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1 Prefazione, di Edward I. Altman.,.. pag. XIX Contenuti e obiettivi di questo libro: una breve visita guidata - XXIII Simbologia ricorrente _,.. -,... XXIX Parte prima II rischio di tasso e di liquidità Introduzione alla Parte prima 3 1 II modello del repricing gap Introduzione II concetto di gap, II rnaturity-adjusted gap, Gap marginali e cumulati, ( I limiti del modello del repricing gap Alcune possibili soluzioni Variazioni dei tassi non uniformi: il gap standardizzato Variazioni dei tassi sulle poste a vista Interazione di prezzi e quantità, Effetti sul valore di attivi e passivi. 28 Esercizi....,, 29 Appendice 1A La ; struttura per scadenza dei tassi d'interesse 31 Appendice IBI tassi forward II modello del duration gap ' Introduzione ' Verso una contabilità a valori di mercato ' La duration di uno strumento finanziario 44

2 V I Rischio e valore nelle banche La duration come media ponderata delle scadenze pag La duration come indicatore di sensibilità alle variazioni dei tassi Le proprietà della duration La stima del duration gap I problemi del modello del duration gap 51 Esercizi 53 Appendice 2AI limiti della duration 55 3 I modelli basati sul cash-flow mapping Introduzione Gli obiettivi del cash-flow mapping e la terni structure La scelta dei vertici della terni structure Tecniche basate su intervalli discreti " II metodo delle fasce di vita residua II metodo del Comitato di Basilea II metodo della vita residua modificata II dumping Struttura della metodologia Un esempio II dumping basato sulla price volatility Osservazioni conclusive 77 Esercizi, 78 Appendice 1A La stima della curva zero-coupon 80 4 I tassi interni di trasferimento > Introduzione ' La costruzione di un sistema di TIT: un esempio semplificato' TIT unici e TIT multipli ' La determinazione dei tassi interni di trasferimento ' ' ' ' I TIT relativi alle operazioni a tasso fisso - % I TIT relativi alle operazioni a tasso variabile I TIT relativi alle operazioni indicizzate a tassi amministrati ' ' ' I TIT relativi alle operazioni con opzioni implicite Opzione di trasformazione da tasso fisso a tasso variabile Tasso variabile soggetto a un limite massimo Tasso variabile soggetto a un limite minimo ' Tasso variabile soggetto a un limite minimo e massimo Opzione di rimborso anticipato Riepilogo: le caratteristiche ideali di un sistema di TIT. 106 Esercizi, Appendice 4A Derivati sui tassi d'interesse,. 108

3 Indice., -> ;. VII 5 II rischio di liquidità, pag Introduzione Le origini del rischio.di liquidità.,-,. :Ì<..: ", La misura del funding risk.,. H L'approccio degli stock e la cash capitai positioni L'approccio dei flussi di cassa ' >,,.:, L'approccio ibrido., > ' - -,.: Le prove di carico e i contingency. funding pian,..... >.. x Due particolarità del funding risk,; :.. :. < La misura del market liquidity risk, Osservazioni conclusive 135 Esercizi " 136 Parte seconda II rischio di mercato *, Introduzione alla Parte seconda.. ; L'approccio parametrico, o delle varianze-covarianze Introduzione La derivazione del VaR nell'ipotesi di distribuzione normale dei rendimenti Un esempio semplificato, La scelta del livello di confidenza La scelta dell'orizzonte temporale di riferimento La sensibilità delle posizioni in portafoglio ai fattori di mercato Un esempio più generale II VaR di un portafoglio Approccio delta-normal e asset normal II mapping ddle posizioni di rischio,, II mapping dei titoli obbligazionari in valuta II mapping delle posizioni in valuta a termine, II mapping dei forward rate agreement II mapping delle posizioni in titoli azionali II mapping di titoli obbligazionari L'approccio varianze-covarianze:riepilogoe principali limiti L'ipotesi di distribuzione normale Indipendenza seriale dei rendimenti dei fattori di mercato L'ipotesi di linearità dei payoff e l'approccio delta/gamma-, Alcuni pregi dell'approccio parametrico 196 Esercizi 196 Appendice 6A II beta di un titolo azionario 199 Appendice 6B I coefficienti di sensibilità delle opzioni: le «greche 202

