IVABRADINA ( )

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "IVABRADINA ( )"

Transcript

1 IVABRADINA ( ) Specialità: Corlentor, Procoralan (Stroder, Servier) Forma farmaceutica: ATC: C01EB17 Categoria terapeutica: Altri preparati cardiaci Fascia di rimborsabilità: Indicazioni ministeriali: Trattamento sintomatico dell angina pectoris cronica stabile in pazienti con normale ritmo sinusale che abbiano una controindicazione o un intolleranza ai beta bloccanti. Decisioni PTORV Data riunione: Decisione: Inserito Nota Ufficiale: INSERITO per il trattamento sintomatico dell angina pectoris cronica stabile in pazienti con coronaropatia e normale ritmo sinusale limitatamente a pazienti non responders o intolleranti a betabloccanti con compilazione del piano terapeutico da parte delle specialista cardiologo. Commenti: Si tratta di un farmaco innovativo dal punto di vista del meccanismo d azione in quanto va ad agire come bradicardizzante mediante il controllo della depolarizzazione diastolica spontanea nel nodo del seno. La terapia di prima linea per i pazienti con angina cronica è rappresentata dai betabloccanti e ivabradina è raccomandabile in quei pazienti in cui la terapia con betabloccanti abbia fallito o siano intolleranti. Recentemente è stato pubblicato uno studio che ne dimostra l efficacia in associazione a betabloccanti in pazienti con patologia coronarica che ne ha permesso la registrazione EMEA per questa indicazione, tuttavia non è ancora autorizzato in AIFA per tale indicazione. L arruolamento nel monitoraggio AIFA si è concluso in ottobre del 2009 ma è previsto un piano terapeutico specifico con prescrizione dello specialista cardiologo. Caratteristiche del prodotto Ivabradina, un derivato del verapamil, è un inibitore selettivo della frequenza cardiaca. Agisce attraverso l inibizione della corrente pacemaker cardiaca If, preposta in maniera specifica al controllo della depolarizzazione diastolica spontanea nel nodo del seno e al controllo della frequenza cardiaca. Gli effetti cardiaci dell ivabradina risultano specifici per il nodo del seno, senza effetti sulla contrattilità miocardica sinistra, sulla conduzione cardiaca atrioventricolare o sulla ripolarizzazione ventricolare [1]. Dopo somministrazione orale, il farmaco viene rapidamente assorbito e la sua biodisponibilità aumenta in presenza di cibo; si consiglia pertanto la somministrazione in corrispondenza dei pasti. Viene metabolizzato a livello epatico dal CYP3A4 nei confronti del quale non presenta attività induttrice o inibitrice, ed eliminata in gran parte come metabolita attraverso feci e urine. IL FARMACO ERA SOGGETTO A MONITORAGGIO AIFA, TALE MONITORAGGIO NON E' PIU' OBBLIGATORIO A SEGUITO DELLA DETERMINAZIONE AIFA n del 21/09/2009 [2] Inquadramento della patologia L angina cronica stabile costituisce una condizione comune, con una prevalenza pari al 3-4% della popolazione totale nei Paesi in cui la patologia coronarica è relativamente elevata. I dati dell Osservatorio Epidemiologico Cardiovascolare Italiano stimano che ne siano affetti il 3,3% degli uomini ed il 3,9% delle donne tra i 35 e i 74 anni. La patologia è caratterizzata da episodi dolorosi avvertiti dal paziente come costrizione, oppressione, peso al centro del torace. Tali sintomi si risolvono tipicamente in meno di 20 minuti e regrediscono rapidamente con la somministrazione di nitrati sublinguali o col riposo. Tali manifestazioni sono legate ad una ischemia miocardica generalmente associata a patologia coronarica. Le condizioni che possono scatenare un attacco ischemico sono tutte quelle che procurano un incremento del consumo di ossigeno da parte del muscolo cardiaco con conseguente aumento dell apporto di sangue a tale livello. Un tipico caso è costituito dallo sforzo fisico [1].

2 Linee guida di trattamento esistenti Lo scopo della terapia è quello di migliorare la qualità di vita del paziente riducendo gli episodi anginosi e migliorando la tolleranza allo sforzo ed alle altre situazioni scatenanti e di minimizzare il rischio di infarto miocardico e morte. Le linee guida della società Europea di Cardiologia del 2006 prevedono per questa condizione modifiche dello stile di vita e terapia farmacologica [3]. Nei casi più gravi viene previsto il ricorso all angioplastica o al by pass. La terapia farmacologia indicata, per migliorare i sintomi e/o ridurre l'ischemia in pazienti con angina stabile, prevede l utilizzo di nitroglicerina a breve durata d azione per il trattamento della sintomatologia acuta o la profilassi in situazioni in cui l aumentato consumo di ossigeno sia prevedibile. Il trattamento di base prevede l utilizzo continuativo con un beta 1 antagonista; in caso di intolleranza o mancata risposta a questa terapia, viene previsto il passaggio ad un calcio antagonista (classe di evidenza IA) o in subordine ad un nitrato a lunga durata d azione (classe di evidenza 1C) o a nicorandil (classe di evidenza 1C). I calcio antagonisti diidropiridinici sono da utilizzarsi in associazione a betabloccanti qualora non risulti sufficiente la terapia con questi ultimi (classe di evidenza IB). I calcio antagonisti diidropiridinici infatti hanno un'azione cardiodepressiva (abbassando la frequenza cardiaca), che però viene contrastata dall'attivazione riflessa del sistema simpatico, per questo motivo se ne raccomanda l'utilizzo in associazione a betabloccanti. L utilizzo di un inibitore del nodo del seno quale ivabradina viene citato quale terapia alternativa, ma supportata da minori evidenze (classe di evidenza IIaC) [3]. Le linee guida del Collegio Americano di Cardiologia raccomandano che per l angina cronica stabile venga modificato lo stile di vita. La terapia farmacologica prevede l utilizzo dei betabloccanti, che devono essere usati nei pazienti con infarto acuto del miocardio, sindrome coronarica acuta, disfunzione ventricolare sinistra con o senza sintomi di scompenso cardiaco, a meno che non ci siano controindicazioni (classe di evidenza IA) [4]. Le linee guida della Società Europea di Cardiologia del 2007 raccomandano per il trattamento farmacologico dell ischemia i betabloccanti, in particolare nei pazienti con ipertensione e tachicardia a meno che non ci siano controindicazioni (classe di evidenza IB). I nitrati sono efficaci nel ridurre i sintomi in caso di episodi anginosi acuti (classe di evidenza IC). I calcioantagonisti vengono usati nei pazienti che hanno controindicazioni ai betabloccanti e nel sottogruppo di pazienti con angina vasospastica (classe di evidenza IB). La nifedipina, o altri diidropiridinici, dovrebbe essere usata soltanto in combinazione con un betabloccante (classe di evidenza IIB). La ivabradina dovrebbe essere usata solo nei pazienti che hanno controindicazioni ai betabloccanti [5]. Trattamenti alternativi I farmaci in commercio registrati per il trattamento dell'angina pectoris nei pazienti non trattabili cono betabloccanti sono: - calcioantagonisti cardioselettivi: diltiazem e verapamil. Usati nel trattamento dell'angina in caso di intolleranza o mancata risposta ai betabloccanti. Il verapamil non è registrato in Italia per il trattamento dell'angina pectoris. - calcioantagonisti diidropiridinici: amlodipina, nifedipina, nicardipina e felodipina. Tuttavia le linee guida raccomandano l'uso di questa categoria in associazione a betabloccanti [3]. - nitrati organici (nitroglicerina, isosorbide dinitrato e mononitrato): prevenzione e trattamento dell'angina pectoris a riposo e da sforzo. Dati di efficacia L'efficacia dell'ivabradina nel trattamento dell'angina è stata valutata principalmente in quattro studi di fase III, tre dei quali vengono descritti anche nella Scientific Discussion dell'emea mentre il quarto è stato pubblicato più recentemente. Tutti gli studi hanno incluso pazienti di età compresa tra i 18 e i 75 anni con storia di angina da sforzo cronica, patologia coronarica documentata (storia di infarto miocardico o angioplastica coronarica o bypass o stenosi coronarica documentata angiograficamente) e test da sforzo con evidenza di angina e significativa depressione del segmento ST [1,6,7,8]. Tutti gli studi di fase III prevedevano come parametro primario di efficacia per l attività antianginosa la durata totale del tempo di esercizio (TED) nel corso di un test da sforzo, un parametro surrogato che è però previsto come parametro primario di efficacia dalle linee guida del CHMP [9]. Nel primo studio di fase III (CL3-017), 939 pazienti sono stati randomizzati, dopo 2 settimane di wash out, a ivabradina 5 mg x 2/die o atenololo 50 mg/die per 4 settimane [6]. Al termine di questo periodo, i pazienti del gruppo ivabradina continuavano il trattamento alla dose di 7,5 mg x 2/die o 10 mg x2/die, mentre quelli del gruppo atenololo passavano alla dose di 100 mg/die. La terapia continuava per 12 settimane, a cui seguivano 2 settimane di run out in cui i pazienti trattati con ivabradina passavano a placebo e quelli trattati con atenololo scalavano progressivamente la dose. Obiettivo dello studio era dimostrare la non inferiorità di ivabradina nei 2 dosaggi testati rispetto ad atenololo relativamente alle

