ABP Centro di ricerca per l'agrobiologia e la Pedologia Via Lanciola, 12/A - Cascine del Riccio Firenze. Convenzione

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1 Convenzione fra ARSIA Regione Toscana e CRA-ABP di Firenze avente per oggetto COLLABORAZIONE E SUPPORTO SCIENTIFICO PER MONITORAGGIO E CONTROLLO DI INSETTI VETTORI DI GIALLUMI IN AREE VITIVINICOLE TOSCANE ANNO 2008 RELAZIONE SULL'ATTIVITÀ SVOLTA E SUI RISULTATI OTTENUTI

2 Convenzione fra ARSIA Regione Toscana e CRA-ABP COLLABORAZIONE E SUPPORTO SCIENTIFICO PER MONITORAGGIO E CONTROLLO DI INSETTI VETTORI DI GIALLUMI IN AREE VITIVINICOLE TOSCANE RELAZIONE SULL'ATTIVITÀ SVOLTA E SUI RISULTATI OTTENUTI PREMESSA Nell'ambito delle emergenze fitosanitarie del vigneto, i giallumi rivestono particolare importanza in ragione delle diverse carenze conoscitive che in vari casi ostacolano la comprensione dei fenomeni epidemiologici. Come è noto, i giallumi sono l'espressione di infezioni dovute a fitoplasmi (microrganismi unicellulari, procarioti e privi di parete cellulare, viventi da parassiti obbligati all'interno delle cellule del tessuto floematico delle piante ospiti). In natura la diffusione dei giallumi avviene prevalentemente per opera di omotteri auchenorrinchi caratterizzati da attività trofica floemomiza e specializzati nella trasmissione di fitoplasmi. A tutt'oggi la fitoplasmosi della vite più grave e temuta è la flavescenza dorata (FD, gruppo ribosomico 16SrV, sottogruppi C e D), per la quale il Decreto Ministeriale n del 31/05/2000 ha definito specifiche misure di lotta obbligatoria. In anni recenti, tuttavia, un altro giallume della vite, il legno nero (LN, fitoplasma dello Stolbur, gruppo ribosomico 16SrXII, sottogruppo A), un tempo ritenuto di secondaria importanza, si è andato diffondendo in molte aree viticole europee e, per alcuni nuovi caratteri epidemici, desta non poche preoccupazioni anche in Italia e in Toscana. Mentre il fitoplasma della FD trova nel cicadellide di origine neartica Scaphoideus titanus Ball il suo vettore specifico, il fitoplasma agente del LN è probabile che possa essere trasmesso da varie specie di cixiidi e cicadellidi, sebbene al momento solo il cixiide Hyalesthes obsoletus Signoret risulti il solo vettore sperimentalmente accertato. Nel caso di FD, la stretta associazione con la vite, sia da parte del fitoplasma che del suo specifico vettore, definisce un modello di trasmissione di tipo "vite - S. titanus - vite". Per il LN che, in analogia a H. obsoletus, presenta un vasto range di piante ospiti, si ammettono invece due principali modelli di trasmissione: a) LN tipo VK-II: "Convolvulus arvensis - H. obsoletus - vite"; b) LN tipo VK-I: "Urtica dioica - H. obsoletus - vite", nei quali la vite si configurerebbe sempre e comunque come ospite terminale del fitoplasma. Le recenti segnalazioni di FD e di S. titanus in Italia centrale e centro-meridionale (Bagnoli et al., 2008) hanno rafforzato l'esigenza di realizzare nei diversi comprensori viticoli nazionali idonei programmi di monitoraggio, diagnosi e determinazione delle fitoplasmosi e dei loro possibili vettori. In Toscana il programma di monitoraggio e gestione del binomio "FD - S. titanus" (che in ottemperanza al citato DM è stato portato avanti in questi anni dall'arpat Servizi Fitosanitari, in stretta collaborazione con l'arsia, con il DiSTA Patologia vegetale 1

