Emergenza alimentare o emergenza economica? La risposta della Caritas

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Emergenza alimentare o emergenza economica? La risposta della Caritas"

Transcript

1

2

3 Caritas Ambrosiana Osservatorio diocesano delle povertà e delle risorse Emergenza alimentare o emergenza economica? La risposta della Caritas Dodicesimo rapporto sulle povertà nella diocesi di Milano Fondazione Luigi Moneta

4 Caritas Ambrosiana Via San Bernardino, Milano Tel Fax caritas@caritasambrosiana.it

5 INDICE Introduzione don Roberto Davanzo... 7 I risultati dell indagine Le buone prassi nelle risposte delle Caritas in diocesi L Emporio della solidarietà della Caritas di Roma Conclusioni Luciano Gualzetti ALLEGATI Schede magazzini di distribuzione Appendice statistica

6 Il Dodicesimo rapporto sulle povertà e le risorse dell Osservatorio diocesano della Caritas Ambrosiana è stato realizzato da un gruppo di ricerca coordinato da Luciano Gualzetti, costituito da Elisabetta Larovere, Meri Salati, Annalisa Suigo. La realizzazione e l aggiornamento del software per la raccolta dei dati sono affidati a Luca Arena. Si ringrazia Andrea Fioni per l elaborazione dei dati statistici. Un ringraziamento a Angela Signorelli per la consulenza offerta. Il coordinamento delle attività nelle diverse zone pastorali è stato affidato a: Renato Zanetti (zona di Milano) Alessandro Pirovano (zona di Varese) Giovanna Fazzini (zona di Lecco) Marta Iacobbi (zona di Rho) Dario Erba (zona di Monza) Francesca Gatti (zona di Melegnano) Stefano Lamura (zona di Sesto San Giovanni) Un sentito ringraziamento va ai 59 centri di ascolto della diocesi e agli operatori del SAI - Servizio Accoglienza Immigrati, del SAM - Servizio di Accoglienza Milanese e del SILOE - Servizi Integrati Lavoro, Orientamento Educazione, che hanno dato la loro piena disponibilità a partecipare al progetto. Ringraziamo in particolar modo Alberto Minoia e Marzia Molteni, dell Area Emergenze Nazionali di Caritas Ambrosiana, per il contributo sui magazzini di distribuzione; Alessandra Tufigno, dell Area Centri di ascolto, per il contributo e la consulenza offerti in tutte le fasi di realizzazione del rapporto e di revisione dei contributi; Simone Iannone, Segretario Generale della Caritas di Roma, per il contributo sull esperienza dell Emporio della Solidarietà di Roma. Infine, un ringraziamento particolare ai rappresentanti dei magazzini di distribuzione di alimenti e beni materiali: Magazzino Parrocchia S. Giovanni Crisostomo (decanato Turro Milano), Magazzino e guardaroba S. Luigi (decanato Vigentino Milano), Magazzino Volontariato Vincenziano (Somma Lombardo), Magazzino di Varese, Magazzino CdP di Barzanò, Magazzino La Visitazione (Pero), Magazzino di Turate, Magazzino Caritas di Vimercate, Magazzino Gruppo di Volontariato S. Alessandro Onlus - Caritas (Melzo), Magazzino di San Donato Milanese, Magazzino di Sesto San Giovanni, Magazzino Volontariato Caritas - Salesiani Onlus (Sesto San Giovanni), Centro Distribuzione Caritas (Segrate) che, dopo aver risposto al questionario, si sono resi disponibili a partecipare a un intervista collettiva, permettendoci così di redigere l approfondimento qualitativo contenuto nel presente rapporto.

7 INTRODUZIONE don Roberto Davanzo Nutrire il pianeta. Energia per la Vita : questo il titolo dato alla prossima esposizione universale, Expo, che, come ormai tutti sanno, avrà luogo a Milano tra poco più di un anno. Come Caritas ci siamo sentiti subito interpellati da un titolo che richiama a tanti aspetti della nostra attività: l impegno che le Caritas spendono sul territorio della diocesi ha molto a che fare con questo tema, che farà da sfondo a molte attività del prossimo biennio. Certo, quando si pensa al tema della fame e all impegno di Caritas, il pensiero corre subito ai tanti progetti che riguardano i Paesi del Sud del Mondo, dove la gente non ha di che nutrirsi e dove la povertà alimentare è il bisogno prioritario con cui le popolazioni locali si trovano a fare i conti quotidianamente. Ma, solo perché la FAO non annovera l Italia tra i paesi con alti tassi di denutrizione, non possiamo non sentirci coinvolti da questo tema, per diverse ragioni: 1) la prima è che la società globale, di cui tanto si è argomentato negli scorsi decenni, è ormai realtà: i destini di tutti i popoli sono strettamente connessi. Le crisi che interessano un popolo hanno ripercussioni a livello planetario, e non possiamo più non interessarcene; 2) la seconda è sotto gli occhi di tutti: la fame è uno dei principali motori dei flussi migratori che dal Sud del mondo portano migliaia di persone verso le nostre coste. Persone che, quando non perdono 7

8 Introduzione la vita in condizioni tragiche, come da cronaca di queste ultime settimane, si ritroveranno sul nostro territorio senza lavoro, senza casa, senza un progetto di vita senza nulla di che nutrirsi; 3) la terza ragione deriva dall analisi dei dati che anche quest anno l osservatorio mette a disposizione della diocesi e che ci conferma una tendenza ormai in atto da diversi anni: le richieste di beni materiali e, in particolare, di alimentari, presso i centri di ascolto Caritas sono aumentate più di tutte le altre. Il terzo punto, certo meno eclatante, ma a noi più vicino, è quello che ci ha spinti a pensare al tema della povertà alimentare come approfondimento del rapporto di quest anno. Il titolo-domanda del volume è volutamente provocatorio: sappiamo benissimo che dietro all aumento di pacchi viveri richiesti/erogati dai nostri centri di ascolto, vi sono situazioni diverse, che celano bisogni di lavoro, di reddito, di abitazione. I beni alimentari erogati dai nostri centri hanno molte volte l obiettivo di tamponare situazioni, che rischiano di precipitare; di certo servono a far tirare il fiato agli operatori, che vanno a casa sapendo di aver dato di che nutrirsi per almeno una settimana a quelle famiglie che non riescono ad aiutare diversamente, pur nella consapevolezza che i loro problemi resteranno tali È il paradosso della scarsità nell abbondanza che ha caratterizzato le società occidentali in questi ultimi anni e che, con la crisi, rischia di penalizzare ancora di più i soggetti più deboli: se neanche in tempi di relativo benessere siamo riusciti a sconfiggere la povertà, come possiamo pensare di farlo in tempi di crisi, quando mancano le risorse pubbliche per mettere in atto provvedimenti che ci aiutino seriamente a contrastare questo fenomeno? È in questo contesto che i centri e i servizi Caritas si muovono, certo con affanno, ma anche con determinazione, per cercare nuove e possibili risposte ai bisogni. Ed è proprio per aiutarli in questo compito che, sulla scia intra- 8

9 Introduzione presa da qualche anno, il XII rapporto sulle povertà intende mettere in evidenza alcune buone prassi che le realtà della diocesi hanno messo in atto su questo fronte. L attivazione di collaborazioni con soggetti del territorio (comuni, San Vincenzo, supermercati, ecc.), finalizzate a razionalizzare l attività connessa alla distribuzione di beni materiali, ha consentito di sollevare, almeno in parte, i volontari e gli operatori da questa azione e, di conseguenza, ha permesso loro di dedicarsi all accompagnamento e all orientamento ai servizi. Il rapporto di quest anno, a partire dalla presentazione di alcune esperienze, intende mettere in evidenza alcune linee guida, che possano aiutare gli operatori nell attività di distribuzione in due ambiti distinti: 1) il primo attiene al senso dell azione, cioè alle motivazioni che dovrebbero stare dietro la scelta di un centro di ascolto di distribuire anche aiuti materiali; 2) il secondo è più di tipo tecnico-organizzativo e si pone l obiettivo di aiutare i volontari a gestire questa parte della loro attività nel modo migliore possibile, consentendo loro di evitare sprechi di risorse, sia in termini di tempo che di beni. Si tratta di una scelta rischiosa e, lasciatemelo dire, coraggiosa: parlare di recupero delle derrate alimentari in eccedenza potrebbe esporci all accusa di perpetuare un sistema basato su un consumo che genera sprechi vergognosi, sfruttamento dei paesi più poveri e di manodopera in nero, che non riusciamo a debellare neanche a casa nostra. Situazioni che da anni non manchiamo di denunciare con forza e con lucidità. Ma nel frattempo le eccedenze ci sono e c è chi bussa alla nostra porta Gli aiuti alimentari rappresentano il primo e più immediato modo per passare dall ascolto, dalla parola, alla condivisione e all accompagnamento della persona, cioè alle opere. Essi sono la forma di aiuto più tradizionale della Chiesa; fanno 9

10 Introduzione parte della nostra istituzione ed è nostro dovere aiutare le nostre parrocchie e le nostre Caritas a conservare queste forme di aiuto, reinventandole nel tempo in modo profetico. 10

11 I RISULTATI DELL INDAGINE 1 I 59 centri di ascolto e i 3 servizi del campione dell osservatorio nel 2012 hanno incontrato persone, di cui donne, pari al 63,4% e uomini, pari al 36,6%. Rispetto al 2011 non si registrano grandi variazioni sul numero totale di persone incontrate: sono 191 in meno, pari ad un calo dell 1%. L analisi per zone pastorali mette in evidenza che le zone in cui il calo in termini di valori percentuali è stato più significativo sono quelle di Melegnano (- 6%) e Rho (- 4%) 2. In valori assoluti, però, il dato più significativo è quello della zona di Milano, in cui sono state registrate 305 (-3,7%) persone in meno rispetto al Di segno opposto i valori relativi alle persone incontrate nelle zone di Sesto San Giovanni (+ 10%, pari a 126 persone in più) e Varese (+ 5%, pari a 79 persone in più). Sostanzialmente stabili i dati relativi alle zone di Monza e di Lecco. Abbiamo chiesto ad alcuni operatori dei centri e servizi del campione come spiegassero questo seppur lieve calo di presenze, soprattutto considerando che la situazione economica non sta dando alcun segno di ripresa. A detta degli interpellati, due sono le motivazioni 1 Il presente contributo è a cura dell équipe dell Osservatorio delle povertà e delle risorse di Caritas Ambrosiana. 2 Per tutte le tabelle relative ai dati presentati, cfr. l Appendice statistica in fondo al volume. 11

12 I risultati dell indagine principali: - la prima risiede nel fatto che, proprio in virtù dell aumentato afflusso di persone che ha caratterizzato gli anni dal 2008 in poi e, contemporaneamente, della crescente difficoltà di dare risposte, soprattutto in ordine ai problemi di occupazione e di reddito, alcuni centri di ascolto hanno iniziato a differenziare i criteri di accesso, privilegiando la qualità della relazione e dell accompagnamento offerto rispetto al numero di persone incontrate. Si tratta di una spiegazione che trova conferma nel dato relativo ai colloqui, che sono saliti dai del 2011 ai del 2012: i centri e i servizi della Caritas hanno limitato il numero degli accessi, ma hanno avuto contatti più frequenti con le persone che hanno preso in carico, per costruire percorsi di accompagnamento più articolati e duraturi; - la seconda è che, sul territorio sono nati nuovi servizi per rispondere ai bisogni economici e lavorativi, ai quali gli stessi centri di ascolto orientano le persone che incontrano. 12

