Rep. N. L anno duemilasette, il giorno del mese di, nella Sede del Comune di Casalecchio, TRA

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1 SCHEMA DI CONVENZIONE TRA I COMUNI DI CASALECCHIO DI RENO, SASSO MARCONI, ZOLA PREDOSA, MONTE SAN PIETRO, BAZZANO, CRESPELLANO, CASTELLO DI SERRAVALLE, MONTEVEGLIO, SAVIGNO PER LA COSTITUZIONE E GESTIONE DELL UFFICIO DI PIANO Rep. N. L anno duemilasette, il giorno del mese di, nella Sede del Comune di Casalecchio, TRA Il Comune di Casalecchio di Reno, Rappresentato da nato a il (C.F. Ente ), il quale interviene ed agisce nel presente atto non in proprio ma nella sua qualità di rappresentante del Comune di Casalecchio di Reno, autorizzato in forza della deliberazione del Consiglio Comunale n. del, esecutiva ai sensi di legge; Il Comune di Sasso Marconi, Rappresentato da nato a il (C.F. Ente ), il quale interviene ed agisce nel presente atto non in proprio ma nella sua qualità di rappresentante del Comune di Sasso Marconi, autorizzato in forza della deliberazione del Consiglio Comunale n. del, esecutiva ai sensi di legge; Il Comune di Zola Predosa, Rappresentato da nato a il (C.F. Ente ), il quale interviene ed agisce nel presente atto non in proprio ma nella sua qualità di rappresentante del Comune di Zola Predosa, autorizzato in forza della deliberazione del Consiglio Comunale n. del, esecutiva ai sensi di legge; Il Comune di Monte San Pietro, Rappresentato da nato a il (C.F. Ente ), il quale interviene ed agisce nel presente atto non in proprio ma nella sua qualità di rappresentante del Comune di Monte San Pietro, autorizzato in forza della deliberazione del Consiglio Comunale n. del, esecutiva ai sensi di legge; Il Comune di Crespellano, Rappresentato da nato a il (C.F. Ente ), il quale interviene ed agisce nel presente atto non in proprio ma

2 nella sua qualità di rappresentante del Comune di Crespellano, autorizzato in forza della deliberazione del Consiglio Comunale n. del, esecutiva ai sensi di legge; Il Comune di Bazzano, Rappresentato da nato a il (C.F. Ente ), il quale interviene ed agisce nel presente atto non in proprio ma nella sua qualità di rappresentante del Comune di Bazzano, autorizzato in forza della deliberazione del Consiglio Comunale n. del, esecutiva ai sensi di legge; Il Comune di Castello di Serravalle, Rappresentato da nato a il (C.F. Ente ), il quale interviene ed agisce nel presente atto non in proprio ma nella sua qualità di rappresentante del Comune di Castello di Serravalle, autorizzato in forza della deliberazione del Consiglio Comunale n. del, esecutiva ai sensi di legge; Il Comune di Monteveglio, Rappresentato da nato a il (C.F. Ente ), il quale interviene ed agisce nel presente atto non in proprio ma nella sua qualità di rappresentante del Comune di Monteveglio, autorizzato in forza della deliberazione del Consiglio Comunale n. del, esecutiva ai sensi di legge; Il Comune di Savigno, Rappresentato da nato a il (C.F. Ente ), il quale interviene ed agisce nel presente atto non in proprio ma nella sua qualità di rappresentante del Comune di Savigno, autorizzato in forza della deliberazione del Consiglio Comunale n. del, esecutiva ai sensi di legge; di seguito denominati Comuni PREMESSO CHE: La Regione Emilia-Romagna, con propria L.R. 2/2003 prevede che i Comuni e le Aziende USL adottino modelli organizzativi e gestionali per l integrazione socio-sanitaria, individuando nel Piano di zona lo strumento di pianificazione sociale e sociosanitario a livello distrettuale; coerentemente al disposto legislativo, la Regione Emilia-Romagna ha elaborato, in accordo con la Cabina di Regia per le politiche sociali sanitarie e per l integrazione di cui alla D.G.R. 2187/2005, una proposta in merito al sistema di governance distrettuale ed al ruolo dell Ufficio di piano. Il sistema definito prevede la valorizzazione della

