Razionale della Control Strategy

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Razionale della Control Strategy"

Transcript

1 Razionale della Damage Damage Control Control Strategy Surgery Mauro Zago Resp. Sezione di Chirurgia d Urgenza e del Trauma UO Chirurgia Generale e Mininvasiva Istituto Clinico Humanitas Rozzano (Mi)

2 Key points DCS: definizione e razionale essenziale Ipotermia, acidosi e coagulopatia: perchè si instaurano? perchè letali? Esiste una correlazione tra ipotermia e prognosi? La coagulopatia diluizionale Massive Transfusion e Plasma: quale ruolo nella DCS? Quali indicatori di coagulopatia incipiente all'arrivo e di probabile MT?

3 Damage Control Surgery o staged surgery - staged approach surgery - bail-out surgery DAMAGE CONTROL termine U.S. Navy capacity of a ship to absorb damage and maintain mission integrity PRIORITA ASSOLUTA aumentare le possibilità di sopravvivenza del paziente >>> recuperare la fisiologia BASSA PRIORITA ricostituire l integrità anatomica

4 The Bloody Vicious Circle Transfusions Bleeding Coagulopathy Hypothermia

5 DCS: il razionale essenziale Concetto base: il paziente critico con compromissione delle funzioni vitali non trattato correttamente muore per l instaurarsi della triade killer ACIDOSI IPOTERMIA COAGULOPATIA

6 Acidosis Hypotermia Coagulopathy

7

8 L Approccio DCS si divide in 3 fasi FASE 1 - in sala operatoria controllo della emorragia controllo della contaminazione rapida/temporanea chiusura dell intervento FASE 2 - Terapia Intensiva correggere l ipotermia correggere la coagulopatia ottimizzare la perfusione mantenere la funzione respiratoria identificare le lesioni FASE 3 - Reintervento riparazione definitiva delle lesioni

9 ... ma la strategia DCS deve iniziare già sulla scena e in shock room!

10 Ipotermia, acidosi e coagulopatia perchè si instaurano? perchè letali?

11 IPOTERMIA Costante all arrivo nel dipartimento di emergenza - condizioni atmosferiche e ambientali - inadeguata protezione termica - somministrazione liquidi non riscaldati - perdita ematica con conseguente ipoperfusione periferica e decremento metabolismo cellulare 21% dei traumi maggiori (Steinemann, J Trauma, 1990) 46% dei pazienti traumatizzati esce ipotermico dalla sala operatoria (Gregory, J Trauma, 1991)

12 IPOTERMIA Basi fisiopatologiche Al di sotto dei 34 C - Riduzione significativa dell attività enzimatica (p < ) - Inibizione aggregazione piastrinica (p < ) - La Fibrinolisi non è alterata (p > 0.25) Hypothermic coagulopathy in trauma: effect of varying levels of hypothermia on enzyme speed, platelet function, and fibrinolytic activity. Watts DD, Trask A, Soeken K, Perdue P, Dols S, Kaufmann C. J Trauma May;44(5):

13 IPOTERMIA Basi fisiopatologiche Al di sotto dei 34 C - Riduzione della cessione periferica di O2 da parte dell hb - possibile disfunzione cardiaca

14 IPOTERMIA L'ipotermia: fattore non predittivo? Studio su campione ampio ma eterogeneo: - Il tipo di trauma, la gravità del quadro clinico, il tempo di gestione pre-ospedaliero e la quantità di liquidi infusi sono correlati con l'ipotermia - Tuttavia l'ipotermia del paziente traumatizzato all ingresso del TC non è correlata con la mortalità Admission hypothermia and outcome after major trauma. Wang HE, Callaway CW, Peitzman AB, Tisherman SA. Crit Care Med Jun;33(6):

15 IPOTERMIA Fattori di rischio per lo sviluppo di ipotermia intraoperatoria GCS < 8 Perdita stimata di sangue superiore a 4 unità ISS > 20 Età > 55 anni Mortality Impact of Hypothermia After Cavitary Explorations in Trauma Kenji Inaba, Pedro G. R. Teixeira, Peter Rhee, Carlos Brown, Ali Salim, Joseph DuBose, Linda S. Chan, Demetrios Demetriades World Journal of Surgery 2009; 33:

16 Ipotermia Correlazione tra diminuzione della temperatura intracorporea e mortalità Il rischio di morte è 4 volte superiore per una TC compresa tra 35 e 33 C Il rischio di morte è 7 volte maggiore a 33 C A 32 C 100% mortalità postoperatoria Mortality Impact of Hypothermia After Cavitary Explorations in Trauma Kenji Inaba, Pedro G. R. Teixeira, Peter Rhee, Carlos Brown, Ali Salim, Joseph DuBose, Linda S. Chan, Demetrios Demetriades World Journal of Surgery 2009; 33:

17 ACIDOSI - L acidosi segue spesso l infusione di liquidi (cristalloidi) per l aumento relativo di cloro rispetto al sodio, e per l incapacità del fegato, spesso ipoperfuso, di metabolizzare il lattato contenuto nella soluzione di Ringer - L acidosi stessa interferisce con i meccanismi coagulativi poichè inibisce gli enzimi coinvolti nella catena coagulativa - L associazione con l ipotermia potenzia esponenzialmente gli effetti negativi sulla coagulazione Curr Opin Anaesthesiol Apr;22(2): Coagulopathy in trauma patients: what are the main influence factors? Maani CV, Desocio PA, Holcomb JB.

18 COAGULOPATIA Si sa che... - La coagulopatia post-traumatica è un concetto recente - Si sviluppa precocemente nel paziente traumatizzato/emorragico in stato di shock, è associata alle numerose trasfusioni e all'infusione di cristalloidi - la coagulopatia post-traumatica è caratterizzata da iperfibrinolisi!

19 COAGULOPATIA Si sa che... Il numero di UEC trasfuse nelle prime 12 ore correla in modo lineare con l insorgenza di mof 0-5 8% % % % > 20 44% Malone DL J Trauma 2003:

20 COAGULOPATIA...inoltre... - l ipotermia grave, l anossia e il deficit di perfusione aumentano la fibrinolisi - L ipocalcemia comporta un deficit nella cascata enzimatica della coagulazione - La coagulazione intravasale comporta consumo dei fattori coagulativi

21 COAGULOPATIA...e ancora... - la diluizione, l'acidosi e il consumo dei fattori della coagulazione compaiono precocemente, PRIMA delle manovre rianimatorie e della infusione di liquidi - Evidenza dell'attivazione precoce della proteina C - La diagnosi di coagulopatia acuta viene posta difficilmente in base agli esami di laboratorio - Evidenza che i test non danno una indicazione precisa della coagulopatia e sono limitati da un punto di vista clinico Acute coagulopathy of trauma: mechanism, identification and effect. Brohi K, Cohen MJ, Davenport RA. Curr Opin Crit Care Dec;13(6): Review

22 COAGULOPATIA Quindi... nasce il concetto di Damage Control Resuscitation che descrive i criteri per la gestione della coagulopatia nei pazienti sottoposti a trasfusioni massive (MT) - Infusione limitata di cristalloidi isotonici - Uso aggressivo di PFC / EC / THAM e/o rfviia Damage control resuscitation: directly addressing the early coagulopathy of trauma. Holcomb JB, Jenkins D, Rhee P, Johannigman J, Mahoney P, Mehta S, Cox ED, Gehrke MJ, Beilman GJ, Schreiber M, Flaherty SF, Grathwohl KW, Spinella PC, Perkins JG, Beekley AC, McMullin NR, Park MS, Gonzalez EA, Wade CE, Dubick MA, Schwab CW, Moore FA, Champion HR, Hoyt DB, Hess JR. J Trauma Feb;62(2):307-10

23 COAGULOPATIA - riconoscere precocemente uno stato di coagulopatia è di fondamentale importanza nel trattamento del paziente in shock e nella gestione delle trasfusioni massive - Evidenza crescente che nei pazienti con emorragia grave si debba applicare una strategia diversa per la terapia infusionale Acute coagulopathy of trauma: mechanism, identification and effect. Brohi K, Cohen MJ, Davenport RA. Curr Opin Crit Care Dec;13(6): Review.