13 I risultati dell indagine 1. Caratteristiche socio-anagrafiche Le principali nazioni di provenienza degli stranieri sono le seguenti: Tabella 1. Distribuzione degli utenti secondo le prime 5 nazioni di provenienza. Anni 2011 e 2012 (valori assoluti e percentuali) Frequenza 2012 Percentuale 2012 Frequenza 2011 Percentuale 2011 Marocco , ,7 Perù , ,9 Romania , ,4 Ecuador 979 8, ,3 Ucraina 907 7, ,2 Fonte dati: Caritas Ambrosiana - Osservatorio delle povertà e delle risorse. Rispetto al 2011 si registrano alcune variazioni piuttosto significative: il dato più evidente riguarda il calo nelle presenze di persone provenienti dal Perù e dall Ucraina: le prime sono diminuite del 18% rispetto all anno precedente, le seconde del 19,5%. Il dato distinto per zone pastorali evidenzia che il fenomeno ha interessato soprattutto la città di Milano, dove la diminuzione è stata ancora più evidente: -39% tra le persone provenienti dall Ucraina e 22% tra quelle provenienti dal Perù; contestualmente, sono aumentate del 5,3% le persone provenienti dal Marocco. Il calo fatto registrare dalle persone provenienti dal Perù e dall Ucraina (soprattutto donne) è stato rilevato in molti centri di ascolto. Gli operatori, interpellati, ci hanno confermato il dato, 13

14 I risultati dell indagine commentandolo come il probabile inizio di un calo della presenza di migranti dal Sud America e dall Est-Europa. Durante i colloqui molti stranieri provenienti da questi paesi hanno apertamente manifestato il desiderio di ritornare in patria. Non abbiamo dati certi circa i rientri di fatto avvenuti tra coloro che si sono rivolti ai centri e servizi del campione, ma sicuramente questo desiderio sta limitando l avvio di procedure per i ricongiungimenti familiari e per chiamate di parenti e amici. Si tratta di un fenomeno strettamente connesso alla crisi economica, che ha fortemente condizionato le possibilità di inserimento lavorativo degli stranieri e li ha disillusi sulla possibilità di superare i loro problemi economici nel nostro paese. Il dato di genere indica la prevalenza delle donne (63,4%, pari a persone) sui maschi (36,6%), anche se, rispetto al 2011, quest anno c è stato un calo del 3,8% tra le prime e un corrispettivo aumento tra i secondi. In particolare, la presenza femminile si è ridotta tra gli stranieri, che fanno registrare 540 donne in meno. Il gruppo in cui si è verificato un calo più consistente in valori assoluti è quello delle donne extracomunitarie regolari, che hanno fatto registrare 374 persone in meno. In termini percentuali, il calo più significativo si è registrato tra le donne comunitarie (- 9,4%, cioè 118 donne in meno rispetto al 2011). In generale, i maschi sono 223 in più rispetto al L aumento è stato più significativo tra gli italiani, sia in valori assoluti (+ 151) che di variazione rispetto al dato del 2011 (+ 7,8%). Il calo della componente straniera femminile è strettamente correlato alla diminuita richiesta di personale per l assistenza domiciliare e i lavori domestici da parte delle famiglie italiane, il cui potenziale di spesa è stato drasticamente ridotto dal protrarsi della crisi economica. I dati Inps fotografano bene questo fenomeno: dal 2009 al 2011 il numero degli occupati nel campo dell assistenza domiciliare è sceso del 30%. Alcuni operatori ci hanno inoltre segnalato una nuova capaci- 14

15 I risultati dell indagine tà di organizzazione da parte delle donne straniere che, quando provengono dallo stesso paese, si aiutano nella ricerca dei posti di lavoro, segnalandosi a vicenda le famiglie in cerca di assistenti domiciliari per sostituzioni di maternità, rientri in patria, e così via. Queste reti di sostegno tra connazionali, che interessano soprattutto le donne dei paesi dell Est Europa, consentono agli stranieri di cercare autonomamente un occupazione, senza aver bisogno di passare dal centro di ascolto. Il dato relativo alle classi di età è sostanzialmente stabile: prevalgono i 35-44enni (27,2%), seguiti dai 25-34enni (24,9%) e dai 45-54enni (22,2%). La tabella che segue riporta il dato sulla condizione di cittadinanza. Tabella 2. Distribuzione degli utenti secondo la condizione di cittadinanza. Dati (valori percentuali) Italiani 27,7 25,6 Comunitari 8,8 9 Extracomunitari regolari 56,6 58,3 Extracomunitari irregolari 5,9 6,1 Fonte dati: Caritas Ambrosiana - Osservatorio delle povertà e delle risorse. Si conferma la prevalenza di persone extracomunitarie regolarmente residenti sul territorio, che però rispetto all anno scorso hanno fatto registrare una lieve diminuzione, seguite dagli italiani, che invece sono aumentati di 2 punti percentuali. Tra i motivi di soggiorno prevalgono quelli per lavoro dipendente (4.799, pari al 69,1% sul totale dei dati rilevati), scesi di 3,7 punti percentuali, pari a 676 permessi in meno, rispetto al Il dato scorporato per genere ci dice che il calo di questo tipo di permesso ha interessato soprattutto le donne: -502, pari ad una diminuzione 15

16 I risultati dell indagine del 13,5% sul totale delle donne con permessi di lavoro del Tra gli uomini lo stesso dato è sceso del 9,9 %. Seguono i permessi per motivi familiari (18%), sostanzialmente stabili rispetto all anno scorso. Il dato relativo allo stato civile non ha subito particolari variazioni: prevalgono i coniugati (44,6%), seguiti dai celibi (23,9%) e dai separati (8,5%). Riguardo al titolo di studio, il gruppo più numeroso è costituito dalle persone che hanno conseguito la licenza media inferiore (28,2%), seguite dai diplomati (19,3%), da persone con qualifica professionale (9,4%), licenza elementare (9,2%) e da laureati (6%). La tabella che segue riporta i dati relativi alla condizione professionale. 16

17 I risultati dell indagine Tabella 3. Distribuzione degli utenti secondo la condizione professionale (valori assoluti e percentuali) Condizione professionale Frequenza Percentuale n.r ,0 occupato part-time ,6 occupato full-time 732 4,4 in cerca 1 occupazione 734 4,4 disoccupato da breve tempo ,6 disoccupato da lungo tempo ,3 Studente 84 0,5 Casalinga 951 5,7 Pensionato 407 2,5 lavoratore irregolare 379 2,3 inabile parziale/totale al lavoro 63 0,4 titolare pensione invalidità 39 0,2 Totale Fonte dati: Caritas Ambrosiana - Osservatorio delle povertà e delle risorse. Scendono drasticamente rispetto al dato del 2011 i disoccupati da breve tempo (-9 %) e, contemporaneamente, aumentano dell 11,5% i disoccupati da lungo tempo. Sempre più persone sono, cioè, disoccupate da oltre 1 anno, a conferma di un mercato del lavoro bloccato, che difficilmente è in grado di offrire occasioni per un reinserimento lavorativo a chi abbia perso il lavoro a causa della crisi. Le classi di età in cui l incidenza percentuale dei disoccupati da lungo tempo è aumentata di più rispetto all anno precedente sono quelle dei 45-54enni (+4,8 punti percentuali) e dei 55-64enni (+ 4,4 punti percentuali). In aumento la presenza di senza dimora, passati da 898 nel 2011 a 1090 nel L aumento riguarda soprattutto i maschi, che hanno 17

18 I risultati dell indagine fatto registrare un incremento del 24% rispetto al dato registrato nel 2011, passando da 682 a 847. Il dato è stato influenzato dall apertura del Rifugio Caritas di via Sammartini, a Milano, per accedere al quale è richiesta la mediazione dei servizi SAM e SAI, che fanno parte del campione dell osservatorio. Nato per dare ai senza dimora una risposta immediata al bisogno di trovare un riparo per la notte, nel 2012 il Rifugio ha dato ospitalità a circa 200 uomini, metà di nazionalità italiana, metà stranieri, offrendo qualche possibilità in più rispetto al passato di rispondere alle sempre più numerose domande di accoglienza. 18

19 2. I bisogni Tabella 4. Distribuzione degli utenti per macrocategorie di bisogni (valori percentuali) Bisogni n.r. italiano comunit. extracom. regolare extracom. irregolare Totale % problematiche abitative 10,2 14,6 17,8 14,3 24,7 15, devianza e criminalità 1,1 3,9 0,6 0,4 2 1,5 245 stranieri 3 7,4 0,5 3,4 10,3 61, famiglia 6,8 11,9 3,2 4,3 3,5 6, handicap e disabilità 1,7 3,4 0,7 0,6 0,5 1,4 227 reddito 40,9 57,6 45,0 51,3 45, malattia 3,4 9,7 2,5 2,3 3,3 4,4 732 livello di autonomia 5,7 2,3 0,0 0,1 0,2 0,8 128 zingari 0,6 0,9 2,7 0 0,1 0,5 84 indigenza 0 0,3 0,8 0 0,1 0,2 27 occupazione 30,7 46,8 73,3 67,8 59,2 61, dipendenza 1,1 3,5 0,7 0,1 0,3 1,1 189 istruzione 1,1 0,6 2,8 4,3 11,7 3,6 591 altri bisogni 3,4 9,2 2,0 2,4 1,8 4,2 697 senza dimora 5,1 8,4 2,8 0,5 1, nessun bisogno 17,6 4,1 3,9 4,4 5 4,4 736 Totale v.a. Fonte dati: Caritas Ambrosiana - Osservatorio delle povertà e delle risorse. 3 Sotto la voce Stranieri sono inclusi i bisogni/povertà propri delle persone che non hanno la cittadinanza italiana e risiedono sul nostro territorio. A es., rientrano in questa categoria le problematiche dei richiedenti e/o titolari di protezione internazionale; i bisogni connessi alla regolarità del soggiorno nel nostro paese; la necessità di accompagnamento nell avvio e nella gestione delle pratiche per i ricongiungimenti familiari, e così via. 19

20 I risultati dell indagine Una prima osservazione di carattere generale, riguarda i bisogni di reddito, che hanno fatto registrare l aumento più significativo rispetto al 2011 (+4,2 punti percentuali). È un problema che riguarda più gli italiani, ma che di fatto interessa tutte le categorie analizzate. Il bisogno di reddito è più sentito tra le donne (53,2%, 4,8 punti in più rispetto al valore del 2011), che tra i maschi (49,9%, con un aumento di 3,3 punti sul dato dell anno scorso). Tra gli italiani il bisogno di reddito supera quello di occupazione ed è pari al 57,6%, con un incremento di 3 punti percentuali rispetto all anno scorso. Esso è particolarmente avvertito dalle donne italiane, tra le quali raggiunge il 62,4%, con un incremento di 4,5 punti percentuali sul Tra gli uomini italiani il dato è pari al 52%, con un lieve incremento rispetto al 2011 (+1,5 punti percentuali). Il bisogno di occupazione, che rimane quello che interessa la percentuale più alta di persone, non fa registrare particolari variazioni rispetto al 2011 ed è prioritario sia tra le donne (62,7%) che tra gli uomini (59,6%). Il gruppo in cui il bisogno è più sentito è quello degli stranieri comunitari: in particolare, tra le donne comunitarie il bisogno di occupazione sale al 74,9%, tra i maschi al 67,7%. Molto elevato anche il dato relativo al bisogno di occupazione tra le donne extracomunitarie regolari. Tra gli italiani non si registrano particolari variazioni rispetto all anno scorso e, in generale, il dato è più basso che tra gli stranieri (46,8%), soprattutto nella componente femminile italiana (44,4%). Le problematiche abitative sono più gravi tra i maschi (20,9% con un incremento di 2 punti percentuali sul 2011) che tra le donne (12,1%, stabile rispetto all anno passato). Il dato distinto in base alla condizione di cittadinanza dice che la questione abitativa è più grave tra gli extracomunitari che non risiedono regolarmente sul territorio, tra i quali incide nel 24,7% dei casi (+ 3 punti percentuali sul 2011) e tra i comunitari (17,8%, in aumento di 3 punti percentuali), seguiti da italiani (14,6%) ed extracomunitari regolari (14,3%). Considerando solo gli uomini, il problema abitativo è più 20

21 I risultati dell indagine diffuso tra i comunitari (27,6%, pari a un aumento di quasi 8 punti sul 2011), seguiti dagli irregolari (23,6%, con un aumento di quasi 4 punti percentuali). Tra le donne, il problema è più diffuso tra le extracomunitarie non regolarmente residenti nel territorio (25,3%, +3 punti rispetto all anno precedente) e tra le comunitarie (15%). 21

