COMUNICAZIONE AZIENDALE E COMUNICAZIONE DEL RISCHIO
|
|
- Lorenzo Guidi
- 8 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 COMUNICAZIONE AZIENDALE E COMUNICAZIONE DEL RISCHIO Tecniche e principi di comunicazione aziendale L arte di comunicare Riuscire a formare e informare non è semplice facile. Alla base di una corretta comunicazione c è la Motivazione all Ascolto, ovvero, dato che la percezione è una attività selettiva si apprende solo se si vuole. Quindi, risultano essenziali i bisogni del destinatario e la credibilità della fonte. In generale una persona assimila: Per questo risulta essenziale coinvolgere al massimo tutti i soggetti cercando di creare attività e strategie comunicative capaci di stimolare l ascoltatore in diversi modi. Un buon comunicatore, inoltre, deve essere in grado di adattare il lessico, il modo di parlare e, soprattutto, l atteggiamento in base all interlocutore. Infatti, il suo comportamento generale, incide al 55% circa sulla ritenzione, mentre la voce e il tono al 38%, e il significato delle parole solo al 7%. Di conseguenza, in un Sistema di Gestione della Sicurezza, gli approcci organizzativi e relazionali con i lavoratori dipendono anche da: Individuazione dei bisogni dei destinatari (es. Lavoratori e Preposti, RLS, Società, Etc.); credibilità della fonte (es. Datore di Lavoro, RSPP, Dirigenti per la Sicurezza, Etc.). Approccio comunicativo Esistono diversi approcci alla cultura della sicurezza:
2 1. Individualistico: il problema della sicurezza si risolve attraverso la selezione dei lavoratori. Secondo tale approccio esiste una naturale tendenza ad uniformarsi. (studi statistici: Viteles (1932) il 10% dei lavoratori assomma il 30% degli infortuni; Slocombe (1937) il 20% dei lavoratori assomma il 100% degli infortuni); 2. Sociologico: il comportamento è determinato dalla influenza sociale, ossia dai processi di conformismo nei gruppi di lavoro. Esiste una spontanea predisposizione delle persone ad uniformarsi alla condotta del gruppo di appartenenza, da una parte, e dall altra una pressione del gruppo nei confronti di chi devia; 3. Tecnologico normativo: realizzare iniziative coordinate di adeguamento e di riqualificazione delle strutture, degli impianti e degli ambienti di lavoro assicurarsi che tutti si adeguino scrupolosamente alle prescrizioni stabilite; 4. Globale, integrato: parzialità ed insufficienza degli altri approcci. Il disegno strategico del d.lgs. 81/2008: la sicurezza e il benessere psicofisico del lavoratore scaturisce solo da un azione: globale, organizzata, programmata, informata, partecipata sull ambiente, sull individuo, sul gruppo. La relazione concettuale intercorrente tra i suddetti approcci alla cultura della sicurezza è rappresentata dalla seguente immagine: Approfondendo l approccio globale possiamo individuare degli aspetti su cui si deve intervenire per diffondere la cultura della sicurezza: organizzativo, tecnologico, procedurale e comportamentale. Intervenire sugli aspetti organizzativi significa per esempio: ripensare l assetto strutturale, il clima organizzativo, la rete di rapporti interpersonali, il flusso delle informazioni, il lay-out dei posti di lavoro. Per quanto concerne la tecnologia si potrebbe: confrontare le caratteristiche dell ambiente in ogni suo aspetto (ubicazione, struttura, progettazione, ecc.) e valutare se rispondono ai requisiti richiesti dalle norme di sicurezza. I limiti o difetti riscontrati devono far decidere sostituzioni o adeguamenti. Intervenire sugli aspetti procedurali significa razionalizzare i processi e far sì che ciascuna persona che vi è impegnata abbia una piena padronanza delle procedure di lavoro, dell uso
3 degli strumenti messi a disposizione e delle misure da prendere per eliminare o almeno ridurre i fattori di rischio. Risulta, infine, fondamentale affrontare i problemi comportamentali in modo che i primi tre tipi di intervento vengano concretamente applicati. Infatti, di fronte ad un pericolo, conoscere i dispositivi da impiegare e le procedure relative non significa affatto operare in sicurezza correttamente. Occorre addestrare all uso corretto a far acquisire l educazione alla massima sicurezza. Parlare in pubblico Per concludere, diamo qualche consiglio per parlare in pubblico. Anzitutto dobbiamo ricordare che noi comunichiamo con tutto il nostro corpo e non solo con la parola. Quindi, un buon oratore sa gestire i suoi movimenti (es. la gesticolazione) e sa articolare il proprio intervento sulla base dei propri discenti. Inoltre non bisogna dimenticare che parte integrante della comunicazione è l ascolto. Per cercare di facilitare la didattica e per rendere il mio intervento efficace, devo preparare il mio intervento in modo da rispondere ad una serie di domande: 1. Chi è il mio pubblico? 2. Come organizzo il mio intervento? 3. Quali strumenti intendo usare? 4. Come posso fare per ricordare ciò che devo dire durante la mia esposizione? Sapere come è composto il mio pubblico mi permetterà di stabilire a priori il linguaggio e gli esempi da utilizzare, gli obiettivi e quali argomenti approfondire, la motivazione che li spinge ad essere presenti; per esempio: se dovrò parlare a un gruppo di ragazzi strutturerò il mio intervento in maniera completamente diversa rispetto ad un intervento rivolto ad un pubblico composto da dirigenti. Per organizzare il mio intervento nel migliore dei modi, dovrò anzitutto determinare i punti intorno ai quali costruire il mio intervento e ricercare le fonti delle informazioni che non fanno parte del proprio bagaglio culturale così da trattare in maniera esaustiva l argomento; poi dovrò cercare di cucire tutte le informazioni in un filo logico in modo da aumentare la chiarezza espositive, evitando ridondanze inutili. Infine integrarle con esempi, racconti, aneddoti per rafforzare l esposizione laddove è necessario per facilitare la spiegazione e il ricordo del concetto. A ben guardare gli strumenti si riducono a uno solo, ossia la parola che può essere: Parlata o scritta (lavagna, slide e filmati). È buono usare tutti gli strumenti che abbiamo a nostra disposizioni in modo da aumentare e diversificare gli stimoli (vedi inizio lezione). La gestione del cambiamento Il cambiamento richiede rigore nella gestione del progetto, con particolare attenzione alle esigenze delle persone coinvolte. Infatti è dal modo nel quale le persone affrontano e partecipano il cambiamento che ha origine il successo o il fallimento del progetto. Nei confronti del cambiamento le reazioni delle persone possono andare dal pieno appoggio, all indifferenza, all opposizione.