4 Vili Rischio e valore nelle banche 7 I modelli per la stima della volatilità pag Introduzione "< La stima della volatilità con dati'storici: le medie mobili semplici - r La stima della volatilità'con dati storici: le medie mobili esponenziali ' ' '... " La previsione della volatilità: i modelli GÀRCH-. - " La previsione della volatilità: la volatilità implicita ' La stima di covarianze e correlazioni ' ' 231 Esercizi ' - ' 233 8, I modelli di simulazione Introduzione Le simulazioni storiche Un primo esempio: il VaR di una singola posizione La stima del VaR di un portafoglio " Un confronto fra simulazioni storiche e approccio varianze-covarianze Pregi e limiti del mètodo delle simulazioni storiche L'approccio ibrido II bootstrapping e la generazióne di traiettorie Le simulazioni storiche filtrate Le simulazioni Monte Carlo La stima del VaR di una posizione *' ' La stima del VaR di un portafoglio ' ' Pregi e limiti delle simulazioni Monte Carlo La costruzione di prove di carico (stress test). _ 271 Esercizi ' ' " ', y> 275 Appendice 8A Le funzioni di copula ' 277 Appendice 8B Intervalli di confidenza per le simulazioni Montecarlo 284 Appendice 8C Matrice fattorizzata e proprietà dei dati simulati 287 [ Appendice 8D Scenari di stress La valutazione dei modelli VaR Introduzione Un esempio di backtesting: il VaR di un portafoglio azionario Tecniche alternative di backtesting di un modello VaR II test dell'unconditional coverage II test della conditional coverage II test di Lopez basato su una funzione di perdita I test basati sull'intera distribuzione 312 Esercizi 313 Appendice 9A II backtesting dei modelli VaR secondo v il Comitato di Basilea 315

5 Indice... IX 10 I modelli VaR per i rischi di mercato: riepilogo, applicazioni, limiti. Ì v P a g Introduzione, > Un quadro di sintesi dei diversi modelli... >, Le applicazioni dei modelli VaR.'- ' Confronto fra rischi diversi L'imposizione di limiti.all'assunzione di rischio La costruzione di misure di risk-adjusted. -, performance (RAP). : Sei «falsi difetti del VaR. " ' I modelli VaR trascurano gli eventi eccezionali : I modelli VaR trascurano le relazioni di clientela I modelli VaR si basano su ipotesi irrealistiche I modelli VaR producono risultati fortemente divergenti I modelli VAR amplificano,l'instabilità dei mercati Le misure di VaR «arrivano troppo tardi,.. < quando ormai il danno è fatto Due veri difetti del VaR La dimensione ddle perdite La mancata subadditività Una misura di rischio alternativa: l'expected shortfall.(es) 340 Esercizi 342 Appendice 10A Extreme ValueTheory. 344 Parte terza 11 rischio di credito Introduzione alla Parte terza I modelli di scoring Introduzione L'analisi discriminante lineare La funzione discriminante IlLambdadiWilks Lo Z-score di Altman Dallo score alla probabilità di insolvenza I costi degli errori La selezione delle variabili discriminanti, Alcune ipotesi sottostanti l'analisi discriminante I modelli di regressione II linear probabilistic model I modelli logit e probit I modelli di natura induttiva Le reti neurali 377

6 X Rischio e valore nelle banche Gli algoritmi genetici ' ', pag Utilizzo e limiti dei modelli di scoring 384 Esercizi - : ' ' Appendice HA La scelta dei coefficienti gamma nell'analisi discriminante'lineare, I modelli fondati sul mercato dei capitali Introduzione r L'approccio basato sugli spread dei corporate bond 389 : Premessa: tassi composti continui La stima della probabilità di insolvenza a un anno Probabilità di insolvenza su orizzonti superiori all'anno Un approccio alternativo - : ; Pregi e limiti del metodo basato sugli spread obbligazionari ' I modelli strutturali basati sulle quotazioni azionarie Introduzione ai modelli strutturali II modello di Merton: struttura generale II modello di Merton: il ruolo della contingent claim analysis II modello di Merton: il valore del prestito e lo spread di equilibrio II modello di Merton: la probabilità di default La struttura a termine degli spread e delle probabilità di default Pregi e limiti del modello di Merton II modello di KMV per la stima di V o e a v L'approccio di KMV alla stima delle PD Pregi e limiti del modello KMV 416 Esercizi 420 Appendice 12A La determinazione del premio per il rischio 421 Appendice 12B Probabilità di insolvenza reali e risk-neutral 422 Appendice 12C Formule di Black e Scholes II rìschio di recupero e la loss given default Introduzione Le determinanti del tasso di recupero La stima del tasso di recupero Market LGD e workout LGD II calcolo della workout LGD Dai dati passati alle stime di LGD I risultati di alcuni studi empirici II rischio di recupero II legame tra rischio di default e rischio di recupero 443

