Direzione Sanità Settore Prevenzione e Veterinaria
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- Ortensia Rossa
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1 Direzione Sanità Settore Prevenzione e Veterinaria LE MALATTIE DEGLI EQUINI SOGGETTE A NORME DI POLIZIA VETERINARIA: SITUAZIONE EPIDEMIOLOGICA E ANALISI DELLA LEGISLAZIONE IDENTIFICAZIONE E ANAGRAFE EQUINA, SUOI RISVOLTI IN MEDICINA VETERINARIA PUBBLICA E RUOLO DEI SERVIZI VETERINARI AOSTA, 10 maggio 2013 Dr.ssa Patrizia Vignetta
2 DPR 320/54 art 1: malattie denunciabili DPR 243/94: malattie per cui sono richiesti requisiti per la movimentazione Dir. 82/894: malattie soggette a notifica CE Lista OIE: lista di malattie degli equini notificabili OIE MALATTIE DEGLI EQUINI SOGGETTE A NOTIFICA/DENUNCIA DPR 320/54 DPR 293/94 (scambi) Dir. 82/894 (notifica CE) LISTA OIE Morbo Coitale Maligno X X X X Anemia Infettiva X X X X Encefalomieliti X X X X Morva X X X X Peste equina X X X X Stomatite vescicolosa X X X X Carbonchio ematico X X X Rabbia X X X Affezioni influenzali X X Malattie virali respiratorie (rinopolmonite, arterite, ecc) X X Farcino criptococcico X X Rogna X X Leptosirosi X X Piroplasmosi X Echinococcosi X Trichinellosi X Surra (T. evansi) X Metrite contagiosa X
3 Regolamento di Polizia Veterinaria approvato con D.P.R. 320 dell Art. 1: elenco delle malattie soggette a denuncia (12 degli equini) Art. 5: scambio informazioni medico/veterinario (zoonosi) Articoli specifici per le malattie: - già previste dagli articoli RPV (rabbia, influenza, carbonchi ematico, morva, farcino, MCM) - integrato con provvedimenti successivi Articoli che contemplano le misure da applicare: - art. 9 accertamento e indagine; art. 10 sequestro; artt. 11 e 13 zone di restrizione - artt. 17, vigilanza permanente su concentramenti
4 DPR n. 243 e s.m. Regolamento attuazione Dir. 90/426/CEE relativa alle condizioni di polizia sanitaria che disciplinano movimenti e importazioni di equini Stabilisce i requisiti sanitari previsti per il movimento di equidi sul territorio nazionale e verso altri stati membri Prevede i tempi di revoca dei provvedimenti per focolai di: - MCM, morva, encefalomielite, stomatite vescicolosa = 6 mesi dall ultimo caso - rabbia = 1 mese - carbonchio ematico = 15 gg - AIE = 2 Coggins test ad intervallo di 3 mesi. Alcuni requisiti sono stati esplicitamente richiamati dalle misure di profilassi nazionali (es. O.M. AIE) - misure e condizioni per la peste equina
5 Direttiva 82/894 e s.m. concernente la notifica delle malattie degli animali nella Comunità Stabilisce l elenco delle malattie (costante aggiornamento) soggette a notifica obbligatoria nell ambito dei Paesi CE, le caratteristiche delle informazioni (allegato II) ed i tempi (entro 24 h). E funzionale ad una rapida e precisa informazione per applicare le varie misure di tutela previste dalla regolamentazione comunitaria E recepita con OM 6/10/84. Per facilitare l assolvimento del debito informativo il Ministero ha predisposto l applicativo SIMAN (Sistema Informativo Malattie Animali Nazionale), esteso a tutte le malattie soggette a denuncia in Italia (trasmissione periodica elenco focolai)
6 OIE (World Organization for Animal Health) E un organizzazione intergovernativa responsabile del miglioramento della sanità animale nel mondo E riconosciuta come organizzazione di riferimento dal World Trade Organization e nel 2013 ha 178 Paesi aderenti Produce documenti di indirizzo e normativi che i Paesi membri possono utilizzare per proteggere se stessi dall introduzione di malattie e patogeni, senza frapporre ingiustificate barriere sanitarie. E pubblicata la lista (aggiornata 2013) delle malattie notificabili degli animali terrestri ed acquatici.