4 Nei confronti della diffidenza costituzionale espressa da coloro che sono sempre negativi nei confronti di ogni nuovo evento, non occorre preoccuparsi. Proprio per la loro caratterizzazione queste persone non avranno particolare ascendente sugli altri. C è anche chi dimostra falso sostegno: all inizio il suo comportamento appare quello di un sostenitore, ma al momento di agire subentra l immobilismo. A questi soggetti occorre dedicare attenzione: vanno coinvolti evidenziando il loro supporto al successo dell iniziativa. Quando l atteggiamento assunto è di apatia occorre un intervento di coinvolgimento, per non correre il rischio di un rallentamento del processo. Chi palesa opposizione aperta non è detto che sia un vero nemico. Le sue preoccupazioni iniziali potrebbero essere sincere. Risolti gli interrogativi ed i dubbi, queste stesse persone potrebbero diventare paladini dell impresa. C è chi manifesta entusiasmo fin dall inizio: verificata la loro buona fede, essi vanno incoraggiati. Le reazioni di risentimento in taluni soggetti possono invece avere origine da esperienze negative pregresse legate a insuccessi aziendali. Le loro energie vanno recuperate e incanalate nel processo di mutamento
5 Comunicazione del Rischio La formulazione del messaggio influisce sull impatto che questo avrà su chi lo riceve. Quindi, dobbiamo fare attenzione alla strutturazione del messaggio in modo che la comprensione sia corretta (ovvero sia facilmente decodificabile). Non solo dobbiamo considerare anche il canale comunicativo e le sue caratteristiche in modo che la trasmissione sia corretta. Per esempio, prendiamo in considerazione i Mass Media. Utilizzando questo tipo di canale comunicativo si rischio di creare un fenomeno di amplificazione (a sasso di stagno ), dando una visione distorta per esempio, della portata dell evento comunicato. In particolare, soprattutto per informazioni negative psicosi collettive, panico è importante essere efficaci per creare allarme solo laddove è necessario. Prima di passare a descrivere una corretta comunicazione del rischio e del pericolo, ricordiamo il loro significato: - Pericolo: caratteristica dell oggetto, indipendente dal grado in cui una persona può interagire con esso; - Rischio: un pericolo calcolato in relazione alla probabilità di venirne a contatto. E una stima e quindi ha dimensione di incertezza. COMUNICARE IL PERICOLO La percezione del pericolo è innata, ma la paura è una reazione emozionale che viene appresa. Questo può avvenire tramite un processo di apprendimento condizionato e/o selettivo: L apprendimento condizionato consiste nell associazione ripetuta del pericolo con uno stimolo negativo (es. paure fobiche, esperimenti di Pavlov basati su un sistema di premi e punizioni). Questo tipo di apprendimento ha una dimensione sociale ed è legata ad una predisposizione verso alcuni stimoli (es. paura dei serpenti nelle scimmie); L apprendimento selettivo può essere inteso come l Interazione tra programmi innati e condizionamento. Un esempio pratico di come avviene questo tipo di apprendimento può essere attraverso l osservazione degli altri (Uso dei testimonial nelle campagne comunicative), o magari in maniera diretta sperimentando da soli certi comportamenti. VALUTAZIONE DEL PERICOLO Possiamo valutare il rischio secondo questi parametri: - paurosità: rischi terrificanti, non volontariamente assunti, con conseguenze per le generazioni future; - osservabilità: rischi non osservabili, poco conosciuti dalla scienza, con effetti differiti nel tempo. In particolare, i rischi non osservabili sono spesso poco considerati (es. i pesticidi, i farmaci, i raggi X)sia perché hanno effetti differiti nel tempo; sia perchè sono difficili da comunicare perché l esperienza ad essi associata non è spiacevole. Molti pericoli sono invece spesso considerati rischiosi perché: - associati ad immagini terrificanti (es. il fungo atomico) ;
6 - sono incontrollabili, assunti in modo involontario(es. la guerra, la mafia, la criminalità ). Viceversa, rischi come il fumo o la guida pericolosa, che sono controllabili, volontariamente assunti, colpiscono persone singole, non hanno effetti sulle future generazioni, vengono valutati come poco paurosi. COMUNICAZIONE DEL RISCHIO Spesso la comunicazione del rischio tra esperti e pubblico fallisce perché la valutazione del rischio da parte delle persone è intuitiva, ovvero legata all esperienza e, quindi, non decisa in base ai dati, ma alla percezione. Bisogna, allora, trovare il sistema di superare questa barriera linguistico - cognitiva. Il primo passo consiste nel considerare il rischio percepito come il rischio scientificamente calcolato, declinato secondo altri fattori: Probabilità: probabilità molto basse possono esse percepite come una certezza del pericolo, se gli effetti potenziali sono molto gravi; Statistiche: sono generiche, se non rapportate al rischio del singolo individuo; Emozioni: sono spesso contrarie al valore effettivo del pericolo (es. volare non è rischioso, ma ho paura ); Controllo: le attività controllate personalmente sono stimate meno rischiose sulla base dell abilità/esperienza(es. guidare); Catastroficità: i morti per incidenti domestici distribuiti in un anno non hanno lo stesso impatto percettivo di un incidente aereo; Cecità psicologica: empatia verso vittime a noi vicine; Generazioni future: la vita di un bambino è percepita come più importante; Involontarietà: un rischio imposto è più fastidioso di uno scelto. ELABORAZIONE DEL RISCHIO Il rischio viene elaborato nella mente secondo due modalità: - analitica: elaborazione logica delle informazioni, basata su conoscenze teoriche(processo costoso e lento); - esperienziale: automatica, fatta di reazioni involontarie dovute allo stimolo e all emozione che suscita (esperienza diretta, vicariata, caratteristiche del rischio). Le reazioni emozionali spontanee sono spesso associate ad immagini. Quindi le informazioni sul rischio hanno maggiore impatto se creano nella nostra mente immagini cariche di emotività. A tale proposito, ricordiamo il ruolo dei Mass Media che rivestono nell Amplificazione del rischio. Infatti, alcune caratteristiche di questo canale comunicativo sono: - l uso di immagini; - le notizie rimbalzano da un mezzo all altro; - negative asymmetry (good news, no news). Inoltre, dobbiamo, per una corretta comunicazione del rischio, considerare che le persone pensano principalmente per immagini sensoriali (visive, uditive, olfattive ). Spesso, però,la comunicazione del rischio fa uso di dati quantitativi.
