RELAZIONE DI APPROVAZIONE. giugno 2002

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "RELAZIONE DI APPROVAZIONE. giugno 2002"

Transcript

1

2

3 RELAZIONE DI APPROVAZIONE giugno

4 Indice 1. Il nuovo piano regolatore: contenuti ed obiettivi principali, pag.2 La strategia e gli obiettivi I contenuti rilevanti 2. Le condizioni di partenza, pag.14 Le procedure L iter istruttorio 3. La correlazione con altri provvedimenti,pag.17 Le Varianti di anticipazione L adeguamento alla LR 19/99 ed ai Criteri regionali sul commercio 4. La metodologia di analisi e valutazione delle osservazioni, pag.19 Le osservazioni presentate La classificazione delle osservazioni Il carattere collaborativo delle osservazioni 5. Il rapporto con gli altri Enti, pag.25 I pareri espressi da Provincia, Arpa e Usl 6. I criteri generali per le proposte di controdeduzione, pag.28 Le osservazioni generali Le osservazioni puntuali Le osservazioni formulate dagli uffici comunali Le proposte di controdeduzione: la statistica L approvazione: la statistica 7. Le proposte di controdeduzione: i principali effetti, pag La nuova contabilità del piano, pag.34 1

5 1 Il nuovo piano regolatore: contenuti ed obiettivi principali Le strategie e gli obiettivi Il nuovo piano di Carpi propone un modello di pianificazione differente rispetto alla tradizione dei piani della città: il PRG 2000 è infatti l espressione degli indirizzi programmatici dell Amministrazione comunale, che sono sintetizzabile in nove punti: città a sviluppo sostenibile, città recuperata, città riconoscibile, città fruibile, città verde, città tecnologica, città equa, città partecipata. Si tratta delle linee guida poltico - amministrative contenute nel piano adottato, che vengono qui riprese in anche in rapporto ai principi che hanno guidato le scelte delle controdeduzioni. Carpi, città a sviluppo sostenibile I processi sociali ed economici che identificano lo scenario di area vasta di Carpi individuano, un occasione straordinaria per programmare lo sviluppo futuro della Carpi del 2000, essendo l elemento di maggior forza del nostro territorio proprio la sua collocazione territoriale all interno del sistema metropolitano policentrico regionale ed in particolare dell area centrale Modena, Reggio, Scandiano, Sassuolo e Correggio. D altro canto proprio una tale strategicità di collocazione e la conseguente pressione insediativa, trasportistica e produttiva che si eserciteranno su quest area individuano l assoluta necessità, ben oltre le semplici affermazioni di principio, di governare e regolamentare lo sviluppo all interno di una logica di sostenibilità così come evidenziato dai recenti documenti dell Unione Europea a riguardo delle zone territoriali a più elevato rischio di impatto ambientale. Tutto ciò considerato va peraltro evidenziato anche il fenomeno di fine dei grandi processi migratori produttivi verso città ed aree forti della pianura e, più in generale, la crisi dei fenomeni quantitativi di accrescimento. Le due dinamiche non sono in contrapposizione, ma evidenziano la necessità di sostituire alle politiche 2

6 insediative e produttive della crescita tout-court un approccio qualitativo al piano, a dimensionamento equilibrato, puntando da un lato al recupero e miglioramento dei tessuti esistenti della città edificata e del territorio extraurbano e dall altro a politiche di sviluppo delle nuove aree di espansione soggette a precise regole di compatibilizzazione ambientale (permeabilità terreni, piantumazione alberi ed arbusti, concentrazione dei volumi edificabili, altezze contenute degli edifici) trasparenti ed uguali per tutti i tipi edilizi simili. Le considerazioni che giustificano il perseguimento di questo indirizzo programmatico si riferiscono a: la necessità di garantire il minor spreco di suolo possibile garantendo, comunque un mantenimento di destinazioni a verde (pubblico e privato) all interno dei nuovi comparti di trasformazione di almeno il % del territorio. Il verde viene così assunto come fattore primario dell equilibrio ecosistemico città-territorio, inteso, cioè, come valore in sé, per i benefici effetti di rigenerazione ambientale che produce sulle risorse aria, acqua e suolo; non più solamente, dunque, come elemento di interesse per la sua potenziale fruizione a servizio dei cittadini; la necessità di dare preminenza alle politiche del recupero e del riuso delle zone urbane e delle aree dismesse o in via di dismissione e del territorio extraurbano a seguito dell attenuazione del processo della crescita urbana espansiva della città; la ragione etica di concepire il piano esclusivamente come strumento di governo del suolo e di miglioramento delle condizioni di vita dei cittadini e non come occasione di affari per favorire a dismisura i processi della rendita fondiaria causa primaria della sperequazione di trattamento tra i proprietari dei terreni. Carpi, città recuperata 2

7 L indirizzo programmatico ha diretto riferimento alle politiche che il Piano vuole attivare sulle aree industriali dismesse o in via di dismissione ed in riferimento al recupero del patrimonio insediativo posto nel territorio extraurbano. Nel caso delle aree dismesse l intendimento del Piano è quello sia di recuperarne uso e funzionalità che di avviare un processo più esteso di riqualificazione delle zone urbane entro cui tali aree dismesse ricadono, il più delle volte localizzate in situazioni urbanisticamente strategiche per l intero contesto urbano. Rappresentano le cosiddette aree molli dei tessuti insediati a causa di una loro perdita di funzionalità e per effetto di una contemporanea elevata progressione alla trasformazione. Fa in qualche modo parte delle politiche del recupero urbano anche l obiettivo volto a recuperare, all interno dei tessuti edificati, una polifunzionalità di usi integrabili e compatibili; tale obiettivo, peraltro già realizzato in tante situazioni del tessuto cittadino di Carpi per effetto di normative del PRG vigente già volte in questo senso, è regolamentato attraverso meccanismi semplici che non ingessano la possibilità degli Usi ammissibili entro un elencazione tanto minuta e rigida quanto difficilmente gestibile. La classificazione e regolamentazione degli Usi e delle trasformazioni d uso cerca di favorire tutte quelle modificazioni d uso volte a rompere la rigida monofunzionalità dello zoning residenziale per una integrazione funzionale e formale dei tessuti che risulti essere più rispondente alla qualità ambientale dell abitare e ad una mitigazione dei fenomeni di congestionamento veicolare causati dal traffico di spostamento. Nell attuazione dei nuovi quartieri residenziali inoltre si garantirà un integrazione degli Usi compatibili (residenza, terziario, artigianato di servizio, servizi) articolata e flessibile (da decidersi al momento dell attuazione tenendo conto anche delle tendenze del mercato). Sul versante della riqualificazione degli insediamenti sparsi posti sul territorio extraurbano già la realtà carpigiana presenta una situazione di tendenza orientata a favorire il recupero degli insediamenti rurali non più destinati all agricoltura. Obiettivo del Piano è 3

8 quello di confermare tale linea tendenziale nei suoi aspetti positivi e conformi agli intendimenti della L.R. 6/95, migliorando al contempo le connotazioni e valenze della riqualificazione ambientale degli spazi liberi e la ricerca delle soluzioni ecocompatibili delle tecnologie edilizie. Carpi, città riconoscibile L obiettivo della città riconoscibile è strettamente correlato al concetto della memoria dei luoghi, alla necessità cioè di identificare, salvaguardare e promuovere le peculiarità proprie, fisico-geografiche e storico-culturali di Carpi. E proprio al fine di una precisa definizione dei caratteri peculiari e riconoscibili dei luoghi che il Piano già ha assunto il punto di vista ambientale come criterio di riferimento, verifica e regolamentazione dei processi attuativi della pianificazione urbanistica e che ha approfondito, articolato e specificato le disposizioni del Piano Paesaggistico Regionale in riferimento ad indirizzi, direttive e prescrizioni. Una individuazione e classificazione interpretativa degli elementi presenti ha condotto inoltre alla definizione delle Unità di Paesaggio di rango comunale. L articolazione per Unità di Paesaggio orienterà la valorizzazione dell identità storica e dell aspetto morfologico dei diversi siti integrando l approccio squisitamente funzionalista delle zone omogenee con quello formale delle scienze ecologiche. Le Unità di Paesaggio urbane evidenzieranno la riconoscibilità del tessuto storico di Carpi al fine di una riappropriazione e reidentificazione nella memoria dei luoghi e delle tradizioni più vere ed antiche (si pensi all importanza di questo percorso per i giovani); le Unità di Paesaggio extraurbane identificheranno la memoria e lo spazio del paesaggio agrario e di quello fruitivo per lo svago ed il tempo libero. Carpi, città fruibile L obiettivo della città fruibile è strettamente collegabile a quello della città ecologica in quanto riferibile alla possibilità concreta da parte dei cittadini di fruire dei servizi ed in particolare degli spazi verdi. Appunto sul 4

9 versante dello spazio pubblico a destinazione verde il Piano assume l obiettivo di incrementare il valore standard previsto dalla legge regionale per riferirsi alle soglie presenti nelle città europee, in particolare individuando intorno alla città carpigiana una cintura verde di parchi urbani a parziale fruizione pubblica. Sul versante della mobilità pubblica si individuano in particolare due indirizzi del Piano: - il rafforzare il trasporto pubblico contenendo il traffico veicolare di attraversamento urbano; - il favorire la realizzazione delle piste ciclabili e dei percorsi agroturistici. Una politica di contenimento del traffico veicolare urbano che fluidifichi le situazioni a più elevato congestionamento e favorisca la diffusione dei mezzi di trasporto meno inquinanti risulta avere oggi riferimenti di fattibilità meno utopistici del passato; diviene importante a tal fine individuare scelte di Piano di contenimento del traffico veicolare di attraversamento urbano con soluzioni volte a trasferire all esterno del centro edificato il traffico di passaggio. In riferimento alle piste ciclabili e pedonali si individua come prioritaria una politica di consolidamento e completamento del progetto già da tempo avviato dall Amministrazione volta a realizzare percorsi che dal centro capoluogo si diramino, preferibilmente lungo sentieri naturalistici e corsi d acqua, verso i Comuni posti all intorno di Carpi e percorsi urbani di riqualificazione dei tessuti insediati e dei viali di attraversamento della città. Il Piano dei Servizi indica la presenza delle diverse strutture pubbliche presenti sul territorio carpigiano definendone la rete delle relazioni per consentirne la fruizione pubblica da parte degli utenti specifici e dei cittadini. Carpi, città verde L obiettivo del Piano riferito alla necessità di programmare il prossimo decennio delle trasformazioni urbane a Carpi in un ottica di sviluppo sostenibile si esplicita in modo significativo nelle scelte ecologiche, volte in particolare ad adeguare la realtà carpigiana a quella delle realtà europee a più elevato tenore di qualità 5

10 ambientale. Una prima politica rilevante per la città verde è quella volta a ridurre il consumo di suolo per effetto dei processi insediativi. Conseguentemente a ciò occorre garantire la realizzazione nei nuovi insediamenti di una consistente quota di verde di rigenerazione ambientale ben oltre la quota standard di verde fruibile prevista dalla legislazione vigente. Un altra politica rilevante per la città ecologica è quella volta ad incrementare la quota di permeabilità dei suoli urbani ed a favorire la piantumazione di nuovi alberi ed arbusti all interno dei nuovi insediamenti previsti. Ciò è garantito introducendo in normativa il rispetto di indici di permeabilità e piantumazione. Anche nella definizione delle regole della progettazione edilizia il Piano indica linee specifiche di inserimento ambientale che potranno meglio essere riprese in sede di Regolamento Edilizio comunale. In particolare il Piano individa la priorità di realizzazione degli interventi edilizi laddove è garantita un adeguata funzionalità delle strutture di servizio dello smaltimento fognario nonchè di quelle soluzioni tecniche in grado di evitare la commistione tra scariche liquidi ed acque superficiali o di falda e la separazione tra gli scarichi delle acque nere da quelli delle acque bianche. Politiche ecologiche del Piano riguardano, infine, anche il sistema di progettazione delle nuove infrastrutture stradali al fine di realizzare, insieme all infrastruttura stradale, una progettazione integrata di corridoi ecologici con funzioni di mitigazione degli impatti, di miglioramento ambientale dei contesti territoriali attraversati e di potenziale network biologico tra città e campagna. Carpi, città bella L obiettivo della città bella coinvolge direttamente i processi della sistemazione urbanistica degli spazi e quelli della progettazione architettonica degli insediamenti. In riferimento alla qualità progettuale dei nuovi insediamenti, il rispetto delle regole ecologiche già rappresenta un primo elemento di indirizzo e riferimento che potrà essere ripreso e meglio specificato in sede di Regolamento Edilizio. In riferimento alla riqualificazione 6

