INFORMAZIONE ASIMMETRICA

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1 INFORMAZIONE ASIMMETRICA Finora si sono viste situazioni nelle quali non c erano problemi di informazione. La qualità dei beni era nota sia ai produttori che ai consumatori. Questa assunzione va bene se la qualità di un bene può essere facilmente verificata. Se fosse possibile osservare a vista d occhio la qualità dei beni, i loro prezzi rifletterebbero la loro qualità. Se invece ottenere informazioni sulla qualità fosse costoso, allora questo non sarebbe possibile. In molti mercati l acquisizione di informazione è un processo costoso. Per esempio nel mercato del lavoro. È infatti molto difficile per le imprese determinare, per esempio, la produttività dei diversi lavoratori. Oppure nel mercato delle auto usate: come può un consumatore stabilire se un auto che sta valutando è di buona qualità oppure no? D altro canto, è molto probabbile che il venditore sia perfetamente a conoscenza della qualità dell auto che mette in vendita. Nel caso ci sia informazione asimmetrica il funzionamento del mercato può diventare problematico. 1. Il mercato delle automobili usate Consideriamo un mercato nel quale 100 persono vogliono vendere la propria automobile usata e altre 100 invece vogliono acquistarne una. Tutti sanno che 50 auto sono di buona qualità e altre 50 invece di cattiva qualità (lemons o bidoni). Solo gli attuali proprietari sanno che quella particolare auto (la loro) è di buona o cattiva qualità. Chi possiede l auto usata è disposto a venderla per 1000 euro se di cattiva qualità, invece a 2000 euro se di buona qualità. Chi deve acquistarla, è disposto a pagare 1200 euro per un auto di cattiva qualità, e 2400 per una di buona qualità. Quindi, se non ci fosse 1

2 informazione asimmetrica il mercato funzionerebbe, con le auto di cattiva qualità vendute ad un prezzo compreso tra 1000 e 1200 euro, e quelle di buona qualità ad un prezzo ocmpreso tra 2000 e 2400 euro. Ma cosa succede con informazione asimmetrica, cioè se gli acquirenti non sono in grado di osservare la qualità delle singole automobili? Gli acquirenti devono formarsi delle congetture sul valore delle automobili. Molto semplicemente, possiamo ipotizzare che l acquirente tipo sarà disposto a pagare il valore atteso dell auto, cioè ½ ½ 2400 = 1800 euro. Ma, tra i venditori, chi sarà disposto a vendere l auto a quel prezzo? Certamente i proprietari di auto di cattiva qualità, ma non quelli di buona qualità, che si aspettano almeno 2000 euro dalla vendita. Allora, il prezzo che gli acquirenti sono disposti a pagare per un auto media è inferiore al prezzo richiesto dalle automobili di buona qualità. Al prezzo di 1800 euro sono quindi messe in vendita solo le automobili di cattiva qualità. Ma se l acquirente fosse certo di trovare sul mercato solo auto scadenti, allora non sarebbe disposto a pagare 1800 euro. Infatti, il prezzo di equilibrio in questo mercato dovrebbe essere compreso tra 1000 e 1200 euro. Per un prezzo compreso in questo intervallo sarebbero poste in vendita solo auto di cattiva qualità, e quindi gli acquirenti si aspetterebbero (correttamente) di comprare solo auto scadenti. Allora in questo mercato non sarebbe venduta nessuna auto di buona qualità. Nonostante il prezzo al quale gli acquirenti sono disposti ad acquistare auto di buona qualità sia maggiore del prezzo al quale i venditori sono disposti a venderle, non ha luogo alcuno scambio. È un problema di esternalità tra i venditori: quando i venditori di auto cattive decidono di vendere le loro auto, influenzano la 2