24 COAGULOPATIA - nei traumi in ambito militare, un protocollo di MT con alte dosi di FFP riduce la mortalità nelle prime 24 h - Il rapporto 1:1 (FFP : PRBCs) indicato come preferenziale nei traumi di guerra - Tuttavia questo schema terapeutico nei pazienti in ambito civile comporta frequentemente l'istaurarsi di ARDS e MOF con prognosi infausta The ratio of blood products transfused affects mortality in patients receiving massive transfusions at a combat support hospital Borgman MA, Spinella PC, Perkins JG, Grathwohl KW, Repine T, Beekley AC, Sebesta J, Jenkins D, Wade CE, Holcomb JB. J Trauma Oct;63(4):

25 COAGULOPATIA cosa possiamo dire... - nei pazienti traumatizzati che richiedono più di 8 unità di EC, un rapporto PFC/EC >/= 1:1,5 è associato con un rischio significativamente minore di mortalità per coagulopatia - Tuttavia in questi pazienti è > il rischio di ARDS e/o MOF An FFP:PRBC transfusion ratio >/=1:1.5 is associated with a lower risk of mortality after massive transfusion. Sperry JL, Ochoa JB, Gunn SR, Alarcon LH, Minei JP, Cuschieri J, Rosengart MR, Maier RV, Billiar TR, Peitzman AB, Moore EE, Inflammation the Host Response to Injury Investigators J Trauma Nov;65(5):

26 Quali indicatori di coagulopatia all'arrivo in ed di probabile MT di prognosi dopo MT? - Normalmente ci si affida agli esami di laboratorio (PT, PTT, conta piastrinica, fibrinogeno, FDP) - In base a questi esami si definiscono le strategie terapeutiche - Tuttavia da un punto di vista clinico - tempi di esecuzione esami lunghi (30 min) - Il profilo coagulativo del paziente può variare molto rapidamente - Tromboelastografia (TEG) al letto del paziente può dare informazioni in tempo reale

27 Quali indicatori di coagulopatia all'arrivo in ed di probabile MT di prognosi dopo MT? La Tromboelastografia (TEG) - fornisce una descrizione dinamica e qualitativa della capacità coagulativa - fornisce il tempo e il tasso di deposizione della fibrina - indica la consistenza del coagulo - necessita della presenza di personale specializzato all uso dello strumento Coagulopathy in trauma patients: what are the main influence factors? Maani CV, Desocio PA, Holcomb JB. Curr Opin Anaesthesiol Apr;22(2):

28 Quali indicatori di coagulopatia all'arrivo in ed di probabile MT di prognosi dopo MT? - L'uso aggressivo del plasma, piastrine e crioprecipitati combinato con la trasfusione di EC sotto la guida della TEG portano a minori richieste di emoderivati e ad un miglioramento della prognosi Coagulopathy in trauma patients: what are the main influence factors? Maani CV, Desocio PA, Holcomb JB. Curr Opin Anaesthesiol Apr;22(2): La monitorizzazione della saturazione dell emoglobina sembra essere una metodica predittiva della prognosi dopo MT Massive transfusion in trauma patients: tissue hemoglobin oxygen saturation predicts poor outcome. Moore FA, Nelson T, McKinley BA, Moore EE, Nathens AB, Rhee P, Puyana JC, Beilman GJ, Cohn SM; StO2 Study Group. J Trauma Apr;64(4):

29 * La coagulopatia diluizionale inizia dopo infusione di soli 750 ml di cristalloidi * la diluizione del fibrinogeno è proporzionale all emodiluizione, quella delle piastrine è più lenta * un valore di pt > 1,5 all ingresso è predittivo di ongoing coagulopathy

30 Permissive hypotension Fluid restriction Selective minimal resuscitation Purposeful hypotension DON T POP THE CLOT

31 Come affrontare i GRANDI PROBLEMI?

32 identificare presto il paziente candidato alla Damage Control Surgery ISS >35 - Traumi ad elevata energia ferite multiple penetranti lesioni addominali complesse con lesioni a più organi multipli foci di sanguinamento in organi diversi Trauma pluridistrettuale (problemi di priorità) Instabilità emodinamica - Pressione sistolica < 70 mmhg, tachicardia, aritmie, polsi assenti, ventilazione compromessa Coagulopatia (PT >19, PTT > 60 ) Ipotermia < 34 C Acidosi : ph < 7.20 Emorragia non controllabile trasfusione >10 GRC (MT) Tempo chirurgico > 90 min

33 identificare presto il paziente che necessita di trasfusione massiva identificare presto il paziente con coagulopatia latente (PT, TEG?) Aggressiva prevenzione e trattamento dell ipotermia

34 Fase 1...in sala operatoria... STOPPING THE BLEEDING - NON DIPENDE SOLO DA UN EMOSTASI PERFETTA - IL PRINCIPIO DI EVITARE ULTERIORI PERDITE DEVE PREVALERE! CONTROLLO DI EMORRAGIA CONTAMINAZIONE METABOLISMO!!!

35 Fase 3 Trattamento definitivo quando?

36 Fase 3 Trattamento definitivo aerodinamica stabile emodinamica stabile termodinamica stabile

37 Fase 3 Timing del Trattamento definitivo DO2 (Oxigen Delivery) > 600 ml/min/m2 Lattati < 2.5 mmol/l Temp interna > 35 c Profilo Emocoagulativo entro 20% del range normale (PT/PTT < 1,5)

38 Se...the DCS is a Philosophy..., L Acute Care Surgeon deve saper essere... UNA CANNA PENSANTE... Blaise Pascal Grazie

CLINICAL REVIEW: FRESH FROZEN PLASMA IN MASSIVE BLEEDINGS MORE QUESTIONS THAN ANSWERS

CLINICAL REVIEW: FRESH FROZEN PLASMA IN MASSIVE BLEEDINGS MORE QUESTIONS THAN ANSWERS CLINICAL REVIEW: FRESH FROZEN PLASMA IN MASSIVE BLEEDINGS MORE QUESTIONS THAN ANSWERS Nascimento et al. Critical Care 2010, 14:202 Anno Accademico 2011/2012 INTRODUZIONE PLASMA = SANGUE COMPONENTI CELLULARI

Dettagli

CONTROVERSIE NELLA GESTIONE TRASFUSIONE DEL PAZIENTE SOTTOPOSTO A MASSIVA. Dott. M. Marietta. Azienda Ospedaliero-Universitaria Modena

CONTROVERSIE NELLA GESTIONE TRASFUSIONE DEL PAZIENTE SOTTOPOSTO A MASSIVA. Dott. M. Marietta. Azienda Ospedaliero-Universitaria Modena CONTROVERSIE NELLA GESTIONE TRASFUSIONALE DEL PAZIENTE SOTTOPOSTO A TRASFUSIONE MASSIVA Dott. M. Marietta Azienda Ospedaliero-Universitaria Modena Relazioni con soggetti portatori di interessi commerciali

Dettagli

La gestione della temperatura nel paziente candidato alla chirurgia d'urgenza

La gestione della temperatura nel paziente candidato alla chirurgia d'urgenza La gestione della temperatura nel paziente candidato alla chirurgia d'urgenza Dr. M. Villa Ospedale Generale di Zona Moriggia Pelascini Gravedona ed Uniti Dipartimento Emergenza Accettazione U.O. Anestesia