11 dei tessuti della città consolidata ed al recupero degli edifici esistenti il Piano parte dal riconoscimento della situazione della realtà di fatto ed individua linee di riqualificazione che devono comportare il coinvolgimento e la compartecipazione degli operatori e dei proprietari privati; è così individuabile un sistema di opportunità per chi, intervenendo, sia in grado di garantire il raggiungimento di elevati standard di qualità ambientale. Carpi, città tecnologica Le politiche per la città sostenibile sono attente ai fattori ecologici, ma anche alle questioni riferite alle innovazioni tecnologiche ed, in particolare, alla capacita delle attivita produttive di essere un punto costante di riferimento e di traino per l economia del territorio. Carpi non rinuncia a cogliere questa sfida ed, anzi, proprio di fronte agli scenari di sviluppo della Regione Globale indicati dal Piano Territoriale Regionale, il Piano dovrà assumere l obiettivo di consolidare, orientare e valorizzare il sistema produttivo e direzionale verso prospettive ed efficienza di livello internazionale. A tal fine si ritiene fondamentale dare un avvio sistematico ad un processo di concertazione programmatica e tecnica con l Amministrazione Provinciale ed i Comuni contermini non trascurando legami e interazioni con il territorio reggiano storicamente e strettamente collegato a Carpi. L attivazione di un tale processo di concertazione programmatica potrebbe dare l avvio ad un tavolo istituzionale di lavoro che renda efficacemente operativi i principi qui assunti. In riferimento all obiettivo di consolidamento e riqualificazione della struttura produttiva locale il Piano individua azioni volte a: consolidare la struttura attuale, favorendo i trasferimenti delle industrie nocive e la riqualificazione delle zone industriali tramite politiche di verdificazione e deimpermeabilizzazione degli spazi costruiti; garantire il dimensionamento contenuto della nuova edificazione produttiva riservandolo primariamente al fabbisogno di ampliamento e/o trasferimento delle realtà produttive locali; 7

12 consolidare la struttura agricola esistente rinunciando a nuovi processi di intensivizzazione e favorendo il sistema produttivo alternativo dell agriturismo e dell agricoltura biologica. Carpi, città equa L obiettivo della città equa risulta essere estremamente importante al fine di garantire una vera alternativa di fattibilità del Piano alle politiche dell esproprio generalizzato che risultano oggi non più cosi facilmente perseguibili e realizzabili come in passato. Il Piano assume, infatti, un approccio perequativo che investe nelle fasi di attuazione il mondo dei privati trattando però in modo egalitario tutti coloro che risultano essere nelle medesime condizioni disciplinari e geografiche. Tale nuovo modello perequativo accoglie favorevolmente il principio sancito dalle sentenze n. 5/80 e n. 179/1999 della Corte Costituzionale che evidenzia come, all interno di un medesimo contesto urbano, debba essere riconosciuto, a tutte le proprietà, il valore corrispondente di suolo urbanizzato, perché proprio questa risulta essere la destinazione d uso prevalente di contesto. La perequazione assume che tale valore, esteso contemporaneamente a tutte le situazioni, debba essere dipendente da medesime condizioni geograficopaesistiche (stesso pregio ambientale) o da medesime condizioni giuridico-disciplinari (stesso trattamento per aree già considerate urbanisticamente nel PRG vigente). In tal modo, stabilendo un criterio di indifferenza localizzativa delle scelte del Piano per tutti i proprietari posti nelle medesime condizioni, risulta, di conseguenza, che tutte le aree considerate possiedano lo stesso valore di mercato indipendentemente dalla loro effettiva destinazione d uso. L effetto perequativo, nel lungo periodo, può produrre un effetto benefico di riduzione dei valori di mercato delle aree edificabili. Per ciò che riguarda la Pubblica Amministrazione, l aver garantito un egualitaria valorizzazione e distribuzione del valore di mercato delle aree, consente di acquisire vaste zone da destinare ad utilizzazione pubblica tramite cessione 8

13 gratuita senza dover ricorrere alle procedure espropriative. Una politica perequativa risulta, in sostanza, estremamente interessante e vantaggiosa: - per effetto del trattamento egualitario di tutti i proprietari; - per ragioni riferite al contenimento degli indici edificatori; - per la possibilità di destinare vaste superfici a spazi pubblici o a verde; - per la possibilità per l Amministrazione di acquisire gratuitamente tali vaste aree di servizi e verde senza dover procedere alla pratica dell esproprio. Le politiche della città equa sono molto importanti al fine di garantire il raggiungimento dell obiettivo dello sviluppo sostenibile del territorio carpigiano in quanto definisce un equa ripartizione di benefici e limitazioni tra tutti i soggetti, pubblici o privati, interessati dalle scelte del piano. Se la sostenibilità definisce una condizione di utilizzazione delle risorse limitate affinchè le stesse siano poi disponibili per le generazioni future, e evidente che qualsiasi tipo di impedimento e regolamentazione, per essere credibile e proponibile, deve essere equamente ripartito tra tutti i soggetti che si trovano nelle medesime condizioni. Per questa ragione l equità del piano e anche presupposto fondante la sua reale ed efficace sostenibilità. 9

14 I contenuti rilevanti Dei contenuti e delle innovazioni disciplinari del nuovo PRG si è ampiamente detto nella Relazione al Piano adottato. Giova qui ricordare come la valutazione delle controdeduzioni sia stata effettuata in considerazione dell impostazione e delle caratteristiche essenziali del piano, nonchè delle riserve provinciali. La città della trasformazione Rispetto ad una città che ancora oggi cresce, la strategia principale del piano è quella della trasformazione. Trasformazione intesa come qualificazione e riqualificazione del patrimonio edilizio esistente, ma anche come attribuzione, in un ottica innovativa, di nuove destinazioni e indici urbanistico-ecologici delle aree previste dal nuovo piano. Alcune valutazioni di carattere quantitativo mostrano la dimensione dell operazione condotta: delle stanze equivalenti (circa stanze residenziali) previste dal PRG adottato, circa il 50% (9.985 stanze) è rappresentato dal pregresso di piano e dalla riqualificazione urbana. Delle restanti stanze equivalenti (9.687 stanze), stanze, pari al 23 % del dimensionamento totale, sono rappresentate dalle cosiddette aree di trasformazione ambientale, con indici molto bassi e alta percentuale di verde pubblico e privato. La perequazione come strumento innovativo e di equità Il tema della trasformazione ha indotto ad applicare il metodo, ormai noto della perequazione urbanistica, strumento alternativo, anche se non totalmente sostitutivo, della pratica di esproprio. E il secondo fattore qualificante l impostazione del nuovo piano: che riconosce stessi diritti, ma anche stessi doveri a tutti i soggetti che si trovano nelle medesime condizioni giuridiche o urbanistiche. Medesimi indici di edificabilità, medesime percentuali per le aree da cedere gratuitamente, medesime quote nella tripartizione, medesime modalità attuative. Una completa omogeneità delle regole nei vari comparti, differenziati soltanto fra centro urbano e frazioni. Molti dei caratteri critici della tradizionale prassi urbanistica che ne hanno condizionato la qualità urbana (legati sostanzialmente al doppio regime dei suoli ed alle 10

15 sperequazioni da esso discendenti) si apprestano a trovare una possibile soluzione tramite la formula della perequazione, anche e soprattutto in termini di eticità ed equità del piano. Dalla monofunzionalità alla città integrata In secondo luogo, alla vecchia monofunzionalità il nuovo piano sostituisce un integrazione regolamentata polifuzionale; garantendo sempre la vitalità degli insediamenti. Il superamento della monofuzionalità non solo produce effetti benefici in termini di qualità degli insediamenti (il cosiddetto effetto città), ma anche positive ricadute di carattere ambientale: studi recenti condotti in altre realtà europee, paragonabili per rango e dimensione urbana a Carpi, hanno dimostrato come, nel tempo, la polifunzionalità abbia diminuito gli spostamenti autoveicolari, concorrendo alla più complessiva qualità ambientale. La dimensione sociale ed ecologica del verde Inoltre, il rendere indifferente la proprietà rispetto alle scelte di piano consente anche di progettare la nuova città con maggiore grado di qualità: localizzando le aree di cessione non tanto e solo in funzione all attuazione dell ambito di trasformazione, ma soprattutto in un ottica di sistema e rete per la città nel suo complesso. Dal punto di vista ecologico e ambientale (in termini di positiva influenza nel ciclo biologico e di miglioramento della qualità ambientale complessiva) non concorre solo la quota di verde pubblico ma anche quella di verde privato. Rispetto alla superficie di nuova urbanizzazione (724 ettari) gli spazi a verde e a servizi rappresentano circa i 2/3 della trasformazione prevista (verde e servizi all interno delle aree di trasformazione, altro verde di quartiere e urbano, altri servizi di quartiere e urbani, verde di ambientazione), confermando la strategia di fondo del piano, orientata verso un progressivo aumento della qualità insediativa. A previsioni completamente realizzate, l area urbana avrà una superficie totale di ettari; 1697 ettari già esistenti (circa il 70%) e 724 ettari di nuova previsione (circa il 30%). E se nella città esistente è proprio la mancanza di verde a penalizzare i servizi rispetto agli insediamenti, con le nuove previsioni sarà proprio 11

16 l abbondanza del verde pubblico e privato a riequilibrare la situazione. L integrazione tra piano ed ambiente Il nuovo piano di Carpi persegue l esplicito intento di integrare nella disciplina urbanistica le nuove esigenze ecologiche. L obiettivo è quello che i nuovi interventi siano ecologicamente soddisfacenti in se, ma più ancora di produrre interventi tesi a riqualificare dal punto di vista ambientale il sistema urbano e territoriale nel suo insieme. In tutti i nuovi comparti degli insediamenti residenziali e terziari è garantita la realizzazione del verde nel 70% dell area e anche nei comparti produttivi il verde è garantito, mentre l intera pianificazione infrastrutturale è sviluppata in chiave ecologica Ispirato dalla grande esperienza di pianificazione urbanistica - ambientale tedesca, il nuovo piano di Carpi si è dato un impegno programmatico per il complesso del sistema ambientale le cui proposte programmatiche (evidenziate in appositi elaborati di piano), rappresentano la sintesi della intersezione disciplinare fra urbanistica ed ecologia dove il piano non arriva rispetto al suo campo di competenza specifica si incarica di indicare le politiche attive di governo per la soluzione dei più generali problemi ambientali. Questo insieme di contenuti, obiettivi ed elementi strutturali del piano sono stati confermati sia da gran parte delle osservazioni che dalle controdeduzioni redatte. 12

17 2 Le condizioni di partenza Le procedure Il nuovo Piano Regolatore di Carpi (Variante generale al PRG vigente, comunemente denominata PRG 2000), è stato presentato il 21 luglio 2000 in Consiglio Comunale per la discussione, ed è stato adottato nella stessa seduta con deliberazione n.247, ai sensi del combinato disposto degli artt. 15 (1 e 2 comma) e 14 della LR 47/78 come modificata e integrata. La Variante è stata depositata (con rassegna n del ) presso gli Uffici del Settore Pianificazione - Segreteria Urbanistica per 30 giorni consecutivi a libera visione del pubblico (precisamente dal al ). Il deposito è proseguito fino a tutto il , termine ultimo per la presentazione delle osservazioni e delle opposizioni, al fine di consentire che le osservazioni si configurassero non come semplici richieste, bensì come strumento collaborativo e migliorativo del piano stesso. Proprio per agevolare la presentazione delle osservazioni gli uffici competenti hanno predisposto un ufficio speciale all interno del Servizio Pianificazione che ha permesso ai cittadini di prendere visione degli elaborati del piano, di avere copie a colori delle tavole del PRG, di presentare le osservazioni sulla base della specifica modulistica predisposta dagli Uffici e di confrontarsi e richiedere chiarimenti al personale preposto. Inoltre, per il conseguimento delle medesime finalità, la modulistica e le tavole del piano sono state messe in rete attraverso Internet. Entro il termine di scadenza per la presentazione delle osservazioni, come detto fine dicembre 2000, sono state presentate 303 osservazioni, individuate con numero di protocollo speciale e per soggetto proponente. Dalla scadenza del termine ultimo per la presentazione delle osservazioni e comunque entro il sono state presentate 16 osservazioni fuori termine, che 13