3 partecipazione della società civile, in particolare il protagonismo della comunità locali nelle loro espressioni istituzionali e di rappresentanza sociale; con delibera di Giunta n. 1004/2007, la Regione Emilia-Romagna alla luce delle sperimentazioni condotte nel precedente biennio ha altresì provveduto a definire con chiarezza, anche ai fini di una maggiore omogeneità a livello provinciale e regionale, il ruolo, i compiti e le funzioni cui gli Uffici di piano dovranno adempiere nel futuro; con il Piano sociale e sanitario, la Regione Emilia-Romagna ha puntualmente esplicitato la strategia politica che deve sottostare all organizzazione locale, i livelli di governo e gli obiettivi prioritari, individuati per il triennio : nell integrazione socio sanitaria nel governo congiunto delle politiche e degli interventi sociali, sanitari e sociosanitari nella realizzazione tendenziale dell unicità gestionale dei fattori organizzativi e delle risorse finanziarie tramite la programmazione annuale; il Piano sociale di zona del Distretto di Casalecchio di Reno sottoscritto in data.. prevedeva tra gli obiettivi prioritari l attivazione dell Ufficio di Piano; è orientamento condiviso dai diversi Comuni che costituiscono il Comitato di Distretto quello di promuovere l evoluzione dello stesso Comitato verso un espressione delle funzioni di governo e di amministrazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali e socio-sanitari maggiormente rispondenti ai bisogni del territorio, che si concretizza attraverso lo svolgimento delle seguenti funzioni: - governo del processo di programmazione del Piano di Zona e del Piano della Salute, integrando in tali piani anche le politiche educative e scolastiche e quelle giovanili; - integrazione delle politiche del Comune con la programmazione dell ASL, delle strutture decentrate dello Stato, degli altri enti e realtà del terzo settore, con finalità sociali ed educative, con le autorità scolastiche e con il mondo della scuola; - governo dei processi di partecipazione, anche attraverso il tavolo del welfare; - verifica dello stato di attuazione dei piani di zona e della programmazione socio-sanitaria; - programmazione delle risorse, con particolare riferimento al fondo per la non autosufficienza;

4 VISTI: - il programma regionale finalizzato Promozione e sviluppo nuovi uffici di piano di cui alla DGR 1791/2006; - il progetto distrettuale per la costituzione dell ufficio di piano distrettuale, approvato dal Comitato di Distretto entro il 31/07/07, formulato nel rispetto degli indirizzi della Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria di Bologna; TUTTO CIÒ PREMESSO SI STIPULA E SI CONVIENE QUANTO SEGUE ART. 1 FINI ED OGGETTO DELLA CONVENZIONE La presente convenzione tra i Comuni di Casalecchio di Reno, Sasso Marconi, Zola Predosa, Monte San Pietro, Crespellano, Bazzano, Castello di Serravalle, Monteveglio, Savigno, disciplina la costituzione e la gestione in forma associata dell Ufficio di Piano distrettuale. Con la presente convenzione si perseguono i seguenti fini: - omogeneizzazione delle procedure tra diversi comuni nell ambito della progettazione sociale; - agevolazione delle relazioni tecnico-amministrative-giuridiche già esistenti tra le parti; - contenimento dei costi amministrativi e di gestione della progettualità sociale con valenza distrettuale; - semplificazione amministrativa, attraverso la gestione coordinata di attività socioassistenziali sovracomunali. L Ufficio di piano garantisce la funzione di supporto al Comitato di distretto e al Direttore di distretto per la programmazione e il controllo, nell ambito dei servizi sociali, sanitari e socio-sanitari e sanitario territoriale. L Ufficio di piano presidia altresì l integrazione fra i servizi dei Comuni e quelli dell Azienda USL, nonché supporta gli organismi della partecipazione. Esso deve inoltre individuare le modalità attraverso le quali favorire la partecipazione del Terzo Settore fin