3 variazioni del TED dal baseline al termine del trattamento (mese 4 ) nel momento di minor attività giornaliera del farmaco. L intervallo di non inferiorità è stato stabilito con una differenza pari a - 35 secondi. Al termine dello studio, tutti i gruppi di trattamento hanno mostrato un aumento del TED di circa 1,5 minuti (p<0,001 per la non inferiorità). Nei tre gruppi di trattamento sono inoltre risultati aumentati il tempo all insorgenza di un angina limitante (1,5 minuti) ed il tempo alla comparsa di angina (2 minuti). In tutti i gruppi il numero medio di attacchi anginosi/settimana ed il consumo medio di nitrati a pronto rilascio/settimana è diminuito di 2/3 rispetto all inizio dello studio. Non sono state registrate differenze significative tra ivabradina 7,5 mg e ivabradina 10 mg e non sono stati registrati fenomeni di rimbalzo alla sospensione del trattamento [1,6]. Il secondo studio di fase III (CL3-023) ha arruolato 1195 pazienti, che sono stati trattati con ivabradina 7,5 mgx2/die o 10 mgx2/die o amlodipina 10 mg/die per 3 mesi [1,7]. Obiettivo dello studio era stabilire la non inferiorità di ivabradina rispetto ad amlodipina relativamente all end-point primario nel momento di minor attività giornaliera del farmaco; il limite di non inferiorità è stato fissato in 30 secondi. I dati sono stati valutati secondo il criterio intention to treat e per protocol. Dopo 3 mesi di trattamento, ivabradina ha dimostrato di incrementare il TED di 27,6 secondi e 21,7 secondi ai dosaggi di 7,5 mgx2 e 10 mgx2 rispettivamente, mentre amlodipina ha aumentato tale parametro di 31,2 secondi; è quindi stata stabilita la non inferiorità di entrambi i dosaggi di ivabradina (p<0,001). La riduzione del tempo all insorgenza di angina limitante (0,5 minuti) e del tempo alla comparsa di angina (1 minuto) sono risultati simili nei tre gruppi. Anche in questi studio sono state rilevate per entrambi i gruppi riduzioni pari a 2/3 del numero medio di attacchi anginosi/settimana e del consumo medio di nitrati a pronto rilascio/settimana. Il terzo studio di fase III (CL3-018), non pubblicato, ha arruolato pazienti affetti da angina stabile in trattamento con amlodipina 10 mg/die, ma non sufficientemente controllati. I pazienti sono stati randomizzati a ricevere ivabradina 5 o 7,5 mg x2/die o placebo per 3 mesi [1]. Obiettivo dello studio era dimostrare la superiorità di ivabradina vs placebo come trattamento aggiuntivo; come negli altri studi parametro di efficacia era il TED nel momento di minor attività giornaliera del farmaco. In questo studio, ivabradina ad entrambi i dosaggi non si è dimostrata superiore a placebo nell aumentare il tempo di esercizio nel corso del test da sforzo. Il CHMP ha discusso, sulla base dei dati clinici disponibili, le indicazioni ed il dosaggio da approvare per la molecola. Sono state sottolineate l assenza di studi verso verapimil e diltiazem, due calcio antagonisti usualmente utilizzati in questa patologia e la mancata dimostrazione di maggior efficacia di ivabradina rispetto a placebo quando somministrata in associazione ad amlodipina. Il possibile collocamento del farmaco nella terapia dell angina stabile è stato oggetto di discussione. Poiché beta bloccanti e calcio antagonisti costituiscono rispettivamente consolidate terapie di prima e seconda linea, il comitato ha considerato se approvare per la molecola l indicazione in seconda linea per pazienti intolleranti ai soli beta bloccanti (e quindi in alternativa ai calcio antagonisti) o in terza linea per pazienti intolleranti o non responder a beta bloccanti e calcio antagonisti. E infine stata approvata l indicazione in seconda linea, ma le motivazioni della decisione non vengono indicate. In assenza di dati attestanti la superiorità della posologia di 10 mg x 2/die, è stato autorizzato il dosaggio di 7,5 mg x2/die. Lo studio pubblicato più recentemente ha arruolato 889 pazienti affetti da angina stabile in trattamento con atenololo 50 mg/die. I pazienti sono stati randomizzati a ricevere ivabradina 5 mg x2/die per 2 mesi, incrementata a 7,5 mg x2/die per ulteriori 2 mesi, o placebo. Obiettivo dello studio era dimostrare la superiorità di ivabradina vs placebo come trattamento aggiuntivo; come negli altri studi il parametro di efficacia utilizzato è stato il TED. Ivabradina si è dimostrata superiore a placebo nel migliorare il TED in maniera dose-dipendente. Dopo 4 mesi di trattamento, ivabradina ha dimostrato di incrementare il TED di 15,5 ± 60,0 secondi e 24,3 ± 65,3 secondi ai dosaggi di 5 mgx2 e 7,5 mgx2 rispettivamente, mentre placebo ha aumentato tale parametro di 6,8 ± 56,5 secondi dopo 2 mesi (p= 0,017) e 7,7 ± 63,8 secondi (p<0,001) dopo 4 mesi [8]. Recentemente è stato pubblicato un ulteriore studio di fase III di grande dimensioni (studio BEAUTIFUL). Questo studio, multicentrico e randomizzato, ha arruolato pazienti con patologia coronarica, frazione di eiezione ventricolare sinistra < 40% e con ritmo sinusale di almeno 60 battiti/minuto, solo alcuni dei quali manifestavano angina pectoris (non ne viene riportata la percentuale). I pazienti, già in trattamento con farmaci convenzionali (betabloccanti, calcioantagonisti, agenti ipolipemizzanti, ecc), sono stati randomizzati a ricevere ivabradina o placebo. L end-point primario era l incidenza globale di: morti per eventi cardiovascolari, ospedalizzazioni per infarto del miocardio e ospedalizzazioni per eventi nuovi o peggioramenti di scompenso cardiaco. Gli end-point secondari comprendevano: mortalità per ogni causa, morti per eventi cardiaci e cardiovascolari, ospedalizzazioni per infarto del miocardio e incidenza di rivascolarizzazione coronarica. Lo studio prevedeva anche un analisi per sottogruppi, tra cui i pazienti con frequenza cardiaca superiore a 70 battiti/minuto. La durata media del follow-up è stata di 19 mesi con un massimo di 35 mesi. Non è stata evidenziata una differenza significativa tra i due bracci per quanto riguarda l end-point primario, anche nell analisi per sottogruppi. Solo nel sottogruppo di pazienti con frequenza cardiaca > 70 battiti/minuto, il trattamento con ivabradina ha dimostrato di ridurre il rischio di infarto (HR=0,64, IC95% 0,49-0,84; p=0.001) e il rischio di rivascolarizzazione coronarica (HR=0,70, IC95% 0,52-0,93; p=0.016) [10]. Tuttavia questo studio era stato disegnato per valutare l'efficacia di ivabradina nel trattamento patologia coronarica, indicazione per la quale il farmaco non è stato registrato

4 in Italia e solo una percentuale non specificata di pazienti presentava angina. E stata successivamente (2009) condotta una analisi retrospettiva sull effetto di ivabradina nei pazienti del trial Beautiful il cui sintomo limitante basale era rappresentato dalla angina, soprattutto in termini di esiti coronarici. Della popolazione del trial Beautiful, il 13,8% presentava un angina limitante basale (734 ivabradina, 773 placebo); di tutti questi, 712 pazienti presentavano una frequenza cardiaca basale a riposo =>70 b.p.m.: di questi, 349 pazienti furono randomizzati al trattamento con ivabradina e 363 al placebo. La durata media del follow-up è stata di 18 mesi. Ivabradina è stata associata con una riduzione del 24% dell endpoint primario (mortalità cardiovascolare o ospedalizzazione per infarto miocardico fatale e non fatale o insufficienza cardiaca (HR 0,58; CI 95%, 0,37-0,92). Nei pazienti con frequenza cardiaca basale a riposo => 70 b.p.m. è stata inoltre osservata una riduzione del 73% dell ospedalizzazione per infarto miocardico (HR, 0,27; CI 95% 0,11-0,66) e del 59% della rivascolarizzazione coronarica (HR, 0,41; CI 95% 0,17-0,99). Ivabradina è risultata sicura e ben tollerata.

5 Referenza Pazienti e trattamento Disegno/ Fase Misure di esito Risultati principali Tardif JC Eur Heart J 2005 [6] Ruzyllo W Drugs 2007 [7] Scientific Discussion (CL3-018) [1] Tardif JC Eur Heart J 2009 [8] Fox K Lancet 2008 [10] 939 pz, 18 anni, con angina stabile 3 mesi, CAD documentata Trattamento: - ivabradina 5 mg/bid per 4 sett., poi 7,5 mg/bid per altre 12 sett. (n=315) - ivabradina 5 mg/bid per 4 sett., poi 10 mg/bid per altre 12 sett. (n=317) - atenololo 50 mg/die per 4 sett., poi 100 mg/die per altre 12 sett. (n=307) 1195 pz, 18 anni, con angina stabile 3 mesi, CAD documentata Trattamento: - ivabradina 7,5 mg/bid (n=400) - ivabradina 10 mg/bid (n=391) - amlodipina 10 mg/die (n=404) Trattamento di 3 mesi 728 pz, 18 anni, con angina stabile 3 mesi, CAD documentata, in trattamento con amlodipina 10 mg/die Trattamento: - ivabradina 5 mg/bid (n=232) - ivabradina 7,5 mg/bid (n=244) -placebo (n=252) Trattamento di 3 mesi 889 pz, 18 anni, con angina stabile 3 mesi, CAD documentata, in trattamento con atenololo 50 mg/die Trattamento: - ivabradina 5 mg/bid per 2 mesi, poi 7,5 mg/bid per ulteriori 2 mesi - placebo pz, 18 anni, con patologia coronarica, frazione di eiezione ventricolare sx <40%, con ritmo sinusale >60battiti/min, in trattamento con farmaci cardiovascolari convenzionali Trattamento: - ivabradina 5 mg/bid o 7,5 mg/bid (n=5479) - placebo (n=5438) RCT, doppio cieco, con controllo attivo, di non inferiorità, full analysis set*/ III RCT, doppio cieco, con controllo attivo, di non inferiorità, analisi ITT/ III RCT, doppio cieco, controllato con placebo, di superiorità/ III RCT, doppio cieco, controllato con placebo, di superiorità, full analysis set*/ III RCT, doppio cieco, controllato con placebo, di superiorità, analisi ITT/ III End-point I: variazione TED da baseline a 16 settimane End-point I: variazione TED da baseline a 3 mesi End-point I: variazione TED da baseline a 3 mesi End-point I: variazione TED da baseline a 4 mesi End-point I: incidenza globale di morti per eventi cardiovascolari, ospedalizzazioni per infarto del miocardio e per scompenso cardiaco Dimostrata la non inferiorità. Variazione TED: 86,8±129 sec. ivabradina 7,5; 91,7±118,8 sec. ivabradina 10; 78,8±133,4 sec. atenololo (p<0,001 per la differenza tra i gruppi) Dimostrata la non inferiorità. Variazione TED: 27,6±91,7 sec. ivabradina 7,5; 21,7±94,5 sec. ivabradina 10; 31,2±92,0 sec. amlodipina (p<0,001 per la differenza tra i gruppi) Superiorità non dimostrata Dimostrata la superiorità. Variazione TED: 24,3 ± 65,3 sec. ivabradina; 7,7 ± 63,8 sec. placebo (p<0,001 per la differenza di gruppi) Superiorità non dimostrata 4 CAD = Coronary artery disease (patologia coronarica) *full analysis set = tutti i pazienti randomizzati che hanno ricevuto almeno una dose di farmaco e che sono stati valutati per l'end-point primario di efficacia $Jadad Scale: strumento per la verifica della qualità della pubblicazione; tra si basa sulla considerazione che i tre elementi principali che devono essere riportati per avere maggiori garanzie sulla buona qualità di uno studio clinico siano la randomizzazione, la condizione di doppia cecità, e la gestione dei drop-out. Si considerano buone le pubblicazioni che ottengono almeno 3 punti, mentre si considerano di scarsa qualità quelle che raggiungono un punteggio uguale o inferiore a due. Jadad score 5 5 NC 5

