Trasformazioni di fase e reattività dei solidi 1 Richiami di nucleazione e crescita

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Trasformazioni di fase e reattività dei solidi 1 Richiami di nucleazione e crescita"

Transcript

1 Trasformazioni di fase e reattività dei solidi 1 Richiami di nucleazione e crescita In questo capitolo vogliamo descrivere i processi di trasformazione di fase, per cui un sistema composto da una singola fase in equilibrio ad una certa T e p genera una nuova fase al variare delle condizioni esterne. Inizieremo con lo studiare le trasformazioni di fase diffusionali nucleative e vedremo che esse richiedono il superamento di una barriera di attivazione, a differenza della trasformazioni di fase spinodali. In ogni trasformazione possiamo sempre individuare l'aspetto termodinamico e quello cinetico, e questo sarà ben evidente da quanto svilupperemo in questo capitolo. Come criterio generale possiamo dire che quando una trasformazione avviene in condizioni di quasi-equilibrio (processi lenti e reversibili) la trasformazione stessa è limitata dalla sua termodinamica. Viceversa, se la trasformazione avviene lontano dalle condizioni di equilibrio (es. raffreddamento rapido di un fuso), la trasformazione è controllata dall'aspetto cinetico e si possono formare fasi metastabili non presenti nel diagramma di fase di equilibrio. In termodinamica esiste un criterio ben preciso per valutare la stabilità di una certa fase α rispetto ad un'altra β, che fa riferimento all'energia libera di Gibbs. Se G β <G α la fase β è più stabile rispetto alla α. Può succedere che variando le condizioni (ad esempio la temperatura) diventi che G β >G α per cui la fase β tende a trasformarsi nella α. Questo è rappresentato in termini grafici nel diagramma seguente, in cui si vede che le due curve di energia libera si incrociano nel punto T=Tc in cui Tc è la temperatura di trasformazione di equilibrio.

2 2 Cioé sarà per T = T c T < T c T > T c G α = G β equilibrio tra le due fasi G α < G β la fase α è stabile G α > G β la fase β è stabile Il percorso di raffreddamento segnato con le frecce nel diagramma riportato per la trasformazione da β-->α è quello seguito in una trasformazione reversibile condotta in maniera lenta in modo che si possa considerare come una sequenza di stati di equilibrio. Nella realtà alla T=Tc la trasformazione non ha luogo perché manca la "driving-force" perché essa avvenga (G α = G β ). Dovremo produrre un sottoraffreddamento ΔT=Tc-T (detto anche undercooling o supercooling) per far sì che la transizione avvenga. In definitiva, come nel caso dei fenomeni di diffusione che abbiamo visto, è una differenza di potenziale chimico Δμ che origina il processo stesso. Il percorso realmente seguito è quindi quello rappresentato nelle curve sottostanti (per il processo di raffreddamento o riscaldamento attorno al punto critico). La estensione del ΔT necessario ad innescare il processo di trasformazione dipende dai fattori cinetici, dipendenti a loro volta dal meccanismo della trasformazione (la barriera di attivazione da superare). Vogliamo ora provare a calcolare la "driving-force" termodinamica (cioé la variazione di energia libera, che spesso prende il nome di sovrasaturazione) nella ipotesi semplificativa che il valore di ΔT sia piccolo. La relazione ΔG( T)= ΔHT ( ) TΔS( T) è di validità generale. Se varia la temperatura varieranno anche i singoli termini di questa equazione. Se

3 Trasformazioni di fase e reattività dei solidi 3 assumiamo di esplorare valori di T vicini a T=Tc possiamo supporre che sia H che S delle due fasi non varino con T in modo significativo se l'intervallo è piccolo per cui ΔG( T)= ΔH TΔS, cioé si assume che l'unica dipendenza dalla temperatura sia quella esplicita. Ma se siamo vicini a T=Tc allora il ΔH sarà pari al calore latente di trasformazione ΔH=L (valore negativo, cioé esotermico) ed inoltre ΔS = L. T c Allora sarà: ΔG()=ΔH T TΔS = L T L = L ( T T c T c T)= L ΔT c T c cioé la variazione di energia libera, che rappresenta la "driving-force" termodinamica, sarà proporzionale al sottoraffreddamento ΔT. Se seguiamo il processo inverso di trasformazione da α-->β che avviene per riscaldamento, anche in questo caso la temperatura critica dovrà essere superata perché la trasformazione si realizzi. In questo caso si parla di un sovrariscaldamento ΔT=T-Tc ed in generale sarà ΔT( α β)< ΔT( β α) perché a T più alta la cinetica di trasformazione è più veloce. Vi ricordo che in condizioni di equilibrio dh=tds.

4 4 Nucleazione omogenea. Supponiamo ora di avere una fase omogenea β, all'interno della quale a seguito di un sottoraffreddamento ΔT vengano a formarsi dei nuclei di piccole particelle di una nuova fase α. β α Potrebbe essere ad esempio il caso di una soluzione solida regolare al di fuori dei punti spinodali, che a bassa T tende a formare precipitati di una fase pura all'interno della soluzione, o potrebbe essere più semplicemente il caso di una sostanza pura fusa che per raffreddamento generi i primi nuclei del solido. Vogliamo ora calcolare la variazione di energia libera che accompagna la formazione di una particella (che assumiamo sferica di raggio r) della fase α. Come abbiamo appena visto la "driving-force" per la formazione della nuova fase è data da ΔG = L T c ΔT tale valore è riferito ad una mole della fase α, ma se vogliamo ottenere un valore riferito all'unità di volume (ΔG v ), dobbiamo dividere tale espressione per il volume molare della fase α. ΔG v = 1 L ΔT V m T c Pertanto, se si forma una particella sferica di raggio r, la variazione di energia libera riferita a tutta la particella (ΔG volume ) sarà data da

5 ΔG volume = 4 3 πr3 ΔG v = 4 3 πr 3 1 L ΔT V m T c Trasformazioni di fase e reattività dei solidi 5 (NB se ΔT >0, ΔG volume <0 perché L è negativo) Se riportiamo in grafico il valore di ΔG volume in funzione del raggio della particella, vediamo che l'andamento è monotono e l'abbassamento di energia libera è proporzionale al cubo del raggio. Ma il termine energetico che abbiamo finora valutato non tiene conto del fatto che la formazione della particella porta alla nascita di una interfaccia tra le due fasi. Dovremo perciò tenere conto di quanto abbiamo imparato dalla termodinamica delle interfasi. Per il fatto di creare una superficie di separazione dobbiamo aggiungere un termine che tiene conto dell'energia libera interfacciale γ. Per cui avremo un ΔG surface pari al prodotto della superficie generata per γ (che è valutata per unità di superficie): ΔG surface = 4πr 2 γ Tale termine, positivo in quanto dobbiamo fare un lavoro per creare l'interfaccia, è riportato nel diagramma di sopra. Un ulteriore contributo all'energia libera (spesso però viene trascurato) proviene dal fatto che in generale le due fasi non hanno la stessa densità per cui il nucleo non occupa (a parità di moli) lo stesso volume della fase originaria. Ciò procurerà una compressione o dilatazione dei parametri strutturali del nucleo che cresce per andare ad adattarsi allo spazio disponibile.