Dettagli

Gestione dell emorragia massiva e della coagulopatia da trauma: il protocollo Early Coagulation Support (ECS)

Gestione dell emorragia massiva e della coagulopatia da trauma: il protocollo Early Coagulation Support (ECS) MINERVA ANESTESIOL 2013;79(Suppl. 1 al No. 10):145-50 Gestione dell emorragia massiva e della coagulopatia da trauma: il protocollo Early Coagulation Support (ECS) G. NARDI 1, V. AGOSTINI 2, C. PELLEGRINI

Dettagli

La sorveglianza ostetrica in Italia LA SINERGIA CON GLI ANESTESISTI: LO STUDIO SUI NEAR MISS DA EMORRAGIA GRAVE DEL POST PARTUM

La sorveglianza ostetrica in Italia LA SINERGIA CON GLI ANESTESISTI: LO STUDIO SUI NEAR MISS DA EMORRAGIA GRAVE DEL POST PARTUM La sorveglianza della mortalità materna in Italia: validazione del progetto pilota e prospettive future 5 Marzo 2015 Istituto Superiore di Sanità LA SINERGIA CON GLI ANESTESISTI: LO STUDIO SUI NEAR MISS

Dettagli

Anno 2, Numero 6 - Dicembre 2012

Anno 2, Numero 6 - Dicembre 2012 Anno 2, Numero 6 - Dicembre 2012 Editoriale Non ce ne vorranno i nostri lettori se anche in questo numero diamo ampio spazio al tema della coagulopatia da trauma. Quando, nel complesso panorama del trattamento

Dettagli

IL RUOLO DELLA CHIRURGIA NEL TRAUMA

IL RUOLO DELLA CHIRURGIA NEL TRAUMA EUGENIO COCOZZA Direttore Dipartimento di Chirurgia Generale Direttore Chirurgia Generale Varese-Cittiglio Azienda Ospedaliera Ospedale di Circolo e Fondazione Macchi, Varese - ORGANITATION - BASIC RESEARCH

Dettagli

LO SHOCK. discrepanza fra perfusione tessutale ed effettive richieste da parte dei tessuti metabolicamente attivi.

LO SHOCK. discrepanza fra perfusione tessutale ed effettive richieste da parte dei tessuti metabolicamente attivi. ASSISTENZA AL PAZIENTE CON SHOCK EMORRAGICO LO SHOCK Stato di insufficienza circolatoria periferica che determina una ridotta perfusione tissutale a livello sistemico e quindi un inadeguato apporto di

Dettagli

Come interpretare le alterazioni più frequenti del laboratorio: La Coagulazione

Come interpretare le alterazioni più frequenti del laboratorio: La Coagulazione Come interpretare le alterazioni più frequenti del laboratorio: La Coagulazione Gualtiero Palareti U.O. di Angiologia e Malattie della Coagulazione Policlinico S. Orsola-Malpighi Bologna Metodologie utilizzate

Dettagli

Trigger e appropriatezza trasfusionale. Dott. Marco Pavesi

Trigger e appropriatezza trasfusionale. Dott. Marco Pavesi Trigger e appropriatezza trasfusionale Dott. Marco Pavesi Anemocentro-sud 22-23 Settembre 2011 Omogeneità di linee guida - Hb come parametro di riferimento - ampio range decisionale Hb < 6 g/dl Ampia variabilità

Dettagli

Emorragia nel politrauma. dott. Matteo De Roberto U.O. Medicina d Urgenza A.O.U. OO.RR. S.Giovanni di Dio e Ruggi D Aragona Salerno

Emorragia nel politrauma. dott. Matteo De Roberto U.O. Medicina d Urgenza A.O.U. OO.RR. S.Giovanni di Dio e Ruggi D Aragona Salerno Emorragia nel politrauma dott. Matteo De Roberto U.O. Medicina d Urgenza A.O.U. OO.RR. S.Giovanni di Dio e Ruggi D Aragona Salerno 5 milioni di persone muoiono ogni anno nel mondo per traumi (10% di tutti

Dettagli

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI GENOVA Facoltà di Medicina e Chirurgia CORSO DI LAUREA IN TECNICHE DI LABORATORIO BIOMEDICO IL LABORATORIO DELLA CID

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI GENOVA Facoltà di Medicina e Chirurgia CORSO DI LAUREA IN TECNICHE DI LABORATORIO BIOMEDICO IL LABORATORIO DELLA CID UNIVERSITA DEGLI STUDI DI GENOVA Facoltà di Medicina e Chirurgia CORSO DI LAUREA IN TECNICHE DI LABORATORIO BIOMEDICO IL LABORATORIO DELLA CID Candidata: Giorgia Albarello Relatore: Maurizio Miglino CID

Dettagli

S.V.T. Supporto vitale di base nel paziente traumatizzato

S.V.T. Supporto vitale di base nel paziente traumatizzato S.V.T. Supporto vitale di base nel paziente traumatizzato OBIETTIVO DEL CORSO Acquisire conoscenze teoriche e abilità pratiche per trattare l evento traumatico secondo linee Guida della Regione Toscana

Dettagli

Il Soccorso al Politraumatizzato Grave: Due Modelli a Confronto

Il Soccorso al Politraumatizzato Grave: Due Modelli a Confronto HEMS 2005 Il Soccorso al Politraumatizzato Grave: Due Modelli a Confronto G.Berlot Elisoccorso Regione Friuli-Venezia Giulia - U.C.O. di Anestesia, Rianimazione e Terapia Antalgica Università di Trieste

Dettagli

TRAUMI DEL TORACE TRAUMI DEL TORACE 28/12/2014

TRAUMI DEL TORACE TRAUMI DEL TORACE 28/12/2014 TRAUMI DEL TORACE Prof. Roberto Caronna Azienda Policlinico Umberto I Università di Roma La Sapienza Traumi che determinano lesioni della parete toracica con interessamento o danni degli organi endotoracici

Dettagli

La rianimazione Maria Grazia Frigo

La rianimazione Maria Grazia Frigo Presentazione della linea guida Prevenzione e trattamento della emorragia del post partum Sistema nazionale linee guida Roma, 25.09.09 La rianimazione Maria Grazia Frigo Roma 24 ottobre 2016 Aula Pocchiari

Dettagli

EMOSTASI. Insieme di meccanismi fisiologici che l organismo mette in atto per evitare perdite di sangue.

EMOSTASI. Insieme di meccanismi fisiologici che l organismo mette in atto per evitare perdite di sangue. EMOSTASI EMOSTASI Insieme di meccanismi fisiologici che l organismo mette in atto per evitare perdite di sangue. Difetti dell emostasi portano all EMORRAGIA; l incapacità a mantenere il sangue fluido alla

Dettagli

ISTRUZIONE OPERATIVA PROTOCOLLO TRASFUSIONE MASSIVA NEL TRAUMA

ISTRUZIONE OPERATIVA PROTOCOLLO TRASFUSIONE MASSIVA NEL TRAUMA REDAZIONE REDAZIONE, RESPONSABILE I.O., VERIFICA, APPROVAZIONE Dr Annalisa Volpi, UO 1 Anestesia e Rianimazione Dr Maria Luisa Caspani, Responsabile UO 1 Anestesia e Rianimazione Dr Alessandro Formentini,

Dettagli

La Medicina Trasfusionale verso l' Europa Crotone, 10 ottobre 2015 Dott. F. Bossio Anestesia e Rianimazione Crotone

La Medicina Trasfusionale verso l' Europa Crotone, 10 ottobre 2015 Dott. F. Bossio Anestesia e Rianimazione Crotone L appropriatezza del sangue ed emoderivati in medicina perioperatoria La Medicina Trasfusionale verso l' Europa Crotone, 10 ottobre 2015 Dott. F. Bossio Anestesia e Rianimazione Crotone Trasfusione di