7 Per quanto detto finora, per realizzare una comunicazione efficace del rischio, si dovrà cercare di indurre reazioni emozionali nei destinatari, usando immagini, parole, suoni. In particolare la via esperienziale può essere evocata attraverso il linguaggio producendo immagini mentali. Esempio: Come trasmettere il rischio in maniera psicologicamente rilevante? Si può comunicare il rischio in modo da permettere ai soggetti di valutare il rischio individuale. Consideriamo due messaggi diversi nella forma, ma uguali nella sostanza: una donna di 60 anni che fuma ha lo 0,7% di probabilità di morire di cancro al seno. su donne di 60 anni che fumano, 7 muoiono di cancro al seno!. Il secondo messaggio è più efficace del primo, in quanto la nostra mente ha difficoltà a comprendere i valori statistici e le frazioni, ma non ha nessun problema a figurarsi la situazione delle 7 donne decedute per cancro al seno. Un ultimo consiglio: il rischio viene valutato per confronto, non in isolamento: - Dare valori personalizzati; - Inquadrare gli eventi in un contesto, magari creando uno scenario di confronto.
Psicologia dell orientamento scolastico e professionale. Indice
INSEGNAMENTO DI PSICOLOGIA DELL ORIENTAMENTO SCOLASTICO E PROFESSIONALE LEZIONE I ORIENTAMENTO E PSICOLOGIA PROF.SSA ANNAMARIA SCHIANO Indice 1 L orientamento: significato e tipologie ---------------------------------------------------------------
DettagliC omunicazione E fficace
C omunicazione E fficace "La cosa più importante nella comunicazione è ascoltare ciò che non viene detto"! Peter Drucker filosofia In un mondo dove l'informazione è fin troppo presente, il vero valore
DettagliLa ricerca empirica in educazione
La ricerca empirica in educazione Alberto Fornasari Docente di Pedagogia Sperimentale Dipartimento di Scienze della Formazione, Psicologia, Comunicazione Il ricercatore ha il compito di trovare relazioni
DettagliPremessa. Di seguito le nostre principali aree aree di intervento
Premessa Ad Meliora è anche Sicurezza. Ci rivolgiamo principalmente ad aziende operanti nel settore del terziario erogando: corsi di adempimento normativo: in funzione della tipologia di azienda e dei
DettagliDott.ssa Lorenza Fontana
Dott.ssa Lorenza Fontana Nonostante l aula fosse il posto più tranquillo della scuola, continuavo ad avere difficoltà ad ascoltare la maestra. Scivolavo in me stessa, mi dissolvevo e me ne andavo. Mi cambiarono
DettagliAttività destinata a raccogliere e a catalogare documenti con l'obiettivo di farli conoscere e diffonderli.
DOCUMENTAZIONE Attività destinata a raccogliere e a catalogare documenti con l'obiettivo di farli conoscere e diffonderli. Attività di elaborazione, raccolta, organizzazione e diffusione di documenti.
DettagliSui criteri di scelta per selezionare un consulente finanziario
Sui criteri di scelta per selezionare un consulente finanziario Blog http://epsilon-intervallo-grande.blogspot.com/ Linked in http://www.linkedin.com/in/guidogiaume 1/11 Criteri per selezionare un consulente
DettagliLaboratorio di Pedagogia Sperimentale. Indice
INSEGNAMENTO DI LABORATORIO DI PEDAGOGIA SPERIMENTALE LEZIONE III INTRODUZIONE ALLA RICERCA SPERIMENTALE (PARTE III) PROF. VINCENZO BONAZZA Indice 1 L ipotesi -----------------------------------------------------------
DettagliLiceo Linguistico Marcelline Bolzano Docente: Lavezzo Martina
Liceo Linguistico Marcelline Bolzano Docente: Lavezzo Martina CURRICULUM DI SCIENZE MOTORIE E SPORTIVE/EDUCAZIONE FISICA Nella stesura del curriculum di Scienze Motorie e Sportive/Educazione Fisica si
DettagliMemory Fitness TECNICHE DI MEMORIA
Memory Fitness TECNICHE DI MEMORIA IL CERVELLO E LE SUE RAPPRESENTAZIONI Il cervello e le sue rappresentazioni (1/6) Il cervello e le sue rappresentazioni (2/6) Approfondiamo ora come possiamo ulteriormente
DettagliI libri di testo. Carlo Tarsitani
I libri di testo Carlo Tarsitani Premessa Per accedere ai contenuti del sapere scientifico, ai vari livelli di istruzione, si usa comunemente anche un libro di testo. A partire dalla scuola primaria, tutti
DettagliL USO DELLA PNL IN AZIENDA: COME, QUANDO E PERCHE
L USO DELLA PNL IN AZIENDA: COME, QUANDO E PERCHE LA SCIENZA Se si cerca programmazione neurolinguistica O PNL si hanno questi risultati ( tantissimi ) Definire la PNL, Programmazione Neuro Linguistica
DettagliSiamo così arrivati all aritmetica modulare, ma anche a individuare alcuni aspetti di come funziona l aritmetica del calcolatore come vedremo.