6 6 Di questo ci occuperemo in dettaglio più avanti quando considereremo gli aspetti geometrici delle interfacce solido-solido. Per ora ci basta considerare un termine energetico aggiuntivo proporzionale al volume del nucleo del tipo ΔG strain = 4 3 πr3 ε in cui ε è chiamata energia libera di tensione meccanica (misfit strain energy), ed è un termine positivo. In totale, quindi, per formare il nucleo di raggio r avremo un variazione di energia libera totale ΔG r che sarà pari a ΔG r =ΔG volume +ΔG surface +ΔG strain = 4 3 πr 3 ( ΔG v + ε)+ 4πr 2 γ La somma dei tre contributi porta ad una curva di ΔG r in funzione del raggio che presenta un massimo ad un valore di r = r c chiamato raggio critico, il cui significato è il seguente: se la particella ha un raggio inferiore al raggio critico essa tenderà a sparire, mentre se ha un raggio superiore al raggio critico allora la sua crescita ulteriore è possibile in quanto il ΔG r per il processo di accrescimento è <0. Le particelle con r < r c sono dette embrioni, e la loro esistenza è transitoria. Si definisce anche un valore di ΔG * in corrispondenza del raggio critico che rappresenta una sorta di barriera di attivazione che deve essere superata affinché la nuova fase possa essere nucleata. Possiamo ricavare le espressioni di questi due parametri (r c e ΔG * ) usando il calcolo differenziale. Se deriviamo l'espressione di ΔG r rispetto al raggio si ottiene [ ] dr d ΔG r = 4πr 2 ( ΔG v + ε)+8πrγ e considerando che nel punto r = r c si ha un massimo per cui la derivata si annulla, avremo

7 Trasformazioni di fase e reattività dei solidi 7 4πr c2 ( ΔG v + ε)+ 8πr c γ = 0 cioé r c = e 2γ ΔG v + ε ( ) ΔG * = 16 3 πγ 3 ΔG v + ε ( ) 2 E' importante esplicitare la dipendenza di questi parametri dalla temperatura. dal momento che l'energia superficiale e di strain sono pressoché indipendenti dalla temperatura, tutto dipende da come varia ΔG v con la temperatura, cosa che abbiamo già visto sopra: ΔG v = 1 L ΔT V m T c per cui r c cost ΔT e ΔG * cost' ΔT 2 L'andamento relativo è riportato nel grafico seguente. Si vede chiaramente che aumentando il sottoraffreddamento diminuisce sia il raggio critico sia la barriera di potenziale da superare per l'avvio della nucleazione. Si vede inoltre che per un sottoraffreddamento nullo la barriera la superare ed il raggio critico diventano infiniti, per cui non può avvenire nucleazione.

8 8 Dalle relazioni riportate sopra si riesce anche a vedere come variano i parametri critici al variare dell'energia superficiale e di strain. Ad esempio, dal momento che ΔG v e ε hanno segni opposti, se aumenta la seconda avremo che aumenteranno ambedue i parametri critici. Lo stesso avverrà per un aumento della energia interfacciale. Un ulteriore aspetto da mettere in risalto è la relazione strutturale esistente tra la fase precipitata e la matrice, che influenza sia γ che ε. Qui voglio solo ricordare che la forma dei precipitati all'interno della matrice non necessariamente sarà di tipo sferico, ma a seconda della natura dell'interfaccia, si potrà avere una minimizzazione dell'energia di attivazione di nucleazione crescendo precipitati che abbiano una forma anisotropa (non sferica, ad es. lamelle, aghi..). In altre parole la morfologia del precipitato può essere sotto controllo interfacciale. A questo punto ci si può chiedere come la nucleazione in sé possa avvenire se, affinché l'embrione possa ingrandirsi, è necessario raggiungere il valore del raggio critico. La risposta a questa domanda viene dal fatto che l'equilibrio termodinamico non è un evento statico ma dinamico in cui una molteplicità di eventi microscopici fluttuanti generano una situazione media descritta dalle variabili termodinamiche macroscopiche (termodinamica statistica rispetto alla termodinamica). Anche nel caso di una singola fase omogenea (descritta ad esempio con una valore di densità costante in tutta la fase) esistono

9 Trasformazioni di fase e reattività dei solidi 9 fluttuazioni localizzate di densità la cui media porta alla densità dell'intera fase (Frenkel le chiamò nel 1955 fluttuazioni omofasiche). Esistono similmente delle fluttuazioni eterofasiche in cui localmente si genera un embrione di una nuova fase. Se siamo nelle condizioni macroscopiche di p e T per cui Gα>Gβ (T>Tc) tali fluttuazioni dei nuclei di α saranno evanescenti e non porteranno a niente di nuovo. La concentrazione di tali fluttuazioni aumenterà man mano che ci avvicineremo alla temperatura critica e quando T<Tc (Gα<Gβ ) tali fluttuazioni genereranno embrioni con raggio maggiore di quello critico che evolveranno verso la crescita del nuovo nucleo di α. Detto in altri termini, la probabilità che una particella di raggio r esista ad un certa temperatura è sempre diversa da zero, e tale distribuzione di probabilità potrà essere calcolata con i metodi della termodinamica statistica per cui la velocità con cui si formano i nuclei critici sarà data dalla relazione * ΔG v = C exp kt

10 10 Nucleazione eterogenea. Facendo un calcolo quantitativo della quantità di nuclei generati ad un preciso sottoraffreddamento, si può dimostrare che è possibile raggiungere sottoraffreddamenti dell'ordine di decine di gradi prima che la concentrazione di nuclei di dimensione critica raggiunga valori significativi. In pratica questa previsione teorica è difficilmente raggiungibile (nel caso del Ni iperpuro si riescono a raggiungere sottoraffreddamenti di ) perché prima che si realizzi effettivamente un evento di nucleazione omogenea vengano attivati altri processi per i quali l'energia di attivazione è favorita. In questo caso si parla di nucleazione eterogenea ed essa avviene presso siti difettuali quali vacanze, dislocazioni, stacking-faults, bordi di grano, impurezze o superfici del contenitore. Il motivo è da associare al fatto che la creazione del nucleo distrugge parte del difetto, rilasciando così la sua energia ed abbassando quindi la barriera di attivazione. In termini chimici il processo trova una equivalenza nella catalisi eterogenea, nella quale la presenza del catalizzatore agisce nel senso di abbassare l'energia di attivazione. La nucleazione eterogenea è anche alla base della epitassia (crescita su superfici di monocristalli). Esaminiamo le caratteristiche della nucleazione eterogenea studiando il caso della nucleazione di una fase β su una superficie di un bordo di grano, che consideriamo per semplicità planare (grano grosso).

11 Trasformazioni di fase e reattività dei solidi 11 In questo caso il nucleo avrà una forma lenticolare caratterizzata da un angolo di contatto θ che dipende dal bilanciamento delle tensioni interfacciali (vi ricordo che le tensioni interfacciali sono descritte da vettori paralleli all'interfaccia). La condizione di equilibrio fornisce: γ αα = 2γ αβ cos θ Per valutare la variazione di energia libera conseguente alla formazione del nucleo avente raggio di curvatura r, dovremo prendere in considerazione i seguenti termini (trascurando il termine di strain): ΔG r etero =ΔG volume +ΔG surface = VΔG v + A αβ γ αβ A αa γ αa dove V = volume della lente A αβ = area della nuova interfaccia α - β A αa = area della interfaccia α - α che è stata rimpiazzata Rispetto al caso della nucleazione omogenea abbiamo un termine negativo in più dovuto alla distruzione di una parte dell'interfaccia α-α (questo termine già in sé favorisce la nucleazione eterogenea). etero omo Per paragonare quantitativamente il ΔG r con il corrispondente ΔG r dobbiamo valutare V, Aαα e Aαβ. Essi dipenderanno dal valore dell'angolo di contatto e, dopo alcune considerazioni di carattere geometrico che tralasciamo, si giunge alle espressioni della figura riportata sopra. Rimaneggiando quelle espressioni si giunge alla seguente relazione fondamentale: ΔG etero r =ΔG omo r S() θ ( dove S()= θ fattore di forma (shape factor) = 2+cosθ )1 ( cosθ) 2 2 La cosa importante è che per un valore dell'angolo di contatto θ (cioé delle proprietà interfacciali tra le due fasi) lo shape factor è costante, per cui etero facendo la derivata di ΔG r rispetto al raggio di curvatura r si trova che il valore del raggio critico non cambia rispetto alla nucleazione omogenea. r c = 2γ αβ ΔG v

12 12 mentre il valore dell'energia libera al raggio critico (cioé la barriera di attivazione alla nucleazione) viene riscalata per lo shape factor: 2 πγ αβ ΔG S()=ΔG θ * 2 omo S() θ v * ΔG etero = 16 3 cioé si ottiene il risultato schematizzato nella seguente figura. E' interessante quindi vedere che valori assuma questo shape factor per i diversi valori di angolo di contatto. θ S(θ) Si può dimostrare che S(θ) è pari al rapporto tra il volume della lente e quello della sfera avente uguale raggio di curvatura. Si vede allora che minore è l'angolo di contatto (cioé maggiore è la bagnabilità di β su α), maggiore è il guadagno in energia di attivazione che si ottiene per la nucleazione eterogenea.