Dettagli

Fondazione IRCCS Ca Granda Ospedale Maggiore Policlinico

Fondazione IRCCS Ca Granda Ospedale Maggiore Policlinico IL RUOLO DEL LATTATO NEL SETTING DELL URGENZA Alessandro Protti Fondazione IRCCS Ca Granda Ospedale Maggiore Policlinico Milano, Italia METABOLISMO ENERGETICO CELLULARE: AEROBIOSI ALESSANDRO NOME COGNOME

Dettagli

IPOTERMIA TERAPEUTICA

IPOTERMIA TERAPEUTICA APPLICAZIONE DELLA IPOTERMIA TERAPEUTICA Competenze del Servizio Urgenze ed Emergenze Mediche (SUEM 118) Protocollo di trattamento clinico SI APPLICA A: Pazienti adulti colti da arresto cardio-circolatorio

Dettagli

TRAUMI DEL TORACE Strutture potenzialmente interessate

TRAUMI DEL TORACE Strutture potenzialmente interessate I TRAUMI DEL TORACE TRAUMI DEL TORACE Il 25% della mortalità da cause traumatiche è dovuta a traumi del torace Il 66% dei decessi per trauma toracico avviene dopo il ricovero in ospedale L 85% dei pazienti

Dettagli

TRATTAMENTO INTENSIVO PRE-ENDOSCOPICO NEL PAZIENTE CON EMORRAGIA DIGESTIVA. Dott. Gianni Bozzolani Medicina di Emergenza Urgenza AOU di Ferrara

TRATTAMENTO INTENSIVO PRE-ENDOSCOPICO NEL PAZIENTE CON EMORRAGIA DIGESTIVA. Dott. Gianni Bozzolani Medicina di Emergenza Urgenza AOU di Ferrara TRATTAMENTO INTENSIVO PRE-ENDOSCOPICO NEL PAZIENTE CON EMORRAGIA DIGESTIVA Dott. Gianni Bozzolani Medicina di Emergenza Urgenza AOU di Ferrara Valutazione iniziale del paziente con emorragia digestiva

Dettagli

Miglioramento dell appropriatezza nell utilizzo di plasma fresco congelato

Miglioramento dell appropriatezza nell utilizzo di plasma fresco congelato 3 Forum Risk Management in Sanità Arezzo, Centro Affari e Convegni 25-28 novembre 2008 Miglioramento dell appropriatezza nell utilizzo di plasma fresco congelato Lorenzo Sommella Direttore Sanitario ACO

Dettagli

Alessandro Pezzoli U.O di Gastroenterologia ed Endoscopia digestiva Az. Osp. Sant Anna Ferrara

Alessandro Pezzoli U.O di Gastroenterologia ed Endoscopia digestiva Az. Osp. Sant Anna Ferrara Alessandro Pezzoli U.O di Gastroenterologia ed Endoscopia digestiva Az. Osp. Sant Anna Ferrara Le emergenze-urgenze in endoscopia digestiva, Ferrara 3/12/2010 Sanguinamento: ematochezia e rettoragia Occlusione

Dettagli

LA GESTIONE INFERMIERISTICA DEL PAZIENTE CON ICTUS IN TERAPIA SUBINTENSIVA INFERM IERA SEBASTIANELLI ANTONELLA

LA GESTIONE INFERMIERISTICA DEL PAZIENTE CON ICTUS IN TERAPIA SUBINTENSIVA INFERM IERA SEBASTIANELLI ANTONELLA LA GESTIONE INFERMIERISTICA DEL PAZIENTE CON ICTUS IN TERAPIA SUBINTENSIVA INFERM IERA SEBASTIANELLI ANTONELLA STRUTTURA SUBINTENSIVA RIANIMAZIONE o 4 posti posti letto letto REPARTO Personale dedicato

Dettagli

β 2 -microglobulina e KIM-1: punto di vista del clinico

β 2 -microglobulina e KIM-1: punto di vista del clinico 02 03 Ottobre 2009 IL LABORATORIO NELLE URGENZE ED EMERGENZE β 2 -microglobulina e KIM-1: punto di vista del clinico Annalisa Noce U.O.S.D. di Nefrologia e Dialisi Policlinico Tor Vergata Roma β 2 -microglobulina

Dettagli

Approccio al paziente con trauma toracico Trauma toracico Si associa spesso a danno diretto funzione respiratoria funzione cardio-vascolare Si associa

Approccio al paziente con trauma toracico Trauma toracico Si associa spesso a danno diretto funzione respiratoria funzione cardio-vascolare Si associa APPROCCIO AL PAZIENTE CON TRAUMA TORACICO SUL TERRITORIO G. Lotti - M. Marcheschi emergenza territoriale asl 3 Pistoia 1 Approccio al paziente con trauma toracico Trauma toracico Si associa spesso a danno

Dettagli

Work up diagnostico e terapeutico

Work up diagnostico e terapeutico EMORRAGIE DIGESTIVE DISTALI Work up diagnostico e terapeutico F. Cosentino Emorragie del tratto gastrointestinale inferiore Definizioni Approccio iniziale del paziente Concetti chiave Colonscopia ed indagini

Dettagli

Embolia polmonare Ostruzione di uno o più vasi arteriosi polmonari, determinata dalla presenza di

Embolia polmonare Ostruzione di uno o più vasi arteriosi polmonari, determinata dalla presenza di Embolia polmonare Ostruzione di uno o più vasi arteriosi polmonari, determinata dalla presenza di coaguli ematici di natura embolica trombosi locale o cardiaca emboli non trombotici (settici, neoplastici)

Dettagli

COAGULAZIONE INTRAVASCOLARE DISSEMINATA (CID)

COAGULAZIONE INTRAVASCOLARE DISSEMINATA (CID) COAGULAZIONE INTRAVASCOLARE DISSEMINATA (CID) Dott.ssa Livia Manzella Dipartimento di Bio-Medicina Clinica e Molecolare Università di Catania Essa consiste nell attivazione della reazione a cascata della

Dettagli

Gli obiettivi glicemici nel paziente diabetico e iperglicemico ospedalizzato

Gli obiettivi glicemici nel paziente diabetico e iperglicemico ospedalizzato Gli obiettivi glicemici nel paziente diabetico e iperglicemico ospedalizzato Maria Del Ben Dipartimento di Medicina Interna e Specialità Mediche Sapienza Università Roma L iperglicemia è di frequente riscontro

Dettagli

Il significato degli esami di coagulazione. Walter Ageno

Il significato degli esami di coagulazione. Walter Ageno Il significato degli esami di coagulazione Walter Ageno Principali caratteristiche dei nuovi anticoagulanti Via orale di somministrazione Ampia finestra terapeutica Farmacocinetica e farmacodinamica prevedibili

Dettagli

ASCESSO MEDIASTINICO TRATTATO IN URGENZA IN VIDEOTORACOSCOPIA

ASCESSO MEDIASTINICO TRATTATO IN URGENZA IN VIDEOTORACOSCOPIA LA CHIRURGIA MINI INVASIVA NELLE URGENZE TORACO ADDOMINALI COSA C È DI NUOVO? POTENZA, 25 MAGGIO 2012 AZIENDA OSPEDALIERA REGIONALE SAN CARLO POTENZA ASCESSO MEDIASTINICO TRATTATO IN URGENZA IN VIDEOTORACOSCOPIA

Dettagli

Domande chiave. Domande chiave

Domande chiave. Domande chiave Identificare le caratteristiche anatomiche tipiche dell addome Descrivere i segni tipici dei traumi chiusi e penetranti Descrivere le metodiche di valutazione del paziente con sospetta lesione addominale