DALLE PESATE ALL ARITMETICA FINITA IN BASE 2 Si è trovato, partendo da un problema concreto, che con la base 2, utilizzando alcune potenze della base, operando con solo addizioni, posso ottenere tutti
DettagliOSSERVAZIONI TEORICHE Lezione n. 4
OSSERVAZIONI TEORICHE Lezione n. 4 Finalità: Sistematizzare concetti e definizioni. Verificare l apprendimento. Metodo: Lettura delle OSSERVAZIONI e risoluzione della scheda di verifica delle conoscenze
DettagliBenessere Organizzativo Interventi di promozione della salute e del benessere psicofisico nelle organizzazioni
Pagina 1 di 6 Interventi di promozione della salute e del benessere psicofisico nelle organizzazioni Proposto nel 1981, il termine benessere sul luogo di lavoro indica non solo l assenza di malattia o
DettagliINTRODUZIONE. abilità specifiche, Per imparare ad affrontare le situazioni di conflitto nell attività lavorativa.
Sessione Gestione dei Conflitti Introduzione INTRODUZIONE Il presente modulo formativo ha lo scopo di aiutare il manager a saper identificare le cause che sono alla base dei conflitti in ambito lavorativo
DettagliLE STRATEGIE DI COPING
Il concetto di coping, che può essere tradotto con fronteggiamento, gestione attiva, risposta efficace, capacità di risolvere i problemi, indica l insieme di strategie mentali e comportamentali che sono
DettagliCOMUNE DI MONTESPERTOLI
OGGETTO: Questionario sul benessere organizzativo 2012 - Report Il presente documento è finalizzato all analisi dei dati scaturiti dalla compilazione dei questionari in oggetto, da parte dei dipendenti
DettagliIstituto Scolastico comprensivo G. Lanfranco Gabicce Mare. Educare nell era digitale ARGG! : un esperienza di didattica aumentata NADIA VANDI
Istituto Scolastico comprensivo G. Lanfranco Gabicce Mare Educare nell era digitale ARGG! : un esperienza di didattica aumentata Perché la scuola si è occupata di tecnologie digitali Esperienza di didattica
DettagliLABORATORIO PERMANENTE di NARRAZIONE AUTOBIOGRAFICA NEFROLOGIA E DIALISI PERITONEALE OSPEDALE SAN PAOLO SAVONA ASL2
LABORATORIO PERMANENTE di NARRAZIONE AUTOBIOGRAFICA NEFROLOGIA E DIALISI PERITONEALE OSPEDALE SAN PAOLO SAVONA ASL2 La narrazione autobiografica come progetto di cura nei pazienti uremici cronici L idea
DettagliYouLove Educazione sessuale 2.0
YouLove Educazione sessuale 2.0 IL NOSTRO TEAM Siamo quattro ragazze giovani e motivate con diverse tipologie di specializzazione, due psicologhe, una dottoressa in Servizi Sociali e una dottoressa in
DettagliPROGETTARE PER COMPETENZE
Il nostro curricolo: verticale,integrato,unitario 1 ISTITUTO COMPRENSIVO PASCOLI CRISPI MESSINA Misure di accompagnamento Indicazioni Nazionali Annualità 2014-15 Progetto Formativo Nazionale: Rafforzamento
DettagliComunicazione. Comunicazione Verbale, non verbale e paraverbale: limiti e risorsa nella comunicazione
Comunicazione Comunicazione Verbale, non verbale e paraverbale: limiti e risorsa nella comunicazione Non si può non comunicare, afferma uno degli assiomi della comunicazione. Non esiste infatti la non
DettagliData Inizio : Non Specificato Termine : Non Specificato Gruppo : Costo : 300 EUR Location : Viterbo, Roma, Latina Livello :
Data Inizio : Non Specificato Termine : Non Specificato Gruppo : Costo : 300 EUR Location : Viterbo, Roma, Latina Livello : Corso Modulo C per RSPP (D.Lgs 81/08 e successivi D.Lgs. 195/03) Corso di specializzazione
DettagliMarketing internazionale
A.A. 2007-2008 Marketing internazionale Dott.ssa Vania Vigolo Lezione 5 1 Comportamento del consumatore? STIMOLI - Ambientali - Di marketing RISPOSTE: - Prodotto -Brand -Distributore - Prezzo - Tempo d
DettagliTECNICHE DI PRESENTAZIONE IN PUBBLICO
TECNICHE DI PRESENTAZIONE IN PUBBLICO Guida del partecipante Vietata ogni riproduzione Olympos Group srl. Via XXV aprile, 40-24030 Brembate di Sopra (BG) Tel. 03519965309 - Fax 1786054267 - customer.service@olympos.it
DettagliIL PERCORSO VERSO LA QUALITÀ SALA ACTIV RILON CENTER PLOVDIV 1 NOVEMBRE 2008
IL PERCORSO VERSO LA QUALITÀ SALA ACTIV RILON CENTER PLOVDIV 1 NOVEMBRE 2008 LE NORME DI RIFERIMENTO ISO 9000:2000 FONDAMENTI E TERMINOLOGIA ISO 9001:2000 REQUISITI ISO 9004:2000 LINEE GUIDA PER IL MIGLIORAMENTO
DettagliChe volontari cerchiamo? Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile
Che volontari cerchiamo? Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile Premessa All arrivo di un nuovo volontario l intero sistema dell associazione viene in qualche modo toccato. Le relazioni si strutturano diversamente
DettagliBiografia linguistica
EAQUALS-ALTE Biografia linguistica (Parte del Portfolio Europeo delle Lingue di EAQUALS-ALTE) I 1 BIOGRAFIA LINGUISTICA La Biografia linguistica è un documento da aggiornare nel tempo che attesta perché,
DettagliLa sicurezza sul lavoro. Concetti di base e accenni alla normativa vigente