3 percezione che gli acquirenti hanno della qualità media delle auto sul mercato. Questo riduce il prezzo che sono disposti a pagare per un automobile media, ed in questo modo si danneggia chi tenta di vendere le auto buone. Questa esternalità è la causa del fallimento del mercato. Le auto che più probabilmente sono poste in vendita sono quelle delle quali i proprietari desiderano sbarazzarsi. Infatti, che il bene sia messo in vendita offre al possibile acquirente un indicazione della sua qualità. 2. Scelta della qualità Supponiamo ora che il livello di qualità di un bene possa essere scelto dai produttori. Quale livello di qualità emerge in equilibrio quando c è informazione asimmetrica? Si supponga che ciascun consumatore desideri acquistare un ombrello del quale sono disponibili due diverse varianti con qualità diversa. I consumatori valutano quelli di alta qualità 14 euro, mentre quelli di bassa solo 8 euro. Inoltre, la qualità degli ombrelli si può determinare solo dopo l acquisto, dopo il primo temporale. Per le imprese, il costo di produzione di entrambi i tipi di ombrelli è pari a 11,5 euro, con industria che ha struttura concorrenziale. Alcune imprese producono ombrelli di alta qualità, altre quelli di bassa qualità. In equilibrio, che qualità di ombrelli verrà prodotta? Come prima, supponiamo che i consumatori valutino la qualità degli ombrelli venduti in base alla qualità media venduta. Quindi, se q è la frazione di ombrelli di alta qualità, il consumatore sarà disposto a pagare un ombrello il prezzo p = 14q + 8 (1-q). Ci sono tre possibilità da considerare. 3

4 Producono solo i fabbricanti di bassa qualità. In questo caso i consumatori sono disposti a pagare solo 8 euro, e visti i costi di produzione di 11.5 euro, nessun ombrello viene prodotto e venduto. Producono solo i fabbricanti di alta qualità. In questo caso i produttori in concorrenza ridurranno i prezzi di vendita fino ai costi, cioè fino a 11,5 euro. I consumatori, disposti a pagare 14 euro, ne ricaveranno un surplus. Produzione di entrambe le qualità. In questo caso, visto che mercato concorrenziale, il prezzo sarà di 11,5 euro. Affinchè il consumatore valuti la qualità media disponibile almeno 11,5 euro, deve essere: 14q + 8 (1-q)µ 11,5. Il valore più basso di q che soddisfa questa disuguaglianza è q=7/12. Quindi, se 7/12 degli ombrelli offerti sono di alta qualità, allora i consumatori saranno disposti a pagare un ombrello almeno il suo costo di produzione, cioè 11,5 euro. 3. Selezione avversa Il fenomeno descritto finora è un esempio di selezione avversa (nota in assicurazione anche come antiselezione). Nel modello i beni di cattiva qualità escludono quelli di buona qualità perchè per ottenere le informazioni necessarie si deve sostenere un costo elevato. Come abbiamo visto, il problema della selezione avversa può distruggere il mercato. Altro esempio è nel settore assicurativo. Mettiamo che impresa voglia offrire polizze contro furto biciclette. Ricerche di mercato 4

5 indicano che i furti avvengono con probabilità diverse a seconda della comunità: in alcune aree la probabilità di furti è molto bassa, in altre è molto alta. Supponiamo che impresa offra un assicurazione basata sull incidenza media dei furti. Con quale risultato? Probabilmente l impresa fallirà. Infatti, chi abita in comunità sicure non sente il bisogno di assicurarsi. Vorranno invece assicurarsi le persone che vivono nelle aree dove i furti sono più frequenti. Ma questo significa che le richieste di risarcimento provengono dai consumatori delle aree ad alto rischio. Premi assicurativi basati sulla probabilità media di furto rifletteranno allora in modo distorto le effettive richieste di risarcimento ricevute dalle compagnie. Ed in questo modo la compagnia di assicurazione otterrà una selezione avversa (o antiselezione). Per non fallire, la compagnia di assicurazioni dovrà basare i premi richiesti sulla previsione del caso peggiore. Ma in questo modo gli individui esposti ad un basso rischio di furto non troveranno conveniente assicurarsi ad un prezzo così elevato. Lo stesso vale per le assicurazioni sulle malattie: i premi NON possono dipendere dall incidenza media delle malattie tra la popolazione. Le compagnie possono solo far dipendere i premi richiesti dall incidenza delle malattie nel gruppo di potenziali clienti. Ma le persone che più desiderano assicurarsi contro le malattie sono anche quelle che ne hanno maggiormente bisogno, e quindi i premi dovrebbero riflettere questa disparità. In questi casi potrebbe essere utile obbligare tutti a contrarre un assicurazione che rifletta il rischio medio della popolazione. Per gli individui ad alto rischio la situazione migliora perchè pagano un premio basato su rischio inferiore al quale sono esposti. Per gli individui con rischio minore, la situazione migliora rispetto 5