18 l Amministrazione comunale ha deciso in ogni caso di esaminare e controdedurre. Alcune osservazioni esaminate sono state successivamente integrate o a richiesta dei privati o su accordo con il Servizio pianificazione, al fine di precisare e meglio chiarire quanto osservato, nonchè valutare le altrenative proposte al fine di raggiungere, dal punto di vista urbanistico, migliori soluzioni alle problematiche evidenziate. L iter istruttorio Durante la fase di controdeduzione, molte sono state le occasioni di incontri e riunioni al fine di divulgare il più possibile la metodica di approccio all analisi e valutazione delle osservazioni e recepire ogni suggerimento utile per il prosieguo del lavoro relativo alle proposte di controdeduzione. A tal fine sono state inoltre convocate apposite riunioni della II Commissione Consiliare, alla quale si sono via via spiegati i materiali prodotti (relativi ai criteri per la valutazione delle osservazioni, le relative proposte di controdeduzione, le cartografie con la localizzazione delle osservazioni), e si è sviluppata la discussione. Le sollecitazioni ed i suggerimenti emersi sono tutte state tenute in conto e, quando in linea con l impostazione generale del PRG e dei criteri elaborati, sono stati acquisiti nell ottica di un progressivo miglioramento del lavoro svolto ed in itinere. Viene di seguito elencato il calendario delle sedute, dedicate alle proposte di controdeduzioni, svolte in sede di Commissione Consiliare: Illustrazione dei criteri di classificazione e valutazione delle osservazioni PRG e percorso di lavoro Osservazioni PRG, esame categoria A, centro storico ed edifici di pregio della città storica; categoria B, città consolidata Osservazioni PRG, esame categoria C, città da trasformare 14

19 Osservazioni PRG, esame categoria E, territorio extraurbano Osservazioni PRG, esame categorie varie Osservazioni PRG inerenti la normativa Osservazioni PRG giunte fuori termine Esame osservazioni sospese dei privati e illustrazione riserve della Provincia e relative risposte Proseguimento del lavoro della commissione del Proseguimento del lavoro della commissione del

20 3 La correlazione con altri provvedimenti Le Varianti di anticipazione In coerenza con gli Indirizzi per la ridefinizione del Prg (1988), l Amministrazione comunale ha anticipato alcune scelte urbanistiche ritenute strategiche ed urgenti, già previste nello schema strutturale urbanistico e ambientale del masterplan. Si tratta di alcune scelte relative all assetto industriale e artigianale, nonchè delle specifiche prescrizioni relative alle aree commerciali ai sensi della LR 14/99, per dare risposta alle necessità di potenziamento e riqualificazione del settore produttivo locale. Le nuove aree industriali e artigianali Si tratta della previsione di 5 nuove aree (introdotte con variante nel marzo 2000, e successivamente approvate dalla Provincia), per complessivi 24,1 ettari. Ambito della strada statale romana nord. Interessa una superficie di 5 ettari, posta ad ovest della zona per autotrasportatori, ad integrazione e completamento dell area produttiva esistente. Ambito di via Pola. Si tratta di un area di circa 2,4 ettari, posta fra via Pola e la zona produttiva esistente ad est della stessa, a completamento della zona artigianale esistente. Ambito di via Cavata. La variante interessa un area di circa 3,6 ettari, posta in freguio alla via Cavata, finalizzata alla realizzazione della nuova sede della Cantina sociale di Carpi, attualmente localizzata in via De Amicis, con gravi problemi di logistica e accessibilità. Ambito di via Lama - Molise. Si tratta di un area di circa 6;8 ettari, posta fra via Lama, Molise e Liguria, ad est della zona produttiva esistente, che verrà completata con la previsione in oggetto. Ambito della strada statale romana sud. La variante è relativa ad un area di circa 6,3 ettari, delimitato a nord ed a sud da due zone industriali di completamento esistenti, da potenziare e completare. 16

21 L adeguamento alla L.R. 19/99 ed ai Criteri regionali sul commercio Il nuovo piano ha recepito nella propria normativa la disciplina del commercio introdotta dal Decreto Bersani, dalla L.R. 5/7/99, n. 14 Norme per la disciplina del commercio in sede fissa in attuazione del D.lgs. 31/3/98, n. 114, e dalla delibera del Consiglio Regionale del 23/9/99, n Criteri di pianificazione territoriale ed urbanistica riferiti alle attività commerciali in sede fissa, in applicazione dell art. 4 della legge regionale 5 luglio vendita e le relative norme sulle dotazioni necessarie in materia di standard e di parcheggi pertinenziali; - rimuovere dal piano vigente alcune limitazioni normative obsolete che impediscono interventi di razionalizzazione ed ammodernamento della rete; - aprire la strada ad un organica politica di sviluppo del settore che risulta dettata nelle diverse zone del territorio comunale individuate dal nuovo piano. L Amministrazione comunale si è infatti adeguata (con variante tematica del luglio 2000, successivamente approvata dalla Provincia) alla nuova regolamentazione del commercio. La variante approvata, recepita integralmente nel nuovo piano, risponde nella sostanza a tre obiettivi: - introdurre nel piano vigente l impianto di norme generali che disciplinano il settore del commercio ai sensi della legislazione nazionale e regionale: l articolazione delle tipologie dimensionali e merceologiche delle strutture di 17

22 4 La metodologia di analisi e valutazione delle osservazioni Le osservazioni presentate Complessivamente, sono state presentate 303 osservazioni entro il 31 dicembre 200, e 16 entro il 25 ottobre 2001, per un totale di 319 osservazioni. Le 319 osservazioni sono state tutte classificate in base alla loro appartenenza a temi omogenei, secondo una classificazione che ha consentito un attenta analisi e la formulazione di proposte di controdeduzione sulla base di medesimi criteri per tutte le osservazioni inerenti il medesimo tema. Inoltre, le osservazioni sono state suddivise in due grandi gruppi: a) quelle presentate da singoli cittadini (per un totale di 305 osservazioni), all interno delle quali, in sostanza compaiono richieste puntuali, di carattere normativo e/o grafico; b) quelle presentate da soggetti complessi (per un totale di 14 osservazioni), ovvero Associazioni, Associazioni professionali, soggetti politici, ecc., ma anche da singoli cittadini che, oltre a formulare richieste specifiche (grafiche e/o normative) propongono riflessioni di carattere generale (su scelte fondanti del piano, sulle modalità attuative, sulla dimensione ambientale, ecc.). Anche da parte degli Uffici comunali sono state presentate alcune osservazioni che evidenziavano la necessità di rettifiche, di adeguamenti a varianti approvate nel frattempo di una corretta zonizzazione su aree di proprietà comunale e di miglioramenti alle Norme del piano al fine di meglio corrispondere alle problematiche connesse con la gestione dello stesso. Lo stesso Settore Pianificazione, in capo al quale è stato redatto il PRG, ha potuto, in modo approfondito, verificare e proporre la correzione di una serie di errori materiali, avvenuti prevalentemente durante le procedure di informatizzazione del piano. 18

23 La classificazione delle osservazioni Come precedentemente detto, ai fini della loro prima valutazione, le osservazioni sono state suddivise in temi (corrispondenti all azzonamento e alla normativa del piano adottato); i temi sono stati a loro volta suddivisi in sottotemi a seconda della specifica tipologia di richiesta. I temi e sottotemi sono così articolati nel modo seguente. Osservazioni relative al centro storico e agli edifici di interesse storico - richieste relative a modifiche delle unità minime di intervento e dei progetti unitari - richieste relative a modifiche delle modalità di intervento specifiche per il Centro Storico - richieste relative al declassamento della classificazione tipologica adottata e/o della categoria d intervento - richieste relative alla modifica della classificazione tipologica adottata e/o della categoria d intervento - richiesta di inserire una nuova classificazione tipologica e/o una nuova categoria d intervento Osservazioni relative alla città consolidata - richieste di cambio di tessuti prevalentemente residenziali con indici di edificabilità maggiori - richiesta di passaggio da edifici residenziali con giardino a tessuti prevalentemente residenziali o a tessuti produttivi e/o commerciali e aree di trasformazione - richieste di passaggio da tessuti produttivi a tessuti prevalentemente residenziali - richieste di passaggio da tessuti prevalentemente residenziali a tessuti produttivi o commerciali - richiesta di passaggio da tessuti residenziali o produttivi ad aree di trasformazione - richiesta di passaggio da tessuti residenziali e/o produttivi a servizi privati (artt , 76, 80, 81) - altro Osservazioni relative alla città da trasformare - richieste relative ad aree da stralciare dalle aree di trasformazione (in tutto o in parte) - richieste relative a rettifiche del perimetro delle aree di trasformazione (esempio su base catastale) 19

24 - richieste di suddivisione delle aree di trasformazione in più comparti - richieste di passaggio a categorie di aree di trasformazione con indici superiori (o della tipologia di aree di trasformazione) - richieste di passaggio da aree di trasformazione produttive ad aree di trasformazione residenziali - richieste di modifica del disegno della suddivisione del suolo (Vp, Ve, Se) - richieste di modifica della viabilità e delle relative fasce di rispetto all interno delle aree di trasformazione - richieste di passaggio da aree di trasformazione a città consolidata (tessuto o PUA, in tutto o in parte) - altro Osservazioni relative alla città da riqualificare Osservazioni relative al territorio extraurbano - richieste di edifici residenziali con giardino non contigui ai tessuti urbani - richieste di edifici residenziali con giardino contigui ai tessuti urbani - richieste di nuovi tessuti residenziali in ambito agricolo non contigui ai tessuti urbani - richieste di nuovi tessuti residenziali in ambito agricolo contigui ai tessuti urbani - richieste di nuovi tessuti produttivi o commerciali in ambito agricolo non contigui ai tessuti urbani - richieste di nuovi tessuti produttivi o commerciali in ambito agricolo contigui ai tessuti urbani - richieste di aree di trasformazione residenziali in ambito agricolo contigue ai tessuti urbani - richieste di aree di trasformazione residenziali in ambito agricolo non contigue ai tessuti urbani - richieste di aree di trasformazione produttive in ambito agricolo contigue ai tessuti urbani - richieste di aree di trasformazione produttive in ambito agricolo non contigue ai tessuti urbani - richieste di passaggio da zone agricole a servizi privati - richieste di inserimento di fabbricati condonati nell elenco degli insediamenti rurali Osservazioni relative ad attrezzature generali 20