5 dalla fase della programmazione, nonché il confronto con le OO.SS. L Ufficio di Piano opera a tal fine per la creazione di un sistema stabile e positivo di collaborazione con i soggetti deputati alla produzione dei servizi. In particolare, oltre a garantire le necessarie funzioni di segreteria e di supporto tecnico e gestionale, l Ufficio di piano svolge le attività previste al punto 1 dell all. A alla DGR 1004/2007, ossia: a. attività istruttoria, di supporto all'elaborazione e valutazione della programmazione in area sociale e sociosanitaria (Piano di zona distrettuale per la salute e per il benessere sociale, e Programmi attuativi annuali comprensivi del Piano delle attività per la non autosufficienza); b. attività istruttoria e di monitoraggio per la definizione di regolamenti distrettuali sull'accesso e sulla compartecipazione degli utenti alla spesa; c. attività di supporto per l individuazione di un modello di gestione associata dei servizi sociale e socio-sanitari del Distretto; d. attività istruttoria e di monitoraggio per l'accreditamento; e. azioni di impulso e di verifica delle attività attuative della programmazione sociale e sociosanitaria, con particolare riferimento: all utilizzo delle risorse, monitoraggio e verifica in itinere dei risultati del Piano annuale per la non autosufficienza e dell'equilibrio del Fondo distrettuale per la non autosufficienza all impiego delle risorse per l'attuazione in forma associata dei Programmi finalizzati, e per la gestione di alcuni servizi comuni, nella prospettiva della costituzione del Fondo sociale locale; alla promozione e supporto ad azioni di integrazione e coordinamento organizzativo e professionale relativamente ai servizi sociali e sanitari. al presidio e alla promozione dell integrazione della progettualità e degli interventi sociali e sociosanitari con le altre politiche (es.: funzione di raccordo per inserimento lavorativo disabili e fasce deboli, figura di sistema nell'area minori, ) al raccordo e all utilizzo delle rilevazioni sulla domanda e sull'offerta, anche con riferimento all'attività degli sportelli sociali; alla definizione e gestione di percorsi di formazione comuni tra i servizi della zona; al monitoraggio dell andamento del benessere e della salute, con riferimento alle determinanti ed agli indicatori presi in considerazione nella programmazione;

6 f. gestione associata di progetti e di risorse; e, nello specifico: I) attività programmatorie realizzazione di un focus group con referenti tecnici comunali sulla futura organizzazione del processo di programmazione del Piano di zona distrettuale per la salute e per il benessere sociale; organizzazione dei passaggi delle comunicazioni fra Comuni e con la Provincia e con la Regione; supporto all individuazione di tematiche (a partire dall'analisi dei dati di verifica del piano attuativo 2006) rilevanti in ordine ai bisogni socio-sanitari ed educativi della popolazione del Distretto; presenza nei tavoli tematici, curando l organizzazione, la comunicazione e la documentazione degli stessi; azioni di raccordo e di raccolta di informazioni con la Regione Emilia-Romagna; partecipazione ad incontri del Comitato di Distretto e del Tavolo del Welfare per la restituzione di quanto emerso negli incontri realizzati a livello distrettuale (processo di partecipazione, esiti, ecc.); predisposizione delle azioni per la redazione del Profilo di comunità: reperimento dati da fonti statistiche, analisi documentale, ecc.; attuazione di azioni di raccordo fra la programmazione sanitaria e la programmazione sociale finalizzata alla predisposizione del nuovo piano per la salute ed il benessere: analisi dei processi partecipativi in vista della predisposizione dei piani per la salute, individuazione degli attori principali dei due processi, delle sedi di confronto, delle modalità di stesura dei documenti di piano (piani per la salute e Pat locali); II) attivita di segreteria tecnico-amministrativa acquisizione, analisi ed eventuale rielaborazione dei materiali documentali prodotti; convocazione dei tavoli tematici e trasversali; verbalizzazione delle presenze e dello svolgimento degli incontri dei tavoli tematici e trasversali; invio materiali e strumenti utili allo svolgimento degli incontri dei tavoli tematici e trasversali; eventuali ricerche ad hoc di dati/informazioni utili al lavoro dei tavoli tematici e trasversali;

