IL SISTEMA ICF USO DELL APPLICATIVO ICF IN RETE CONDIVISA CTRH DI SONDRIO CORSO PER IL RELATORE PROF. LUCA BIANCHINI

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1 IL SISTEMA ICF USO DELL APPLICATIVO ICF IN RETE CONDIVISA CORSO PER IL CTRH DI SONDRIO RELATORE PROF. LUCA BIANCHINI SONDRIO, 21 GENNAIO 2013

2 INTRODUZIONE ALL ICF Questo corso avanzato ha lo scopo di presentare l ICF e il nuovo software elaborato con il contributo della componente di lavoro e di studio ICF del CTRH di Sondrio. Questa applicazione compatibile con windows XP Vista Windows 7 e Windows 8 consente di generare documenti ICF per la DF, il PDF e il PEI. L applicativo è stato presentato e discusso nel recente incontro ICF in Regione Lombardia. Il sottoscritto in quell occasione è stato referente del gruppo di lavoro CTRH di Sondrio. L argomento del primo incontro riguarda l ICF, le STRINGHE, i formati HTML e XML. La riunione di tre ore prevede una prima parte teorica alla quale seguirà un esercitazione su casi simulati. La copia del software ICF è scaricabile da internet e installabile gratuitamente a casa con le stesse funzionalità della versione che utilizziamo qui, così ognuno potrà proseguire per conto proprio negli esperimenti. Ecco la schermata della pagina principale del programma ICF per il CTRH di Sondrio: Per scrivere le linee di codice di questo programma ho approfondito in alcuni mesi di lavoro l ICF dal punto di vista informatico, traducendo il protocollo ICF in modo che potesse essere compreso da una macchina e utilizzato per redigere documenti DF, PDF e PEI utilizzando un computer. Quasi tutti i corsisti hanno seguito il primo corso di alfabetizzazione sull ICF tenuto qualche anno fa. Per coloro che sentono parlare di ICF per la prima volta riassumo brevemente alcune informazioni indispensabili. Riassumo in breve che cosa è l ICF. Si tratta di uno strumento di classificazione per valutare salute, funzionamento e disabilità. La sigla ICF significa International Classification of Functioning Disability and Health.

3 L ICF è stato redatto dalla Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) nel La versione che il software ICF utilizza è in particolare la ICF-CY del 2007: International Classification of Functioning, Disability and Health Children and Youth Version, che la OMS ha pensato appositamente per i bambini e per i giovani. Scopo dell ICF è quello di presentare in modo informatizzato, quindi organico, un protocollo condivisibile tra vari operatori, ad esempio tra genitori, componente medica, scuola e assistenti sociali. L ICF valuta quattro momenti della salute di un individuo, che riguardano la struttura corporea (ad esempio gli occhi), le funzioni corporee (ad esempio la vista), le attività (ad esempio la lettura), e i fattori ambientali (ad esempio l uso del computer). Ogni componente della salute di un individuo è codificata con una lettera. La struttura è abbreviata con s, le funzioni dalla b, le attività dalla d e l ambiente dalla e.

4 I codici ICF cominciano con b, s, d oppure e, seguita da un numero che specifica la categorie e le eventuali sottocategorie: Questa qui sotto è l immagine del programma ICF del CTRH di Sondrio. Si nota che la stringa d8450 è ancora più specializzata. Appartiene infatti alle stringhe dell attività e della partecipazione (perché la lettera iniziale è d ), al capitolo del lavoro (il numero 8) e alla sottocategoria Acquisire, conservare e lasciare un impiego (il numero 45) e alla sottocategoria Cercare un lavoro (il numero 0): Il sistema ICF fornisce una base scientifica per lo studio della salute, fissa un protocollo di linguaggio comune, fornisce un sistema informatico per indagini statistiche, ricerche, misurazione dei risultati, programmazione dei curricoli e per i progetti di intervento. Questa codifica è sistematica, portabile, traducibile, condivisa. Ecco un esempio di PDF costruito alla vecchia maniera: Segue invece un PDF con stringhe ICF:

5 L ICF non è una costruzione statica, bensì DINAMICA. Non si limita a fotografare la situazione del disabile così come è, ma aggiunge appunto un sistema di QUALIFICATORI che indicano ad esempio o la differenza della condizione attuale rispetto a un ideale di salute, o la localizzazione delle malformazioni fisiche, oppure l influenza dei fattori ambientali. Le stringhe che cominciano per b (funzioni) hanno un solo qualificatore possibile. Consiste in un numero che segue alla stringa ICF dopo il punto (come fosse l estensione di un file): b163.0 significa ad esempio che per le funzioni mentali generali non c è nessun problema b163.1 significa che c è una menomazione lieve b163.2 significa che c è una menomazione media b163.3 significa che c è una menomazione grave b163.4 significa che la menomazione è completa b163.8 significa che la menomazione non è specificata b163.9 significa che il codice b163 non è applicabile La scelta del qualificatore non è soggettiva ma vincolata all osservazione obiettiva dei dati: b163.0 vuol dire che non c è alcun problema; b163.1 significa che il problema c è, che è stato presente negli ultimi 30 giorni consecutivi per meno del 25% e che è quindi tollerabile; b163.2 significa che il problema è stato osservato in meno del 50% del tempo per 30 giorni consecutivi e che è solo occasionale; b163.3 significa che è stato registrato per più del 50% dei tempi negli ultimi 30 giorni e che altera la vita dell individuo; b163.4 significa che la menomazione è presente per più del 95% e che incide totalmente sulla vita personale negli ultimi 30 giorni; b163.8 significa che le informazioni possedute sono ancora insufficienti e che si è in fase di osservazione; b163.9 significa che al momento il codice b163 è impossibile da verificare. Magari qualcuno dell equipe ci ha sottoposto la stringa e noi dobbiamo rispondere con un dato obiettivo e quindi inseriremmo 9. Le stringhe ICF dei fattori ambientali hanno un qualificatore diverso a seconda si tratti di un facilitatore o di una barriera. La scala dei valori e i modi di osservazione sono uguali a quelli delle funzioni. I facilitatori sono preceduti dal segno più. Qui ad esempio i farmaci sono un elemento facilitatore che non è specificato:

6 Gli indicatori di barriere seguono direttamente il punto. Non hanno il segno meno perché è sottinteso. Nella figura sottostante la dipendenza dai farmaci rappresenta per l individuo osservato una barriera lieve: Qualificatori un po più complessi sono quelli dell attività e della partecipazione. Si tratta di due cifre che seguono in coppia alla stringa ICF. Il primo numero indica la PERFORMANCE cioè quello che l individuo fa nel suo ambiente STANDARD quando è aiutato o ignorato. Il secondo è la sua CAPACITÀ effettiva (quello che fa da solo): Le strutture hanno invece un qualificatore ancora più esteso a tre cifre. La prima ci dice l estensione dell eventuale menomazione fisica, la seconda la natura, la terza la localizzazione. Se non si conosce natura e localizzazione si userà per le ultime due cifre il codice 8 (non specificato) o 9 (impossibile da specificare) in attesa che una figura specialistica le determini:

7 Il nuovo programma ICF del CTRH di Sondrio è in grado di riconoscere e gestire tutte le STRINGHE ICF che costituiscono il corpo del libro dell OM per l ICF-CY. Gli insegnanti e gli operatori non devono preoccuparsi di memorizzare stringhe e relativi qualificatori, perché ci pensa il programma. Basta solo conoscerne il significato, per non commettere errori nell applicare i codici. Questa ad esempio è la STRINGA b1100: Il programma ICF pensato per essere usato dalle diverse componenti dei GLIS è capace di distinguere le funzioni per AREE rispettando i costrutti delle nostre DF dei PDF e dei PEI, così come sono usati nelle scuole. Queste aree non sono state scelte a caso o con criteri soggettivi, ma sono il frutto del lavoro della componente medica ASL secondo uno studio obiettivo e sono state inserite nei dati del programma: Si tratta delle aree COGNITIVA, AFFETTIVO RELAZIONALE, della COMUNICAZIONE, SENSORIALE, MOTORIO PRASSICA, NEUROPSICOLOGICA, dell AUTONOMIA, più due altre, la 8 e la 9, definite senz altro come NOTE DESCRITTIVE: la 8 è detta delle FUNZIONI e delle STRUTTURE compromesse, la 9 è quella delle POTENZIALITÀ e delle RISORSE :