25 Osservazioni relative al passaggio da servizi ed attrezzature pubbliche a destinazioni private - richieste di passaggio da servizi ed attrezzature pubbliche a tessuti prevalentemente residenziali - richieste di passaggio da servizi ed attrezzature pubbliche a tessuti prevalentemente produttivi o commerciali - richieste di passaggio da servizi ed attrezzature pubbliche a zone agricole - richieste di passaggio da servizi ed attrezzature pubbliche a edifici residenziali con giardino - altro Osservazioni relative ad edifici da espropriare per la realizzazione delle infrastrutture e/o relative al trasferimento di volumetrie Osservazioni relative alla viabilità/ferrovia - richieste di modifica delle delle zone per infrastrutture viarie e/o ferroviarie - richieste di modifica delle zone destinate a fasce di ambientazione - richieste di modifica delle fasce di rispetto stradale - altro Osservazioni relative alle norme di attuazione - richieste di modifica relative agli usi ed alla dotazione minima di parcheggi pubblici e privati (Capo V, Titolo I) - richieste di modifica delle modalità di intervento, indici, parametri e funzioni nei tessuti prevalentemente residenziali della città consolidata - richieste di modifica delle modalità di intervento, indici, parametri e funzioni nei tessuti prevalentemente produttivi della città consolidata - richieste di modifica degli indici di edificabilità territoriale, delle funzioni e parametri urbanistici ed edilizi nelle aree di trasformazione - richieste di modifica degli indici, parametri e funzioni nelle zone agricole - richieste di modifica degli indici, parametri e funzioni nelle zone agricole normali - richieste di modifica degli indici, parametri e funzioni nelle zone agricole a valenza ambientale - richieste di modifica delle condizioni ed usi per il recupero dei fabbricati in zona agricola 21

26 - richieste di modifica degli usi, indici e parametri nelle attrezzature sportive e ricreative private - altro Osservazioni relative alle carte programmatiche Osservazioni varie Osservazioni relative a correzioni di errori materiali, rettifiche, incongruenze e chiarimenti - richieste di modifiche delle fasce di rispetto cimiteriale o dei depuratori - richieste di modifiche dei vincoli specifici - altro Osservazioni generali Per ogni famiglia classe e per ogni sottoclasse è indicato un orientamento prevalente rispetto all accoglimento o meno delle osservazioni. Si tratta in ogni caso di un criterio di riferimento, di una guida per l istruttoria, che può essere motivatamente modificato nelle singole valutazioni di merito e sulla base delle differenti specificità. Il carattere collaborativo delle osservazioni La partecipazione della cittadinanza all evento piano è, in molte città, assai elevata: sintomo dell interesse che i diversi attori sociali mostrano nel condividere i destini collettivi e privati del proprio territorio. In quest ottica, pur di fronte ad una spinta espansionistica che deriverebbe dalla maggior parte delle osservazioni presentate, si legge una forte tensione collaborativa contenuta in molte di esse. Nel caso di Carpi il relativamente contenuto numero di osservazioni pervenute (319) rispetto ad altre realtà provinciali e regionali dà conto da un lato del successo del processo di divulgazione e di pubblicizzazione del piano nel corso della sua costruzione; dall altro lato testimonia probabilmente della storia di un piano atteso da molti anni. La valutazione delle osservazioni effettuata in modo critico, ma anche oggettivo, ha consentito di cogliere ogni possibile aspetto migliorativo in essa contenuto, fornendo un validissimo ausilio nel processo di affinamento e perfezionamento sia delle carte che del disposto 22

27 normativo del piano. In altre parole, la valutazione delle osservazioni si è configurata come pratica complessa, e ricca di interazioni: ogni richiesta specifica (sia normativa che grafica) è stata valutata non solo in se stessa, ma anche per le implicazioni nel contesto specifico e più ampio. In molti casi le osservazioni hanno rappresentato un utile strumento di riflessione e di miglioramento del piano: ad esempio, facendo emergere problemi non rintracciati in fase di analisi, senza con questo modificare l impostazione del piano, anzi migliorandolo e rendendolo più aderente tanto allo stato di fatto che agli obiettivi dichiarati. Analogamente, sul piano normativo le osservazioni hanno contribuito ad un reale miglioramento, producendo come esito alcune precisazioni necessarie e/o aggiustamenti od introduzioni di articoli, senza con ciò appesantire un apparato normativo volutamente snello e privo di ridondanze. 23

28 5. Il rapporto con gli altri Enti I pareri espressi da Provincia, Arpa e Usl Per comodità e chiarezza espositiva, si è formulato un unico testo di controdeduzione alle riserve provinciali ed ai pareri Arpa (Agenzia regionale di protezione ambientale) e Usl (Unità sanitaria locale), differenziando graficamente i destinatari delle risposte. Molte delle osservazioni formulate dagli Enti sono state utili per un perfezionamento delle norme sia sul versante di ulteriori approfondimenti ed integrazioni, sia su quello della definizione di un agenda di questioni cui dar inizio nella fase attuative del piano. Provincia di Modena Con comunicazione del 28/6/2001, acquisita agli atti del Comune il 2/7/2001 prot. n , è stato trasmesso il parere espresso dalla Provincia con propria deliberazione del 5/6/2001 sulla Variante Generale al PRG. Come si evince dal dispositivo, il parere richiede di effettuare opportune verifiche ed aprofondimenti rispetto ad alcune scelte del piano. Si è provveduto ad analizzare puntualmente quanto richiesto e a seguito delle necessarie verifiche sono state articolate le risposte contenute nell apposito elaborato. I principali temi sollevati nelle riserve provinciali fanno riferimento a: integrazioni, specificazioni e correzioni normative; richieste di specificazioni e articolazione dei contenuti del Piano dei Servizi; motivazioni delle scelte della mobilità in rapporto alle previsioni del PTCP; rapporto con altri strumenti di programmazione sovracomunale e disposizioni legislative; chiarimenti e specificazioni in merito alla normativa delle zone agricole e alla disciplina degli interventi sugli edifici posti in territorio extraurbano; chiarimenti e specificazioni sugli interventi ammessi nella città consolidata, nella città da trasformare, nella città dei servizi; 24

29 motivazioni delle scelte e chiarimenti sul sistema insediativo residenziale, con particolare riferimento al criterio di azione selettiva previsto dal PTCP per il sistema delle frazioni: sostenibilità ambientale generale, in rapporto alla criticità delle reti tecnologiche, al ciclo delle acque. richieste di specificazione sul sistema insediativo produttivo, con particolare riferimento alla tipizzazione delle aree produttive; chiarimenti in merito alla compatibilità delle funzioni insediabili. trasformazione direzionale - commerciali, le norme di attuazione. In riferimento all impostazione generale del piano, l Arpa ha nella sostanza formulato una serie di considerazioni, che raccomandano di affiancare alla gestione del territorio altri strumenti di pianificazione e programmazione (zonizzazione acustica, smaltimento rifiuti, regolamento del verde comunale), prevedendo una stretta correlazione tra scelte di piano ed attuazione delle stesse, risolvendo inoltre alcune criticità. Arpa L Arpa, esprimendo il proprio parere favorevole, ha formulato una serie di osservazioni specifiche inerenti alcuni temi del piano: la zonizzazione acustica del territorio (alla quale si è dato risposta con uno specifico ed articolato elaborato di controdeduzione), le infrastrutture tecnologiche per lo smaltimento dei rifiuti, gli elementi di rischio e di vulnerabilità, a rete viaria, il sistema del verde e dei rifiuti, le aree di trasformazione residenziali, le aree di trasformazione produttive e polifunzionali, le aree di Ad ogni singola considerazione, che si condivide, si è data risposta anche richiamando i contenuti propri degli strumenti di pianificazione urbanistica che, seppur sempre più tesi verso una concreta integrazione con le tematiche ambientali, trovano dei limiti nello specifico campo di competenza del piano. All interno del parere in oggetto, che come detto risulta favorevole, vengono condivise molte delle scelte del nuovo piano che concorrono a determinare le condizioni per affrontare il tema della sostenibilità. 25

30 Usl Anche nel parere dell Ausl si rileva una sostanziale condivisione con l impianto generale del nuovo piano e con le scelte di maggior rilievo, pur con una serie di raccomandazioni al fine di garantire un efficace politica di gestione delle previsioni elaborate. In particolare, il parere Usl chiede alcuni approfondimenti e chiarimenti relativi alle norme di attuazione, ai Piani Urbanistici Attuativi, alle tavole di azzonamento (con particolare riferimento alle scelte delle aree di trasformazione). Il parere si conclude infine esprimendo alcune osservazioni di carattere generale in rapporto ai temi dell abitazione del custode in zona produttiva, delle linee elettriche minori, della relazione geologica, delle infrastrutture tecnologiche, della viabilità. 26

31 6. I criteri generali per le proposte di controdeduzione Le osservazioni generali Le osservazioni generali propongono, oltre ad alcuni quesiti puntuali, ai quali è stata data risposta puntuale, una serie di questioni che attengono all'impianto generale del piano, alla strategia che lo sottende, ai problemi della sua attuazione. Le controdeduzioni, quindi, si sono necessariamente misurate con la complessità delle questioni, sviluppando alcuni ragionamenti di ordine generale che, pur partendo da sollecitazioni specifiche, vanno intesi come cornice generale a tutte le osservazioni complesse. Per comodità di ragionamento gli argomenti contenuti nelle osservazioni (alle quali è in ogni caso fornita risposta motivata e puntuale) possono essere articolati in tre argomenti principali: ambiente, disciplina urbanistica, attuazione. Ambiente La nozione di sostenibilità ambientale del nuovo piano è stata esplicitata nel masterplan e tradotto in modo coerente in tutte le scelte di piano. Per sviluppo urbano sostenibile intendiamo quello nel cui ambito il conseguimento delle aspirazioni di sviluppo economico e sociale deve essere durevole nel tempo e contemporaneamente garantire la costanza e la crescita del capitale naturale, del capitale artificiale e di quello tecnico. Sostenibilità in ambiente urbano è quindi data dall intreccio fra il sistema sociale, economico, fisico - ecologico. Solo l equilibrio fra i tre sistemi rappresenta la condizione essenziale alla vita e alla conservazione dei valori e delle risorse. Al contrario, gli effetti indesiderati di degrado urbano derivano dal disequilibrio o dalla prevaricazione di un sistema sugli altri. La lettura combinata delle tavole di piano, della tavola programmatica sul sistema ambientale e delle norme mostra un evidente attenzione alle problematiche ambientali, sostanziando il duplice obiettivo del piano: l assunzione di una valenza di guida (le tavole programmatiche) per le azioni di governo del territorio, ed un azione di cogenza per i soggetti che intervengono sul 27

32 territorio, proponendo prescrizioni e prestazioni del tutto innovative per la pianificazione urbanistica. In quest ottica, il nuovo piano ha definito gli scenari di sviluppo in coerenza con quanto emerso dalle analisi, proponendo misure di mitigazione, di risparmio energetico, incentivando tecnologie e modalità alternative di edificazione, dimensionando e articolando le zone destinate alla sosta, favorendo il mix funzionale, controllando e articolando la permeabilità dei suoli, aumentando la messa a dimora di masse arboree ed arbustive al fine di accrescere la massa ecologica. La sostenibilità dello sviluppo è opzione che, lungi dall imporre la crescita zero, determina uno sviluppo (sociale, economico, culturale) compatibile e durevole con le risorse: passando di conseguenza da una logica di contrapposizione fra ambiente e sviluppo urbano ad una logica di integrazione fra i due termini. Disciplina urbanistica Il sistema della mobilità previsto non solo conferma la programmazione e le progettazioni in corso (bretella nord, via Cavata) ma completa il disegno della viabilità di attraversamento rendendo possibili interventi di miglioramento e riqualificazione della viabilità urbana (come previsto nelle tavole programmatiche), con la programmazione di politiche di traffic calming e di zone residenziali 30. Per quanto riguarda i tessuti storici, la riduzione del perimetro del Centro Storico è il risultato degli approfondimenti analitici e interpretativi che sono stati alla base del piano adottato: le stesse considerazioni riguardano il sistema degli insediamenti storici puntuali, urbani ed extraurbani. Per quanto riguarda il territorio extraurbano, la normativa controdedotta conferma le scelte relative alle differenti unità di paesaggio, ma articola in modo maggiormente coerente alle norme di settore gli interventi previsti, regolando inoltre in modo più attento le condizioni per il recupero dei fabbricati non più funzionali all esercizio dell attività agricola. Attuazione L attuazione dei comparti perequati è facilitata dalla sostanziale defiscalizzazione operata dalla legge 28

IL PROGETTO URBANO COME FASE INTERMEDIA FRA POC E PUA

IL PROGETTO URBANO COME FASE INTERMEDIA FRA POC E PUA INU Emilia Romagna Istituto Nazionale Urbanistica Summer School 2010 Cesenatico, 23-24-25 settembre 2010 IL PROGETTO URBANO COME FASE INTERMEDIA FRA POC E PUA RELAZIONE GUIDO LEONI P.le Arturo Balestrieri