La sicurezza sul lavoro Concetti di base e accenni alla normativa vigente BENVENUTI! Contenuti: - Cenni storici; - Concetti di base: Infortunio e Malattia lavoro-corr. Pericolo Rischio Valutazione dei
DettagliLa leadership sanitaria:
La leadership sanitaria: una nuova dimensione per le professioni sanitarie Dott. Alessandro Rovetta Leadership SAPER CREARE UN MONDO AL QUALE LE PERSONE DESIDERINO APPARTENERE 1 Perchè servono professionisti
DettagliIl Problem-Based Learning dalla pratica alla teoria
Il Problem-Based Learning dalla pratica alla teoria Il Problem-based learning (apprendimento basato su un problema) è un metodo di insegnamento in cui un problema costituisce il punto di inizio del processo
DettagliChi sono. Progettista di Formazione. Giudice di Gara dal 1972. Giudice di Partenza Nazionale dal 1981
Chi sono Francesco lo Basso Molfetta (Ba) Progettista di Formazione Giudice di Gara dal 1972 Giudice di Partenza Nazionale dal 1981 Esperienze specifiche: Tutor Progetto Formazione Giovani Obiettivi Acquisire
Dettaglib) Il responsabile del servizio di prevenzione e protezione dai rischi;
Lezione 6 La riunione periodica (art 35) La riunione periodica è un momento di discussione sui temi della prevenzione e della tutela della salute e dell integrità psicofisica dei lavoratori, prevista per
DettagliPaolo Lauriola Direttore Struttura Tematica di Epidemiologia Ambientale ARPA EMILIA ROMAGNA
Paolo Lauriola Direttore Struttura Tematica di Epidemiologia Ambientale ARPA EMILIA ROMAGNA OBIETTIVI DELLO STUDIO Analizzare la percezione del rischio di incidente stradale di un campione di giovani prima
DettagliI nuovi strumenti per la didattica delle discipline scientifiche. Giovanni Tarantino
I nuovi strumenti per la didattica delle discipline scientifiche Giovanni Tarantino I diversi aspetti dell orientamento Conoscersi per orientarsi: quali obiettivi per l orientamento formativo in ambito
Dettaglicome nasce una ricerca
PSICOLOGIA SOCIALE lez. 2 RICERCA SCIENTIFICA O SENSO COMUNE? Paola Magnano paola.magnano@unikore.it ricevimento: martedì ore 10-11 c/o Studio 16, piano -1 PSICOLOGIA SOCIALE COME SCIENZA EMPIRICA le sue
DettagliLa valutazione nella didattica per competenze
Nella scuola italiana il problema della valutazione delle competenze è particolarmente complesso, infatti la nostra scuola è tradizionalmente basata sulla trasmissione di saperi e saper fare ed ha affrontato
DettagliLA SCUOLA SI-CURA SI CURA DI ME!
SCUOLA DELL INFANZIA ISTITUTO COMPRENSIVO VILLA REATINA PERCORSO DIDATTICO SICUREZZA NELLA SCUOLA LA SCUOLA SI-CURA SI CURA DI ME! Anno scolastico 2014 2015. Il ruolo educativo e formativo della Scuola
DettagliIndice. 1 Il monitoraggio del progetto formativo --------------------------------------------------------------- 3. 2 di 6
LEZIONE MONITORARE UN PROGETTO FORMATIVO. UNA TABELLA PROF. NICOLA PAPARELLA Indice 1 Il monitoraggio del progetto formativo --------------------------------------------------------------- 3 2 di 6 1 Il
DettagliProgetto LABORATORIO TEATRALE Scuola Primaria Rognoni Sozzago (a. s. 2015/2016)
Progetto LABORATORIO TEATRALE Scuola Primaria Rognoni Sozzago (a. s. 2015/2016) Premessa La drammatizzazione è la forma più conosciuta e diffusa di animazione nella scuola. Nell'uso più comune con il termine
DettagliLezione n 2 L educazione come atto ermeneutico (2)
Lezione n 2 L educazione come atto ermeneutico (2) Riprendiamo l analisi interrotta nel corso della precedente lezione b) struttura dialogica del fatto educativo Per rispondere a criteri ermenutici, l
DettagliAutoefficacia e apprendimento
Autoefficacia e apprendimento Definizione di autoefficacia Convinzione della propria capacità di fornire una certa prestazione organizzando ed eseguendo le sequenze di azioni necessarie per gestire adeguatamente
DettagliQUESTIONARIO DI AUTOOSSERVAZIONE PROFESSIONALE
QUESTIONARIO DI AUTOOSSERVAZIONE PROFESSIONALE I FATTORI CHE ACCRESCONO L EFFICACIA DELL INSEGNAMENTO LE COMPETENZE DIDATTICHE Contrassegna con una X la casella prescelta per ogni indicatore L insegnante
DettagliGRUPPI DI INCONTRO per GENITORI
Nell ambito delle attività previste dal servizio di Counseling Filosofico e di sostegno alla genitorialità organizzate dal nostro Istituto, si propone l avvio di un nuovo progetto per l organizzazione
DettagliTi consente di ricevere velocemente tutte le informazioni inviate dal personale, in maniera assolutamente puntuale, controllata ed organizzata.
Sommario A cosa serve InfoWEB?... 3 Quali informazioni posso comunicare o ricevere?... 3 Cosa significa visualizzare le informazioni in maniera differenziata in base al livello dell utente?... 4 Cosa significa
DettagliI colloqui scuola-famiglia: le basi per una comunicazione efficace Dott.ssa Claudia Trombetta Psicologa e psicoterapeuta claudia.trombetta@email.