8 Selezionando con il mouse una delle aree il programma ICF automaticamente elenca tutte le funzioni relative a quell AREA e non ad altre. In questo modo chi voglia scrivere un PDF con il PC usa una classificazione per AREE condivise e tutta l equipe parlerà un unico linguaggio. Scegliendo ad esempio l AREA 1, che è quella COGNITIVA, il programma automaticamente consente di utilizzare SOLO le stringhe ICF che appartengono a quell AREA, in questo caso quelle di specie b (corpo) e di specie d (attività e partecipazione). L equipe media non ha incluso stringhe ICF con l iniziale e o s. Queste AREE e le stringhe ICF relative sono il risultato di un lungo lavoro collaborativo (che abbiamo svolto negli incontri al CTRH di Sondrio l anno passato) e del contributo essenziale dei medici: Dopo aver scelto la funzione b1100 è possibile associarci dei qualificatori che il programma predispone automaticamente (secondo la stringa scelta, che qui è FUNZIONE CORPOREA). Si può solo scegliere un qualificatore solo, ossia il I, mentre il II e il III sono inaccessibili perché disabilitati. Abbiamo già visto che le stringhe che cominciano per b hanno un qualificatore solo. In tal modo si riduce il margine di errore umano: Il qualificatore ha valore predefinito uguale a 8, che in linguaggio ICF abbiamo visto che vuol dire non specificato. Ho scelto l 8 e non un altro numero per ragioni di prudenza. Se uno memorizzasse col nostro software la STRINGA ICF dimenticando di scrivere il qualificatore, il programma PC aggiungerebbe in automatico un 8 che significa appunto non ancora definito. Cliccando nell esempio qui sopra sulla freccia azzurra rivolta al basso, posso scegliere il valore che voglio secondo la grammatica del protocollo ICF:

9 In un caso ipotetico potrei voler scrivere sul PDF che la STRINGA b117 ha qualificatore 1, cioè che la persona disabile ha una difficoltà LIEVE (leggera o piccola). Per inserire automaticamente questa STRINGA b117 prima la seleziono e poi la salvo: Si potrà poi richiamare il documento già pronto, ma ancora senza intestazione, cliccando su anteprima del documento: In tal modo il documento PDF è già predisposto in un formato compatibile con Open Office, con Word o con Excel e qualsiasi altro editore di testo:

10 Questa finestra qui sopra mostra un anteprima del documento PDF, anche se qui c è solo un AREA che è quella COGNITIVA e una sola STRINGA, la b117 che riguarda le FUNZIONI INTELLETTIVE. Si nota il qualificatore nella settima colonna che è settato a 1 (difficoltà lieve). Con lo stesso procedimento è possibile aggiungere altre STRINGHE a una DF, a un documento PDF o a un PEI. Ogni STRINGA viene suddivise automaticamente per AREE secondo un linguaggio condiviso. Se questa condivisione andasse stretta si potrebbero usare comunque tutte le STRINGHE ICF senza la suddivisione per AREE, anzi, come vedremo, si possono fissare aree personalizzate con i nomi che uno preferisce: L AREA generale che comprende tutte le stringhe ICF l ho chiamata AREA 0, come si vede qui sopra. Quest AREA generica contiene tutte le STRINGHE ICF considerate come un tutt uno. Le stringhe possono essere tra l altro tradotte dal software ICF in francese, inglese, spagnolo, cinese e russo, coerentemente con il significato di ICF che è appunto linguaggio internazionale :

11 Basta scegliere una lingua e il programma tradurrà in automatico le definizioni di tutte le stringhe. Questa ad esempio è la versione cinese del testo ICF. La traduzione è dell Università Statale di Taiwan che collabora con il progetto ICF dell OMS: Volendo inserire a programma nel testo PDF o PEI una STRINGA ICF in italiano e cinese questa potrebbe essere una versione PDF per un AREA 0 e una stringa b117 con qualificatore non definito, come apparirebbe in anteprima:

12 Il PDF o il PEI, una volta che sono scritti possono essere salvati e importati in formato HTML e XML. Così si possono stampare e modificare in Open Office: questi formati sono compatibili con tutti i principali sistemi operativi in ambiente windows, linux, MAC: Il programma è in grado di gestire una tipica struttura a rete. Basta selezionare la vista relativa ad albero nel menu principale: Così posso navigare tra i nodi XML delle stringhe salvate:

13 I file HTML o XML sono ideali per i siti della pubblica amministrazione. Questi file possono essere trasferiti sulla rete DOPO essere stati criptati con la possibilità per ogni attore del gruppo di lavoro H di interagire. Per trasferire i dati in rete su un sito che li riceve ma che per ora non li memorizza (per ragioni di sicurezza) basta scegliere la voce di menu relativa: Dopo aver cliccato sull opzione i dati sono automaticamente trasferiti in un sito internet (per ora sono trasmessi alle pagine dell IC Paesi Orobici e sono eliminati dopo che la pagina è stata vista):