6 a quella che sarebbe l offerta se solo gli individui ad alto rischio avessero richiesto la polizza. Risultato apparentemente strano, nel quale l equilibrio di mercato è dominato da un piano di acquisto obbligatorio. In genere, si ritiene che più scelte sono disponibili, meglio è. Ma in questo caso otteniamo un risultato apparentemente paradossale perchè ci sono delle esternalità tra gli individui ad alto rischio e quelli a basso rischio. In realtà ci sono istituzioni che possono contribuire a risolvere le inefficienze del mercato. Per esempio, le garanzie offerte dai concessionari di auto usate. Oppure i piani di assicurazione offerti dai datori di lavoro, con premi basati sulla media di tutti i dipendenti. 4. Azzardo morale Consideriamo ancora il mercato delle assicurazioni per il furto delle biciclette. Supponiamo che tutti i consumatori vivano in aree con la stessa probabilità di furto. Però adesso teniamo conto del fatto che la probabilità del furto è influenzata dalle azioni dei proprietari delle biciclette. Per esempio, se proprietari non chiudono la bici con lucchetto oppure usano serrature di qualità scadente. Chiamiamo fare attenzione il comportamento che influenza la probabilità che un qualche evento abbia luogo. Se non c è alcuna assicurazione disponibile, il consumatore avrà la massima attenzione possibile. Infatti, sostiene il costo delle proprie scelte e quindi è disposto a investire nel prendersi adeguatamente cura dei propri beni fino a che il beneficio marginale di questo comportamento è uguale al suo costo marginale. 6

7 Ma se individuo si assicura, il costo in caso di furto è molto minore in quanto viene rimborsato dalla compagnia di assicurazione. Se il rimborso è completo, egli non avrà nessun incentivo a prendersi cura della bici: la mancanza di incentivi prende il nome di azzardo morale. Notare il trade-off: se poca copertura assicurativa, individui sostengono molto rischio (perdita della bicicletta in caso di furto), mentre se c è copertura assicurativa viene a mancare incentivo ad occuparsi della sua bici. La mancanza di incentivi si chiama azzardo morale. Il problema è che il livello di attenzione non è osservabile da parte della compagnia. Se fosse osservabile, la compagnia potrebbe fissare il premio a seconda del livello di attenzione per la cura del bene assicurato. Ecco perchè chi ha antifurto paga meno la polizza furto, come chi fuma paga di più per la polizza malattia. Ma le compagnie non possono osservare tutte le azioni degli individui che si assicurano. Ecco allora il trade-off tra rischio ed incentivi. Qual è l effetto di azzardo morale sui contratti di assicurazione? In generale, non ci sarà copertura assicurativa completa, preferendo le compagnie che l assicurato sostenga parte del rischio. Ecco perchè c è la franchigia, cioè una clausola che esclude dal risarcimento i danni inferiori ad una certa somma minima prestabilita, della quale risponde l assicurato. In questo modo, in caso di furto (danno), l assicurato sostiene parte del rischio e così avrà, almeno in parte, l incentivo a prendersi cura del bene assicurato. Questo risultato contrasta con la consueta teoria del mercato. La quantità di bene scambiata in un mercato concorrenziale è determinata dalla condizione di eguaglianza tra domanda e offerta cioè tra disponibilità marginale a pagare e disponibilità 7