7 Indice. XI Esercizi. : pag. 448 Appendice 13A Relazione tra PD e tasso di recupero nel modello di Merton. 449 Appendice 13B Cenni sulla distribuzione beta I sistemi di rating, Introduzione, II processo di assegnazione del rating Rating esterni e interni: quali differenze? I rating delle agenzie. : ', I rating interni delle.banche Rating quantification Gli approcci possibili L'approccio attuariale: tassi di insolvenza marginali, cumulati e annualizzati L'approccio attuariale: tassi di migrazione e matrici di transizione 14.4 Rating validation ^., Alcuni criteri qualitativi Criteri quantitativi per la validazione del rating assignment Validare la rating quantification 14.5 Osservazioni conclusive Esercizi : 15 I modelli di portafoglio 15.1 Introduzione 15.2 Scelta dell'orizzonte temporale e del livello di confidenza La scelta dell'orizzonte di rischio La determinazione del livello di confidenza 15.3 L'approccio delle migrazioni: CreditMetrics La stima del rischio su un singolo credito La stima delrischiodi un portafoglio di due esposizioni La stima dell'asset correlation L'applicazione a un portafoglio di N posizioni Pregi e limiti di CreditMetrics L'approccio strutturale: PortfolioManager L'approccio macroeconomico: CreditPortfolioView La stima delle probabilità di insolvenza condizionate La stima della matrice di transizione condizionata Pregi e limiti di CreditPortfolioView 15.6 L'approccio attuariale: il modello Creditrisk L La stima della distribuzione di frequenza delle insolvenze '

8 XII Rischio e valore nelle banche : ' La distribuzione di frequenza delle perdite pag La distribuzione delle perdite sull'intero portafoglio L'incertezza relativa al tasso di insolvenza medio e le correlazioni ' Pregi e limiti di Creditrisk II VaR marginale Un breve confronto fra i principali modelli.' Alcuni limiti dei modelli per il rischio di credito II trattamento del rischio di recupero L'ipotesi di indipendenza fra esposizione e probabilità di insolvenza. *.' L'ipotesi di indipendenza fra rischio di credito' - e rischi di mercato, Ì4 1 L'impossibilità di effettuare test retrospettivi 544 Esercizi ' :. : 'i 544 Appendice 15A Asset correlation versus default correlation Alcune applicazioni dei modelli per il rischio di credito Introduzione II pricing delle esposizioni creditizie II costo della perdita attesa II costo del capitale economico assorbito :." dalla perdita inattesa, ' La stima della redditività corretta per il rischio L'imposizione di limiti di rischio e le deleghe di autonomia L'ottimizzazione della composizione del portafoglio impieghi '. Esercizi. 561 Appendice 16A Strumenti per la cessione del rischio di credito II rischio di controparte nei derivati OTC Introduzione Rischio di regolamento e rischio di pre-regolamento La stima del rischio di pre-regolamento,-.;: Equivalente creditizio, esposizione corrente,. esposizione futura potenziale II metodo dell'esposizione.originaria II metodo dell'esposizione corrente, o del mark-to-market, >.,;< J7.3.4 Un approccio più sofisticato La stima dell'equivalente creditizio di un interest rate swap. ' ' : Amortisation e diffusion effect., Peak exposure (PE) e average expected expo.sure (AEE). 591

9 Indice " -,.. XIII. ~O T II metodo della effective expected positive exposure (EEPE). - pag L'approccio standard..!' Approcci alternativi al calcolo dell'equivalente ' : creditizio. : La relazione tra equivalente creditizio e valore a rischio La stima della redditività corretta per il rischio Le politiche di riduzione dell'esposizione al rischio di pre-regolamento..,: Gli accordi di compensazione bilaterale (netting) I margini di garanzia..'. ' ''.'.:;';: Recouponing e fidejussioni. " Credit trigger e opzioni di estinzione anticipata-. " 607 E s e r c i z i '...'.'.'.., ' >> 610 Parte quarta II rischio operativo Introduzione alla Parte quarta ' " - ' > II rischio operativo: definizione, misura e gestione Introduzione,., La definizione del rischio operativo ' I fattori di rischio Le peculiarità del rischio operativo La misura del rischio operativo. '. ^ La costruzione di un database delle perdite operative La distribuzione delle perdite, La frequenza degli eventi di perdita II VaR sul rischio operativo II legame tra perdite operative e fattori di rischio L'autodiagnosi del rischio operativo La distribuzione delle perdite operative: alcuni dati empirici La gestione del rischio, operativo , Conclusioni, 652 Esercizi Appendice 18A Un'applicazione dell'approccio POT alla misura ;, del rischio operativo, 655 Parte quinta La regolamentazione sul capitale delle banche ' '- ' - Introduzione alla Parte quinta 661