Dettagli

Padova st innovazione. Riconversione e Riqualificazione sostenibile della ZIP nord di Padova IMPOSTAZIONE METODOLOGICA

Padova st innovazione. Riconversione e Riqualificazione sostenibile della ZIP nord di Padova IMPOSTAZIONE METODOLOGICA Padova st innovazione Riconversione e Riqualificazione sostenibile della ZIP nord di Padova IMPOSTAZIONE METODOLOGICA INTRODUZIONE La ZIP di Padova, ha rappresentato e certamente ancora rappresenta una

Dettagli

Schede delle aree di trasformazione MODIFICATA A SEGUITO DELLE CONTRODEDUZIONI

Schede delle aree di trasformazione MODIFICATA A SEGUITO DELLE CONTRODEDUZIONI Schede delle aree di trasformazione MODIFICATA A SEGUITO DELLE CONTRODEDUZIONI Novembre 2012 INDICE Nuove aree di trasformazione... 3 Ambito A - Residenziale e Commerciale... 4 Ambito B - Residenziale

Dettagli

CITTA DI PISTICCI COMMERCIO AL DETTAGLIO SU AREE PRIVATE CRITERI PER IL RILASCIO AUTORIZZAZIONI COMMERCIALI INERENTI MEDIE STRUTTURE DI VENDITA

CITTA DI PISTICCI COMMERCIO AL DETTAGLIO SU AREE PRIVATE CRITERI PER IL RILASCIO AUTORIZZAZIONI COMMERCIALI INERENTI MEDIE STRUTTURE DI VENDITA CITTA DI PISTICCI (Provincia di Matera) COMMERCIO AL DETTAGLIO SU AREE PRIVATE CRITERI PER IL RILASCIO AUTORIZZAZIONI COMMERCIALI INERENTI MEDIE STRUTTURE DI VENDITA (Art. 8 D.Lgs. n. 114/98 ed art. 19

Dettagli

Al Presidente del Collegio Geometri e Geometri laureati della Provincia di xxx. Al Responsabile dell Area Governo del Territorio del Comune di xxx

Al Presidente del Collegio Geometri e Geometri laureati della Provincia di xxx. Al Responsabile dell Area Governo del Territorio del Comune di xxx DIREZIONE GENERALE PROGRAMMAZIONE TERRITORIALE E NEGOZIATA, INTESE. RELAZIONI EUROPEE E RELAZIONI SERVIZIO AFFARI GENERALI, GIURIDICI E PROGRAMMAZIONE FINANZIARIA INTERNAZIONALI IL RESPONSABILE GIOVANNI

Dettagli

La perequazione urbanistica principi e forme di applicazione

La perequazione urbanistica principi e forme di applicazione WORKSHOP MODALITA DI ATTUAZIONE DEL PIANO: Tecniche attuative del Piano La perequazione urbanistica principi e forme di applicazione Sala Conferenze Belvedere di San Leucio (CE) 19 febbraio 2015 Il principio

Dettagli

Art. 1 - Principi e scopi Art. 2 - Contenuti delle norme Art. 3 Principi interpretativi Art. 4 Ambito d intervento Art. 5 Suddivisione del territorio

Art. 1 - Principi e scopi Art. 2 - Contenuti delle norme Art. 3 Principi interpretativi Art. 4 Ambito d intervento Art. 5 Suddivisione del territorio Art. 1 - Principi e scopi Art. 2 - Contenuti delle norme Art. 3 Principi interpretativi Art. 4 Ambito d intervento Art. 5 Suddivisione del territorio Art. 6 Comparti sottoposti a ristrutturazione edilizia

Dettagli

Regole che cambiano: accordi con i privati, perequazione, diritti edificatori

Regole che cambiano: accordi con i privati, perequazione, diritti edificatori Università IUAV di Venezia Regole che cambiano: accordi con i privati, perequazione, diritti edificatori Ezio Micelli Gli accordi con i privati Gli accordi con i privati nella Lr 11/04 Gli accordi con

Dettagli

INDIRIZZI PER L INSTALLAZIONE DI PANNELLI SOLARI TERMICI E FOTOVOLTAICI

INDIRIZZI PER L INSTALLAZIONE DI PANNELLI SOLARI TERMICI E FOTOVOLTAICI L.P. 5 SETTEMBRE 1991, N. 22 articolo 99, comma 1, lettera e bis) INDIRIZZI PER L INSTALLAZIONE DI PANNELLI SOLARI TERMICI E FOTOVOLTAICI (testo approvato con deliberazione della Giunta provinciale n.

Dettagli

COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA

COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA METODOLOGIA DI VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Approvato con atto G.C. n. 492 del 07.12.2011 1

Dettagli

V ar i a nt e spec if ic a ai s ens i de l l a rt. 17 c o mm a 8 de l l a L.R. 56 /7 7 e s.m.i.

V ar i a nt e spec if ic a ai s ens i de l l a rt. 17 c o mm a 8 de l l a L.R. 56 /7 7 e s.m.i. Inquadramento generale e obiettivi delle modifiche La Variante specifica art. 17 comma 7 definita nei suoi obiettivi generali come anticipatoria di alcuni contenuti della variante Strutturale Qualità è

Dettagli

Quadro normativo delle Regioni e Province Autonome sulla VAS LIGURIA. Disciplina della valutazione di impatto ambientale.

Quadro normativo delle Regioni e Province Autonome sulla VAS LIGURIA. Disciplina della valutazione di impatto ambientale. L.R. 4/09/1997, n. 36. Pubblicata nel B.U. Liguria 17 settembre 1997, n. 16, L.R. 30/12/1998, n. 38. Pubblicata nel B.U. Liguria 20 gennaio 1999, n. 1. L.R. 4/08/2006, n. 20. Pubblicata nel B.U. Liguria

Dettagli

Provincia di Reggio Calabria

Provincia di Reggio Calabria Provincia di Reggio Calabria Sett.1 AA.GG, Giunta, URP, Segr./Direz. Generale, Contratti- -Assistenza Giuridico Amm.va ai Comuni, Controllo Strategico/Direzionale, Pari Opportunità, Consigliera di parità

Dettagli

SCHEMA di PROTOCOLLO D INTESA. fra

SCHEMA di PROTOCOLLO D INTESA. fra Regione Campania SCHEMA di PROTOCOLLO D INTESA fra L Ente Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano La Provincia di Salerno Le Comunità Montane..., La Comunità Montana..., La Comunità Montana..., Ecc

Dettagli

Padova st innovazione. Riconversione e Riqualificazione sostenibile della ZIP nord di Padova PRESENTAZIONE

Padova st innovazione. Riconversione e Riqualificazione sostenibile della ZIP nord di Padova PRESENTAZIONE Padova st innovazione Riconversione e Riqualificazione sostenibile della ZIP nord di Padova PRESENTAZIONE La ZIP Nord 1.500.000 mq di superficie complessiva Oltre 150 lotti attrezzati Oltre 450 proprietari

Dettagli

C o m u n e d i C o s t a d e N o b i l i P r o v i n c i a d i P a v i a P I A N O D I G O V E R N O D E L T E R R I T O R I O

C o m u n e d i C o s t a d e N o b i l i P r o v i n c i a d i P a v i a P I A N O D I G O V E R N O D E L T E R R I T O R I O C o m u n e d i C o s t a d e N o b i l i P r o v i n c i a d i P a v i a P I A N O D I G O V E R N O D E L T E R R I T O R I O Q U E S T I O N A R I O C O N O S C I T I V O P A R T E C I P A Z I O N E

Dettagli

Comune di San Martino Buon Albergo

Comune di San Martino Buon Albergo Comune di San Martino Buon Albergo Provincia di Verona - C.A.P. 37036 SISTEMA DI VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI DIRIGENZIALI Approvato dalla Giunta Comunale il 31.07.2012 INDICE PREMESSA A) LA VALUTAZIONE

Dettagli

COMUNE DI LAJATICO PROVINCIA DI PISA PIANO DI ELIMINAZIONE DELLE BARRIERE ARCHITETTONICHE PIANO DELLA DISTRIBUZIONE E LOCALIZZAZIONE DELLE FUNZIONI

COMUNE DI LAJATICO PROVINCIA DI PISA PIANO DI ELIMINAZIONE DELLE BARRIERE ARCHITETTONICHE PIANO DELLA DISTRIBUZIONE E LOCALIZZAZIONE DELLE FUNZIONI COMUNE DI LAJATICO PROVINCIA DI PISA PIANO DI ELIMINAZIONE DELLE BARRIERE ARCHITETTONICHE PIANO DELLA DISTRIBUZIONE E LOCALIZZAZIONE DELLE FUNZIONI PIANO D INDIRIZZO E REGOLAZIONE DEGLI ORARI PIANO MOBILITÀ

Dettagli

PIANO DEGLI INTERVENTI

PIANO DEGLI INTERVENTI COMUNE DI MUSSOLENTE Provincia di Vicenza P.R.C. Elaborato Scala PIANO DEGLI INTERVENTI Atto di Indirizzo Criteri perequativi per il Piano degli Interventi IL SINDACO Maurizio Chemello IL SEGRETARIO Maria

Dettagli

1. INSERIMENTO URBANISTICO

1. INSERIMENTO URBANISTICO A.S.A. Azienda Servizi Ambientali Comune di Pomarance OPERE DI COLLETTAMENTO DELLA RETE FOGNARIA AL NUOVO DEPURATORE RELAZIONE INSERIMENTO URBANISTICO Data Aprile 2015 Codice PGI G089-0636-000 Codice Commessa

Dettagli

DICHIARAZIONE DI SINTESI per adozione del Documento di Piano

DICHIARAZIONE DI SINTESI per adozione del Documento di Piano Comune di Busto Garolfo Provincia di Milano Piano di Governo del Territorio - PGT Valutazione Ambientale Strategica del Documento di Piano DICHIARAZIONE DI SINTESI per adozione del Documento di Piano Autorità

Dettagli

Corso di Valutazione Economica dei Progetti e dei Piani. Marta Berni AA. 2006-2007

Corso di Valutazione Economica dei Progetti e dei Piani. Marta Berni AA. 2006-2007 Corso di Valutazione Economica dei Progetti e dei Piani AA. 2006-2007 PIANO e PIANIFICAZIONE 3 Pianificazione È il Processo con il quale un individuo, una impresa, una istituzione, una collettività territoriale

Dettagli

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI)

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) COMUNE DI RAVENNA Il sistema di valutazione delle posizioni del personale dirigente GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) Ravenna, Settembre 2004 SCHEMA DI SINTESI PER LA

Dettagli

TITOLO 3 VALORIZZAZIONE DELLE RISORSE NATURALI E PAESAGGISTICHE Art. 3.1-3.2 - Unità di paesaggio

TITOLO 3 VALORIZZAZIONE DELLE RISORSE NATURALI E PAESAGGISTICHE Art. 3.1-3.2 - Unità di paesaggio Art. 3.1-3.2 - Unità di paesaggio Unità di paesaggio (Art. 3.1-3.2) Indicazioni generali Le unità di paesaggio, al fine di garantire una gestione del territorio coerente con gli obiettivi di valorizzazione

Dettagli

SCHEDE DESCRITTIVE AREE DEGRADATE

SCHEDE DESCRITTIVE AREE DEGRADATE SCHEDE DESCRITTIVE AREE DEGRADATE In adeguamento al Regolamento n.1 di attuazione della legge regionale n. 50/2012, articolo 2 - comma 6, nel Comune di Tezze sul Brenta è stata individuata un area degradata

Dettagli

SCHEMA DI REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE DELL ARTICOLO 23 DELLA LEGGE N

SCHEMA DI REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE DELL ARTICOLO 23 DELLA LEGGE N SCHEMA DI REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE DELL ARTICOLO 23 DELLA LEGGE N.262 DEL 28 DICEMBRE 2005 CONCERNENTE I PROCEDIMENTI PER L ADOZIONE DI ATTI DI REGOLAZIONE Il presente documento, recante lo schema di