6 Dati di sicurezza Nel corso del programma di sviluppo clinico sono stati trattati con ivabradina circa 3000 pazienti [1]. Gli effetti indesiderati più frequentemente rilevati sono correlati con l effetto farmacologico della molecola. La manifestazione più frequente (14,5% dei pazienti) si verifica a livello oculare ed è costituita da fosfeni, fenomeni luminosi caratterizzati da un aumentata luminosità transitoria in un area limitata del campo visivo e generalmente scatenati da variazioni improvvise di intensità della luce. La comparsa di questi fenomeni si verifica generalmente entro i primi due mesi di terapia per poi ripetersi con elevata frequenza e risolversi in corso di trattamento (nel 77,5% dei casi) o alla sua sospensione. Meno dell 1% dei pazienti ha peraltro interrotto il trattamento per questo motivo. E stato ipotizzato che l eziologia del fenomeno sia da ricercarsi nell inibizione delle correnti attivate dall iperpolarizzazione nelle cellule della retina, a livello della quale è presente una corrente Ih simile alla corrente If rilevata nelle cellule cardiache [11]. La ditta produttrice si è impegnata ad indagare ulteriormente il fenomeno nel post marketing attraverso trial appositamente pianificati. Nello studio verso amlodipina [7] sono stati registrati fenomeni luminosi nel 13% e 25,1% dei pazienti trattati con ivabradina 7,5 e 10 mg rispettivamente verso il 4,5% dei pazienti trattati con amlodipina. Nello studio verso placebo [8], in cui i pazienti erano trattati anche con atenololo, i fenomeni luminosi si sono osservati nel 2% dei pazienti nel gruppo ivabradina verso lo 0,9% dei pazienti nel gruppo placebo. Nello studio verso atenololo [6] cinque pazienti che erano in trattamento con ivabradina hanno dovuto interrompere il trattamento a causa di fenomeni luminosi (nessun paziente nel gruppo atenololo). Altri eventi avversi comunemente registrati sono bradicardia (3,3% dei pazienti, in particolare nei primi mesi di trattamento), blocco atrioventricolare di I grado, extrasistoli ventricolari, cefalea, capogiri e visione sfuocata [1]. Nello studio verso amlodipina [7] si è registrata bradicardia sinusale nel 6,5% e 10,5% dei pazienti trattati con ivabradina 7,5 e 10 mg rispettivamente verso il 1,7% dei pazienti trattati con amlodipina. Nello studio verso placebo [8] 5 pazienti trattati con ivabradina hanno dovuto abbandonare lo studio a causa di bradicardia (nessuno nel gruppo placebo). Nello studio verso atenololo [6] invece non è stata osservata alcuna differenza significativa tra la percentuale di pazienti che hanno riportato bradicardia nei due trattamenti. Nello studio BEAUTIFUL [10] recentemente pubblicato la bradicardia è stato il principale effetto avverso e si è verificata nel 13% dei pazienti trattati con ivabradina e nel 2% dei pazienti trattati con placebo. Il 6% dei soggetti trattati con ivabradina ha abbandonato lo studio per bradicardia (1% nel gruppo placebo). Ivabradina è controindicata nei pazienti bradicardici (< 60 battiti/minuto), sindrome del nodo del seno, blocco seno striale, blocco atrioventricolare di terzo grado, grave insufficienza cardiaca, portatori di pace maker. I dati relativi all utilizzo di ivabradina in pazienti di età > 75 anni, affetti da insufficienza renale o insufficienza epatica sono limitati e l utilizzo in questi pazienti deve avvenire con estrema cautela [1]. Indicazione studi in corso Nel registro governativo americano è presente un unico studio che compara ivabradina e placebo nel trattamento dell'angina [12]. Nell'osservatorio dell'aifa sono presenti otto studi in corso per ivabradina ma in nessuno di essi il farmaco viene confrontato con un trattamento attivo [13]. Altri report HTA e analisi economiche Lo Scottish Medicine Consortium (SCM) ha pubblicato 2 report [14] nel 2006 e nel 2007, sull utilizzo di ivabradina. Nel report del 2006 lo SCM [14] ha dato parere negativo all utilizzo dell ivabradina, per la cura dell angina pectoris stabile in pazienti con ritmo sinusale normale, che hanno controindicazioni o intolleranza ai beta bloccanti. È stato sviluppato un modello probabilistico nel quale l ivabradina veniva confrontata con amlodipine (un calcioantagonista). L end-point considerato era la frequenza cardiaca, suddivisa in quintili. I pazienti venivano trattati per 28 giorni, dopo i quali veniva misurata la frequenza cardiaca; se questa era aumentata si interrompeva la terapia, viceversa il trattamento proseguiva. Gli stati avversi comprendevano la probabilità di morte, di ictus e di infarto non fatale. L orizzonte temporale era di 30 anni. SCM individuava nel modello diverse criticità quali: 1. l inappropriatezza del comparator utilizzato; 2. l utilizzo della frequenza cardiaca come end-point surrogato; 3. la presenza di inconsistenze nei dosaggi e nella valorizzazione dei costi. L analisi pertanto è stata bocciata. Nel report del 2007 [14] è stata ristretta la popolazione eleggibile a quei pazienti che, oltre a soddisfare le precedenti condizioni, dovevano anche aver mostrato un intolleranza o controindicazioni ai calcioantagonisti diidropiridinici. È stata sviluppata un analisi di costo utilità ed il confronto è stato fatto vs. la non terapia. I dati di utilità sono stati ottenuti da un trial in cui veniva confrontata ivabradina vs. atenololo. I costi includevano la valorizzazione di una singola visita dal medico di medicina generale.

7 Nel base case risultava un ICER per QALY guadagnato pari a , mentre nell analisi di sensibilità, facendo variare solamente i parametri di utilità, un range compreso tra e Lo SCM anche stavolta ha mostrato diverse perplessità, soprattutto in merito all utilizzo della non terapia come comparator. L Ente ha dato tuttavia un parere positivo all introduzione del farmaco, in quanto la popolazione eleggibile al trattamento era estremamente piccola. L'agenzia australiana PBAC [16] ha pubblicato tre report di valutazione dell'ivabradina e in tutti ha espresso parere negativo al rimborso del farmaco [16]. Nel 2007 [16] è stato presentato un modello economico basato su dati di efficacia ricavati da confronti indiretti e in cui veniva utilizzato un end-point surrogato quale la frequenza cardiaca. Le risorse economiche comprendevano i costi dei farmaci e quelli delle ospedalizzazioni associate alla cura degli eventi coronarici. Attualizzando il valore dei QALY e dei costi sono stati stimati dei valori per QALY guadagnato compresi tra: dollari australiani ( ) dal confronto tra ivabradina 7,5 mg vs. diltiazem 360 mg e da quello tra ivabradina 5 mg vs. diltiazem 240 mg; dollari australiani ( ) dal confronto tra ivabradina 7,5 mg e amlodipine 10 mg. L analisi non è stata accettata poiché l efficacia è stata valutata attraverso un confronto indiretto e poiché è stato utilizzato come end-point surrogato la frequenza cardiaca. Questi dati non sono stati considerati credibili e pertanto anche le stime economiche non sono state considerate realistiche. Nel 2008 [16] sembrerebbe che sia stato presentato lo stesso modello e che siano stati rivisti semplicemente i dati epidemiologici e le funzioni di rischio. È stata inoltre ristretta la popolazione eleggibile a tutti quei pazienti che presentavano una frequenza cardiaca maggiore o uguale di 75 battiti al minuto. Sono stati presentati dati relativi a 540 simulazioni in cui gli ICER per QALY guadagnato tra ivabradina e i suoi comparator (diltiazem ed amlodipine) variavano da meno di dollari australiani (9.224 euro) a un range compreso tra e dollari australiani ( ). Anche stavolta il parere è stato negativo e l analisi non è stata considerata valida. Il punto sul quale non vi sono stati aggiustamenti e che PBAC considera critico è l utilizzo come end-point surrogato della frequenza cardiaca, poiché una diminuzione della stessa non è direttamente associabile a un minor rischio di eventi coronarici. Nel 2009 [16] è stata presentata una nuova analisi limitatamente a pazienti con una frazione di eiezione ventricolare sinistra (LVEF) minore o uguale 40% e con una frequenza cardiaca maggiore o uguale ai 70 battiti. Inoltre PBAC richiedeva che questi pazienti avessero avuto effetti collaterali ai beta bloccanti o che presentassero possibili fattori di rischio o che presentassero delle controindicazioni alla loro assunzione. Inoltre la PBAC specificava che: 1. i sintomi non potessero essere controllati in maniera soddisfacente con altri farmaci precedentemente registrati; 2. i pazienti avessero avuto degli effetti collaterali ad altri farmaci eventualmente somministrabili o presentassero delle controindicazioni; 3. erano presenti o erano previste delle interazioni tra i farmaci alternativi. L azienda aveva sviluppato un modello di Markov ed erano stati presentati degli scenari aggiuntivi, come espressamente richiesto da PBAC, facendo dei confronti anche vs. amlodipine e vs. isosorbide. In entrambi i confronti è stato stimato, con orizzonte temporale di 10 anni, un ICER compreso tra i e i dollari australiani ( ) per QALY guadagnato. Mancando le evidenze cliniche per il confronto tra i trattamenti, anche in questo ristretto gruppo di pazienti l Ente ha dato un parere negativo all introduzione del farmaco. Le analisi presentate sono state tutte considerate molto deboli sia da un punto di vista economico sia clinico, e anche quando lo SCM ha dato parere positivo per l introduzione del farmaco, il giudizio è stato legato solo a considerazioni in merito al numero esiguo di pazienti candidabili alla terapia. Da quanto emerso l impiego del farmaco non sembrerebbe essere consigliato, se non in un gruppo molto ristretto di pazienti e comunque dovrebbe essere maggiormente studiato un suo eventuale impiego.

8 Referenza SCM 2006 [14] SCM 2007 [14] PBAC 2007 [16] PBAC 2008 [16] Metodologia / tipo di analisi Modello probabilistico Analisi Costo-Utilità Analisi di sensibilità Modello probabilistico Analisi Costo-Utilità Modello probabilistico Analisi Costo-Utilità Confronti Ivabradina vs. amlodipine Ivabradina vs no terapia Ivabradina vs. diliatizem vs. amlodipine Ivabradina vs. diliatizem vs. amlodipine Nazione Pazienti / time horizon Scozia Scozia Australia Australia Pazienti con angina cronica stabile con normale ritmo sinusale e con controindicazioni o intolleranza per l'utilizzo di beta bloccanti Orizzonte temporale di 30 anni Pazienti con angina cronica stabile con normale ritmo sinusale e con controindicazioni o intolleranza per l'utilizzo di beta bloccanti calcio antagonisti diidropiridinici Orizzonte temporale non specificato Pazienti con angina cronica stabile con normale ritmo sinusale e con controindicazioni o intolleranza per l'utilizzo di beta bloccanti Orizzonte temporale 5 anni Pazienti con angina cronica stabile con normale ritmo sinusale, con una frequenza cardiaca 75 battiti al minuto e con controindicazioni o intolleranza per l'utilizzo di beta bloccanti Punto di vista SSN SSN SSN SSN Misura efficacia Frequenza cardiaca QALY QALY QALY Misura di costo Costi diretti Sanitari Costi diretti Sanitari Costi diretti Sanitari Costi diretti Sanitari Risultati I risultati sono stati ritenuti non attendibili e l analisi economica poco robusta Il farmaco è stato approvato solo perché esiguo in numero di pazienti elegibili I risultati sono stati ritenuti non attendibili e l analisi economica poco robusta I risultati sono stati ritenuti non attendibili e l analisi economica poco robusta Criticità Inappropriatezza del comparator Utilizzo della frequenza cardiaca come end-point surrogato Dosaggi e valorizzazione dei costi poco chiari L'utilizzo della non terapia come comparator Stime economiche non realistiche Confronti di efficacia indiretti Utilizzo della frequenza cardiaca come end-point surrogato Utilizzo della frequenza cardiaca come end-point surrogato Orizzonte temporale non specificato, ma dovrebbe rimanere 5 anni Pazienti con angina cronica stabile, con normale ritmo sinusale, aventi LVEF 40% e frequenza I risultati sono Modello cardiaca 70 battiti al minuto e/o con stati ritenuti Ivabradina vs. Costi PBAC 2009 di Markov controindicazioni o intolleranza per non attendibili isosorbide vs. Australia SSN QALY diretti [16] Analisi l'utilizzo di beta bloccanti e degli altri e l analisi amlodipine Sanitari Costo-Utilità farmaci autorizzati in commercio in economica Australia e/o con rischio di interazioni poco robusta iatrogene per l'utilizzo di questi Orizzonte temporale 10 anni ll rapporto di HTA della Autorità Sanitaria Francese [15] (HAS; Haute Autorité de Santé) esprime parere favorevole al rimborso del farmaco, applicando un tasso di rimborso del 65%. Per quanto riguarda il giudizio in merito all innovatività e al valore terapeutico, l agenzia afferma che il farmaco apporta un miglioramento di grado moderato (livello III*) in pazienti con angina stabile cronica con controindicazione o intolleranza ai betabloccanti e con disfunzione ventricolare sinistra asintomatica (LVEF<45%) con controindicazione all'uso di calcioantagonisti. * Il report HTA francese classifica il beneficio terapeutico apportato dal trattamento su una scala da I a V, dove I è considerato un beneficio significativo mentre V rappresenta l'assenza di miglioramento. Mancanza di evidenze cliniche per il confronto tra i trattamenti

