di osservazione e misurazione che espliciti i risultati intenzionalmente prodotti con l attività didattica, ma il controllo è efficace solo se gli obiettivi sono definiti e misurabili, se si identificano le cause degli scostamenti fra risultati attesi e ottenuti, se si studiano e si provano soluzioni più efficaci. In altri termini, se esistono progettazione didattica e sistema di monitoraggio in itinere. La verifica, quindi, è un momento fondamentale del processo di apprendimento che si articola in diverse attività, di natura e complessità differenti, ma che sempre confluiscono a livello di Consiglio di Classe. A tal fine, può costituire una base comune di sperimentazione sottolineare che per il singolo docente la verifica ha lo scopo di: o controllare l adeguatezza dei metodi, delle tecniche e degli strumenti prescelti; o accertare il raggiungimento degli obiettivi didattici prefissati; o pervenire alla classificazione degli alunni. Considerato che l approccio metodologico suggerito si basa sulla progettazione per moduli e che il momento diagnostico assume particolare rilevanza, si sottolinea l esigenza di ricorrere sistematicamente alla valutazione formativa. Sia per la valutazione formativa che per quella sommativa (effettuata per classificare gli alunni) si ricorda l opportunità di utilizzare tipologie di prove diverse (strutturate,

10 semi strutturate, non strutturate) e di contenere la soggettività della misurazione mediante tabelle e griglie di valutazione. La valutazione di fine periodo relativa a ciascun allievo terrà conto dei risultati delle prove sommative e di altri elementi (come l impegno, la partecipazione, la progressione rispetto ai livelli di partenza) concordati in seno al Consiglio di classe e oggetto di apposite rilevazioni. Andranno altresì considerati i comportamenti assunti e il livello qualitativo raggiunto nella realizzazione dell area di progetto. Parallelamente il Consiglio di classe ha soprattutto il compito di: o accertare i livelli di partenza degli allievi e definire conseguenti azioni di recupero; o definire e controllare gli obiettivi comuni; o garantire il coordinamento e le integrazioni fra i diversi insegnamenti; o concordare modalità comuni per la gestione della didattica e per la misura degli esiti scolastici, anche con il ricorso a uniforme scala di valutazione. Si segnalano, infine, alcune scelte che già nel biennio, e con successo, hanno caratterizzato le classi sperimentali: o l adozione di un voto unico anche per la valutazione di fine trimestre o quadrimestre; o valutazioni legate ai singoli moduli, di cui le famiglie vengono sistematicamente informate e sulla base delle quali, in sede di valutazione trimestrale o quadrimestrale e finale, il Consiglio di classe definisce il voto da assegnare ai singoli alunni. 1. Area di progetto In ogni caso, si è rivelata di grande efficacia l istituzione di un libretto dello studente su cui vengono riportati non solo i voti dei singoli momenti valutativi, ma anche giudizi e informazioni utili sia per gli studenti e le loro famiglie sia per l istituzione scolastica. L integrazione delle conoscenze e la capacità di affrontare compiti complessi e non strutturati costituiscono obiettivi fondamentali per la formazione di figure professionali chiamate a svolgere compiti a livello di quadri intermedi. Un modo efficace per contribuire a raggiungere tali obiettivi consiste nel far attuare progetti a carattere interdisciplinare o pluridisciplinare e per questo in tutti i nuovi curricoli di ordinamento dell Istruzione Tecnica, come in quelli sperimentali assistiti, è stata inserita un apposita attività denominata "area di progetto". Nel rinviare a quanto indicato a tal proposito e in forma dettagliata nei piani di studio dei vari indirizzi industriali e commerciali in ordinamento, si richiama l attenzione sui seguenti punti: o l area di progetto è un attività con forte valenza formativa, funzionale a un contesto sperimentale che intende dedicare particolare cura allo sviluppo delle attività trasversali, alle connessioni interdisciplinari, alla processualità; o tutte le classi sperimentali, anche se corrispondenti a indirizzi che ancora non la prevedono, sono tenute a realizzare tale attività;