8 marginale a vendere. Con azzardo morale, invece, l equilibrio di mercato è caratterizzato dal fatto che ciscun consumatore sarebbe disposto ad acquistare una quantità maggiore di assicurazione e le compagnie di assicurazione sarebbero disposte ad offrirla se i consumatori continuassero ad avere la stessa cura del bene che assicurano. Ma questo scambio non avrà luogo perchè se i consumatori potessero acquistare una quantità maggiore di assicurazione, aver meno attenzione sarebbe una scelta razionale. Idea delle restrizioni della quantità dovute ad asimmetria informativa, razionamento. 5. Azzardo morale e selezione avversa Il problema di azzardo morale corrisponde alla situazione nella quale un lato del mercato non può osservare le azioni dell altro, e quindi ci si riferisce ad esso come ad un problema con azione nascosta. Il problema di selezione avversa, invece, corrisponde alle situazioni nelle quali un lato del mercato non può osservare il tipo o la qualità dei beni offerti, e quindi ci si riferisce ad esso come ad un problema con informazione nascosta. L equilibrio in mercato con azione nascosta implica qualche forma di razionamento, perchè così si ristabiliscono in parte gli incentivi degli assicurati. Lo stesso nei casi con informazione nascosta, nei quali ci sono meno scambi di quanto sarebbe possibile, a causa delle esternalità tra il tipo buono e quello cattivo. Ma allora sono equilibri inefficienti? Dobbiamo chiederci in base a quale criterio giudicare i risultati di efficienza. Infatti, questi equilibri saranno inefficienti se giudicati 8

9 rispetto ad equilibrio con informazione completa. Ma per le scelte di politica economica, bisogna riconoscere che se raccogliere informazioni è costoso per le imprese lo sarà anche per l autorità pubblica. Il quesito vero quindi è se qualche tipo di intervento publico possa rendere il mercato più efficiente, avendo comunque lo stesso tipo di problemi di informazione. La risposta è normalmente negativa nel caso di azione nascosta. Se l autorità pubblica non può osservare le azioni dei consumatori, le sue scelte non potranno essere migliori di quelle delle compagnie di assicurazione. Potrebbe imporre sanzioni per chi non si prende cura dei propri beni, ma se l autorità può interveniere solo sui prezzi e le quantità come le compagnie di assicurazione, allora non potrà conseguire equilibri più efficienti. Si ha un problema analogo nel caso di informazione nascosta. Lo stato potrebbe imporre un assicurazione obbligatoria, e la situazione migliorerebbe per tutti i consumatori. Ma anche intervento pubblico comporta dei costi, ed il solo fatto che alcune scelte pubbliche possano aumentare il benessere sociale non è detto che le porti ad essere effettuate. Inoltre, vi possono essere soluzioni puramente private, come per esempio le assicurazioni malattie offerte dalle imprese private ai lavoratori, che possono eliminare l antiselezione. 6. Incentivi Progettando un sistema di incentivi, la domanda è: Come si può ottenere che qualcuno faccia qualcosa per noi?. Supponiamo di avere un appezzamento di terreno che non possiamo lavorare in prima persona. Dobbiamo quindi assumere qualcuno che lo lavori per noi. Che tipo di compenso gli diamo? 9