I colloqui scuola-famiglia: le basi per una comunicazione efficace Dott.ssa Claudia Trombetta Psicologa e psicoterapeuta claudia.trombetta@email.it CTI Monza, 20 Novembre 2015 Prima parte: comprendere
DettagliAnno Scolastico 2007 2008. Progetto di Tirocinio Animazione Musicale
Istituto di Istruzione Superiore L.R. D.M. 14/06/1946 e Paritario provvedimento del 28/02/2001 "Gesù Eucaristico" Indirizzi: Socio-Psico-Pedagogico Linguistico via Monte, 52-75019 Tricarico MT tel. + fax
DettagliMI ASCOLTO, TI ASCOLTO... CI ASCOLTIAMO.
MI ASCOLTO, TI ASCOLTO... CI ASCOLTIAMO. Percorso di educazione all ascolto Classi seconde scuola primaria Rosmini Anno scolastico 2009/2010 La principale difficoltà riscontrata negli alunni dall'intero
DettagliIl disagio educativo dei docenti di fronte al disagio scolastico degli alunni Appunti Pierpaolo Triani (Università Cattolica del Sacro Cuore) Milano
Il disagio educativo dei docenti di fronte al disagio scolastico degli alunni Appunti Pierpaolo Triani (Università Cattolica del Sacro Cuore) Milano 9 aprile 2014 Premessa Mi è stato chiesto di mettere
DettagliProgetto per la promozione della lettura INTRODUZIONE
Progetto per la promozione della lettura INTRODUZIONE L interesse verso la lettura ed il piacere ad esercitarla sono obiettivi che, ormai da anni, gli insegnanti della scuola primaria di Attimis si prefiggono
DettagliDIMENSIONI CRITERI INDICATORI
Allegato 4 - Manerbio META EDUCATIVA: autonomia in ambito scolastico (classe 4/5 scuola primaria) DIMENSIONI CRITERI INDICATORI GESTIONALE OPERATIVA Uso degli strumenti Conoscere gli strumenti necessari
DettagliCOMUNICAZIONE E ASCOLTO NELLA COPPIA
COMUNICAZIONE E ASCOLTO NELLA COPPIA Comunicare vuol dire scambiare informazioni legate a fatti o ad emozioni personali con un'altra persona. La vera comunicazione avviene quando uno riceve il messaggio
DettagliLINGUAGGI, CREATIVITA, ESPRESSIONE TECNOLOGIA - INFORMATICA
LINGUAGGI, CREATIVITA, ESPRESSIONE TECNOLOGIA - INFORMATICA FINALITA EDUCATIVE La tecnica è la struttura razionale del lavoro, cioè l uso consapevole e finalizzato di mezzi, materiali e procedimenti operativi
DettagliIL CURRICOLO DI SCUOLA ARTE E IMMAGINE
IL CURRICOLO DI SCUOLA ARTE E IMMAGINE SCUOLA DELL INFANZIA CAMPI DI ESPERIENZA - IMMAGINI.SUONI, COLORI SCUOLAPRIMARIA DISCIPLINE: - ARTE E IMMAGINE SCUOLA SECONDARIA I GRADO DISCIPLINE: - ARTE E IMMAGINE
DettagliCrisi e cambiamento nella realtà artigiana
Confartigianato Asolo e Montebelluna Progetto di ricerca Crisi e cambiamento nella realtà artigiana Treviso, Settembre 2011 Indice 1. Premessa 2 2. (D2) Nel mondo si parla di crisi e di cambiamento, che
DettagliNuove metodologie di formazione
Nuove metodologie di formazione per la sicurezza nel settore delle costruzioni LA FORMAZIONE DEI COORDINATORI PER LA SICUREZZA Farina Geom. Stefano Consigliere Nazionale AiFOS AiFOS Associazione Italiana
DettagliUfficio Scolastico Regionale per l Abruzzo. Rapporto dal Questionari Studenti
Rapporto dal Questionari Studenti SCUOLA xxxxxxxxx Anno Scolastico 2014/15 Le Aree Indagate Il questionario studenti ha lo scopo di indagare alcuni aspetti considerati rilevanti per assicurare il benessere
DettagliPROGETTO INCREASING EUROPEAN CITIZENSHIP ICE (MIGLIORARE LA CITTADINANZA EUROPEA)
Cilap eapn Italia PROGETTO INCREASING EUROPEAN CITIZENSHIP ICE (MIGLIORARE LA CITTADINANZA EUROPEA) PROGRAMMA LIFELONG LEARNING GRUNDTVIG 2012 PARTENARIATO DI APPRENDIMENTO (No. 2012-1-IT2_GRU06_37625_1)
DettagliAlessandro Ricci Psicologo Psicoterapeuta Università Salesiana di Roma
Alessandro Ricci Psicologo Psicoterapeuta Università Salesiana di Roma LA COPPIA NON PUO FARE A MENO DI RICONOSCERE E ACCETTARE CHE L ALTRO E UN TU E COME TALE RAPPRESENTA NON UN OGGETTO DA MANIPOLARE
DettagliSTRUTTURA UDA U.D.A. 4. Classe III A PRESENTAZIONE
STRUTTURA UDA UNITÀ DIDATTICA di APPRENDIMENTO di TECNOLOGIE ELETTRICO-ELETTRONICHE E APPLICAZIONI U.D.A. 4 Classe III A.S. 2015/2016 TITOLO: Componenti fondamentali di un impianto Strumenti di misura
DettagliAgenzia Regionale di Protezione Civile &!!