7 reperimento di dati relativi ai progetti ed utili al monitoraggio dei progetti. Inoltre, in relazione agli sportelli sociali, l Ufficio di piano assume una funzione di informazione e coordinamento in relazione alla rete dei servizi. Assume, altresì, un ruolo di progettazione, su impulso del Comitato di Distretto, per finanziamenti (Fondazioni bancarie o altri soggetti) che abbiano valenza distrettuale. Ulteriori funzioni possono essere assegnate in coerenza il Piano di zona distrettuale per la salute e il benessere sociale. ART. 2 ORGANIZZAZIONE DEL SERVIZIO E MODALITA FUNZIONAMENTO L Ufficio di piano è costituito da una struttura permanente composta da: Un Responsabile dell Ufficio di piano. Il Responsabile è una figura direttiva con conoscenze specifiche della materia e del territorio dove opera ed esperienza nella programmazione di servizi alla persona. E nominato dal Comitato di distretto sulla base di una individuazione concertata con il Direttore di distretto; Dal Gruppo di coordinamento formato da 3 tecnici responsabili di area o di servizio competenti in materia, espressione delle sub aree territoriali del Distretto (Valle del Reno, Valle del Lavino, Valle del Samoggia) nominati dal Comitato di distretto, e dal Responsabile dell area dell integrazione socio-sanitaria dell Asl. Il Gruppo di coordinamento, in costante raccordo con i responsabili dei servizi sociali dei 9 Comuni, in particolare: elabora la proposta di risorse finanziarie necessarie per l attuazione dei progetti; propone le risorse umane e finanziarie per la costituzione e gestione dell ufficio sovracomunale; partecipa alla predisposizione dei progetti da inserire nel Piano di Zona; verifica periodicamente lo stato di attuazione delle attività e l andamento del piano finanziario; Dalle figure di sistema definite sulla base delle indicazioni regionali in materia; Dall ufficio di supporto tecnico e amministrativo con personale dedicato sulle base delle esigenze definite annualmente in sede di approvazione del Piano sociale di zona; L Ufficio di piano intrattiene stabili e strutturati rapporti di collaborazione e scambio con: l Ufficio di supporto della CSST gli Enti locali di riferimento e la ASL, tramite il tavolo di raccordo/integrazione e coordinamento composto da:

8 o n. 9 Responsabili dei servizi sociali e/o di area servizi alla persona dei comuni; o un Direttore del distretto socio-sanitario dell Asl; o un Direttore area cure primarie; o un Coordinatore piani della salute azienda Asl. L ufficio di piano attiva tavoli tecnici e tematici per assicurare un migliore coordinamento della rete integrata di servizi, secondo le indicazioni formulate in sede di Comitato di Distretto, nel rispetto della normativa vigente e delle direttive di settore. ART. 3 OBBLIGHI DEL COMUNE CAPO FILA Viene individuato il Comune di, capofila, al quale i Comuni aderenti delegano tutte le funzioni sopra elencate comprese la gestione amministrativa, economico finanziaria e contabile dell Ufficio di Piano e delle attività assegnate tramite il presente atto o altre su apposita decisione del Comitato di Distretto nell ambito della programmazione distrettuale socio-sanitaria compresa nel Piano di zona. Il Comune capofila e altresì delegato alla formalizzazione dei rapporti esterni necessari al funzionamento del servizio, compresi quelli con l ASL territoriale. ART. 4 OBBLIGHI DEGLI ENTI ADERENTI Gli Enti aderenti si impegnano, in una logica di programmazione condivisa, a collaborare nelle fasi di progettazione e monitoraggio degli interventi tramite una fattiva collaborazione (partecipazione a riunioni, compilazione reports, raccolta dati ) atta a supportare le attività dell Ufficio di Piano. Gli Enti aderenti si impegnano al conferimento di risorse umane, strumentali e finanziarie secondo le modalità di seguito indicate. Per favorire l organizzazione di progetti che necessitano di spazi o servizi comunali, nell ambito di quanto definito nel Piano di Zona, gli Enti aderenti mettono a disposizione spazi e servizi propri a titolo gratuito, comunque nel rispetto dei vigenti regolamenti comunali