22 3. Le richieste Tabella 5. Distribuzione degli utenti per macrocategorie di richieste (valori percentuali) Richieste n.r. italiano comunitario extracom. regolare extracom. irregolare Totale % v.a. altro prestazioni profess. sostegno personale 7,4 6,6 5,5 12,4 27, ,8 44,9 15,6 19,2 17,7 26, abitazione 5, ,3 5 5,6 920 istruzione 0 1,1 0,8 1,2 3,3 1,3 208 lavoro 25,6 28,6 67,2 54,3 44,3 47, sanità 1,1 1,4 1,2 1,1 0,9 1,2 191 beni mat. e servizi sussidi economici nessuna richiesta 34, ,1 37,1 36,4 36, ,8 21,2 7,4 10,2 4,4 12, ,1 0,1 0,1 0,1 0,1 17 Totale Fonte dati: Caritas Ambrosiana - Osservatorio delle povertà e delle risorse. 22

23 I risultati dell indagine Le richieste di lavoro rimangono quelle più diffuse, essendo state espresse almeno una volta da persone, quasi la metà di quelle incontrate, anche se, rispetto al 2011, sono calate di 4 punti percentuali. Il calo è una conseguenza della crisi del mercato occupazionale che interessa tutta la diocesi e che si ripercuote anche sulle possibilità dei centri di ascolto di offrire qualche opportunità lavorativa alle persone che si rivolgono loro. Gli operatori e i volontari lamentano in questo senso crescenti difficoltà nell aiutare le persone a trovare un lavoro e ritengono che queste difficoltà siano ormai note, tanto da disincentivare le persone con problemi di occupazione a rivolgersi ai centri di ascolto o, quanto meno, a presentare loro questo tipo di richieste. Le richieste di lavoro sono più diffuse fra le donne (54,5%) che non tra gli uomini (35,1%), anche se hanno fatto registrare un calo di 4 punti in entrambi i gruppi. Considerando la cittadinanza, esse sono particolarmente elevate tra i comunitari (67,2%) e gli extracomunitari regolari (54,3%). Il dato relativo alla condizione di cittadinanza, scorporato in base al genere, ci dice che queste richieste sono più diffuse tra le donne comunitarie (72,3%) e tra le extracomunitarie regolari (60,3%). Tra i maschi il gruppo in cui queste richieste sono più diffuse è quello dei comunitari (49,1%), seguito dagli extracomunitari regolari (42,9%). Nel paragrafo relativo ai bisogni è stato messo in evidenza che tra le persone che si sono rivolte ai centri e servizi Caritas nel 2012 sono aumentate le problematiche legate alla scarsità di reddito. Strettamente connesse al bisogno di reddito sono le richieste di beni materiali e servizi che, confermando una tendenza in atto negli ultimi anni, sono aumentate di 4 punti rispetto al A questo tipo di richieste è dedicato un breve approfondimento nel sottoparagrafo successivo. Considerando le altre categorie di richieste più diffuse, a parte le prestazioni professionali, rimaste stabili, si registra un lieve aumento rispetto al 2011 nelle richieste di sostegno personale (+2 punti), in 23

24 I risultati dell indagine quelle di sussidi economici (+1,75) e in quelle di abitazione (+2,2). Più nel dettaglio, le richieste di sostegno personale sono più elevate tra i maschi (29,8%) che tra le femmine (24%), tra gli italiani (44,9%) che tra gli stranieri (variano tra il 15 e il 19%). Si tratta di una richiesta particolarmente diffusa tra i maschi italiani (50,5%), seguiti dalle donne italiane (40,3%). Le richieste di sussidi economici distinte per genere sono più elevate tra i maschi (16,9%) che tra le femmine (10,2%). Il dato distinto in base alla condizione di cittadinanza ci dice che questo tipo di richieste è più diffuso tra gli italiani (21,2%), seguiti dagli extracomunitari regolari (10,2%). Tra i maschi, l incidenza di queste richieste è più elevata tra gli italiani (22,7%) e tra gli extracomunitari regolari (15,1%). Tra le donne, è più elevata tra le italiane (19,9%) e tra le extracomunitarie regolari (7,7%). Le richieste di prestazioni professionali sono più elevate tra i maschi (14,9%, con un aumento di 3,5 punti), che tra le femmine (8,7%). Le richieste di abitazione fanno registrare valori molto simili tra italiani e stranieri (dal 5 al 6%), valori più elevati tra i comunitari maschi (13,7%, con un incremento di 6,5 punti sul 2011) e gli extracomunitari regolari maschi (11,6%, +6 punti sul 2011). Tra i maschi questo tipo di richieste sono più diffuse che tra le donne (11% contro 2,4%). 24

25 I risultati dell indagine 3.1 Le richieste di beni materiali e servizi Nel corso degli anni, in particolare dal 2007 in poi, la percentuale di richieste di beni materiali e servizi 4 calcolata sul totale delle persone che si sono rivolte ai centri e servizi Caritas ha fatto registrare l incremento più significativo: +12,3 punti percentuali. Come già anticipato, la tendenza ha ricevuto un ulteriore conferma quest anno, quando la percentuale di persone che hanno formulato richieste di questo tipo è passata dal 32,2% del 2011 al 36,2% del In valori assoluti, si tratta di persone che hanno espresso questo tipo di richieste. Tra le donne questo dato raggiunge il 37,6%, facendo registrare un incremento di 5 punti sul 2011; tra i maschi è pari al 33,7% (+2,2 punti rispetto all anno precedente). Il dato, distinto in base alla condizione di cittadinanza, dice che questo tipo di richieste sono particolarmente elevate tra gli extracomunitari regolari (37,1%) e tra gli italiani (37%), molto significative tra gli extracomunitari irregolari (36,4%), un po meno tra i comunitari (28,1%), che invece chiedono più lavoro. È importante sottolineare che questo dato nel periodo ha fatto registrare un aumento considerevole tra tutti i gruppi: da +6,9 punti dei comunitari fino a +15 punti degli italiani. Le percentuali calcolate sul totale delle richieste espresse e non sul totale degli utenti relative a questa voce sono ancora più eclatanti: sul totale di richieste espresse nel 2012 ai centri e servizi Caritas, il 46,3% è rappresentato proprio dalla voce beni materiali e servizi. 4 Per quel che riguarda la categoria beni materiali e servizi, occorre precisare che al suo interno si trovano le seguenti richieste: vestiario e guardaroba; fornitura diretta di abiti; mobilio; erogazione diretta di arredi e accessori per la casa; bagni e docce; possibilità di usufruire di servizi per l igiene personale; alimentari, buoni mensa e mensa; distribuzione di buoni pasto, viveri, pacchi alimentari o accesso a mense; alimenti e prodotti per neonati; richiesta di alimenti e prodotti specifici per neonati; consulenza e orientamento; consulenza e orientamento per il reperimento di beni materiali e servizi. Nelle elaborazioni dei dati fatte per questo paragrafo, alle voci elencate è stata aggiunta anche quella relativa ai sussidi per acquisto di alimentari. 25

26 I risultati dell indagine Il grafico 1 mostra la distribuzione delle percentuali relative alle singole voci contenute nella categoria: Grafico 1 - Richieste beni materiali e servizi in Diocesi, anno 2012 Fonte dati: Caritas Ambrosiana Osservatorio delle povertà e delle risorse La richiesta di alimentari è quella più frequente in assoluto: essa raggiunge poco più di 1/3 sul totale delle richieste e, all interno della categoria beni materiali e servizi è di gran lunga prevalente. Il grafico 2 presenta come le richieste di alimentari della diocesi sono distribuite nelle 7 zone pastorali. Le notevoli differenze tra le diverse zone sono immediatamente evidenti. È opportuno ricordare che il diverso peso delle singole zone sul totale delle richieste in diocesi è collegato alla diversa numerosità dei centri di ascolto del campione nelle 7 zone pastorali. 26

27 I risultati dell indagine Grafico 2 Distribuzione per zone pastorali delle richieste di alimentari in diocesi nel 2012 (valori percentuali) Fonte dati: Caritas Ambrosiana Osservatorio delle povertà e delle risorse. Nella zona di Melegnano la richiesta di alimentari è molto elevata e addirittura supera l incidenza percentuale che il dato fa registrare a livello diocesano, essendo oltre 1/3 sul totale delle richieste di questo tipo. In tutte le altre zone, però, il dato relativo a questo tipo di richieste è molto diverso: a Milano e Varese, si registrano i valori più alti dopo quelli della zona 6. In particolare nella zona 2, dove le richieste di alimentari coprono più di 1/6 sul totale delle richieste; a Monza superano di poco il 10%; seguono Lecco, Rho e Sesto San Giovanni. 27

28 4. Le risposte Tabella 6. Distribuzione degli utenti per macrocategorie di risposte (valori percentuali) Risposte n.r. italiano comunitario extracom. regolare extracom. irregolare Totale v.a. altro 1,1 1,6 0,4 0,5 0 0,8 132 prestazioni profess 6,3 7,9 6,2 12,9 27,4 11, sostegno person. 58,5 62,9 56,8 50,1 49,7 54, abitazione 4,5 4,3 5,3 4,8 4,6 4,7 781 istruzione 0 1,1 1,2 1,2 3,5 1,3 213 lavoro 6, ,2 25,8 12,6 22, sanità 0,6 1,3 0,6 1 0, beni mat. e servizi 31, ,2 35,7 34,9 34, sussidi economici 9,1 14,3 5,0 8,1 3,2 9, nessuna risposta 0 0,1 0,1 0,1 0,1 0,1 17 Totale Fonte dati: Caritas Ambrosiana - Osservatorio delle povertà e delle risorse. 28

29 L unica voce che ha fatto registrare una variazione positiva è quella relativa ai beni materiali e servizi, aumentata di 4 punti rispetto al Questo tipo di risposte è più diffuso tra le donne (35,6%, con un aumento di 5 punti rispetto al 2011), che tra gli uomini (32,1%, con un aumento di 2,3 punti). Il dato scorporato in base alla cittadinanza indica che queste risposte sono più diffuse tra gli extracomunitari regolari (35,7%, + 4,8 punti sul 2011), seguiti dagli extracomunitari irregolari (34,9%, stabile rispetto al 2011) e dagli italiani (34%, +4 punti). Calano di 3 punti percentuali le risposte di lavoro, che sono egualmente diffuse tra i maschi e le femmine (poco superiore al 22%). Questo tipo di risposte è più diffuso tra i comunitari, sia maschi che femmine (29,2%), seguiti dagli extracomunitari regolari (25,8%, -3,3 punti sul 2011). Le prestazioni professionali sono più diffuse tra i maschi (15,7%) che tra le femmine (9,5%). Si tratta di risposte la cui incidenza percentuale è particolarmente elevata tra i maschi irregolari (49,7%, pari a 157 persone). Le risposte in termini di sussidi economici sono più diffuse tra i maschi (12,6% contro 7,3% tra le donne). In base alla cittadinanza, questo tipo di risposte prevale tra gli italiani (14,3%), seguiti dagli extracomunitari regolari (8,1%). Il dato scorporato in base alla cittadinanza e al genere, vede la prevalenza dei maschi italiani (16,1%), seguiti dalle donne italiane (12,8%). Osservazioni conclusive I risultati dell indagine Come sottolineato anche nel precedente rapporto sulle povertà, le caratteristiche socio-anagrafiche delle persone, i loro bisogni e richieste e le risposte messe in atto dai centri di ascolto e servizi Caritas non fanno registrare grandi variazioni di anno in anno. La prevalenza della componente straniera, di donne, di persone in età attiva, che hanno soprattutto problemi occupazionali ed economici, è un 29

