Monitor dei Distretti del Piemonte. Servizio Studi e Ricerche Settembre 2014

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1 Monitor dei Distretti del Piemonte Servizio Studi e Ricerche

2 Monitor dei distretti del Piemonte Executive summary 2 1. L export degli distretti tradizionali del Piemonte 3 2. L export dei 2 poli tecnologici del Piemonte 7 3. La CIG nei distretti e nei poli tecnologici piemontesi 8 Appendice metodologica 9 Trimestrale n. 15 Intesa Sanpaolo Servizio Studi e Ricerche Industry and Banking A cura di: Giovanni Foresti Database management: Angelo Palumbo

3 Executive summary Nel secondo trimestre del 2014 l export dei distretti del Piemonte ha registrato un aumento tendenziale pari al 6,5%. Si tratta di un ritmo di crescita sostenuto, il più elevato nel panorama distrettuale italiano. Ancora una volta i distretti piemontesi hanno fatto meglio dell intero manifatturiero piemontese (+6,5% vs. +2%). E inoltre confermata la maggiore dinamicità rispetto ai principali competitor europei: l export di manufatti tedesco, infatti, ha subito un calo dello 0,3%, mentre quello francese ha lasciato sul terreno il -1,2%. Nel complesso dei primi sei mesi dell anno i distretti piemontesi hanno addirittura registrato un progresso del 7,8%. E stata così toccata la cifra record di 3,2 miliardi di euro, un valore mai raggiunto prima nella storia dei distretti industriali della regione nel primo semestre dell anno. Ancora una volta le esportazioni della regione sono state trainate dal balzo dei valori esportati dall oreficeria di Valenza (+24,1% nel secondo trimestre del 2014). Ha mantenuto un profilo di crescita positivo anche il tessile di Biella, in progresso ormai da cinque trimestri consecutivi. Bene anche la rubinetteria e il valvolame di Cusio-Valsesia (+2,9%) e il caffè, le confetterie e il cioccolato torinese (+,7%). Pur mostrando segnali di decelerazione a causa della crisi russaucraina, si sono mantenuti in territorio positivo i vini di Langhe, Roero e Monferrato (+1,8%). Tra i principali distretti della regione è poi tornato a crescere, seppure lievemente, l export di dolci di Alba e Cuneo (+2,2%). Sono aumentate, seppure a tassi contenuti, anche le esportazioni di nocciola e frutta piemontese (+4%), riso di Vercelli (+0,5%) e macchine tessili di Biella (+2%). Hanno, invece, chiuso il secondo trimestre in lieve territorio negativo i casalinghi di Omegna (-0,1%) e i frigoriferi industriali di Casale Monferrato (-0,9%). In termini di sbocchi commerciali, le esportazioni dei distretti piemontesi sono cresciute soprattutto nei mercati maturi (+7,6% la variazione tendenziale nel secondo trimestre del 2014) e, in particolare, in Svizzera, Stati Uniti, Francia e Spagna. Si sono invece fermati il mercato tedesco e quello russo, evidentemente colpito dalla crisi russa-ucraina. I dati relativi agli ammortizzatori sociali offrono un quadro meno positivo rispetto a quello che emerge dai dati di commercio estero, scontando anche le criticità che continuano a caratterizzare il mercato interno. Nei primi otto mesi del 2014 le ore autorizzate di CIG straordinaria si sono mantenute su livelli storicamente elevati. In evidenza, in particolare, la rubinetteria e il valvolame di Cusio-Valsesia (1,38 milioni di ore autorizzate di CIG straordinaria) e il tessile di Biella (1,06 milioni). Intesa Sanpaolo Servizio Studi e Ricerche 2