3 dell'università di Bologna, il DCDSL Sezione di Entomologia Agraria dell'università di Pisa, alcune strutture del CRA e in particolare con questo Centro di ricerca) ha permesso di rilevare: a) la presenza più o meno consistente e diffusa di S. titanus nelle Province di Massa Carrara, Lucca, Pisa, Firenze, Siena e Arezzo; b) la presenza di FD su pochissime piante di qualche vigneto prevalentemente della Provincia di Massa Carrara; c) la presenza più o meno significativa di LN nella maggior parte delle aree viticole regionali. La considerazione che S. titanus possa esser presente in Toscana, come in altre regioni del centro e sud Italia, da svariati anni e che a tutt'oggi, sul territorio regionale, non siano stati riscontrati casi evidenti di diffusione epidemica di FD, porta a non attribuire particolare gravità alla relativa situazione fitosanitaria. Pur tuttavia, la continua e massiccia utilizzazione di nuovo materiale di propagazione per il rinnovo degli impianti, unitamente al preoccupante incremento di fenomeni tutt'altro che chiariti di diffusione di LN, rende la struttura del settore viticolo alquanto dinamica e il relativo assetto fitosanitario particolarmente fluido. Gli studi condotti in questi ultimi anni in Italia e all'estero hanno confermato che nell'ambito della complessa problematica dei giallumi della vite, gli insetti vettori costituiscono un punto cruciale. Pertanto, a integrazione di tutte le misure volte alla produzione e utilizzazione di materiale di propagazione sano, l'individuazione, il monitoraggio e la realizzazione di un mirato controllo dei vettori si confermano attività di primaria importanza per la comprensione dei parametri epidemiologici e per la prevenzione eco-compatibile di queste malattie. OBIETTIVI E FINALITÀ Definizione dei parametri bio-ecologici e corologici, in rapporto alle principali piante ospiti, di Scaphoideus titanus e Hyalesthes obsoletus, vettori accertati rispettivamente di Flavescenza dorata (FD) e Legno nero (LN). Definizione di strategie di protezione integrata dei vigneti da FD e LN in Toscana. ATTIVITÀ SVOLTA Indagini di campo sono state condotte da maggio a settembre in 30 vigneti di una decina di aree viticole dei comuni di Castellina in Chianti e Quercegrossa (SI). In ciascun vigneto sono state allestite 1-3 stazioni di monitoraggio per cicaline costituite da trappole cromotropiche gialle delle dimensioni di 40x20 cm, esposte dalla terza decade di giugno a metà settembre mediante quattro turni di tre settimane ciascuno. Complessivamente sono state installate 69 stazioni e sono state utilizzate 276 trappole. Per ciascun vigneto o porzione di vigneto corrispondente a ciascuna stazione è stata avviata la caratterizzazione agronomico-colturale mediante la registrazione di una prima serie di dati, quali: macroarea, toponimo, altitudine, esposizione, vitigno, portinnesto, anno d'impianto, provenienza del materiale di propagazione, superficie, gestione del suolo, microclima, colture adiacenti, flora di bordo, tipo di conduzione. Per quanto riguarda i trattamenti insetticidi, nel 2008 nessun vigneto considerato è stato oggetto di interventi specifici contro Scaphoideus titanus; in tutti gli appezzamenti è stata invece effettuata almeno un'applicazione con prodotti di sintesi ad azione neurotossica contro la seconda 2

4 generazione di Lobesia botrana (fine giugno - primi di luglio). Tutte le aree campione sono state individuate tramite Google Earth e sono in corso di georeferenziazione. Parallelamente sono stati condotti rilievi faunistici all'interno del vigneto e su piante spontanee di bordo utilizzando retino entomologico e aspiratore. Le trappole sono state esaminate in laboratorio e la determinazione specifica degli esemplari catturati con le stesse, o direttamente con retino entomologico, è stata effettuata al microscopio stereo o ottico, previo eventuale allestimento di preparati microscopici dell'armatura genitale maschile. Alcuni esemplari catturati con retino entomologico, presentanti sintomi di parassitizzazione, sono stati allevati in laboratorio per l'ottenimento dell'adulto del parassitoide. In settembre i vigneti oggetto di monitoraggio sono stati esaminati per la presenza di giallumi. Tre gruppi di 3-4 adulti di S. titanus raccolti su vite e quattro gruppi di 6-7individui raccolti su ortica sono stati sottoposti ad analisi molecolare per l accertamento della presenza di ffitoplasmi associati rispettivamente a FD e LN. RISULTATI Nella tabella 1 sono riportate le specie di auchenorrinchi (esclusi i tiflocibini) e il numero dei corrispondenti esemplari catturati nelle 69 stazioni di monitoraggio. S. titanus è risultato presente solo nel 23% delle stazioni con una popolazione piuttosto rarefatta rappresentata per oltre l'83% del totale da maschi, risultati anche in agostosettembre più abbondanti delle femmine (Fig. I). H. obsoletus, grazie alle catture ottenute in giugno-luglio, si è mostrato più frequente di S. titanus andando a interessare con 1 o più esemplari oltre il 56% delle stazioni e con 2-5 individui oltre il 28% delle stesse (Fig. II). Una buona presenza è stata osservata anche per il cixiide Reptalus quinquecostatus che, recentemente indicato come specie competente a trasmettere il fitoplasma agente di LN, ha mostrato di avere una distribuzione meno rarefatta e più concentrata di H. obsoletus (Fig. III). Nel corso dei rilievi sono state intercettati due esemplari di Dictyophara europaea e tre di Psammotettix sp. parassitizzati da imenotteri driniidi. Nel caso di Psammotettix si è trattato di Gonotopus clavipes. Per nessun gruppo di esemplari di S. titanus è stata riscontrata presenza di infezioni fitoplasmatiche, mentre per quattro dei sei gruppi di adulti di H. obsoletus l analisi molecolare ha evidenziato presenza di 16SrXII-A (tuf tipo 1). 3