30 I risultati dell indagine dato che emerge in modo evidente anche in quest ultimo rapporto. Se si vogliono cercare delle indicazioni su quelli che possono essere dei mutamenti già in atto, o dei quali s intravvedono i primi segnali, occorre andare al di là di queste informazioni e provare ad analizzare alcuni dati, che, se anche non fanno registrare aumenti o cali percentuali eclatanti, comunque indicano che, al di là di un apparente immobilità della situazione, qualche cambiamento si sta verificando. Alcuni sono stati sottolineati nell analisi dei dati; altri saranno evidenziati in quest ultimo paragrafo. Una prima osservazione emerge dal dato relativo alla presenza di persone che, pur essendo occupate, esprimono bisogni di reddito: nel persone, pari all 8,6% sul totale delle persone incontrate, hanno manifestato questo tipo di problematiche. I dati sulle richieste confermano questa osservazione: il 15,2% di coloro che hanno richiesto beni materiali e servizi e il 20,7% di coloro che hanno richiesto sussidi economici, infatti, sono persone occupate. Se il dato relativo alle richieste può essere condizionato dalla difficoltà degli operatori a trovare risposte diverse dall erogazione di beni e sussidi in un periodo caratterizzato da una crisi economica che sembra lontana dal risolversi, quello relativo ai bisogni fa emergere dal campione un gruppo, non predominante, ma neppure così esiguo, di working poor. Si tratta di persone che, pur avendo una fonte di reddito, fanno fatica a far fronte alle esigenze quotidiane e, per questo, hanno bisogno di chiedere un integrazione, sia in forma di sussidi sia di beni materiali. Il fatto che i centri Caritas, aperti a tutti, ma tradizionalmente frequentati da persone in situazioni di marginalità, accolgano anche situazioni di questo tipo conferma che il loro bacino di utenza si sta tristemente ampliando. Il grafico che segue offre lo spunto per una seconda considerazione di carattere generale. 30

31 Grafico 3. Evoluzione dei vecchi assistiti anni I risultati dell indagine ,7% 42,9% 36,6% 28,7% 31,9% 31,2% 27,8% 22,4% 19,6% 16,7% 17,3% 0,3% % 45% 40% 35% 30% 25% 20% 15% 10% 5% 0% Vecchi assistiti (unità) Vecchi assistiti (% sul totale assistiti) Fonte dati: Caritas Ambrosiana - Osservatorio delle povertà e delle risorse. Si tratta di un aggiornamento dei dati relativi alla presenza di persone che si sono presentate ai centri e servizi Caritas almeno una volta per due anni consecutivi, presentato già nel precedente rapporto sulla povertà. In quella sede si notava che il dato relativo ai vecchi assistiti è costantemente in crescita e che, dal 2002, anno da cui il dato è disponibile, al 2011 esso è aumentato di 24 punti percentuali. Nel 2012 il dato è ulteriormente aumentato, raggiungendo il 42,9% e confermando le sempre maggiori difficoltà delle persone ad uscire dal circuito di assistenza della rete Caritas. Difficoltà che emergono anche dai dati sulla presenza dei disoccupati tra le persone che rappresentano il nostro campione: rispetto al 2011, infatti, sono drasticamente scesi i disoccupati da breve tempo (-9 %) e, contemporaneamente, sono aumentati i disoccupati da lungo tempo. Sempre più persone sono, cioè, senza lavoro da oltre 1 anno, a conferma di un mercato del lavoro bloccato, che difficilmente è in grado di offrire occasioni per un reinserimento lavorativo a chi abbia perso il lavoro a causa della crisi. 31

32 I risultati dell indagine Grafico 4. Andamento delle presenze degli italiani e degli stranieri. Anni italiani stranieri Fonte dati: Caritas Ambrosiana - Osservatorio delle povertà e delle risorse. Il grafico 4 presenta l andamento della presenza degli italiani e degli stranieri nel campione considerato, nel periodo compreso tra il 2001 e il Come detto più volte, la componente italiana nei centri e servizi del campione è sempre stata minoritaria rispetto alla popolazione straniera e il grafico mette in evidenza che questa osservazione vale per tutti gli anni considerati. Il tasso medio di crescita annuo - che è una formula che consente di descrivere l andamento delle presenze di italiani e stranieri come se si fossero sviluppate a un ritmo costante nel tempo -, consente però di analizzare meglio questo dato. 32

33 I risultati dell indagine Tabella 7. Tasso medio di crescita annuo nelle presenze di italiani e stranieri (CAGR 5 ) CAGR presenze degli italiani CAGR presenze degli stranieri ,76-0,7 4,2 2,7 5,3 0,2 Fonte dati: Caritas Ambrosiana - Osservatorio delle povertà e delle risorse. Il tasso medio di crescita annuale nel periodo considerato è più elevato tra gli stranieri ed è di segno positivo in entrambi i gruppi. Se però si considerano in modo distinto gli anni prima della crisi ( ) e quelli dopo la crisi ( ), si nota che, mentre fino al 2007 gli stranieri crescevano mediamente ogni anno in modo significativo e la presenza degli italiani aveva un tasso di crescita negativo, dopo la crisi la situazione si è invertita: dal 2008, infatti, il tasso medio di crescita tra gli stranieri si è avvicinato allo 0, mentre quello tra gli italiani ha superato i 4 punti. Questi dati permettono di delineare due tendenze piuttosto marcate nel campione analizzato: da un lato, la battuta d arresto registrata nella crescita della presenza degli stranieri - che resta maggioritaria e che è più consistente rispetto ai primi anni della rilevazione, in virtù dell aumento del totale delle persone incontrate è un indicatore del fatto che l Italia sta perdendo la sua capacità attrattiva per le persone che emigrano dai loro paesi alla ricerca di un paese in grado di offrire opportunità di crescita lavorativa, economica e sociale. Il rischio legato a questa situazione è quello di veder crescere i flussi migratori di persone, per lo più provenienti dall Africa, che scappano da situazioni disperate, 5 Compounded annual growth rate. 33

34 I risultati dell indagine senza avere un progetto migratorio e che difficilmente entrano nei circuiti di assistenza dei centri di ascolto; dall altro, la presenza degli italiani, che resta minoritaria, ma che dal 2009 è stabilmente sopra le unità, indica le sempre maggiori difficoltà indotte dalla crisi economica, che ha prima aggravato e poi esteso ad ampie fasce di popolazione i fenomeni di impoverimento, come dimostrato anche dall aumento delle persone in condizioni di povertà assoluta e di povertà relativa diffusi dalla nota Istat sulla povertà dello scorso mese di luglio 6. Infine, un accenno alle richieste di beni materiali e servizi. In passato questo tipo di richieste erano più diffuse tra gli extracomunitari privi di permesso di soggiorno, che rappresentavano la componente più fragile e meno tutelata delle persone che si rivolgevano ai centri del campione. Nel 2012 l incidenza percentuale di questo tipo di richieste tra gli extracomunitari privi di permesso è identica a quella che ritroviamo tra gli italiani e tra gli extracomunitari regolarmente presenti sul territorio. In particolare, tra il 2007 e il 2012 tra gli italiani queste richieste sono passate dal 22% al 37%. Le difficoltà economiche sempre più diffuse e la contestuale difficoltà a offrire qualche opportunità di lavoro alle persone che si rivolgono loro, fanno sì che i cda si siano organizzati nel tentativo di aumentare la quantità di aiuti materiali offerti, determinando così anche un aumento nelle richieste di questo tipo. Da questa consapevolezza è sorta l esigenza di approfondire il tema della distribuzione dei beni alimentari nel rapporto di quest anno. I contributi che seguono presentano esempi di buone prassi e indicazioni di metodo. È auspicabile che gli spunti offerti possano aiutare 6 Nota Istat sulla povertà in Italia, 17 luglio I dati diffusi parlano di persone in condizioni di povertà relativa nel 2012, contro gli individui del 2011, e di in povertà assoluta, contro i dell anno precedente. 34

35 I risultati dell indagine gli operatori a mantenere il delicato equilibrio tra la necessità di rispondere a una domanda in costante aumento e il rischio di venirne totalmente assorbiti. 35

36

37 LE BUONE PRASSI NELLE RISPOSTE DELLE CARITAS IN DIOCESI 1 Premessa In questo capitolo verranno presentati i risultati di una rilevazione condotta su un campione non rappresentativo di magazzini Caritas. L indagine è stata realizzata attraverso interviste semi strutturate. In particolare verranno discusse le informazioni raccolte nell autunno del 2011 relative all organizzazione dei servizi e le osservazioni emerse nel settembre 2013, quando gli stessi interlocutori sono stati ricontattati per un follow-up allo scopo di valutare i cambiamenti avvenuti nel corso di questi ultimi anni. Se la prima ricognizione del 2011 ha avuto come obiettivo la raccolta di informazioni sulle caratteristiche dei magazzini, la seconda del 2013 ha avuto come obiettivo l esplorazione dei mutamenti e la valutazione dei principali punti di forza e criticità dei servizi. Nelle conclusioni verrà dedicato uno spazio alla descrizione di alcune prime ipotesi e prospettive di lavoro. Le esperienze analizzate sono state scelte sulla base dei contatti stabiliti nel tempo con Caritas Ambrosiana. Non possono certamente essere considerate un campione rappresentativo delle esperienze di distribuzione di aiuti materiali presenti in diocesi, ma sono sicuramente 1 Il presente contributo è a cura dell Area Emergenze Nazionali di Caritas Ambrosiana. 37

38 Le buone prassi nelle risposte delle Caritas in diocesi un esempio significativo della pluralità delle soluzioni organizzative adottate e della sostanziale uniformità di approccio culturale con cui viene affrontato il tema dell erogazione degli aiuti materiali. Forse questo il dato più significativo dell indagine. 1. Principali risultati della rilevazione del 2011 Nel corso dell autunno 2011 è stata svolta una prima rilevazione sui magazzini Caritas del territorio della diocesi di Milano. Per l analisi sono state visitate 13 realtà con l obiettivo di osservare ed esaminare le attività connesse alla distribuzione di alimenti, vestiti e altri aiuti materiali. Per l analisi, accanto all osservazione diretta, è stato somministrato un questionario che ha consentito di effettuare un intervista semistrutturata con i seguenti campi d indagine: 1) anagrafica del magazzino e tipologia di prodotti distribuiti, 2) modalità di accesso al magazzino, 3) quantità di prodotti distribuiti e destinatari della distribuzione, 4) modalità di reperimento dei prodotti. a) Anagrafica del magazzino e tipologia di prodotti distribuiti Nella tabella 1 viene descritta la composizione del campione. 38

39 Tabella 1. Composizione del campione ZONA DECANATO PARROCCHIA/COMUNITA PASTORALE I Turro S. Giovanni Crisostomo I Vigentino S. Luigi Gonzaga II Varese S. Antonio Abate II Somma Lombardo Maria, Madre presso la Croce III Missaglia Barzanò IV Rho Pero IV Saronno Turate V Vimercate Vimercate VI San Donato Milanese San Donato Milanese Santa Barbara VI Melzo S. Francesco VI Treviglio S. Martino VII Sesto San Giovanni Resurrezione di Gesù VII Cernusco sul Naviglio S. Ambrogio ad Fontes - Segrate Fonte dati: Caritas Ambrosiana. Le buone prassi nelle risposte delle Caritas in diocesi Rispetto alla tipologia di prodotti, il primo dato significativo emerso è che tutti i magazzini distribuiscono sia alimenti sia altre tipologie di prodotti. Gli alimenti costituiscono però più del 50% del materiale distribuito e sono considerati la forma più diretta di aiuto economico. Costituiscono, insieme ai vestiti, la forma di erogazione più strutturata e continuativa. Generalmente i magazzini raccolgono e distribuiscono anche altre tipologie di merci (materiale igienico-sanitario, prodotti per l infanzia, mobilio, stoviglie, materiale di cancelleria, qualche volta anche farmaci) ma solitamente in modo occasionale, su richiesta, in particolari periodi dell anno o a 39