9 Analisi dei costi (costi delle alternative, potenziale impatto di budget etc.) Il confronto dei costi è stato fatto con i due farmaci calcioantagonisti cardioselettivi, che rappresentano di fatto l'alternativa ad ivabradina, in quanto indicati per pazienti non trattabili con betabloccanti. Inoltre, è stato calcolato il costo del trattamento con i farmaci calcioantagonisti diidropiridini che presentano l'indicazione per l'angina, anche se le linee guida più aggiornate ne raccomandano l'utilizzo in associazione a betabloccanti [3]. Il costo del trattamento con ivabradina risulta notevolmente superiore rispetto a tutte le alternative disponibili. Principio attivo Ivabradina Diltiazem Verapamile Amlodipina Nicardipina Nifedipina Felodipina Dosaggio 5 mg/bid - 7,5 mg/bid 180 mg mg 180 mg mg 5 mg - 10 mg 20 mg x3-40 mgx2 30 mg mg 5 mg - 10 mg Costo all'ospedale die Costo al pubblico die 1,70 * 2,80 0,14-0,33 0,09-0,18 0,10-0,18 0,21-0,13 0,17-0,52 0,10-0,19 0,31-0,72 0,20-0,40 0,22-0,39 0,45-0,29 0,38-1,13 0,22-0,40 Note Da scheda tecnica non risulta indicazione specifica per angina ma il farmaco viene usato nel trattamento delle cardiopatie ischemiche croniche. Calcio-antagonista diidropiridinico utilizzato come confronto in uno studio clinico [7]. *prezzo ex-factory, fornito da ditta produttrice, listino novembre 2009 prezzo calcolato sulla base di un ipotetico sconto del 50 %, iva esclusa, poiché di questi farmaci è disponibile il generico Per la regione Veneto sono stati reperiti i dati in merito ai pazienti trattati con Ivabradina a partire da febbraio 2008 fino a ottobre Inoltre è riportato, per i pazienti, il mese in cui hanno iniziato il trattamento. Non essendo però registrato il giorno esatto in cui questi siano entrati in terapia ed assumendo un'equiprobabilità tra i giorni dello stesso mese, si ipotizza che tutti i pazienti abbiano il trattamento a metà del mese (giorno 14 nel mese di Febbraio e giorno 15 in tutti gli altri); l'utilizzo di questo "valor medio" del mese di entrata in trattamento è sembrata essere la scelta migliore per poter fare una stima che sia la più precisa possibile. Data questa ipotesi iniziale, sono stati calcolati i costi sostenuti dalla Regione per il trattamento di 515 pazienti nel 2008 e di 975 pazienti fino al in funzione del mese di entrata in terapia. Si è inoltre ipotizzato che vi fosse continuità terapeutica. I costi sono stati calcolati in due possibili scenari: 1. Il prezzo del farmaco è quello ospedaliero (1,7 al giorno per paziente) e questo si applica a tutti i pazienti. 2. Il prezzo del farmaco è quello al pubblico (2,8 al giorno per paziente) e questo si applica a tutti i pazienti. Il costo ospedaliero è stato ipotizzato essere indicativo del costo della Distribuzione per Conto (DPC) non comprensivo della percentuale di profitto riservata alla farmacia al pubblico e variabile in funzione degli accordi presi tra queste e la singola ASL. Nel primo scenario è stato stimato: 1. Un costo pari a per il trattamento di 515 pazienti nel Un costo pari per il trattamento di 975 pazienti nel Nel secondo scenario è stato stimato: 1. Un costo pari a per il trattamento di 515 pazienti nel Un costo pari per il trattamento di 975 pazienti nel In sintesi per il 2008, per il trattamento di 515 pazienti, in funzione del prezzo del farmaco, si è stimato un range di costi variabile tra i e i , mentre per il 2009, per il trattamento di 975 pazienti è stato stimato un range di costi sostenuti compreso tra i e il Bibliografia 1. EMEA Scientific Discussion Procoralan 2. Gazzetta Ufficiale Determinazione/C n. 1366/ Fox K. et al. Eur Heart J 2006; 27:

10 4. Fraker TD et al. JACC 2007; 50(23): Bassand JP et al. Eur Heart J 2007; 28: Tardif JC et al. Eur Heart J 2005; 26: Ruzyllo W et al. Drugs 2007; 67(3): Tardif et al. Eur Heart J 2009; 30: Fox et al. Lancet 2008; 372: Cervetto L et al. Br J Clin Pharmacol 2007; 150: (accesso del ) (accesso del ) (accesso del ) (accesso del ) (accesso del ) SINTESI Caratteristiche del prodotto Ivabradina, un derivato del verapamil, è un inibitore selettivo della frequenza cardiaca. Agisce attraverso l inibizione della corrente pacemaker cardiaca If, preposta in maniera specifica al controllo della depolarizzazione diastolica spontanea nel nodo del seno e al controllo della frequenza cardiaca. Gli effetti cardiaci dell ivabradina risultano specifici per il nodo del seno, senza effetti sulla contrattilità miocardica sinistra, sulla conduzione cardiaca atrioventricolare o sulla ripolarizzazione ventricolare. AIFA ha previsto per il farmaco il programma di monitoraggio, il cui arruolamento è stato concluso con Determina 1365/2009 e 1366/2009 (GU n. 232 del 6/10/2009). Inquadramento della patologia L angina cronica stabile costituisce una condizione comune, con una prevalenza pari al 3-4% della popolazione totale nei Paesi in cui la patologia coronarica è relativamente elevata. La patologia è caratterizzata da episodi dolorosi avvertiti dal paziente come costrizione, oppressione, peso al centro del torace. Tali sintomi si risolvono tipicamente in meno di 20 minuti e regrediscono rapidamente con la somministrazione di nitrati sublinguali o col riposo. Tali manifestazioni sono legate ad una ischemia miocardica generalmente associata a patologia coronarica Linee guida di trattamento esistenti Lo scopo della terapia è quello di migliorare la qualità di vita del paziente riducendo gli episodi anginosi e migliorando la tolleranza allo sforzo ed alle altre situazioni scatenanti e di minimizzare il rischio di infarto miocardico e morte. Le linee guida della società Europea di Cardiologia del 2006 prevedono in caso di intolleranza o mancata risposta a betabloccanti il passaggio ad un calcio antagonista (classe di evidenza IA) o in subordine ad un nitrato a lunga durata d azione (classe di evidenza 1C) o a nicorandil (classe di evidenza 1C). L utilizzo di un inibitore del nodo del seno quale ivabradina viene citato quale terapia alternativa, ma supportata da minori evidenze (classe di evidenza IIaC). Le linee guida della Società Europea di Cardiologia del 2007 raccomandano l'utilizzo di ivabradina solo nei pazienti che hanno controindicazioni ai betabloccanti, non ne specifica tuttavia il grado di raccomandazione. Trattamenti alternativi I farmaci in commercio registrati per il trattamento dell'angina pectoris sono: - calcioantagonisti cardioselettivi (diltiazem e verapamile) - calcioantagonisti diidropiridinici: amlodipina, nifedipina, nicardipina e felodipina. - nitrati organici (nitroglicerina, isosorbide dinitrato e mononitrato). Dati di efficacia L'efficacia dell'ivabradina nel trattamento dell'angina è stata valutata principalmente in quattro studi di fase III, tre dei quali vengono descritti anche nella Scientific Discussion dell'emea mentre il quarto è stato pubblicato più recentemente. Tutti gli studi hanno incluso pazienti di età compresa tra i 18 e i 75 anni con storia di angina da sforzo cronica, patologia coronarica documentata, con evidenza di angina e significativa depressione del segmento ST. Tutti gli studi di fase III prevedevano come parametro primario di efficacia per l attività antianginosa la durata totale del tempo di esercizio (TED) nel corso di un test da sforzo. Nel primo studio (2005) di fase III (CL3-017), 939 pazienti sono stati randomizzati a ivabradina o atenololo per 4 settimane. Obiettivo dello studio era dimostrare la non inferiorità di ivabradina nei 2 dosaggi testati rispetto ad atenololo. Al termine dello studio, tutti i gruppi di trattamento hanno mostrato un aumento del TED di circa 1,5 minuti (p<0,001 per la non inferiorità).

11 Il secondo studio di fase III (2007) (CL3-023) ha arruolato 1195 pazienti, che sono stati trattati con ivabradina o amlodipina per 3 mesi. Dopo 3 mesi è stata stabilita la non inferiorità di entrambi i dosaggi di ivabradina (p<0,001). Il terzo studio di fase III (CL3-018), non pubblicato, ha arruolato pazienti affetti da angina stabile in trattamento con amlodipina 10 mg/die, ma non sufficientemente controllati. I pazienti sono stati randomizzati a ricevere ivabradina o placebo per 3 mesi. In questo studio, ivabradina ad entrambi i dosaggi non si è dimostrata superiore a placebo nell aumentare il tempo di esercizio nel corso del test da sforzo. Il CHMP ha discusso, sulla base dei dati clinici disponibili, le indicazioni ed il dosaggio da approvare per la molecola. Sono state sottolineate l assenza di studi verso verapimil e diltiazem, due calcio antagonisti usualmente utilizzati in questa patologia e la mancata dimostrazione di maggior efficacia di ivabradina rispetto a placebo quando somministrata in associazione ad amlodipina. E infine stata approvata l indicazione in seconda linea, ma le motivazioni della decisione non vengono indicate. In assenza di dati attestanti la superiorità della posologia di 10 mg x 2/die, è stato autorizzato il dosaggio di 7,5 mg x2/die. Lo studio pubblicato più recentemente, ASSOCIATE study, (2009) ha arruolato 889 pazienti affetti da angina stabile in trattamento con atenololo 50 mg/die. I pazienti sono stati randomizzati a ricevere ivabradina 5 mg x2/die per 2 mesi, incrementata a 7,5 mg x2/die per ulteriori 2 mesi, o placebo. Ivabradina si è dimostrata superiore a placebo nel migliorare il TED in maniera dose-dipendente. Recentemente è stato pubblicato un ulteriore studio di fase III di grande dimensioni (studio BEAUTIFUL) (2008). Questo studio, multicentrico e randomizzato, ha arruolato pazienti con patologia coronarica, frazione di eiezione ventricolare sinistra < 40% e con ritmo sinusale di almeno 60 battiti/minuto. I pazienti, già in trattamento con farmaci convenzionali sono stati randomizzati a ricevere ivabradina o placebo. L end-point primario era l incidenza globale di: morti per eventi cardiovascolari, ospedalizzazioni per infarto del miocardio e ospedalizzazioni per eventi nuovi o peggioramenti di scompenso cardiaco. Non è stata evidenziata una differenza significativa tra i due bracci per quanto riguarda l end-point primario. E stata successivamente (2009) condotta una analisi retrospettiva sull effetto di ivabradina nei pazienti del trial Beautiful il cui sintomo limitante basale era rappresentato dalla angina, soprattutto in termini di esiti coronarici. Della popolazione del trial Beautiful, il 13,8% presentava un angina limitante basale (734 ivabradina, 773 placebo); di tutti questi, 712 pazienti presentavano una frequenza cardiaca basale a riposo =>70 b.p.m.: di questi, 349 pazienti furono randomizzati al trattamento con ivabradina e 363 al placebo. La durata media del follow-up è stata di 18 mesi. Ivabradina è stata associata con una riduzione del 24% dell end-point primario (mortalità cardiovascolare o ospedalizzazione per infarto miocardico fatale e non fatale o insufficienza cardiaca (HR 0,58; CI 95%, 0,37-0,92). Nei pazienti con frequenza cardiaca basale a riposo => 70 b.p.m. è stata inoltre osservata una riduzione del 73% dell ospedalizzazione per infarto miocardico (HR, 0,27; CI 95% 0,11-0,66) e del 59% della rivascolarizzazione coronarica (HR, 0,41; CI 95% 0,17-0,99). Ivabradina è risultata sicura e ben tollerata. Dati di sicurezza Nel corso del programma di sviluppo clinico sono stati trattati con ivabradina circa 3000 pazienti. Gli effetti indesiderati più frequentemente rilevati si sono verificati a livello oculare e sono stati rappresentati da fosfeni. Meno dell 1% dei pazienti ha interrotto il trattamento per questo motivo. Altri eventi avversi comunemente registrati sono stati bradicardia (3,3% dei pazienti, in particolare nei primi mesi di trattamento), blocco atrioventricolare di I grado, extrasistoli ventricolari, cefalea, capogiri e visione sfuocata. Ivabradina è controindicata nei pazienti bradicardici, sindrome del nodo del seno, blocco seno atriale, blocco atrioventricolare di terzo grado, grave insufficienza cardiaca, portatori di pace maker. I dati relativi all utilizzo di ivabradina in pazienti di età > 75 anni, affetti da insufficienza renale o insufficienza epatica, sono limitati e l utilizzo in questi pazienti deve avvenire con estrema cautela. Altri report HTA e analisi economiche Lo Scottish Medicine Consortium (SMC), dopo un precedente parere negativo giustificato dalla mancanza di una robusta analisi economica, ha approvato l'introduzione del farmaco nel territorio nazionale per il trattamento dell'angina stabile cronica in pazienti con normale ritmo sinusale per i quali è desiderabile un controllo della frequenza cardiaca e con controindicazione ai betabloccanti e ai calcioantagonisti cardioselettivi. ll rapporto di HTA della Autorità Sanitaria Francese esprime parere favorevole al rimborso del farmaco, applicando un tasso di rimborso del 65%. Per quanto riguarda il giudizio in merito all innovatività e al valore terapeutico, l agenzia afferma che il farmaco apporta un miglioramento di grado moderato (livello III) in pazienti con angina stabile cronica con controindicazione o intolleranza ai betabloccanti e con disfunzione ventricolare sinistra asintomatica (LVEF<45%) con controindicazione all'uso di calcioantagonisti.