4 1. L export degli distretti tradizionali del Piemonte Nel secondo trimestre del 2014 l export dei distretti del Piemonte ha registrato un aumento tendenziale pari al 6,5% (Fig. 1.1). Si tratta di un ritmo di crescita sostenuto, il più elevato nel panorama distrettuale italiano (Tab. 1.1). Solo Veneto ed Emilia Romagna hanno avvicinato le performance piemontesi, mostrando un progresso rispettivamente pari al 5,5% e al 5,8%. Fig. 1.1 Export dei distretti italiani e del Piemonte a confronto (variazione %) 30 Italia 20 Piemonte 0 6,5 3, Tab. 1.1 Le esportazioni distrettuali nelle regioni italiane nel secondo trimestre del 2014 Milioni di euro Var. % tendenziale trim. 20 trim Differenza tra 2014 e 20 trim sem Nord-Ovest, di cui: 6.715, ,4 147,0 2,2 4,7 Piemonte 1.530, ,4 0,0 6,5 7,8 Lombardia 5.1, ,1 59,3 1,2 3,9 Nord-Est 8.956, ,3 467,3 5,2 5,0 Veneto 4.649, ,6 257,4 5,5 4,9 Emilia-Romagna 2.732, ,9 158,3 5,8 4,9 Friuli-Venezia Giulia 1.206, ,5 57,3 4,8 7,5 Trentino-Alto Adige 367,9 362,2-5,7-1,5-0,2 Centro, di cui: 4.035,5 4.6,2 0,7 2,5 4,1 Toscana 3.054, ,4 3,5 4,0 5,7 Umbria 153,0 154,4 1,4 0,9 2,2 Marche 807,4 779,6-27,9-3,5-1,5 Sud, di cui: 1.370,8 1.3,9-56,9-4,2-2,1 Sicilia 74,5 76,7 2,1 2,9-3,2 Puglia 599,9 599,5-0,5-0,1 3,3 Abruzzo 8,9 1,9-16,0 -,4 -,4 Campania 535,1 489,0-46,1-8,6-6,1 Totale distretti , ,7 658,1 3,1 4,2 Ancora una volta i distretti piemontesi hanno fatto meglio dell intero manifatturiero piemontese (+6,5% vs. +2%; Fig. 1.2). E inoltre confermata la maggiore dinamicità rispetto ai principali competitor europei: l export di manufatti tedesco, infatti, ha subito un calo dello 0,3%, mentre quello francese ha lasciato sul terreno il -1,2%. I distretti piemontesi, pertanto, si sono nuovamente confermati tra le aree più dinamiche della regione, capaci di trainare sui mercati esteri l intero tessuto produttivo piemontese. Nel secondo trimestre dell anno la metà circa dell aumento dell export regionale di manufatti (pari in valore Intesa Sanpaolo Servizio Studi e Ricerche 3

5 assoluto a 2,6 milioni di euro) è infatti stato spiegato dalle aree distrettuali (+0 milioni di euro) 1. Fig. 1.2 Evoluzione dell export nel secondo trimestre del 2014 a confronto (var. % tendenziale) Distretti piemontesi 6,5 Fig. 1.3 Evoluzione dell export nel primo semestre del 2014 (var. % tendenziale) Distretti piemontesi 7,8 Distretti italiani 3,1 Distretti italiani 4,2 Manufatturiero piemontese 2,0 Manufatturiero piemontese 4,5 Manifatturiero italiano 1,2 Manifatturiero italiano 1,6 Manifatturiero tedesco -0,3 Manifatturiero tedesco 1,2 Manufatturiero francese -1,2 Manufatturiero francese -0, Nota: aree non distrettuali: a parità di specializzazione produttiva dei distretti Nota: aree non distrettuali: a parità di specializzazione produttiva dei distretti. Nel complesso dei primi sei mesi dell anno i distretti piemontesi hanno addirittura registrato un progresso del 7,8%, ben al di sopra della media italiana e dei nostri principali competitor europei (Francia e Germania). E stata così toccata la cifra record di 3,2 miliardi di euro, un valore mai raggiunto prima nella storia dei distretti industriali nel primo semestre dell anno (Fig. 1.4). Fig. 1.4 Evoluzione delle esportazioni dei distretti industriali italiani (miliardi di euro) 3,5 3,2 2,9 2,8 2,8 3,0 3,0 3,0 3,2 2,6 2,5 2,5 2,3 2,2 2,0 sem. '06 sem. '07 sem. '08 sem. ' sem. ' sem. ' sem. ' sem. ' sem. '14 Nel secondo trimestre del 2014, nove distretti su un totale di undici monitorati hanno registrato un aumento dei valori esportati. Solo i casalinghi di Omegna (penalizzati dai mercati tedesco e austriaco) e i frigoriferi industriali di Casale Monferrato hanno accusato un lieve calo delle esportazioni (-0,1% e -0,9% rispettivamente). Ancora una volta le esportazioni della regione sono state trainate dal balzo dei valori esportati dall oreficeria di Valenza (+24,1% nel secondo trimestre del 2014; Tab. 1.2) che ha toccato nuovi livelli record in Svizzera e ha registrato un ottima crescita in Francia, a Hong Kong, negli Stati Uniti, in Spagna e negli Emirati Arabi Uniti. 1 Nel valutare questo risultato si tenga conto che il peso delle esportazioni dei distretti piemontesi è pari al 16% dell export totale di manufatti del Piemonte. Intesa Sanpaolo Servizio Studi e Ricerche 4