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15 L ICF E L INFORMATICA Che cosa siano l XML e le STRINGHE è appunto oggetto del nostro incontro. Il fatto di conoscere le STRINGHE e l XML consente di padroneggiare qualsiasi programma basato sull ICF e quindi lo stesso protocollo ICF. l ICF è un sistema di classificazione con struttura analoga a quella di un linguaggio informatico di alto livello, cioè di linguaggi di programmazione tipo Basic, Pascal, C++ che servono ai programmatori per scrivere i programmi. Il protocollo ICF, cioè l insieme delle regole grammaticali e sintattiche di questo linguaggio, è ispirato ai protocolli di linguaggi di programmazione evoluti. Nei nostri incontri avanzati, che proseguono quelli tenuti l anno scorso, prendo in esame l aspetto imprescindibile dell informatica e la pratica della scrittura diretta di DF, PDF e PEI. Occorrono alcune conoscenze informatiche di base per poter utilizzare al meglio le risorse dell ICF e produrre documenti icf per la scuola in tempi ragionevoli e a misura d uomo. Senza un PC l ICF è inutilizzabile su larga scala. Non si può usare efficacemente con carta e penna un mezzo pensato per un linguaggio macchina. L ICF, dai codici delle stringhe ai punti separatori, ai qualificatori, alla struttura a nodi, all interfaccia, sino alla collaborazione di domini diversi su rete condivisa, ha strettamente a che fare con il mondo del computer. Per un corso avanzato di ICF che ci consente di creare da subito un DF, PDF o un PEI l utilizzo delle nuove tecnologie è prerequisito indispensabile. L ICF È DIFFICILE? È UN SISTEMA PRATICO OPPURE NO? SI PUÒ ESSERE ESPERTI DI STRINGHE ICF? SONO DOMANDE CHE RICORRONO SPESSO QUANDO SI PARLA DI ICF MA ALLE QUALI POTREMO RISPONDERE FACILMENTE AL TERMINE DEL CAPITOLO SULLE STRINGHE.

16 LA STRINGA Il primo argomento, che è anche nel titolo del nostro incontro, è la STRINGA. Questa parola è il cuore dell ICF. Non è stata scelta a caso. Rappresenta il fattore di successo dell ICF rispetto a sistemi descrittivi, che utilizzano un linguaggio meno informatizzato, come quelli utilizzati sino ad ora nei nostri PDF e PEI. La didattica è spesso andata di pari passo con le nuove intuizioni dei linguaggi informatici. Dopo che i linguaggi di programmazione avevano organizzato le linee di codice per far funzionare le macchine in UNITÀ operative, la didattica ha introdotto il concetto di UNITÀ, che ha portato infine a quello più preciso delle UNITÀ di apprendimento. Quando le UNIT sono state organizzate sui PC in MODULI anche la didattica s è organizzata in propri MODULI operativi. Dopo che il linguaggio informatico s è spinto sulla programmazione a oggetti con dichiarazione dei DATI incapsulati nelle classi, anche nella didattica s è parlato di programmazione strutturata con i DATI (ad esempio tempi, materiali ecc) inseriti nella programmazione, dopo che si sono utilizzate le connessioni in RETE con NODI connessi tra loro si è parlato di scuole in rete e di reti di conoscenza e così via. Il termine PROGRAMMAZIONE è parte dell INFORMATICA e allo stesso tempo della DIDATTICA. Entrambe gestiscono trasmissioni di informazioni, ordinati secondo protocolli definiti. Questa è una stringa ICF: Si distinguono una lettera iniziale b che sta per body cioè corpo seguita da un 1 che indica il capitolo del libro ICF dell OMS e da tre numeri che indicano sottocapitoli sempre più specifici secondo una struttura ad albero: b1 Funzioni Mentali b110 Funzioni della coscienza b1100 Stato di coscienza Questa è invece una stringa di un linguaggio informatico: Nella riga qui sopra si dichiara (DIM) che b1100 è una stringa (AS STRING). Dopo che ho dichiarato che b1100 va preso per STRINGA il computer ogni volta che incontrerà b1100 la prenderà per una STRINGA, cioè un qualsiasi insieme di numeri e lettere, parole, frasi, libri interi.