11 o numerosi istituti fra quelli che sperimentano, hanno prodotto interessanti progetti e la loro analisi può costituire un utile punto di riferimento per cui si invitano le scuole a costituire una rete per lo scambio di materiali e di procedure adottate; o il recente cambiamento degli esami di Stato, che espressamente prevedono di far iniziare il colloquio dal dibattito su un argomento pluridisciplinare oggetto di approfondimento da parte del candidato, presentato anche su supporto multimediale, ne conferma la valenza formativa e la rilevanza didattica. PROGETTO AUTONOMIA CURRICOLI TRIENNIO SPERIMENTALE Indirizzo economico: servizi e terziario avanzato Aree: AMMINISTRAZIONE E CONTROLLO COMUNICAZIONE E MARKETING TURISMO PRESENTAZIONE Le figure professionali delineate dagli indirizzi presenti nel settore dell istruzione tecnica commerciale, pur presentando consistenti elementi di innovazione introdotti dai recenti ordinamenti, non rispondono in maniera adeguata alle esigenze del settore servizi che, tradizionalmente già molto articolato, a partire dagli anni ottanta si è ulteriormente espanso e diversificato. Costituiscono esempi di tale diversificazione le attività di automazione delle procedure, la consulenza direzionale, la consulenza fiscale e del lavoro, la revisione e la certificazione dei bilanci, la gestione finanziaria, la gestione dei crediti e dei rischi, le forme avanzate di marketing. La tendenza delle imprese a ricorrere all automazione integrata dell intero processo amministrativoproduttivo-commerciale e a trasferire all esterno numerose operazioni precedentemente svolte con risorse interne, l espansione delle aziende non-profit, la sofisticazione di molte attività e la richiesta di maggiore trasparenza per gli addetti e i non addetti al lavoro, sono fattori di particolare rilevanza che stanno determinando un ulteriore sviluppo del settore servizi, in ambiti come la comunicazione, l organizzazione, la pianificazione-controllo-valutazione. Tali fattori costituiscono il punto di partenza della progettazione di questo curricolo sperimentale che è incentrato su: l aspetto economico-finanziario delle attività piuttosto che su quello contabile;

12 la ricerca di modalità organizzative o procedurali che garantiscano alla gestione aziendale elevati livelli di efficienza ed efficacia; una strategia di orientamento al mercato che consideri i destinatari dell attività più come "clienti" (che possono scegliere un altro fornitore) che come "utenti" (che devono accettare il servizio erogato); l apertura verso settori, come quello turistico e della valorizzazione del territorio, considerati prioritari dalle politiche di sviluppo economico. Alla luce di tali considerazioni il triennio sperimentale, che si basa su un biennio comune, prevede tre diversi sbocchi: Amministrazione e controllo Comunicazione e marketing Turismo I tre curricoli sono strutturati in: area comune (che comprende le discipline fondanti per tutti gli indirizzi e intende assicurare una base unitaria di competenze culturali e professionali); area di riferimento specifico (che comprende discipline caratterizzanti l indirizzo e discipline opzionali la cui scelta esprimerà l offerta formativa dell istituto, in coerenza con le esigenze del territorio e con il profilo professionale); area dell integrazione (progettata interamente dai singoli istituti, sempre in raccordo con il territorio, finalizzata sia all arricchimento culturale sia all integrazione dei contenuti professionali). Per tutte le discipline è previsto un monte ore triennale che, fermo restando il vincolo di trenta ore settimanali più tre di integrazione per gli studenti, può essere ripartito dalle singole istituzioni scolastiche fra i diversi anni secondo autonome, ma coerenti, scelte. In base a quanto ormai previsto dal Regolamento sull autonomia e già realizzato nel biennio, le singole scuole, in relazione a specifiche esigenze formative, possono modificare gli assetti orari fissati per gli insegnamenti dell area comune e per quelli dell area di riferimento specifico, attraverso la quota di variabilità che non può superare il 15% del monte ore annuale di ciascuna disciplina. Nel decidere le linee da seguire, ogni istituzione scolastica dovrà aver cura di assicurare da un lato la congruità e la coerenza delle proprie scelte, dall altro le condizioni per far acquisire livelli di competenze adeguati ai profili professionali. In tale ottica, ad esempio, si suggerisce di non ripartire le discipline in modo uniforme nel triennio, ma di garantire la necessaria propedeuticità di alcune competenze anticipandone l insegnamento. Analogamente, va sottolineato che le competenze trasversali sono parte integrante delle finalità formative e devono quindi trovare la giusta attenzione integrandosi con quelle disciplinari; l area di progetto costituisce un attività con rilevante valenza formativa e deve quindi avere uno spazio adeguato nei piani di lavoro da progettare, organizzare, gestire in modo cooperativo fra docenti e studenti.