7 Malattie che in tempi recenti hanno determinato situazioni di emergenza o di rischio anche potenziale in relazione alla situazione epidemiologica nazionale e che hanno fatto evidenziare le criticità correlate alla gestione della BDE Anemia infettiva degli equini Morbo coitale maligno West Nile Disease
8 ANEMIA INFETTIVA DEGLI EQUINI UN QUADRO NORMATIVO IN EVOLUZIONE RPV 320/54 artt. 99 e 100 D.M. 4 dicembre 1976 Profilassi dell anemia infettiva degli equini DPR 11 febbraio 1994 n. 243 Reg. di attuazione Dir. 90/426/CEE che disciplina movimenti ed importazioni di equini OO. MM. 14/11/2006, 18/12/2007, 6/8/2010 (scaduta) concernenti il piano nazionale dell anemia infettiva degli equini. Sono richiamati: - art 99 RPV 320/54 (sequestro, isolamento, disinfezioni); - artt 1 e 3 DM 4/12/76 (test Coggins, definizione positivo, misure negli ippodromi); - art 4, comma 4 a) 3) DPR 243/94 (tempi revoca: due test a tre mesi di intervallo dall eliminazione)
9 ANEMIA INFETTIVA DEGLI EQUINI Condizioni che hanno reso necessaria l emanazione di disposizioni urgenti Dal 1994 solo alcune Regioni hanno proseguito l attività di sorveglianza... : condizione che ha determinato un aggravamento su tutto il territorio nazionale del rischio di proliferazione di casi di anemia infettiva... Da aprile a settembre 2006 sono stati denunciati 17 focolai di AIE che complessivamente hanno coinvolto 604 soggetti con 5 capi con sintomatologia clinica evidente, 6 deceduti ed altri positivi al test di Coggins. La prevalenza osservata in Italia negli ultimi anni è tale da far ritenere non adeguato un piano di monitoraggio su base campionaria È necessario adottare misure sanitarie urgenti e straordinarie di controllo sull intero territorio nazionale, tenuto conto che gli equidi svolgono attività agonistiche sportive al di fuori del territorio nazionale (rischio blocco scambi internazionali!!)
10 ANEMIA INFETTIVA DEGLI EQUINI OBIETTIVI DELLE OOMM Testare tutta la popolazione equina di età superiore ai 6 mesi 1 volta all anno (sarebbe necessaria un anagrafe aggiornata!!) Valutare la diffusione dell AIE sul territorio nazionale Adottare misure di controllo e biosicurezza per minimizzare la diffusione dell infezione Individuare cluster regionali di infezione Modulare i controlli in base alla situazione epidemiologica della Regione
11 ANEMIA INFETTIVA DEGLI EQUINI Situazione epidemiologica
12 ANEMIA INFETTIVA DEGLI EQUINI Situazione epidemiologica Dati CRAIE
13 ANEMIA INFETTIVA DEGLI EQUINI Situazione epidemiologica Cavalli Dati CRAIE Il reale abbattimento della prevalenza nei cavalli si riferisce al 2009 rispetto al biennio precedente. Nel successivo biennio la prevalenza resta sostanzialmente costante. CdR Lazio
14 ANEMIA INFETTIVA DEGLI EQUINI Situazione epidemiologica Muli Dati CRAIE CdR Lazio
15 ANEMIA INFETTIVA DEGLI EQUINI Situazione epidemiologica Muli Dati CRAIE La distribuzione annuale delle prevalenze di campioni positivi di mulo in base alle Regioni di provenienza conferma quanto già osservato per i cavalli relativamente ad una maggiore concentrazione delle positività nelle Regioni dell Italia centrale. CdR Lazio