5 Tab. 1 - Auchenorrinchi catturati in 69 stazioni di monitoraggio allestite in 30 vigneti ubicati nei comuni di Castellina in Chianti e Quercegrossa (SI). 1 P. 2 P. 3 P. 4 P. Intera Stagione 23/06-14/07 14/07-04/08 04/08-25/08 25/08-15/09 MM FF TOT Scaphoideus titanus Hyalesthes obsoletus Cixius wagneri Reptalus melanochaetus Reptalus panzeri Reptalus quinquecostatus Reptalus sp Hyalesthes luteipes Hyalesthes scotti Hyalesthes sp Laodelphax striatella Dictyophara europaea Dictyophara multireticulata Agalmatium flavescens Metcalfa pruinosa Stictocephala bisonia Neophilaenus campestris Philaenus spumarius Macropsis mendax Macropsis fuscula Anaceratagallia laevis Austroagallia sinuata Stegelytra putoni Allygidius atomarius Anoplotettix fuscovenosus Euscelis lineolatus Euscelis incisus Euscelidius variegatus Exitianus taeniaticeps Fieberiella florii Goniagnathus guttulinervis Japananus hyalinus Neoaliturus fenestratus Phlogotettix cyclops Placotettix taeniatifrons Platymetopius guttatus Platymetopius major Platymetopius rostratus Psammotettix striatus Synophropsis lauri Thamnotettix dilutior Thamnotettix zelleri

6 4% 3% 16% 77% Stazioni con 0 esemplari Stazioni con 1 esemplare Stazioni con 2-5 esemplari Stazioni con 6-10 esemplari Fig. I - Ripartizione percentuale di 69 stazioni di monitoraggio effettuata in base al numero di adulti di S. titanus catturati (ammontanti complessivamente a 37). Castellina in Chianti e Quercegrossa, % 28% 43% 26% Stazioni con 0 esemplari Stazioni con 1 esemplare Stazioni con 2-5 esemplari Stazioni con > 10 esemplari Fig. II - Ripartizione percentuale di 69 stazioni di monitoraggio effettuata in base al numero di adulti di H. obsoletus catturati (ammontanti complessivamente a 101). Castellina in Chianti e Quercegrossa,

7 17% 3% 10% 70% Stazioni con 0 esemplari Stazioni con 1 esemplare Stazioni con 2-5 esemplari Stazioni con 6-10 esemplari Fig. III - Ripartizione percentuale di 69 stazioni di monitoraggio effettuata in base al numero di adulti di R. quinquecostatus catturati (ammontanti complessivamente a 58). Castellina in Chianti e Quercegrossa, Fig. IV - Adulto di Dictyophara europaea con tipica cisti di Driinide. 6