Dettagli

È un insieme di documenti disegnati e scritti che contengono gli indirizzi per le trasformazioni territoriali in un determinato contesto territoriale

È un insieme di documenti disegnati e scritti che contengono gli indirizzi per le trasformazioni territoriali in un determinato contesto territoriale Cos è un piano urbanistico? È un insieme di documenti disegnati e scritti che contengono gli indirizzi per le trasformazioni territoriali in un determinato contesto territoriale È uno strumento prima di

Dettagli

B.U. 13 novembre 1998, n. 45, III Suppl. Straord. d.g.r. 2 novembre 1998, n. VI/39305. Adeguamento della V.I.A. Regionale alle Direttive Comunitarie

B.U. 13 novembre 1998, n. 45, III Suppl. Straord. d.g.r. 2 novembre 1998, n. VI/39305. Adeguamento della V.I.A. Regionale alle Direttive Comunitarie B.U. 13 novembre 1998, n. 45, III Suppl. Straord. d.g.r. 2 novembre 1998, n. VI/39305 Adeguamento della V.I.A. Regionale alle Direttive Comunitarie LA GIUNTA REGIONALE Premesso: che con D.P.R. 12 aprile

Dettagli

PROPOSTA DI DELIBERA DI CONSIGLIO COMUNALE

PROPOSTA DI DELIBERA DI CONSIGLIO COMUNALE PROPOSTA DI DELIBERA DI CONSIGLIO COMUNALE Enunciato l argomento iscritto al n. dell o.d.g., il Presidente mette in approvazione la seguente proposta di deliberazione: OGGETTO: VARIANTE AL REGOLAMENTO

Dettagli

Comune di Caldogno (VI) Piano degli Interventi L.R. 23 aprile 2004 n 11, art.18

Comune di Caldogno (VI) Piano degli Interventi L.R. 23 aprile 2004 n 11, art.18 Comune di Caldogno (VI) Piano degli Interventi L.R. 23 aprile 2004 n 11, art.18 Bando di raccolta delle proposte di Accordi Pubblico-Privato COMUNE DI CALDOGNO (VI) REDAZIONE DEL PIANO DEGLI INTERVENTI

Dettagli

Facoltà di Architettura LABORATORIO DI PROGETTAZIONE URBANISTICA

Facoltà di Architettura LABORATORIO DI PROGETTAZIONE URBANISTICA I Programmi complessi Si innestano in una duplice riflessione: 1. scarsità delle risorse pubbliche per la gestione delle trasformazioni urbane; 2. limiti della operatività del Piano Regolatore Generale.

Dettagli

AUTORITA DI BACINO DI RILIEVO REGIONALE NORMATIVA-TIPO RELATIVA AGLI AMBITI NORMATIVI DELLE FASCE DI INONDABILITÀ EX DGR 250/05

AUTORITA DI BACINO DI RILIEVO REGIONALE NORMATIVA-TIPO RELATIVA AGLI AMBITI NORMATIVI DELLE FASCE DI INONDABILITÀ EX DGR 250/05 AUTORITA DI BACINO DI RILIEVO REGIONALE NORMATIVA-TIPO RELATIVA AGLI AMBITI NORMATIVI DELLE FASCE DI INONDABILITÀ EX DGR 250/05 Documento approvato con DGR 1532 del 2.12.2005 - Allegato 2 - ALLEGATO 2

Dettagli

LA NUOVA LEGGE REGIONALE SUL CONSUMO DI SUOLO LR 31/14: CONTENUTI OPERATIVI, RAPPORTI CON I PGT E PTCP E OPPORTUNITA /CRITICITÀ

LA NUOVA LEGGE REGIONALE SUL CONSUMO DI SUOLO LR 31/14: CONTENUTI OPERATIVI, RAPPORTI CON I PGT E PTCP E OPPORTUNITA /CRITICITÀ LA NUOVA LEGGE REGIONALE SUL CONSUMO DI SUOLO LR 31/14: CONTENUTI OPERATIVI, RAPPORTI CON I PGT E PTCP E OPPORTUNITA /CRITICITÀ LA NUOVA LEGGE VISTA DAL BASSO, L OPINIONE DEI COMUNI. A cura dell Arch.

Dettagli

Città di Montalto Uffugo (Provincia di Cosenza) SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE

Città di Montalto Uffugo (Provincia di Cosenza) SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Città di Montalto Uffugo (Provincia di Cosenza) SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Allegato Delibera Giunta Comunale n. 110 del 19 maggio 2014 1) Caratteristiche generali del sistema

Dettagli

PROVINCIA DI BERGAMO PIANO PROVINCIALE PER LA GESTIONE DEI RIFIUTI AI SENSI DELLA L.R.26/03 PERCORSO PARTECIPATO VAS

PROVINCIA DI BERGAMO PIANO PROVINCIALE PER LA GESTIONE DEI RIFIUTI AI SENSI DELLA L.R.26/03 PERCORSO PARTECIPATO VAS PROVINCIA DI BERGAMO PIANO PROVINCIALE PER LA GESTIONE DEI RIFIUTI AI SENSI DELLA L.R.26/03 PERCORSO PARTECIPATO VAS La localizzazione degli impianti di trattamento, recupero e smaltimento: proposta metodologica

Dettagli

AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI LECCE

AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI LECCE CONSULTAZIONE PUBBLICA Pianificazione Urbanistica Partecipata La Città non è fatta di soli edifici e piazze, ma è fatta di memoria, di segni, di linguaggi, di desideri, che sono a loro volta l espressione

Dettagli

MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO.

MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO. ALLEGATO A MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO. il sistema organizzativo che governa le modalità di erogazione delle cure non è ancora rivolto al controllo in modo sistemico

Dettagli

S i s t e m a d i v a l u t a z i o n e d e l l e p r e s t a z i o n i d e i d i p e n d e n t i

S i s t e m a d i v a l u t a z i o n e d e l l e p r e s t a z i o n i d e i d i p e n d e n t i S i s t e m a d i v a l u t a z i o n e d e l l e p r e s t a z i o n i d e i d i p e n d e n t i P r o d o t t o d a A l b e r t o P a o l i n i G r o s s e t o P a r c h e g g i s r l V e n g o n o p

Dettagli

OGGETTO: Modalità di svolgimento in piazza Pomposa di un mercato dei produttori agricoli biologici. IL SINDACO

OGGETTO: Modalità di svolgimento in piazza Pomposa di un mercato dei produttori agricoli biologici. IL SINDACO Comune di Modena Politiche Economiche, Società Partecipate e Sportello Unico L Assessore 22 settembre 2005 Prot. Gen. 2005/125195 IE 11299 OGGETTO: Modalità di svolgimento in piazza Pomposa di un mercato

Dettagli

Comune di OLGIATE OLONA SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE

Comune di OLGIATE OLONA SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Comune di OLGIATE OLONA SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE 1. INTRODUZIONE La legge-delega 4 marzo 2009, n. 15, ed il decreto legislativo 27 ottobre 2009, n. 150, di seguito Decreto,

Dettagli

COMUNE DI CORBETTA PROVINCIA DI MILANO. Piano di Classificazione Acustica. adottato con deliberazione del Consiglio Comunale n. 22 del 30.04.

COMUNE DI CORBETTA PROVINCIA DI MILANO. Piano di Classificazione Acustica. adottato con deliberazione del Consiglio Comunale n. 22 del 30.04. Allegato A COMUNE DI CORBETTA PROVINCIA DI MILANO CLASSIFICAZIONE ACUSTICA DEL TERRITORIO COMUNALE REVISIONE E AGGIORNAMENTO 2013 Piano di Classificazione Acustica adottato con deliberazione del Consiglio

Dettagli

1.4 DESCRIZIONI E INTERPRETAZIONI. 1.4. Commercio e attività produttive

1.4 DESCRIZIONI E INTERPRETAZIONI. 1.4. Commercio e attività produttive DESCRIZIONI E INTERPRETAZIONI 1.4. Commercio e attività produttive 1.4 ANALISI E DATI Lo spazio attualmente occupato dal commercio e delle attività produttive è l 11% del territorio, pari 1.707.968 mq.

Dettagli

Convegno. Aree industriali e politiche di piano. Tra deindustrializzazione e nuova industrializzazione sostenibile. Roma 30 gennaio 2014 ore 14,00

Convegno. Aree industriali e politiche di piano. Tra deindustrializzazione e nuova industrializzazione sostenibile. Roma 30 gennaio 2014 ore 14,00 Roma 30 gennaio 2014 ore 14,00 Università Roma Tre, Dipartimento di Architettura Via della Madonna dei Monti, 40 Convegno Aree industriali e politiche di Tra deindustrializzazione e nuova industrializzazione

Dettagli

Gruppo di Lavoro. Le scelte urbanistiche TERZO INCONTRO. Sala Polifunzionale della Biblioteca del Comune di Nembro, 20-02-2008 SCHEDE PROGETTO

Gruppo di Lavoro. Le scelte urbanistiche TERZO INCONTRO. Sala Polifunzionale della Biblioteca del Comune di Nembro, 20-02-2008 SCHEDE PROGETTO Introduzione Gruppo di Lavoro Le scelte urbanistiche TERZO INCONTRO Sala Polifunzionale della Biblioteca del Comune di Nembro, 20-02-2008 SCHEDE PROGETTO Il terzo incontro, a cui erano presenti 12 partecipanti,

Dettagli

RISOLUZIONE N. 430/E QUESITO

RISOLUZIONE N. 430/E QUESITO RISOLUZIONE N. 430/E Direzione Centrale Normativa e Contenzioso Roma, 10 novembre 2008 OGGETTO: Consulenza giuridica. Articolo 11, legge 27 luglio 2000, n. 212. Irap cuneo fiscale Imprese che svolgono

Dettagli

DISCIPLINA DI SALVAGUARDIA DEL REGOLAMENTO URBANISTICO ADOTTATO

DISCIPLINA DI SALVAGUARDIA DEL REGOLAMENTO URBANISTICO ADOTTATO DIREZIONE URBANISTICA SERVIZIO Edilizia Privata, DISCIPLINA DI SALVAGUARDIA DEL REGOLAMENTO URBANISTICO ADOTTATO Deliberazione Consiglio Comunale n. 13/2014 SCHEDA INFORMATIVA Aprile 2014 In data 25 marzo

Dettagli

Regolamento comunale per la valorizzazione delle attivita agro-alimentari tradizionali locali. Istituzione della De.Co. (denominazione comunale)

Regolamento comunale per la valorizzazione delle attivita agro-alimentari tradizionali locali. Istituzione della De.Co. (denominazione comunale) Città di Novi Ligure Regolamento comunale per la valorizzazione delle attivita agro-alimentari tradizionali locali. Istituzione della De.Co. (denominazione comunale) Approvato con deliberazione del Consiglio

Dettagli

Zonizzazione Acustica

Zonizzazione Acustica Zonizzazione Acustica Relazione POLO SCIENTIFICO TECNOLOGICO LOMBARDO Consulenti: dott. arch. Luca Bertagnon dott. arch. Claudio Scillieri 0 introduzione La zonizzazione acustica è la classificazione del

Dettagli

Parco Locale di Interesse Sovracomunale SERIO NORD

Parco Locale di Interesse Sovracomunale SERIO NORD Parco Locale di Interesse Sovracomunale SERIO NORD PIANO TRIENNALE DEGLI INTERVENTI 2009-2011 Seriate, 29 Gennaio 2009 (modificato nell Assemblea dei Sindaci del 12/11/2009 verbale n. 51) Parco Locale

Dettagli

Città di Lecce SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE ORGANIZZATIVA

Città di Lecce SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE ORGANIZZATIVA Città di Lecce SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE ORGANIZZATIVA INDICE 1. Introduzione... 4 2. Sistema di misurazione e valutazione della performance organizzativa... 4 2.1. L Albero

Dettagli

Progetto Preliminare Adottato con delibera del Consiglio Comunale n.. del.