16 ANEMIA INFETTIVA DEGLI EQUINI Situazione epidemiologica
17 ANEMIA INFETTIVA DEGLI EQUINI Situazione epidemiologica 2011 Risultano evidenti cluster di positività nelle Regioni dell Italia centro-meridionale: Abruzzo, Molise, Lazio, Umbria, Campania, Puglia. Una maggiore efficienza del sistema di anagrafe individuale degli equidi consentirebbe valutazioni più approfondite. CdR Lazio Dati CRAIE
18 ANEMIA INFETTIVA DEGLI EQUINI Le considerazioni del CdR del Lazio (Report 2011) I trend osservati sembrano evidenziare un progressivo e costante abbattimento dei livelli di occorrenza di AIE sul territorio nazionale, nonostante la conferma di cluster nel centro-sud Italia. Tale quadro parrebbe congruo rispetto all efficacia delle misure messe in atto, con progressiva riduzione delle fonti di infezione rappresentate dagli animali infetti. Considerando come la malattia sia connessa a meccanismi di trasmissione poco efficienti, la riduzione delle fonti di infezione prefigura ripercussioni favorevoli sul futuro quadro epidemiologico dell AIE. Permane tuttavia come principale punto critico la valutazione dell intensità di sorveglianza raggiunta sulla popolazione nazionale di equidi.
19 Nel frattempo la gestione dell anagrafe equina, di recente a parziale carico dei Servizi veterinari, non ha ancora risolto il problema di un controllo efficace sul comparto. ANEMIA INFETTIVA DEGLI EQUINI La situazione attuale L O.M. 6/8/2010 è scaduta a settembre. Il Ministero della Salute, con nota prot /12, in attesa dell emanazione di un nuovo piano che sarà basato su una più approfondita analisi del rischio e tenendo conto dell attività svolta, ha raccomandato di mantenere un adeguata sorveglianza veterinaria, specialmente nelle aree a rischio. Proprietari di equini e Associazioni chiedono chiarimenti in relazione all attuazione del piano di sorveglianza sulla malattia. Le prospettive possono prevedere piani regionali basati sull analisi del rischio locale con periodicità di controllo differenziata o compartimentalizzazione delle misure di controllo. Le criticità sono in relazione ai tempi di decisione ed alle modalità di controllo delle movimentazioni fra territori epidemiologicamente differenti.
20 ANEMIA INFETTIVA DEGLI EQUINI Il quadro normativo e la situazione epidemiologica in Piemonte In Piemonte il controllo pianificato dell anemia infettiva è stato avviato dalla fine degli anni 80 (DPGR n. 4572/89). Il controllo sistematico è stato mantenuto e mai sospeso fino ad oggi (DPGR n. 3716/95 e DGR n /05). Controllo annuale, dal 2005 ogni 2 anni. Dal 1991 al 1999 sono stati rilevati 85 casi. A partire dall anno 2000 la malattia può essere considerata eradicata: il riscontro di casi è risultato occasionale (al massimo 2 casi all anno), comunque di origine extraregionale o correlati a contatti extraregionali. La normativa regionale resta vigente e, nei periodi di vacanza della normativa nazionale, consente il mantenimento della sorveglianza sanitaria in Piemonte. Si è in attesa delle disposizioni nazionali, per verificare la possibilità di un ulteriore modulazione della sorveglianza sulla base della favorevole situazione epidemiologica regionale.