Agenzia Regionale di Protezione Civile!!!"#$ % &!! '()* &+#),) Ascoltiamo un po. Parole chiave di Velasco Motivazione Mentalità vincente Esercizio Impegno Adattamento Flessibilità Punti in comune. Quali
DettagliCOME AFFRONTARE UN COLLOQUIO DI SELEZIONE
Emanuele Lajolo di Cossano COME AFFRONTARE UN COLLOQUIO DI SELEZIONE Università degli Studi - Torino, 19 aprile 2010 La prima cosa da fare PERCHE SONO QUI? QUAL E IL MIO OBIETTIVO? CHE COSA VOGLIO ASSOLUTAMENTE
DettagliStatistica. Lezione 6
Università degli Studi del Piemonte Orientale Corso di Laurea in Infermieristica Corso integrato in Scienze della Prevenzione e dei Servizi sanitari Statistica Lezione 6 a.a 011-01 Dott.ssa Daniela Ferrante
DettagliNota sullo svolgimento delle prove INVALSI 2014-2015 per gli allievi con bisogni educativi speciali
Nota sullo svolgimento delle prove INVALSI 2014-2015 per gli allievi con bisogni educativi speciali 1 A.S. 2014-15 Bisogni educativi speciali. Documento pubblicato il 27.03.2015 1. Premessa A titolo di
DettagliQuestionario di fine modulo Accoglienza
Questionario di fine modulo Accoglienza Si propongono di seguito n. 18 di domande chiuse con 4 possibili risposte. Solo una risposta è corretta. Le domande sono state divise in 4 sezioni (A, B, C, D).
DettagliSafety experience. Strumenti, metodologie ed esperienze innovative per la formazione sulla sicurezza nei luoghi di lavoro.
Formare per aprire le porte Safety experience. Strumenti, metodologie ed esperienze innovative per la formazione sulla sicurezza nei luoghi di lavoro. Safety experience nasce dal lavoro di un team di professionisti
DettagliCapitolo 25: Lo scambio nel mercato delle assicurazioni
Capitolo 25: Lo scambio nel mercato delle assicurazioni 25.1: Introduzione In questo capitolo la teoria economica discussa nei capitoli 23 e 24 viene applicata all analisi dello scambio del rischio nel
DettagliRapporto dal Questionari Insegnanti
Rapporto dal Questionari Insegnanti SCUOLA CHIC81400N N. Docenti che hanno compilato il questionario: 60 Anno Scolastico 2014/15 Le Aree Indagate Il Questionario Insegnanti ha l obiettivo di rilevare la
DettagliUN FARO A SALVAGUARDIA DELL INFANZIA (Diritti dell infanzia e dell adolescenza)
IO, NOI Associazione di Volontariato per la Solidarietà e l integrazione Sociale Sede legale - Sede Operativa: via delle Meduse, 63a 00054 Fiumicino Tel. 3208594921 066520591 Fax: 0665499252 E.Mail: infoline@ionoi.org
DettagliPROGETTO: TEATRO FORUM
24 5 PROGETTO: TEATRO FORUM (per Oratori sensibili) Che cos è Il Teatro forum è un metodo e percorso formativo utilizzato spesso in situazioni di disagio socio-culturale e si propone come strumento per
DettagliALL. A Competenze chiave di cittadinanza
ALL. A Competenze chiave di cittadinanza Cosa sono Dove se ne parla Riferimenti europei L intreccio Nel dettaglio A cosa servono Cosa contrastare Come si acquisiscono Le competenze chiave di cittadinanza
DettagliVOCABOLARIO DELLA SICUREZZA (SAFETY) DEFINIZIONI: Pericolo Rischio Prevenzione Protezione Formazione Informazione Addestramento Buone prassi
VOCABOLARIO DELLA SICUREZZA (SAFETY) DEFINIZIONI: Pericolo Rischio Prevenzione Protezione Formazione Informazione Addestramento Buone prassi federico.ricci@unimore.it Psicologo del Lavoro e delle Organizzazioni
DettagliSCUOLA DI ORGANIZZAZIONE Modello metodologico e metodologie per la formazione Approccio metodologico Il modello formativo messo a punto e utilizzato dalla Scuola di Studi Socio-economici e Organizzativi
DettagliStrategie e metodi per un apprendimento efficace
Strategie e metodi per un apprendimento efficace In più di 100 anni, gli psicologi cognitivi dell apprendimento hanno sviluppato parecchie tecniche di studio: alcune accelerano l apprendimento, altre invece
DettagliLa mia autostima. Edizioni Erickson. Deborah Plummer. Dario Ianes Centro Studi Erickson Università di Bolzano www.darioianes.it
Edizioni Erickson La mia autostima Dario Ianes Centro Studi Erickson Università di Bolzano www.darioianes.it Deborah Plummer Introduzione L immaginazione come strumento per il cambiamento Imagework: un
DettagliFARE O ESSERE VOLONTARI?
Corso di formazione FARE O ESSERE VOLONTARI? Il volontariato come manifestazione dell essere e dell operare a favore dell altro Caritas Ambrosiana Salone Mons. Bicchierai via San Bernardino 4 20122 Milano
DettagliOpenPsy: OpenSource nella Psicologia. Presentazione del progetto in occasione dell edizione 2004 del Webbit (Padova)
OpenPsy: OpenSource nella Psicologia Pag. 1 di 9 OpenPsy: OpenSource nella Psicologia Presentazione del progetto in occasione dell edizione 2004 del Webbit (Padova) PREMESSA Per prima cosa, appare ovvio
DettagliProgettare e scrivere una relazione sociale: Assistente sociale nella P.A. e libera professione. Relazione di Ombretta Okely
La documentazione: funzioni e strumenti del servizio sociale integrato Progettare e scrivere una relazione sociale: Assistente sociale nella P.A. e libera professione. Relazione di Ombretta Okely NAPOLI
DettagliIl rischio cancerogeno e mutageno
Il rischio cancerogeno e mutageno Le sostanze cancerogene Un cancerogeno è un agente capace di provocare l insorgenza del cancro o di aumentarne la frequenza in una popolazione esposta. Il cancro è caratterizzato
DettagliLO SVILUPPO DELLE COMPETENZE PER UNA FORZA VENDITA VINCENTE
LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE PER UNA FORZA VENDITA VINCENTE Non c è mai una seconda occasione per dare una prima impressione 1. Lo scenario Oggi mantenere le proprie posizioni o aumentare le quote di mercato
DettagliLA GESTIONE EFFICACE DEI COLLABORATORI
LA GESTIONE EFFICACE DEI COLLABORATORI La qualità organizzativa passa attraverso la qualità delle persone 1. Le ragioni del corso Nella situazione attuale, assume una rilevanza sempre maggiore la capacità
DettagliRelatore: Paula Eleta
A scuola nessuno è straniero Firenze, 30 settembre 2011 Sessione: L integrazione comincia dai più piccoli Una scuola aperta che guarda al futuro Percorsi interculturali e di integrazione presso le Scuole
DettagliIl teatro è uno strumento educativo e formativo che i bambini praticano. da sempre nella forma spontanea e divertente del gioco.