40 Le buone prassi nelle risposte delle Caritas in diocesi seconda di specifiche donazioni e/o raccolte. b) Modalità di accesso al magazzino Un aspetto significativo indagato nella rilevazione del 2011 è stato la modalità adottata di accesso al magazzino. È emerso che, nonostante un apparente diversità non solo di tipo operativo/organizzativo ma anche culturale connessa alla distribuzione, l erogazione dei viveri e del vestiario è quasi sempre consequenziale e funzionale a un momento di ascolto/valutazione del bisogno da parte degli operatori del centro di ascolto. Nonostante, quindi, la diversità delle risorse impiegate e delle scelte organizzative adottate, in tutti i magazzini del campione vi è la consuetudine di far precedere alla fase di distribuzione un momento di ascolto dei bisogni della famiglia. Si è osservata un evidente differenza tra la distribuzione di viveri e quella di vestiti. I criteri di erogazione degli aiuti alimentari sono risultati spesso ben definiti. La periodicità (settimanale, quindicinale o mensile) e la quantità degli alimenti distribuiti è valutata sulla base della composizione del nucleo e della situazione economica della famiglia. Nonostante ciò, spesso la distribuzione di beni alimentari è direttamente condizionata dalla quantità di prodotti presenti in quel momento all interno del magazzino. Quasi nessuna limitazione, viceversa, è prevista per la distribuzione degli indumenti. La distribuzione degli alimenti risulta decisamente più monitorata rispetto alla distribuzione degli indumenti, probabilmente anche in funzione delle rigide procedure di registrazione richieste dal Banco Alimentare, che costituisce la principale fonte di approvvigionamento degli alimenti per quasi tutti i 13 centri visitati. Evidentemente l abbondanza degli indumenti (che provengono quasi esclusivamente da donazioni di privati), di cui dispongono i magazzini non richiede una precisa regolamentazione, anche se qualcuno si pone, giustamente, il problema di educare gli utenti a un uso più responsabile dei prodotti distribuiti dai magazzini Caritas. 40

41 Le buone prassi nelle risposte delle Caritas in diocesi Le procedure di invio/segnalazione al magazzino sono abbastanza differenziate, ma comunque mediate dal centro di ascolto a cui la persona deve fare riferimento per un primo invio e per rinnovare la concessione degli aiuti. E il centro di ascolto che valuta la periodicità degli aiuti, che verifica l andamento della situazione e decide eventuali rinnovi. Anche gli strumenti utilizzati per l invio al magazzino sono differenziati: in alcuni casi viene rilasciato un tesserino o fissato telefonicamente un appuntamento dagli operatori del centro di ascolto, in altri casi sono gli operatori del centro di distribuzione a contattare telefonicamente la famiglia o a consegnare a domicilio i prodotti. Tendenzialmente, i giorni, gli spazi adibiti e gli operatori addetti alla distribuzione sono diversi da quelli impegnati all ascolto. In un solo caso, nel campione analizzato, un unica persona svolge entrambe le mansioni. In qualche caso è emersa una certa difficoltà comunicativa tra operatori del centro di ascolto, gli addetti alla distribuzione di indumenti e chi prepara le borse alimentari. Si tratta spesso di sottogruppi distinti, non sempre allineati nella valutazione delle situazioni di bisogno. In alcuni casi è stata istituita una figura che si fa tramite fra i sottogruppi. In altri casi emerge la richiesta specifica di momenti formativi volti ad aumentare la conoscenza reciproca dei sottogruppi e sviluppare una maggiore cultura del lavoro di équipe. In qualche caso si è rilevato una diversa percezione fra gli operatori del centro di ascolto e gli operatori addetti alla distribuzione nel reciproco sentirsi Caritas: i volontari del centro di ascolto avvertono il legame con la struttura diocesana e si sentono più accompagnati; viceversa, chi si occupa di distribuzione, si sente più genericamente un volontario che collabora con la Caritas locale. 41

Emergenza alimentare o emergenza economica?

Emergenza alimentare o emergenza economica? Osservatorio diocesano delle povertà e delle risorse Emergenza alimentare o emergenza economica? La risposta della Caritas Dodicesimo rapporto sulle povertà nella diocesi di Milano 31 ottobre 2013 I. Numero

Dettagli

Osservatorio diocesano delle povertà e delle risorse SILOE. Servizi Integrati Lavoro Orientamento Educazione

Osservatorio diocesano delle povertà e delle risorse SILOE. Servizi Integrati Lavoro Orientamento Educazione Osservatorio diocesano delle povertà e delle risorse SILOE Servizi Integrati Lavoro Orientamento Educazione DATI 2015 Il SILOE è un servizio diocesano promosso da Caritas Ambrosiana e dall'ufficio per

Dettagli

Caritas diocesana di Frosinone-Veroli-Ferentino. Presentazione dati centri di ascolto diocesani. Anno 2009

Caritas diocesana di Frosinone-Veroli-Ferentino. Presentazione dati centri di ascolto diocesani. Anno 2009 Caritas diocesana di Frosinone-Veroli-Ferentino. Presentazione dati centri di ascolto diocesani. Anno 2009 Nel corso dell anno 2009 si sono rivolte ai cinque centri di ascolto vicariali un totale di 438

Dettagli

NOTIZIE STATISTICHE. La condizione lavorativa in Lombardia nel 2005 (Rilevazione sulle Forze di lavoro media 2005)

NOTIZIE STATISTICHE. La condizione lavorativa in Lombardia nel 2005 (Rilevazione sulle Forze di lavoro media 2005) NOTIZIE STATISTICHE S t a t i s t i c a e O s s e r v a t o r i N u m e r o 21 m a g g io 2006 La condizione lavorativa in nel 2005 (Rilevazione sulle Forze di lavoro media 2005) La partecipazione al mercato

Dettagli

Occhi per leggere le povertà

Occhi per leggere le povertà Occhi per leggere le povertà Uno sguardo sull esclusione sociale a Bergamo Bergamo, 17 Ottobre 2009 Enti coinvolti Enti 2008 2007 2006 Conferenza San 91 91 93 Parrocchiali 44 42 40 Centro Aiuto alla Vita

Dettagli

Rapporti Annuali sulle principali Comunità straniere presenti in Italia

Rapporti Annuali sulle principali Comunità straniere presenti in Italia Rapporti Annuali sulle principali Comunità straniere presenti in Italia Roma, 20 novembre 2014 Indice 1. Il Piano dell opera: finalità ed ambiti di analisi 2. I dati salienti 3. Per approfondire 1. Il

Dettagli

L OCCUPAZIONE GIOVANILE

L OCCUPAZIONE GIOVANILE L OCCUPAZIONE GIOVANILE Il periodo che segue la conclusione degli studi superiori è indubbiamente importante e allo stesso tempo critico per i giovani, i quali si trovano a dover scegliere se e in quale

Dettagli

La popolazione straniera e italiana all in Emilia-Romagna

La popolazione straniera e italiana all in Emilia-Romagna Direzione generale centrale Organizzazione, Personale, Sistemi Informativi e Telematica Servizio statistica e informazione geografica La popolazione straniera e italiana all 1.1.215 in Emilia-Romagna Bologna,

Dettagli

Andamento della popolazione residente secondo la componente straniera e non

Andamento della popolazione residente secondo la componente straniera e non COMUNICATO STAMPA INDICATORI DEMOGRAFICI DEL COMUNE DI TERNI (Stima per l anno 2016) (a cura dei Servizi Statistici del Comune di Terni) Al primo gennaio 2017 si stima che a Terni la popolazione ammonti

Dettagli

Gli stranieri al 15 Censimento della popolazione

Gli stranieri al 15 Censimento della popolazione 23 dicembre 2013 Gli stranieri al 15 Censimento della popolazione L Istat diffonde oggi nuovi dati sulle caratteristiche della popolazione straniera censita in Italia. Tutte le informazioni, disaggregate

Dettagli

Rilevazione sulle forze di lavoro 4 trimestre 2014 e anno 2014

Rilevazione sulle forze di lavoro 4 trimestre 2014 e anno 2014 Trento, 2 marzo 2015 Rilevazione sulle forze di lavoro 4 trimestre 2014 e anno 2014 L Istat ha diffuso oggi i dati sull occupazione e sulla disoccupazione relativi al 4 trimestre 2014 (da ottobre a dicembre

Dettagli

Informazioni Statistiche N 1/2014

Informazioni Statistiche N 1/2014 Città di Palermo Ufficio Statistica 15 Censimento generale della popolazione Primi risultati definitivi per Girolamo D Anneo Informazioni Statistiche N 1/2014 FEBBRAIO 2014 Sindaco: Segretario Generale:

Dettagli

Centro Risorse Donne SPORTELLI

Centro Risorse Donne SPORTELLI SPORTELLI Calolziocorte (presso il Monastero del Lavello) Lecco (presso il Centro Impiego di Lecco) Bellano (presso la biblioteca civica del Comune di Bellano) Merate (presso il Centro Impiego di Merate)

Dettagli

DATI ISTAT SULLA FORZA LAVORO

DATI ISTAT SULLA FORZA LAVORO DATI ISTAT SULLA FORZA LAVORO La nuova indagine sulle forze di lavoro condotta dall Istat presenta profonde innovazioni rispetto a quella precedente, al punto che la nuova modalità di rilevazione ha creato

Dettagli

Povertà e impoverimento delle famiglie dall esperienza delle Caritas della Sardegna

Povertà e impoverimento delle famiglie dall esperienza delle Caritas della Sardegna DELEGAZIONE REGIONALE DELLA SARDEGNA CONFERENZA STAMPA CAGLIARI, SEDE DELL ASSOCIAZIONE DELLA STAMPA SARDA 16 SETTEMBRE 2013 (ORE 10.30) Povertà e impoverimento delle famiglie dall esperienza delle Caritas

Dettagli

IL MERCATO DEL LAVORO IN PROVINCIA DI PIACENZA NEL 2015 SULLA BASE DELLA RILEVAZIONE CONTINUA SULLE FORZE DI LAVORO ISTAT

IL MERCATO DEL LAVORO IN PROVINCIA DI PIACENZA NEL 2015 SULLA BASE DELLA RILEVAZIONE CONTINUA SULLE FORZE DI LAVORO ISTAT IL MERCATO DEL LAVORO IN PROVINCIA DI PIACENZA NEL 2015 SULLA BASE DELLA RILEVAZIONE CONTINUA SULLE FORZE DI LAVORO ISTAT Se nel 2015, come è stato già sottolineato nella precedente nota pubblicata su

Dettagli

CITTADINI STRANIERI IN PROVINCIA DI BOLOGNA: CARATTERISTICHE E TENDENZE

CITTADINI STRANIERI IN PROVINCIA DI BOLOGNA: CARATTERISTICHE E TENDENZE CITTADINI STRANIERI IN PROVINCIA DI BOLOGNA: CARATTERISTICHE E TENDENZE Mercato del lavoro e cittadini stranieri in provincia di Bologna (Parte seconda) Sintesi Rapporto di ricerca realizzato per la Provincia

Dettagli

Note di sintesi sull andamento del mercato del lavoro in Liguria(*) (II trimestre II trimestre 2016)

Note di sintesi sull andamento del mercato del lavoro in Liguria(*) (II trimestre II trimestre 2016) Note di sintesi sull andamento del mercato del lavoro in Liguria(*) (II trimestre 2015- II trimestre 2016) OSSERVATORIO MERCATO DEL LAVORO Settembre 2016 (*) I dati e le informazioni contenute nelle Note

Dettagli

IL LAVORO DEI CITTADINI STRANIERI

IL LAVORO DEI CITTADINI STRANIERI IL LAVORO DEI CITTADINI STRANIERI Roma e provincia nel 2014 Indice I numeri più significativi... 2 Le conseguenze della Crisi economica... 3 Il contesto nazionale... 3 I numeri di Roma: la condizione occupazionale...