13 Trasformazioni di fase e reattività dei solidi 13 Questo discorso può essere generalizzato: il valore del raggio critico non cambia a seconda della localizzazione del sito di nucleazione (dislocazione, bordo di grano, superficie...), ma quello che cambia è la barriera di potenziale che viene riscalata in maniera inversamente proporzionale al volume del nucleo generato. Per cui su una superficie esterna, in cui si forma una metà della lente formata su un bordo di grano, si avrà un valore di shape factor che (a parità di θ) è la metà. Similmente su una giunzione tripla tra bordi di grano il volume è inferiore di quello presente alla superficie del bordo, per cui questo sarà il sito preferenziale di nucleazione (vedi figure sotto riportate) θ β fase α

14 14 Cinetica di nucleazione e crescita Abbiamo visto che per trasformare una fase in un'altra è necessario passare attraverso la formazione di nuclei della nuova fase, superando una barriera di attivazione, che abbiamo calcolato sia nel caso della nucleazione omogenea (rara) che in quella eterogenea (più comune). Se guardiamo ora agli aspetti cinetici della trasformazione possiamo individuare due stadi consecutivi: 1 stadio: formazione dei nuclei critici; 2 stadio: accrescimento e coalescenza dei medesimi per fornire la nuova fase finale. Per ognuno di questi due stadi possiamo definire la corrispondente velocità. Nel 1 stadio avremo che la velocità con cui si formano i nuclei critici sarà proporzionale alla probabilità della loro esistenza, che abbiamo visto essere legata alla relazione: v 1 = C exp ΔG* kt Ma abbiamo visto che ΔG * cost ΔT 2 per cui per valori grandi di sottoraffreddamento aumenta rapidamente la velocità con cui si formano i nuclei critici, cioé si formano numerosi nuclei critici nell'unità di tempo. Facendo uno studio della funzione cost exp ( T c T) 2 kt si vede che essa cresce al diminuire di T fino a T=0.33Tc per poi decrescere di nuovo (vedi grafico riportato a pagina seguente). Una volta creati, tali nuclei critici possono evolvere ingrandendosi. In questo stadio la velocità di accrescimento è limitata dal meccanismo con cui arrivano atomi alla superficie del nucleo per farlo accrescere. A seconda dei casi (nuclei in un gas, in un liquido o in un solido) cambierà il meccanismo del processo diffusivo, ma in ogni caso esso sarà un processo attivato termicamente, cioé favorito alle alte temperature. Ad esempio, se il fatto limitante la crescita è la diffusione nella matrice, allora l'andamento del coefficiente di diffusione D con la temperatura seguirà la solita legge di Arrhenius,

15 Trasformazioni di fase e reattività dei solidi 15 D = D 0 exp E D kt per cui la velocità del 2 stadio sarà proporzionale a questo esponenziale v 2 = C exp E D kt Dal momento che la barriera di attivazione alla diffusione E D è indipendente dalla temperatura, allora v 2 fornisce un grafico esponenzialmente decrescente con il diminuire della temperatura. Temperatura TC velocità di crescita (v 2 ) T c /3 v 1 v 2 velocità di nucleazione (v 1 ) velocità di trasformazione Si può definire allora la velocità del processo globale di trasformazione (nucleazione e crescita) che sarà dato dal prodotto delle velocità dei due stadi per cui V = v 1 v 2 = C" exp E D ΔG* exp kt kt Il grafico della velocità di trasformazione globale avrà un massimo per una temperatura T di compromesso tra due opposte tendenze: a bassi sottoraffreddamenti (alta T ) il processo sarà limitato dalla formazione dei

16 16 nuclei critici, mentre ad alti sottoraffreddamenti (basse T ) il processo sarà limitato dalla diffusione. Da questo tipo di diagrammi possiamo ricavare varie informazioni di carattere pratico. Avendo la curva della velocità di trasformazione globale un massimo, potremo avere la stessa velocità di trasformazione a due differenti temperature T1 e T2. Però la microstruttura delle due crescite sarà molto diversa. Infatti ad alta temperatura avremo una nuova fase con grana molto grossa (bassa velocità di formazione di nuclei critici ma alta velocità di accrescimento), mentre a bassa temperatura avremo una grana molto sottile (alta velocità di formazione di nuclei critici ma bassa velocità di accrescimento). Per questo motivo, per ottenere da un fuso la formazione di cristalli macroscopici (cristalli singoli) si opera a bassi valori di sottoraffreddamento con un processo di raffreddamento lento di modo che sia dato il tempo necessario ai nuclei di accrescersi (controllo termodinamico) (vedi metodi per crescita cristalli singoli). Vi faccio notare che la crescita di nuclei piccoli è l effetto di una sovrasaturazione (vedi come abbiamo definito prima la driving force) per cui con lo stesso tipo di ragionamenti si può interpretare la dipendenza della grana dei precipitati dalla cinetica di precipitazione quando usiamo soluzioni sovrasature. I diagrammi che vengono utilizzati nella pratica sono leggermente differenti rispetto a quelli che abbiamo visto. Invece di portare in ascissa la velocità di trasformazione si porta spesso il tempo necessario per la trasformazione (inversamente proporzionale alla velocità) per cui le curve hanno una tipica forma a C. Tali diagrammi si chiamano diagrammi TTT (Temperatura-Tempo- Trasformazione) e portano una serie di curve a valore costante di percentuale di trasformazione (vedi figura sotto).

Transizioni liquido-solido: Aspetti cinetici

Transizioni liquido-solido: Aspetti cinetici Transizioni liquido-solido: Aspetti cinetici Prof.G.Marletta Chimica Fisica dei Materiali II e Laboratorio Laurea Magistrale in Chimica dei Materiali Università di Catania A.A. 2011/2012 1- Caratteri generali

Dettagli

nucleazione e accrescimento

nucleazione e accrescimento Gli aspetti cinetici della formazione di un vetro riguardano la possibilità di ottenere vetro per qualsiasi sostanza. Il processo di solidificazione avviene a causa una diminuzione dell energia libera.

Dettagli

Trasformazioni nei solidi.

Trasformazioni nei solidi. Trasformazioni di fase e reattività dei solidi 1 Trasformazioni nei solidi. Entriamo ora nella parte centrale del corso in cui tratteremo la dinamica dei sistemi solidi. Tale aspetto è la parte più caratterizzante

Dettagli

Limiti del criterio della variazione entropia

Limiti del criterio della variazione entropia Limiti del criterio della variazione entropia S universo = S sistema + S ambiente > 0 (nei processi irreversibili) S universo = S sistema + S ambiente = 0 (nei processi reversibili) Dalla valutazione di

Dettagli

1. Descrivere la trasformazione eutettoidica e spiegare perché la microstruttura della perlite è lamellare.

1. Descrivere la trasformazione eutettoidica e spiegare perché la microstruttura della perlite è lamellare. ESERCIZIO 5.1 E` dato il diagramma di stato Ferro Fe 3 C. 1. Descrivere la trasformazione eutettoidica e spiegare perché la microstruttura della perlite è lamellare. Trasformazione eutettoidica: γ -> α

Dettagli

ESERCIZIO 1. E` dato il diagramma di stato Ferro Fe 3 C.