8 Fig. V - Femmina di Psammotettix sp. con cisti del Driinide Gonatopus flavipes (a sinistra) e femmina del parassitoide (a destra). Per quanto riguarda la lotta diretta contro Scaphoideus titanus occorre considerare che la specie rappresenta un importante fattore di rischio in quanto FD può diffondersi nei vigneti solo grazie all attività del suo vettore specifico. Da ciò deriva che nei comprensori ove sono presenti sia il fitoplasma agente di FD che Scaphoideus titanus, la lotta al vettore deve essere molto attenta ed efficace e va condotta mediante interventi agronomici, meccanici e chimici, con verifica degli effetti derivati dai trattamenti. In questi ambienti, il rispetto del decreto di lotta obbligatoria si configura come il livello minimo d'intervento. In questi ultimi anni i prodotti insetticidi dimostratisi più validi per l abbattimento delle popolazioni del Cicadellide sono thiametoxan per la viticoltura convenzionale e piretrine naturali per la viticoltura biologica. Nei comprensori ove FD non risulta presente, è necessario, da una parte, approfondire le indagini ed intensificare il monitoraggio per caratterizzare i giallumi presenti (FD, LN), dall'altra, trovare un giusto compromesso fra abbattimento del rischio e utilizzo di misure eco-compatibili (e culturaliaziendali compatibili). In altri termini, per questi ambienti è auspicabile che il decreto di lotta obbligatoria permetta di evitare i trattamenti insetticidi specifici in quei vigneti ove (con appropriati strumenti di monitoraggio) non sia stata riscontrata presenza di S. titanus. Appare inoltre di fondamentale importanza fare appello alla sensibilità e professionalità dei viticoltori per modulare la lotta contro il cicadellide in funzione della consistenza e della fenologia delle sue popolazioni e alla luce delle applicazioni insetticide messe in atto per altri fitofagi, quali in particolare la tignoletta della vite, Lobesia botrana. Per la criticità dei contesti vivaistici (barbatellai, campi piante madri portinnesti e campi piante madri marze), quando gli impianti risiedano in territori comunali ove sia stata rilevata la presenza di S. titanus è assolutamente necessario che oltre a un attento monitoraggio siano effettuati specifici e accurati trattamenti insetticidi volti all'abbattimento del rischio sia di trasmissione di FD che di diffusione del vettore (attraverso le uova deposte nel legno). Anche per il settore vivaistico vale in ogni caso la regola che il carico dei trattamenti insetticidi potrà essere proporzionatamente alleggerito in funzione dell'accuratezza e intensità delle attività di monitoraggio delle fitoplasmosi e delle popolazioni dei vettori. Per quanto invece riguarda il controllo delle popolazioni di Hyalesthes obsoletus, la gestione agronomico-colturale del terreno e delle infestanti all interno del vigneto e nelle fasce di bordo si 7

9 conferma la strategia migliore, certamente in grado di abbattere i rischi di diffusione di LN su vite l esito sia un ottimo controllo almeno di Urtica dioica e Convolvolus arvensis. Incontri tecnici per un corretto approccio alla problematica e per il trasferimento delle nozioni di base necessarie al riconoscimento di Scaphoideus titanus Nel corso del 2008 sono stati organizzati e svolti incontri di lavoro con personale tecnico dell'arsia (Dott. Giovanni Vettori, Dott. Piero Braccini, Dott. Domenico Rizzo) presso il CRA- ABP, l'arsia sede di Firenze, l'arsia sede di Capannori. Altri incontri a carattere più didattico sono stati realizzati presso i laboratori del CRA-ABP, o direttamente in azienda, con il personale tecnico di varie aziende viticole: Badia a Coltibuono (Gaiole in Chianti), Castello di Ama (Gaiole in Chianti), Castello di Fonterutoli (Castellina in Chianti), Fattoria di San Giusto a Rentennano (Gaiole in Chianti), Fattoria di Cusona (San Gimignano), Fontodi (Greve in Chianti), La Spinosa (Barberino V.E.), Le Cinciole (Greve in Chianti), Majnoni (Certaldo). 8