13 PROFILI PROFESSIONALI CARATTERISTICHE AMBITO CULTURALE E LAVORATIVO Il diplomato di questo indirizzo possiede una buona cultura generale, capacità linguistico-espressive e capacità logicointerpretative che gli derivano dall abitudine a individuare e risolvere problemi legati alla conduzione della gestione aziendale e alle relazioni dell azienda con l ambiente nazionale e internazionale in cui è inserita. Il diplomato può operare in aziende di varia natura ove si collocherà a livello intermedio per svolgere compiti anche decisionali se si tratta di aziende medio-piccole o con responsabilità più limitate se la dimensione è più grande. Inoltre, il tipo di competenze acquisite gli consente di svolgere lavoro autonomo e di assumere iniziative imprenditoriali. In particolare, egli può inserirsi proficuamente in una delle seguenti aree a seconda delle opzioni che hanno caratterizzato la sua preparazione: organizzazione, finanza, amministrazione e controllo; marketing, commercio estero, comunicazioni esterne; marketing e altre attività relative all ambito turistico. L approfondimento delle conoscenze e l affinamento delle competenze può avvenire, oltre che con la frequenza di corsi universitari, con la partecipazione a corsi post diploma attivati per rispondere alle diversificate esigenze territoriali. QUADRO DELLE COMPETENZE COMPETENZE CULTURALI E STRUMENTALI DI TIPO TRASVERSALE Il diplomato è in grado di: contestualizzare fenomeni ed eventi; apprendere in maniera autonoma; partecipare con personale e responsabile contributo al lavoro organizzato e di gruppo; avere una visione sistemica dei processi in cui opera; affrontare positivamente il cambiamento; comunicare efficacemente con linguaggi appropriati; utilizzare le tecnologie informatiche e telematiche di base; documentare adeguatamente il proprio lavoro; individuare e risolvere problemi; svolgere, organizzandosi autonomamente, mansioni indipendenti. COMPETENZE DI INDIRIZZO Inoltre il diplomato possiede competenze che gli permettono di: riconoscere i diversi modelli organizzativi e coglierne la rispondenza rispetto a specifiche situazioni; elaborare dati contabili, interpretarli e rappresentarli efficacemente ricorrendo a strumenti informatici; contribuire alla stesura del bilancio di esercizio; analizzare i bilanci di imprese di diversi settori per coglierne le positività e le problematicità con riferimento agli aspetti economici, finanziari e patrimoniali; applicare i principi generali e fondamentali relativi al controllo aziendale scegliendo e utilizzando gli strumenti più opportuni; collocare i fenomeni aziendali nella dinamica del sistema giuridico nazionale e internazionale; orientarsi rispetto ai principali aspetti della normativa civi8listica e fiscale riguardante la gestione aziendale;