ESERCIZIO 1. E` dato il diagramma di stato Ferro Fe 3 C. ESERCIZIO 1 E` dato il diagramma di stato Ferro Fe 3 C. a) Descrivere la trasformazione eutettoidica e spiegare perché la microstruttura della perlite è lamellare. trasformazione eutettoidica γ -> α +Fe

Dettagli

La Termodinamica è la disciplina che si occupa dello studio degli scambi di energia e di materia nei processi fisici e chimici

La Termodinamica è la disciplina che si occupa dello studio degli scambi di energia e di materia nei processi fisici e chimici La Termodinamica è la disciplina che si occupa dello studio degli scambi di energia e di materia nei processi fisici e chimici Materia = tutto ciò che possiede una massa ed occupa uno spazio Energia =

Dettagli

Energia di Gibbs. introduciamo una nuova funzione termodinamica così definita. energia di Gibbs ( energia libera)

Energia di Gibbs. introduciamo una nuova funzione termodinamica così definita. energia di Gibbs ( energia libera) a, costanti Energia di Gibbs dh ds 0 dh ds 0 introduciamo una nuova funzione termodinamica così definita G = H S energia di Gibbs ( energia libera) Se lo stato del sistema cambia e è costante allora la

Dettagli

Tecnologia Meccanica prof. Luigi Carrino. Solidificazione e

Tecnologia Meccanica prof. Luigi Carrino. Solidificazione e Solidificazione e Difetti Cristallini nei Solidi FONDERIA Nella tecnica di fonderia il metallo, fuso nei forni, viene colato in una forma cava della quale, solidificando, assume la configurazione e le

Dettagli

VELOCITA di REAZIONE. Quali sono le dimensioni di una velocità di reazione?? E una definizione che ha senso NON all equilibrio!!!

VELOCITA di REAZIONE. Quali sono le dimensioni di una velocità di reazione?? E una definizione che ha senso NON all equilibrio!!! VELOCITA di REAZIONE Quali sono le dimensioni di una velocità di reazione?? E una definizione che ha senso NON all equilibrio!!! Data la reazione: aa + bb cc + dd v = - 1 Δ[A] = - 1 Δ[B] = 1 Δ[C] = 1 Δ[D]

Dettagli

La sinterizzazione rappresenta il processo che porta dalle polveri ad un compatto in genere più denso, meno poroso e più resistente (è il passaggio

La sinterizzazione rappresenta il processo che porta dalle polveri ad un compatto in genere più denso, meno poroso e più resistente (è il passaggio La sinterizzazione rappresenta il processo che porta dalle polveri ad un compatto in genere più denso, meno poroso e più resistente (è il passaggio da una situazione incoerente ad una coerente). Si parla

Dettagli

Dip. di Ingegneria Chimica, dei Materiali e della Produzione Industriale Università Federico II di Napoli. Corso di Laurea in Ingegneria Edile

Dip. di Ingegneria Chimica, dei Materiali e della Produzione Industriale Università Federico II di Napoli. Corso di Laurea in Ingegneria Edile Dip. di Ingegneria Chimica, dei Materiali e della Produzione Industriale Università Federico II di Napoli Corso di Laurea in Ingegneria Edile Corso di Tecnologia dei Materiali e Chimica Applicata (Prof.

Dettagli

La sinterizzazione rappresenta il processo che porta dalle polveri ad un compatto in genere più denso, meno poroso e più resistente (è il passaggio

La sinterizzazione rappresenta il processo che porta dalle polveri ad un compatto in genere più denso, meno poroso e più resistente (è il passaggio La sinterizzazione rappresenta il processo che porta dalle polveri ad un compatto in genere più denso, meno poroso e più resistente (è il passaggio da una situazione incoerente ad una coerente). Si parla

Dettagli

Cinetica Chimica. Cinetica chimica

Cinetica Chimica. Cinetica chimica Cinetica Chimica CH 3 Cl + NaOH CH 3 OH + NaCl Le reazioni chimiche possono decorrere con cinetica molto veloce (come le reazioni di salificazione di un acido con una base) o lenta (come alcune reazioni

Dettagli

Nei tre stadi della sinterizzazione possono essere definiti l evoluzione della densità e il modello geometrico di riferimento.

Nei tre stadi della sinterizzazione possono essere definiti l evoluzione della densità e il modello geometrico di riferimento. Nei tre stadi della sinterizzazione possono essere definiti l evoluzione della densità e il modello geometrico di riferimento. 1 Nella fase iniziale della sinterizzazione vengono creati i colletti tra

Dettagli

Cinetica chimica MECCANISMO <<Lo studio CINETICO fornisce invece queste informazioni>>

Cinetica chimica MECCANISMO <<Lo studio CINETICO fornisce invece queste informazioni>> Cinetica chimica La termodinamica studia gli aspetti energetici di una reazione nel senso che stabilisce se, da un punto di vista energetico, la reazione potrà avvenire o no. Niente, invece, dice sul tempo

Dettagli

14. Transizioni di Fase_a.a. 2009/2010 TRANSIZIONI DI FASE

14. Transizioni di Fase_a.a. 2009/2010 TRANSIZIONI DI FASE TRANSIZIONI DI FASE Fase: qualsiasi parte di un sistema omogenea, di composizione chimica costante e in un determinato stato fisico. Una fase può avere le stesse variabili intensive (P, T etc) ma ha diverse

Dettagli

Lezione n. 4. La superficie liquida

Lezione n. 4. La superficie liquida Lezione n. 4 La superficie liquida Limiti di fase Diagramma di stato: rappresentazione delle regioni di pressione e temperatura in cui le fasi sono stabili da un punto di vista termodinamico. Confini di

Dettagli

CINETICA CHIMICA E CATALISI

CINETICA CHIMICA E CATALISI CINETICA CHIMICA E CATALISI A (g) + B (g) AB (g) Reazione omogenea, irreversibile a T cost VELOCITA di REAZIONE : variazione, nell unità di tempo, della concentrazione delle sostanze reagenti A e B Tale

Dettagli

VELOCITÀ DI NUCLEAZIONE. Nuclei che si formano per unità tempo nell unità di volume

VELOCITÀ DI NUCLEAZIONE. Nuclei che si formano per unità tempo nell unità di volume ELOCITÀ DI NUCLEAZIONE Nuclei che si ormano per unità tempo nell unità di volume ν n s N n * Contributo di trasporto: requenza di salto ν Contributo termodinamico: concentrazione di nuclei 6/0/007 Scienza

Dettagli

Cinetica chimica E lo studio della velocità delle reazioni chimiche, delle leggi di velocità e dei meccanismi di reazione.

Cinetica chimica E lo studio della velocità delle reazioni chimiche, delle leggi di velocità e dei meccanismi di reazione. Cinetica chimica E lo studio della velocità delle reazioni chimiche, delle leggi di velocità e dei meccanismi di reazione. Es. 2H 2(g) + O 2(g) d 2H 2 O (l) K eq (25 C)=10 83 (ricavato da lnk=-δg /RT)

Dettagli

TERMODINAMICA 28/10/2015 SISTEMA TERMODINAMICO

TERMODINAMICA 28/10/2015 SISTEMA TERMODINAMICO TERMODINAMICA Studia quale è la forza propulsiva delle reazioni chimiche valutando le proprietà macroscopiche di un sistema. Si può in tale modo sapere se una reazione procede spontaneamente. Si occupa

Dettagli

La velocità di reazione

La velocità di reazione La velocità di reazione 1 Che cos è la velocità di reazione (I) Lo studio di tutti gli aspetti relativi alla velocità delle trasformazioni chimiche è affrontato dalla cinetica chimica. La velocità di reazione

Dettagli

Velocità di reazione. Consideriamo una generica reazione

Velocità di reazione. Consideriamo una generica reazione Velocità di reazione. Consideriamo una generica reazione Esprimiamo perciò la velocità di un processo chimico in un certo periodo di tempo tramite il rapporto tra la variazione di concentrazione di un

Dettagli

CINETICA CHIMICA. Ogni reazione chimica però impiega un certo tempo per raggiungere le condizioni di equilibrio.