Il teatro è uno strumento educativo e formativo che i bambini praticano da sempre nella forma spontanea e divertente del gioco. Il laboratorio teatrale è un occasione di scambio e confronto reciproco in
DettagliLe competenze per la gestione e lo sviluppo delle risorse umane nelle università e negli enti di ricerca
Scuola di Management per le Università, gli Enti di ricerca e le Istituzioni Scolastiche Le competenze per la gestione e lo sviluppo delle risorse umane nelle università e negli enti di ricerca Dott. William
DettagliStrategie e indicazioni per favorire l apprendimento. Dott.ssa Francesca Valori Pontedera, 15 maggio 2010
Strategie e indicazioni per favorire l apprendimento Dott.ssa Francesca Valori Pontedera, 15 maggio 2010 Obiettivo: Fornire conoscenze relative alla comunicazione tra istruttore e allievo e strategie funzionali
DettagliISTITUTO COMPRENSIVO DI CANEVA DIPARTIMENTO AREA MATEMATICA-SCIENZE-TECNOLOGIA Scuola Primaria di SARONE. Il Supermercato a scuola
ISTITUTO COMPRENSIVO DI CANEVA DIPARTIMENTO AREA MATEMATICA-SCIENZE-TECNOLOGIA Scuola Primaria di SARONE Il Supermercato a scuola C osa? C ome? Q uando? P erché? Abbiamo scelto di creare a scuola un angolo
DettagliCERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE ITALIANO
CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE ITALIANO Livello di base non raggiunto Non ha raggiunto tutte le competenze minime previste nel livello di base Riconosce ed utilizza le strutture linguistiche di base Comprende
DettagliProgetto Dos Edu: Drugs on Street Educational
Progetto Dos Edu: Drugs on Street Educational Interventi informativi ed educativi per la prevenzione dell incidentalità stradale correlata al consumo di alcol e droga prof.ssa Paola Cannavale COME NASCE
DettagliLezione con la LIM. Stefania Pinnelli unisalento. Stefania Pinnelli
Lezione con la LIM. unisalento Perché piace agli insegnanti - rinnova la lezione frontale consente salvataggio di attività didattiche e il recupero rapido - facilita la spiegazione di processi, la descrizione
DettagliPERICOLO o FATTORE DI RISCHIO
CONCETTI E DEFINIZIONI PERICOLO o FATTORE DI RISCHIO Proprietà o qualità intrinseca di un determinato fattore avente il potenziale di causare danni (TU) Ambiente Materiali Attrezzature Impianti Metodo
DettagliFINALITA DELLA SCUOLA DELL INFANZIA
I.C.S. MAREDOLCE FINALITA DELLA SCUOLA DELL INFANZIA La nostra scuola dell Infanzia con la sua identità specifica sotto il profilo pedagogico e metodologico-organizzativo persegue: l acquisizione di capacità
DettagliLa Leadership efficace
La Leadership efficace 1 La Leadership: definizione e principi 3 2 Le pre-condizioni della Leadership 3 3 Le qualità del Leader 4 3.1 Comunicazione... 4 3.1.1 Visione... 4 3.1.2 Relazione... 4 pagina 2
DettagliE nato per dare un impronta educativa/pastorale agli Oratori. Anno 2001
E nato per dare un impronta educativa/pastorale agli Oratori Anno 2001 Il Forum degli oratori italiani è un organo di coordinamento nazionale degli organismi ecclesiali che dedicano speciale cura all
DettagliIL COACHING delle Ambasciatrici
IL COACHING delle Ambasciatrici European Commission Enterprise and Industry Coaching ambasciatrici WAI-Women Ambassadors in Italy, Ravenna, 20/05/2010 2 FASE 1 Le motivazioni e gli scopi FASE 2 L analisi
Dettaglirisulta (x) = 1 se x < 0.
Questo file si pone come obiettivo quello di mostrarvi come lo studio di una funzione reale di una variabile reale, nella cui espressione compare un qualche valore assoluto, possa essere svolto senza necessariamente
DettagliLA PERCEZIONE DEL RISCHIO
LA PERCEZIONE DEL RISCHIO L obiettivo della comunicazione del rischio Una corretta politica di comunicazione del rischio si pone l'obiettivo di superare un atteggiamento passivo nei confronti del rischio
DettagliLa gestione delle emozioni: interventi educativi e didattici. Dott.ssa Monica Dacomo
La gestione delle emozioni: interventi educativi e didattici Dott.ssa Monica Dacomo Attività per la scuola secondaria di I grado Chi o cosa provoca le nostre emozioni? Molti pensano che siano le altre
DettagliSCIENZE MOTORIE E SPORTIVE
SCIENZE MOTORIE E SPORTIVE - LINEE GENERALI Al termine del percorso liceale lo studente deve aver acquisito la consapevolezza della propria corporeità intesa come conoscenza, padronanza e rispetto del
Dettagli