10 Pubblicazioni BAGNOLI B., BRACCINI P., Flavescenza dorata e Scaphoideus titanus in Toscana. - ARSIA Regione Toscana, opuscolo collana "difesa della vite", 16 pp. BAGNOLI B., PINZAUTI F., TRIVELLONE V., Indagine preliminare sugli auchenorrinchi potenziali vettori di stolbur in un'area viticola del Lazio. - 3 Incontro Nazionale sulle Malattie da Fitoplasmi, Milano, 22-24/06/2005, Programma e Riassunti, pp ALMA A., LESSIO F., PAVAN F., FORTE V., ANGELINI E., BORGO M., BAGNOLI B., PINZAUTI F., TRIVELLONE V., 2005 I giallumi della vite: un fattore limitante le produzioni vitivinicole. Rilevamento di auchenorrinchi vettori accertati e potenziali di fitoplasmi. - 3 Incontro Nazionale sulle Malattie da Fitoplasmi, Milano, 22-24/06/2005, Programma e Riassunti, pp BAGNOLI B., PINZAUTI F., TRIVELLONE V., Indagine preliminare sugli auchenorrinchi potenziali vettori di stolbur in un'area viticola del Lazio. - Atti 3 Incontro Nazionale sulle Malattie da Fitoplasmi, Milano, 22-24/06/2005, Petria, 15 (1/2): ALMA A., LESSIO F., PAVAN F., FORTE V., ANGELINI E., BORGO M., BAGNOLI B., PINZAUTI F., TRIVELLONE V., 2005 I giallumi della vite: un fattore limitante le produzioni vitivinicole. Rilevamento di auchenorrinchi vettori accertati e potenziali di fitoplasmi. - Atti 3 Incontro Nazionale sulle Malattie da Fitoplasmi, Milano, 22-24/06/2005, Petria, 15 (1/2): PASQUINI G., FERRETTI L., ALBANESE G., BAGNOLI B., PINZAUTI F., BARBA M., 07/10/ Geographical distribution of stolbur isolates in vineyards of central and southern Italy th Meeting of the International Council for the Study of Virus and Virus-like Diseases of the Grapevine (ICVG), Stellenbosch, South Africa, 3-7 April 2006, Extended Astracts, pp TRIVELLONE V., PINZAUTI F., BAGNOLI B., Reptalus quinquecostatus (Dufour) (Auchenorrhyncha Cixiidae) as a possible vector of Stolbur-phytoplasma in a vineyard in Tuscany. - Redia, 88 (2005): TRIVELLONE V., PINZAUTI F., BAGNOLI B., Reptalus quinquecostatus (Dufour) (Cixiidae): potenziale vettore di stolbur in un ambiente viticolo toscano. - XXI Congresso Nazionale Italiano di Entomologia, Campobasso Giugno 2007, Proceedings, p PASQUINI G., FERRETTI L., GENTILI A., BAGNOLI B., CAVALIERI V., BARBA M., Molecular characterization of Candidatus Phytoplasma solani isolates collected in grapevines, weeds and insects in Central and Southern Italy. - First IPWG Meeting, Bologna, 12-15/11/2007. Bulletin of Insectology, 60 (2): PASQUINI G., FERRETTI L., BAGNOLI B., GENTILI A., ALBANESE G., RAPISARDA C., BARBA M., Il Legno nero della vite nel centro-sud Italia. - Atti IV Incontro Nazionale sulle Malattie da Fitoplasmi, Roma maggio 2008, pp BAGNOLI B., PINZAUTI F., TRIVELLONE V., Reptalus quinquecostatus (Dufour): dati bio-etologici e rapporti con il fitoplasma dello stolbur in aree viticole toscane. Atti IV Incontro Nazionale sulle Malattie da Fitoplasmi, Roma maggio 2008, pp ALMA A., LESSIO F., PICCIAU L., TOTA F., FORTE V., BORGO M., BAGNOLI B., PINZAUTI F., TRIVELLONE V., RAPISARDA, C., CAVALIERI V., D'URSO V., Rapporti tra cicaline, fitoplasmi e piante ospiti nell agroecosistema vigneto. - Atti IV Incontro Nazionale sulle Malattie da Fitoplasmi, Roma maggio 2008, pp BAGNOLI B., FERRETTI L., TRIVELLONE V., NUCCITELLI L., PASQUINI G., Accertamento della presenza di Scaphoideus titanus nel Lazio. - Atti IV Incontro Nazionale sulle Malattie da Fitoplasmi, Roma maggio 2008, pp BAGNOLI B., PINZAUTI F., TRIVELLONE V., Reptalus quinquecostatus (Dufour): dati bio-etologici e rapporti con il fitoplasma dello stolbur in aree viticole toscane. Atti del "Workshop" 4 Incontro nazionale sulle malattie da fitoplasmi, Roma maggio 2008, Petria, 18 (2): ALMA A., LESSIO F., PICCIAU L., TOTA F., FORTE V., BORGO M., BAGNOLI B., PINZAUTI F., TRIVELLONE V., RAPISARDA, C., CAVALIERI V., D'URSO V., Rapporti tra cicaline, fitoplasmi e piante ospiti nell agroecosistema vigneto. - Atti del "Workshop" 4 Incontro nazionale sulle malattie da fitoplasmi, Roma maggio 2008, Petria, 18 (2): BAGNOLI B., FERRETTI L., TRIVELLONE V., NUCCITELLI L., PASQUINI G., Accertamento della presenza di Scaphoideus titanus nel Lazio. - Atti del "Workshop" 4 Incontro nazionale sulle malattie da fitoplasmi, Roma maggio 2008, Petria, 18 (2): LUCCHI A., POZZOLINI E., SANTINI L., BAGNOLI B., Organizational traits for the grapevine moth control in Tuscany (Italy). - Meeting of the IOBC/wprs Working Group Integrated Protection and Production in Viticulture, Marsala (Sicily, Italy), October, 2007, IOBC/wprs Bulletin, 36: PINZAUTI F., TRIVELLONE V., BAGNOLI B., Ability of Reptalus quinquecostatus (Hemiptera: Cixiidae) to Inoculate Stolbur Phytoplasma to Artificial Feeding Medium. - Annals of Applied Biology, 153 (3):