CINETICA CHIMICA. Ogni reazione chimica però impiega un certo tempo per raggiungere le condizioni di equilibrio. Facendo reagire delle sostanze si arriva ad uno stato di equilibrio in cui le concentrazioni di reagenti e prodotto rispettano la legge di equilibrio chimico, definita da una costante di equilibrio. Ogni

Dettagli

Genesi del vetro: aspetti cinetici

Genesi del vetro: aspetti cinetici Genesi del vetro: aspetti cinetici Solidificazione: a T < T m!g solid < 0 nucleazione + accrescimento movimento contemporaneo degli atomi!s solid

Dettagli

Reazioni opposte. Reazioni opposte o reversibili A + B 2C (k 1 e k -1 )

Reazioni opposte. Reazioni opposte o reversibili A + B 2C (k 1 e k -1 ) Reazioni complesse Reazioni opposte o reversibili A B ( e - ) Reazioni consecutive A B C ( e ) Reazioni competitive o parallele A B ( ) A C ( ) Reazioni opposte Reazioni opposte o reversibili A + B C (

Dettagli

Equilibri chimici. Chimica

Equilibri chimici. Chimica Chimica Silvia LICOCCIA Professore Ordinario di Fondamenti Chimici per le Tecnologie Dipartimento di Scienze e Tecnologie Chimiche Università di Roma Tor Vergata Equilibri chimici Equilibrio Chimico Studio

Dettagli

Chimica Generale ed Inorganica: Programma del Corso

Chimica Generale ed Inorganica: Programma del Corso Chimica Generale ed Inorganica: Programma del Corso Gli atomi I legami chimici Forma e struttura delle molecole Le proprietà dei gas Liquidi e solidi Termodinamica Equilibri fisici Equilibri chimici Equilibri

Dettagli

Cinetica Chimica 1. esaminare quali condizioni debbono essere soddisfatte affinché una data reazione avvenga spontaneamente 2. esaminare quali sono i

Cinetica Chimica 1. esaminare quali condizioni debbono essere soddisfatte affinché una data reazione avvenga spontaneamente 2. esaminare quali sono i Cinetica Chimica 1. esaminare quali condizioni debbono essere soddisfatte affinché una data reazione avvenga spontaneamente 2. esaminare quali sono i fattori che influenzano il tempo richiesto affinché

Dettagli

La cinetica chimica. Si occupa dello studio dei meccanismi di reazione con i quali i reagenti si trasformano in prodotti (kinesis = movimento)

La cinetica chimica. Si occupa dello studio dei meccanismi di reazione con i quali i reagenti si trasformano in prodotti (kinesis = movimento) La cinetica chimica Si occupa dello studio dei meccanismi di reazione con i quali i reagenti si trasformano in prodotti (kinesis = movimento) omogenee Reazioni eterogenee Termodinamica: permette di prevedere

Dettagli

Valitutti, Falasca, Tifi, Gentile. Chimica. concetti e modelli.blu

Valitutti, Falasca, Tifi, Gentile. Chimica. concetti e modelli.blu Valitutti, Falasca, Tifi, Gentile Chimica concetti e modelli.blu 2 Capitolo 20 La velocità di reazione 3 Sommario 1. Che cos è la velocità di reazione 2. L equazione cinetica 3. Gli altri fattori che influiscono

Dettagli

Corso di Studi di Fisica Corso di Chimica

Corso di Studi di Fisica Corso di Chimica Corso di Studi di Fisica Corso di Chimica Luigi Cerruti www.minerva.unito.it Lezione 27-28 2010 Legge dell azione di massa Il caso dei gas: utilizziamo le pressioni parziali Per definizione le concentrazioni

Dettagli

La termochimica. Energia in movimento

La termochimica. Energia in movimento La termochimica Energia in movimento Sistema termodinamico La termodinamica è una scienza che studia proprietà macroscopiche della materia e prevede quali processi chimici e fisici siano possibili, in

Dettagli

Fisica per scienze ed ingegneria

Fisica per scienze ed ingegneria Serway, Jewett Fisica per scienze ed ingegneria Capitolo 19 Temperatura e principio zero della termodinamica I nostri sensi non sono affidabili per definire lo stato termico dei corpi. Ocorre un metodo

Dettagli

Centro Sviluppo Materiali S.p.A. Rome, Italy

Centro Sviluppo Materiali S.p.A. Rome, Italy Studio sulla formazione di grani spuri durante la solidificazione direzionale di componenti in superlega base Nichel Maria Rita Ridolfi, Oriana Tassa and Giovanni De Rosa Centro Sviluppo Materiali S.p.A.

Dettagli

Reazioni lente e reazioni veloci

Reazioni lente e reazioni veloci CINETICA CHIMICA Reazioni lente e reazioni veloci Cinetica Chimica Studio della velocità di reazione (v) Che cos è la velocità di reazione? è la diminuzione della concentrazione molare del reagente nell

Dettagli

La termochimica. Energia in movimento

La termochimica. Energia in movimento La termochimica Energia in movimento Sistema termodinamico La termodinamica è una scienza che studia proprietà macroscopiche della materia e prevede quali processi chimici e fisici siano possibili, in

Dettagli

Tecnologia Meccanica Proff. Luigi Carrino Antonio Formisano Solidificazione

Tecnologia Meccanica Proff. Luigi Carrino Antonio Formisano Solidificazione Solidificazione FONDERIA Nella tecnica di fonderia il metallo, fuso nei forni, viene colato in una forma cava della quale, solidificando, assume la configurazione e le dimensioni FONDERIA Stampo per fonderia

Dettagli

Capitolo 16 L energia si trasferisce

Capitolo 16 L energia si trasferisce Capitolo 16 L energia si trasferisce 1. L «ABC» dei trasferimenti energetici 2. Le reazioni scambiano energia con l ambiente 3. Durante le reazioni varia l energia chimica del sistema 4. L energia chimica

Dettagli

Transizione di fase liquido-vapore

Transizione di fase liquido-vapore Lezione 15 1. L equilibrio chimico dinamico 2. Reazioni chimiche e costante di equilibrio 3. Legge di azione di massa 4. Equilibrio in fase gassosa 5. Fattori che influenzano l equilibrio: il principio

Dettagli

Dalle soluzioni alla chimica del carbonio

Dalle soluzioni alla chimica del carbonio Dalle soluzioni alla chimica del carbonio Capitolo 9 Energia e velocità delle reazioni chimiche Unità 27 Energia di sistemi chimici 9.1 Energia di legame ed energia chimica 9.2 Primo principio della termodinamica

Dettagli

Lez 13 15/11/2016. Lezioni in didattica_fisica/did_fis1617/ E. Fiandrini Fis Sper e Appl Did 1617

Lez 13 15/11/2016. Lezioni in   didattica_fisica/did_fis1617/ E. Fiandrini Fis Sper e Appl Did 1617 Lez 13 15/11/2016 Lezioni in http://www.fisgeo.unipg.it/~fiandrin/ didattica_fisica/did_fis1617/ E. Fiandrini Fis Sper e Appl Did 1617 1 Il Calore ed energia q La temperatura di un corpo cambia come risultato

Dettagli

La risposta ad ogni quesito è scritta in carattere normale, ulteriori spiegazioni saranno scritte in corsivo.