17 Nella STRINGA ICF b1100 Stato di coscienza si distinguono due parti: 1) b1100 2) Stato di coscienza la 1) è il nome della stringa ed è fissato una volta per tutte. Non cambia se siamo in Europa, in Asia, in Africa, in America o in Australia. la 2) è il contenuto della stringa ed è variabile. Stato di coscienza è scritto in italiano, ma sarà certamente diverso se scritto in inglese, in arabo Anche nei linguaggi di programmazione si distingue il nome della stringa, in questo caso b1100, dal contenuto Stato di coscienza. Ad esempio posso scrivere: e il computer capirebbe subito che nella prima riga ho dichiarato una STRINGA che si chiama b1100 e nella seconda che b1100 contiene la frase stato di coscienza. Da adesso in poi se dicessi al computer di stampare b1100 lui non stamperebbe b1100 ma la frase contenuta in b1100 e cioè Stato di coscienza. I contenuti delle stringhe ICF possono essere cambiati quando si vuole. Lo stesso vale per i linguaggi di programmazione e il computer agirà di conseguenza. Ad esempio dopo l istruzione b1100 = Guerra e Pace. il PC considererà senz altro tutti i b1100 successivi come se fossero l intero libro di Tolstoj, con un notevole risparmio in termini di spazio e di tempo di memorizzazione. Per questo non ha senso inserire come fa qualcuno le stringhe ICF senza una legenda che ce ne faccia comprendere il significato. Nello spirito ICF, che si richiama al mondo della programmazione dei computer, il nome b1100 non significa nulla di per sé. Scrivere b1100 e basta a rigor si logica potrebbe significare Guerra e Pace. di Lev Tolstoj. Occorre aggiungerci una qualche definizione che ci dica cosa in effetti è contenuto nella VARIABILE STRINGA. Nel manuale ICF la STRINGA b1100 ad esempio può contenere almeno due testi diversi, uno breve, l altro lungo. Qui di seguito b1100 significa stato di coscienza (definizione breve): Mentre qui vuol dire Funzioni mentali che se alterate producono stati quali l'obnubilamento della coscienza, lo stupore o il coma (definizione lunga): La STRINGA è derivata dai primi linguaggi informatici di alto livello (alto livello significa che sono linguaggi pensati per esseri umani, più intuitivi dei linguaggi a basso livello che sono spesso semplicemente delle sequenze numeriche binarie come )

18 Il programma CTRH (per ora lo apro qui in immagine, nella seconda parte del nostro incontro lo farete direttamente voi lavorando singolarmente o a coppia sul PC) gestisce i dati ICF rappresentandoli tutti in forma di STRINGA Le funzioni ICF come b110, d110, s110, e110 sono STRINGHE. È importante chiamarle STRINGHE e non FUNZIONI, che sono cose molto diverse. Stringa abbiamo visto che è una variabile che contiene del testo, mentre la funzione restituisce un valore in base a dei parametri. A volte le PAROLE sono un mezzo potente per padroneggiare determinati campi di conoscenza. Chiamare e110 FUNZIONE ICF è fuorviante, specie perché l ICF deriva da presupposti informatici molto rigidi per quel che riguarda le definizioni delle parole (a un PC non puoi dire una cosa sperando che ne capisca un altra). L informazione deve essere chiara, non dare adito a fraintendimenti ed essere traducibile sempre in codice numerico): Vediamo i nomi delle quattro possibili STRINGHE ICF direttamente dal programma che ho scritto per il CTRH di Sondrio: b--- è sì una funzione corporea, perché quello è il nome di tutte le stringhe ICF che cominciano per b che è l iniziale di body (corpo). d--- non è una funzione, ma riguarda l attività e la partecipazione ( domain rappresenta il dominio, cioè il campo e l area che consentono o meno la partecipazione di un disabile) s--- non è una funzione, ma una struttura, come suggerisce la s iniziale di structure. e--- non è una funzione ma riguarda l ambiente circostante cioè l environment e comincia infatti per e Per aiutare a distinguere queste iniziali secondo il significato inglese ho scritto nelle voci della casella qui sopra la definizione completa delle STRINGHE ICF. Si tratta di quattro NOMI di STRINGA. Si tratta di NOMI e non di TIPI di stringa. Per TIPO si intende tutt altra cosa. La STRINGA è un TIPO di dato variabile dei programmi e ha un NOME. Ad esempio b1100 è in ICF un TIPO STRINGA e ha il NOME b1100. Esistono molti altri TIPI ad esempio la variabile di tipo INTERO per i numeri interi, di tipo BOOLEAN per rappresentare le operazioni logiche ecc. Al centro del sistema ICF dell OMS c è quindi il TIPO STRINGA. Come DEVE essere scritta una STRINGA ICF. La stringa ICF comincia sempre con una lettera. Questa è una regola assoluta. Una STRINGA NON può cominciare con un numero. Quindi 1100b NON è una STRINGA. Una stringa DEVE cominciare con una lettera dell alfabeto (o un carattere di sottolineatura _) se scrivessi così in un programma : il computer si ribellerebbe e invierebbe un messaggio di errore (si noti che 1100b è sottolineato):