12 L'agenzia australiana PBAC ha pubblicato tre report di valutazione dell'ivabradina e in tutti ha espresso parere negativo al rimborso del farmaco. Le analisi di carattere economico per l'ivabradina riportate nei report dello SCM e del Pharmaceutical Benefits Advisory Committee PBAC sono state considerate dai 2 Enti come poco robuste e i risultati di queste come poco realistici e poco utili per poter prendere una decisione in merito all'introduzione del farmaco. I maggiori problemi erano relativi ai dati clinici: in tutte le occasioni non è stato ritenuto valido l'utilizzo della frequenza cardiaca quale end-point surrogato e in più di un report si sono espressi dubbi sulla scelta del comparator. L'unico report in cui è stato dato un giudizio positivo all'inserimento del farmaco è stato quello dello SCM del Questo giudizio è stato positivo non tanto per l'analisi, che anche in quest'occasione è stata considerata poco robusta, ma perché il gruppo di pazienti eleggibile risultava estremamente esiguo. Analisi dei costi (costi delle alternative, potenziale impatto di budget etc.) In base ad una popolazione di 515 pazienti trattati nel 2008 e 975 nel 2009, ed essendo riportato il mese di inizio della stessa, ipotizzando che tutti i pazienti entrino in terapia a metà mese, sono stati stimati i costi sostenuti dalla regione, compresi per il 2008 tra un minimo di (considerando il prezzo ospedaliero del farmaco) e un massimo di (considerando il prezzo al pubblico), e per il 2009 tra un minimo di e un massimo di

Studio SENIORS Trial sull effetto di nebivololo su mortalità e ospedalizzazioni per malattie cardiovascolari in pazienti anziani con insufficienza

Studio SENIORS Trial sull effetto di nebivololo su mortalità e ospedalizzazioni per malattie cardiovascolari in pazienti anziani con insufficienza Trial sull effetto di nebivololo su mortalità e ospedalizzazioni per malattie cardiovascolari in pazienti anziani con insufficienza cardiaca (1) Introduzione (1) Età media dei pazienti con insufficienza

Dettagli

Allegato III Modifiche al riassunto delle caratteristiche del prodotto e al foglio illustrativo

Allegato III Modifiche al riassunto delle caratteristiche del prodotto e al foglio illustrativo Allegato III Modifiche al riassunto delle caratteristiche del prodotto e al foglio illustrativo Nota: le modifiche di questo riassunto delle caratteristiche del prodotto e del foglio illustrativo sono

Dettagli

Farmaci biologici nel trattamento della psoriasi: differenze nei criteri di valutazione tra USA e UE.

Farmaci biologici nel trattamento della psoriasi: differenze nei criteri di valutazione tra USA e UE. Farmaci biologici nel trattamento della psoriasi: differenze nei criteri di valutazione tra USA e UE. Renato Bertini Malgarini, Giuseppe Pimpinella, Luca Pani 10 dicembre 2012- Istituto Superiore di Sanità

Dettagli

Riabilitazione dopo sindrome coronarica acuta

Riabilitazione dopo sindrome coronarica acuta Riabilitazione dopo sindrome coronarica acuta INTRODUZIONE Le malattie cardiovascolari sono la causa principale di morte e disabilità in tutti i paesi del mondo occidentale,inclusa l Italial Le malattie

Dettagli

Documento PTR n. 95 relativo a:

Documento PTR n. 95 relativo a: Direzione Generale Sanità e Politiche Sociali Commissione Regionale del Farmaco (D.G.R. 1540/2006, 2129/2010 e 490/2011) Documento PTR n. 95 relativo a: IVABRADINA Febbraio 2010 Aggiornamento Ottobre 2011

Dettagli

MINI-REPORT - Tafluprost

MINI-REPORT - Tafluprost MINI-REPORT - Tafluprost PRINCIPIO ATTIVO: Tafluprost NOME COMMERCIALE: Saflutan (Merck Sharp & Dohme) FORMULAZIONE: collirio monodose- 30 fl 15 mcg/ml 0,3-priva di conservante (unico in commercio in Italia)

Dettagli

L'aspirina attenua gli effetti benefici degli ACE-inibitori in pazienti anziani con scompenso cardiaco?

L'aspirina attenua gli effetti benefici degli ACE-inibitori in pazienti anziani con scompenso cardiaco? L' attenua gli effetti benefici degli ACE-inibitori in pazienti anziani con scompenso cardiaco? C. Pedone 1, E. Cecchi 2, R. Matucci 2, M. Pahor 3, L. Carosella 1, A. Mugelli 2, R. Bernabei 1 per il Gruppo

Dettagli

Gruppo di lavoro per l appropriatezza prescrittiva ospedale/territorio Documento finale - giugno 2014

Gruppo di lavoro per l appropriatezza prescrittiva ospedale/territorio Documento finale - giugno 2014 Gruppo di lavoro per l appropriatezza prescrittiva ospedale/territorio Documento finale - giugno 2014 Prescrizione di farmaci Classe C10AA (inibitori della HMG CoA reduttasi) L indicazione regionale è

Dettagli

Commissione Regionale Farmaco (D.G.R. 1540/2006 e 392/2015) Documento PTR n. 123 relativo a: RANOLAZINA E Modulo Richiesta Ranolazina

Commissione Regionale Farmaco (D.G.R. 1540/2006 e 392/2015) Documento PTR n. 123 relativo a: RANOLAZINA E Modulo Richiesta Ranolazina Commissione Regionale Farmaco (D.G.R. 1540/2006 e 392/2015) Documento PTR n. 123 relativo a: RANOLAZINA E Modulo Richiesta Ranolazina Revisione Febbraio 2016 Dicembre 2010 Ranolazina Decisione CRF Febbraio

Dettagli

Beta- bloccanti - dott. G. Begliuomini

Beta- bloccanti - dott. G. Begliuomini Beta- bloccanti - dott. G. Begliuomini Controllate sempre le informazioni sulle fonti originali LINEE GUIDA www.escardio.org In italiano su www.federcardio.it 1973 : prima crisi petrolifera Dopo la guerra

Dettagli

Bergamo, 06 Giugno Dr.ssa Chiricosta

Bergamo, 06 Giugno Dr.ssa Chiricosta Progetto INFOLOGIC : Interazioni farmacologiche evitabili tra i farmaci prescritti in regime di SSN ai pazienti in politerapia, affetti da patologie croniche Bergamo, 06 Giugno 2014 - Dr.ssa Chiricosta

Dettagli

Maria Antonietta Lepore Indagini sperimentali sui nuovi anticoagulanti orali. Meccanismo di azione e interazioni farmacologiche

Maria Antonietta Lepore Indagini sperimentali sui nuovi anticoagulanti orali. Meccanismo di azione e interazioni farmacologiche A06 Maria Antonietta Lepore Indagini sperimentali sui nuovi anticoagulanti orali Meccanismo di azione e interazioni farmacologiche Copyright MMXV Aracne editrice int.le S.r.l. www.aracneeditrice.it info@aracneeditrice.it

Dettagli

Diabete e cardiopatia ischemica cronica. Lorenzo Grazioli Gauthier MD Clinica Luganese Dip. Medicina Interna -Lugano

Diabete e cardiopatia ischemica cronica. Lorenzo Grazioli Gauthier MD Clinica Luganese Dip. Medicina Interna -Lugano Diabete e cardiopatia ischemica cronica Lorenzo Grazioli Gauthier MD Clinica Luganese Dip. Medicina Interna -Lugano Cardiopatia ischemica stabile e Angina: dimensioni del problema! 17 milioni di adulti

Dettagli

L aggiornamento pubblicato nel marzo del 2007 è stato integrato con la pubblicazione della prima lista di farmaci essenziali ad uso pediatrico

L aggiornamento pubblicato nel marzo del 2007 è stato integrato con la pubblicazione della prima lista di farmaci essenziali ad uso pediatrico Nel 1977, l Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) pubblica il primo report sui farmaci essenziali. Indicato con l acronimo WHO TRS 615, il report tecnico costituisce la prima lista di farmaci essenziali

Dettagli

Allegato III. Modifiche ai paragrafi pertinenti del riassunto delle caratteristiche del prodotto e del foglio illustrativo

Allegato III. Modifiche ai paragrafi pertinenti del riassunto delle caratteristiche del prodotto e del foglio illustrativo Allegato III Modifiche ai paragrafi pertinenti del riassunto delle caratteristiche del prodotto e del foglio illustrativo Nota: Queste modifiche ai paragrafi pertinenti del Riassunto delle Caratteristiche

Dettagli

Fattori di rischio comuni a uomini e donne

Fattori di rischio comuni a uomini e donne Uomini e donne: affari di cuore Varese, 3 Dicembre 2014 Fattori di rischio comuni a uomini e donne Andrea M. Maresca Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale Università degli Studi dell Insubria

Dettagli

Commissione Regionale Farmaco LAPATINIB

Commissione Regionale Farmaco LAPATINIB Commissione Regionale Farmaco (D.G.R. 1540/2006 e D.G.R. 490 dell 11 aprile 2011) Documento relativo a: LAPATINIB Settembre 2011 Indicazioni registrate Lapatinib Il lapatinib ha ricevuto la seguente estensione

Dettagli

Lezione 2 Come leggere l articolo scientifico

Lezione 2 Come leggere l articolo scientifico Analisi critica della letteratura scientifica Lezione 2 Come leggere l articolo scientifico Struttura dell articolo Introduzione Metodi Risultati e Discussione Perché è stato fatto? Come è stato condotto?

Dettagli

Capitolo 3.2. La valutazione economica dei Nuovi Anticoagulanti Orali (NOACs) nella prevenzione di ictus in pazienti con fibrillazione atriale (SPAF)

Capitolo 3.2. La valutazione economica dei Nuovi Anticoagulanti Orali (NOACs) nella prevenzione di ictus in pazienti con fibrillazione atriale (SPAF) La valutazione economica dei Nuovi Anticoagulanti Orali (NOACs) nella prevenzione di ictus in pazienti con fibrillazione atriale (SPAF) Analisi di Budget Impact a livello nazionale e regionale 159 Analisi

Dettagli

Medicina di genere e appropriatezza nel setting della Medicina Generale e Cure Primarie

Medicina di genere e appropriatezza nel setting della Medicina Generale e Cure Primarie Medicina di genere e appropriatezza nel setting della Medicina Generale e Cure Primarie Dr Marchi Rita Medico di Medicina Generale Presidente S.I.M.G di Ferrara 24 settembre 2016 Dati ISTAT 2012-2013,

Dettagli

Ma si può morire di Crepacuore solamente per una forte emozione?