La risposta ad ogni quesito è scritta in carattere normale, ulteriori spiegazioni saranno scritte in corsivo. La risposta ad ogni quesito è scritta in carattere normale, ulteriori spiegazioni saranno scritte in corsivo. ESERCIZIO 1 a) Dall osservazione del diagramma si evince che ad un elevata temperatura di fusione

Dettagli

v = Δ[P] = _ Δ[S] S P

v = Δ[P] = _ Δ[S] S P CINETICA ENZIMATICA Gli esperimenti di cinetica enzimatica si basano sulla determinazione della velocità di reazione, misurata come variazione della concentrazione del prodotto o del reagente in un dato

Dettagli

dn # Poiché il sistema è in equilibrio e T e p sono costanti, allora dovranno essere

dn # Poiché il sistema è in equilibrio e T e p sono costanti, allora dovranno essere 8 Equilibrio tra fasi estese Consideriamo un sistema termodinamico costituito da un singolo componente con due fasi estese α e β all equilibrio Per fasi estese si intende che la superficie di separazione

Dettagli

La stechiometria di una reazione chimica relaziona le masse di reagenti e prodotti tenendo conto della legge di conservazione della massa.

La stechiometria di una reazione chimica relaziona le masse di reagenti e prodotti tenendo conto della legge di conservazione della massa. La stechiometria di una reazione chimica relaziona le masse di reagenti e prodotti tenendo conto della legge di conservazione della massa. ChimicaGenerale_lezione17 1 L'Equilibrio Chimico Nella chimica

Dettagli

Valitutti, Falasca, Tifi, Gentile. Chimica. concetti e modelli.blu

Valitutti, Falasca, Tifi, Gentile. Chimica. concetti e modelli.blu Valitutti, Falasca, Tifi, Gentile Chimica concetti e modelli.blu 2 Capitolo 21 L equilibrio chimico 3 Sommario 1. L equilibrio dinamico 2. L equilibrio chimico: anche i prodotti reagiscono 3. La costante

Dettagli

Esploriamo la chimica

Esploriamo la chimica 1 Valitutti, Tifi, Gentile Esploriamo la chimica Seconda edizione di Chimica: molecole in movimento Capitolo 15 La termodinamica e la cinetica 1. Le reazioni producono energia 2. Il primo principio della

Dettagli

10/12/2018. L equilibrio dinamico. L equilibrio dinamico

10/12/2018. L equilibrio dinamico. L equilibrio dinamico Spesso, nel corso di una reazione, i reagenti non scompaiono del tutto: la reazione sembra arrestarsi ad un certo punto e prodotti e reagenti sono presenti contemporaneamente. Le reazioni non arrivano

Dettagli

In che differisce un vetro da un liquido?

In che differisce un vetro da un liquido? k k q E=E k=k In che differisce un vetro da un liquido? Richiamo: transizioni di fase L acqua Ad una data pressione esiste una temperatura definita alla quale il sistema cambia fase (Temperatura di transizione).

Dettagli

Energia di Gibbs. Questa equazione può essere espressa più semplicemente riferendosi ad una nuova funzione di stato così definita

Energia di Gibbs. Questa equazione può essere espressa più semplicemente riferendosi ad una nuova funzione di stato così definita a, costanti Energia di Gibbs dh ds 0 dh ds 0 Questa equazione può essere espressa più semplicemente riferendosi ad una nuova funzione di stato così definita G = H S energia di Gibbs ( energia libera) Se

Dettagli

Cinetica chimica. studia l influenza di variabili quali T, concentrazione dei reattivi, natura solvente, pressione...

Cinetica chimica. studia l influenza di variabili quali T, concentrazione dei reattivi, natura solvente, pressione... Cinetica chimica la cinetica chimica studia la velocità delle reazioni chimiche e i meccanismi attraverso cui i reagenti si trasformano in prodotti studia l influenza di variabili quali T, concentrazione

Dettagli

TERMODINAMICA. Studia le trasformazioni dei sistemi in relazione agli scambi di calore e lavoro. GENERALITÀ SUI SISTEMI TERMODINAMICI

TERMODINAMICA. Studia le trasformazioni dei sistemi in relazione agli scambi di calore e lavoro. GENERALITÀ SUI SISTEMI TERMODINAMICI TERMODINAMICA Termodinamica: scienza che studia le proprietà e il comportamento dei sistemi, la loro evoluzione e interazione con l'ambiente esterno che li circonda. Studia le trasformazioni dei sistemi

Dettagli

Velocità di Reazione. H ICl I HCl

Velocità di Reazione. H ICl I HCl Velocità di Reazione H 2 + 2 ICl I 2 + 2 HCl Cinetica Chimica ci dice se una reazione avviene spontaneamente. È indispensabile però sapere anche quanto impiega una reazione a raggiungere il proprio stato

Dettagli

17. VETROCERAMICA. Dott. Giuseppe Pagliara LEZIONI DI TECNOLOGIA CERAMICA

17. VETROCERAMICA. Dott. Giuseppe Pagliara LEZIONI DI TECNOLOGIA CERAMICA LEZIONI DI TECNOLOGIA CERAMICA ITS NATTA Direttore Prof. I. Amboni Via Europa, 15 -Bergamo Tel. 035/798106 Dott. Giuseppe Pagliara g.pagliara@pagliara.it 17. VETROCERAMICA PAGLIARA PRODOTTI CHIMICI SPA

Dettagli

Teoria delle Collisioni. k = fattore di fattore fattore. velocità specifica. frequenza sterico energetico. Reazione chimica. Urti fra molecole (atomi)

Teoria delle Collisioni. k = fattore di fattore fattore. velocità specifica. frequenza sterico energetico. Reazione chimica. Urti fra molecole (atomi) CINETICA CHIMICA -Velocità delle reazioni -Teoria del complesso attivato -Diagramma Ep/coordinate di reazione -Equazione di Arrhenius -Equazioni cinetiche semplici -Meccanismo di reazione -Catalisi e catalizzatori

Dettagli

EQUILIBRIO CHIMICO [riprendere la lezione: equazioni (inciso)]

EQUILIBRIO CHIMICO [riprendere la lezione: equazioni (inciso)] EQUILIBRIO CHIMICO [riprendere la lezione: equazioni (inciso)] a A + b B c C + d D Caso particolare: V d = k d [A] m *[B] n V i = k i [C] o *[D] p La velocità delle due reazioni dipende da k (d o i) (legata

Dettagli

1 e β(ǫ µ) ± 1. (1) n = e β(µ ǫ) (2)

1 e β(ǫ µ) ± 1. (1) n = e β(µ ǫ) (2) APPUNTI PER IL CORSO DI MECCANICA STATISTICA Numero medio d occupazione e condizione di degenerazione M. Falcioni, In un gas perfetto di particelle identiche, il numero di occupazione medio di uno stato

Dettagli

La cinetica chimica studia la velocità con cui avviene una reazione chimica. dc dt. dn dt. per reazioni che avvengono a V costante

La cinetica chimica studia la velocità con cui avviene una reazione chimica. dc dt. dn dt. per reazioni che avvengono a V costante Cinetica chimica La cinetica chimica studia la velocità con cui avviene una reazione chimica. a A + b B + l L + m M +... Velocità di reazione rispetto al componente i-esimo: v 1 = ± V dn dt (+) velocità

Dettagli

Il primo principio. Marina Cobal - Dipt.di Fisica - Universita' di Udine 1

Il primo principio. Marina Cobal - Dipt.di Fisica - Universita' di Udine 1 Il primo principio Universita' di Udine 1 Calore e lavoro Possiamo dare/prendere energia ad un sistema o in forma microscopica interagendo con le molecole direttamente fornendo/prelevando calore o in forma

Dettagli

Distribuzione di densità

Distribuzione di densità Distribuzione di densità Distribuzione di densità in presenza di forze conservative. A F dx A La forza conservativa esterna agisce su ciascuno degli N componenti del gas all interno del volume Adx. La

Dettagli

Capitolo 18 L equilibrio chimico

Capitolo 18 L equilibrio chimico Capitolo 18 L equilibrio chimico 1. L equilibrio dinamico 2. L equilibrio chimico: anche i prodotti reagiscono 3. La costante di equilibrio 4. Il quoziente di reazione 5. La costante di equilibrio e la

Dettagli

SISTEMI CHIMICI Si definiscono sistemi chimici le sostanze (reagenti e prodotti) che partecipano alle trasformazioni fisiche e chimiche della materia.