Dettagli

I livello: Supporto delle Funzioni Vitali con Metodiche di base (BLS) 12 ore

I livello: Supporto delle Funzioni Vitali con Metodiche di base (BLS) 12 ore PROGRAMMA DEI CORSI DI : CULTURA DI EMERGENZA DI BASE DI PRIMO SOCCORSO NELL EDUCAZIONE SANITARIA FORMAZIONE DEI LAVORATORI DESIGNATI AL P.S. PER LE AZIENDE DI GRUPPO A B C I livello: Supporto delle Funzioni

Dettagli

La carta del rischio cardiovascolare. Interventi per la prevenzione Michele Brignole SC Cardiologia Lavagna

La carta del rischio cardiovascolare. Interventi per la prevenzione Michele Brignole SC Cardiologia Lavagna La carta del rischio cardiovascolare. Interventi per la prevenzione Michele Brignole SC Cardiologia Lavagna ASL : incidenza Infarto miocardico acuto : totale 98 casi residenti 8 casi (/. ab) non residenti

Dettagli

La stratificazione del rischio nelle emorragie digestive del tratto superiore. Dott.ssa Anna Felletti Spadazzi Congresso regionale SIMEU 2013

La stratificazione del rischio nelle emorragie digestive del tratto superiore. Dott.ssa Anna Felletti Spadazzi Congresso regionale SIMEU 2013 La stratificazione del rischio nelle emorragie digestive del tratto superiore Dott.ssa Anna Felletti Spadazzi Congresso regionale SIMEU 2013 Emorragia acuta del tratto digestivo superiore : una patologia

Dettagli

La gestione dell Urgenza- Emergenza nei Servizi Trasfusionali alla luce della nuova organizzazione

La gestione dell Urgenza- Emergenza nei Servizi Trasfusionali alla luce della nuova organizzazione VIII Corso Regionale di Formazione per Operatori Centri di Raccolta Sangue La Medicina Trasfusionale verso l Europa Crotone, 9-1 Ottobre 215 La gestione dell Urgenza- Emergenza nei Servizi Trasfusionali

Dettagli

Emogasanalisi Arteriosa

Emogasanalisi Arteriosa Emogasanalisi Arteriosa Dr. Francesco Ponzetta UO Anestesia Rianimazione NOCSAE Modena L'EGA è un analisi dei gas ematici su sangue arterioso, può essre effettuata in laboratorio ma anche, in maniera decentralizzata,

Dettagli

IL POST-ACUTO: LA RIABILITAZIONE RESPIRATORIA

IL POST-ACUTO: LA RIABILITAZIONE RESPIRATORIA Dott. Michele Maiellari Specialista in Malattie dell Apparato Respiratorio Universita di Bari U.O. di Medicina e Chirurgia d Urgenza e Pronto Soccorso Resp.Dott.F. Serafino Ospedale San Giacomo Monopoli

Dettagli

MONITORAGGI NELLO SHOCK EMORRAGICO

MONITORAGGI NELLO SHOCK EMORRAGICO MONITORAGGI NELLO SHOCK EMORRAGICO SHOCK EMORRAGICO IN CORSO! Preparazione della sala operatoria e predisposizione di tutto il materiale occorrente prima dell arrivo del paziente: - Controllo dispositivi

Dettagli

Hot Topics: Management della patologia emocoagulativa ed emorragica in ostretricia

Hot Topics: Management della patologia emocoagulativa ed emorragica in ostretricia Hot Topics: Management della patologia emocoagulativa ed emorragica in ostretricia Dott.Ubaldo Bitossi SOD Anestesia Area Ostetrico Ginecologica A.O.U. Careggi, Firenze L ANESTESISTA/RIANIMATORE ha il

Dettagli

La BPCO e le comorbilità. Federico Sciarra

La BPCO e le comorbilità. Federico Sciarra La BPCO e le comorbilità Federico Sciarra La BPCO, essendo una malattia cronica con caratteristiche di infiammazione sistemica, facilmente coesiste con altre patologie sia acute che croniche, che influenzano

Dettagli

IL RIPRISTINO DELLA VOLEMIA

IL RIPRISTINO DELLA VOLEMIA IL RIPRISTINO DELLA VOLEMIA Emilio Biasimi Direttore SC Anestesia e Rianimazione Silvestrini Azienda Ospedaliera di Perugia Come primo atto nel soccorso di un paziente ipovolemico, dopo aver assicurato

Dettagli

L'emostasi. La salvaguardia dell'integrità della circolazione sanguigna è regolata da un complesso sistema di processi fisiologici multifattoriali che

L'emostasi. La salvaguardia dell'integrità della circolazione sanguigna è regolata da un complesso sistema di processi fisiologici multifattoriali che L'emostasi La salvaguardia dell'integrità della circolazione sanguigna è regolata da un complesso sistema di processi fisiologici multifattoriali che coinvolgono: vasi sanguigni piastrine fattori plasmatici

Dettagli

ELENCO MODALITA ACCADIMENTO DELL EVENTO ICD9 CM 2007

ELENCO MODALITA ACCADIMENTO DELL EVENTO ICD9 CM 2007 ELENCO MODALITA ACCADIMENTO DELL EVENTO DA CLASSIFICAZIOONE DELLE MALATTIE E DEI TRAUMATISMI DEGLI INTERVENTI CHIRURGICI E DELLE PROCEDURE DIAGNOSTICHE E TERAPEUTICHE ICD9 CM 2007 Allegato alla banca dati

Dettagli

ME M T E F T O F RMI M N I A A E E A C A ID I OSI S I L AT A T T I T C I A Dott.Russo Riccarda

ME M T E F T O F RMI M N I A A E E A C A ID I OSI S I L AT A T T I T C I A Dott.Russo Riccarda METFORMINA E ACIDOSI LATTICA Dott.Russo Riccarda Metformina è il farmaco di prima scelta nel trattamento Diabete tipo II(>40000 prescrizioni negli USA nel 2008) ed in Italia interessa 1,5% della popolazione.l

Dettagli

Protocolli di stimolazione eritropoietica. Dott. Marco Pavesi

Protocolli di stimolazione eritropoietica. Dott. Marco Pavesi Protocolli di stimolazione eritropoietica Dott. Marco Pavesi Anemo11, Milano 6 Aprile 2011 Strategie di risparmio del sangue Anemo11 Razionalizzazione dell utilizzo della terapia trasfusionale INDICAZIONI

Dettagli

L assistenza al post partum Silvia Vaccari

L assistenza al post partum Silvia Vaccari Presentazione della linea guida Prevenzione e trattamento della emorragia del post partum Sistema nazionale linee guida Roma, 25.09.09 L assistenza al post partum Silvia Vaccari Roma 24 ottobre 2016 Aula

Dettagli

Studio SENIORS Trial sull effetto di nebivololo su mortalità e ospedalizzazioni per malattie cardiovascolari in pazienti anziani con insufficienza

Studio SENIORS Trial sull effetto di nebivololo su mortalità e ospedalizzazioni per malattie cardiovascolari in pazienti anziani con insufficienza Trial sull effetto di nebivololo su mortalità e ospedalizzazioni per malattie cardiovascolari in pazienti anziani con insufficienza cardiaca (1) Introduzione (1) Età media dei pazienti con insufficienza

Dettagli

www.areu.lombardia.it.!!!!!!!! a QUALSIASI cittadino che possa trovarsi di fronte a una persona colta da malore. RICONOSCERE i segni di allarme di un Arresto Cardio Circolatorio (ACC) Saper ALLERTARE correttamente

Dettagli

Emostasi. Nei meccanismi emostatici si distinguono tre componenti:

Emostasi. Nei meccanismi emostatici si distinguono tre componenti: Emostasi Nei meccanismi emostatici si distinguono tre componenti: 1) Componente vascolare: resistenza meccanica fragilità vascolare integrità endoteliale: la superficie endoteliale normale è idrorepellente;

Dettagli

ISCHEMIE ACUTE DEGLI ARTI (Inferiori) www.fisiokinesiterapia.biz

ISCHEMIE ACUTE DEGLI ARTI (Inferiori) www.fisiokinesiterapia.biz ISCHEMIE ACUTE DEGLI ARTI (Inferiori) www.fisiokinesiterapia.biz Definizione di Ischemia Acuta di un Arto Qualsiasi riduzione o peggioramento improvviso della perfusione della estremità in grado di causare

Dettagli

L Emostasi. Integrità vasale Normale funzionalità endoteliale Fattori Anticoagulanti Fibrinolisi

L Emostasi. Integrità vasale Normale funzionalità endoteliale Fattori Anticoagulanti Fibrinolisi L Emostasi Emostasi = Insieme di meccanismi compensatori che si instaurano in seguito a una soluzione di continuo di un vaso e hanno lo scopo di arrestare l emorragia e ripristinare l integrità vasale.