10 Potremmo offrirgli una cifra complessiva, indipendentemente dal risultato produttivo raggiunto. Ma in questo modo egli avrebbe pochi incentivi ad impegnarsi lavorando per noi. Un buon sistema di incentivi in genere dovrebbe far dipendere il compenso dalla produzione conseguita. Il problema della progettazione del sistema di incentivi è capire esattamente la relazione tra compenso e produzione. Indichiamo con x l impegno del lavoratore e y=f(x) la produzione conseguita. Sia p=1 per semplicità, cosicchè y misura anche il valore dell output. Con s(y) che indica il compenso pagato al lavoratore dipendente dal valore della produzione y, il problema è scegliere s(y) per massimizzare y-s(y). Quali sono i vincoli di questo problema? Mettiamoci dalla parte del lavoratore. Il costo dell impegno sia indicato con c(x), ed abbia la forma consueta (convessa, cioè al crescere dell impegno cresce sia il costo totale che marginale). L utilità del lavoratore che eroga impegno x è pari a s(y)- c(x)=s(f(x))-c(x). Il lavoratore può disporre di alternative, ovvero lavorare per qualcun altro o riposare, che gli offrono utilità u. Quindi, quando progetto sistema di incentivi devo stare attento a far sì che l utilità del lavoratore non sia inferiore a quello che otterrebbe nelle alternative disponibili. Ottengo cioè il vincolo di partecipazione: s(f(x))-c(x) u. Dato questo vincolo possiamo determinare la quantità di output che possiamo ottenere. Infatti, noi vogliamo indurre il lavoratore a scegliere il livello di impegno x che produca il massimo surplus dato in vincolo di partecipazione: max x f(x)- s(f(x)) tale che s(f(x))-c(x) u. 10

11 Preferiremo, in genere, lasciare meno surplus per il lavoratore (così ne abbiamo di più per noi), quindi il vincolo lo soddisferemo esattamente, cioè s(f(x))-c(x) = u. Sostituendo quest espressione nella funzione obiettivo avremo un problema di massimizzazione non vincolata: max x f(x)-c(x)-u. Questo problema prevede come soluzione ogni valore di x * tale per cui il prodotto marginale uguagli il costo marginale: MP(x * )=MC(x * ). Quindi abbiamo trovato il livello di impegno desiderato dal proprietario del terreno. Come deve pagare il lavoratore perchè scelga quel livello di impegno? Ovvero, quale deve essere la forma di s(x) perchè il lavoratore scelga x *? Dobbiamo fare in modo che, per il lavoratore, l utilità che consegue scegliendo x * sia maggiore dell utilità che conseguirebbe con qualunque altra scelta di x. Abbiamo cioè il vincolo di compatibilità degli incentivi: s(f(x * ))-c(x * ) s(f(x))-c(x). Si afferma che l utilità corrispondente alla scelta di x * deve essere maggiore di quella corrispondente a qualsiasi altro livello di attività scelto. Lo schema di incentivi deve quindi soddisfare due condizioni: deve fornire al lavoratore l utilità totale u, e deve fare in modo che in corrispondenza del livello di impegno x * il prodotto marginale sia uguale al costo marginale. Come ottenere questo risultato? Ci sono vari modi. 11

12 Affitto. Il proprietario affitta il terreno al prezzo R, il lavoratore tiene l output prodotto dopo aver pagato la somma R. Quindi in questo caso: s(f(x))=f(x)-r. Per massimizzare f(x)-r-c(x) il lavoratore sceglierà il livello di impegno tale per cui MP(x * )=MC(x * ), ovvero esattamente ciò che il proprietario desidera. Il canone di affitto è determinato dal vincolo di partecipazione; infatti, visto che l utilità del lavoratore deve essere pari alla sua utilità di riserva si avrà: e quindi R = f(x * )-c(x * ) u. f(x * )-c(x * )-R=u, Lavoro salariato. In questo caso il proprietario versa al lavoratore un salario costante per unità di lavoro erogata, oltre ad una somma K. Quindi l incentivo avrà la forma: s(x) = wx + K. Il salario w è uguale al prodotto marginale del lavoratore in corrispondenza della scelta ottima x *, MP(x * ). Il valore di K è scelto per rendere il lavoratore esattamente indifferente rispetto alle alternative disponibili, ovvero è scelto per soddisfare il vincolo di partecipazione. Il problema della massimizzazione di s(f(x))-c(x) diventa allora il seguente max x wx+k-c(x), che significa che il lavoratore sceglierà x in modo che i propri costi marginali siano uguali al salario: w = MC(x). Poichè il salario è pari a MP(x * ), la scelta ottima del lavoratore sarà x *, tale 12