SISTEMI CHIMICI Si definiscono sistemi chimici le sostanze (reagenti e prodotti) che partecipano alle trasformazioni fisiche e chimiche della materia. TERMODINAMICA SISTEMI CHIMICI Si definiscono sistemi chimici le sostanze (reagenti e prodotti) che partecipano alle trasformazioni fisiche e chimiche della materia. Tutto ciò che circonda il sistema viene

Dettagli

Semplice introduzione ai principi della termodinamica. prof. Carlucci Vincenzo ITIS Einstein Potenza

Semplice introduzione ai principi della termodinamica. prof. Carlucci Vincenzo ITIS Einstein Potenza Semplice introduzione ai principi della termodinamica prof. Carlucci Vincenzo ITIS Einstein Potenza 1 Quando la scienza studia determinati problemi, la prima operazione da compiere è quella di individuare

Dettagli

Lo stato liquido: il modello

Lo stato liquido: il modello Lo stato liquido: il modello lemolecolesonoin moto perpetuo e casuale(moto Browniano) l'energia del moto: è dello stesso ordine di grandezza dell'energia di interazione tra le molecole dipende dalla temperatura(agitazione

Dettagli

Spesso le reazioni chimiche sono accompagnate da. Le reazioni che sviluppano calore sono dette reazioni esotermiche

Spesso le reazioni chimiche sono accompagnate da. Le reazioni che sviluppano calore sono dette reazioni esotermiche Spesso le reazioni chimiche sono accompagnate da sviluppo o assorbimento di calore. Le reazioni che sviluppano calore sono dette reazioni esotermiche Le reazioni che assorbono calore sono dette reazioni

Dettagli

Termodinamica chimica

Termodinamica chimica I processi naturali hanno un verso spontaneo di evoluzione (es. gas si espandono, caduta dei gravi nell aria, una palla che rotola su di un piano inclinato) E possibile condurre i processi opposti solo

Dettagli

Legge dell azione di massa. Misura sperimentale della costante di equilibrio. Corso di Studi di Fisica Corso di Chimica

Legge dell azione di massa. Misura sperimentale della costante di equilibrio. Corso di Studi di Fisica Corso di Chimica Corso di Studi di Fisica Corso di Chimica Luigi Cerruti www.minerva.unito.it Legge dell azione di massa Il caso dei gas: utilizziamo le pressioni parziali Lezione 7-8 1 Per definizione le concentrazioni

Dettagli

Cinetica chimica. Capitolo 13

Cinetica chimica. Capitolo 13 Cinetica chimica Capitolo 13 Cinetica chimica Termodinamica si verifica la reazione? Cinetica con che velocità si verifica la reazione? Velocità di reazione è la variazione di concentrazione di un reagente

Dettagli

Studio della velocità delle reazioni ed interpretazione sulla base dei meccanismi di reazione

Studio della velocità delle reazioni ed interpretazione sulla base dei meccanismi di reazione Cinetica chimica Studio della velocità delle reazioni ed interpretazione sulla base dei meccanismi di reazione E anche importante conoscere il grado con cui la reazione favorisce i prodotti all equilibrio

Dettagli

Corso di orientamento e preparazione ai Corsi di Laurea della Scuola di Medicina ad accesso programmato a.a. 2019/2020 CHIMICA

Corso di orientamento e preparazione ai Corsi di Laurea della Scuola di Medicina ad accesso programmato a.a. 2019/2020 CHIMICA Corso di orientamento e preparazione ai Corsi di Laurea della Scuola di Medicina ad accesso programmato a.a. 2019/2020 CHIMICA «Nulla si crea, nulla si distrugge, ma tutto si trasforma.» (Antoine-Laurent

Dettagli

Cinetica chimica. Fattori che influenzano la velocità di reazione. Espressione della velocità di reazione. Legge cinetica e le sue componenti

Cinetica chimica. Fattori che influenzano la velocità di reazione. Espressione della velocità di reazione. Legge cinetica e le sue componenti Cinetica chimica Fattori che influenzano la velocità di reazione Espressione della velocità di reazione Legge cinetica e le sue componenti Effetto della temperatura sulla velocità di reazione Velocità

Dettagli

CENNI DI NMR DINAMICO. - Testo consigliato: Stradi

CENNI DI NMR DINAMICO. - Testo consigliato: Stradi CENNI DI NMR DINAMICO - Testo consigliato: Stradi La branca della spettroscopia NMR indicata con il termine di NMR dinamico si occupa dell effetto dei processi di scambio chimico (in senso ampio) sugli

Dettagli

Tecnologia dei Materiali e Chimica Applicata Soluzione Esercitazione IV Prof. Dott. Bernhard Elsener

Tecnologia dei Materiali e Chimica Applicata Soluzione Esercitazione IV Prof. Dott. Bernhard Elsener ESERCIZIO 4.1 E dato il diagramma di stato del sistema Pb-Sn (figura 1). Figura 1 Diagramma di stato Pb-Sn 1. Determinare le fasi presenti, la loro quantità in percentuale e la loro composizione in una

Dettagli

Corso di Chimica Generale CL Biotecnologie

Corso di Chimica Generale CL Biotecnologie Corso di Chimica Generale CL Biotecnologie STATI DELLA MATERIA Prof. Manuel Sergi MATERIA ALLO STATO GASSOSO MOLECOLE AD ALTA ENERGIA CINETICA GRANDE DISTANZA TRA LE MOLECOLE LEGAMI INTERMOLECOLARI DEBOLI

Dettagli

Calorimetria. Principio zero Trasformazioni termodinamiche Lavoro termodinamico

Calorimetria. Principio zero Trasformazioni termodinamiche Lavoro termodinamico Calorimetria Principio zero Trasformazioni termodinamiche Lavoro termodinamico Stato di un sistema In Meccanica: lo stato di una particella è definito quando per ogni istante siano note, la posizione (x,

Dettagli

Termodinamica. Francesco Lai. Tecnologia Farmaceutica Applicata Dipartimento di Scienze della Vita e dell Ambiente Università degli Studi di Cagliari

Termodinamica. Francesco Lai. Tecnologia Farmaceutica Applicata Dipartimento di Scienze della Vita e dell Ambiente Università degli Studi di Cagliari Termodinamica Francesco Lai Tecnologia Farmaceutica Applicata Dipartimento di Scienze della Vita e dell Ambiente Università degli Studi di Cagliari Solubilità La solubilità di una sostanza (farmaco) ad

Dettagli

Tecnologia dei Materiali e Chimica Applicata Soluzione Esercitazione IV Prof. Dott. Bernhard Elsener

Tecnologia dei Materiali e Chimica Applicata Soluzione Esercitazione IV Prof. Dott. Bernhard Elsener Tecnologia dei Materiali e Chimica Applicata Soluzione Esercitazione IV ESERCIZIO 4.1 E dato il diagramma di stato del sistema Pb-Sn (figura 1). Figura 1 Diagramma di stato Pb-Sn 1. Determinare le fasi

Dettagli

a) determinare le fasi presenti, la loro quantità (percentuale) e la loro composizione in una lega Pb30% - Sn a 300, 200 e 184, 180 e 20 C.

a) determinare le fasi presenti, la loro quantità (percentuale) e la loro composizione in una lega Pb30% - Sn a 300, 200 e 184, 180 e 20 C. ESERCIZIO 1 E dato il diagramma di stato del sistema Pb-Sn (figura). a) determinare le fasi presenti, la loro quantità (percentuale) e la loro composizione in una lega Pb30% - Sn a 300, 200 e 184, 180

Dettagli

CONCETTO DI ASINTOTO. Asintoto verticale Asintoto orizzontale Asintoto obliquo

CONCETTO DI ASINTOTO. Asintoto verticale Asintoto orizzontale Asintoto obliquo CONCETTO DI ASINTOTO Asintoto e' una parola che deriva dal greco: a privativo che significa no e sympìptein che significa congiungere cioe' significa che non tocca, in pratica si tratta di una retta che

Dettagli

Nella figura è dato il diagramma di stato di una lega Cu-Be (zona ricca in Cu).