14 riconoscere i macro fenomeni che caratterizzano il sistema economico nazionale e internazionale e di connetterli alle strategie di conduzione aziendale; inquadrare l attività di marketing e riconoscerne le principali articolazioni. COMPETENZE RELATIVE ALL AREA DI RIFERIMENTO OPERATIVO A seconda dell area operativa prescelta, il diplomato è in grado di: Area amministrazione e controllo collaborare alla ricerca di soluzioni organizzative, presentarle in maniera efficace e verificarne la validità; utilizzare le norme civilistiche e fiscali al fine di una corretta gestione aziendale; partecipare alla individuazione delle strategie finanziarie; partecipare alla definizione delle strategie d impresa; programmare, rilevare e controllare l attività aziendale utilizzando appropriati strumenti informatici; redigere rapporti sulla gestione aziendale rivolti a destinatari differenti; interpretare documenti e pubblicazioni economici-aziendali anche in lingua inglese. Area comunicazione e marketing servirsi di tecniche della comunicazione adeguate a situazioni diverse, anche ricorrendo a tecnologie avanzate; comunicare efficacemente in almeno due lingue comunitarie/straniere e utilizzare linguaggi settoriali, anche in situazione di particolare difficoltà, come la comunicazione telefonica di lavoro; redigere rapporti e relazioni di carattere aziendale in italiano e in altre due lingue comunitarie/straniere; eseguire traduzioni da testi di tipologia diversa di contenuto economico e aziendale; analizzare le scelte di marketing da intraprendere per ottimizzare l operatività di un azienda orientata al cliente; contribuire all organizzazione di campagne promozionali e pubblicitarie; risolvere problemi di convenienza economica relativamente ai servizi offerti alle imprese; contribuire all organizzazione di convegni e congressi. Area turistica servirisi di tecniche della comunicazione adeguate a situazioni diverse, anche ricorrendo a tecnologie avanzate; comunicare efficacemente in almeno due lingue comunitarie/straniere e utilizzare linguaggi settoriali, anche in situazione di particolare difficoltà, come la comunicazione telefonica di lavoro; redigere rapporti e relazioni di carattere aziendale in italiano e in altre due lingue comunitarie/straniere; eseguire traduzioni di contenuto turistico da testi di tipologia diversa; analizzare le scelte di marketing da intraprendere per ottimizzare l operatività di un azienda turistica orientata al cliente; contribuire all organizzazione di campagne pubblicitarie per la promozione del prodotto turistico di un determinato territorio; promuovere e sviluppare forme di turismo diversificate; instaurare rapporti con organizzazioni turistiche pubbliche e private, operanti in Italia e all estero. COMPETENZE INTEGRATIVE DERIVANTI DALLE SCELTE DI ISTITUTO Il profilo del diplomato assumerà connotazioni diversa a seconda delle scelte operate dall Istituto all interno dell area opzionale e dell integrazione.

15 QUADRI ORARIO Progetto coordinato "TRIENNIO DELL AUTONOMIA" INDIRIZZO ECONOMICO: SERVIZI E TERZIARIO AVANZATO AMMINISTRAZIONE E CONTROLLO Corrispondenza (art. 297 D.L.vo 16/4/1994 n. 297): DIPLOMA TECNICO: INDIRIZZO GIURIDICO ECONOMICO AZIENDALE DISCIPLINA AREA COMUNE ORARIO SETT.LE PER IL TRIENNIO ORARIO DEL TRIENNIO Religione/Attività alternative 3 99 PROVE CLASSI DI CONCORSO Educazione Fisica (*) 29/A Italiano (*) 50/A Lingua straniera 1^ (*) 46/A Storia, scienze umane e sociali (*) 50/A Matematica (*) 47/A-48/A Economia aziendale (1) (*) 17/A-75/A(2) Diritto Economia (1) (*) 19/A AREA DI INDIRIZZO Pianificazione, controllo e finanza (1) (*) 17/A Tecnologie informatiche e telematiche (1) (*) 42/A Diritto e politica economica(**) Possono essere (*) 19/A Lingua straniera 2^ (**) effettuate opzioni (*) 46/A Servizi alle imprese (**) per un massimo di 9 ore tra (*) 17/A Tecniche della comunicazione(**) queste discipline (*) (3) AREA DELL INTEGRAZIONE Ore da assegnare (*) TOTALE