6 Tab. 1.2 Evoluzione delle esportazioni dei distretti del Piemonte (i distretti sono ordinati per contributo alla crescita delle esportazioni nel secondo trimestre del 2014) Milioni di euro Var. % tendenziali trim. 20 trim Differenza tra T 2014 e T 20 trim sem Totale distretti Piemonte 1.530, ,4 0,0 6,5 7,8 Oreficeria di Valenza 252,0 3,8 60,8 24,1 36,5 Tessile di Biella 270,8 282,8,1 4,5 4,7 Rubinetteria e valvolame Cusio-Valsesia 3,8 318,6 8,9 2,9 2,8 Caffè, confetterie e cioccolato torinese 78,3 86,6 8,3,7 8,0 Vini di Langhe, Roero e Monferrato 293,7 299,0 5,3 1,8 5,2 Dolci di Alba e Cuneo 144,3 147,5 3,2 2,2-3,0 Nocciola e frutta piemontese 34,4 35,8 1,4 4,0 7,0 Macchine tessili di Biella 22,8 23,3 0,5 2,0 5,5 Riso di Vercelli 40,0 40,2 0,2 0,5 0,6 Casalinghi di Omegna 14,0 14,0 0,0-0,1-3,3 Frigoriferi industriali di Casale Monferrato 70,5 69,8-0,6-0,9-3,0 Ha mantenuto un profilo di crescita positivo anche il tessile di Biella, in progresso ormai da cinque trimestri consecutivi. Le esportazioni del distretto, nonostante il forte arretramento subito in Cina, sono aumentate grazie all evoluzione positiva delle vendite in Svizzera, Francia, Romania, Bulgaria, Turchia, Portogallo e Stati Uniti. Al terzo e al quarto posto per contributo alla crescita dei distretti piemontesi si posizionano la rubinetteria e il valvolame di Cusio-Valsesia (+2,9%) e il caffè, le confetterie e il cioccolato torinese (+,7%). Il primo, in crescita da tre trimestri, è riuscito a superare le difficoltà incontrate nei suoi tre principali sbocchi commerciali (Germania, Francia e Regno Unito) facendo leva sui buoni risultati ottenuti negli Stati Uniti, in Spagna e Russia. Il secondo è in crescita ormai da quindici trimestri consecutivi e ha potuto contare sul balzo delle vendite in Spagna e sulle buone performance conseguite in Australia, Regno Unito e Svizzera. Pur mostrando segnali di decelerazione dopo la corsa della seconda metà del 20 (quando raggiunse una crescita del 20% circa), si è mantenuto in territorio positivo il distretto dei vini di Langhe, Roero e Monferrato (+1,8%). Le vendite di questo distretto, nonostante la battuta d arresto subita in Russia (-62,3% la variazione tendenziale nel periodo aprile-giugno) e in Germania (-7,4%), è riuscito a crescere grazie ai risultati ottenuti nel Regno Unito e negli Stati Uniti, cui si è aggiunto il contributo di alcuni mercati di dimensioni minori. E poi tornato a crescere, seppure lievemente, l export di dolci di Alba e Cuneo (+2,2%) che nei trimestri precedenti era stato condizionato dall apertura di nuovi stabilimenti produttivi della Ferrero in Turchia e in Messico. Cina, Germania, Emirati Arabi Uniti, Arabia Saudita e India sono i mercati in cui il distretto è cresciuto maggiormente. Sono aumentate, seppure a tassi contenuti, anche le esportazioni di nocciola e frutta piemontese (+4% la variazione tendenziale nel secondo trimestre; bene in Francia, Arabia Saudita, Regno Unito, Egitto), di riso di Vercelli (+0,5% e in crescita in Germania, Svizzera, Stati Uniti) e di macchine tessili di Biella (+2% e nuovamente in crescita in Cina e India). In termini di sbocchi commerciali, le esportazioni dei distretti piemontesi sono cresciute soprattutto nei mercati maturi (+7,6% la variazione tendenziale nel secondo trimestre del 2014; Fig. 1.5) e, in particolare, in Svizzera (oreficeria di Valenza), Stati Uniti (oreficeria di Valenza, rubinetteria e valvolame Cusio-Valsesia, vini di Langhe, Roero e Monferrato, tessile di Biella), Francia (oreficeria di Valenza) e Spagna (caffè, confetterie e cioccolato torinese, rubinetteria e valvolame Cusio-Valsesia). Intesa Sanpaolo Servizio Studi e Ricerche 5