Nella figura è dato il diagramma di stato di una lega Cu-Be (zona ricca in Cu). Esercizio 5.1 Nella figura è dato il diagramma di stato di una lega Cu-Be (zona ricca in Cu). a) Spiegare perché la solubilità degli atomi di berillio nel reticolo di rame aumenta all aumentare della temperatura

Dettagli

Corso di Studi di Fisica Corso di Chimica

Corso di Studi di Fisica Corso di Chimica Corso di Studi di Fisica Corso di Chimica Luigi Cerruti www.minerva.unito.it Lezioni 25-26 2009 Programma: a che punto siamo? Tre tipi di Sistema Un richiamo Sistema isolato: Non scambia energia e materia

Dettagli

Le reazioni chimiche

Le reazioni chimiche Le reazioni chimiche Reazioni di sintesi Reazioni di sintesi o di combinazione diretta: A + B à AB. Nelle reazioni di sintesi due o più atomi o molecole reagiscono tra loro per dare un unico composto come

Dettagli

Separazione di fase nel vetro

Separazione di fase nel vetro Separazione di fase nel vetro Energia libera di miscela: ΔG m = ΔH m - T ΔS m entropia - ΔS m entalpia - ΔH m A,B affini Caso ideale A,B poco affini Termodinamica strutturale, J.H. Brophy, R.M. Rose, J.

Dettagli

Velocità di reazione Una trasformazione chimica modifica completamente la natura delle sostanze iniziali ( i reagenti), formando altre specie (i prodo

Velocità di reazione Una trasformazione chimica modifica completamente la natura delle sostanze iniziali ( i reagenti), formando altre specie (i prodo Dinamica chimica (cinetica) Studio della velocità di reazione Bibliografia David W. Oxtoby, Norman H. Nachtrieb, Wade A. Freeman Chimica Edises Mario Nardelli Chimica generale Darrell D. Ebbing, Steven

Dettagli

SOLUZIONE Esercitazione 1 La soluzione è scritto normale, ulteriori spiegazioni (non necessarie per rispondere alle domande) in corsivo.

SOLUZIONE Esercitazione 1 La soluzione è scritto normale, ulteriori spiegazioni (non necessarie per rispondere alle domande) in corsivo. SOLUZIONE Esercitazione 1 La soluzione è scritto normale, ulteriori spiegazioni (non necessarie per rispondere alle domande) in corsivo. ESERCIZIO 1 a) Dalla osservazione del diagramma, si evince che ad

Dettagli

EQUILIBRIO CHIMICO. Nella reazione omogenea e reversibile: v 1 A (g) + B (g) v 2. C (g) + D (g)

EQUILIBRIO CHIMICO. Nella reazione omogenea e reversibile: v 1 A (g) + B (g) v 2. C (g) + D (g) EQUILIBRIO CHIMICO Nella reazione omogenea e reversibile: v 1 A (g) + B (g) v 2 C (g) + D (g) le velocità della reazione diretta e inversa sono esprimibili in funzione delle concentrazioni dei reagenti

Dettagli

CAPITOLO III TEORIA DELLO STATO VETROSO : APPROCCIO CINETICO

CAPITOLO III TEORIA DELLO STATO VETROSO : APPROCCIO CINETICO CAPITOLO III TEORIA DELLO STATO VETROSO : APPROCCIO CINETICO Nel capitolo precedente sono stati analizzati i modelli teorici dello stato vetroso: sulla base di modelli strutturali si tenta di dare una

Dettagli

Cinetica chimica. Le reazioni possono durare un microsecondo, un giorno o un secolo.

Cinetica chimica. Le reazioni possono durare un microsecondo, un giorno o un secolo. Cinetica chimica Cinetica chimica Le reazioni possono durare un microsecondo, un giorno o un secolo. Le esplosioni sono dovute ai grandi volumi di gas caldi liberati da reazioni estremamente rapide. La

Dettagli

TERMODINAMICA I PRINCIPIO DELLA TERMODINAMICA DU = Q - W

TERMODINAMICA I PRINCIPIO DELLA TERMODINAMICA DU = Q - W TERMODINAMICA Scambi di CALORE e LAVORO tra: SISTEMA AMBIENTE UNIVERSO APERTO SCAMBIA ENERGIA E MATERIA SISTEMA CHIUSO SCAMBIA ENERGIA, NON MATERIA ISOLATO NON SCAMBIA ENERGIA NE MATERIA ENERGIA INTERNA

Dettagli

DIAGRAMMI DI STATO Scopo e approssimazione La temperatura e fasi Regola della leva

DIAGRAMMI DI STATO Scopo e approssimazione La temperatura e fasi Regola della leva DIAGRAMMI DI STATO Scopo e approssimazione I diagrammi di stato binari sono uno dei vari metodi che vengono utilizzati per poter capire quando un certo elemento può essere contenuto nel reticolo cristallino

Dettagli

Energia e Lavoro. In pratica, si determina la dipendenza dallo spazio invece che dal tempo

Energia e Lavoro. In pratica, si determina la dipendenza dallo spazio invece che dal tempo Energia e Lavoro Finora abbiamo descritto il moto dei corpi (puntiformi) usando le leggi di Newton, tramite le forze; abbiamo scritto l equazione del moto, determinato spostamento e velocità in funzione

Dettagli

Cinetica chimica. studia la velocità a cui decorrono le reazioni chimiche una velocità è la variazione di una proprietà per unità di tempo:

Cinetica chimica. studia la velocità a cui decorrono le reazioni chimiche una velocità è la variazione di una proprietà per unità di tempo: Cinetica chimica Cosa è la velocità di reazione e fattori che la influenzano Effetto concentrazione e temperatura Equazione di Arrhenius Molecolarità reazione. Energia di attivazione e catalisi Cinetica

Dettagli

Termodinamica. Scienza che studia le relazioni tra il calore e le altre forme di energia coinvolte in un processo fisico o chimico

Termodinamica. Scienza che studia le relazioni tra il calore e le altre forme di energia coinvolte in un processo fisico o chimico Termodinamica Scienza che studia le relazioni tra il calore e le altre forme di energia coinvolte in un processo fisico o chimico La termodinamica fa uso di modelli astratti per rappresentare sistemi e

Dettagli

Sistema termodinamico: porzione di universo separata da tutto il resto del mondo. Ambiente esterno confini del sistema

Sistema termodinamico: porzione di universo separata da tutto il resto del mondo. Ambiente esterno confini del sistema Termodinamica: concetti di base Sistema termodinamico: porzione di universo separata da tutto il resto del mondo Ambiente esterno confini del sistema sistema Stato del sistema: definito dal valore delle

Dettagli