Dettagli

Diabete e nutrizione artificiale. Edoardo Guastamacchia Università degli Studi di Bari A. Moro

Diabete e nutrizione artificiale. Edoardo Guastamacchia Università degli Studi di Bari A. Moro Diabete e nutrizione artificiale Edoardo Guastamacchia Università degli Studi di Bari A. Moro NUTRIZIONE ARTIFICIALE La Nutrizione Artificiale (NA) è una procedura terapeutica destinata alle persone in

Dettagli

Allo stato attuale la casistica consta di 60 casi trattati con peritonectomia e chemioipetermia intraoperatoria.

Allo stato attuale la casistica consta di 60 casi trattati con peritonectomia e chemioipetermia intraoperatoria. I dati sintetizzati nella tabella sopra riportata nel contesto delle esperienze internazionali sono relativi alla casistica di 47 casi relativa al periodo 2000-20007 analizzata nell articolo: Cytoreductive

Dettagli

CAPITOLO 1 L AREA CRITICA: EVOLUZIONE E COMPLESSITÀ ASSISTENZIALE 1

CAPITOLO 1 L AREA CRITICA: EVOLUZIONE E COMPLESSITÀ ASSISTENZIALE 1 Indice I AUTORI PREFAZIONE GUIDA ALLA LETTURA xiii xvii xix CAPITOLO 1 L AREA CRITICA: EVOLUZIONE E COMPLESSITÀ ASSISTENZIALE 1 L area critica nell attuale scenario sanitario e organizzativo 1 Il concetto

Dettagli

Approccio Terapeutico all iperglicemia a digiuno e postprandiale. Irene Brandolin S.C. Medicina Interna E.O. Ospedali Galliera Savona, 23 Marzo 2013

Approccio Terapeutico all iperglicemia a digiuno e postprandiale. Irene Brandolin S.C. Medicina Interna E.O. Ospedali Galliera Savona, 23 Marzo 2013 Approccio Terapeutico all iperglicemia a digiuno e postprandiale Irene Brandolin S.C. Medicina Interna E.O. Ospedali Galliera Savona, 23 Marzo 2013 La triade glicemica nella gestione del diabete Glicemia

Dettagli

BACKGROUND (1) 31 CONGRESSO NAZIONALE ANIARTI 14,16 NOVEMBRE 2012 RIVA DEL GARDA

BACKGROUND (1) 31 CONGRESSO NAZIONALE ANIARTI 14,16 NOVEMBRE 2012 RIVA DEL GARDA 31 CONGRESSO NAZIONALE ANIARTI Riva del Garda 14,16 novembre 2012 INFERMIERI E QUALITA DI VITA IN AREA CRITICA Competenza, tecnologia, procedure, efficienza, risorse, Relazioni, politica, diritti, etica,

Dettagli

Lo Shock CHE COSA È? Lo Shock QUANDO INSORGE? Lo Shock. Definizione. Lo Shock. Classificazione

Lo Shock CHE COSA È? Lo Shock QUANDO INSORGE? Lo Shock. Definizione. Lo Shock. Classificazione 1 CHE COSA È? evento patologico acuto che causa una compromissione di organi vitali attraverso una riduzione della perfusione periferica 2 QUANDO INSORGE? in corso di processi patologici acuti (gravi traumi,

Dettagli

OPERATORIA ALLA DONNA SOTTOPOSTA A TAGLIO CESAREO D URGENZA E D ELEZIONE PO.AFMI.11

OPERATORIA ALLA DONNA SOTTOPOSTA A TAGLIO CESAREO D URGENZA E D ELEZIONE PO.AFMI.11 Pag.: 1 di 7 PROTOCOLLO OPERATIVO PER LA SORVEGLIANZA POST-OPERATORIA ALLA DONNA SOTTOPOSTA A TAGLIO REFERENTI DEL DOCUMENTO Roberta Leonetti Melissa Selmi- Lucia Carignani Rossella Peruzzi- Leandro Barontini

Dettagli

LE EMORRAGIE ADDOMINALI IN PRONTO SOCCORSO: DIAGNOSI E TERAPIA

LE EMORRAGIE ADDOMINALI IN PRONTO SOCCORSO: DIAGNOSI E TERAPIA LE EMORRAGIE ADDOMINALI IN PRONTO SOCCORSO: DIAGNOSI E TERAPIA RUOLO DELLA TC ms NELLE EMORRAGIE PELVICHE Claudia Cecchi U.O.C. Radiologia Pronto Soccorso Dipartimento Emergenza Urgenza (Direttore: Dr.

Dettagli

Ictus Acuto: Fase di Ospedalizzazione (Diagnosi) Ictus Cerebrale: Linee Guida Italiane di Prevenzione e Trattamento

Ictus Acuto: Fase di Ospedalizzazione (Diagnosi) Ictus Cerebrale: Linee Guida Italiane di Prevenzione e Trattamento Ictus Acuto: Fase di Ospedalizzazione (Diagnosi) Ictus Cerebrale: Linee Guida Italiane di Prevenzione e Trattamento L'approccio clinico al paziente con sospetto ictus cerebrale che arriva in ospedale deve

Dettagli

INFORMAZIONI GENERALI

INFORMAZIONI GENERALI SEDE DEL CONVEGNO Grand Hotel Piazza Borsa Via dei Cartari, 18 90133 Palermo INFORMAZIONI GENERALI ISCRIZIONE ON-LINE L iscrizione é GRATUITA e riservata ai Soci ORTHOPEA in regola con la quota di iscrizione

Dettagli

L IPOTERMIA NEL PAZIENTE RIANIMATO: QUALI STRATEGIE?

L IPOTERMIA NEL PAZIENTE RIANIMATO: QUALI STRATEGIE? III Congresso infermieristico L IPOTERMIA NEL PAZIENTE RIANIMATO: QUALI STRATEGIE? Relatori Inf. Marina Andrini Inf. Spec. Luca Candusso Lugano, 28 Novembre 2009 Contenuto della presentazione Parte prima

Dettagli

Un caso non difficile ma ricco di spunti

Un caso non difficile ma ricco di spunti U.O.C. Pediatria, Neonatologia e UTIN Ospedale Fatebenefratelli Benevento Un caso non difficile ma ricco di spunti Giuseppe Furcolo Benevento, 24 maggio 2011 ore 21:30 del 17 febbraio 2010 Richiesta di

Dettagli

APPROPRIATEZZA NELLA TRASFUSIONE DI PLASMA E PIASTRINE

APPROPRIATEZZA NELLA TRASFUSIONE DI PLASMA E PIASTRINE APPROPRIATEZZA NELLA TRASFUSIONE DI PLASMA E PIASTRINE Dr. Roberto Reverberi Servizio Trasfusionale Azienda Ospedaliera-Universitaria di Ferrara UNITA' DI PLASMA E PIASTRINE TRASFUSE 8000 7000 6000 5000