Ma si può morire di Crepacuore solamente per una forte emozione? Il maggiore errore commesso da molti medici è rappresentato dal tentare di curare il corpo senza occuparsi della mente. La mente ed il corpo sono un tutt unico. Così recitava nel 400 ac Ippocrate. E esperienza

Dettagli

INTRODUZIONE. Le malattie cardiovascolari costituiscono oggi il problema sanitario

INTRODUZIONE. Le malattie cardiovascolari costituiscono oggi il problema sanitario INTRODUZIONE Le malattie cardiovascolari costituiscono oggi il problema sanitario numero uno: In Europa è responsabile del 40% dei decessi, circa due milioni all anno. Nel nostro Paese sono la prima causa

Dettagli

Quali dati sono stati presentati sugli agonisti del GLP-1

Quali dati sono stati presentati sugli agonisti del GLP-1 Quali dati sono stati presentati sugli agonisti del GLP-1 I responder a una dose di 3 mg di liraglutide con perdita di peso precoce hanno ottenuto una perdita di peso maggiore e la regressione alla normoglicemia

Dettagli

AIFA - Agenzia Italiana del Farmaco

AIFA - Agenzia Italiana del Farmaco NOTA INFORMATIVA IMPORTANTE CONCORDATA CON LE AUTORITÀ REGOLATORIE EUROPEE E L AGENZIA ITALIANA DEL FARMACO (AIFA) Luglio 2013 Restrizione della popolazione target e limitazione della durata del trattamento

Dettagli

PLACEBO Aspetti etici e scientifici

PLACEBO Aspetti etici e scientifici Aspetti etici e scientifici Definizione Placebo (dal latino, letteralmente piacerò) può essere definito ogni trattamento, o parte di esso, che viene deliberatamente impiegato per determinare un effetto

Dettagli

RICERCA E SVILUPPO DI NUOVI FARMACI

RICERCA E SVILUPPO DI NUOVI FARMACI RICERCA E SVILUPPO DI NUOVI FARMACI In passato le scoperte dei farmaci erano occasionali. Si trattava di sostanze di derivazione vegetale o animale STRATEGIE DI RICERCA: Quali sono i fattori che influenzano

Dettagli

ESTRATTO DAL VERBALE DELLA SEDUTA DEL (punto N. 54 ) Delibera N.367 del DIREZIONE GENERALE DIRITTO ALLA SALUTE E POLITICHE DI

ESTRATTO DAL VERBALE DELLA SEDUTA DEL (punto N. 54 ) Delibera N.367 del DIREZIONE GENERALE DIRITTO ALLA SALUTE E POLITICHE DI REGIONE TOSCANA GIUNTA REGIONALE ESTRATTO DAL VERBALE DELLA SEDUTA DEL 22-03-2010 (punto N. 54 ) Delibera N.367 del 22-03-2010 Proponente ENRICO ROSSI DIREZIONE GENERALE DIRITTO ALLA SALUTE E POLITICHE

Dettagli

NOTA INFORMATIVA IMPORTANTE CONCORDATA CON L AGENZIA EUROPEA DEI MEDICINALI (EMA) E L AGENZIA ITALIANA DEL FARMACO (AIFA)

NOTA INFORMATIVA IMPORTANTE CONCORDATA CON L AGENZIA EUROPEA DEI MEDICINALI (EMA) E L AGENZIA ITALIANA DEL FARMACO (AIFA) NOTA INFORMATIVA IMPORTANTE CONCORDATA CON L AGENZIA EUROPEA DEI MEDICINALI (EMA) E L AGENZIA ITALIANA DEL FARMACO (AIFA) Agosto 2012 Comunicazione diretta agli operatori sanitari sull associazione tra

Dettagli

I medici non devono più prescrivere medicinali contenenti calcitonina in forma di spray nasale per il trattamento dell'osteoporosi.

I medici non devono più prescrivere medicinali contenenti calcitonina in forma di spray nasale per il trattamento dell'osteoporosi. 20 Luglio 2012 EMA/CHMP/483874/2012 L Agenzia Europea del Medicinali raccomanda la limitazione dell uso a lungo termine di medicinali a base di calcitonina Ritiro della formulazione intranasale per il

Dettagli

rischio cardiovascolare

rischio cardiovascolare rischio cardiovascolare rischio cardiovascolare 30 ipertensione arteriosa 31 ipercolesterolemia 32 calcolo del rischio cardiovascolare 33 29 Rischio cardiovascolare Le malattie cardiovascolari rappresentano

Dettagli

REGOLAMENTAZIONE, SVILUPPO, NOMI, E INFORMAZIONE SUI FARMACI

REGOLAMENTAZIONE, SVILUPPO, NOMI, E INFORMAZIONE SUI FARMACI REGOLAMENTAZIONE, SVILUPPO, NOMI, E INFORMAZIONE SUI FARMACI Prof. Domenico Delfino Farmacologia e semeiotica infermieristica Modulo di farmacologia Corso di Laurea in Infermieristica Università di Perugia

Dettagli

PER UNA MEDICINA PRUDENTE...

PER UNA MEDICINA PRUDENTE... Trento, 2 aprile 2011 PER UNA MEDICINA PRUDENTE... Dott.ssa Isabel Inama PER UNA MEDICINA PRUDENTE...! Esposizione ad esami radiologici e rischio di cancro! PPI e rischio di fratture! TOS e carcinoma della

Dettagli

Effetti degli NSAIDs sulla pressione arteriosa

Effetti degli NSAIDs sulla pressione arteriosa Effetti degli NSAIDs sulla pressione arteriosa Le malattie cardiovascolari sono le cause più comuni di morte nel mondo e la valutazione dell ipertensione è uno dei parametri più importanti da valutare.

Dettagli

Colchicina nella prevenzione degli eventi cardiovascolari

Colchicina nella prevenzione degli eventi cardiovascolari Revisione Cochrane 2016 Colchicina nella prevenzione degli eventi cardiovascolari Hemkens LG, Ewald H, Gloy VL, et al. Colchicine for prevention of cardiovascular events. Cochrane Database Syst Rev 2016;1:CD011047.

Dettagli

Altri farmaci per Policitemia Vera e Trombocitemia essenziale

Altri farmaci per Policitemia Vera e Trombocitemia essenziale Prima Giornata Fiorentina dedicata ai pazienti con malattie mieloproliferative croniche Venerdì 15 aprile 2011 Altri farmaci per Policitemia Vera e Trombocitemia essenziale Alessandro M. Vannucchi Università

Dettagli

La Salute raggiungibile per...

La Salute raggiungibile per... La Salute raggiungibile per... 79 Nota introduttiva per la lettura delle patologie La scelta di descrivere le patologie più frequenti attraverso l analisi dell andamento dei ricoveri ospedalieri è stata

Dettagli

La BPCO e le comorbilità. Federico Sciarra

La BPCO e le comorbilità. Federico Sciarra La BPCO e le comorbilità Federico Sciarra La BPCO, essendo una malattia cronica con caratteristiche di infiammazione sistemica, facilmente coesiste con altre patologie sia acute che croniche, che influenzano

Dettagli

MODULO PER LA RICHIESTA DI INSERIMENTO IN PRONTUARIO ASL AL

MODULO PER LA RICHIESTA DI INSERIMENTO IN PRONTUARIO ASL AL Sede legale: Viale Giolitti,2 15033 Casale Monferrato (AL) Partita IVA/Codice Fiscale n. 02190140067 Alla Segreteria Scientifica della COMMISSIONE TERAPEUTICA AZIENDALE Presidente Dr.ssa Elide AZZAN Te.

Dettagli

IL TRATTAMENTO APPROPRIATO DELLA CARDIOPATIA ISCHEMICA CRONICA: QUANDO RIVASCOLARIZZAZIONE E QUANDO TERAPIA MEDICA. Francesco Fattirolli

IL TRATTAMENTO APPROPRIATO DELLA CARDIOPATIA ISCHEMICA CRONICA: QUANDO RIVASCOLARIZZAZIONE E QUANDO TERAPIA MEDICA. Francesco Fattirolli Quali novità terapeutiche per il paziente con cardiopatia ischemica cronica? IL TRATTAMENTO APPROPRIATO DELLA CARDIOPATIA ISCHEMICA CRONICA: QUANDO RIVASCOLARIZZAZIONE E QUANDO TERAPIA MEDICA Francesco

Dettagli

Come migliorare le performances

Come migliorare le performances Come migliorare le performances La registrazione dei dati e la gestione delle patologie croniche Sono i metodi per migliorare gli outcomes del Progetto Qualità Le più importanti delle patologie croniche

Dettagli

NOTA INFORMATIVA IMPORTANTE CONCORDATA CON LE AUTORITA REGOLATORIE EUROPEE E L AGENZIA ITALIANA DEL FARMACO (AIFA)

NOTA INFORMATIVA IMPORTANTE CONCORDATA CON LE AUTORITA REGOLATORIE EUROPEE E L AGENZIA ITALIANA DEL FARMACO (AIFA) NOTA INFORMATIVA IMPORTANTE CONCORDATA CON LE AUTORITA REGOLATORIE EUROPEE E L AGENZIA ITALIANA DEL FARMACO (AIFA) Comunicazione diretta agli operatori sanitari relativa a reazioni avverse gravi conseguenti

Dettagli

Azienda Sanitaria Firenze Efficacia e sostenibilità del management della malattia diabetica

Azienda Sanitaria Firenze Efficacia e sostenibilità del management della malattia diabetica Azienda Sanitaria Firenze Efficacia e sostenibilità del management della malattia diabetica F. Manetti SOS Diabetologia e Malattie Metaboliche Ospedale S,M.Annunziata Firenze L invecchiamento della popolazione

Dettagli

Gli indicatori di performance quali strumenti per una gestione appropriata del TIA in Medicina Generale

Gli indicatori di performance quali strumenti per una gestione appropriata del TIA in Medicina Generale Gli indicatori di performance quali strumenti per una gestione appropriata del TIA in Medicina Generale Capriotti Marilena SIMG ANCONA TIA - definizione Improvvisa comparsa di segni e/o sintomi riferibili

Dettagli

DECRETI E DELIBERE DI ALTRE AUTORITÀ

DECRETI E DELIBERE DI ALTRE AUTORITÀ DECRETI E DELIBERE DI ALTRE AUTORITÀ DETERMINAZIONE 7 luglio 2010. AGENZIA ITALIANA DEL FARMACO Regime di rimborsabilità e prezzo di vendita del medicinale «Victoza». (Determinazione/C 397/2010). Regime

Dettagli

Sabato 21 Febbraio 2015 TITOLO DEL CORSO: Novità nella gestione e nella terapia di alcune patologie croniche

Sabato 21 Febbraio 2015 TITOLO DEL CORSO: Novità nella gestione e nella terapia di alcune patologie croniche AGGIORNAMENTO OBBLIGATORIO MEDICI DI MEDICINA GENERALE Sabato 21 Febbraio 2015 TITOLO DEL CORSO: Novità nella gestione e nella terapia di alcune patologie croniche Responsabile del corso Dr. : Tesei Fiorenzo

Dettagli

SCHEDA DI VALUTAZIONE PER L INSERIMENTO DI FARMACI NON PRESENTI NEL PTR

SCHEDA DI VALUTAZIONE PER L INSERIMENTO DI FARMACI NON PRESENTI NEL PTR RICHIESTA DI INSERIMENTO IN PTR DI SILDENAFIL G04BE03 (REVATIO ) Presentata da Commissione Terapeutica Provinciale Sassari In data novembre 2008 Per le seguenti motivazioni (sintesi) Trattamento di pazienti

Dettagli

Domanda 1: Che cosa fate? MODULO 1 Paziente n.1n Donna di 59 anni.