10 X I V Rischio e valore nelle banche 19 L'Accordo sul capitale del 1988 pag Introduzione II coefficiente patrimoniale II patrimònio di vigilanza Le ponderazioni per il rischio Le attività incluse nel coefficiente patrimoniale I limiti dello schema del Conclusioni., 673 Esercizi 675 Appendice 19A II Comitato di Basilea I requisiti patrimoniali sui rischi di mercato Introduzione L'approccio standard II requisito patrimoniale sui titoli di debito II requisito relativo al rischio specifico II requisito relativo al rischio generico Posizioni in titoli di capitale: requisito specifico e generico II requisito sulle posizioni in materie prime II requisito relativo alle posizioni in valuta, L'approccio dei modelli interni Le critiche all'approccio standard La bozza dell'aprile L'emendamento dèi gennaio 1996 (Market Risk Amendment) Pregi e limiti dell'approccio dei modelli interni II pre-commitment approach 702 Esercizi 703 Appendice 20A I requisiti patrimoniali sui rischi di regolamento e di concehtrazione II nuovo Accordo di Basilea Introduzione ' «>. ^ 7Q Obiettivi e contenuti della riforma II primo pilastro: l'approccio standard al rischio di credito La ponderazione dei crediti Garanzie reali e personali L'approccio basato sui rating interni I fattori di rischio I requisiti minimi del sistema di rating interno Dal sistema di rating al capitale minimo obbligatorio II secondo pilastro: un nuovo ruolo per le autorità di vigilanza II terzo pilastro: la disciplina di mercato La logica sottostante la disciplina di mercato 737

11 Indice ' ' XV Gli obblighi informativi imposti dal Comitato ' di Basilea r ' ' ' Le altre condizioni hecessarie alla disciplina di mercato. ' ' ' Pregi e limiti di Basilea IL >' - ' ' -' ' L'impatto di Basilea II ' : >'".., '., L'impatto in sede di prima applicazione - : L'impatto dinamico: la prociclicità = - r ' Osservazioni conclusive > : " ' l Esercizi ; J > : ' Appendice 21A IAS 39 e rettifiche su crediti I requisiti patrimoniali sul rischio operativo ' Introduzione r! ' II requisito'patrimoniale sul rischio operativo ' L'approccio'dell'indicatore base " L'approccio standardizzato " ; : I requisiti per l'adozione dell'approccio standardizzato - «.. >;> 7^ Gli approcci di misurazione avanzati' ' I requisiti per l'adozione degli^approcci avanzati II ruòlo del secondò e del terzo pilastro II ruolo delle coperture assicurative ' Alcuni punti critici dell'accordò del y> Conclusioni ' " 773 Esercizi ' ' ' 774 : : Parte sesta Gestione del capitale e creazione di valore Introduzione alla Parte VI La gestione del capitale Introduzione Definire e misurare il capitale Le diverse definizioni di capitale La relazione tra capitale economico è patrimonio disponibile La determinazione del capitale economico.della banca II legame tra capitale economico e capitale regolamentare- ;. ' II vincolo dèi capitale regolamentare: implicazioni per il pricing e la misura delle performance 802

12 XVI Rischio e valore nelle banche Le altre determinanti del grado di patrimonializzazione 806 ' L'ottimizzazione del patrimonio regolamentare Le caratteristiche tecniche degli strumenti. computabili nel patrimonio regolamentare L'utilizzo concreto dei diversi strumenti computabili nel capitale regolamentare Altri strumenti non direttamente computabili nel capitale regolamentare II capitale assicurativo ; II capitale contingente 822 Esercizi, ', L'allocazione del capitale Introduzione La misura del capitale delle singole business unit L'approccio del benchmark capitai., L'approccio basato sui modelli L'approccio degli Earning at Risk (EaR) La coerenza tra capitale allocato e capitale complessivo II concetto di capitale diversificato ^2 II calcolo del capitale diversificato La stima delle correlazioni per il calcolo del capitale diversificato, Capitale allocato e capitale assorbito.., La stima della redditività corretta per il rischio La stima del Raroc diversificato II Raroc non diversificato L'allocazione ottimale del capitale Un modello per l'allocazione ottimale Un modello più realistico I profili organizzativi del processo di allocazione del capitale 870 Esercizi 872 Appendice 24A L'approccio delle correlazioni 875 Appendice 24B La naturafigurativadell'allocazione del capitale Costo del capitale e creazione di valore Introduzione II legame tra risk management e capitai budgeting > II capitai budgeting nelle banche e nelle imprese non finanziarie La stima del costo del capitale L'approccio del dividend discount model II metodo del rapporto prezzo/utile ' " II metodo basato sul capitai asset pricing model 890

13 Indice XVII Alcuni passaggi critici Alcuni esempi empirici Creazione di valore e Raroc Creazione di valore e metodo ÈVA Conclusioni 903 Esercizi 904 Bibliografia 907 Siti Internet utili 919 Indice analitico 921

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