21 MORBO COITALE MALIGNO La malattia ed il quadro normativo nazionale Il Morbo coitale maligno è una malattia parassitaria degli equidi a trasmissione sessuale causata da protozoi della specie Trypanosoma equiperdum. E tra le malattie degli equidi legate alla sfera riproduttiva soggette a controllo ufficiale sulla base della normativa in materia di riproduzione animale (Legge 30/91, DM 172/94, DM 403/00) Normativa specifica: - RPV DPR n. 320/54 artt DM 21 ottobre 1975 (abbattimento e distruzione capi infetti) - DPR 243/94 art 4 comma 4 a) 1) (revoca misure : sei mesi da ultimo contatto)
22 MORBO COITALE MALIGNO La situazione epidemiologica internazionale L'infezione è endemica in molte aree del continente asiatico, dell'africa, in Russia, parte del Medio Oriente, Sud America e nel sud Est Europeo
23 MORBO COITALE MALIGNO La ricomparsa della malattia in Italia Nel 2011 sono stati individuati: - 4 focolai in Campania - 2 focolai in Sicilia - 1 focolaio in Puglia per un totale di 20 capi positivi, di cui 5 con sintomatologia evidente
24 MORBO COITALE MALIGNO Le criticità ed i provvedimenti straordinari del 2011 Carenze nelle operazioni di rintraccio delle movimentazioni degli equidi (carenze BDE) Carenze nel sistema di vigilanza sulla riproduzione animale Mancata implementazione dell anagrafe degli equidi Note DGSA 9773 del 27/5/11, del 10/6/11, del 30/6/11, dell 11/7/11, dell 11/8/11. Focolai di MCM.: allerta, misure supplettive, aggiornamenti e chiarimenti. Definizione di caso: POS FdC/IFI/PCR confermati dal CESME e - sintomatologia evidente o - correlazione epidemiologica a focolaio o - sieroconversione
25 MORBO COITALE MALIGNO I provvedimenti successivi (2012 e 2013) Nota DGSA 2124 del 7/2/12 (attività di controllo 2012): Le nuove attività interessano 8 Regioni (Lazio, Campania, Abruzzo, Molise, Basilicata, Puglia, Calabria e Sicilia) nelle quali è previsto: - controllo sierologico degli equidi oggetto di compravendita entro 30 giorni dallo spostamento; - il controllo sierologico di tutti i cavalli che presentano alla visita ante mortem al macello sintomatologia riferibile al MCM (edema locale a livello dei genitali e delle mammelle, eruzioni edematose cutanee, incoordinazione locomotoria, anemia, evidente perdita di peso); - il controllo sierologico di tutti gli equidi che durante i controlli effettuati da parte dei servizi veterinari presso gli allevamenti o al macello presentano irregolarità nella loro identificazione e nei documenti di accompagnamento. Nota DGSA 340 del 9/1/13:conclusione delle attività di controllo 2012
26 MORBO COITALE MALIGNO L esito dei controlli e la situazione epidemiologica attuale I controlli 2012 hanno consentito di delineare una situazione epidemiologica favorevole: capi esaminati nelle Regioni a rischio e 8628 nelle altre Regioni. Non sono state confermati casi positivi. Il provvedimento del 2013 sancisce la conclusione delle misure straordinarie per il rilievo della bassa prevalenza dell infezione. Nel provvedimento del 2013 si raccomanda la puntuale applicazione della normativa vigente sulla riproduzione animale e sulla registrazione e identificazione degli equidi.
27 WEST NILE DISEASE Le caratteristiche della malattia La West Nile Disease è una malattia virale (fam. Flaviviridae), trasmessa dalle zanzare, che causa forme asintomatiche, forme simil-influenzali e/o meningoencefaliti negli uccelli, negli equidi e nell uomo. E soggetta a denuncia. L uomo e il cavallo manifestano la sintomatologia clinica, ma non sono in grado di dare seguito all infezione infettando le zanzare: sono ospiti a fondo cieco. Gli uccelli, domestici e selvatici sono i veri serbatoi della malattia. L unica prevenzione efficace è la lotta alle zanzare per evitare la circolazione del virus. Sono inoltre disponibili (nella CE dal 2008) vaccini utili per proteggere i cavalli. La malattia è stata diagnosticata per la prima volta in Toscana nel 2008.