Dettagli

MASTER DI II LIVELLO Terapia Intensiva Neonatale e Pediatrica AA

MASTER DI II LIVELLO Terapia Intensiva Neonatale e Pediatrica AA MASTER DI II LIVELLO Terapia Intensiva Neonatale e Pediatrica AA 2011-2012 U.O.C. Nido-Pediatria Ospedale S. Anna e SS. Madonna della Neve Boscotrecase (NA) Giunge in Pronto Soccorso un neonato di 16 giorni

Dettagli

LA VIDEOTORACOSCOPIA NELLE URGENZE TORACICHE

LA VIDEOTORACOSCOPIA NELLE URGENZE TORACICHE LA CHIRURGIA MINI INVASIVA NELLE URGENZE TORACO ADDOMINALI POTENZA, 31 MAGGIO 2010 AZIENDA OSPEDALIERA REGIONALE SAN CARLO POTENZA LA VIDEOTORACOSCOPIA NELLE URGENZE TORACICHE Gerardo Guarino U.O.D. Chirurgia

Dettagli

CORSO DI FORMAZIONE PER VOLONTARI AL PRIMO SOCCORSO 1 livello

CORSO DI FORMAZIONE PER VOLONTARI AL PRIMO SOCCORSO 1 livello CORSO DI FORMAZIONE PER VOLONTARI AL PRIMO SOCCORSO 1 livello generali Acquisire la consapevolezza del ruolo sociale del volontario. Saper rilevare i bisogni del cittadino malato ed operare per il suo

Dettagli

INSUFFICIENZA RENALE ACUTA

INSUFFICIENZA RENALE ACUTA INSUFFICIENZA RENALE ACUTA Sindrome clinico-metabolica caratterizzata da una rapida (ore, giorni) riduzione del filtrato glomerulare (VFG) con conseguente ritenzione dei prodotti del catabolismo azotato

Dettagli

ASO S CROCE E CARLO CUNEO TERAPIA INTENSIVA CARDIOVASCOLARE Dott Alessandro Locatelli BASI FISIOPATOLOGICHE NELL USO DELLA CPAP

ASO S CROCE E CARLO CUNEO TERAPIA INTENSIVA CARDIOVASCOLARE Dott Alessandro Locatelli BASI FISIOPATOLOGICHE NELL USO DELLA CPAP ASO S CROCE E CARLO CUNEO TERAPIA INTENSIVA CARDIOVASCOLARE Dott Alessandro Locatelli BASI FISIOPATOLOGICHE NELL USO DELLA CPAP 29 APRILE 2008 Andrea Rossi OBIETTIVI DELLA PRESENTAZIONE 1. CHE COS E LA

Dettagli

ECMO : ExtraCorporeal Membrane Oxygenation Tecnica di supporto cardiopolmonare per pz con insufficienza i cardiaca potenzialmente t reversibile ma non

ECMO : ExtraCorporeal Membrane Oxygenation Tecnica di supporto cardiopolmonare per pz con insufficienza i cardiaca potenzialmente t reversibile ma non Paziente con ECMO veno-arterioso Caso assistenziale in cardiochirurgia terapia intensiva Airoldi Barbara Infermiera Cchti Ospedale Maggiore della Carità Novara ECMO : ExtraCorporeal Membrane Oxygenation

Dettagli

ULTRAFILTRAZIONE MEDIANTE ACCESSO PERIFERICO: RUOLO CENTRALE DELLA GESTIONE INFERMIERISTICA

ULTRAFILTRAZIONE MEDIANTE ACCESSO PERIFERICO: RUOLO CENTRALE DELLA GESTIONE INFERMIERISTICA ULTRAFILTRAZIONE MEDIANTE ACCESSO PERIFERICO: RUOLO CENTRALE DELLA GESTIONE INFERMIERISTICA A.O. Carlo Poma - Mantova Dip. Cardio Toraco Vascolare S.C. Cardiologia-Utic Pieve di Coriano Resp. Dr Maria

Dettagli

MANTENIMENTO DEL POTENZIALE DONATORE

MANTENIMENTO DEL POTENZIALE DONATORE MANTENIMENTO DEL POTENZIALE DONATORE Dott. Maurizio Palmer Centro di Rianimazione P.O. G.Moscati Aversa ASL CE2 FUNZIONI CHE CESSANO DETERMINANTI PER IL MANTENIMENTO Cardiovascolare: - centro vasomotorio:

Dettagli

ALGORITMO DIAGNOSTICO TERAPEUTICO

ALGORITMO DIAGNOSTICO TERAPEUTICO Ottimizzazione delle procedure di monitoraggio dell emostasi peri- ed intraoperatorio e gestione della terapia antitrombotica, anticoagulante ed antiaggregante in pazienti chirurgici ad alto rischio vascolare-

Dettagli

Regolamento Didattico. Scuola di Specializzazione in Chirurgia vascolare

Regolamento Didattico. Scuola di Specializzazione in Chirurgia vascolare Regolamento Didattico Scuola di Specializzazione in Chirurgia vascolare Piano degli studi I anno S.S.D. CFU Patologia clinica dell apparato cardiovascolare MED/07, MED/15, MED/08, BIO/16, 5 BIO/09, BIO/14,

Dettagli

Corso di Laurea in TECNICHE DI FISIOPATOLOGIA CARDIOCIRCOLATORIA E PERFUSIONE CARDIOVASCOLARE

Corso di Laurea in TECNICHE DI FISIOPATOLOGIA CARDIOCIRCOLATORIA E PERFUSIONE CARDIOVASCOLARE Corso di Laurea in TECNICHE DI FISIOPATOLOGIA CARDIOCIRCOLATORIA Disciplina: SCIENZE INFERMIERISTICHE Docente: Prof.ssa Valeria GHIRINGHELLI Acquisire conoscenze riguardo le modalità di lavaggio delle

Dettagli

Ruolo della tromboprofilassi in donne con aborto ricorrente: outcome delle successive gravidanze e terapie a confronto

Ruolo della tromboprofilassi in donne con aborto ricorrente: outcome delle successive gravidanze e terapie a confronto Università degli Studi di Roma La Sapienza I FACOLTÀ DI MEDICINA E CHIRURGIA DIPARTIMENTO DI GINECOLOGIA E OSTETRICIA Ruolo della tromboprofilassi in donne con aborto ricorrente: outcome delle successive

Dettagli

L embolia polmonare: diagnosi e trattamento

L embolia polmonare: diagnosi e trattamento Eventi tromboembolici nel paziente neoplastico L embolia polmonare: diagnosi e trattamento Valbusa F. U.O. Medicina Generale Ospedale Sacro Cuore - Don Calabria Negrar www.escardio.org/guidelines Fattori

Dettagli

COMPLICANZE STOMALI - 21 70 % - Rischio aumenta con il tempo - Incidenza > nei primi 5 anni dall intervento

COMPLICANZE STOMALI - 21 70 % - Rischio aumenta con il tempo - Incidenza > nei primi 5 anni dall intervento STOMIE: COMPLICANZE e TRATTAMENTO Dipartimento di Scienze Chirurgiche e Gastroenterologiche Chirurgia Generale A Direttore: Prof. A. Guglielmi Struttura Semplice Organizzativa Chirurgia Coloproctologica

Dettagli

Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia A.A anno / II semestre (marzo-giugno 2015) Versione Sedi delle Attività Didattiche

Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia A.A anno / II semestre (marzo-giugno 2015) Versione Sedi delle Attività Didattiche Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia A.A. 2014-2015 6 anno / II semestre (marzo-giugno 2015) Versione 15.04.2015 Sedi delle Attività Didattiche Aula Sede Attività Didattica Aula 6 Polo Alberti Lezione

Dettagli

Cirrosi epatica. Diagnosi precoce nel paziente asintomatico COSIMO COLLETTA

Cirrosi epatica. Diagnosi precoce nel paziente asintomatico COSIMO COLLETTA Cirrosi epatica Diagnosi precoce nel paziente asintomatico COSIMO COLLETTA Definizione Malattia cronica caratterizzata da morte cellulare ma anche da rigenerazione nodulare con aumento del connettivo e

Dettagli

Croce Ro oce R ssa Italiana BLS Rianimazione cardiopolmonare base corso esecutori per personale laico

Croce Ro oce R ssa Italiana BLS Rianimazione cardiopolmonare  base corso esecutori per personale laico Croce Rossa Italiana BLS Rianimazione cardiopolmonare di base corso esecutori per personale laico (linee-guida scientifiche ERC-ILCOR 2005) Obiettivi del corso Conoscenze teoriche Le cause di arresto cardiaco

Dettagli

Quando eseguire l ecografia dell aorta? Perché durante un ecocardiogramma?