11 Relazioni BAGNOLI B., PINZAUTI F., TRIVELLONE V., Scaphoideus titanus: riconoscimento, biologia e controllo. - Seminario Tecnico organizzato da ARSIA Regione Toscana, ARPAT e Provincia di Massa Carrara su "Flavescenza dorata della vite in Toscana: situazione, controllo e assistenza tecnica", Massa, 24/03/2005. BAGNOLI B., PINZAUTI F., TRIVELLONE V., Il problema della Flavescenza dorata e del suo vettore Scaphoideus titanus in Italia centrale. - Seminario di aggiornamento per tecnici Bayer CropScience, Acquaviva di Montepulciano (SI), 08/04/2005. BAGNOLI B., LUCCHI A., Insetti vettori, accertati e potenziali, dei giallumi della vite. - Convegno organizzato dal Comune di Gaiole in Chianti su "Vecchie e nuove malattie sistemiche nei vigneti del Chianti Classico: conoscerle per prevenirne la diffusione", Castello di Meleto, Gaiole in Chianti, 15/12/2005. BAGNOLI B., LUCCHI A., La "confusione sessuale" per un controllo eco-compatibile delle tignole e i problemi posti dall'emergenza "giallumi della vite". - Incontro Tecnico organizzato da CRA-ISZA, Castello di Ama e CBC (Europe) su "I feromoni sessuali per il controllo delle tignole nel contesto della viticoltura chiantigiana", Castello di Ama, Lecchi in Chianti (SI). 15/02/2006. BAGNOLI B., Linee guida per una corretta difesa del vigneto dalle tignole e dai giallumi. - Incontro tecnico organizzato da CIA-CIPAT di Colle Val d'elsa (SI) su "Vecchi e nuovi problemi fitosanitari per la viticoltura di San Gimignano", San Gimignano (SI), 21/02/2006. BAGNOLI B., LUCCHI A., Prove di controllo di Lobesia botrana con il metodo della confusione sessuale e indirizzi di lotta contro Scaphoideus titanus. - Incontro tecnico organizzato da ARSIA Regione Toscana su "Novità fitoiatriche per la difesa delle "colture biologiche", Siena, Confesercenti, Auditorium, 16/03/2006. BAGNOLI B., I vettori dei giallumi. - P.F. MiPAF "I Giallumi della vite: un fattore limitante le produzioni vitivinicole": Incontro sui Risultati acquisiti nel corso di attività di ricerca sui giallumi della vite, ISPaVe, Roma, 19/07/2006. ALMA A., BAGNOLI B., Bio-etologia, distribuzione e ruolo di vettori di fitoplasmi associati a Flavescenza dorata e Legno nero. - Incontro tecnico-scientifico "I vettori di fitoplasmi agenti di giallumi nella vite", CRA-ISZA, Firenze, 9 novembre BAGNOLI B., PINZAUTI F., TRIVELLONE V., Insetti vettori dei giallumi della vite. - Vecchie e nuove malattie sistemiche nei vigneti del Chianti Classico: forum di discussione tra produttori e ricercatori. Castello di San Sano, Gaiole in Chianti, 19/12/2006. BAGNOLI B, LUCCHI A, Bio-ecologia, dannosità e controllo delle cicaline. - Seminario "Difesa integrata del vigneto in Toscana: aggiornamenti e nuovi approcci per il controllo di tignole, cicaline, acari, botrite e marciume acido". - Seminario ARSIA "Difesa integrata del vigneto in Toscana: aggiornamenti e nuovi approcci per il controllo di tignole, cicaline, acari, botrite e marciume acido", CRA-ABP, 18 marzo Firenze, 30 giugno 2009 Il Responsabile scientifico Bruno Bagnoli 10

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