19 Una stringa ICF comincia SEMPRE con una delle quattro lettere possibili (b, d, e, s) ed è seguita da numeri Usare il linguaggio ICF per descrivere situazioni di disabilità e di funzionamenti è lo stesso che gestire delle STRINGHE. Le STRINGHE ICF sono centinaia e hanno descrizioni molto complesse e nomi difficili da memorizzare. Per ricordare tutte le stringhe ICF ed essere dei veri esperti ICF occorrerebbero più vite bibliche. Per questo NON esistono né possono esistere esperti di ICF senza che ci sia un ausilio informatico da utilizzare come stampella. L esperto è il computer che riconosce tutte le STRINGHE ICF in un millesimo di secondo e sa gestirle, memorizzarle, trattarle, sceglierle, secondo le indicazioni che noi gli diamo. È questa la ragione per cui alla domanda se l ICF è difficile o meno, si può rispondere con difficilissimo, astruso e inefficace o facilissimo, chiaro e efficace a seconda che si utilizzi o meno un computer. La risposta alla domanda che c eravamo posti (se l ICF sia difficile o meno) sta nell INTERFACCIA. Se non c è interfaccia tra il protocollo ICF e le persone che lo usano, l ICF è molto difficile e per nulla pratico. In fin dei conti un ICF senza un mediatore (cioè un INTERFACCIA) che lo semplifichi è una perdita di tempo, confrontato con i vecchi sistemi che sono infinite volte più pratici. Con carta e penna ci si trova quasi persi nell utilizzo dell ICF. Se invece c è invece un PC, dei dati e un interfaccia che li semplifica, li memorizza, li organizza e li presenta in modo umanamente comprensibile allora l ICF batte qualsiasi sistema: è molto più facile, più a prova d errore, più obiettivo. A volte riesce a suggerire addirittura dei campi d osservazione prima impensati. Ribadisco che non esiste quindi una figura di esperto di STRINGHE ICF. Immagino che neppure coloro che hanno ideato il sistema ICF se ne ricordino a mente più di qualche decina. Come potrebbero tenerne in testa più che un numero ragionevolmente limitato rispetto al totale? L ICF è un linguaggio pensato per le macchine, non per le persone. Le macchine servono a semplificare il protocollo ICF ottimizzato apposta per esse, in modo che le persone si possano INTERFACCIARE utilizzando l ICF con estrema semplicità, per dedicare più tempo a pensare a strategie, a obiettivi, ai progetti di vita e smetterla di inventare frasi per riempire i vuoti.

20 VANTAGGI DELLE STRINGHE L ICF ha usato le stringhe per consentire una astrazione dei dati. I dati sono separati dal contenitore. Può sembrare una bagatella, qualcosa di insignificante. Questo invece è al cuore del sistema ICF ed è la ragione del suo successo dell ICF rispetto ad altri sistemi. Le stringhe software separano i dati dal contenitore, astraggono i dati dal nome della scatola che li contiene. Questo fatto li rende molto potenti. A mo di esempio, penso sia efficace rispondere a queste domande: è meglio scrivere o leggere b110 in termine di tempo o di spazio da impiegare oppure funzione corporea b110? è meglio scrivere o leggere funzione corporea b110 tradotta in 110 lingue diverse oppure usare semplicemente il nome di stringa b110 specificando che va letta in inglese, tedesco, francese, cinese Se scopro che il contenuto di una STRINGA è sbagliato, è meglio correggere duecentomila frasi funzione corporea b110 o una frase sola? A un genitore russo è meglio comunicare tutto il testo descrittivo italiano nella speranza che sappia la mia lingua o basterà dargli il nome della scatola contenitore b110 e la traduzione in automatico in lingua russa? Le stringhe ICF cominciano con lettere descrittive (b, d, e, s) che non sono scelte a caso ma derivano dalla programmazione per computer. Si tratta di un sistema consolidato e semplifica di molto la gestione dei nomi delle STRINGHE. È molto efficace in termine di spazi e di tempi. Abbiamo detto che le STRINGHE sono dei CONTENITORI di frasi alfanumeriche. Se sono in Italia il contenuto di b110 è probabilmente in lingua italiana. Se sono in un altra nazione varierà secondo la lingua. Questo sistema è ispirato direttamente a quello dei software di traduzione che usano VARIABILI STRINGA come scatole che contengono dati da tradurre. L ICF, usando semplici NOMI di stringa invece del contenuto stesso, consente un controllo efficace sui possibili errori, prevenendoli. Come avviene nei linguaggi di programmazione la maggior potenza del calcolo è data dall astrazione dei dati. Separare il contenitore dal contenuto consente una razionalizzazione estrema delle risorse, una efficacia maggiore nel trasporto dei dati, una semplificazione nell interfaccia utente, che consente agli operatori diversi di intervenire su uno stesso caso. Tutto è gestito dalla macchina. Il programmatore si scervella perché i dati siano giusti e le operazioni coerenti, la macchina ripete infinitamente le stesse operazioni che saranno sempre corrette se le premesse sono corrette. Questa è la forza del programma ICF.