28 WEST NILE DISEASE Il ciclo dell infezione
29 WEST NILE DISEASE Il quadro normativo DM 29/11/07 Piano sorveglianza nazionale OM 3 agosto 2011 Norme sanitarie in materia di encefalomieliti equine (obbligo di denuncia) OM 4 agosto 2011 Norme sanitarie in materia di encefalomieliti equine di tipo West Nile ed attività di sorveglianza sul territorio nazionale (definizione di caso) Circolare ministeriale prot. n P del 16/6/12 con la quale sono stabiliti, fra l altro, i criteri per la sorveglianza umana della West Nile (trasfusioni) Provvedimento ministeriale Procedure operative di intervento e flussi informativi nell ambito del piano di sorveglianza nazionale anno 2012 (piano sorveglianza)
30 WEST NILE DISEASE Il piano nazionale di sorveglianza Definizione di caso sospetto di West Nile: Equide che, nel periodo di attività dei vettori, presenta atassia locomotoria o morte improvvisa in zona a rischio, oppure almeno 2 dei seguenti sintomi:movimento in circolo, incapacità a mantenere la stazione quadrupedale, paralisi/paresi degli arti, fascicolazioni muscolari, deficit propriocettivi (che possono essere accompagnati da debolezza arti posteriori, cecità, ptosi labbro inferioreo paresi muscoli labiali o facciali, digrignamento dei denti); deve essere considerato sospetto un risultato sierologico positivo in assenza di sintomatologia clinica. Conferma del sospetto di West Nile: i campioni prelevati dall equide sospetto risultano positivi ad un esame di laboratorio di conferma effettuato dal CESME
31 WEST NILE DISEASE Il piano nazionale di sorveglianza Le aree: - Area con Circolazione Virale (dal 2008 al 2011) - Area di Sorveglianza Esterna alla ACV (cuscinetto di 20 km) - Aree a Rischio (sulla base dati epidemiologici) Le componenti della sorveglianza: 1) sorveglianza su uccelli stanziali di specie sinantropiche (cornacchia, gazza, ghiandaia) 2)Sorveglianza negli equidi 3) Sorveglianza entomologica 4) Sorveglianza dell avifauna selvatica di specie migratorie Dati CESME In Piemonte è stata individuata un area favorevole all insediamento dell avifauna reservoir del virus e dei vettori: Garzaia di Marengo (AL) - Sorveglianza sierologica su 28 cavalli in 4 aziende - sorveglianza entomologica con 2 trappole - sorveglianza su uccelli stanziali - sorveglianza passiva su avifauna selvatica
32 WEST NILE DISEASE L evoluzione della situazione epidemiologica in Italia
33 WEST NILE DISEASE La situazione epidemiologica in Italia nel 2012 Nel 2012 il CESME ha confermato la circolazione del virus sul territorio nazionale. Sono stati confermati focolai negli equidi e negli avicoli e positività negli insetti e negli uccelli. Casi clinici negli equidi: in Veneto, Friuli Venezia Giulia Casi clinici in uccelli: in Sardegna Casi (28) forme neuro-invasive nell uomo: in Veneto, Friuli Venezia Giulia, Sardegna. In Veneto pazienti con febbre da WND e positività in 5 donatori di sangue. Dati CESME
34 Dati CESME WEST NILE DISEASE La diffusione in Europa e nel bacino del Mediterraneo
35 WEST NILE DISEASE Perché è importante la sorveglianza e la prevenzione Il WN virus è caratterizzato da una notevole capacità di adattamento alle diverse condizioni ambientali, infatti sono state evidenziate infezioni in zone temperate, fredde (Romania) e calde (Francia e Italia), zone aride (Marocco e Algeria) o zone tropicali e subtropicali(guadalupe e Florida) C è una vasta diversità dei potenziali ospiti e vettori (anche in Italia e in Europa) E ormai accertata la comparsa di nuovi focolai in Italia e in Europa: è importante individuare precocemente la circolazione del virus nei territori e nelle popolazioni, verificarne la persistenza e le possibili aree di endemizzazione. E inoltre importante identificare nelle aree di circolazione virale il periodo di rischio per la trasmissione dei vettori. Dare attuazione alle misure utili a ridurre il rischio di contrarre l infezione consente di tutelare la salute pubblica (zoonosi) e la salute del patrimonio equino nazionale
36 Grazie per l attenzione Dati epidemiologici con relativi grafici ed immagini acquisiti dai siti del CESME e del CRAIE, che ringrazio.
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