Domanda 1: Che cosa fate? MODULO 1 Paziente n.1n Donna di 59 anni. 1 n n Donna di 59 anni. Domanda 1: Che cosa fate? Ipertensione lieve in trattamento con Ca-antagonisti. Familiarità positiva per cardiopatia ischemica in età giovanile (padre e zio paterno) si presenta

Dettagli

Allegato III. Emendamenti alle sezioni pertinenti del Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto e del Foglio illustrativo

Allegato III. Emendamenti alle sezioni pertinenti del Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto e del Foglio illustrativo Allegato III Emendamenti alle sezioni pertinenti del Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto e del Foglio illustrativo Nota: Il Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto, l etichettatura e il foglio

Dettagli

Prima dei 15 anni il dosaggio di paracetamolo dipende dal peso del bambino e deve essere compreso tra i 10 e i 15 mg/kg/dose; l intervallo tra una

Prima dei 15 anni il dosaggio di paracetamolo dipende dal peso del bambino e deve essere compreso tra i 10 e i 15 mg/kg/dose; l intervallo tra una 1 2 Prima dei 15 anni il dosaggio di paracetamolo dipende dal peso del bambino e deve essere compreso tra i 10 e i 15 mg/kg/dose; l intervallo tra una dose e l altra deve essere sempre almeno di 4 ore.

Dettagli

Scheda unica di segnalazione di sospetta reazione avversa

Scheda unica di segnalazione di sospetta reazione avversa DIPARTIMENTO ASSISTENZA FARMACEUTICA Scheda unica di segnalazione di sospetta reazione avversa Dott.ssa Elisa Iori Responsabile di farmacovigilanza Assicura la qualità dei dati delle schede Gestisce il

Dettagli

Il paziente ad alto rischio cardiovascolare inquadramento e nuove gestioni, differenze di genere

Il paziente ad alto rischio cardiovascolare inquadramento e nuove gestioni, differenze di genere Il paziente ad alto rischio cardiovascolare inquadramento e nuove gestioni, differenze di genere Giulio Nati SIMG Roma Chi sono i pazienti ad alto rischio 1. presenza di malattia cardiovascolare manifesta

Dettagli

AULA ROSSA STUDI CLINICI IN CORSO

AULA ROSSA STUDI CLINICI IN CORSO Terza Giornata Fiorentina dedicata ai pazienti con malattie mieloproliferative croniche AULA ROSSA STUDI CLINICI IN CORSO Che cosa è uno studio clinico e a cosa serve? Si definisce sperimentazione clinica,

Dettagli

RISCHIO CARDIOVASCOLARE RESIDUO NEI DIABETICI DOPO STEMI TRATTATO CON ANGIOPLASTICA CORONARICA

RISCHIO CARDIOVASCOLARE RESIDUO NEI DIABETICI DOPO STEMI TRATTATO CON ANGIOPLASTICA CORONARICA RISCHIO CARDIOVASCOLARE RESIDUO NEI DIABETICI DOPO STEMI TRATTATO CON ANGIOPLASTICA CORONARICA OBIETTIVI DELLO STUDIO valutare la prevalenza del diabete mellito nei pazienti con STEMI trattati con angioplastica

Dettagli

Costo-Efficacia delle Strategie Terapeutiche di Riperfusione

Costo-Efficacia delle Strategie Terapeutiche di Riperfusione Costo-Efficacia delle Strategie Terapeutiche di Riperfusione Furio Colivicchi, FESC U.O.D. Qualità e Controllo di Gestione Dipartimento Cardiovascolare A.C.O. S. Filippo Neri Roma Valutazione Costo-Efficacia

Dettagli

Fibrillazione atriale in PS. Fibrillazione atriale in PS

Fibrillazione atriale in PS. Fibrillazione atriale in PS Fibrillazione atriale in PS Fibrillazione atriale in PS Dr Gianni Galastri UOS Medicina d urgenza ospedale del Casentino Bibbiena 11.6.2010 Entita del problema In Italia tra l 1 ed il 2 % della popolazione

Dettagli

GAZZETTA UFFICIALE DELLA REPUBBLICA ITALIANA Serie generale n. 115

GAZZETTA UFFICIALE DELLA REPUBBLICA ITALIANA Serie generale n. 115 AGENZIA ITALIANA DEL FARMACO DETERMINAZIONE 9 Maggio 2007 Modifica degli stampati dei medicinali contenenti farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) non selettivi per uso sistemico - ATC M01A. omissis

Dettagli

EFFICACIA CLINICA DEGLI ANTIPERTENSIVI:

EFFICACIA CLINICA DEGLI ANTIPERTENSIVI: Pacchetto Informativo n 1 Giugno 2001 EFFICACIA CLINICA DEGLI ANTIPERTENSIVI: CLASSI DI FARMACI A CONFRONTO Francisco Goya. Maya vestida, 1801-1803 All interno Il riassunto di due revisioni sistematiche/metanalisi

Dettagli

RENDERE PIÙ SEMPLICE LA SCELTA DELLA TERAPIA ANTICOAGULANTE: NAO KNOW HOW. Dott. Domenico Pecora Brescia

RENDERE PIÙ SEMPLICE LA SCELTA DELLA TERAPIA ANTICOAGULANTE: NAO KNOW HOW. Dott. Domenico Pecora Brescia RENDERE PIÙ SEMPLICE LA SCELTA DELLA TERAPIA ANTICOAGULANTE: NAO KNOW HOW Dott. Domenico Pecora Brescia Scelta del NAO Scheda tecnica Piani terapeutici AIFA Linee guida Position paper Rimborsabilità NAO

Dettagli

Quando le aritmie complicano lo scompenso cardiaco

Quando le aritmie complicano lo scompenso cardiaco Quando le aritmie complicano lo scompenso cardiaco Nel suo decorso, negli anni, lo scompenso cardiaco si complica spesso a causa di anomalie del ritmo cardiaco. Queste anomalie possono avere origine atriale,

Dettagli

L esercizio fisico nel paziente con arteriopatia obliterante cronica periferica

L esercizio fisico nel paziente con arteriopatia obliterante cronica periferica L esercizio fisico nel paziente con arteriopatia obliterante cronica periferica definizione L arteriopatia obliterante cronica periferica (AOCP) è una sindrome clinica legata alla riduzione della portata

Dettagli

Questo RCT cosa aggiunge in pratica? Alcuni esempi di lettura critica

Questo RCT cosa aggiunge in pratica? Alcuni esempi di lettura critica Il sistema PICOT ed esempi pratici di statistica applicata agli studi clinici sui farmaci Questo RCT cosa aggiunge in pratica? Alcuni esempi di lettura critica Giulio Formoso Oreste Capelli Una doverosa

Dettagli

L Agenzia Europea dei Medicinali raccomanda di limitare l'uso di medicinali contenenti cilostazolo

L Agenzia Europea dei Medicinali raccomanda di limitare l'uso di medicinali contenenti cilostazolo 22 March 2013 EMA/98571/2013 L Agenzia Europea dei Medicinali raccomanda di limitare l'uso di medicinali contenenti cilostazolo Il Comitato Europeo per i Medicinali per uso Umano (CHMP) dell Agenzia, ha

Dettagli

Diego Vanuzzo CENTRO DI PREVENZIONE UDINE DIREZIONE CENTRALE SALUTE FRIULI

Diego Vanuzzo CENTRO DI PREVENZIONE UDINE DIREZIONE CENTRALE SALUTE FRIULI II sistemi di valutazione nei programmi di prevenzione delle malattie cardiovascolari, della diffusione delle malattie infettive nelle Regioni del Triveneto Indicatori di performance e di risultato t nei

Dettagli

Corte di Giustizia Popolare per il Diritto alla Salute Dipartimento Allergologia. Rimini, Novembre 2014

Corte di Giustizia Popolare per il Diritto alla Salute Dipartimento Allergologia. Rimini, Novembre 2014 Corte di Giustizia Popolare per il Diritto alla Salute Dipartimento Allergologia Rimini, 21-23 Novembre 2014 INDICE Contesto Epidemiologia Limiti della terapia farmacologica Vantaggi dell immunoterapia

Dettagli

Convegno Medicina di Genere

Convegno Medicina di Genere Convegno Medicina di Genere Un percorso di genere nel sistema diabete: criticità e opportunità Angelo Avogaro Università di Padova Progetto CUORE: carte del rischio Fonte: http://www.cuore.iss.it/valutazione/carte-pdf.pdf

Dettagli

Rischio cardiovascolare

Rischio cardiovascolare Rischio cardiovascolare Le malattie cardiovascolari comprendono un ventaglio di patologie gravi e diffuse (le più frequenti sono infarto miocardico e ictus cerebrale), che rappresentano la prima causa

Dettagli

Le malattie cardiovascolari costituiscono la più importante causa di morte nel mondo e la loro elevata crescente prevalenza incide, anche in Italia,

Le malattie cardiovascolari costituiscono la più importante causa di morte nel mondo e la loro elevata crescente prevalenza incide, anche in Italia, Le malattie cardiovascolari costituiscono la più importante causa di morte nel mondo e la loro elevata crescente prevalenza incide, anche in Italia, sulla salute pubblica, sulle risorse sanitarie ed economiche.

Dettagli

hps heart protection study American Heart Association Scientific Sessions Anaheim, 13 Novembre 2001

hps heart protection study American Heart Association Scientific Sessions Anaheim, 13 Novembre 2001 hps heart protection study American Heart Association Scientific Sessions Anaheim, 13 Novembre 2001 Sponsor: UK Medical Research Council (MRC) British Heart Foundation (BHF) Merck Roche Progetto, conduzione

Dettagli

RASSEGNA STAMPA SCENARIO DIABETOLOGIA

RASSEGNA STAMPA SCENARIO DIABETOLOGIA RASSEGNA STAMPA SCENARIO DIABETOLOGIA Aggiornamento 26 aprile 2016 Sommario TESTATA TITOLO DATA ILFARMACISTAONLINE.IT Diabete tipo1. Rischio di epilessia triplicato 18/04/2016 QUOTIDIANOSANITA.IT Il diabete

Dettagli

QUALI NOVITA NELLE RECENTI LINEE GUIDA DELLA INSUFFICIENZA CARDIACA?

QUALI NOVITA NELLE RECENTI LINEE GUIDA DELLA INSUFFICIENZA CARDIACA? QUALI NOVITA NELLE RECENTI LINEE GUIDA DELLA INSUFFICIENZA CARDIACA? Dott. Cesare Albanese si dichiara assenza di conflitto di interessi LE PRINCIPALI NOVITA RISPETTO ALLE LINEE GUIDA ESC DEL 2012 (I)

Dettagli

Il trilemma di Ezetimibe

Il trilemma di Ezetimibe 1. Il quesito 4. le risposte I casi clinici 2. i PICO 3. la ricerca bibliografica I CASI CLINICI: Il caso di Maria Grazia (1) Il caso di Gianfranco (2) Il caso di Orietta (3) IL CASO DI MARIA GRAZIA (1):

Dettagli

Ipertensione: i dati dell Osservatorio epidemiologico cardiovascolare/health Examination Survey

Ipertensione: i dati dell Osservatorio epidemiologico cardiovascolare/health Examination Survey Ipertensione: i dati dell Osservatorio epidemiologico cardiovascolare/health Examination Survey Luigi Palmieri, Chiara Donfrancesco, Serena Vannucchi, Cinzia Lo Noce, Francesco Dima, Simona Giampaoli -

Dettagli

SISAV Sistema di indicatori per la salute dell anziano nel Veneto. L analisi regionale. Le sindromi coronariche acute

SISAV Sistema di indicatori per la salute dell anziano nel Veneto. L analisi regionale. Le sindromi coronariche acute Ostuni, 26/08/05 SISAV Sistema di indicatori per la salute dell anziano nel Veneto L analisi regionale Le sindromi coronariche acute Stefano Brocco Indicatori SISAV proposti per le sindromi coronariche

Dettagli

PROFILO GLUCIDICO E LIPIDICO IN UNA POPOLAZIONE GERIATRICA AD ALTO RISCHIO CARDIOVASCOLARE

PROFILO GLUCIDICO E LIPIDICO IN UNA POPOLAZIONE GERIATRICA AD ALTO RISCHIO CARDIOVASCOLARE Università Politecnica delle Marche Clinica di Medicina Interna Cattedra di Medicina Interna e Geriatria Direttore: Prof. Alessandro Rappelli PROFILO GLUCIDICO E LIPIDICO IN UNA POPOLAZIONE GERIATRICA

Dettagli

Insufficienza cardiaca cronica (ICC)