13 che MP(x * )= MC(x * ). Cioè esattamente quello che l impresa desidera. Prendere o lasciare. In questo schema il proprietario versa al lavoratore la somma B * se questi si impegna al livello x *, e nulla altrimenti. Il valore di B è determinato dal vincolo di partecipazione B * - c(x * )=u, e quindi B * =c(x * )+ u. Se il lavoratore sceglie di impegnarsi per x x * la sua utilità sarà c(x). Se invece sceglie x * l utilità sarà u. Quindi la scelta ottima per il lavoratore sarà di fissare x = x *. Ognuno di questi schemi è equivalente, in quanto il lavoratore ottiene l utilità di riserva u, e fornisce al lavoratore l incentivo ad erogare la quanità ottima di lavoro x *. Quale schema potrebbe non essere ottimale? Mezzadria. Sia il proprietario che il lavoratore ottengono una percentuale fissa dell output. Supponimao che la quota del lavoratore sia s(x) = α f(x) + F, con F una costante e α < 1. Questo non è schema efficiente nel contesto del problema che stiamo analizzando. Infatti per il lavoratore il problema è il seguente max x α f(x) + F - c(x), che significa che egli sceglierà un livello di impegno x tale per cui α MP(x)= MC(x), che non soddisferà la condizione di efficienza MP(x)= MC(x). Critica di Marshall. L analisi condotta fin qui si può riassumere nel modo seguente. Per avere un sistema di incentivi efficiente, alla persona che sceglie il livello di impegno si deve lasciare solo il residuo, ovvero deve essere il residual claimant rispetto all output. I benefici del proprietario saranno massimi solo se egli otterrà con certezza che 13

14 il lavoratore produca la quanità ottima di output. Si ha un tale livello quando il prodotto marginale dell attività del lavoratore è uguale al suo costo marginale. Ne consegue che lo schema di incentivi deve fornire al lavoratore un beneficio marginale uguale al suo prodotto marginale. ESEMPIO. I diritti di voto nelle SpA. Perchè normalmente gli azionisti possono esprimere il loro voto riguardo alle decisioni delle imprese, mentre gli obbligazionisti non possono? Vediamo la struttura delle remunerazioni percepite da azionisti e obbligazionisti. Se i profitti dell impresa sono X, gli obbligazionisti avranno diritto ad essere pagati per primi, mentre il residuo sarà distribuito agli azionisti. Data B la quota da restituire agli obbligazionisti, agli azionisti andrà una quota X-B. Gli azionisti sono quindi dei residual claimant e pertanto avranno l incentivo a rendere X il più grande possibile. I possessori di obbligazioni invece hanno l incentivo a garantirsi che X sia almeno uguale a B, poichè è il massimo che essi hanno diritto di ottenere. Di conseguenza concedere agli azionisti il diritto di prendere decisioni avrà in genere il risultato di produrre profitti maggiori. ESEMPIO. Le riforme economiche in Cina. Prima del 1979, la produzione agricola era regolata secondo le regole dell ortodossia marxista. I lavoratori erano infatti pagati secondo una stima del loro contributo al reddito comune. Il 5% della terra era riservato alle coltivazioni private, ma i contadini non potevano vendere i prodotti in città. Tutti gli scambi erano strettamente regolamentati dal governo. Alla fine del 1978 inizia la riforma delle responsabilità, in base alla quale tutta la produzione che eccedeva una certa quota poteva essere trattenuta dalle famiglie e messa in vendita, ed aumenta 14