7 Si è invece fermato il mercato tedesco (Tab. 1.4), dove hanno subito una battuta d arresto i vini di Langhe, Roero e Monferrato, i frigoriferi industriali di Casale Monferrato, il tessile di Biella e il caffè, le confetterie e il cioccolato torinese. Le esportazioni dei distretti piemontesi hanno poi risentito della crisi russa-ucraina, come è evidente dal forte calo delle vendite sia in Russia (-23,9% nel secondo trimestre del 2014 a causa soprattutto del crollo delle vendite dei vini di Langhe, Roero e Monferrato, (-62,3%) sia in Ucraina (-59,3%). Fig. 1.5 Export dei distretti del Piemonte verso mercati nuovi e maturi a confronto (variazione % tendenziale) 40 Mercati avanzati 30 Nuovi mercati 20 7,6 3, Nuovi mercati: insieme delle economie mondiali escluse quelle di più antica industrializzazione (UE 15, Stati Uniti, Svizzera, Norvegia, Canada, Australia e Giappone). Tab. 1.3 I mercati dove la crescita dell export dei distretti è stata più elevata (in milioni di euro) nel trimestre del 2014 Milioni di euro Var. % tendenziali trim. 20 trim Differenza tra trim sem.2014 T 2014 e T 20 Totale, di cui: 1.530, ,4 0,0 6,5 7,8 Svizzera 200,8 226,5 25,7,8 31,1 Stati Uniti 92,5 1,1 18,6 20,1 16,5 Francia 171,0 187,4 16,4 9,6 7,3 Spagna 45,4 59,2,8 30,3 18,8 Hong Kong 34,2 41,9 7,7 22,5 16,5 Arabia Saudita,8 20,3 7,5 58,2 24,9 Emirati Arabi Uniti,0 19,9 6,9 53,3 27,8 Paesi Bassi 30,6 36,7 6,2 20,1 9,9 Portogallo 15,2 19,9 4,7 31,1,5 Turchia 21,5 25,8 4,3 20,2-7,1 Tab. 1.4 I 7 mercati dove il calo dell export dei distretti è stato più pronunciato (in milioni di euro) nel trimestre 2014 Milioni di euro Var. % tendenziali trim. 20 trim Differenza tra trim sem T 2014 e T 20 Austria 28,1 24,9-3,2 -,3 -,2 Cina 60,5 56,6-3,9-6,5-5,5 Ucraina 7,8 3,2-4,6-59,3-47,4 Sudafrica,6 5,8-5,8-50,3-47,9 Russia 33,7 25,6-8,1-23,9-18,2 Brasile 15,7 6,9-8,7-55,7-30,8 Germania 207,1 195,9 -,2-5,4-2,2 Intesa Sanpaolo Servizio Studi e Ricerche 6