21 ESERCITAZIONE 1 SIMULAZIONE DI UN CASO PDF IN UN IPOTETICO ABBOZZO DI PDF LE SEGUENTI STRINGHE SONO DIVISE SECONDO AREE E PERCENTUALI D OSSERVAZIONE: AREA STRINGA Q1 Q2 1 Cognitiva b % 2 Affettivo Relazionale d710 24% 63% 3 Area della comunicazione d335 51% 95%??? e % PROVA A INSERIRE QUESTE STRINGHE ICF NEL PROGRAMMA AGGIUNGENDO DESCRIZIONI (UNA LEGENDA) E QUALIFICATORI CHE RISPECCHINO I DATI SPECIFICATI IN TABELLA (PERCENTUALI D OSSERVAZIONE IN TRENTA GIORNI CONSECUTIVI). VISUALIZZA L ANTEPRIMA DEL DOCUMENTO PDF, ESPORTA I DATI IN HTML, SALVALI SUL DESKTOP.

22 L ICF E I LINGUAGGI HTML E XML Continuiamo la nostra esercitazione salvando i lavori in un file. Il software del CTRH utilizza i due formati che meglio si adattano a memorizzare le STRINGHE. L ICF sembra infatti costruito appositamente per i linguaggi HTML e per l XML, un protocollo nato negli anni 90. Tutti conoscono cosa sia un file HTML o almeno l hanno visto migliaia di volte cliccando sulle pagine internet, ad esempio qui: HTML significa Hyper Textual Markup Language, cioè una pagina di testo (textual), di ipertesti (hyper) e di comandi per il computer (markup ). Le Pubbliche Amministrazioni per presentare i dati usa il linguaggio HTML, per archiviare i dati quello XML. Con questo criterio è stato costruito anche il software ICF. Le PA usano soprattutto pagine HTML per interfacciarsi con l utenza. L ottica è di non consumare carta e di stampare il meno possibile così da eliminare gli sprechi. Le pagine HTML sono fatte per essere consultate soprattutto online, scaricate come file editabili e ripubblicate dopo avere apportato eventuali modifiche. Con questo software i PDF e i PEI verranno scritti in linguaggio HTML, che è open source, e non in protocolli proprietari a pagamento come è ad esempio WORD della Microsoft. Nell ottica delle pubbliche amministrazioni, il programma ICF usa l architettura XML per salvare i dati. L XML è simile all HTML. La X sta per EXTENSIBLE (l XML è un HTML esteso). Derivato dall HTML è molto più rigoroso. Si utilizza soprattutto per memorizzare i dati ICF, per trasmetterli e per condividerli. Si tratta di pagine di semplice testo. I file XML si potrebbero leggere così come sono. Il fine principale anche qui non è la stampa, ma la conservazione, l organizzazione e l utilizzo. Il software ICF esporta i dati e li visualizza in formato HTML. Quando si clicca su anteprima del documento si produce automaticamente un file HTML come questo in figura:

23 Punto di forza dell HTML è che si può esportare facilmente e che si può convertire in formato ad esempio WORD. Tra i contro c è il fatto che così come appare nei browser (nei navigatori Internet Explorer, Google Chrome, Opera, Mozilla ) non è editabile. Quindi non si possono cambiare i dati on line o nella finestra di anteprima. Se ci si accorge che c è un errore non si può modificare il testo direttamente dalla finestra di anteprima (così come di solito non si può modificare una pagina internet quando si visita un sito). La limitazione è imposta per motivi di sicurezza. L utente non può modificare una pagina internet della Pubblica Amministrazione direttamente online senza permessi e procedure di controllo. Per correggere eventuali sviste nella finestra di anteprima ICF attenersi a questa procedura: 1) chiudere la finestra di anteprima 2) modificare le DESCRIZIONI e le STRINGHE 3) riaprire l anteprima che mostrerà a schermo le nuove modifiche Se invece si vuole salvare sul proprio computer il documento HTML basta scegliere l opzione esporta in HTML dal menu principale:

24 Apparirà una finestra di dialogo che gestisce l esportazione e il file potrà essere salvato sul computer o su una chiavetta USB:. Per leggere in WORD un file HTML salvato sul computer attenersi alla seguente procedura: 1) aprire word (comando del menu apri) 2) aprire il file HTML (apri come) 3) salvarlo in formato DOC (salva come) Da quel momento il documento HTML può essere modificato come file DOC di WORD. Quindi è anche stampabile. Il programma del CTRH di Sondrio salva i documenti ICF anche in formato XML. Dopo aver inserito le stringhe nelle diverse aree ed aver fissato i qualificatori, per salvare il documento in formato XML si proceda in questo modo: 1) salvare come (XML è il formato predefinito)

25 2) riempire i campi della finestra di dialogo: 3) specificare il nome del file (qui è caso1 ): 4) salvare. Dopo che il file XML è stato salvato, si può riaprire quando si vuole nel programma del CTRH. Questa ultima è la procedura standard per memorizzare i dati.

26 Per caricare un file XML salvato basta aprire il documento così: e scegliere il nome del file dalla finestra di dialogo successiva. I file XML sono testo puro e semplice, perciò è molto pericoloso compilarli online, per via dei programmi MALAWARE (SNIFFER) in grado di carpire le informazioni riservate. È meglio scriverli sui PC personali, criptare i dati e inviarli in internet rispettando delle procedure di sicurezza, prima di spedire le pagine XML dei PDF e PEI sui siti internet delle Pubbliche Amministrazioni. Il programma del CTRH di Sondrio è in grado di salvare e aprire file XML, di navigare tra i nodi, e di modificare i dati direttamente nella struttura ad albero (menu Visualizza Database). Questa procedura può servire per controllare se i dati sono corretti e per aggiungere alcuni elementi che possono essere sfuggiti: Per navigare tra i nodi basta aprire i rami cliccando sui più (+) o farli collassare cliccando sui meno -. I nodi sono i dati dei file xml che contengono altre dati o che sono padri o figli di altri nodi (ad esempio i qualificatori, i risultati attesi, gli obiettivi e le strategie, le STRINGHE sempre più specializzate):

27 I vari siti ICF pubblicati in internet spesso utilizzano la tipica rappresentazione XML ad albero, con i più e i meno per aprire o chiudere i NODI: Questo approccio è il più diffuso in internet. Sui siti dedicati agli insegnanti spesso si utilizza il linguaggio XML. Sono tutte le stringhe ICF press dal libro e messe in ordine una sotto l altra. Il docente impiega molto tempo per cercare la voce che gli interessa e poi deve sempre intervenire per copiarla. La procedura non è automatica. Il nostro programma ha cercato invece di velocizzare e facilitare la fase di ricerca, di selezione delle aree e di stampa.

28 I rischi maggiori per la privacy si corrono quando la scrittura ICF avviene online senza che i dati siano preventivamente criptati e su siti non governativi (gov.it) che nulla hanno a che vedere con la pubblica amministrazione. La legge impone per l ICF siti con dominio gov.it che garantiscano l accessibilità e la credibilità. Le scuole spesso ricevono proposte per programmi per la gestione dei dati ICF a pagamento. Tutto questo si può tranquillamente evitare perché i protocolli HTML e XML sono open source cioè gratuiti. Anche il programma del CTRH è un open source (il codice è disponibile a richiesta per i programmatori che vogliano collaborare al progetto). Questo risponde a una esigenza etica ed economica. Si vuole svincolare l ICF dalle licenze per non far spendere inutili soldi alle PA. In tal modo i dati sono gestibili direttamente dalle Istituzioni scolastiche e dai gruppi di lavoro senza bisogno di costosi intermediari che possono decidere da un giorno all altro di bloccare il servizio.

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