15 l estensione delle terre destinate a questi appezzamenti. Entro la fine del 1984 il 97% dei contadini operava secondo il sistema di responsabilità. Si noti che la struttura del sistema è molto simile allo schema ottimale di incentivi introdotto sopra: ciascun nucleo familiare versa alla comune una somma globale, ma può trattenere tutto quello che produce in eccedenza alla sua quota. Di conseguenza gli incentivi marginali alla produzione sono economicamente appropriati. L effetto dell introduzione di questo sistema fu sbalorditivo: tra il 1978 ed il 1984 la produzione agricola aumentò del 61%. Si è stimato che il nuovo sistema di incentivi ha avuto un incidenza di tre quarti dell effetto, mentre la concomitante riforma del sistema dei prezzi agricoli ha avuto un effetto per il restante 25%. 7. Informazione asimmetrica L analisi condotta finora sembra indicare, per esempio, che affittare un terreno è meglio che non darlo in mezzadria. Ma come mai osserviamo molti casi di terreni dati in mezzadria? Cosa manca alla nostra analisi? Abbiamo assunto che il proprietario potesse osservare facilmente l impegno del lavoratore, quando invece nella realtà si può osservare solo qualche segnale imperfetto dell impegno, come per esempio il livello di output. La quantità di output dipende infatti dal lavoro, ma può dipendere anche dalle condizioni meeorologiche, dagli altri fattori produttivi impiegati, e da altri fattori non controllati dal lavoratore. Quindi un compenso basato sull output non sarà in genere equivalente ad un compenso basato sull impegno erogato. 15

16 Si tratta essenzialmente di un problema di informazione asimmetrica: il livello di attività è scelto dal lavoratore ma non è perfettamente osservabile dal proprietario. Questi si deve limitare a valutare la prestazione del lavoratore basandosi sulla produzione ottenuta, che è osservabile, ed uno schema di incentivi ottimale deve riflettere questo sistema di inferenza. Ma cosa succede se la produzione non dipende interamente dall impegno profuso? Affitto. Il proprietario affita il terreno al lavoratore, che può disporre dell output prodotto dopo aver pagato il canone di affitto. Ma se la produzone dipende anche da eventi stocastici (=dal caso), il lavoratore in questo modo ne sopporterà completamente il rischio. Se il lavoratore è meno propenso al rischio del proprietario, come è probabile che sia, si avrà un risultato inefficiente. In altri termini, il lavoratore sarà disposto a cedere parte dei profitti residuali in cambio di un reddito certo, meno soggetto al rischio. Lavoro salariato. In questo caso il proprietario deve essere in grado di osservare l esatta quantità di lavoro erogato. Il salario dovrebbe essere basato sulla effettiva quantità di lavoro erogato dal lavoratore, non sul tempo dedicato all impresa dal lavoratore. Se il proprietario non può osservare la quantità di lavoro erogata, sarà impossibile mettere in atto questo sistema di incentivi. Prendere o lasciare. Ha lo stesso problema del meccanismo precedente, se si deve basare sulla quantità di lavoro erogato. Se il compenso si deve basare sulla produzione, il lavoratore sostiene l intero rischio, in quanto anche produrre un livello di produzione appena al di sotto di quella stabilita avrà come conseguenza un compenso nullo. Mezzadria. Questa ora diventa una buona soluzione intermedia. Il compenso del lavoratore dipende in parte dalla produzione 16