16 (**) Possono essere effettuate opzioni, per un massimo di 9 ore, tra queste discipline. (1) Disciplina caratterizzante l indirizzo di studio. (*) PROVE DI VERIFICA Le prove di verifica ( scritte, orali, etc) non sono stabilite a priori; esse possono essere utilizzate durante l anno scolastico, coerentemente con gli obiettivi che il docente intende perseguire nell ambito della programmazione didattica. Le valutazioni, sia periodiche sia finale, sono espresse con un voto unico. Alla fine dell anno scolastico, almeno quattro prove per ciascuna materia, non meno comunque di una per ciascun modulo in cui è articolato il piano annuale disciplinare, dovranno essere depositate agli atti per documentare l attività didattica svolta. Per gli esami di idoneità e integrativi la commissione individua le materie e stabilisce le prove di verifica sulla base dei relativi obiettivi di apprendimento. Per gli esami di Stato, relativamente alla seconda prova scritta, si farà riferimento alle discipline caratterizzanti l indirizzo di studio, indicate nel quadro orario QUOTA DI VARIABILITA Ulteriore elemento di flessibilità ed elasticità, affidato alla autonomia delle istituzioni scolastiche, è rappresentato dall introduzione di una "quota di variabilità", reciproca disciplinare, entro i limiti del tetto massimo del 15% delle ore annue assegnate a ciascuna delle discipline presenti nel quadro orario dell area di equivalenza e delle aree di indirizzo, in relazione a specifiche esigenze formative. Si intende che può essere prevista una riduzione del carico di una o più discipline a vantaggio di altra/altre presenti nel quadro disciplinare nei limiti della percentuale indicata. INSEGNAMENTI IN COMPRESENZA CON I.T.P.: è previsto, a programmazione del Consiglio di classe e tenendo conto dei criteri generali, l utilizzo delle seguenti risorse: Classe di concorso Numero ore annuali nel triennio 3/C 99 30/C L insegnamento si svolgerà in compresenza. Per la valutazione, finale e periodica, valgono le medesime indicazioni fornite per il biennio. 1. L insegnamento sarà assegnato facendo riferimento a classi di concorso comprendenti insegnamenti similari e/o comunque titoli di accesso che garantiscano le necessarie competenze.

17 Progetto coordinato "TRIENNIO DELL AUTONOMIA" INDIRIZZO ECONOMICO: SERVIZI E TERZIARIO AVANZATO COMUNICAZIONE E MARKETING Corrispondenza (art. 297 D.L.vo 16/4/1994 n. 297): DIPLOMA TECNICO PER PERITI AZIENDALI E CORRISPONDENTI IN LINGUE ESTERE DISCIPLINA ORARIO SETT.LE PER IL TRIENNIO ORARIO DEL TRIENNIO PROVE CLASSI DI CONCORSO AREA COMUNE Religione/Attività alternative 3 99 Educazione Fisica (*) 29/A Italiano (*) 50/A Lingua straniera 1^ (*) 46/A Storia, scienze umane e sociali (*) 50/A Matematica (*) 47/A-48/A Economia aziendale (1) (*) 17/A-75/A(2) Diritto Economia (1) (*) 19/A AREA DI INDIRIZZO Tecniche della comunicazione (1) 3 99 (*) (3) Marketing (1) 3 99 (*) 17/A Lingua straniera 2^ (*) 46/A Lingua straniera 3^ (**) Possono essere (*) 46/A Servizi alle imprese (**) effettuate opzioni (*) 17/A Diritto (**) Tecnologie informatiche e telematiche(**) per un massimo di 9 ore tra (*) 19/A queste discipline. (*) 42/A Territorio, arte e geografia (**) (*) 39/A AREA DELL INTEGRAZIONE Ore da assegnare (*) TOTALE

18 (**) Possono essere effettuate opzioni, per un massimo di 9 ore, tra queste discipline. (1) Disciplina caratterizzante l indirizzo di studio. (*) PROVE DI VERIFICA Le prove di verifica ( scritte, orali, etc) non sono stabilite a priori; esse possono essere utilizzate durante l anno scolastico, coerentemente con gli obiettivi che il docente intende perseguire nell ambito della programmazione didattica. Le valutazioni, sia periodiche sia finale, sono espresse con un voto unico. Alla fine dell anno scolastico, almeno quattro prove per ciascuna materia, non meno comunque di una per ciascun modulo in cui è articolato il piano annuale disciplinare, dovranno essere depositate agli atti per documentare l attività didattica svolta. Per gli esami di idoneità e integrativi la commissione individua le materie e stabilisce le prove di verifica sulla base dei relativi obiettivi di apprendimento. Per gli esami di Stato, relativamente alla seconda prova scritta, si farà riferimento alle discipline caratterizzanti l indirizzo di studio, indicate nel quadro orario QUOTA DI VARIABILITA Ulteriore elemento di flessibilità ed elasticità, affidato alla autonomia delle istituzioni scolastiche, è rappresentato dall introduzione di una "quota di variabilità", reciproca disciplinare, entro i limiti del tetto massimo del 15% delle ore annue assegnate a ciascuna delle discipline presenti nel quadro orario dell area di equivalenza e delle aree di indirizzo, in relazione a specifiche esigenze formative. Si intende che può essere prevista una riduzione del carico di una o più discipline a vantaggio di altra/altre presenti nel quadro disciplinare nei limiti della percentuale indicata. INSEGNAMENTI IN COMPRESENZA CON I.T.P.: è previsto, a programmazione del Consiglio di classe e tenendo conto dei criteri generali, l utilizzo delle seguenti risorse: Classe di concorso Numero ore annuali nel triennio 3/C L insegnamento si svolgerà in compresenza. Per la valutazione, finale e periodica, valgono le medesime indicazioni fornite per il biennio. 1. L insegnamento sarà assegnato facendo riferimento a classi di concorso comprendenti insegnamenti similari e/o comunque titoli di accesso che garantiscano le necessarie competenze.