8 2. L export dei 2 poli tecnologici del Piemonte Nel secondo trimestre del 2014 è proseguita la crescita delle esportazioni dei due poli tecnologici del Piemonte (+,5% la variazione tendenziale; Tab. 2.1), grazie alla spinta dell aeronautica di Torino (+26,2%) che ha beneficiato del traino degli Stati Uniti, di gran lunga prima destinazione commerciale per il polo. Al pari di gran parte dei poli ICT italiani, si è portato in territorio lievemente negativo l ICT di Torino (-3%), penalizzato dagli arretramenti subiti in Francia, Spagna e Regno Unito, non controbilanciati dai progressi emersi in Polonia, Stati Uniti e Cina. Tab. 2.1 Evoluzione delle esportazioni dei poli tecnologici del Piemonte nel secondo trimestre del 2014 Milioni di euro Var. % tendenziali trim. 20 trim Differenza tra trim sem T 2014 e T 20 Poli italiani 6.556, ,7-3,8-1,9-1,8 Poli del Piemonte 396,8 446,3 49,5,5 8,7 Polo aeronautico di Torino 2,7 265,8 55,1 26,2,4 Polo ICT di Torino 186,2 180,5-5,6-3,0 2,8 Intesa Sanpaolo Servizio Studi e Ricerche 7

9 3. La CIG nei distretti e nei poli tecnologici piemontesi I dati relativi agli ammortizzatori sociali offrono un quadro meno positivo rispetto a quello che emerge dai dati di commercio estero, scontando anche le criticità che continuano a caratterizzare il mercato interno. Nei primi otto mesi del 2014 le ore autorizzate di CIG 2 (cassa integrazione guadagni) straordinaria (attivata per situazioni di crisi strutturale delle imprese) 3 si sono mantenute su livelli storicamente elevati nei distretti tradizionali piemontesi (Fig. 3.1). Spiccano, in modo particolare, la rubinetteria e il valvolame di Cusio-Valsesia (1,38 milioni di ore autorizzate di CIG straordinaria) e il tessile di Biella (1,06 milioni). Si è poi solo marginalmente ridotto il ricorso alla CIG ordinaria (richiesta dalle imprese nelle fasi di ripiegamento ciclico) 4 che resta su livelli molto elevati nella rubinetteria e valvolame di Cusio-Valsesia e nei frigoriferi industriali di Casale Monferrato. Nei poli tecnologici il ricorso alla CIG straordinaria ha addirittura mostrato segnali di accelerazione (Fig. 3.2) e ha toccato un nuovo massimo storico nell ICT di Torino (2,5 milioni di ore autorizzate). Anche nel nuovo anno, pertanto, sembrano confermate le criticità presenti sul mercato interno che stanno penalizzando gli operatori meno aperti ai mercati internazionali. Fig. 3.1 Monte ore di CIG autorizzate nei distretti industriali del Piemonte nei primi otto mesi dell anno (milioni di ore) ,7 3,0 3 2,4 0,3 0 Ordinaria Straordinaria In deroga Totale Nota: sono esclusi i distretti agro-alimentari. Fonte: elaborazione su dati INPS Fig. 3.2 Monte ore di CIG autorizzate nei poli tecnologici del Piemonte nei primi otto mesi dell anno (milioni di ore) 6, ,6 4,5 3,5 3,0 1,5 0,9 0,1 0,0 Ordinaria Straordinaria In deroga Totale Fonte: elaborazione su dati INPS 2 Il dato CIG dei distretti è stato ricavato assegnando a ciascun distretto la specializzazione produttiva fornita dalla banca dati INPS. Poiché i settori di specializzazione INPS risultano talvolta più ampi degli effettivi settori di specializzazione distrettuali, il calcolo del monte ore potrebbe risultare sovrastimato. Si segnala come l INPS abbia recentemente messo a disposizione i dati di Cassa Integrazione Guadagni ripartiti per classe merceologica Ateco 2002 a 2 digit. E stato quindi eseguito l incrocio tra dati provinciali e categoria industriale ricorrendo a tale classificazione. Si segnala inoltre come il calcolo delle ore di Cassa comprenda, oltre ai settori manifatturieri, anche i settori dei servizi, utile per identificare meglio lo status di alcuni distretti dell informatica. Quest ultimo risulta particolarmente importante per fotografare con più precisione la situazione del mercato del lavoro dei distretti tecnologici, come ad esempio, l ICT di Torino. In questo paragrafo non viene considerato il monte ore di CIG dei distretti agro-alimentari. 3 La Cassa straordinaria è adottata quando l azienda si trova a fronteggiare processi di ristrutturazione, riorganizzazione, riconversione o in caso di crisi aziendale, fallimento, concordato preventivo, liquidazione coatta amministrativa e amministrazione straordinaria. 4 La CIGO è rivolta alle aziende industriali non edili e alle aziende industriali e artigiane dell edilizia e del settore lapideo che sospendono o riducono l attività aziendale a causa di eventi temporanei e transitori quali ad esempio la mancanza di commesse, le avversità atmosferiche. Può essere concessa per settimane, più eventuali proroghe fino a mesi; in alcune aree territoriali il limite è elevato a 24 mesi. Intesa Sanpaolo Servizio Studi e Ricerche 8