Quando eseguire l ecografia dell aorta? Perché durante un ecocardiogramma? Quando eseguire l ecografia dell aorta? Perché durante un ecocardiogramma? A. Sulla e R. Lumare Unità Operativa di Cardiologia UTC P.O. San Giovanni di Dio Crotone ncontri Pitagorici di Cardiologia 2012

Dettagli

Linee guida sulla gestione di terapie preoperatorie antiaggreganti ed anticoagulanti

Linee guida sulla gestione di terapie preoperatorie antiaggreganti ed anticoagulanti Linee guida sulla gestione di terapie preoperatorie antiaggreganti ed anticoagulanti Marco Moia Centro Emofilia e Trombosi A. Bianchi Bonomi Fondazione IRCCS Ca Granda Ospedale Maggiore Policlinico di

Dettagli

Monitoraggio piastrinico e sanguinamenti. Matteo Giorgi Pierfranceschi Dipartimento di Emergenza Urgenza AUSL di Piacenza Italy

Monitoraggio piastrinico e sanguinamenti. Matteo Giorgi Pierfranceschi Dipartimento di Emergenza Urgenza AUSL di Piacenza Italy Monitoraggio piastrinico e sanguinamenti nel trattamento del TEV Matteo Giorgi Pierfranceschi Dipartimento di Emergenza Urgenza AUSL di Piacenza Italy Background La relazione tra il valore di piastrine

Dettagli

La trasfusione di concentrati piastrinici: efficacia e indicazioni cliniche

La trasfusione di concentrati piastrinici: efficacia e indicazioni cliniche La trasfusione di concentrati piastrinici: efficacia e indicazioni cliniche Vincenzo Toschi SIMT & Centro Emostasi e Trombosi AO San Carlo Borromeo - Milano Open Issues Goodnough LT, Levy JH, Murphy MF,

Dettagli

PROGETTO SUBINTENSIVA. Progetto elaborato: Dott.ssa S.FAVETTA Dott.ssa M. MORELLO Dott. G. PRESTA Dott. P. PORTALE Dott. R.

PROGETTO SUBINTENSIVA. Progetto elaborato: Dott.ssa S.FAVETTA Dott.ssa M. MORELLO Dott. G. PRESTA Dott. P. PORTALE Dott. R. PROGETTO SUBINTENSIVA Progetto elaborato: Dott.ssa S.FAVETTA Dott.ssa M. MORELLO Dott. G. PRESTA Dott. P. PORTALE Dott. R. RECUPERO Corso Clinical Governance 2009 Ciriè: accessi DEA: 44.000 Ivrea: accessi

Dettagli

Curriculum vitae Europass Informazioni Personali Cognome / Nome(s) Indirizzo(s) Indirizzo e-mail Laguaragnella Vito 70010, Adelfia, Italia vito.laguaragnella@policlinico.ba.it; vito.laguaragnella@pec.it

Dettagli

La Chirurgia dell addome aperto

La Chirurgia dell addome aperto La Chirurgia dell addome aperto DAI di Chirurgia Generale e Odontoiatria Chirurgia Generale ed Endoscopia d Urgenza Centro Trapianto di Fegato Dr. U. Tedeschi Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata

Dettagli

Risorse Sangue ed Outcome: modelli organizzativi, monitoraggio e terapia

Risorse Sangue ed Outcome: modelli organizzativi, monitoraggio e terapia Risorse Sangue ed Outcome: modelli organizzativi, monitoraggio e terapia Direttore Scientifico Paolo Perazzo Responsabile Anestesia e Rianimazione II IRCCS Istituto Ortopedico Galeazzi Giovanni Albano

Dettagli

STRUMENTI PER L ANALISI DELLE CRITICITA NELLA GESTIONE DELLE CASISTICHE COMPLESSE: IL TRAUMA EMORRAGICO Gregorio Tugnoli U.O.S.D.

STRUMENTI PER L ANALISI DELLE CRITICITA NELLA GESTIONE DELLE CASISTICHE COMPLESSE: IL TRAUMA EMORRAGICO Gregorio Tugnoli U.O.S.D. STRUMENTI PER L ANALISI DELLE CRITICITA NELLA GESTIONE DELLE CASISTICHE COMPLESSE: IL TRAUMA EMORRAGICO Gregorio Tugnoli U.O.S.D. Chirurgia del Trauma Ospedale Maggiore-Bologna Premessa Io non sono un

Dettagli

Dott. Fabrizio Maggiorelli U.O. Medicina d Urgenza e Pronto Soccorso Azienda ospedaliero Universitaria Pisana

Dott. Fabrizio Maggiorelli U.O. Medicina d Urgenza e Pronto Soccorso Azienda ospedaliero Universitaria Pisana Pisa 26 febbraio 2016 L APPROCCIO CLINICO Dott. Fabrizio Maggiorelli U.O. Medicina d Urgenza e Pronto Soccorso Azienda ospedaliero Universitaria Pisana Non si tratta di una malattia ma di vari processi

Dettagli

EARLY WARNING SCORES

EARLY WARNING SCORES EARLY WARNING SCORES Cause e prevenzione dell arresto cardiaco OBIETTIVI L importanza del riconoscimento precoce del paziente critico Le cause dell arresto cardiaco nell adulto Identificare e trattare

Dettagli

INTERPRETAZIONE DELL EMOGASANALISI ACQUA ELETTROLITI ED EQUILIBRIO ACIDI-BASE

INTERPRETAZIONE DELL EMOGASANALISI ACQUA ELETTROLITI ED EQUILIBRIO ACIDI-BASE INTERPRETAZIONE DELL EMOGASANALISI ACQUA ELETTROLITI ED EQUILIBRIO ACIDI-BASE Il prelievo arterioso può essere eseguito a livello di arteria femorale e arteria radiale (più doloroso) Il prelievo venoso

Dettagli

La cura del trauma in Italia

La cura del trauma in Italia L incidente non è fatalità La cura del trauma in Italia dalle criticità le proposte dei medici Palazzo Automobile Club Roma Roma 1 Aprile 2004 Il trauma è una malattia sia dal punto di vista sociale che

Dettagli

Coagulazione del sangue

Coagulazione del sangue Coagulazione del sangue Caratteristiche principali dei sistemi intrinseco ed estrinseco di attivazione del fattore X Meccanismi di attivazione della trombina e ruolo della vitamina K Attivazione della

Dettagli

Accettazione del paziente in U.O. di chirurgia

Accettazione del paziente in U.O. di chirurgia ACCOGLIENZA DEL PAZIENTE IN U.O. di CHIRURGIA Accettazione del paziente in U.O. di chirurgia Ricovero in emergenza ed urgenza Ricovero ordinario programmato Day Hospital Day Surgery Il ricovero in U.O.

Dettagli