17 conseguita, ma il rischio della fluttuazione produttiva è ripartito tra lavoratore e proprietario. Questo schema fornisce pertanto al lavoratore un incentivo a produrre ma gli consente di non sostenerne l intero rischio (Stiglitz, RES 1974). Quindi con asimmetria informativa, cambia radicalmente la valutazione dei meccanismi di incentivi. Se il livello di impegno del lavoratore non è osservabile, il lavoro salariato non è una soluzione praticabile. Sia l affitto che prendere o lasciare obbligano il lavoratore a sostenere un rischio eccessivo. La mezzadria è invece una soluzione intermedia di compromesso: offre al lavoratore un incentivo a produrre, ma gli consente di non sostenere l intero rischio. ESEMPIO. I costi del controllo. Non è sempre facile osservare l impegno di un lavoratore. Per esempio in un negozio aperto 24 ore, il lavoro di un commesso. Quando gestore è a casa a riposare, come può controllare operato di commesso? Può forse osservare il suo output fisico (es. livello di riassortimento degli scaffali, il valore dello scontrino di cassa, ecc.), ma è molto più difficile per esempio osservare altri aspetti come per esempio la cortesia verso i clienti. Gabor Varszegi ha guadagnato milioni di dollari con lo sviluppo delle pellicole nei suoi negozi di Budapest, ovvero in un paese dell Europa Orientale, dove veniva offerto fino a qualche anno fa il peggior servizio al mondo. Il segreto del successo di Gabor? Assumeva personale che mai aveva lavorato per lo stato comunista e lo pagava quattro volte il salario di mercato. Perchè? Molti negozi, poco personale per negozio, quindi il controllo è molto costoso. Pagare molto di più rispetto al prezzo di mercato rende il licenziamento per i dipendenti un evento molto costoso, riducendo così i costi di controllo. 17

18 ESEMPIO. La Banca Grameen. Un usuraio in un villaggio del Bangladesh applica un interesse annuo del 150%. Perchè non lo fa anche una grande banca occidentale, tipo Citibank? Andrebbe peggio dell usuraio, che ha invece un vantaggio comparato legato a: - l usuraio può gestire meglio prestiti così piccoli; - l usuraio ha un miglior accesso all informazione, che gli permette di discriminare i rischi di credito (cioè di distinguere tra buoni e cattivi pagatori) meglio di un nuovo venuto; - l usuraio è in grado di meglio controllare il flusso di pagamenti che vanno a rimborso del prestito. Questi tre problemi economie di scala, selezione avversa e azzardo morale fanno sì che l usuraio del villaggio mantenga un monopolio locale sul mercato del credito. Questi monopoli locali sono un problema grave in un paese sottosviluppato come il Bangladesh, nel quale molti piccoli imprenditopri sono costretti a rinunciare a progetti di investimento profittevoli visto che i tassi sono del 150%. Un miglior accesso al credito potrebbe portare ad un notevole aumento degli investimenti e quindi del tenore di vita. Muhammad Yunas, dopo essersi formato come economista negli USA, è tornato in Bangladesh e ha fondato la Grameen Bank (banca del villaggio). Secondo il progetto Grameen, alcuni piccoli imprenditori si riuniscono e chiedono un prestito di gruppo. Se il credito viene concesso, due degli imprenditori ottengono il credito e danno corso al loro investimento. Se questi rispettano il piano di rimborso, allora altri due imprenditori ottengono il prestito e possono fare l investimento. Se anch essi rimborsano il prestito, anche l ultimo membro, il leader del gruppo, può ottenere il prestito. Il progetto Grameen affronta tutti e tre i problemi visti sopra. La qualità del gruppo influenza il fatto che ognuno di essi possa 18

19 ottenere il prestito, e questo spinge i membri potenziali ad essere molto selettivi quando scelgono gli altri componenti del gruppo. Visto poi che i membri del gruppo ottengono il prestito solo se gli altri hanno successo con l investimento e rimborsano il prestito, vi sono forti incentivi ad aiutarsi a vicenda e a condividere le esperienze. Infine, la scelta dei candidati al finanziamento ed il controllo del pagamento delle rate di rimborso sono effettuate direttamente dai contadini, e non dai funzionari della banca. La Banca Grameen ha avuto molto successo: concede circa 500 mila prestiti l anno, in media di circa 70 dollari l uno. La percentuale di prestiti rimborsati è del 98%, contro una media che altrimenti è del 30-40%. Il successo di questo programma, che stimola la responsabilità di gruppo e favorisce gli investimenti, ha rivoluzionato le politiche di microcredito ed ha spinto numerosi abitanti di aree poverissime del Nord e Sud America ad adottarlo. 8. Segnalazione 19

20 Riassunto 20

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