10 Appendice metodologica Non è facile monitorare l evoluzione congiunturale dei distretti industriali. Le uniche informazioni aggiornate disponibili a livello territoriale (provinciale) riguardano le esportazioni espresse a prezzi correnti (dati trimestrali). La congiuntura dei distretti può essere pertanto approssimata in un modo molto grezzo, con un maggiore grado di confidenza solo per i distretti fortemente export-oriented (non ci sono, infatti, dati sul mercato interno) e per quelli che producono beni non troppo specifici (non abbiamo statistiche su micro-settori ad esempio come coltelli e forchette ). I distretti analizzati costituiscono una sintesi di quelli individuati dalla Federazione dei distretti italiani, dall Istat, dalla Fondazione Edison e dalle Leggi regionali che censiscono i distretti stessi. Poiché il presente lavoro ha finalità soprattutto quantitative a livello del sistema distretti nel suo complesso, ci si è concentrati solo sui distretti che potevano essere ben rappresentati dai dati Istat disponibili sul commercio estero a livello provinciale. Vale la pena precisare che i dati Istat provinciali si riferiscono alle export espresse a prezzi correnti e, pertanto, non tengono conto dei fenomeni inflativi, ovvero delle variazioni di prezzo non dovute a miglioramenti qualitativi dei beni prodotti. Questi dati devono, pertanto, essere valutati con cautela poiché l evoluzione positiva (negativa) dell export può nascondere aumenti (diminuzioni) di prezzo legati all andamento delle quotazioni delle materie prime. In questo numero del Monitor l evoluzione delle esportazioni nel 2014 è calcolata confrontando i dati provvisori nel 2014 con i dati revisionati del 20. Le variazioni calcolate per il 20 sono ottenute dal confronto tra dati revisionati del 20 e dati definitivi del 20. Intesa Sanpaolo Servizio Studi e Ricerche 9