Dettagli

ANALISI DELLE CARATTERISTICHE DEMOGRAFICHE DELLA POPOLAZIONE STRANIERA RESIDENTE NELL A.S.L. DI VARESE - ANNO 2013

ANALISI DELLE CARATTERISTICHE DEMOGRAFICHE DELLA POPOLAZIONE STRANIERA RESIDENTE NELL A.S.L. DI VARESE - ANNO 2013 ANALISI DELLE CARATTERISTICHE DEMOGRAFICHE DELLA POPOLAZIONE STRANIERA RESIDENTE NELL A.S.L. DI VARESE - ANNO 2013 A cura di: S. Speziali, D. Bonarrigo, S. Pisani Direzione Generale - U.O.C. Osservatorio

Dettagli

Informazioni Statistiche N 2/2005

Informazioni Statistiche N 2/2005 Città di Palermo Ufficio Statistica Sistema Statistico Nazionale Censimento 2001: il grado di istruzione Girolamo D Anneo Informazioni Statistiche N 2/2005 AGOSTO 2005 Ufficio Statistica Sistema Statistico

Dettagli

A1. LA DINAMICA DELLA POPOLAZIONE (I): IL QUADRO GENERALE

A1. LA DINAMICA DELLA POPOLAZIONE (I): IL QUADRO GENERALE OPEN - Fondazione Nord Est ottobre 2013 A1. LA DINAMICA DELLA POPOLAZIONE (I): IL QUADRO GENERALE La popolazione legale dichiarata sulla base delle risultanze del 15 Censimento, effettuato il 9 ottobre

Dettagli

Fonte: elaborazione di dati demografici a cura del Servizio Aziende comunali, Servizi pubblici e Statistica

Fonte: elaborazione di dati demografici a cura del Servizio Aziende comunali, Servizi pubblici e Statistica COMUNE DI FAENZA SETTORE SVILUPPO ECONOMICO E POLITICHE EUROPEE Servizio Aziende comunali, Servizi pubblici e Statistica Popolazione residente a Faenza anno 2014 Edizione 1/ST/st/09.01.2015 Supera: nessuno

Dettagli

Statistiche in breve

Statistiche in breve Statistiche in breve A cura del Coordinamento Generale Statistico Attuariale Novembre 2016 Anno 2015 Cittadini Extracomunitari Nell anno 2015 il numero di cittadini extracomunitari 1 conosciuti all INPS,

Dettagli

Partecipazione femminile al mercato del lavoro in Abruzzo: caratteri e dinamiche

Partecipazione femminile al mercato del lavoro in Abruzzo: caratteri e dinamiche PARTECIPAZIONE FEMMINILE al MERCATO del LAVORO in ABRUZZO Partecipazione femminile al mercato del lavoro in Abruzzo: caratteri e dinamiche Marcella Mulino Francesca Tironi Facoltà di Economia Università

Dettagli

LE VACANZE DEGLI EMILIANO-ROMAGNOLI NEL 2012

LE VACANZE DEGLI EMILIANO-ROMAGNOLI NEL 2012 LE VACANZE DEGLI EMILIANO-ROMAGNOLI NEL 2012 Tra le numerose informazioni raccolte con l indagine Multiscopo sulle famiglie relativa agli aspetti della vita quotidiana, che è condotta dall Istat annualmente,

Dettagli

Note di sintesi sull andamento del mercato del lavoro in Liguria(*) (Anno Anno 2016)

Note di sintesi sull andamento del mercato del lavoro in Liguria(*) (Anno Anno 2016) Note di sintesi sull andamento del mercato del lavoro in Liguria(*) (Anno 2015- Anno 2016) OSSERVATORIO MERCATO DEL LAVORO Marzo 2017 (*) I dati e le informazioni contenute nelle Note di sintesi costituiscono

Dettagli

Report delle attività dei centri Caritas Anno 2013

Report delle attività dei centri Caritas Anno 2013 Centri ascolto cittadini e parrocchiali Report delle attività dei centri Caritas Anno 2013 Casa di accoglienza donne Attività di microcredito 1 2 Progetto povertà (dicembre 2010 ottobre 2012. Alcuni dati

Dettagli

La popolazione di Cusano Milanino

La popolazione di Cusano Milanino La popolazione di Cusano Milanino 2011 Censimento e Anagrafe La popolazione legale viene rilevata ufficialmente con i censimenti. Dal 1861, data dell Unità d Italia, si sono svolti ogni 10 anni. Hanno

Dettagli

La Newsletter di Nuovi Lavori Il mercato del lavoro nel 4 Rapporto sulla Coesione sociale Scritto da Ferruccio Pelos

La Newsletter di Nuovi Lavori Il mercato del lavoro nel 4 Rapporto sulla Coesione sociale Scritto da Ferruccio Pelos Nei giorni scorsi è stato presentato il Rapporto sulla Coesione sociale Anno 2013, giunto alla 4^ edizione, realizzato dal Ministero del Lavoro, dall Inps e dall Istat. Nel capitolo sul Mercato del lavoro

Dettagli

Popolazione. Dinamica della popolazione residente

Popolazione. Dinamica della popolazione residente AREA POPOLAZIONE I dati relativi alla Popolazione sono stati forniti dall Ufficio Anagrafe del Comune di Aosta, e dalla consultazione dell Annuario Statistico e dei Censimenti del 1981-1991-2001-2011.

Dettagli

Condizioni e tendenze del sistema produttivo siciliano

Condizioni e tendenze del sistema produttivo siciliano Condizioni e tendenze del sistema produttivo siciliano 1. Le imprese attive Alla fine del 2011, in Sicilia erano attive poco meno di 381.000 imprese (le registrate erano oltre 463.000), in contrazione

Dettagli

DATI 9 MESI 2014 CARITAS DIOCESANA

DATI 9 MESI 2014 CARITAS DIOCESANA DATI 9 MESI 2014 CARITAS DIOCESANA "anno apertura" persone % persone % persone % persone % persone % persone % nuovi 912 45,3 936 45,4 951 44,5% 1.072 51,4% 1.151 55,0% 1.077 55,1% ritorni 1.102 54,7 1.127

Dettagli

DATI ISTAT SULLA FORZA LAVORO

DATI ISTAT SULLA FORZA LAVORO DATI ISTAT SULLA FORZA LAVORO Provincia di Piacenza: Forze di lavoro e tassi di disoccupazione, occupazione e attività, medie annue 2000/2002 2000 2001 2002 FORZE DI LAVORO OCCUPATI 107 110 111 maschi

Dettagli

INTERVENTI DI CONTRASTO ALLE FRAGILITA SOCIALI: L ESPERIENZA OLMEDESE FAMIGLIA E POVERTÀ ESTREME: INTERVENTI DI INCLUSIONE SOCIALE

INTERVENTI DI CONTRASTO ALLE FRAGILITA SOCIALI: L ESPERIENZA OLMEDESE FAMIGLIA E POVERTÀ ESTREME: INTERVENTI DI INCLUSIONE SOCIALE ALLE FRAGILITA SOCIALI: L ESPERIENZA OLMEDESE FAMIGLIA E POVERTÀ ESTREME: INTERVENTI DI INCLUSIONE SOCIALE ANNO 1861 (al 31.12) 1901 (al 31.12) 1951 (al 31.12) 1971 (al 31.12) 1981 (al 31.12) 1991 (al

Dettagli

RILEVAZIONE SULL INTERESSE DELL INFORMAZIONE ANNO 2010

RILEVAZIONE SULL INTERESSE DELL INFORMAZIONE ANNO 2010 RILEVAZIONE SULL INTERESSE DELL INFORMAZIONE ANNO 2010 Nel mese di novembre 2010 il Centro Documentazione ha realizzato un indagine per rilevare l interesse dei contenuti informativi proposti dal Servizio

Dettagli

ANALISI DELLE CARATTERISTICHE DEMOGRAFICHE DELLA POPOLAZIONE STRANIERA RESIDENTE NELL A.S.L. DI VARESE - ANNO 2014

ANALISI DELLE CARATTERISTICHE DEMOGRAFICHE DELLA POPOLAZIONE STRANIERA RESIDENTE NELL A.S.L. DI VARESE - ANNO 2014 ANALISI DELLE CARATTERISTICHE DEMOGRAFICHE DELLA POPOLAZIONE STRANIERA RESIDENTE NELL A.S.L. DI VARESE - ANNO 2014 A cura di: S. Speziali, D. Bonarrigo, S. Pisani Direzione Generale - U.O.C. Osservatorio

Dettagli

Stranieri a Reggio Emilia. Rapporto 2007 (dati al al ) Assessore alla Solidarietà Servizio Sanità e Servizi Sociali

Stranieri a Reggio Emilia. Rapporto 2007 (dati al al ) Assessore alla Solidarietà Servizio Sanità e Servizi Sociali Assessore alla Solidarietà Servizio Sanità e Servizi Sociali Stranieri a Reggio Emilia Rapporto 2007 (dati al al 31.12.2006) a cura cura di di Daniela Daniela Casoli Casoli Provincia di Reggio Emilia Osservatorio

Dettagli

10 IL MERCATO DEL LAVORO

10 IL MERCATO DEL LAVORO IL MERCATO DEL LAVORO 10.1 Il quadro nazionale L andamento del mercato del lavoro nel contesto nazionale può essere un utile strumento per meglio inquadrare le dinamiche occupazionali conosciute a livello

Dettagli

MIGLIORA LA SITUAZIONE DEL MERCATO DEL LAVORO PIACENTINO NEL 2016: CALA LA DISOCCUPAZIONE, AUMENTA L OCCUPAZIONE.

MIGLIORA LA SITUAZIONE DEL MERCATO DEL LAVORO PIACENTINO NEL 2016: CALA LA DISOCCUPAZIONE, AUMENTA L OCCUPAZIONE. MIGLIORA LA SITUAZIONE DEL MERCATO DEL LAVORO PIACENTINO NEL 2016: CALA LA DISOCCUPAZIONE, AUMENTA L OCCUPAZIONE. Piacenz@economia pubblica i dati ufficiali sul mercato del lavoro recentemente diffusi

Dettagli

RELAZIONE SPORTELLO INFORMAGIOVANI

RELAZIONE SPORTELLO INFORMAGIOVANI RELAZIONE SPORTELLO INFORMAGIOVANI 2016 SERVIZI DI SPORTELLO (FRONT OFFICE) Accessi sportello Lo sportello rappresenta sempre un punto di riferimento per studenti, giovani, scuole, famiglie e persone in

Dettagli

PERCORSI ED ESITI DELLA GRAVIDANZA

PERCORSI ED ESITI DELLA GRAVIDANZA REGIONE PIEMONTE - A.S.L. NO PERCORSI ED ESITI DELLA GRAVIDANZA Informazioni dai Certificati di Assistenza al Parto (CeDAP) A cura di Maria Chiara Antoniotti ASL NO Servizio Sovrazonale di Epidemiologia

Dettagli

Elaborazione dati sul Mercato del Lavoro al 30 settembre 2013

Elaborazione dati sul Mercato del Lavoro al 30 settembre 2013 Proviinciia Massa Carrara Settore Formazione Professionale e Politiche del Lavoro Servizio Politiche del Lavoro Elaborazione dati sul Mercato del Lavoro al 30 settembre 2013 22 Novembrre 2013 1/15 Indice

Dettagli

Note di sintesi sull andamento del mercato del lavoro in Liguria(*) (I trimestre I trimestre 2015)

Note di sintesi sull andamento del mercato del lavoro in Liguria(*) (I trimestre I trimestre 2015) Note di sintesi sull andamento del mercato del lavoro in Liguria(*) (I trimestre 2014- I trimestre 2015) OSSERVATORIO MERCATO DEL LAVORO Giugno 2015 (*) I dati e le informazioni contenute nelle Note di

Dettagli

L immigrazione in provincia di Brescia Presentazione dell Annuario CIRMiB 2013 (5 edizione) Brescia, 31 ottobre 2013

L immigrazione in provincia di Brescia Presentazione dell Annuario CIRMiB 2013 (5 edizione) Brescia, 31 ottobre 2013 L immigrazione in provincia di Brescia Presentazione dell Annuario CIRMiB 2013 (5 edizione) Brescia, 31 ottobre 2013 Gli immigrati risentono della crisi economica, aumentano le cancellazioni anagrafiche

Dettagli

Il Censimento 2011 a Bologna

Il Censimento 2011 a Bologna Il Censimento 2011 a Bologna Primi risultati provvisori del 15 Censimento generale della popolazione e delle abitazioni Maggio 2012 Capo Dipartimento Programmazione: Gianluigi Bovini Direttore Settore

Dettagli

RAPPORTO ANNUALE 2011

RAPPORTO ANNUALE 2011 Nel 2011 sono stati denunciati 51mila infortuni in meno rispetto al 2010, con una flessione del 6,6% (da 776mila a 725mila) pari alla media del calo degli infortuni sia in occasione di lavoro (-6,5%),

Dettagli

Una lettura ragionata dei dati INPS sulle assunzioni: aggiornamento ai primi 7 mesi del 2016

Una lettura ragionata dei dati INPS sulle assunzioni: aggiornamento ai primi 7 mesi del 2016 Una lettura ragionata dei dati INPS sulle assunzioni: aggiornamento ai primi 7 mesi del 2016 A cura di Lorenzo Birindelli (settembre 2016) Sommario Tempo indeterminato e altre tipologie contrattuali 2

Dettagli

Osservatorio per le Politiche Sociali - Terzo Rapporto

Osservatorio per le Politiche Sociali - Terzo Rapporto 1 STRUTTURA E DINAMICA DEMOGRAFICA Il capitolo si articola in due paragrafi. Nel primo sono riportati i dati e i commenti riguardanti la struttura demografica della popolazione della Valle d Aosta. Nel

Dettagli

Contratti aziendali per 2 lavoratori su 3 nell industria, oltre 1 su 2 nei servizi. Assenteismo al 6,5%.