19 Progetto coordinato "TRIENNIO DELL AUTONOMIA" INDIRIZZO ECONOMICO: SERVIZI E TERZIARIO AVANZATO TURISTICO Corrispondenza (art. 297 D.L.vo 16/4/1994 n. 297): DIPLOMA TECNICO PER IL TURISMO DISCIPLINA ORARIO SETT.LE PER IL TRIENNIO ORARIO DEL TRIENNIO PROVE CLASSI DI CONCORSO AREA COMUNE Religione/Attività alternative 3 99 Educazione Fisica (*) 29/A Italiano (*) 50/A Lingua straniera 1^ (*) 46/A Storia, scienze umane e sociali (*) 50/A Matematica (*) 47/A-48/A Economia aziendale (1) (*) 17/A-75/A(2) Diritto Economia (1) (*) 19/A AREA DI INDIRIZZO Tecnica e legislazione turistica (1) (*) 17/A Lingua straniera 2^ (*) 46/A Lingua straniera 3 (**) Possono essere (*) 46/A Tecniche della comunicazione (**) effettuate opzioni (*) (3) Tecnologie informatiche e telematiche(**) per un massimo di 9 ore tra (*) 42/A Territorio, arte e geografia (**) queste discipline. (*) 39/A AREA DELL INTEGRAZIONE Ore da assegnare (*) TOTALE

20 (**) Possono essere effettuate opzioni, per un massimo di 9 ore, tra queste discipline. (1) Disciplina caratterizzante l indirizzo di studio. (*) PROVE DI VERIFICA Le prove di verifica ( scritte, orali, etc) non sono stabilite a priori; esse possono essere utilizzate durante l anno scolastico, coerentemente con gli obiettivi che il docente intende perseguire nell ambito della programmazione didattica. Le valutazioni, sia periodiche sia finale, sono espresse con un voto unico. Alla fine dell anno scolastico, almeno quattro prove per ciascuna materia, non meno comunque di una per ciascun modulo in cui è articolato il piano annuale disciplinare, dovranno essere depositate agli atti per documentare l attività didattica svolta. Per gli esami di idoneità e integrativi la commissione individua le materie e stabilisce le prove di verifica sulla base dei relativi obiettivi di apprendimento. Per gli esami di Stato, relativamente alla seconda prova scritta, si farà riferimento alle discipline caratterizzanti l indirizzo di studio, indicate nel quadro orario QUOTA DI VARIABILITA Ulteriore elemento di flessibilità ed elasticità, affidato alla autonomia delle istituzioni scolastiche, è rappresentato dall introduzione di una "quota di variabilità", reciproca disciplinare, entro i limiti del tetto massimo del 15% delle ore annue assegnate a ciascuna delle discipline presenti nel quadro orario dell area di equivalenza e delle aree di indirizzo, in relazione a specifiche esigenze formative. Si intende che può essere prevista una riduzione del carico di una o più discipline a vantaggio di altra/altre presenti nel quadro disciplinare nei limiti della percentuale indicata. INSEGNAMENTI IN COMPRESENZA CON I.T.P.: è previsto, a programmazione del Consiglio di classe e tenendo conto dei criteri generali, l utilizzo delle seguenti risorse: Classe di concorso Numero ore annuali nel triennio 3/C L insegnamento si svolgerà in compresenza. Per la valutazione, finale e periodica, valgono le medesime indicazioni fornite per il biennio. 1. L insegnamento sarà assegnato facendo riferimento a classi di concorso comprendenti insegnamenti similari e/o comunque titoli di accesso che garantiscano le necessarie competenze.

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