11 Le pubblicazioni sui Distretti del Servizio Studi e Ricerche Studi sui distretti industriali Monografie sui principali distretti industriali italiani Il distretto del mobile della Brianza, Marzo 2003 Il distretto del mobile del Livenza e Quartiere del Piave, Agosto 2003 Il distretto della calzatura sportiva di Montebelluna, Agosto 2003 Il distretto del tessile abbigliamento di Schio-Thiene-Valdagno, Settembre 2003 Il distretto delle piastrelle di Sassuolo, Dicembre 2003 Il distretto della calzetteria di Castel Goffredo, Gennaio 2004 Il distretto dei metalli di Lumezzane, Febbraio 2004 Il distretto del tessile abbigliamento di Prato, Marzo 2004 Il distretto del mobile di Pesaro, Giugno 2004 Il distretto dell occhialeria di Belluno, Settembre 2004 Il distretto della concia di Arzignano, Settembre 2004 Il distretto delle calzature di Fermo, Febbraio 2005 Il distretto tessile di Biella, Marzo 2005 Il distretto della sedia di Manzano, Maggio 2005 Il distretto serico di Como, Agosto 2005 Il distretto della calzetteria di Castel Goffredo (aggiornamento), Novembre 2005 Il distretto dei prodotti in pelle e cuoio di Santa Croce sull Arno, Dicembre 2005 Il distretto della concia di Arzignano (aggiornamento), Aprile 2006 Il distretto del mobile imbottito della Murgia, Giugno 2006 I distretti italiani del mobile, Maggio 2007 Il distretto conciario di Solofra, Giugno 2007 Il distretto dei prodotti in pelle e cuoio di Santa Croce sull Arno (aggiorn.), Settembre 2007 Il distretto della calzatura del Brenta, Ottobre 2007 Il distretto della calzatura veronese, Dicembre 2007 Il Polo fiorentino della pelle, Luglio 2008 Il distretto dei casalinghi di Omegna, Novembre 2008 Il distretto della calzatura di San Mauro Pascoli, Febbraio 20 Il distretto metalmeccanico del Lecchese, Giugno 20 I distretti calzaturieri del sud: Casarano, il Nord Barese e il Napoletano, Settembre 20 Il distretto della maglieria e dell abbigliamento di Carpi, Marzo 20 Il distretto delle macchine agricole di Modena e Reggio Emilia, Marzo 20 I distretti veneti del tessile-abbigliamento: le strategie per un rilancio possibile, Aprile 20 L occhialeria di Belluno all uscita dalla crisi: quale futuro per il tessuto produttivo locale?, Settembre 20 La Riviera del Brenta nel confronto con i principali distretti calzaturieri italiani, Ottobre 20 Il comparto termale in Italia: focus Terme Euganee, Giugno 20 Il calzaturiero di San Mauro Pascoli: strategie per un rilancio possibile, Luglio 20 Il distretto della carta di Capannori, Marzo 20 I distretti industriali e i poli tecnologici del Mezzogiorno: struttura ed evoluzione recente, Giugno 20 Il mobile imbottito di Forlì nell attuale contesto competitivo, Novembre 20 Abbigliamento abruzzese e napoletano, Novembre 20 Maglieria e abbigliamento di Perugia, Luglio 20 Pistoia nel mondo, Dicembre 20 Monitor dei distretti e Monitor dei distretti regionali Trimestrale di congiuntura e previsioni sui principali distretti industriali italiani Ultimo numero: Economia e finanza dei distretti industriali Rapporto annuale sui bilanci delle imprese distrettuali Sesto numero: Dicembre 20 Intesa Sanpaolo Servizio Studi e Ricerche

12 Intesa Sanpaolo Servizio Studi e Ricerche - Responsabile Gregorio De Felice Ufficio Industry & Banking Fabrizio Guelpa (Responsabile Ufficio) fabrizio.guelpa@intesasanpaolo.com Industry Stefania Trenti (Responsabile) stefania.trenti@intesasanpaolo.com Giovanni Foresti (Responsabile Analisi Territoriale) giovanni.foresti@intesasanpaolo.com Maria Cristina De Michele maria.demichele@intesasanpaolo.com Serena Fumagalli serena.fumagalli@intesasanpaolo.com Angelo Palumbo angelo.palumbo@intesasanpaolo.com Caterina Riontino caterina.riontino@intesasanpaolo.com Ilaria Sangalli ilaria.sangalli@intesasanpaolo.com Banking Elisa Coletti (Responsabile) elisa.coletti@intesasanpaolo.com Marco Lamieri marco.lamieri@intesasanpaolo.com Tiziano Lucchina tiziano.lucchina@intesasanpaolo.com Finanza e Servizi Pubblici Locali Laura Campanini (Responsabile) laura.campanini@intesasanpaolo.com Il rapporto è stato elaborato con le informazioni disponibili al 19 settembre 2014 Editing: Daniela Piccinini Avvertenza Generale La presente pubblicazione è stata redatta da Intesa Sanpaolo. Le informazioni qui contenute sono state ricavate da fonti ritenute da Intesa Sanpaolo affidabili, ma non sono necessariamente complete, e l accuratezza delle stesse non può essere in alcun modo garantita. La presente pubblicazione viene a Voi fornita per meri fini di informazione ed illustrazione, ed a titolo meramente indicativo, non costituendo pertanto la stessa in alcun modo una proposta di conclusione di contratto o una sollecitazione all acquisto o alla vendita di qualsiasi strumento finanziario. Il documento può essere riprodotto in tutto o in parte solo citando il nome Intesa Sanpaolo. Intesa Sanpaolo Servizio Studi e Ricerche

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