9 ART. 5 SEDE, STRUMENTAZIONE E RIPARTO DELLE SPESE Le parti individuano la sede del servizio presso il Comune di che si avvarrà per la gestione amministrativa, economico finanziaria e contabile di personale formalmente assegnato o individuato. I Comuni potranno sostenere eventuali oneri aggiuntivi per l implementazione delle attività nei limiti degli stanziamenti previsti nei bilanci di previsione annuali. Tali oneri verranno ripartiti: relativamente alle spese di funzionamento, sulla base della popolazione residente al 31/12 dell anno precedente a quello di riferimento, relativamente a progetti specifici, sulla base di appositi accordi tra i contraenti definiti all interno della programmazione del Piano sociale di zona o nell atto di approvazione dei progetti stessi. ART. 6 RISORSE FINANZIARIE 1. Le spese relative all esercizio delle funzioni oggetto della presente convenzione sono finanziate con risorse regionali e provinciali o a carico degli Enti aderenti secondo le modalità indicate al precedente art. 5. A tal fine il Comune capofila introiterà le quote regionali e /o provinciali appositamente destinate, nonché le quote derivanti dai programmi finalizzati, procedendo alla ripartizione tra i singoli Comuni, al trasferimento all ASL o alla gestione diretta nell ambito di quanto definito in sede di programmazione dei Piani di Zona. 2. La gestione finanziaria del servizio avviene sulla base di un bilancio preventivo annuale e pluriennale ed un rendiconto di gestione. 3. In particolare il Comune capofila, in accordo con il Gruppo di coordinamento, predispone all interno del Piano sociale di zona l ipotesi di bilancio preventivo annuale e pluriennale, dell Ufficio di piano e dei progetti ad esso riconducibili. Lo schema di bilancio viene sottoposto al Comitato di Distretto e, se approvato, viene trasmesso ai singoli Comuni al fine di consentirne l adozione nei rispettivi bilanci, entro il termine del 31 ottobre di ciascun anno. 4. Il bilancio dell Ufficio di Piano é su base annua secondo la tempistica scandita dalle linee regionale in materia di approvazione dei Piani sociali di zona;

10 5. Quando risultasse necessaria una variazione di risorse l Ufficio di Piano ne da comunicazione agli Enti aderenti, attraverso il Comitato di Distretto, per una decisione in proposito e quindi per l adozione di eventuali variazioni ai propri bilanci di previsione. ART. 7 DURATA E REVOCA 1. La presente convenzione ha durata dal al Potrà subire variazioni in conseguenza di eventuali modifiche istituzionali disposte dalle normative di settore o in relazione al mutamento della forma gestionale e/o organizzativa degli Enti aderenti, previa deliberazione degli enti stessi. 2. Ogni Comune aderente può revocare la delega non prima di un anno dalla stipula del presente atto. La revoca è deliberata dal Consiglio comunale con apposito atto motivato, da assumersi 3 (tre) mesi prima della scadenza dell anno solare. La revoca non può riguardare progetti già approvati, ai quali l Ente aderente deve adempiere fino alla completa esecuzione, e le attività che devono essere necessariamente gestite a livello di distretto per espressa normativa o deliberativa di Stato, Regione o Provincia o secondo quanto previsto nel Piano di Zona per l anno in corso. 3. Eventuali modifiche alla presente convenzione, diverse da quelle indicate al comma 1, devono essere approvate con conformi deliberazioni di tutti i Consigli degli Enti associati. ART. 8 NORMA TRANSITORIA Le risorse finanziarie per la costituzione dell ufficio di piano per l anno 2007 trovano copertura economica nel bilancio di previsione del Comune di Sasso Marconi e degli Enti aderenti come già definito nel Piano di Zona 2007, e quindi nei fondi regionali e provinciali, anche per ciò che attiene la realizzazione dei progetti sovracomunali ed i programmi finalizzati, la cui gestione contabile ed amministrativa resta in carico al Comune di Sasso Marconi fino al 31 dicembre 2007 e fino alla rendicontazione, quando e se prevista. Letto approvato e sottoscritto

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