Contratti aziendali per 2 lavoratori su 3 nell industria, oltre 1 su 2 nei servizi. Assenteismo al 6,5%. 15-12-2014 NOTA DAL CSC Indagine Confindustria sul lavoro nel 2013 Contratti aziendali per 2 lavoratori su 3 nell industria, oltre 1 su 2 nei servizi. Assenteismo al 6,5%. Giovanna Labartino e Francesca

Dettagli

Modena 21 e 22 maggio Dati di sintesi sul collocamento mirato. Aggiornamento al 31/12/2007 Asse inclusione sociale

Modena 21 e 22 maggio Dati di sintesi sul collocamento mirato. Aggiornamento al 31/12/2007 Asse inclusione sociale Modena 21 e 22 maggio 2008 Dati di sintesi sul collocamento mirato Aggiornamento al 31/12/2007 Asse inclusione sociale DATI DI SINTESI SUL COLLOCAMENTO MIRATO AGGIORNAMENTO AL 31/12/2007 Nelle tavole che

Dettagli

Approcci innovativi per l inserimento di soggetti svantaggiati nel mercato del lavoro. Educare al lavoro

Approcci innovativi per l inserimento di soggetti svantaggiati nel mercato del lavoro. Educare al lavoro Approcci innovativi per l inserimento di soggetti svantaggiati nel mercato del lavoro Supervisione: Prof. Gaspare Carlo Lo Nigro A cura di: Avv. C. Boccadutri, Dott. S. Cantone, Dott. C. Castello, Avv.

Dettagli

Gli occupati stranieri pag. 2. I disoccupati stranieri pag. 4. La tipologia di impiego pag. 6

Gli occupati stranieri pag. 2. I disoccupati stranieri pag. 4. La tipologia di impiego pag. 6 Studi e ricerche sull economia dell immigrazione Il mercato del lavoro straniero in Italia Anno 2011 Gli occupati stranieri pag. 2 I disoccupati stranieri pag. 4 La tipologia di impiego pag. 6 1 Gli occupati

Dettagli

Fare impresa al femminile

Fare impresa al femminile Fare impresa al femminile Sala Calepini 9 aprile 2014 dott.ssa Antonella Chiusole Fare impresa al femminile La presenza femminile nel mercato del lavoro Fare impresa al femminile Donne e uomini sono posizionati

Dettagli

Note di sintesi sull andamento del mercato del lavoro in Liguria(*) (I trimestre I trimestre 2016)

Note di sintesi sull andamento del mercato del lavoro in Liguria(*) (I trimestre I trimestre 2016) Note di sintesi sull andamento del mercato del lavoro in Liguria(*) (I trimestre 2015- I trimestre 2016) OSSERVATORIO MERCATO DEL LAVORO Giugno 2016 (*) I dati e le informazioni contenute nelle Note di

Dettagli

Lavoro News # 11 Bollettino trimestrale sul mercato del lavoro

Lavoro News # 11 Bollettino trimestrale sul mercato del lavoro Agenzia per il lavoro e l istruzione Osservatorio sul MdL Lavoro News # 11 Bollettino trimestrale sul mercato del lavoro I DATI DEL TERZO TRIMESTRE 2014 ISTAT Indagine Continua sulle Forze di Lavoro Napoli

Dettagli

DIVISIONE LAVORO, FORMAZIONE PROFESSIONALE E SVILUPPO ECONOMICO SERVIZI/SPORTELLI PER IL LAVORO UFFICIO RELAZIONI CON IL CITTADINO (URC)

DIVISIONE LAVORO, FORMAZIONE PROFESSIONALE E SVILUPPO ECONOMICO SERVIZI/SPORTELLI PER IL LAVORO UFFICIO RELAZIONI CON IL CITTADINO (URC) DIVISIONE LAVORO, FORMAZIONE PROFESSIONALE E SVILUPPO ECONOMICO SERVIZI/SPORTELLI PER IL LAVORO UFFICIO RELAZIONI CON IL CITTADINO (URC) SETTORE AFFARI GENERALI E COMUNICAZIONE Ufficio Relazioni con il

Dettagli

Presentazione del quarto rapporto sulle povertà incontrate

Presentazione del quarto rapporto sulle povertà incontrate Presentazione del quarto rapporto sulle povertà incontrate 1.I numeri e le caratteristiche degli utenti del Centro d'ascolto 2.Persone, Problemi, Percorsi 3.Dall'Ascolto alle Proposte 1 Su cosa è basato

Dettagli

FOCUS novembre Recenti dinamiche del mercato del lavoro femminile in Puglia PREMESSA FORZA LAVORO E OCCUPAZIONE FEMMINILE

FOCUS novembre Recenti dinamiche del mercato del lavoro femminile in Puglia PREMESSA FORZA LAVORO E OCCUPAZIONE FEMMINILE accordo con quanto avvenuto in Italia e nelle altre ripartizioni territoriali. L incremento del +2,6% di occupazione femminile in Puglia, rispetto al 2011, pari a 11.000 unità, contribuisce a portare a

Dettagli

LA CONDIZIONE OCCUPAZIONALE GIOVANILE

LA CONDIZIONE OCCUPAZIONALE GIOVANILE LA CONDIZIONE OCCUPAZIONALE GIOVANILE Un primo passo verso l autonomia: conoscere il mercato del lavoro e le opportunità occupazionali Tra le principali finalità perseguite dalla Regione Friuli Venezia

Dettagli

PROVINCIA DI GENOVA AREA 9 - Politiche del Lavoro, Servizio Servizi per l'impiego Ufficio Sistemi Informativi e Osservatorio Mercato del Lavoro 16121

PROVINCIA DI GENOVA AREA 9 - Politiche del Lavoro, Servizio Servizi per l'impiego Ufficio Sistemi Informativi e Osservatorio Mercato del Lavoro 16121 PROVINCIA DI GENOVA AREA 9 - Politiche del Lavoro, Servizio Servizi per l'impiego Ufficio Sistemi Informativi e Osservatorio Mercato del Lavoro 16121 Genova - Via Cesarea 14 - Tel. 010/5497512 - Fax 010/5497570

Dettagli

CITTADINI STRANIERI IN PROVINCIA DI BOLOGNA: CARATTERISTICHE E TENDENZE

CITTADINI STRANIERI IN PROVINCIA DI BOLOGNA: CARATTERISTICHE E TENDENZE CITTADINI STRANIERI IN PROVINCIA DI BOLOGNA: CARATTERISTICHE E TENDENZE Il profilo socio-demografico dei cittadini stranieri in provincia di Bologna (Parte prima) Sintesi Rapporto di ricerca realizzato

Dettagli

CITTA di DESENZANO AGENDA 21 L Relazione sullo Stato dell Ambiente Tema 12 I CITTADINI ISO ambiente srl I CITTADINI

CITTA di DESENZANO AGENDA 21 L Relazione sullo Stato dell Ambiente Tema 12 I CITTADINI ISO ambiente srl I CITTADINI I CITTADINI La popolazione Gli stranieri L istruzione La popolazione. I dati disponibili per analizzare l andamento della popolazione residente nel Comune di Desenzano e limitrofi, si riferiscono ai censimenti

Dettagli

Emersione e qualificazione del lavoro privato di cura: i risultati di una recente indagine in Lombardia

Emersione e qualificazione del lavoro privato di cura: i risultati di una recente indagine in Lombardia Emersione e qualificazione del lavoro privato di cura: i risultati di una recente indagine in Lombardia Daniela Mesini Istituto per la Ricerca Sociale (IRS) Milano, 17 aprile 2007 1 Sommario

Dettagli

Masterplan Città di Castello smart Scheda: demografia Versione 1.1 (maggio 2014)

Masterplan Città di Castello smart Scheda: demografia Versione 1.1 (maggio 2014) Masterplan Città di Castello smart Scheda: demografia Versione 1.1 (maggio 2014) La situazione demografica Il comune di Città di Castello ha la sua popolazione al 1/01/2013 pari a 40.016 abitanti residenti

Dettagli

Confederazione Nazionale dell Artigianato e della Piccola e Media Impresa. Centro Studi CNA. Sistemi Locali del Lavoro

Confederazione Nazionale dell Artigianato e della Piccola e Media Impresa. Centro Studi CNA. Sistemi Locali del Lavoro LAVORO Confederazione Nazionale dell Artigianato e della Piccola e Media Impresa Centro Studi CNA Sistemi Locali del Lavoro Occupazione e specializzazioni produttive nei territori italiani MERCATO DEL

Dettagli

d e l l e p r i n c i p a l i c a r a t t e r i s t i c h e

d e l l e p r i n c i p a l i c a r a t t e r i s t i c h e COMUNE DI UDINE Dipartimento Affari Generali U. Org. Studi e Statistica LA POPOLAZIONE STRANIERA NEL COMUNE DI UDINE NELL ANNO 2006 A n a l i s i s i n t e t i c a d e l l e p r i n c i p a l i c a r a

Dettagli

Ottobre 2012 1. 1. La Cigo, la Cigs e la Cassa in deroga (settembre 2012 e primi nove mesi 2012)

Ottobre 2012 1. 1. La Cigo, la Cigs e la Cassa in deroga (settembre 2012 e primi nove mesi 2012) Dipartimento Mercato del Lavoro Osservatorio Cassa Integrazione, Occupazione, Politiche attive del lavoro Visita il portale dell Osservatorio: www.cisl.it/osservatoriomdl Ottobre 2012 1 Indice 1. La Cigo,

Dettagli

Informazioni Statistiche

Informazioni Statistiche Informazioni Statistiche Settore Sistema Informativo di supporto alle decisioni. Ufficio Regionale di Statistica Imprese e addetti secondo Asia 2013 Settembre 2015 Il report descrive lo stato delle imprese

Dettagli

IL FUMO IN ITALIA Maggio Carlo La Vecchia Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri, Milano

IL FUMO IN ITALIA Maggio Carlo La Vecchia Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri, Milano IL FUMO IN ITALIA Maggio 2002 Carlo La Vecchia Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri, Milano INTRODUZIONE Vengono qui illustrati i dati aggiornati sulle abitudini al fumo in Italia, secondo un

Dettagli

dal quale emerge un incremento del 4,3% rispetto al 2001 quando si contarono residenti.

dal quale emerge un incremento del 4,3% rispetto al 2001 quando si contarono residenti. } I residenti sono 59.433.744. } E' il dato definitivo dell'ultimo censimento, dal quale emerge un incremento del 4,3% rispetto al 2001 quando si contarono 56.995.744 residenti. } L'incremento è dovuto

Dettagli

AMBITO DI SESTO SAN GIOVANNI

AMBITO DI SESTO SAN GIOVANNI AMBITO DI SESTO SAN GIOVANNI Ufficio di Piano I DATI SOCIODEMOGRAFICI 2011 Indice Introduzione Pag. 2 La popolazione residente Pag. 3 La popolazione per fasce d età Pag. 4 I nuclei familiari Pag. 6 La

Dettagli

Occupazione/disoccupazione giovanile anni 2011/2012

Occupazione/disoccupazione giovanile anni 2011/2012 Occupazione/disoccupazione giovanile anni 2011/2012 Il rapporto Censis del 2011, ha fatto emergere come l Italia negli ultimi 4 anni abbia avuto un grosso calo dell occupazione giovanile. I dati Censis

Dettagli

Si ritiene quindi che ciò sia conseguenza del processo di ricongiungimento familiare in atto dei cittadini stranieri già immigrati precedentemente.