Progetto Preliminare Adottato con delibera del Consiglio Comunale n.. del. REGIONE PIEMONTE PROVINCIA DI ALESSANDRIA COMUNE DI PECETTO DI VALENZA Legge Regionale 5 dicembre 1977 n. 56 e successive modifiche ed integrazioni PIANO REGOLATORE GENERALE COMUNALE Approvato con D.G.R.

Dettagli

Modifiche in materia Commerciale

Modifiche in materia Commerciale PROVINCIA DI BOLOGNA PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE Modifiche in materia Commerciale VARIANTE NON SOSTANZIALE AL PTCP ai sensi dell art.27bis della L.R. 20/2000 e s.m.i. RECEPIMENTO DEI

Dettagli

Procedura concordata tra Regione e Province per l attuazione del 3 Programma di attuazione del Piano Nazionale della Sicurezza Stradale

Procedura concordata tra Regione e Province per l attuazione del 3 Programma di attuazione del Piano Nazionale della Sicurezza Stradale Procedura concordata tra Regione e Province per l attuazione del 3 Programma di attuazione del Piano Nazionale della Sicurezza Stradale DOCUMENTO DI SINTESI Sommario: 1.Campo d intervento... 2.Obiettivi...

Dettagli

REGIONE MARCHE GIUNTA REGIONALE

REGIONE MARCHE GIUNTA REGIONALE DELIBERAZIONE DELLA 2 L. 196/97 Art. 17. Approvazione del Regolamento istitutivo del Dispositivo di accreditamento delle strutture formative della Regione Marche (DAFORM). LA VISTO il documento istruttorio

Dettagli

Provincia di Bologna Workshop di approfondimento sui PRA e interventi edilizi in territorio

Provincia di Bologna Workshop di approfondimento sui PRA e interventi edilizi in territorio Impiego del PRA e della Modulistica-tipo per l'attestazione della sussistenza dei requisiti richiesti dall'art. 11.5 delle Norme del PTCP per gli interventi in definiti significativi dagli strumenti urbanistici

Dettagli

COMUNE DI ROBASSOMERO PROVINCIA DI TORINO tel. 011 9234400 - Fax 011 9234422 E-mail: comune@comune.robassomero.to.it - www.comune.robassomero.to.

COMUNE DI ROBASSOMERO PROVINCIA DI TORINO tel. 011 9234400 - Fax 011 9234422 E-mail: comune@comune.robassomero.to.it - www.comune.robassomero.to. COMUNE DI ROBASSOMERO PROVINCIA DI TORINO tel. 011 9234400 - Fax 011 9234422 E-mail: comune@comune.robassomero.to.it - www.comune.robassomero.to.it Approvato con deliberazione G.C. n. 103/29.12.2010 INDICE

Dettagli

PROVINCIA DI UDINE DELIBERAZIONE DEL COMMISSARIO CON I POTERI DEL CONSIGLIO PROVINCIALE DI CUI ALL ART. 42 DEL D.LGS. 267/2000

PROVINCIA DI UDINE DELIBERAZIONE DEL COMMISSARIO CON I POTERI DEL CONSIGLIO PROVINCIALE DI CUI ALL ART. 42 DEL D.LGS. 267/2000 PROVINCIA DI UDINE DELIBERAZIONE DEL COMMISSARIO CON I POTERI DEL CONSIGLIO PROVINCIALE DI CUI ALL ART. 42 DEL D.LGS. 267/2000 SEDUTA DEL GIORNO 21/12/2007 Commissario: Segretario Generale: SPAGNUL dott.

Dettagli

Dipartimento di Urbanistica e Pianificazione del Territorio

Dipartimento di Urbanistica e Pianificazione del Territorio Università degli Studi di Firenze - Facoltà di Architettura Dipartimento di Urbanistica e Pianificazione del Territorio UNA RETE DI GREENWAYS PER IL TERRITORIO DEL COMUNE DI PRATO: occasioni di riqualificazione

Dettagli

PROCEDURA OPERATIVA DI VALUTAZIONE DEI DIPENDENTI

PROCEDURA OPERATIVA DI VALUTAZIONE DEI DIPENDENTI PROCEDURA OPERATIVA DI VALUTAZIONE DEI DIPENDENTI A fini dell erogazione della produttività individuale e di gruppo ( art 17 comma 1 lettera a) dell Accordo nazionale e ai fini della progressione economica

Dettagli

POLITICA DI COESIONE 2014-2020

POLITICA DI COESIONE 2014-2020 INVESTIMENTO TERRITORIALE INTEGRATO POLITICA DI COESIONE 2014-2020 A dicembre 2013, il Consiglio dell Unione europea ha formalmente adottato le nuove normative e le leggi che regolano il ciclo successivo

Dettagli

PIEMONTE. D.G.R. n. 76 688 del 1/8/2005

PIEMONTE. D.G.R. n. 76 688 del 1/8/2005 PIEMONTE D.G.R. n. 76 688 del 1/8/2005 Oggetto: Programmazione della rete scolastica nella Regione Piemonte - anni scolastici 2005/06-2006/07 art. 138 del D.lgs 112/98. Indicazioni programmatiche inerenti

Dettagli

Guadagnare, lavorare e innovare: il ruolo del riciclo nella green economy

Guadagnare, lavorare e innovare: il ruolo del riciclo nella green economy n. 022 - Martedì 31 Gennaio 2012 Guadagnare, lavorare e innovare: il ruolo del riciclo nella green economy Questo breve report dell Agenzia Europea per l'ambiente prende in esame il ruolo del riciclo nella

Dettagli

U.P. SERVIZI PER IL TERRITORIO SPORTELLO UNICO PER L'EDILIZIA

U.P. SERVIZI PER IL TERRITORIO SPORTELLO UNICO PER L'EDILIZIA RELAZIONE Oggetto: VARIANTE ART.32 bis L.R.n.20/2000 AL PIANO STRUTTURALE COMUNALE INCREMENTO DELL ALTEZZA CONSENTITA PER LA REALIZZAZIONE DI MAGAZZINI AUTOMATICI PREMESSA La presente variante al Piano

Dettagli

COMUNE DI FORLI' AREA PIANIFICAZIONE E SVILUPPO DEL TERRITORIO

COMUNE DI FORLI' AREA PIANIFICAZIONE E SVILUPPO DEL TERRITORIO 6 Allegato 1 COMUNE DI FORLI' AREA PIANIFICAZIONE E SVILUPPO DEL TERRITORIO Servizio Pianificazione e Programmazione del Territorio Via delle Torri n. 13 47100 Forlì Unità Segreteria mariateresa.babacci@comune.forli.fo.it

Dettagli

REGIONE LIGURIA - Giunta Regionale

REGIONE LIGURIA - Giunta Regionale O GG E TTO : Art. 57 LR 36/97 e art. 8 LR 18/99 : Schema di Accordo di Pianificazione per variante PTC della Provincia di Genova in recepimento del Piano Stralcio per l'assetto Idrogeologico del Bacino

Dettagli

Comune di Casei Gerola. Regolamento Comunale Attività Edilizia. - Gennaio 2011 -

Comune di Casei Gerola. Regolamento Comunale Attività Edilizia. - Gennaio 2011 - Comune di Casei Gerola Regolamento Comunale Attività Edilizia - Gennaio 2011-1 INDICE articolo 1 articolo 2 articolo 3 articolo 4 articolo 5 articolo 6 articolo 7 articolo 8 articolo 9 PRINCIPI GENERALI

Dettagli

Facoltà di Architettura - Corso di Laurea quinquennale UE Corso di Fondamenti di Urbanistica - C TERMINOLOGIA. Lessico di base

Facoltà di Architettura - Corso di Laurea quinquennale UE Corso di Fondamenti di Urbanistica - C TERMINOLOGIA. Lessico di base Facoltà di Architettura - Corso di Laurea quinquennale UE Corso di Fondamenti di Urbanistica - C TERMINOLOGIA Lessico di base Lezione n. 6/10 1 CARTOGRAFIA DI BASE: rappresentazione plano-altimetrica o

Dettagli

ALLEGATO ALLA DELIBERA DI GIUNTA COMUNALE N. 35 DEL 31/03/2001

ALLEGATO ALLA DELIBERA DI GIUNTA COMUNALE N. 35 DEL 31/03/2001 ALLEGATO ALLA DELIBERA DI GIUNTA COMUNALE N. 35 DEL 31/03/2001 METODOLOGIA PERMANENTE PER LA VALUTAZIONE DELLE PRESTAZIONI E DEI RISULTATI DEI DIPENDENTI GENERALMENTE CONSIDERATI CUI NON SIANO STATI CONFERITI

Dettagli

VALeS Valutazione e Sviluppo Scuola

VALeS Valutazione e Sviluppo Scuola Premessa VALeS Valutazione e Sviluppo Scuola progetto sperimentale per individuare criteri, strumenti e metodologie per la valutazione delle scuole e dei dirigenti scolastici Le precedenti sperimentazioni

Dettagli

RELAZIONE ARTICOLATA

RELAZIONE ARTICOLATA Il presente DDL persegue l obiettivo di migliorare le condizioni di accessibilità e di mobilità nelle aree urbane del territorio ligure e a tal fine, detta disposizioni per la definizione e il finanziamento

Dettagli

Fondamenti di diritto urbanistico L'attuazione delle previsioni di PRG : Contenuti specifici degli strumenti urbanistici Il Piano di Lottizzazione

Fondamenti di diritto urbanistico L'attuazione delle previsioni di PRG : Contenuti specifici degli strumenti urbanistici Il Piano di Lottizzazione Università di Pisa Facoltà di Ingegneria AA 2015/2016 CORSO DI LAUREA IN INGEGNERIA EDILE-ARCHITETTURA Luisa Santini TECNICA URBANISTICA I Fondamenti di diritto urbanistico L'attuazione delle previsioni

Dettagli

COMUNE DI CASTELLAR (Provincia di Cuneo) PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA TRIENNIO 2014/2016.

COMUNE DI CASTELLAR (Provincia di Cuneo) PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA TRIENNIO 2014/2016. COMUNE DI CASTELLAR (Provincia di Cuneo) PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA TRIENNIO 2014/2016. Indice: Premessa 1. FONTI NORMATIVE 2. STRUMENTI 3. DATI DA PUBBLICARE 4. INIZIATIVE DI

Dettagli

Studio sul settore del commercio in sede fissa

Studio sul settore del commercio in sede fissa COMUNE DI MASSA (Provincia di Massa Carrara) Studio sul settore del commercio in sede fissa Valutazioni finalizzate alla predisposizione delle norme di pianificazione commerciale da inserire nel Regolamento

Dettagli

La shared mobility, nuova frontiera della mobilità urbana: le prospettive per l area metropolitana di Roma

La shared mobility, nuova frontiera della mobilità urbana: le prospettive per l area metropolitana di Roma La shared mobility, nuova frontiera della mobilità urbana: le prospettive per l area metropolitana di Roma OBIETTIVI Da qualche anno a questa parte, le soluzioni di trasporto condivise stanno conoscendo

Dettagli

RISOLUZIONE N.15/E QUESITO

RISOLUZIONE N.15/E QUESITO RISOLUZIONE N.15/E Direzione Centrale Normativa Roma, 18 febbraio 2011 OGGETTO: Consulenza giuridica - polizze estere offerte in regime di libera prestazione dei servizi in Italia. Obblighi di monitoraggio

Dettagli

COMUNE DI MONTEGIORGIO

COMUNE DI MONTEGIORGIO COMUNE DI MONTEGIORGIO (Provincia di ASCOLI PICENO) STUDIO PRELIMINARE DI FATTIBILITA FINALIZZATO ALL AMPLIAMENTO DEL CENTRO COMMERCIALE ROSSETTI Località: Via Faleriense Est, 81 63025 Montegiorgio (AP)

Dettagli

REGOLAMENTO SUL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI

REGOLAMENTO SUL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI COMUNE DI VIANO PROVINCIA DI REGGIO EMILIA REGOLAMENTO SUL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI Approvato con deliberazione di G.C. n. 73 del 28.11.2000 INDICE TITOLO 1 ART. 1 ART. 2 ART. 3 ART. 4 ART. 5 ART.