Insufficienza cardiaca cronica (ICC) Insufficienza cardiaca cronica (ICC) Dr. med Nicola Ferrari Medico capoclinica CCT 19 novembre 2011 Classi funzionali NYHA (New York Heart Association) Parametro di giudizio: sintomo Dispnea 1 2 3 4 Nessuna

Dettagli

U.O.C di Cardiologia II^ Università di Napoli A.O. Monaldi Prof. M. G. Russo

U.O.C di Cardiologia II^ Università di Napoli A.O. Monaldi Prof. M. G. Russo U.O.C di Cardiologia II^ Università di Napoli A.O. Monaldi Prof. M. G. Russo Tachicardia da rientro intra-atriale post-incisionale: efficacia e sicurezza della terapia antiaritmica in un singolo centro

Dettagli

CORSO AVANZATO: LA CEFALEA. Questionario di apprendimento

CORSO AVANZATO: LA CEFALEA. Questionario di apprendimento CORSO AVANZATO: LA CEFALEA Questionario di apprendimento 1 1. Quale tipo di emicrania si associa in modo consistente ad un aumentato rischio vascolare in base ai risultati degli studi epidemiologici sull

Dettagli

Approccio Terapeutico all iperglicemia a digiuno e postprandiale. Irene Brandolin S.C. Medicina Interna E.O. Ospedali Galliera Savona, 23 Marzo 2013

Approccio Terapeutico all iperglicemia a digiuno e postprandiale. Irene Brandolin S.C. Medicina Interna E.O. Ospedali Galliera Savona, 23 Marzo 2013 Approccio Terapeutico all iperglicemia a digiuno e postprandiale Irene Brandolin S.C. Medicina Interna E.O. Ospedali Galliera Savona, 23 Marzo 2013 La triade glicemica nella gestione del diabete Glicemia

Dettagli

L UTILIZZO DEI FARMACI PER IL DOLORE IN ITALIA 17 NOVEMBRE 2016 BOLOGNA PALAZZO DEI CONGRESSI

L UTILIZZO DEI FARMACI PER IL DOLORE IN ITALIA 17 NOVEMBRE 2016 BOLOGNA PALAZZO DEI CONGRESSI L UTILIZZO DEI FARMACI PER IL DOLORE IN ITALIA 17 NOVEMBRE 2016 BOLOGNA PALAZZO DEI CONGRESSI Utilizzo dei farmaci per il dolore in Italia La Legge 38 del 15 maggio 2010 sulle Disposizioni per garantire

Dettagli

Supplementazione di calcio. Marco Di Monaco Presidio Sanitario San Camillo, Torino

Supplementazione di calcio. Marco Di Monaco Presidio Sanitario San Camillo, Torino Supplementazione di calcio Marco Di Monaco Presidio Sanitario San Camillo, Torino Dichiarazione di trasparenza delle fonti di finanziamento e dei rapporti con soggetti portatori di interessi commerciali

Dettagli

Prevenzione secondaria: terapia farmacologica a lungo termine. Ictus Cerebrale: Linee Guida Italiane di Prevenzione e Trattamento

Prevenzione secondaria: terapia farmacologica a lungo termine. Ictus Cerebrale: Linee Guida Italiane di Prevenzione e Trattamento Prevenzione secondaria: terapia farmacologica a lungo termine Ictus Cerebrale: Linee Guida Italiane di Prevenzione e Trattamento Per migliorare l implementazione delle misure di prevenzione secondaria

Dettagli

Si trasmette in allegato, per le delegazioni, il documento D043528/02 Annex.

Si trasmette in allegato, per le delegazioni, il documento D043528/02 Annex. Consiglio dell'unione europea Bruxelles, 8 marzo 2016 (OR. en) 6937/16 ADD 1 TRANS 72 NOTA DI TRASMISSIONE Origine: Commissione europea Data: 7 marzo 2016 Destinatario: Segretariato generale del Consiglio

Dettagli

LA SINDROME DI TAKO-TSUBO

LA SINDROME DI TAKO-TSUBO LA SINDROME DI TAKO-TSUBO DEFINIZIONE La sindrome di Tako-Tsubo è una sindrome cardiaca acuta caratterizzata da sintomi e alterazioni elettrocardiografiche del tutto simili a quelli di un infarto acuto

Dettagli

Francesco Fattirolli

Francesco Fattirolli Francesco Fattirolli Azienda Ospedaliero Universitaria Careggi Firenze D.A.I. del Cuore e dei Vasi Struttura Organizzativa Dipartimentale Riabilitazione Cardiologica Prevalenza di angina negli studi Uomini

Dettagli

Rischio cardiovascolare

Rischio cardiovascolare Rischio cardiovascolare Sistema di Sorveglianza PASSI - Provincia Autonoma di Bolzano Le malattie cardiovascolari comprendono un ventaglio di patologie gravi e diffuse (le più frequenti sono infarto miocardico

Dettagli

Le malattie delle arterie coronariche Aspetti assuntivi. Congresso A.I.M.A.V Milano, 13 Ottobre 2009

Le malattie delle arterie coronariche Aspetti assuntivi. Congresso A.I.M.A.V Milano, 13 Ottobre 2009 Le malattie delle arterie coronariche Aspetti assuntivi Dott Claudio Iori Dott. Claudio Iori Congresso A.I.M.A.V Milano, 13 Ottobre 2009 Agenda Aspetti generali che influenzano la valutazione dei rischi

Dettagli

PREVENZIONE SECONDARIA

PREVENZIONE SECONDARIA PREVENZIONE SECONDARIA dell ictus ischemico N. Lovera, Neurologia, Ospedale G. Bosco Dalla malattia al..futuro Consapevolezza Pregiudizi Affollamento terapeutico Pericolosità dei farmaci Identificazione

Dettagli

Dott.ssa Anna Tanzini

Dott.ssa Anna Tanzini Dott.ssa Anna Tanzini Medico Chirurgo Specialista in Medicina Legale e delle Assicurazioni Consulente Tecnico Civile e Perito Penale presso il Tribunale di Milano Consulente di Direzione Assicurativo In

Dettagli

Nota Informativa Importante. Guida alla Terapia per i Paziente. Guida alla Contraccezione. Modulo d'informazione e Consenso Informato

Nota Informativa Importante. Guida alla Terapia per i Paziente. Guida alla Contraccezione. Modulo d'informazione e Consenso Informato AIFA - Isotretinoina 16/03/2009 (Livello 2) AIFA Agenzia Italiana del Farmaco Isotretinoina Nota Informativa Importante Nuove Modalita' di Prescrizione per i Medicinali Contenenti Isotretinoina ad Uso

Dettagli

SCHEDA FARMACO. Betmiga. (mirabegron) 30 CPR da 50 mg RP 30 CPR da 25 mg RP

SCHEDA FARMACO. Betmiga. (mirabegron) 30 CPR da 50 mg RP 30 CPR da 25 mg RP Principio attivo (nome commerciale) Forma farmaceutica e dosaggio, posologia, prezzo, regime di rimborsabilità, ditta Betmiga SCHEDA FARMACO (mirabegron) 30 CPR da 50 mg RP 30 CPR da 25 mg RP Posologia:

Dettagli

TOTALE CLASSI D'ETA' SESSO uomini. donne ISTRUZIONE nessuna/elementare. media inferiore media superiore. laurea DIFF.

TOTALE CLASSI D'ETA' SESSO uomini. donne ISTRUZIONE nessuna/elementare. media inferiore media superiore. laurea DIFF. Ipercolesterolemia L ipercolesterolemia, come l ipertensione, rappresenta uno dei principali fattori di rischio per le cardiopatie ischemiche e le malattie cerebrovascolari sul quale è possibile intervenire

Dettagli

INDAGINE RETROSPETTIVA SULLA POPOLAZIONE DI UTENTI COINVOLTI NEL PROGETTO DI RIABILITAZIONE CARDIOLOGICA DELL U.L.S.S. N 2 DI FELTRE dal febbraio

INDAGINE RETROSPETTIVA SULLA POPOLAZIONE DI UTENTI COINVOLTI NEL PROGETTO DI RIABILITAZIONE CARDIOLOGICA DELL U.L.S.S. N 2 DI FELTRE dal febbraio INDAGINE RETROSPETTIVA SULLA POPOLAZIONE DI UTENTI COINVOLTI NEL PROGETTO DI RIABILITAZIONE CARDIOLOGICA DELL U.L.S.S. N 2 DI FELTRE dal febbraio 2008 al primo semestre 2010 Premessa La Riabilitazione

Dettagli

I piani terapeutici regionali e l appropriatezza d uso dei NAO

I piani terapeutici regionali e l appropriatezza d uso dei NAO I piani terapeutici regionali e l appropriatezza d uso dei NAO Giulio Formoso Anna Maria Marata ISS, 14 luglio 2016 Servizio Assistenza Territoriale Area Farmaco e Dispositivi Medici 1. Il contesto: studi

Dettagli

Prevenzione delle Malattie Coronariche. Introduzione Valutazione del rischio per la selezione dei pazienti da sottoporre a trattamento clinico

Prevenzione delle Malattie Coronariche. Introduzione Valutazione del rischio per la selezione dei pazienti da sottoporre a trattamento clinico Indice Introduzione Valutazione del rischio per la selezione dei pazienti da sottoporre a trattamento clinico XIII Tabella 1 Che cosa caratterizza un paziente ad alto rischio? 1 Tabella 2 Diabete mellito

Dettagli

I pazienti con diabete di tipo 1 sono in gran parte giovani, ma sono una piccola minoranza rispetto al totale. La maggior parte dei diabetici,

I pazienti con diabete di tipo 1 sono in gran parte giovani, ma sono una piccola minoranza rispetto al totale. La maggior parte dei diabetici, DIABETE Per quali pazienti diabetici è indicato il trapianto di rene? I pazienti diabetici più comunemente inseriti in lista di trapianto renale sono quelli in cui il diabete è dovuto a un'insufficiente

Dettagli

La prevenzione del tromboembolismo nella fibrillazione atriale non valvolare: cosa offrono i nuovi anticoagulanti orali

La prevenzione del tromboembolismo nella fibrillazione atriale non valvolare: cosa offrono i nuovi anticoagulanti orali La prevenzione del tromboembolismo nella fibrillazione atriale non valvolare: cosa offrono i nuovi anticoagulanti orali Sabato 16 novembre 2013 Hotel Tonnara di Bonagia Valderice (TP) Presidente del Congresso

Dettagli

LO SCOMPENSO CARDIAC0

LO SCOMPENSO CARDIAC0 CARDIAC0 A cura di Dott. Giuseppe Vergara Coordinatore del Dipartimento Cardiovascolare del Trentino Direttore della Divisione di Cardiologia dell Ospedale S.Maria del Carmine di Rovereto LA POMPA SCOMPENSO

Dettagli

Dott. Massimo Giammaria Cardiologia Ospedale Maria Vittoria,

Dott. Massimo Giammaria Cardiologia Ospedale Maria Vittoria, Dott. Massimo Giammaria Cardiologia Ospedale Maria Vittoria, Torino Che cosa e il contropulsatore Il contropulsatore aortico o Intra-Aortic Balloon Pump o IABP e uno strumento di assistenza cardiaca temporanea

Dettagli

La gestione proattiva domiciliare dei pazienti con FA in trattamento con NAO

La gestione proattiva domiciliare dei pazienti con FA in trattamento con NAO 1 Congresso CARD Triveneto: LA PREVENZIONE NEL DISTRETTO La gestione proattiva domiciliare dei pazienti con FA in trattamento con NAO Stefano Buda, Ing. CliCon S.r.l. Health, Economics & Outcomes Research

Dettagli

Approccio al paziente con fibrillazione atriale. Clinica Medica

Approccio al paziente con fibrillazione atriale. Clinica Medica Approccio al paziente con fibrillazione atriale Clinica Medica Elementi essenziali Irregolarmente irregolare Frequenza cardiaca di solito elevata Spesso associata con cardiopalmo (esordio acuto) o facile

Dettagli