Si ritiene quindi che ciò sia conseguenza del processo di ricongiungimento familiare in atto dei cittadini stranieri già immigrati precedentemente. La popolazione straniera residente nel Comune di Perugia Le rapide modificazioni che si sono prodotte, e continuano ancora oggi a prodursi, nella società perugina hanno fatto emergere il bisogno di potenziare

Dettagli

In caduta libera Rapporto 2010 su povertà ed esclusione sociale in Italia e in Europa a cura di Caritas Italiana - Fondazione Zancan

In caduta libera Rapporto 2010 su povertà ed esclusione sociale in Italia e in Europa a cura di Caritas Italiana - Fondazione Zancan In caduta libera Rapporto 2010 su povertà ed esclusione sociale in Italia e in Europa a cura di Caritas Italiana - Fondazione Zancan Lombardia: sintesi di alcuni dati 1. IL PUNTO DI PARTENZA: UNO SGUARDO

Dettagli

Scheda dati Roma ANALISI ECONOMICA

Scheda dati Roma ANALISI ECONOMICA ANALISI ECONOMICA Nei primi anni 2000 l area di Roma e della sua provincia crescevano a ritmi superiori alla media nazionale dell 1% annuo circa. Dal 2008, invece, registriamo tassi di contrazione delle

Dettagli

I cittadini non comunitari in Italia

I cittadini non comunitari in Italia I cittadini non comunitari in Italia Maggio 2016 Indice 1. Dati di contesto 2. I flussi non programmati 3. Caratteristiche socio-demografiche 4. Le comunità nel mercato del lavoro 5. Azioni e Strumenti

Dettagli

NOTA CONGIUNTURALE I TRIMESTRE 2014

NOTA CONGIUNTURALE I TRIMESTRE 2014 NOTA CONGIUNTURALE I TRIMESTRE 2014 Demografia imprese I dati Movimprese confermano il calo delle imprese anche nel I trimestre 2014 1. Le imprese attive, giunte a quota 15.253, risultano in diminuzione

Dettagli

Sintesi del Contesto Statistico

Sintesi del Contesto Statistico Regione Liguria Sintesi del Contesto Statistico Elaborazioni statistiche a cura di ARSEL Liguria - Agenzia regionale per i servizi educativi e per il lavor Osservatorio sul Mercato del Lavoro 1. Il quadro

Dettagli

Note di sintesi sull andamento del mercato del lavoro in Liguria(*) (III trimestre III trimestre 2016)

Note di sintesi sull andamento del mercato del lavoro in Liguria(*) (III trimestre III trimestre 2016) Note di sintesi sull andamento del mercato del lavoro in Liguria(*) (III trimestre 2015- III trimestre 2016) OSSERVATORIO MERCATO DEL LAVORO Dicembre 2016 (*) I dati e le informazioni contenute nelle Note

Dettagli

La presente scheda è stata curata da Giorgio Plazzi, ricercatore dell Agenzia regionale del lavoro della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia.

La presente scheda è stata curata da Giorgio Plazzi, ricercatore dell Agenzia regionale del lavoro della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia. piani di gestione delle situazioni di grave difficoltà occupazionale monitoraggio del settore commercio nelle province di Gorizia e Trieste 3 trimestre 2010 editing provvisorio 1 La presente scheda è stata

Dettagli

Il mercato del lavoro nel Comune di Roma

Il mercato del lavoro nel Comune di Roma Il mercato del lavoro nel Comune di Roma Le dinamiche della città 2004/2005 Dalle elaborazioni sui nuovi dati relativi all'indagine sulle forze di lavoro dell'istat per l'anno 2005 emerge, innanzitutto,

Dettagli

Note di sintesi sull andamento del mercato del lavoro in Liguria(*) (anno 2014-anno2015)

Note di sintesi sull andamento del mercato del lavoro in Liguria(*) (anno 2014-anno2015) Note di sintesi sull andamento del mercato del lavoro in Liguria(*) (anno 2014-anno2015) OSSERVATORIO MERCATO DEL LAVORO Marzo 2016 (*) I dati e le informazioni contenute nelle Note di sintesi costituiscono

Dettagli

39. IL LAVORO NELL ACCOGLIENZA TURISTICA

39. IL LAVORO NELL ACCOGLIENZA TURISTICA 39. IL LAVORO NELL ACCOGLIENZA TURISTICA Il turismo costituisce per l economia italiana un importante bacino occupazionale, tanto più in quanto negli ultimi anni l offerta turistica del Paese è andata

Dettagli

TABELLE L IMMIGRAZIONE IN LOMBARDIA

TABELLE L IMMIGRAZIONE IN LOMBARDIA TABELLE L IMMIGRAZIONE IN LOMBARDIA Presentazione Undicesimo Rapporto dell Osservatorio Regionale per l integrazione e la multietnicità (ORIM) giovedì 15 marzo 2012 1. GLI IMMIGRATI IN LOMBARDIA 2011 Tab.

Dettagli

L EVOLUZIONE DEL PATRIMONIO ABITATIVO ITALIANO: QUARANT ANNI DI ABITAZIONI ATTRAVERSO I CENSIMENTI ISTAT

L EVOLUZIONE DEL PATRIMONIO ABITATIVO ITALIANO: QUARANT ANNI DI ABITAZIONI ATTRAVERSO I CENSIMENTI ISTAT L EVOLUZIONE DEL PATRIMONIO ABITATIVO ITALIANO: QUARANT ANNI DI ABITAZIONI ATTRAVERSO I CENSIMENTI ISTAT a cura di Alice Ciani e Lucilla Scelba Tecnoborsa 1. Introduzione I Quaderni di Tecnoborsa, tornano

Dettagli

Osservatorio Romano Migrazioni. Rapporto 2005 Camera di Commercio di Roma e Caritas di Roma Osservatorio Romano Migrazioni II Rapporto 2005

Osservatorio Romano Migrazioni. Rapporto 2005 Camera di Commercio di Roma e Caritas di Roma Osservatorio Romano Migrazioni II Rapporto 2005 Osservatorio Romano Migrazioni II Rapporto 2005 a cura di Camera di Commercio di Roma e Caritas di Roma La Città di Roma OSSERVATORIO ROMANO MIGRAZIONI 2005 L area romana Primo polo tecnologico Primo polo

Dettagli

Cittadini stranieri a Bologna Le tendenze 2013

Cittadini stranieri a Bologna Le tendenze 2013 Cittadini stranieri a Bologna Le tendenze 2013 febbraio 2014 Capo Dipartimento Programmazione: Gianluigi Bovini Direttore Settore Statistica: Franco Chiarini Redazione a cura di: Brigitta Guarasci L'uso

Dettagli

n settembre 1998: Il settore alberghiero in Provincia di Bolzano

n settembre 1998: Il settore alberghiero in Provincia di Bolzano Pagina 1 di 7 n. 11 - settembre 1998: Il settore alberghiero in Provincia di Bolzano Il settore alberghiero svolge un ruolo importante per il mercato del lavoro della Provincia di Bolzano. L anno scorso

Dettagli

1. I movimenti migratori e la crescita della popolazione in Provincia di Milano

1. I movimenti migratori e la crescita della popolazione in Provincia di Milano 1. I movimenti migratori e la crescita della popolazione in Provincia di Milano di Giancarlo Fumagalli Per la sua importanza nel contesto socio economico italiano, la provincia di Milano è stata una delle

Dettagli

Fig Arrivi e presenze negli esercizi alberghieri del Comune di Roma dal 1994 al 2004 (v.a.)

Fig Arrivi e presenze negli esercizi alberghieri del Comune di Roma dal 1994 al 2004 (v.a.) 9. Turismo Il 2004 è stato un altro anno difficile per l industria turistica italiana. Infatti nel complesso delle strutture ricettive diffuse sul territorio nazionale si è registrata, rispetto al 2003,

Dettagli

Rilevazione sulle forze di lavoro 4 trimestre 2015 e Anno 2015

Rilevazione sulle forze di lavoro 4 trimestre 2015 e Anno 2015 Trento, 10 marzo 2016 Rilevazione sulle forze di lavoro 4 trimestre 2015 e Anno 2015 L Istat ha diffuso oggi i dati sull occupazione e sulla disoccupazione relativi al 4 trimestre 2015 (da ottobre a dicembre

Dettagli

Forze di Lavoro: comprendono gli occupati e le persone in cerca di occupazione.

Forze di Lavoro: comprendono gli occupati e le persone in cerca di occupazione. 3 LAVORO Dopo alcuni anni caratterizzati da una crescita dei livelli occupazionali (+4,5% rispetto al 2003), il mercato del lavoro in Sicilia nel corso del 2007 ha evidenziato una diminuzione del numero

Dettagli

Febbraio 2015 OCCUPATI E DISOCCUPATI Dati provvisori

Febbraio 2015 OCCUPATI E DISOCCUPATI Dati provvisori 31 marzo 2015 Febbraio 2015 OCCUPATI E DISOCCUPATI Dati provvisori Dopo la crescita del mese di dicembre e la sostanziale stabilità di gennaio, a febbraio 2015 gli occupati diminuiscono dello 0,2% (-44

Dettagli

SPORTELLO DI MEDIAZIONE CULTURALE Martedì dalle ore alle ore 17.30

SPORTELLO DI MEDIAZIONE CULTURALE Martedì dalle ore alle ore 17.30 SPORTELLO DI MEDIAZIONE CULTURALE Martedì dalle ore 14.30 alle ore 17.30 Il servizio di mediazione culturale presso lo sportello per lei: azioni positive per le donne della provincia di Rimini ha mantenuto

Dettagli

Dall integrazione della domanda all integrazione della risposta

Dall integrazione della domanda all integrazione della risposta Dall integrazione della domanda all integrazione della risposta L esperienza di Monza Dott. ssa Chiara Previdi Dirigente Settore Servizi Sociali Comune di Monza Il contesto, i bisogni, le strategie Invecchiamento

Dettagli

A partire dal Centro di Ascolto

A partire dal Centro di Ascolto A partire dal Centro di Ascolto Il centro di ascolto è il primo filtro per tutti i servizi Caritas. Dal centro di ascolto transitano le persone che richiedono servizi di base per prime necessità che comprendono:

Dettagli

Osservatorio Nazionale. Fondo Per la Formazione dei lavoratori temporanei

Osservatorio Nazionale. Fondo Per la Formazione dei lavoratori temporanei Osservatorio Nazionale Fondo Per la Formazione dei lavoratori temporanei Rapporto sintetico FORMA. TEMP. 2008 L attività di FORMATEMP nel 2008: I progetti, gli allievi coinvolti, le risorse impiegate Nel

Dettagli

Le prospettive di lavoro

Le prospettive di lavoro Le prospettive di lavoro per chi prosegue gli studi Quanti sono i giovani che vogliono entrare nel mondo del lavoro Cresce la partecipazione dei giovani al mercato del lavoro, cioè la quota di quanti lavorano

Dettagli

Come sta cambiando l immigrazione nel Veneto

Come sta cambiando l immigrazione nel Veneto Come sta cambiando l immigrazione Luca Romano Direttore Local Area Network Albergo Novotel Venezia Mestre 20 settembre 2012 L EVOLUZIONE DEMOGRAFICA DEGLI STRANIERI - 1/2 Quota % stranieri su pop. residente

Dettagli