Dettagli

CONTRATTO DEL LAGO DI BOLSENA. Accordo di Programmazione Negoziata PROTOCOLLO DI INTESA

CONTRATTO DEL LAGO DI BOLSENA. Accordo di Programmazione Negoziata PROTOCOLLO DI INTESA CONTRATTO DEL LAGO DI BOLSENA Accordo di Programmazione Negoziata PROTOCOLLO DI INTESA Protocollo d Intesa per l attuazione del Contratto del Lago di Bolsena PREMESSO CHE la Direttiva 2000/60/CE del Parlamento

Dettagli

gruppo argo PROGETTISTI: architettura urbanistica design studio architetti associati marco colla Gabriele ferrari Roberto pellino Gian luca perinotto

gruppo argo PROGETTISTI: architettura urbanistica design studio architetti associati marco colla Gabriele ferrari Roberto pellino Gian luca perinotto PROGETTISTI: gruppo argo architettura urbanistica design studio architetti associati marco colla Gabriele ferrari Roberto pellino Gian luca perinotto Vicolo cilea 11 27029 vigevano pv tel - fax 0381 903221

Dettagli

LE CITTA DA CONSUMATRICI A PRODUTTRICI DI ENERGIA Sinnai, 4 Marzo 2009, Sala Consiliare REPORT

LE CITTA DA CONSUMATRICI A PRODUTTRICI DI ENERGIA Sinnai, 4 Marzo 2009, Sala Consiliare REPORT Comune di Sinnai Unione dei Comuni del Parteolla e basso Campidano Comune di Burcei LE CITTA DA CONSUMATRICI A PRODUTTRICI DI ENERGIA Sinnai, 4 Marzo 2009, Sala Consiliare REPORT INDICE 1 Premessa... 2

Dettagli

3. PROBLEMATICHE AMBIENTALI

3. PROBLEMATICHE AMBIENTALI 3. PROBLEMATICHE AMBIENTALI La tavola riassume le criticità più significative che interessano l intero territorio comunale di Valeggio sul Mincio alla luce dell analisi operata dal Documento Preliminare

Dettagli

contratto di quartiere II un quartiere ad altezza d uomo

contratto di quartiere II un quartiere ad altezza d uomo città di venaria reale contratto di quartiere II un quartiere ad altezza d uomo obiettivo generale promuovere l integrazione del quartiere con il resto del tessuto urbano attraverso la riqualificazione

Dettagli

Perequazione urbanistica, crediti edilizi e premialità

Perequazione urbanistica, crediti edilizi e premialità Corso di laurea specialistica in architettura Indirizzo architettura per la città Laboratorio integrato ClaMARCH 3 - Cattedra B Valutazione economica del progetto Perequazione, crediti edilizi e premialità

Dettagli

I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SICUREZZA

I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SICUREZZA I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SICUREZZA ing. Davide Musiani Modena- Mercoledì 8 Ottobre 2008 L art. 30 del D.Lgs 81/08 suggerisce due modelli organizzativi e di controllo considerati idonei ad avere efficacia

Dettagli

URBANISTICA b) il diritto di farsi casa per abitarvi. a) delle cose di interesse artistico e storico. c) n 1150 del 17 agosto 1942.

URBANISTICA b) il diritto di farsi casa per abitarvi. a) delle cose di interesse artistico e storico. c) n 1150 del 17 agosto 1942. URBANISTICA La legge n 1766 del 16 giugno 1927 introduceva il concetto dello Ius caselimandi cioè: a) il diritto di costruire abitazioni rurali. b) il diritto di farsi casa per abitarvi. c) il diritto

Dettagli

L ASSESSORE ALL URBANISTICA, EDILIZIA PRIVATA E VIABILITA

L ASSESSORE ALL URBANISTICA, EDILIZIA PRIVATA E VIABILITA PROPOSTA CDC NR.17/2014 OGGETTO: APPROVAZIONE VARIANTE N. 2 AL REGOLAMENTO EDILIZIO COMUNALE PER INSERIMENTO NUOVO ARTICOLO 70 BIS - LINEE GUIDA PER IL CONTENIMENTO DEL FABBISOGNO ENERGETICO PER GLI IMMOBILI

Dettagli

ATTO D INDIRIZZO DEL DIRIGENTE SCOLASTICO PER LA PREDISPOSIZIONE DEL PIANO TRIENNALE DELL OFFERTA FORMATIVA

ATTO D INDIRIZZO DEL DIRIGENTE SCOLASTICO PER LA PREDISPOSIZIONE DEL PIANO TRIENNALE DELL OFFERTA FORMATIVA ATTO D INDIRIZZO DEL DIRIGENTE SCOLASTICO PER LA PREDISPOSIZIONE DEL PIANO TRIENNALE DELL OFFERTA FORMATIVA VISTO l art. 3 comma 4 del D.P.R. 275/1999 come modificato dall art. 1, comma 14, della Legge

Dettagli

CAPITOLO 20 AGGIORNAMENTO DEL CODICE DI STOCCAGGIO

CAPITOLO 20 AGGIORNAMENTO DEL CODICE DI STOCCAGGIO CAPITOLO 20 AGGIORNAMENTO DEL CODICE DI STOCCAGGIO 20.1 PREMESSA... 255 20.2 COMITATO DI CONSULTAZIONE... 255 20.3 SOGGETTI TITOLATI A PRESENTARE RICHIESTE DI MODIFICA... 255 20.4 REQUISITI DI RICEVIBILITA

Dettagli

LEGGE REGIONALE N. 4 DEL 09-03-2007 REGIONE VENETO INIZIATIVE ED INTERVENTI REGIONALI A FAVORE DELL EDILIZIA SOSTENIBILE

LEGGE REGIONALE N. 4 DEL 09-03-2007 REGIONE VENETO INIZIATIVE ED INTERVENTI REGIONALI A FAVORE DELL EDILIZIA SOSTENIBILE LEGGE REGIONALE N. 4 DEL 09-03-2007 REGIONE VENETO INIZIATIVE ED INTERVENTI REGIONALI A FAVORE DELL EDILIZIA SOSTENIBILE Fonte: BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE VENETO N. 25 del 13 marzo 2007 Il Consiglio

Dettagli

LEGGE REGIONALE N. 22 DEL 4-07-1986 REGIONE LOMBARDIA. Promozione dei programmi integrati di recupero del patrimonio edilizio esistente

LEGGE REGIONALE N. 22 DEL 4-07-1986 REGIONE LOMBARDIA. Promozione dei programmi integrati di recupero del patrimonio edilizio esistente Legge 1986022 Pagina 1 di 5 LEGGE REGIONALE N. 22 DEL 4-07-1986 REGIONE LOMBARDIA Promozione dei programmi integrati di recupero del patrimonio edilizio esistente Fonte: BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE

Dettagli

Richiesta del parere preventivo della Commissione per la Qualità Architettonica e il Paesaggio (ai sensi dell art. 18 del Regolamento Edilizio)

Richiesta del parere preventivo della Commissione per la Qualità Architettonica e il Paesaggio (ai sensi dell art. 18 del Regolamento Edilizio) COMUNE DI FERRARA Città patrimonio dell Umanità Marca da Bollo PG Allo Sportello Unico per l Edilizia PR Ufficio Ricezione Data di arrivo Richiesta del parere preventivo della Commissione per la Qualità

Dettagli

Presupposti per la determinazione per l anno 2003 del prezzo all ingrosso dell energia elettrica destinata ai clienti del mercato vincolato

Presupposti per la determinazione per l anno 2003 del prezzo all ingrosso dell energia elettrica destinata ai clienti del mercato vincolato Relazione tecnica Presupposti per la determinazione per l anno 2003 del prezzo all ingrosso dell energia elettrica destinata ai clienti del mercato vincolato 1. Premessa e contesto normativo Il provvedimento

Dettagli

La riforma del servizio di distribuzione del

La riforma del servizio di distribuzione del CReSV Via Röntgen, 1 Centro Ricerche su Sostenibilità e Valore 20136 Milano tel +39 025836.3626 La riforma del servizio di distribuzione del 2013 gas naturale In collaborazione con ASSOGAS Gli ambiti territoriali

Dettagli

ART. 19 - G - SERVIZI GENERALI (vigenti)

ART. 19 - G - SERVIZI GENERALI (vigenti) ART. 19 - G - SERVIZI GENERALI (vigenti) La zona è destinata ad accogliere attrezzature e servizi pubblici o ad uso pubblico di interesse generale su scala territoriale: uffici pubblici o privati di interesse

Dettagli

PRODUZIONE DI ENERGIA ELETTRICA DA FONTI RINNOVABILI

PRODUZIONE DI ENERGIA ELETTRICA DA FONTI RINNOVABILI PRODUZIONE DI ENERGIA ELETTRICA DA FONTI RINNOVABILI Procedura autorizzativa di impianti fotovoltaici NORMATIVA DI RIFERIMENTO Decreto Legislativo 29 dicembre 2003, n. 387; Legge Regionale 14 dicembre

Dettagli

REGOLAMENTO PER L APPLICAZIONE DELLA LEGGE REGIONALE N. 30/2000 SULL INQUINAMENTO ELETROMAGNETICO. SOMMARIO

REGOLAMENTO PER L APPLICAZIONE DELLA LEGGE REGIONALE N. 30/2000 SULL INQUINAMENTO ELETROMAGNETICO. SOMMARIO 2 RUE ALLEGATO 6 REGOLAMENTO PER L APPLICAZIONE DELLA LEGGE REGIONALE N. 30/2000 SULL INQUINAMENTO ELETROMAGNETICO. SOMMARIO Parte I - FINALITA... 4 Art. 1 - Obiettivi 4 Parte II MODALITA DI RILASCIO DELLE

Dettagli

1 - QUADRO NORMATIVO: COMPETENZE IN MERITO AL RICONOSCIMENTO DELLA

1 - QUADRO NORMATIVO: COMPETENZE IN MERITO AL RICONOSCIMENTO DELLA RICONOSCIMENTO DELLA FIGURA DI TECNICO COMPETENTE IN ACUSTICA AMBIENTALE ART. 2, COMMI SESTO, SETTIMO ED OTTAVO DELLA LEGGE 26 OTTOBRE 1995, N. 447 A cura dell Osservatorio Regionale Agenti Fisici Direzione

Dettagli

REGOLAMENTO CONTENENTE I CRITERI PER L EROGAZIONE DEI PREMI DI RISULTATO AL PERSONALE DIPENDENTE

REGOLAMENTO CONTENENTE I CRITERI PER L EROGAZIONE DEI PREMI DI RISULTATO AL PERSONALE DIPENDENTE REGOLAMENTO CONTENENTE I CRITERI PER L EROGAZIONE DEI PREMI DI RISULTATO AL PERSONALE DIPENDENTE Approvato con deliberazione del Consiglio dei Delegati n. 13 del 30/12/2008 Approvato dalla Provincia di

Dettagli

OGGETTO: parere in merito al regime autorizzativo di impianti fotovoltaici collocati su serre

OGGETTO: parere in merito al regime autorizzativo di impianti fotovoltaici collocati su serre DIREZIONE GENERALE PROGRAMMAZIONE TERRITORIALE E NEGOZIATA, INTESE. RELAZIONI EUROPEE E RELAZIONI SERVIZIO AFFARI GENERALI, GIURIDICI E PROGRAMMAZIONE FINANZIARIA INTERNAZIONALI IL RESPONSABILE GIOVANNI

Dettagli

PRYSMIAN S.P.A. COMITATO CONTROLLO E RISCHI. Regolamento. Regolamento del Comitato Controllo e Rischi

PRYSMIAN S.P.A. COMITATO CONTROLLO E RISCHI. Regolamento. Regolamento del Comitato Controllo e Rischi PRYSMIAN S.P.A. COMITATO CONTROLLO E RISCHI Regolamento Regolamento del Comitato Controllo e Rischi Data approvazione: 16/01/2007 Ultima modifica: 08/11/2012 Regolamento del Comitato Controllo e Rischi

Dettagli